Disco rosso
Chanson italienne – Disco rosso – Insalata Sbagliata – 2012
D'un texte de Gianni Rodari de 1952… Un petit chef de gare avec son disque rouge réussit à arrêter le méchant Train Guerre !
Un petit chef d’œuvre de littérature enfantine... Mais petit enfant deviendra grand ; et enfant, il restera … tel qu'en lui-même. Car les racines descendent quelquefois bien loin dans la terre...., dit sentencieusement Lucien l'âne.
D'un texte de Gianni Rodari de 1952… Un petit chef de gare avec son disque rouge réussit à arrêter le méchant Train Guerre !
Un petit chef d’œuvre de littérature enfantine... Mais petit enfant deviendra grand ; et enfant, il restera … tel qu'en lui-même. Car les racines descendent quelquefois bien loin dans la terre...., dit sentencieusement Lucien l'âne.
DISQUE ROUGE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/1/2014 - 21:37
L'aggressione fascista italiana all'Etiopia (1935/36) in un brano Calypso proveniente da Trinidad e Tobago: The Gold in Africa di Neville Marcano, detto “The Tiger” (1936). Viene qui presentato per la prima volta in Italia, dopo quasi ottant'anni passati invano, dato che si continuano a inagurare monumenti al macellaio Graziani e roba del genere.
Riccardo Venturi 24/1/2014 - 21:12
L’oro d’Africa
Antiwar Songs Blog
The Gold in Africa di Neville Marcano, detto “The Tiger” (1936) è un brano Calypso proveniente da Trinidad e Tobago che denuncia l’aggressione fascista italiana all’Etiopia (1935/36). Lo presentiamo per la prima volta in Italia, dopo quasi ottant’anni passati invano, dato che si continuano a inaugurare monumenti al macellaio Graziani. Di prim’acchito pensavo di aver […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-24 20:38:00
Brutal
[1991]
Langford-White-Greenhalg
Album: The Curse of the Mekons
Langford-White-Greenhalg
Album: The Curse of the Mekons
Here comes McDrug
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/1/2014 - 17:52
A desalambrar!
Da Holnapután Anarchista újság. "Az Uruguayban született Daniel Viglietti dalát Bársony Júlia fordította."
TÖRD A KERÍTÉST
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/1/2014 - 17:08
Sole di notte
(2013)
AK 47:
Renato N (Voce), Michele F (chitarra e voce), Michele M (basso e percussioni), Riccardo R (anima e cori), Fabio G (elettronica, anima e cori), Alessio P (elettronica, effetti)
con loro Serhat A (saz e violino) Marco D (percussioni), Marta M (sax soprano)
Siamo tornati a scrivere dopo molti anni di silenzio e con la stessa intenzione che ci mosse a scrivere per denunciare la profonda ingiustizia del caso di Silvia Baraldini, detenuta all'epoca negli Stati Uniti, in regime di strettissima sorveglianza con un immane carico di pressione fisica e psicologica (leggi tortura e accanimento) e lo abbiamo fatto su un tema che è stato affrontato in mille modi, ma che -- nonostante le mille giuste e antiche battaglie - è rimasto "incombente" su tutti noi senza possibilità di scampo: Genova 2001. Non ci dilunghiamo sulle analisi perché mille e mille volte tutti quanti noi abbiamo parlato... (continua)
AK 47:
Renato N (Voce), Michele F (chitarra e voce), Michele M (basso e percussioni), Riccardo R (anima e cori), Fabio G (elettronica, anima e cori), Alessio P (elettronica, effetti)
con loro Serhat A (saz e violino) Marco D (percussioni), Marta M (sax soprano)
Siamo tornati a scrivere dopo molti anni di silenzio e con la stessa intenzione che ci mosse a scrivere per denunciare la profonda ingiustizia del caso di Silvia Baraldini, detenuta all'epoca negli Stati Uniti, in regime di strettissima sorveglianza con un immane carico di pressione fisica e psicologica (leggi tortura e accanimento) e lo abbiamo fatto su un tema che è stato affrontato in mille modi, ma che -- nonostante le mille giuste e antiche battaglie - è rimasto "incombente" su tutti noi senza possibilità di scampo: Genova 2001. Non ci dilunghiamo sulle analisi perché mille e mille volte tutti quanti noi abbiamo parlato... (continua)
Genova era fuori dalla zona rossa e a venti anni a piazza Alimonda
(continua)
(continua)
inviata da DQ82, adriana 24/1/2014 - 15:21
La muralla
Da Holnapután Anarchista újság. "Szövegét Nicolas Guillen kubai származású munkásmozgalmi költő írta az 1958-ban, zenéjét Victor Manuel és Ana Belén szerezte. Vas János fordítása."
A FAL
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/1/2014 - 15:00
Uno uguale a me
Chanson italienne – Uno uguale a me – Mario Pogliotti – 1961
Paroles et musique de Mario Pogliotti
Chanson sur l'aliénation par le travail…
Paroles et musique de Mario Pogliotti
Chanson sur l'aliénation par le travail…
UN PAREIL À MOI
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/1/2014 - 14:14
Cuando me acuerdo de mi país
24 gennaio 2014
Si vedano le Note del traduttore.
Pur non presentando le difficoltà a prima vista insormontabili de El equipaje del destierro, questa canzone è, come detto, una sorta di sua “prima fase”, o di “prova generale”, all'inizio dell'esilio; si comincia quindi a vedere bene, pur in una struttura metrica radicalmente diversa, il procedimento linguistico di Patricio Manns, che mira a spingere all'eccesso le possibilità della propria lingua senza omettere certamente, e non di rado, di valicare la soglia della sovversione della sintassi. Che è pur sempre una sovversione rivoluzionaria, dato che va a intaccare una delle principali convenzioni umane: il linguaggio. Roland Barthes soleva dire che la lingua è “fascista”, in quanto fascismo non è impedire di dire, ma obbligare a dire; questi obblighi vengono fatti fuori da Patricio Manns, ad esempio quando “gli nevica la tempia” o “si... (continua)
Si vedano le Note del traduttore.
Pur non presentando le difficoltà a prima vista insormontabili de El equipaje del destierro, questa canzone è, come detto, una sorta di sua “prima fase”, o di “prova generale”, all'inizio dell'esilio; si comincia quindi a vedere bene, pur in una struttura metrica radicalmente diversa, il procedimento linguistico di Patricio Manns, che mira a spingere all'eccesso le possibilità della propria lingua senza omettere certamente, e non di rado, di valicare la soglia della sovversione della sintassi. Che è pur sempre una sovversione rivoluzionaria, dato che va a intaccare una delle principali convenzioni umane: il linguaggio. Roland Barthes soleva dire che la lingua è “fascista”, in quanto fascismo non è impedire di dire, ma obbligare a dire; questi obblighi vengono fatti fuori da Patricio Manns, ad esempio quando “gli nevica la tempia” o “si... (continua)
QUANDO RAMMENTO IL MIO PAESE
(continua)
(continua)
24/1/2014 - 01:43
No Lies
[1971]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
In questo paese non abbiamo bisogno di capi, di leader che ci dicano cos’è giusto e cos’è sbagliato… Basta con le menzogne!
In questo paese abbiamo solo bisogno d’amore, abbiamo bisogno l’uno dell’altro per vivere in pace ed armonia, solo così saremo più forti... Basta con le cazzate!
Ho solo una cosa da aggiungere: basta con le balle!
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
In questo paese non abbiamo bisogno di capi, di leader che ci dicano cos’è giusto e cos’è sbagliato… Basta con le menzogne!
In questo paese abbiamo solo bisogno d’amore, abbiamo bisogno l’uno dell’altro per vivere in pace ed armonia, solo così saremo più forti... Basta con le cazzate!
Ho solo una cosa da aggiungere: basta con le balle!
Oh ... I got one thing to tell ya'
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2014 - 15:05
Save the Land
[1971]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
Un appello ai miei fratelli, alle mie sorelle, tutti insieme per sconfiggere questa paura che ci attanaglia: diamoci una mossa, salviamo questa terra!
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”
Un appello ai miei fratelli, alle mie sorelle, tutti insieme per sconfiggere questa paura che ci attanaglia: diamoci una mossa, salviamo questa terra!
Look out for the land rush
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2014 - 14:56
I Want Freedom
[1971]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “Survival”
La canzone vera e propria è preceduta nell’incisione da un lungo dialogo tra Don Brewer e Mel Schacher dei Grand Funk che sembrano non intendersi sull’attacco del pezzo… Io ho preferito ometterlo perché, almeno dal punto di vista testuale, lo trovavo privo di interesse…
Quando ero bambino credevo di essere libero ma più tardi ho scoperto che la libertà che mi hanno dato non era vera, era una menzogna… Ora non ho più nessuna libertà, nemmeno quella di piangere, di esprimere come mi sento senza la mia libertà… Voglio libertà, voglio la libertà che mi avevano promesso per poter vivere in questo paese, la voglio, non posso vivere senza…
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “Survival”
La canzone vera e propria è preceduta nell’incisione da un lungo dialogo tra Don Brewer e Mel Schacher dei Grand Funk che sembrano non intendersi sull’attacco del pezzo… Io ho preferito ometterlo perché, almeno dal punto di vista testuale, lo trovavo privo di interesse…
Quando ero bambino credevo di essere libero ma più tardi ho scoperto che la libertà che mi hanno dato non era vera, era una menzogna… Ora non ho più nessuna libertà, nemmeno quella di piangere, di esprimere come mi sento senza la mia libertà… Voglio libertà, voglio la libertà che mi avevano promesso per poter vivere in questo paese, la voglio, non posso vivere senza…
Just let me take it, my mind can't make it without ...
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2014 - 14:40
I'm Your Captain (Closer to Home)
[1970]
Parole e musica di Mark Farner
Singolo poi incluso nell’album “Closer To Home”
Un brano epico, il più lungo (10 minuti) mai realizzato dalla band di Flint, Michigan.
Detto che il racconto è quello di un capitano privato del proprio vascello, forse in seguito ad un ammutinamento, le sue interpretazioni sono state molteplici ed il suo autore, Mark Farner, non ne ha mai avallata una in particolare: l’Odissea, o un trip lisergico andato male, o un tributo a Walt Whitman e alla sua "O Captain! My Captain!" dedicata a Lincoln…
Ma quella più accreditata ha a che fare con la guerra in Vietnam: nel suo “Battle Notes: Music of the Vietnam War” lo scrittore Lee Andresen afferma che il Capitano fosse il presidente Nixon, ritratto nel momento in cui stava perdendo il consenso della nazione al proseguimento della guerra. Mi sembra francamente un’interpretazione un po’ forzata… Meglio forse... (continua)
Parole e musica di Mark Farner
Singolo poi incluso nell’album “Closer To Home”
Un brano epico, il più lungo (10 minuti) mai realizzato dalla band di Flint, Michigan.
Detto che il racconto è quello di un capitano privato del proprio vascello, forse in seguito ad un ammutinamento, le sue interpretazioni sono state molteplici ed il suo autore, Mark Farner, non ne ha mai avallata una in particolare: l’Odissea, o un trip lisergico andato male, o un tributo a Walt Whitman e alla sua "O Captain! My Captain!" dedicata a Lincoln…
Ma quella più accreditata ha a che fare con la guerra in Vietnam: nel suo “Battle Notes: Music of the Vietnam War” lo scrittore Lee Andresen afferma che il Capitano fosse il presidente Nixon, ritratto nel momento in cui stava perdendo il consenso della nazione al proseguimento della guerra. Mi sembra francamente un’interpretazione un po’ forzata… Meglio forse... (continua)
Everybody, listen to me
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2014 - 14:07
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Creepin'
[1973]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato "We're An American Band” (dove il gruppo abbandonò il nome originario semplificandolo in Grand Funk).
Ehi, aprite bene le orecchie! C’è qualcosa che dobbiamo temere, ed è qui, ed è ora, ed è evidente: sono gli uomini che si arricchiscono depredando e stuprando il paese… Non riesco a capire perché non li acciuffiamo subito… Non dobbiamo più stare in loro balìa, apriamo gli occhi, smettiamola di dormire, apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi, prima che il loro domani si insinui insidioso strisciando fra di noi come un serpente velenoso…
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato "We're An American Band” (dove il gruppo abbandonò il nome originario semplificandolo in Grand Funk).
Ehi, aprite bene le orecchie! C’è qualcosa che dobbiamo temere, ed è qui, ed è ora, ed è evidente: sono gli uomini che si arricchiscono depredando e stuprando il paese… Non riesco a capire perché non li acciuffiamo subito… Non dobbiamo più stare in loro balìa, apriamo gli occhi, smettiamola di dormire, apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi, prima che il loro domani si insinui insidioso strisciando fra di noi come un serpente velenoso…
Hey, everybody won't you lend me your ear
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2014 - 13:03
Words of Fire, Deeds of Blood
[1876]
Parole di Hin-mah-too-yah-lat-kekt, meglio conosciuto come Capo Giuseppe, o Giuseppe Il Giovane (1840–1904), capo della tribù Wal-lam-wat-kain (Wallowa) del popolo nativo dei Niimíipu (Nez Perce), originariamente abitanti nel nord-est dell’attuale Oregon.
Adattamento e musica di Robbie Robertson, dal disco “Music For the Native Americans” del 1994, con il gruppo The Red Road Ensemble.
Uno dei tanti, coraggiosi discorsi pronunciati da Hin-mah-too-yah-lat-kekt, prima e dopo l’incredibile e sfortunata impresa del 1877 quando, dopo aver rifiutato la deportazione in Idaho ma al tempo stesso di scontrarsi con i bianchi, condusse la sua tribù in un’epica fuga verso il Canada, nel tentativo di raggiungere i Sioux di Tȟatȟáŋka Íyotake (Toro Seduto) che lì erano sconfinati qualche tempo prima. Braccati dall’esercito, i Niimíipu, militarmente organizzati da guerrieri come Toohoolhoolzote e... (continua)
Parole di Hin-mah-too-yah-lat-kekt, meglio conosciuto come Capo Giuseppe, o Giuseppe Il Giovane (1840–1904), capo della tribù Wal-lam-wat-kain (Wallowa) del popolo nativo dei Niimíipu (Nez Perce), originariamente abitanti nel nord-est dell’attuale Oregon.
Adattamento e musica di Robbie Robertson, dal disco “Music For the Native Americans” del 1994, con il gruppo The Red Road Ensemble.
Uno dei tanti, coraggiosi discorsi pronunciati da Hin-mah-too-yah-lat-kekt, prima e dopo l’incredibile e sfortunata impresa del 1877 quando, dopo aver rifiutato la deportazione in Idaho ma al tempo stesso di scontrarsi con i bianchi, condusse la sua tribù in un’epica fuga verso il Canada, nel tentativo di raggiungere i Sioux di Tȟatȟáŋka Íyotake (Toro Seduto) che lì erano sconfinati qualche tempo prima. Braccati dall’esercito, i Niimíipu, militarmente organizzati da guerrieri come Toohoolhoolzote e... (continua)
Perhaps you think the Creator sent you here
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/1/2014 - 11:32
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
Le Chameau
Le Chameau
Chanson enfantine de langue française
Interprétations :
Les Quatre Barbus – 1956
Quatre Barbus (1956) :
Les petits chanteurs de l'Ile de France (1966)
Ah, « Le Chameau »... Voilà bien un quadrupède utile...
Attention, dit Lucien l'âne, quadrupède et de plus, c'est un ongulé et de surcroît, tout comme son compère le dromadaire, il est très costaud et certains sont très rapides à la course et peuvent courir jusqu’à 65 km/h en pointe. Ce sont de lointains cousins...
Ah, l'esprit de famille... Ne fais pas la grimace, Lucien l'âne mon ami. C'était juste une petite plaisanterie. Mais notre « Chameau » d'aujourd'hui est une chanson, sans doute anonyme, qui fut sauvée des eaux par les colonies de vacances, les soirées dans les auberges de jeunesse et les Quatres Barbus qui en 1956, en firent une version qui fit les bonnes heures de leurs tours de France... Mais ce n'est pas... (continua)
Chanson enfantine de langue française
Interprétations :
Les Quatre Barbus – 1956
Quatre Barbus (1956) :
Les petits chanteurs de l'Ile de France (1966)
Ah, « Le Chameau »... Voilà bien un quadrupède utile...
Attention, dit Lucien l'âne, quadrupède et de plus, c'est un ongulé et de surcroît, tout comme son compère le dromadaire, il est très costaud et certains sont très rapides à la course et peuvent courir jusqu’à 65 km/h en pointe. Ce sont de lointains cousins...
Ah, l'esprit de famille... Ne fais pas la grimace, Lucien l'âne mon ami. C'était juste une petite plaisanterie. Mais notre « Chameau » d'aujourd'hui est une chanson, sans doute anonyme, qui fut sauvée des eaux par les colonies de vacances, les soirées dans les auberges de jeunesse et les Quatres Barbus qui en 1956, en firent une version qui fit les bonnes heures de leurs tours de France... Mais ce n'est pas... (continua)
Perdu dans le désert immense
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/1/2014 - 11:21
Δέκα παλικάρια
La mia traduzione, al secondo verso, di "κονάκι" con "ritrovo", mi accorgo che può essere fuorviante, e far pensare che i bravi ragazzi si ritrovino a cantare in un locale intitolato all'eroe dell'Indipendenza. Senza escludere che ce ne sia uno, preciso che "Konaki" indica una residenza provvisoria (un'abitazione, o una tenda) che, nel caso di un generale in campagna, meglio si tradurrebbe con "alloggiamento". Ho quasi finito di leggere le "Ricordanze" di Makryannis, dove il termine ricorre frequentissimo nel senso che ho indicato. Karaiskakis, che comandava sul campo le sfortunate operazioni del 1827 intese a liberare dall'assedio turco i combattenti asserragliati sull' Acropoli, aveva l'alloggiamento nel villaggio di Keratsini, oggi quartiere della conurbazione Pireo-Atene, e fu ucciso da una fucilata mentre vi ritornava dopo un'ispezione allo schieramento, alla cui ala destra c'era lo stesso Makriyannis.
Gian Piero Testa 23/1/2014 - 00:01
Forza di gravità
[2013?]
Poichè gli anarchici tendono a cadere giù dalle finestre, questa canzone si intitola “Forza di gravità” (Minoranza di Uno)
Poichè gli anarchici tendono a cadere giù dalle finestre, questa canzone si intitola “Forza di gravità” (Minoranza di Uno)
guardo alle mie spalle, ma è tutto già successo
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/1/2014 - 14:48
Luglio
[2013?]
Questa voce amara, Carlo, questa voce afona per il tanto urlare, è anche la tua.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/1/2014 - 14:37
Percorsi:
Genova - G8
Stracci! Stracci!
[anni 50]
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra” (?) del 1960.
Musica di di Mario Piatti, pedagogo musicale, e Angelo Paccagnini (1930-1999), compositore e didatta italiano, da un vecchio disco di filastrocche intitolato “Teste fiorite”. Le canzoni sono interpretata da bambine, nello specifico Paola con il coro delle allieve dell’istituto “Matilde di Canossa” di Como.
Musica per coro di voci bianche e pianoforte di Tullio Visioli, compositore, flautista, cantante, didatta, eseguita dal coro di voci bianche 'I piccoli Talenti', Roma, diretto da Claudia Gili (2012)
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra” (?) del 1960.
Musica di di Mario Piatti, pedagogo musicale, e Angelo Paccagnini (1930-1999), compositore e didatta italiano, da un vecchio disco di filastrocche intitolato “Teste fiorite”. Le canzoni sono interpretata da bambine, nello specifico Paola con il coro delle allieve dell’istituto “Matilde di Canossa” di Como.
Musica per coro di voci bianche e pianoforte di Tullio Visioli, compositore, flautista, cantante, didatta, eseguita dal coro di voci bianche 'I piccoli Talenti', Roma, diretto da Claudia Gili (2012)
O cenciaiolo, che hai nel sacco?
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/1/2014 - 11:25
Il pane
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra” del 1960.
Musica di Stefano Panzarasa, fondatore del gruppo Insalata Sbagliata, dal suo disco “Orecchio verde - Omaggio a Gianni Rodari: poesie e filastrocche eco-pacifiste” (2009)
Musica di Stefano Panzarasa, fondatore del gruppo Insalata Sbagliata, dal suo disco “Orecchio verde - Omaggio a Gianni Rodari: poesie e filastrocche eco-pacifiste” (2009)
S'io facessi il fornaio
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/1/2014 - 10:34
Δέκα παλικάρια
Atene 1973, qui Politecnico. Tre puntate su Radio 3
Atene 1973: “Qui Politecnico”. Dalla rivolta studentesca all'incubo Alba Dorata.
A partire da martedì 21 gennaio fino a giovedì 23 andrà in onda su Radio 3 Rai Atene 1973: qui Politecnico, un audio documentario di Michelangelo Cocco in collaborazione con Amisnet. La rivolta del Politecnico del 1973 e la Grecia di oggi scorrono nelle parole degli studenti che 40 anni fa occuparono l’università di Atene…
http://amisnet.org
Atene 1973: “Qui Politecnico”. Dalla rivolta studentesca all'incubo Alba Dorata.
A partire da martedì 21 gennaio fino a giovedì 23 andrà in onda su Radio 3 Rai Atene 1973: qui Politecnico, un audio documentario di Michelangelo Cocco in collaborazione con Amisnet. La rivolta del Politecnico del 1973 e la Grecia di oggi scorrono nelle parole degli studenti che 40 anni fa occuparono l’università di Atene…
http://amisnet.org
Bernart Bartleby 22/1/2014 - 10:04
Sulla Luna
Per Stefano Panzarasa.
Leggo solo ora il suo messaggio dell'agosto 2012... Come vede, il sito si sta arricchendo giorno dopo giorno delle poesie del grande Gianni Rodari...
Grazie a lei per averne messe in musica tante, continuando l'opera di Anton Virgilio Savona.
Un saluto
Leggo solo ora il suo messaggio dell'agosto 2012... Come vede, il sito si sta arricchendo giorno dopo giorno delle poesie del grande Gianni Rodari...
Grazie a lei per averne messe in musica tante, continuando l'opera di Anton Virgilio Savona.
Un saluto
Bernart Bartleby 22/1/2014 - 09:53
La luna bambina
Versi di Gianni Rodari, da “Filastocche in cielo e in terra” del 1960.
Musica di Stefano Panzarasa, fondatore del gruppo Insalata Sbagliata, dal suo disco “Orecchio verde - Omaggio a Gianni Rodari: poesie e filastrocche eco-pacifiste” (2009)
Musica di Stefano Panzarasa, fondatore del gruppo Insalata Sbagliata, dal suo disco “Orecchio verde - Omaggio a Gianni Rodari: poesie e filastrocche eco-pacifiste” (2009)
E adesso a chi la diamo
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/1/2014 - 09:44
L’uomo di neve
Versi di Gianni Rodari, da “Filastrocche in cielo e in terra”, 1960
Musica di Anton Virgilio Savona, dal disco “Filastrocche in cielo e in terra” del 1972, interpretato dallo stesso Savona con Lucia Mannucci del Quartetto Cetra.
Musica di Anton Virgilio Savona, dal disco “Filastrocche in cielo e in terra” del 1972, interpretato dallo stesso Savona con Lucia Mannucci del Quartetto Cetra.
Bella è la neve per l’uomo di neve
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/1/2014 - 09:05
Diaspora
Che l'Ucraina si fotte...noi siamo occupati , come sempre, a drizzare le banane...EUROPA...mi senti?
VAFFANCULO !
https://www.youtube.com/watch?v=Bz5cLIWSB2I
VAFFANCULO !
https://www.youtube.com/watch?v=Bz5cLIWSB2I
Krzysiek Wrona 22/1/2014 - 08:19
Memento z Banalnym Tryptykiem
MEMENTO CON IL TRITTICO BANALE
(continua)
(continua)
inviata da krzyś 22/1/2014 - 07:13
Świat sprzyja
2011
Terzo giorno della primavera
Jerzy Słomiński & figli
All'orecchio dal video
Terzo giorno della primavera
Jerzy Słomiński & figli
All'orecchio dal video
Intro: Bardzo trudne, filozoficznie
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 22/1/2014 - 03:13
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Régine Chassagne, la cantante degli Arcade Fire, è figlia di profughi haitiani che hanno dovuto lasciare il loro paese durante la terribile dittatura di François Duvalier (Papa Doc). Vedi anche Gadé maché ti péyi mouin!.