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Sidone – la fine civile e culturale di un piccolo paese

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Sidone – la fine civile e culturale di un piccolo paese
e gli occhi dei soldati cani arrabbiati con la schiuma alla bocca cacciatori di agnelli a inseguire la gente come selvaggina finché il sangue selvatico non gli ha spento la voglia e dopo il ferro in gola i ferri della prigione e nelle ferite il seme velenoso della deportazione perché di nostro dalla pianura al […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-14 21:51:00

1968: Primavera di Praga

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1968: Primavera di Praga
Sono i tempi della contestazione, della strage di Piazza Fontana con l’avvio della “strategia della tensione”, dell'”autunno caldo” del 1969, del tentativo di golpe fascista da parte del repubblichino Junio Valerio Borghese (8 dicembre 1970). Inutile ricordare quello che sta accadendo nel mondo, dalla guerra nel Vietnam in pieno svolgimento al Maggio Francese. Truppe del […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-14 15:59:00

Cantiere d’estate

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Cantiere d’estate
Nel 1981 i Malicorne di Gabriel Yacoub sono in crisi profonda al loro interno, e in via di separazione. Il gruppo ha alle spalle album interi dove le canzoni tradizionali francesi più antiche sono state legate al più raffinato rock psichedelico e progressive; un’operazione particolare che ha consentito di raggiungere sia delle autentiche vette musicali, […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-13 13:05:00

Giù fino al collo nel pantano…

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Giù fino al collo nel pantano…
La guerra nel Vietnam provocò in Pete Seeger un’autentica opposizione a tutto campo, che si concretizzò nel suo celebre e violento attacco televisivo alla politica di guerra del presidente Lyndon Johnson, avvenuto durante il popolare “Smothers Brothers Comedy Hour”, dove Seeger cantò anche quella che è una delle prime canzoni contro la guerra vietnamita, “Waist […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-13 12:42:00

En tiempos de ignominia

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En tiempos de ignominia
Una bellissima poesia di José Agustín Goytisolo con cui Paco Ibáñez introduce spesso i propri concerti… “En tiempos de ignominia”, scritta nel 1994, è stata pubblicata solo dopo la morte del grande scrittore e poeta spagnolo (Barcellona, 1928 – 1999) nell’omaggio intitolato “Goytisolo – Veintisiete voces para un único poema, veintisiete miradas para un mismo […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-12 10:23:00

Verità evidenti

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Verità evidenti
e dunque è ora di esaminare le macerie ripulire le strade e rinfrescare l’aria costringere il governo a tirar fuori il suo grosso uccello dalla sabbia del deserto di qualcun altro rinfilarselo nei pantaloni e farla finita con gli slogan ipocriti di libertà duratura perché quando quell’unico telefono ha chiamato nel 2001 alle nove e […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-11 09:30:00

Cile, 11 settembre 1973

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Cile, 11 settembre 1973
Non vedo alcuna ragione per cui ad un paese dovrebbe essere permesso di diventare marxista soltanto perché il suo popolo è irresponsabile. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli. (Henry Kissinger, premio Nobel per la pace 1973) Racconta Miguel Littín, il regista cileno de “La tierra […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-11 07:32:00

Nessun uomo è un uomo qualunque

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Nessun uomo è un uomo qualunque
Nessun uomo è un uomo qualunque la si potrebbe chiamare, agevolmente, la premessa necessaria non soltanto delle “canzoni contro la guerra” (il che sarebbe una cosa abbastanza trascurabile), ma di tutta una serie di cose che regolano l’umanità intera. E’ una canzone terribilmente semplice, proveniente ironicamente da un cantautore che è stato considerato tra i […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-10 17:50:00

Che ce ne frega de ‘sto Bashir?

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Che ce ne frega de ‘sto Bashir?
Che ce ne frega de ‘sta guerra che ce ne frega de ‘sto Bashir Noi magnamo noi semo vivi che ce ne importa de ‘sto crumir! Questa filastrocca del nostro amico e collaboratore Krzysiek ci sembra fotografi benissimo la situazione relativa alla guerra civile siriana. Realmente non gliene frega nulla a nessuno. Chi “parteggiava” per […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-04 14:32:00

Ballata della Guerra

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Ballata della Guerra
Tristezza e ragnatele avvolgono le baracche, lontano, nelle trincee, sanguinano i padri E le madri si prostituiscono con la morte, nelle stalle, per un po’ di zucchero e un filone di pane. Yitsik Manger (1901-1969). Tel Aviv, inizio anni ’60.   Yitsik Manger scrisse questa “Ballata della guerra” esattamente il 30 gennaio 1933. Che cosa […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-04 12:38:00

Masters of War ha 50 anni

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Masters of War ha 50 anni
Masters of War, registrata a New York il 24 aprile 1963, ha da poco computo 50 anni. Ma  le parole di quel ventiduenne di Duluth sono ancora attualissime.  Non avevo davvero scritto niente di simile prima, non canto canzoni dove si augura la morte a qualcuno, ma in questa non ho potuto farne a meno. […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-04 10:32:00

Wolf Biermann, Chausseestrasse 131, Ostberlin

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Wolf Biermann, Chausseestrasse 131, Ostberlin
Comunemente si pensa che sia stato Francesco Guccini il primo a intitolare un intero album di canzoni con il suo indirizzo di casa. Via Paolo Fabbri 43. Chi non lo conosce almeno di nome, questo indirizzo? No, non è stato il primo. È stato almeno il secondo, e non a caso. E anche leggermente a […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-04 09:30:00

Melissmell

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Melissmell
Si chiamano Melissmell, sono un gruppo il francese il cui nome riunisce Smells like teen spirit dei Nirvana con la melissa, pianta usata per dare sollievo ai mali delle donne. Melissmell è anche lo pseudonimo della cantante, Melanie Francette Coulet. Il loro primo successo, l’eccezionale “Aux Armes“, faceva incontrare Gainsbourg, Ferré, i Noir Désir e […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 21:40:00
Abbiamo aperto un blog collegato al sito dove riporteremo i contributi più interessanti e alcune notizie. Un modo diverso per trovare i contenuti più importanti che speriamo migliori la fruibilità di questo grande archivio.
Lorenzo Masetti 3/9/2013 - 17:32

Le Déserteur di Boris Vian

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Le Déserteur di Boris Vian
Le Déserteur è sicuramente la canzone contro la guerra e antimilitarista più celebre di tutti i tempi. Eppure la strofa finale originale recitava, come è noto, in tutt’altro modo di quella da tutti conosciuta: Prévenez vos gendarmes, que je serai en arme et que je sais tirer, il che ne faceva una canzone non “pacifista” […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 12:41:00

Libertà mi fa schifo se alleva miseria

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Libertà mi fa schifo se alleva miseria
Libertà mi fa schifo se alleva miseria di Cesare Basile: una canzone bellissima e necessaria per ribadire ancora una volta NO MUOS, no alle basi militari. A settant’anni dallo sbarco alleato in Sicilia, che determinò la caduta del Nazifascismo in Italia e in Europa, i siciliani continuano a pagare un debito infinito ai Padroni della […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 11:20:00

Hunger Strike: alle origini del grunge

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Hunger Strike: alle origini del grunge
L’avventura dei Temple of the Dog cominciò quando Chris Cornell dei Soundgarden scrisse due canzoni dedicate al suo amico Andrew Wood, che era morto di un’overdose di eroina nel marzo 1990. Wood fu mantenuto in vita dalle macchine per tre giorni dopo l’overdose così che Cornell ebbe modo di vederlo prima che morisse e fu […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 10:41:00

I Shot The Sheriff: una storia di libertà

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I Shot The Sheriff: una storia di libertà
“Sono nato con una taglia sulla mia testa”, dichiarò Marley nel corso di un’intervista rilasciata nel ‎‎1978 […] Lo “Sceriffo” rappresenta l’antitesi della libertà, ossia l’insieme dei codici repressivi di ‎condotta che è stato tradotto nelle leggi che servono agli oppressori e sono stati assimilati come “ciò ‎che è giusto”. Nella mitologia occidentale, lo “Sceriffo” […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 10:37:00

Il Blog delle CCG

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Il Blog delle CCG
Un blog nuovo di zecca per le Canzoni contro la guerra. Qui riporteremo i contributi più interessanti e alcune notizie. Un modo diverso per trovare i contenuti più importanti che speriamo migliori la fruibilità di questo grande archivio.
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 10:30:00

On ne voit ça qu'ici, à Berlin

On ne voit ça qu'ici, à Berlin
On ne voit ça qu'ici, à Berlin

Canzone française – On ne voit ça qu'ici, à Berlin – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 94
An de Grass 95

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Petite illustration

Comme toutes les précédentes, cette Histoire d'Allemagne raconte un moment et cette fois-ci, un moment berlinois de l'année 1995.C'est en fait la transposition d'un récit en chanson et comme pour chacune des précédentes, on entend un narrateur particulier ; en l'occurrence, ici, cette fois, un journaliste parlé, du genre reporter ou envoyé spécial d'on ne sait quelle radio qui suit une manifestation en direct. Cette manifestation, qui se répète depuis dans presque toutes les villes du... (continua)
Berlin sera toujours Berlin
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/8/2013 - 14:16
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AİM (Avusturya İşçi Marşı)

AİM (Avusturya İşçi Marşı)
[2009]
Testo turco: Anonimo
Musica: Samuel Pokrass, Белая армия, чёрный барон (1920)
Adattamento: Bandista
Album: De te fabula narratur

Turkish lyrics: Unknown author
Music: Samuel Pokrass, Белая армия, чёрный барон (1920)
Arrangement: Bandista
Album: De te fabula narratur

Türkçe söz: Tanınmıyan müellif
Müsik: Samuel Pokrass, Белая армия, чёрный барон (1920)
Tatbik: Bandista
Album: De te fabula narratur

La canzone, un classico del movimento operaio turco e internazionale, è la versione turca del celeberrimo canto Die Arbeiter von Wien ("I lavoratori di Vienna"), scritto nel 1927 da Fritz Brügel sulla musica del canto rivoluzionario russo "Armata bianca, Barone nero" (si veda la pagina specificamente dedicata al canto, che trae la sua origine dalla rivolta viennese del 15 luglio 1927, stroncata nel sangue con quasi 90 morti in piazza dopo l'incendio e la distruzione del Palazzo... (continua)
Hayat denilen kavgaya girdik
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2013 - 12:08
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Summertime

Summertime
‎[1933]‎
Parole di Edwin DuBose Heyward (1885-1940), scrittore, e Ira Gershwin (1896-1983), liricista, ‎fratello del più celebre George.‎
Musica di George Gershwin (1898-1937), compositore e pianista ebreo americano di origine russa.‎
Canzone dall’ “American folk opera” “Porgy and Bess” (1935), tratta dal racconto “Porgy” di ‎Edwin DuBose Heyward.‎

Propongo questa bellissima e notissima canzone tra gli EXTRA, anche se, per molte ragioni che ‎vado a spiegare, forse potrebbe stare a buon diritto nelle CCG/AWS DOCG, e non tanto per il ‎significato originario quanto per quello assunto nel corso del tempo.‎



Vero è, infatti, che fin dal suo esordio a Broadway “Porgy and Bess” si attirò non pochi strali dalla ‎comunità nera. La descrizione della vita degli afroamericani nell'immaginaria strada di Catfish Row ‎a Charleston, South Carolina, all'inizio degli anni trenta, offerta da un terzetto... (continua)
Summertime
(continua)
inviata da Bernart 27/8/2013 - 11:39
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Hiçbir şeyin şarkısı

Hiçbir şeyin şarkısı
[2009]
Testo e musica: Bandista
Lyrics and music: Bandista
Sözler ve müsik: Bandista
Album: De te fabula narratur

Dopo dodici anni, ancora forse non si è realizzato appieno l'impatto che i fatti di Genova e l'assassinio di Carlo Giuliani hanno provocato sui movimenti antagonisti di tutto il mondo. Prendiamo ad esempio la Turchia: un gruppo militante come i Bandista scelgono, in questa canzone che in gran parte si riferisce a figure ed episodi della recente storia (di repressione sanguinosa) del loro paese, di riservare la prima strofa proprio a Carlo Giuliani. Con un'affermazione che ritengo fondamentale: chi combatte per cambiare non è e non deve diventare né bandiera, né mito, ma soltanto rendere conto dei fatti e testimoniare un'idea. Soltanto così il sole sorge ancora. [RV]
Bir sokağın ortasında yatıyor
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2013 - 09:34
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New Modern Philosophy

Written and produced by the author, with backup vocals provided by his mom, Lisa Ferretti.
You keep 'em runnin' like coyotes in the moonlight
(continua)
inviata da Dustin Ferretti 27/8/2013 - 02:37
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Özgürlüğe manuş

Özgürlüğe manuş
[2009]
Testo e musica: Bandista
Lyrics and music: Bandista
Sözler ve müsik: Bandista
Album: De te fabula narratur

Nella meravigliosa Turchia del premier (M)Erdoğan, faro della democrazia e, soprattutto, paese in crescita economica dove si sta applicando tutto il perfetto manuale del liberismo più sfrenato e sfrontato rivestito sotto una patina di islamismo, succede che un gruppo militante come i Bandista (acronimo di BAND İSTAnbul) debbano mantenersi rigorosamente anonimi per sfuggire alla persecuzione poliziesca (e si veda quel che accade regolarmente al Grup Yorum); cosicché nessuno sa come si chiamino i membri del gruppo, né chi siano esattamente. Lo sanno però benissimo, chi siano, tutti coloro che li hanno visti comparire nei mesi scorsi in piazza Taksim durante le proteste, a suonare in piazza e Gezi Park dove hanno distribuito gratuitamente l'album De te fabula narratur (registrato... (continua)
Ne Seattle, ne Genova, ne Latin Amerika'da
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2013 - 01:32

Que le sang retombe sur vous

Que le sang retombe sur vous
‎[1910]‎
Versi di gaston Couté pubblicati sul settimanale socialista e antimilitarista “La Guerre Sociale”, ‎fondato nel 1906 e diretta da Gustave Hervé (1871-1944, personaggio contradditorio che fu prima ‎socialista rivoluzionario, poi nazionalista interventista e infine simpatizzante nazifascista).‎
Sull’aria di “Le Midi bouge”, canzone militare rislaente alla guerra franco-prussiana del 1870.‎
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate ‎in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle ‎edizioni “La Matière Noire” (“Que le sang retombe sur vous” si trova nel quarto volume).‎

Canzone dedicata a Jean-Jacques Liabeuf (1886-1910), calzolaio con alcuni piccoli precedenti per ‎furto contro il quale la polizia di Parigi si accanì con particolare attenzione. Dopo diversi brevi ‎soggiorni... (continua)
Voilà que Liabeuf dit
(continua)
inviata da Bernart 26/8/2013 - 16:55
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Chanson de moisson

Chanson de moisson
‎[1899]‎
Versi di Gaston Couté pubblicati sul settimanale anarchico “Le Libertaire” fondato a Parigi da ‎Sébastien Faure.‎
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate ‎in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle ‎edizioni “La Matière Noire” (“Chanson de moisson” si trova nel quarto volume).‎



Canto in cui i mietitori dalle braccia cotte dal sole pensano, nel gesto del falciare il grano, ai propri ‎padroni sfruttatori… E tra le messi i papaveri sembrano delle bandiere rosse che si muovono al ‎vento della rivolta….‎
Sous l'aube qui blanchit leurs fronts
(continua)
inviata da Bernart 26/8/2013 - 16:01

Hélas ! quelle douleur‎

Hélas ! quelle douleur‎
‎[1911]‎
Scritta da Gaston Couté pochi giorni prima di morire.‎
Pubblicata sulla rivista “La Guerre Sociale”, fondata nel 1906 e diretta da Gustave Hervé (1871-‎‎1944, personaggio contradditorio che fu prima socialista rivoluzionario e poi simpatizzante ‎nazifascista).‎
Nella raccolta “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté pubblicate ‎in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel 2013 dalle ‎edizioni “La Matière Noire” (“Hélas ! quelle douleur” si trova nel quarto volume).‎

La sua ultima canzone il grande poeta e cantautore libertario la dedicò ad alcuni “flic” che nel ‎reprimere una manifestazione operaia indetta in occasione del 1° Maggio “caddero, vittime del ‎dovere”…‎
Su “La Guerre Sociale” (numero del 17 maggio 1911) il testo della canzone era accompagnato dalla ‎seguente nota esplicativa:‎
‎“Faralicq,... (continua)
Hélas ! quelle douleur
(continua)
inviata da Bernart 26/8/2013 - 14:13

Marche des gardes civiques

Marche des gardes civiques
Versi di Gaston Couté e Seider (?)‎
Musica di Alcib Mario, pianista (lo stesso di Gloire à Rousset)‎
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté ‎pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (La “Marche des gardes civiques” si trova nel secondo ‎volume).‎

‎“Ogni domenica il bravo brussellese, per il re e per la patria, assume delle sembianze militaresche. ‎Tutti i cittadini di Moolenbeck [Molenbeek-Saint-Jean, nella regione Bruxelles-Capitale, ndr], dal ‎panettiere al farmacista, scendono sul piede di guerra… Allora bisogna vederli passare così ‎combinati, canticchiando tutti compresi questo piccolo ritornello: Maledizione! ‎‎[“Godfordom”, da “God verdoeme”… credo sia neerlandese. In fiammingo si usa anche “God ‎verdomme de nonn de Djeu!”,... (continua)
Chaqu’Dimanch' le bon Bruxellois
(continua)
inviata da Bernart 26/8/2013 - 13:24
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Les taureaux

Les taureaux
‎[1899]‎
Nella raccolta intitolata “La chanson d'un gâs qu'a mal tourné”, le opere complete di Gaston Couté ‎pubblicate in cinque volumi dalle edizioni “Le vent du ch'min” tra il 1976 ed il 1977 e riedite nel ‎‎2013 dalle edizioni “La Matière Noire” (“Les taureaux” si trova nel quarto volume).‎

Bourgeois! nous sommes des taureaux
(continua)
inviata da Bernart 26/8/2013 - 11:44
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I Have A Dream

I Have A Dream
Martin Luther King: I Have a Dream

di Alessandro Portelli
25 agosto 2013

Cinquant’anni fa, 250.000 persone si raccolsero a Washington in una grande manifestazione “for jobs and freedom” – per il lavoro e la libertà, organizzata da Philip A. Randolph, storico sindacalista militante nero e da Bayard Rusting, pacifista nero, gay, in odore di comunismo. Intervennero sindacalisti , leader religiosi, protagonisti dei movimenti, artisti. Il tutto culminò con lo storico discorso di Martin Luther King, e la sua celebre perorazione: “Ho un sogno…” Sono parole memorabili e in un certo senso sfortunate perché la loro eloquenza ha finito quasi per farci dimenticare le centinaia di migliaia di persone senza le quali quel discorso sarebbe rimasto solo un grande esercizio di retorica, e ridurre questa realtà di massa all’icona di una persona sola. E, riciclata e avvilita in tanti modi (dal caffè Kimbo... (continua)
26/8/2013 - 10:28
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Kimegyek a doberdói harctérre

András Széles
Kimegyek a doberdói harctérre
Il testo a suo tempo inviato dall'amico Tamás Sajó (che salutiamo se ci legge) era incompleto: mancavano infatti due delle quattro strofe. Sono state recuperate dall'importante blog A Nagy Háború írásban és képben (La Grande Guerra in documenti e immagini) e sottoposte a traduzione italiana e inglese integrativa.
Riccardo Venturi 25/8/2013 - 13:10
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Sexologie

Sexologie
SESSUOLOGIA
(continua)
25/8/2013 - 00:17
Libertà mi fa schifo se alleva miseria di Cesare Basile: una canzone bellissima e necessaria per ribadire ancora una volta NO MUOS, no alle basi militari.
Lorenzo Masetti 24/8/2013 - 22:31
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Les chevaliers Cathares

Les chevaliers Cathares
24 agosto 2013
I CAVALIERI CATARI
(continua)
24/8/2013 - 19:08
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Ja nus hons pris

Ja nus hons pris
Ja nu[n]s hons pris nell'esecuzione dell'Ensemble Modo Antiquo.
Direttore: Federico Maria Sardelli
Voce principale: Ugo Gallasso
Controcanto: Bettina Hoffmann




E' la versione nella quale ho conosciuto questo canto e sono veramente lieto di averla ritrovata finalmente su YouTube. Se qualcuno ama la musica medievale autentica, gli consiglio di ascoltarla bene anche perché i Modo Antiquo hanno rispettato alla lettera l'antica notazione originale di Riccardo Cuor di Leone (autografa). Un capolavoro. [RV]
Riccardo Venturi 24/8/2013 - 17:35
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Les chevaliers Cathares

Les chevaliers Cathares
Mi chiedo quante migliaia di tesori nascosti nasconda oramai questo sito. Oggi, spinto dalla Notte di San Bartolomeo, mi sono messo a ricercare anche canzoni sui Catari, e mi sono accorto che questo capolavoro di Francis Cabrel, a suo tempo spedito da Alessandro, non era stato nemmeno mai inserito nel percorso Cataro. Ma non ne faccio una colpa a nessuno, oramai questo sito avrebbe bisogno di un ufficio redazionale in piena regola per starci dietro a dovere. Si fa quel che si può in una decina di scalzi e gnudi; ma, forse, proprio questo gli dà il suo carattere davvero unico. Intanto mi dedico a rifare la pagina, compresa l'introduzione.
Riccardo Venturi 24/8/2013 - 16:37
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La nuit de la Saint-Barthélemy

La nuit de la Saint-Barthélemy
[1994]
Original Soundtrack from the motion picture La reine Margot
Colonna sonora originale del film La regina Margot
Lead Vocal: Zdravko Čolić
Canto principale: Zdravko Čolić



La reine Margot
La regina Margot



La Regina Margot (La Reine Margot) è un film del 1994, diretto da Patrice Chéreau e basato sull'omonimo romanzo di Alexandre Dumas padre. Il film, una coproduzione franco-italo-tedesca sostenuta dal "fondo Eurimages" del Consiglio d'Europa, vinse il Premio della giuria al 47º Festival di Cannes, durante il quale fu presentato, e fu candidato agli Oscar per i migliori costumi. Virna Lisi, per l'interpretazione di Caterina de' Medici, ottenne il premio per la miglior attrice a Cannes, il Nastro d'argento e una nomination come miglior attrice nella 40ª edizione del David di Donatello. Ben 5, infine, le nomination ai César: migliore attrice, migliore attrice non protagonista,... (continua)
Canto Nero
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/8/2013 - 14:51
Il 13 agosto 1961, 52 anni fa, veniva tirato su il Muro di Berlino. Abbiamo quindi pensato di tornare a farci un giro, assieme alla vecchia comunista Nonna Meume, e passando per la Berlino Est del '68, dalla Chausseestraße dove, al numero 131, era confinato il "nipote prediletto", vale a dire Wolf Biermann. Un album fondamentale e storico, tradotto integralmente.
Riccardo Venturi 24/8/2013 - 13:10
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Muos Muos Muos

Muos Muos Muos
Nonò Salamone & Roy Paci
Mous mous mous
(continua)
inviata da adriana 24/8/2013 - 10:02
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Pieśń o szczęściu

Pieśń o szczęściu
Testo: Krzysztof Kamil Baczyński - i frammenti dal poema "Szczęśliwe drogi"
Musica: Czesław Mozil

La canzone dal singolo di promozione del film "Baczyński" [2013] nella regia di Kordian Piwowarski. Viene eseguita da Mela Koteluk, Czesław Mozil e il gruppo "Czesław śpiewa"
Dziś rano cały świat kupiłem
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 23/8/2013 - 20:25
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Wiersze wojenne

Wiersze wojenne
La canzone dall'album di Ewa Demarczyk "Ewa Demarczyk śpiewa piosenki Zygmunta Koniecznego" ("Ewa Demarczyk canta le canzoni di Zygmunt Konieczny") [1967]

Testo: i frammenti provienienti delle poesie di Krzysztof Kamil Baczyński: "Niebo złote ci otworzę…", "Pioseneczka",
"Gdy za powietrza zasłoną…" e "Z lasu", scelti e messi insieme
da Zygmunt Konieczny nell'interpretazione di Ewa Demarczyk
Musica: Zygmunt Konieczny
Niebo złote ci otworzę,
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 23/8/2013 - 19:52
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Il tutto è falso

Il tutto è falso
[anteriore al 2003]
Scritta da Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Written by Giorgio Gaber and Sandro Luporini
Album: Io non mi sento italiano

Scrivevano talmente tutto insieme, Giorgio Gaber e Sandro Luporini, che alla fine manco più li si distingueva; nella foto sopra, ditemi un po', se vi riesce, chi dei due è Gaber e chi Luporini visto che non sono in piedi (Sandro Luporini, in gioventù nazionale italiano di pallacanestro, è alto quasi due metri). Canzone straordinariamente bella, e da maneggiare con estrema cura. Scritta poco prima della morte di Gaber e pubblicata nell'album postumo "Io non mi sento italiano", è a mio parere una delle cose più distruttive scritte in lingua italiana; qualcosa che non sembra lasciare la benché minima speranza. Per questo, da alcuni, è stata vista come un insopportabile inno al nichilismo più totale. Di converso, nel dire che tutto ciò che il mondo offre... (continua)
Questo mondo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2013 - 17:33
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Różne rozmowy z życiem

Różne rozmowy z życiem
Testo: Bogdan Olewicz
Musica: Zbigniew Hołdys
L'album "I Ching"[1984]
Jak strach na wróble
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 23/8/2013 - 01:12
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Απλά μαθήματα πολιτικής οικονομίας

Απλά μαθήματα πολιτικής οικονομίας
Caro Gian Pier, certamente le riascoltero', ma volevo solamente esprimere il mio parere sugli arrangamenti di allora. CCG mi hanno sedotto qualche tempo fa propio per un'attenzione all'armonia che riesce coniugare le parole con la musica (LA CANZONE) e gioisco immensamente perche' vedo(sento) che quest'intento continua ad essere vivo e si sviluppa. Il mio commento precedente non toglie niente alla mia ammirazione per il testo che l'hai tradotto e la mia stima per chi sa tradurre un testo cosi' da un lingua ad altra. Salutoni. Krzysiek
Krzysiek Wrona 23/8/2013 - 00:12
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J'etais là

J'etais là
Album: "Totem" (2007)

In questo brano Zazie fa allusione a numerosi fatti sociali storici e politici per i quali ha fatto poco o niente. Un'efficace denuncia dell'indifferenza ma anche dell'impotenza della gente comune di fronte alle troppe cose orribili che succedono nel mondo.
J'étais là tu vois, lui à côté de moi
(continua)
22/8/2013 - 22:45




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