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Hagámonos a la mar

Hagámonos a la mar
‎[1988]‎
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Marea negra”.‎
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Hagámonos a la mar, definitivamente a la mar.
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 15:17
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Carta del soldado‎

Carta del soldado‎
‎[1975]‎
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Caraballo mató un gallo” ‎pubblicato nel 1975.‎



La lettera della madre al figlio soldato è recitata da Olga Manzano, quella del figlio alla madre da ‎Manuel Picón. Le due letture si incrociano tra di loro e sono intervallate e seguite dalle due strofe cantate.‎
Carta a mi hijo soldado que está peleando por la paz en las lejanas ‎tierras.‎
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 14:13
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De lo prohibido

De lo prohibido
‎[1978-79]‎
Versi di Mario Benedetti, dalla raccolta intitolata “Cotidianas”, pubblicata nel 1979.‎
Musica di Jorge Alveláis, musicista messicano.‎
Prohibidos los silencios y los gritos unánimes
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 11:39
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Te quiero

Te quiero
‎[1973-74]‎
Nella raccolta poetica “Poemas de otros”.‎
Interpretata, tra gli altri, da Nacha Guevara, in diversi dischi dal vivo con le musiche di Alberto ‎Favero (1944-), compositore, pianista e direttore d’orchestra argentino. Per esempio, “Nacha ‎Guevara canta a Benedetti” (Messico, 1976), “Con Benedetti y Favero”(Cuba, 1979) e “Nacha de ‎Noche” (1977)‎

Tus manos son mi caricia
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 09:40
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Statue of Liberty

Statue of Liberty
[2001]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Life on a String”

“Libertà è una cosa spaventosa. Non in molti la vogliono per davvero...”
Moon rises and sets
(continua)
inviata da Bernart 8/9/2013 - 21:27
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Only an Expert

Only an Expert
[2007/2010]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Homeland”

Una canzone dedicata ai cosiddetti - autoproclamatisi o proclamati non si sa mai da chi - “esperti”, tipo quelli che vanno in cerca di armi di distruzione di massa, non le trovano, e poi dichiarano che non averle trovate non vuol dire che non ci siano... Oppure quelli che dicono che il riscaldamento globale è un falso problema, anche se poi la gente muore come mosche sotto uragani sempre più frequenti e sempre più violenti... Oppure quelli che dicono che non è un problema se quel tal regime ammazza e tortura la propria gente, la imprigiona senza imputazione e senza processo e la fa condannare da tribunali speciali... Oppure quelli che sostengono che il bombardamento, la distruzione o l’invasione di un altro paese non siano affatto un problema...
D’altra parte, se non lo sanno gli “esperti”, cosa volete che ne capisca l’uomo comune?!?
Now only an expert can deal with the problem
(continua)
inviata da Bernart 8/9/2013 - 21:22
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When the War Is Over

When the War Is Over
1973
Roll on Ruby
When the war is over, we can be kind again
(continua)
inviata da donquijote82 8/9/2013 - 18:58
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Damned Religion

Damned Religion
[2009]
Lyrics & Music by Michael Stützer and Søren Adamsen
Album: When Death Comes
Your morals -are not my morals
(continua)
inviata da giorgio 8/9/2013 - 15:08
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Explicit

Explicit
[2003]
Lyrics and Music by ILLigitt (feat. SK)
Album: ILLigittimate Writtens

It's basically a song about the war and what's going on in the world. I know a lot of people are going to talk shit about it, but I don't care. These are things that need to be said.
[ILLigitt:]
(continua)
inviata da giorgio 8/9/2013 - 10:10
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Dark Time in the Revolution

Dark Time in the Revolution
[2007/2010]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Homeland”

Nel 1776 Thomas Paine pubblicava anonimamente (firmandosi “Written by an Englishman”) il suo “Common Sense”, riflessione sulla improcrastinabile necessità per gli americani di ottenere l’indipendenza dalla Gran Bretagna: “Ha un senso, una logica che un’isola domini tutto un continente?”

La domanda che si pose Paine viene qui attualizzata dalla Anderson: “Ha un senso, una logica che un paese domini il mondo? Benvenuti nella notte americana, un’oscurità dove ricompaiono dappertutto cose da Medioevo, cose che si credevano scomparse per sempre: decapitazioni, impiccagioni e persone in gabbia...”

Mi pare che la domanda della Anderson sia molto cocente in questi giorni, con il vento di guerra americano che soffia verso la già martoriata Siria, un vento di guerra che paradossalmente è alimentato da un personaggio fresco di un premio (ig)nobel per la pace...
The market keeps rising up. The big machines control the sea and the air
(continua)
inviata da Bernart 7/9/2013 - 23:47
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Laurie Anderson: Born, Never Asked

Laurie Anderson: Born, Never Asked
[1982]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’album di debutto intitolato “Big Science”, in cui è contenuta anche la famosa O Superman.
It was a large room. Full of people. All kinds.
(continua)
inviata da Bernart 7/9/2013 - 23:08
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Il est né le divin Enfant

Il est né le divin Enfant
Chanson française – Il est né le divin Enfant – Jean Yanne – 1982



Ah ! Lucien l'âne mon ami, aujourd'hui, je m'en vais te rapporter une fable... Non pas une fable d'Ésope ou de La Fontaine, emplie d'animaux et de proverbes, mais une fable en quelque sorte humaine. Une fable dont les personnages sont des êtres humains et bien évidemment, comme dans toutes les fables, des personnages inventés...

Voilà qui est intéressant et somme toute, qui nous rendra justice à nous les animaux. Mais, dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, n'appelle-t-on pas habituellement ce genre de récits des contes...

Bien évidemment. Les contes sont des fables où les personnages sont des humains. Ainsi en va-t-il des célèbres contes des mille une et une nuits. Donc, je précise : une fable du genre particulier appelé généralement « conte ».

En fait, fables ou contes, ce sont des histoires où il faudrait indiquer en... (continua)
Il est né le divin enfant
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/9/2013 - 23:40
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Uncle Sam

Uncle Sam
[1971 ]

Album :FOG ON THE TYNE
The word of mouth has reached my ears
(continua)
inviata da donquijote82 6/9/2013 - 23:34
Percorsi: Disertori
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Come un battito di ciglia

Come un battito di ciglia
Testo: Franco Volpato
Sulle note della "Come sei veramente" di Giovanni Allevi

Una poesia dedicata a Marta Russo
Un solo istante
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 6/9/2013 - 23:13
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Ride the Lightning

Ride the Lightning
1984
Ride the Lightning
Guilty as charged
(continua)
inviata da donquijote82 6/9/2013 - 21:40
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Dobře míněná rada (Běž domů Ivane)

Dobře míněná rada (Běž domů Ivane)
Questa è una canzone ceca di protesta datata 1968, perciò il riferimento storico è subito chiaro. L'atmosfera che accompagnava l'occupazione sovietica della Cecoslovacchia è già stata magistralmente resa all'interno di questo sito da Riccardo Venturi nell'articolo introduttivo alla Primavera di Praga di Guccini a cui rimando anche per le note storiche. Con questo contributo, vorrei mettere a disposizione di chi ha interesse o curiosità un testo che per via della barriera linguistica è praticamente del tutto sconosciuto oltre i confini dell'ex Cecoslovacchia.

La canzone dimostra una resistenza con spirito di umorismo, cercando il lato comico di una situazione tragica. La reazione della popolazione all'accaduto fu tempestiva e uno dei modi in cui la gente comune affrontava questi fatti fu proprio il risveglio dell'inventiva popolare in chiave umoristica. Infatti, la maniera più diffusa di... (continua)
Rec.
(continua)
inviata da Stanislava 6/9/2013 - 16:41
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Uniontown

Uniontown
‎[2013]‎
Nell’album intitolato “Not Waving, But Drowning”‎



Una canzone che racconta del Bituminous Coal Miners' Strike a Uniontown, Pennsylvania, del ‎‎1894.‎

Ad una delle periodiche crisi finanziarie, quella del 1893 (“The Panic of 1893”, che al solito partì ‎dagli USA e poi si abbattè anche sull’Europa), le compagnie minerarie fecero fronte nel modo ‎consueto, con forti tagli degli stipendi dei lavoratori. La Union Mine Workers, il sindacato dei ‎minatori, proclamò uno sciopero con l’obiettivo di ripristinare le paghe a prima del 1 maggio 1893. ‎L’adesione fu massiccia: 180.000 minatori incrociarono le braccia tra Colorado, Illinois, Ohio, ‎Pennsylvania e West Virginia. ‎

Ma le legittime istanze dei lavoratori restarono completamente inascoltate e, dopo due mesi, la ‎protesta degenerò in violenze tra scioperanti e guardie delle proprietà, tra scioperanti e crumiri.‎

Dappertutto... (continua)
We could start a fire
(continua)
inviata da Bernart 6/9/2013 - 12:53
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Prisoner

Prisoner
‎[2013]‎
Nell’album intitolato “Not Waving, But Drowning”‎

Do you know my name?‎
(continua)
inviata da Bernart 6/9/2013 - 11:51
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Big Nose George

Big Nose George
‎[2013]‎
Nell’album intitolato “Not Waving, But Drowning”‎



Questa canzone racconta brevemente di come nel 1881 finì tal George Parrott, conosciuto come Big ‎Nose George (per via del grosso naso che teneva), ladro di bestiame, rapinatore ed assassino che ‎negli anni del “Selvaggio Ovest” operò tra Wyoming e Montana.‎

‎Nel 1878 Parrott uccise due vice-sceriffi che si erano messi alle sue calcagna ‎dopo che la sua banda aveva tentato un assalto ad un treno. Sulla testa di Parrott fu subito spiccata ‎una grossa taglia che arrivò fino a 2.500 $.‎
Nel febbraio del 1879 la banda di Parrott mise a segno una bella rapina ai danni di un commerciante ‎di armi di Milestown, Montana, cui rubarono alcune migliaia di dollari nonostante che il convoglio ‎assaltato fosse ben scortato da soldati.‎
Nel 1880 Big Nose George ed un suo luogotenente furono sorpresi ubriachi fradici in un saloon e ‎arrestati.... (continua)
I went to Denver my skin to be tanned
(continua)
inviata da Bernart 6/9/2013 - 11:38
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Charlie Birger Time

Charlie Birger Time
‎[2008]‎
Nell’album intitolato “Learn the Hard Way”‎



Un’allegra e tirata canzoncina power-pop (e, se si preferisce, pop-punk) da un poco noto gruppo di ‎Carbondale, Illinois, per raccontare la storia singolare di un “outlaw” delle loro parti, Mr. Charles ‎Birger.‎

‎In realtà “Charlie” di vero nome faceva Shachna Itzik Birger, il che rivela ‎chiaramente che era di fede ebraica ed immigrato negli States dal lontano Impero Russo, da dove ‎sul finire dell’800 scappavano in molti, ebrei e non, per via dei pogrom e della fame.‎
Arrivato nella “terra promessa” da bambino, insieme alla sua famiglia, nel 1901 Charlie Birger si ‎arruolò. Sotto le armi si comportò sempre bene e fu poi “honorably discharged” nel 1904. Poi per ‎un po’ fece il cowboy ed il minatore e infine, sposatosi, mise su un saloon a Williamson County, ‎Illinois, proprio nel mentre il governo federale si apprestava a varare... (continua)
A group’s gathering, it must be getting close
(continua)
inviata da Bernart 6/9/2013 - 10:18
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Nessun uomo è un uomo qualunque

Nessun uomo è un uomo qualunque
[2000]
Testo di Claudio Lolli
Musica di Claudio Lolli e Paolo Capodacqua
Lyrics by Claudio Lolli
Music by Claudio Lolli and Paolo Capodacqua
Paroles de Claudio Lolli
Musique de Claudio Lolli et Paolo Capodacqua
Album: Dalla parte del torto


L'Italia è, come è noto, il paese dei delitti impuniti, specie quelli per mano statale e/o poliziotta; ma anche quelli per mano musicale non sono pochi. L'album Dalla parte del torto, che Claudio Lolli ha pubblicato nel 2000 (il famoso duemila che tanto si aspettava, un tempo), ne è un esempio perfetto. Non so davvero che dire; può essere che Lolli, a parte il suo lungo silenzio dopo “quei certi anni”, abbia pagato la sua superficialissima fama di “cantautore palloso”, affibbiatagli specialmente nei pallosissimi, mortalmente stupidi e deleteri anni '80; c'è persino chi lo chiamava “istigatore al suicidio”, mentre mi sembra che i veri istigatori... (continua)
Nessun uomo è un uomo qualunque
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/9/2013 - 00:41
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Judge Harsh Blues

Judge Harsh Blues
1928
Good morning judge, what may be my fine?
(continua)
inviata da DoNQuijote82 6/9/2013 - 00:04
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Samobójstwa

Samobójstwa
[1984]
Dal primo album "Nigdy!"
sito ufficiale http://www.moskwa.serpent.pl/

'mazza però come nel frattempo se sono officializati 'sti pank
Samobójstwa ciągle wkoło - by narodzić się na nowo
(continua)
inviata da krzyś 5/9/2013 - 21:27
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Kiedy ucichną działa już

Kiedy ucichną działa już
[2009]
Testo e musica: Kazik Staszewski
Dall'album: "hurra!!!"

dal sito ufficiale http://kult.art.pl/
Kiedy ucichną działa już
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 5/9/2013 - 20:09
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Sobota

Sobota
[2003]
Testo e musica: Andrzej Garczarek
Dall'album: "Drelichowa"

Una canzone molto tenera ma parecchio ironica, per il percorso: "Armi, la guerra in casa tutti i giorni".

Racconta in prima persona vicenda di uno che, aspettando il suo turno per farsi la barba da un barbiere di provincia munito di rasoio, legge sul giornale la notizia sulla strage causata a colpi di pistola da un tassista trentenne a Pittsburgh. L'uomo viene diagnosticato da primario dell'ospedale locale come "un caso di psicosi molto interessante". È dolce, perchè il narratore vuole solamente farsi bello per la sua amata, ma comincia a temere di non vederla mai più.
Trzydziestoletni taksówkarz z Pittsburgh'a
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 5/9/2013 - 19:33

Devol’s Last Farewel (Containing an Account of Many Frolicksom Intriegues and Notorious ‎Robberies Which He Committed: Concluding With His Mournful Lamentation, on the Day of His ‎Death.)‎

anonimo
Devol’s Last Farewel (Containing an Account of Many Frolicksom Intriegues and Notorious ‎Robberies Which He Committed: Concluding With His Mournful Lamentation, on the Day of His ‎Death.)‎
‎[1670]‎
Una “sheet ballad”, distribuita su fogli volanti, composta da mano anonima sulla melodia ‎dell’erotica “Cloris, since thou art gone astray” (1656), allora molto popolare.‎
Testo trovato sul bel sito Outlaws and Highwaymen ‎curato da Gillian Spraggs, autore di un volume dallo stesso titolo pubblicato a Londra nel 2001.‎
La fonte originaria è il primo dei due volumi di “The Bagford Ballads”, a cura di J. W. Ebsworth, ‎pubblicati nel 1878.‎

‎60 anni prima di Dick Turpin a ‎salire sul patibolo a Tyburn (oggi Marble Arch, Londra) toccò al “gallant highwayman” Claude ‎DuVall (o Duval).‎
Nato in Normandia nel 1643 da una famiglia nobile ma caduta in disgrazia, il povero Claude si ‎ritrovò a fare il servo prima a Parigi e poi in Inghilterra, presso il duca di Richmond, e si stabilì in ‎una modesta casa in affitto a Wokingham.‎
Dovrà aver pensato: “Cazzo, non fosse stato per quei cretini... (continua)
You bold undaunted Souls attend
(continua)
inviata da Bernart 5/9/2013 - 16:09
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Turpin’s Rant

anonimo
Turpin’s Rant
‎[1739]‎
Testo trovato sul bel sito Outlaws and Highwaymen ‎curato da Gillian Spraggs, autore di un volume dallo stesso titolo pubblicato a Londra nel 2001.‎
Essendo parecchio antica, la ballata ha – of course – numerose versioni, quasi tutte intitolate ‎‎“Turpin Hero”: Shirley Collins ne incise una nel 1959 nel suo disco “Sweet England”; ‎‎Ewan MacColl e Peggy Seeger la proposero nel loro “Chorus from the Gallows” ‎‎(un titolo da approfondire!) dell’anno seguente; nel 1972 ‎‎Roy Harris la incluse nel suo ‎‎“The Bitter an the Sweet”.‎





‎“Impiccheranno Geordie con una corda d'oro,
è un privilegio raro.
Rubò sei cervi nel parco del re
vendendoli per denaro”. ‎
‎(Geordie, di Fabrizio De André)‎

Non fu d’oro la corda, e sicuramente non fu soltanto un bracconiere ma anche un rapinatore ed un ‎assassino, ma Richard “Dick” Turpin (1705-1739), forse il più famoso tra gli “highwayman”... (continua)
A New Song
(continua)
inviata da Bernart 5/9/2013 - 13:17
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Panic in Babylon

Panic in Babylon
[2004]
Testo: Lee "Scratch" Perry
Musica: Lee "Scratch" Perry & White Belly Rats
Dall'album omonimo
Sito ufficiale: http://www.lee-perry.com/
Panic, panic, panic, panic, panic, panic, panic
(continua)
inviata da krzyś 5/9/2013 - 09:18
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Papierosy Biełomor-kanał

Papierosy  Biełomor-kanał
[1985]
Testo e musica: Jan Krzysztof Kelus
Dall'album "Kawał w bok od szosy głównej" [1999]
Sito dedicato al poeta

Belomorkanal è una marca di sigarette russe chiamate così (nel 1932) per commemorare la costruzione del canale Mar Bianco-Mar Baltico. Per la costruzione del canale vennero impiegati circa 150.000 prigionieri dei Gulag staliniani. Durante i lavori diverse migliaia di detenuti trovarono la morte. Per questo nella canzone il nome delle sigarette è paragonato a degli ipotetici "filtri Auschwitz".
Białomor eta prosta papiros
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 5/9/2013 - 08:13
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Χωροφύλαξ

Χωροφύλαξ
Horofýlax
Στίχοι, μουσική και πρώτη εκτέλεση του Ζωρζ Πιλαλί
Άλλη ερμηνεία: Δημήτρης Πουλικάκος
2009 περίπου
Testo, musica e prima interpretazione di Georges Pilalì
Altra interpretazione: Dimitris Poulikakos
2009 circa

«Ma chi è questo cane?», si domandarono in molti quando nel 1986 uscì, per scomparire immediatamente dalla circolazione, il primo disco di Giorgos Pilàlas, meglio conosciuto, alla francese, come Georges Pilalì.
La carriera che ne seguì (vedi la nota biografica) fu - ed è - molto "sui generis", e sempre volutamente al margine degli ambienti, sociali e artistici, cosiddetti regolari. Pilalì ride del "destino" toccato ai suoi dischi: venivano incisi, ma poi non messi in vendita, perché il loro contenuto, più che l'ostinata voglia di sperimentare, disturbava troppi ambienti e le case discografiche se la facevano sotto. Ma il suo, di ambiente, quello cui apparteneva e credo... (continua)
Χωροφύλακα που πας;
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 4/9/2013 - 21:15
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La Toison d'Or

La Toison d'Or
[1963]
Parole e musica di Jacques Brel.
Una canzone inedita, presente solo in raccolte come “Jacques Brel ‎– Comme quand on était beau”, 2003.

Quello detto della “Toison d'or” è uno dei più antichi ordini cavallereschi, istituito nel 1430 da Filippo di Borgogna, detto “Il Buono”, per celebrare il proprio matrimonio con la principessa portoghese Isabella d'Aviz.
Quando nel 1747 Luigi XV re di Francia ricevette il titolo, ordinò all’orafo Pierre-André Jacquemin di modificare il gioiello emblema dell’ordine inserendovi un grande diamante blu, acquistato in India ed intagliato nel secolo precedente.
La “Toison d’or de la parure de couleur” fu rubata nel 1792, in piena Rivoluzione, insieme a centinaia di gioielli della corona. Non fu mai ritrovata ma il suo diamante blu, diversamente intagliato, ricomparve in Inghilterra alcuni decenni dopo nelle mani del collezionista di origine olandese... (continua)
Et vous conquistadors, navigateurs anciens,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/9/2013 - 21:05
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Roma città persa

Roma città persa
Song performed by BandaJorona

2012
I’ve always wanted to be a gangster

Parole e musica di Ludovica Valori
C'era Via Tasso co' le finestre nere
(continua)
inviata da Ludovica Valori 4/9/2013 - 20:23
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Mary Seacole Song‎

Mary Seacole Song‎
‎[2009]‎
Scritta da Richie Webb, commediografo e compositore inglese, autore di questa come delle altre ‎canzoni del programma televisivo per bambini intitolato “Horrible Histories”, in onda tra il 2009 ed ‎il 2013 sul canale Children’s BBC (CBBC).‎

Nella serie “Horrible Histories” Dominique Moore ha interpretato diverse figure di donne nere ‎famose per il loro impegno politico e sociale, tra le quali Harriet Tubman, Rosa Parks e la giamaicana Mary ‎Seacole (1805-1881).‎

Quest’ultima è molto meno conosciuta delle altre perchè quello che fece fu quasi totalmente ‎offuscato dalla contemporanea presenza sul teatro della guerra di Crimea (1853-1856) di un altro ‎personaggio, la bianchissima ed inglesissima Florence Nightingale (1820-1910, Ordine al Merito ‎del Commonwealth e Royal Red Cross), considerata la fondatrice delle moderne scienze ‎infermieristiche.‎

Entrambe le nostre si erano infatti... (continua)
Me name Mary Seacole, famous nurse
(continua)
inviata da Bernart 4/9/2013 - 14:29
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Il soldato Giovanni

Il soldato Giovanni
Album: "Maledette le guerre" (2012)

La metafora del giovane soldato morto in guerra al quale, come nel "Settimo Sigillo", viene concesso di ritornare a casa, ma solo per pochi istanti; la canzone è preceduta dallo strumentale "La solitudine del ritorno"
Il soldato Giovanni cammina cammina
(continua)
inviata da Alessandro Calamai 4/9/2013 - 11:17
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Betyárnóta

Betyárnóta
‎[1989]‎
Canzone tradizionale ungherese.‎
Nell’album dei Muzsikás intitolato “Ösz Az Idő”

Proseguendo in uno dei miei percorsi preferiti - quello dei “fuorilegge”, dei “banditi”, degli ‎‎“outlaws”, dei “bushrangers”, dei “bandidos rurales” – eccovi una “I Shot the Sheriff” in salsa magiara, più ‎nota dalle nostra parti nella bella versione inglese, intitolata “Outlaw Song” che qualche anno fa ne ‎fece il gruppo californiano dei “Sixteen Horsepower” del carismatico David Eugene Edwards. ‎Quest’ultimo, con la sua formazione successiva, i “Woven Hand”, ha eseguito il brano dal vivo ‎insieme ai Muzsikás in una versione bilingue.‎

Il protagonista della canzone è un giovane cui piace la vita vagabonda, all’aria aperta, forse uno ‎zingaro, o un disertore… Ha trovato (rubato?) un bel puledro ancora selvaggio e ne ha fatto il suo ‎cavallo… Si addormenta sotto le stelle e sogna la sua amata, ma... (continua)
Csütörtökön virradóra
(continua)
inviata da Bernart 4/9/2013 - 10:47
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Bugger the Bankers

Bugger the Bankers
‎[2012]‎
Scritta da Suzy Davies

I sudditi di Sua Maestà la Regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord usano ‎‎“bugger” sia come sostantivo che come verbo che come interiezione. In ogni caso il significato è ‎piuttosto volgare, da “bastardo”, “carogna”, “stronzo” e “rotto in culo” a “metterlo nel culo” fino a ‎‎“cazzo!”, “maledizione!”, “vaffanculo!”, “fottiti!” e “levati dalle palle!”…‎
When I was a lass I was proud of my class, like my father and mother before me
(continua)
inviata da Bernart 4/9/2013 - 09:42
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Bleu Marine

Bleu Marine
(2012)

Una canzone scritta durante le ultime elezioni francesi, segnata da una delusione per la politica e da un violento attacco alla fascista Marine Le Pen e al Front National.
C'est dur mais ça se confirme
(continua)
3/9/2013 - 22:42
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Hañvezh ar bonedoù ruz

Hañvezh ar bonedoù ruz
[2011]
Lyrics and music: Tri Yann
Paroles et musique: Tri Yann
Testo e musica: Tri Yann
Album: Rummadoù (Générations)

La Rivolta della Carta Bollata del 1675
di Riccardo Venturi

La cosiddetta Révolte du papier timbré (“Rivolta della carta bollata”) è una rivolta popolare antifiscale che scoppiò nella Francia occidentale sotto il regno di Luigi XIV, il Re Sole, tra l'aprile e il settembre del 1675. La rivolta ebbe particolare ampiezza in Bretagna, dove assunse una connotazione più spiccatamente antiaristocratica e passò alla storia come Rivolta dei berretti rossi (in bretone: Emsavadeg ar Bonedoù ruz, in francese: Révolte des bonnets rouges). La causa scatenante fu un aumento delle tasse, tra le quali quella sulla carta bollata, necessaria per gli atti autenticati. Fu chiamata Rivolta dei berretti rossi, perché alcuni insorti portavano dei berretti azzurri o rossi, a seconda della regione... (continua)
« Kleier galv e Sant Malo, e Roazhon ha Naoned,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/9/2013 - 21:54
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Prośba o piosenkę

[2013]
L'album "Tuwim"
Testo: Julian Tuwim
Musica: Rambo Jet
Il testo della poesia di Julian Tuwim trovato qui:
http://poema.pl/
Jeżelim, Stwórco, posiadł Słowo, dar twój świetny,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 3/9/2013 - 17:09
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I Fought the Law (and I Won)‎

I Fought the Law (and I Won)‎
‎[1987]‎
Scritta da Jello Biafra ed East Bay Ray ‎
Nell’album “Give Me Convenience or Give Me Death”‎
Non so se l’operazione sia corretta, ma per una volta contribuisco una cover al posto dell’originale.‎



L’originale è ovviamente la “I Fought The Law” scritta da Sonny Curtis (membro della band di ‎Buddy Holly) nel 1960 e resa immortale nell’esecuzione prima di Bobby Fuller e poi dei ‎‎Clash.‎
La canzone racconta di un giovane spiantato che finisce ai lavori forzati dopo aver commesso una ‎rapina e, spaccando pietre sotto il sole, rimpiange la fidanzata e la libertà perduta a causa della sua ‎scempiaggine… Certo non bastava a farne una CCG DOCG…‎

Ma la versione “parodistica” di Jello Biafra e dei suoi Dead Kennedys racconta invece un’altra ‎storia e precisamente quella magistralmente interpretata sul grande schermo da Sean Penn nel bel ‎film diretto da Gus Van Sant nel 2008 ed intitolato... (continua)
Drinkin' beer in the hot sun
(continua)
inviata da Bernart 3/9/2013 - 15:23
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Iron Lion Zion

Iron Lion Zion
‎[1973 o 1974]‎
Scritta da Bob Marley
Incisa per la prima volta nella collezione postuma intitolata “Songs of Freedom” pubblicata nel ‎‎1992.‎
Spesso questa canzone viene erroneamente associata alla grave aggressione che la famiglia Marley ‎subì nel 1976 a Kingston. Bob, ferito, tenne comunque il previsto concerto due giorni più tardi ma ‎poi si trasferì con i familiari in Inghilterra.‎

Se andiamo oltre una lettura puramente religiosa, “rastafariana” del testo, questa canzone ci ‎racconta una storia di resistenza. Il suo protagonista fu Tafarì Maconnèn (1892-1975), meglio noto ‎come Hailé Selassié, negus d’Etiopia prima e dopo l’avventura coloniale italiana.‎

Dopo l’incidente pretestuoso di Ual Ual, quando nel 1934 truppe coloniali somalo-italiane ‎occuparono un’oasi in territorio etiope, Hailé Selassié si rivolse alla Società delle Nazioni per ‎ottenere tutela contro le minacce del... (continua)
I am on the rock and then I check a stock
(continua)
inviata da Bernart 3/9/2013 - 13:34
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Marche ou crève (Biribi)‎

Marche ou crève (Biribi)‎
Spulciando nel mio deposito di musiche acquistate ma per varie ragioni rimaste inscoltate, mi è capitato stamattina di sentire il motivo di "Marche où crève" di Theodorakis su un testo in greco completamente diverso da quello francese di Mouloudji. Lo compose quasi dieci anni fa Agathì Dimitrouka, poetessa e traduttrice che fu la giovane compagna degli ultimi anni di Nikos Gatsos, e che di Gatsos ha il merito di avere ordinato le carte in una pubblicazione fondamentale. Poiché il rimaneggiare un testo per eseguirlo sulla stessa musica è un'operazione che non può - e non intende - rescindere un legame semantico con l'originale, mi dispiaceva non mettere la canzone in AWS, per quanto essa sia diventata d'amore, e non più di guerra. In fondo, nella traposizione della Dimitrouka, il "jardin des cailloux", grazie all'amore è diventato un giardino e basta, e tutto e tutti avvolge l'amore: peace... (continua)
Gian Piero Testa 3/9/2013 - 12:39
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Lettera dal fronte

Lettera dal fronte
LETTER FROM THE FRONT LINE
(continua)
inviata da Giulio98 2/9/2013 - 23:14
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Give Me the Good News

Give Me the Good News
(1982)

With the help of Tully McCully, Crocodile Harris constructed ‘Give Me The Good News’ around a beautiful piano lullaby tune. Some lush orchestral sounds are added while Crocodile’s emotive vocals build into the crescendo of the brassy chorus that fairly soars. However, unlike some other anti-war songs, (Dylan’s ‘Masters of War’ for example), this is not an angry song. It is almost like a father telling a child not to grow up going to war. This feeling is perhaps brought on by the lullaby lilt to the piano and, as the song draws to a close, a child-like xylophone accompanies the piano.
1001 South African Songs You Must Hear Before You Go Deaf
If we accept the word forever
(continua)
2/9/2013 - 22:21
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Your Time Has Come

Your Time Has Come
Album: "Out Of Exile" (2005)
Lyrics by Chris Cornell
Music by Audioslave

The song was inspired by the 1980s song "People Who Died," by The Jim Carroll Band, an emotional salute to the casualties of New York drug culture written by poet and singer Jim Carroll, who also wrote the autobiographical The Basketball Diaries. As Chris Cornell explained: "It's a bunch of references to people that I knew that ... were younger than me who've been dead for years and years, up to a couple of years ago."it is also about people who killed themselves before their time has come."

The lyrics also make a reference to the Vietnam Veterans Memorial. ("...I've seen fifty-thousand names all engraved on a stone..."). As Cornell has put it: "And then just kind of that juxtaposition of, even though it seems a lot for one person, a young healthy person, to have lost all these friends through various means of stupidity... (continua)
Now one fell asleep in the street and he never woke up
(continua)
2/9/2013 - 20:59
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Goeienag Generaal

Goeienag Generaal
One of the great South African anti-war songs, by the great Piet Botha and his band Jack Hammer.

The lyrics are bitter, the music classic blues rock, and the lyrics all the more poignant given Botha’s relationship to the Afrikaner ruling elite at the time. The chorus is powerful stuff, speaking to the propaganda of the apartheid regime: “Maar Whitey, jou oë op daar dag/ Was blou net soos die lug/ Toe ons weer so kyk/ Het ‘n AK jou fucked-up geskiet/ Goeienag Generaal, slaap lekker”.
Christopher Dot Coza
Ja, dit was die oorlog vir die nuwe dag
(continua)
2/9/2013 - 20:47
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Chudobnom mnie mama miała

Chudobnom mnie mama miała
Testo: una ninna nanna tradizionale della regione di Podhale (Polonia meridionale)
Musica: tradizionale nell'arrangiamento del gruppo folk "Chudoba" dalla loro cassetta di debutto "Nasza muzyka" [1995]

Il sito ufficiale

per il percorso - violenza contro le donne - nel testo la ragazza implora il suo marito di risparmiarle le botte
Chudobnom mnie mama miała
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/9/2013 - 19:33
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Uniform

Uniform
[2009]
Lyrics & Music by Michael Stützer and Søren Adamsen
Album: When Death Comes
Screaming through the night -you wake up from your nightmare
(continua)
inviata da giorgio 2/9/2013 - 16:55
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
41. イタリアパルチザンの歌 [Ō, koibitoyo sayōnara] (Versione giapponese del gruppo Vocaloid Megurine Luka)
41. イタリアパルチザンの歌 [Ō, koibitoyo sayōnara] (Japanese version by the band Vocaloid Megurine Luka)





Il testo è stato reperito qui
The Japanese lyrics have been found here


La versione è del tutto letterale (come confermatoci anche dall'amico cinese 张三, che ringraziamo), e si noti il paruchizan (o parutizan nell'altro tipo di romanizzazione del giapponese in uso) con il quale viene trascritto, evidentemente, l'ingles partisan. La traduzione è accompagnata comunque da una trascrizione basata sull'ausilio di Google Translator.

This version, as confirmed by our Chinese friend 张三, whom we thank heartily), is a literal translatin: note paruchizan (or parutizan in the other type of Japanese Romanization in use) transcribing the English word partisan. The translation is followed by a Google Translator helped transcription.
或る朝に目覚めて、
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/9/2013 - 15:22
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Hunger Strike

Hunger Strike
(1990)
Album: "Temple of the Dog" (1991)
Parole e musica di Chris Cornell (Soundgarden)

Chris Cornell – lead vocals, guitar
Eddie Vedder – lead vocals
Mike McCready – lead guitar
Stone Gossard – rhythm guitar
Jeff Ament – bass
Matt Cameron – drums


L'avventura dei Temple of the Dog cominciò quando Chris Cornell dei Soundgarden scrisse due canzoni dedicate al suo amico Andrew Wood, che era morto di un'overdose di eroina nel marzo 1990. Wood fu mantenuto in vita dalle macchine per tre giorni dopo l'overdose così che Cornell ebbe modo di vederlo prima che morisse e fu profondamente scioccato dall'esperienza. Wood era il cantante di una promettente band di Seattle, i Mother Love Bone in cui suonavano Stone Gossard e Jeff Ament. I due stavano formando una nuova band che si sarebbe poi chiamata Pearl Jam.

Cornell si riunì ai due ex Mother Love Bone e al chitarrista... (continua)
I don't mind stealing bread
(continua)
2/9/2013 - 12:33
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Rotation Blues

Rotation Blues
‎[1951]‎
Scritta da tale Stewart N. Powell, un giovane tenente che nel 1951 era impegnato sul nuovo fronte caldo ‎della Guerra Fredda, quello di Corea.‎
Testo trovato su Authentic ‎History
Interpretata da Elton Britt, cantante country specializzato nello “yodeling”. Per intenderci, il ‎‎“country-yodel” è quel genere musicale che nel film “Mars Attacks!”, diretto da Tim Burton nel ‎‎2006, si rivela l’unica arma in grado di sconfiggere i perfidi alieni che hanno invaso la Terra…‎

Canzone del giovane soldato spedito in Corea che non vede l’ora dell’arrivo dell’avvicendamento ‎‎(“rotation”). Infatti le cose non vanno affatto bene laggiù: il Far East Command (F.E.C.) è davvero ‎troppo lontano, il cibo non è buono (così credo sia da intendersi il riferimento agli “A-frames”, cioè ‎i cavalletti su cui sono esposti i menu fuori dei bar) e tocca sempre andare a svuotare qualche latrina ‎‎(ironicamente “honey pot”, “vaso di miele”)…‎

I got the Rotation Blues
(continua)
inviata da Bernart 2/9/2013 - 11:44
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Godspeed

Godspeed
‎[2009]‎
Parole di Ronnie Winter
Musica di Ronnie Winter, Elias Reidy e Duke Kitchens.‎
Album “Lonely Road”‎
It's January 1970, do you remember me?
(continua)
inviata da Bernart 2/9/2013 - 09:29
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Con De Gasperi non se magna

Con De Gasperi non se magna
Il testo ripreso da qui:
qui

Oggi stavo rileggendo un vecchio libro:

"L'Italia del Vernacoliere"
sottotitolo "È tutta un'altra storia"

In questo titolo è citata la prima strofa della canzone, e su internet ho trovato il testo completo.
La musica è sempre la solita.
Nel video alcune parole cambiano.
Ministro dell'Interno
(continua)
inviata da Silva 1/9/2013 - 18:26
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God Bless America

God Bless America
[2003]
Lyrics and Music by Chris Challans (Whitey Anderson)

Please take the time to listen to it and read the lyrics, it would be greatly appreciated. Although the quality isn't very good. I had to downsize the quality in order to get it all to fit on soundclick due to its massive length.

Also, to all those people who run around saying "God bless America! We must never forget 9/11". You need to open your fucking eyes and stop thinking the whole world revolves around you. There are billions more people than us in the world who are far worse off than we are. And a good bulk of the reason for that is because of us. We have been committing crimes against humanity decades before 9/11, never taking a second look. Then when someone slaps us in the face and tells us to stop it, you act like it's the greatest outrage in the world. At this, you feel the need to start policing everyone so you can... (continua)
Wake the fuck up, God bless murderers
(continua)
inviata da giorgio 1/9/2013 - 13:39
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Sandbox Philosophy

Sandbox Philosophy
Sandbox Philosophy

[2009]
Lyrics & Music by Michael Stützer and Søren Adamsen
Album: When Death Comes
Listen while you read!
(continua)
inviata da giorgio 1/9/2013 - 13:26




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