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Prima del 2013-9-10

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Nessun uomo è un uomo qualunque

Antiwar Songs Blog
Nessun uomo è un uomo qualunque
Nessun uomo è un uomo qualunque la si potrebbe chiamare, agevolmente, la premessa necessaria non soltanto delle “canzoni contro la guerra” (il che sarebbe una cosa abbastanza trascurabile), ma di tutta una serie di cose che regolano l’umanità intera. E’ una canzone terribilmente semplice, proveniente ironicamente da un cantautore che è stato considerato tra i […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-10 17:50:00

Che ce ne frega de ‘sto Bashir?

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Che ce ne frega de ‘sto Bashir?
Che ce ne frega de ‘sta guerra che ce ne frega de ‘sto Bashir Noi magnamo noi semo vivi che ce ne importa de ‘sto crumir! Questa filastrocca del nostro amico e collaboratore Krzysiek ci sembra fotografi benissimo la situazione relativa alla guerra civile siriana. Realmente non gliene frega nulla a nessuno. Chi “parteggiava” per […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-04 14:32:00

Ballata della Guerra

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Ballata della Guerra
Tristezza e ragnatele avvolgono le baracche, lontano, nelle trincee, sanguinano i padri E le madri si prostituiscono con la morte, nelle stalle, per un po’ di zucchero e un filone di pane. Yitsik Manger (1901-1969). Tel Aviv, inizio anni ’60.   Yitsik Manger scrisse questa “Ballata della guerra” esattamente il 30 gennaio 1933. Che cosa […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-04 12:38:00

Masters of War ha 50 anni

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Masters of War ha 50 anni
Masters of War, registrata a New York il 24 aprile 1963, ha da poco computo 50 anni. Ma  le parole di quel ventiduenne di Duluth sono ancora attualissime.  Non avevo davvero scritto niente di simile prima, non canto canzoni dove si augura la morte a qualcuno, ma in questa non ho potuto farne a meno. […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-04 10:32:00

Wolf Biermann, Chausseestrasse 131, Ostberlin

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Wolf Biermann, Chausseestrasse 131, Ostberlin
Comunemente si pensa che sia stato Francesco Guccini il primo a intitolare un intero album di canzoni con il suo indirizzo di casa. Via Paolo Fabbri 43. Chi non lo conosce almeno di nome, questo indirizzo? No, non è stato il primo. È stato almeno il secondo, e non a caso. E anche leggermente a […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-04 09:30:00

Melissmell

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Melissmell
Si chiamano Melissmell, sono un gruppo il francese il cui nome riunisce Smells like teen spirit dei Nirvana con la melissa, pianta usata per dare sollievo ai mali delle donne. Melissmell è anche lo pseudonimo della cantante, Melanie Francette Coulet. Il loro primo successo, l’eccezionale “Aux Armes“, faceva incontrare Gainsbourg, Ferré, i Noir Désir e […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 21:40:00
Abbiamo aperto un blog collegato al sito dove riporteremo i contributi più interessanti e alcune notizie. Un modo diverso per trovare i contenuti più importanti che speriamo migliori la fruibilità di questo grande archivio.
Lorenzo Masetti 3/9/2013 - 17:32

Le Déserteur di Boris Vian

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Le Déserteur di Boris Vian
Le Déserteur è sicuramente la canzone contro la guerra e antimilitarista più celebre di tutti i tempi. Eppure la strofa finale originale recitava, come è noto, in tutt’altro modo di quella da tutti conosciuta: Prévenez vos gendarmes, que je serai en arme et que je sais tirer, il che ne faceva una canzone non “pacifista” […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 12:41:00

Libertà mi fa schifo se alleva miseria

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Libertà mi fa schifo se alleva miseria
Libertà mi fa schifo se alleva miseria di Cesare Basile: una canzone bellissima e necessaria per ribadire ancora una volta NO MUOS, no alle basi militari. A settant’anni dallo sbarco alleato in Sicilia, che determinò la caduta del Nazifascismo in Italia e in Europa, i siciliani continuano a pagare un debito infinito ai Padroni della […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 11:20:00

Hunger Strike: alle origini del grunge

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Hunger Strike: alle origini del grunge
L’avventura dei Temple of the Dog cominciò quando Chris Cornell dei Soundgarden scrisse due canzoni dedicate al suo amico Andrew Wood, che era morto di un’overdose di eroina nel marzo 1990. Wood fu mantenuto in vita dalle macchine per tre giorni dopo l’overdose così che Cornell ebbe modo di vederlo prima che morisse e fu […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 10:41:00

I Shot The Sheriff: una storia di libertà

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I Shot The Sheriff: una storia di libertà
“Sono nato con una taglia sulla mia testa”, dichiarò Marley nel corso di un’intervista rilasciata nel ‎‎1978 […] Lo “Sceriffo” rappresenta l’antitesi della libertà, ossia l’insieme dei codici repressivi di ‎condotta che è stato tradotto nelle leggi che servono agli oppressori e sono stati assimilati come “ciò ‎che è giusto”. Nella mitologia occidentale, lo “Sceriffo” […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 10:37:00

Il Blog delle CCG

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Il Blog delle CCG
Un blog nuovo di zecca per le Canzoni contro la guerra. Qui riporteremo i contributi più interessanti e alcune notizie. Un modo diverso per trovare i contenuti più importanti che speriamo migliori la fruibilità di questo grande archivio.
Antiwar Songs Staff 2013-09-03 10:30:00
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Uniform

Uniform
[2009]
Lyrics & Music by Michael Stützer and Søren Adamsen
Album: When Death Comes
Screaming through the night -you wake up from your nightmare
(continua)
inviata da giorgio 2/9/2013 - 16:55
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Hunger Strike

Hunger Strike
(1990)
Album: "Temple of the Dog" (1991)
Parole e musica di Chris Cornell (Soundgarden)

Chris Cornell – lead vocals, guitar
Eddie Vedder – lead vocals
Mike McCready – lead guitar
Stone Gossard – rhythm guitar
Jeff Ament – bass
Matt Cameron – drums


L'avventura dei Temple of the Dog cominciò quando Chris Cornell dei Soundgarden scrisse due canzoni dedicate al suo amico Andrew Wood, che era morto di un'overdose di eroina nel marzo 1990. Wood fu mantenuto in vita dalle macchine per tre giorni dopo l'overdose così che Cornell ebbe modo di vederlo prima che morisse e fu profondamente scioccato dall'esperienza. Wood era il cantante di una promettente band di Seattle, i Mother Love Bone in cui suonavano Stone Gossard e Jeff Ament. I due stavano formando una nuova band che si sarebbe poi chiamata Pearl Jam.

Cornell si riunì ai due ex Mother Love Bone e al chitarrista... (continua)
I don't mind stealing bread
(continua)
2/9/2013 - 12:33
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Rotation Blues

Rotation Blues
‎[1951]‎
Scritta da tale Stewart N. Powell, un giovane tenente che nel 1951 era impegnato sul nuovo fronte caldo ‎della Guerra Fredda, quello di Corea.‎
Testo trovato su Authentic ‎History
Interpretata da Elton Britt, cantante country specializzato nello “yodeling”. Per intenderci, il ‎‎“country-yodel” è quel genere musicale che nel film “Mars Attacks!”, diretto da Tim Burton nel ‎‎2006, si rivela l’unica arma in grado di sconfiggere i perfidi alieni che hanno invaso la Terra…‎

Canzone del giovane soldato spedito in Corea che non vede l’ora dell’arrivo dell’avvicendamento ‎‎(“rotation”). Infatti le cose non vanno affatto bene laggiù: il Far East Command (F.E.C.) è davvero ‎troppo lontano, il cibo non è buono (così credo sia da intendersi il riferimento agli “A-frames”, cioè ‎i cavalletti su cui sono esposti i menu fuori dei bar) e tocca sempre andare a svuotare qualche latrina ‎‎(ironicamente “honey pot”, “vaso di miele”)…‎

I got the Rotation Blues
(continua)
inviata da Bernart 2/9/2013 - 11:44
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Kuolemaantuomitun hyvästijättö

anonimo
Kuolemaantuomitun hyvästijättö
[ca. 1917/1918]
Suomalaisen kanssanlaulu
A Finnish folksong
Canzone popolare finlandese

La “Bella ciao” finlandese
di Riccardo Venturi

Quando ho reperito il testo di questo canto (notissimo in Finlandia nell'interpretazione di Heli Keinonen) sapevo che era nato in un ben preciso momento della storia finlandese: il 1917/1918, quando, in seguito alla Rivoluzione d'Ottobre in Russia si era scatenato il “Terrore bianco”, vale a dire la reazione anticomunista guidata dalle armate del “Barone Nero” Pjotr Wrangel' e di Denikin. In Finlandia, che allora faceva parte dell'Impero Russo, la controffensiva zarista (poi sconfitta ufficialmente da Trotskij, ma con il contributo decisivo -e ovviamente misconosciuto- di Nestor Makhno) aveva assunto anche caratteri di sanguinosa repressione antioperaia: le condanne a morte decretate dai “Bianchi” furono migliaia. Questa canzone, già nel titolo ricorda... (continua)
Halki ilman kuolon kellot hiljaa kumajaa,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/9/2013 - 09:50
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Godspeed

Godspeed
‎[2009]‎
Parole di Ronnie Winter
Musica di Ronnie Winter, Elias Reidy e Duke Kitchens.‎
Album “Lonely Road”‎
It's January 1970, do you remember me?
(continua)
inviata da Bernart 2/9/2013 - 09:29
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Con De Gasperi non se magna

Con De Gasperi non se magna
Il testo ripreso da qui:
qui

Oggi stavo rileggendo un vecchio libro:

"L'Italia del Vernacoliere"
sottotitolo "È tutta un'altra storia"

In questo titolo è citata la prima strofa della canzone, e su internet ho trovato il testo completo.
La musica è sempre la solita.
Nel video alcune parole cambiano.
Ministro dell'Interno
(continua)
inviata da Silva 1/9/2013 - 18:26
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God Bless America

God Bless America
[2003]
Lyrics and Music by Chris Challans (Whitey Anderson)

Please take the time to listen to it and read the lyrics, it would be greatly appreciated. Although the quality isn't very good. I had to downsize the quality in order to get it all to fit on soundclick due to its massive length.

Also, to all those people who run around saying "God bless America! We must never forget 9/11". You need to open your fucking eyes and stop thinking the whole world revolves around you. There are billions more people than us in the world who are far worse off than we are. And a good bulk of the reason for that is because of us. We have been committing crimes against humanity decades before 9/11, never taking a second look. Then when someone slaps us in the face and tells us to stop it, you act like it's the greatest outrage in the world. At this, you feel the need to start policing everyone so you can... (continua)
Wake the fuck up, God bless murderers
(continua)
inviata da giorgio 1/9/2013 - 13:39
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Sandbox Philosophy

Sandbox Philosophy
Sandbox Philosophy

[2009]
Lyrics & Music by Michael Stützer and Søren Adamsen
Album: When Death Comes
Listen while you read!
(continua)
inviata da giorgio 1/9/2013 - 13:26
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Die Arbeiter von Wien

Die Arbeiter von Wien
[1927]
Deutscher Text: Fritz Brügel
Musik: Белая армия, чёрный барон [Weisse Armee, schwarzer Baron], von Samuel Pokrass [1920]

Testo tedesco: Fritz Brügel
Musica: Белая армия, чёрный барон [Armata bianca, Barone nero], di Samuel Pokrass [1920]

German lyrics: Fritz Brügel
Music: Белая армия, чёрный барон [White Army, Black Baron], by Samuel Pokrass [1920]

La canzone Die Arbeiter von Wien (I lavoratori, o gli operai, di Vienna) è la principale canzone di lotta nata durante la Rivolta di Luglio viennese del 1927; da allora fa parte integrante dei canti antifascisti internazionali. Il testo fu scritto da Fritz Brügel (nato nel 1897 a Vienna e morto nel 1955 a Londra); fu un celebre bibliotecario e diplomatico, ma a queste attività alternò una discreta attività letteraria. Per la musica, Brügel riprese quella che il compositore proletario russo Samuel Pokrass aveva scritto nel 1920 per... (continua)
Wir sind das Bauvolk der kommenden Welt,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 1/9/2013 - 02:22
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Blood on the Valley Floor

Blood on the Valley Floor
da "King Animal" (2012)

Il ritorno dei Soundgarden, a 13 anni di distanza da "Down on the Upside" e dopo tre album solisti di Chris Cornell e lo scioglimento degli Audioslave.

Una canzone in puro stile Black Sabbath con un testo horror ma pienamente contro la guerra.
Mountains all around
(continua)
1/9/2013 - 00:45
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Doesn't Remind Me

Doesn't Remind Me
Terzo singolo dall'album "Out of Exile" (2005).



Directed by Chris Milk, the award-winning music video for "Doesn't Remind Me" starts off with a blurred image of an Uncle Sam poster tacked to a wall of a young boy's bedroom, as he innocently plays with a toy fighter plane.

This boy is played by Vinny Intrieri, a six-year old boxer from Philadelphia, who lives with his mother and sister, known better by his fight name, Kid Vicious. Shot in a documentary-like style, this fictional story explores the world of Vinny's character.

Throughout the video, Vinny enjoys playing with military planes and dedicates most of his free time to his boxing training. His obsession with planes becomes clearer when the audience sees a portrait of his father, an Air Force pilot, who died fighting in the Iraqi war. As a result, his widowed mother has been forced to raise him and his little sister.

"We were... (continua)
I walk the streets of Japan till I get lost
(continua)
1/9/2013 - 00:29
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Sister Rosa

Sister Rosa
Album: "Yellow Moon" (1989)
December 1, 1955
(continua)
inviata da Silva 31/8/2013 - 16:08
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Por el suelo

Por el suelo
Album: "Clandestino" (1998)
Por el suelo hay una compadrita
(continua)
inviata da Gaia 31/8/2013 - 15:40
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Alien

Alien
[2010]
Album: Milk coffee & sugar
Parce qu’ils veulent faire de moi un soldat au compte chèque solvable
(continua)
inviata da adriana 31/8/2013 - 11:52
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Appelle moi camarade

Appelle moi camarade
[2009]

Album :Les bronzés font du ch'ti
Combattant, résistant, militant indomptable
(continua)
inviata da adriana 30/8/2013 - 19:02
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La chasse est ouverte

La chasse est ouverte
[2009]

Album :Les bronzés font du ch'ti

Sul "nettoyage au kärcher" vedi Nettoyage au Kärcher di Keny Arkana.
Le gibier sans papier a du souci à s’faire
(continua)
inviata da adriana 30/8/2013 - 18:34
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I Will Give My Love An Apple

anonimo
I Will Give My Love An Apple
[XVII sec.]
Testo anonimo
Musica tradizionale

Mudcat

Una proposta per le canzoni d'amore contro le frontiere e le guerre.
I will give my love an apple without e'er a core
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 29/8/2013 - 22:54
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Where Is My America

Where Is My America
2009
Unitil we die
Pictures of America
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/8/2013 - 16:40
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Fight the Fight!

Fight the Fight!
2009
Unitil we die
Fight the white supremacy!
(continua)
inviata da DoNQuijote82 29/8/2013 - 16:37
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Libertad bajo fianza

Libertad bajo fianza
‎[1992]‎
Scritta da Álex Lora e Felipe Souza
Nell’album intitolato “25 años”‎

Nel luglio del 1992 El Tri registrarono questo album in California, a poche settimana dalla ‎conclusione dei “Los Angeles Riots” causati dall’assoluzione dei poliziotti bianchi che avevano ‎massacrato immotivatamente il taxista di colore Rodney King (1965-2012), ennesimo di una lunga ‎serie di episodi di brutalità delle forze dell’ordine nei confronti soprattutto di neri ed ispanici… ‎

Una settimana di rivolta che si chiuse con un terribile bilancio: 53 morti, centinaia di feriti, più di ‎‎3.500 edifici bruciati, devastazioni e saccheggi, oltre un miliardo di dollari di danni…‎
Fue muy alucinante
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 15:22
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Millones de niños

Millones de niños
‎[1990]‎
Scritta da Álex Lora
Nell’album intitolato “Una leyenda viva llamada El Tri”‎

Quisiera conocer a Dios
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 14:50
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Niño sin amor

Niño sin amor
‎[1986]‎
Scritta da Álex Lora
Nell’album eponimo

El nació que se yo
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 14:28
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Abuso de autoridad

Abuso de autoridad
‎‎[1991?]‎
Scritta da Álex Lora
Nell’album dal vivo intitolato “¡En vivo y a todo calor!”.‎

L’ultimo verso dell’ultima strofa (anzi, della penultima), quello intercambiabile, vuol dire che in ‎Messico (all’inizio dei 90, almeno) i gruppi rock come El Tri che dicevano le cose fuori dei denti ‎non erano molto benvoluti dall’Autorità… Díaz Ordaz è l’uomo politico sotto la cui presidenza si ‎consumò la masacre de Plaza de las ‎Tres Culturas alla vigilia dell’apertura dei giochi olimpici del 1968; Televisa è una grande ‎un'azienda privata messicana attiva nell'ambito dei media e della comunicazione (tipo Mediaset), da ‎sempre assai contigua ai gruppi di potere che hanno governato il paese negli ultimi 60 anni; Enrique ‎Guzmán credo sia invece un cantante degli anni 60 che poi è diventato un grosso imprenditore nel ‎settore musicale e dell’intrattenimento, promuovendo la figlia Alejandra come... (continua)
Vivir en México es lo peor
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 14:01
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La raza indocumentada

La raza indocumentada
‎[2008]‎
Scritta da Álex Lora
Nell’album intitolato “Nada que perder”.‎

Yo le pido a la vida que me de la oportunidad
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 13:23
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Indocumentado

Indocumentado
‎[1992]‎
Scritta da Álex Lora
Nell’album eponimo.‎
Siempre fui un vagabundo sin ocupación
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 13:00
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American Hearts

American Hearts
‎[2007]‎
Scritta da A.A. Bondy e Band of Ghosts.‎
Nell’album eponimo

“… E se il tuo Dio fa la guerra, allora non è il Dio che conosco io. Cristo non avrebbe mai ‎mandato dei ragazzi a morire…”



Che sia qui il Dio sanguinario dei Bin Laden oppure quello guerrafondaio dei Bush, poco importa...
We were raised by wolves
(continua)
inviata da Bernart 29/8/2013 - 11:02
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Le peuple à l'oeil

Le peuple à l'oeil
[2012]

Album :Prison dorée
Les flics au pied, l'armée au doigt
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 10:55
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Ma petite couturière

Ma petite couturière
[2012]

Un texte sublime sur des airs de délocalisations, désindustrialisation, chômage, crise … , résolument engagé donc …
Chants et Luttes
Ma petite couturière
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 10:23
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Hiç kimsenin şarkısı

Hiç kimsenin şarkısı
[2012]
Sınırsız-Ulussuz-Sürgünsüz
No Borders-No Nations-No Exile
Senza frontiere-Senza nazioni-Senza esilio
Three songs for Festus Okey
Tre canzoni per Festus Okey
Söz: Bandista-Enzo İkah
Müzik: Bandista-Enzo İkah
Testo/Lyrics: Bandista-Enzo İkah
Musica/Music: Bandista-Enzo İkah



It has been five years since Festus Okey was murdered by the police in Beyoglu. Festus was neither the first victim of state violence, nor the last immigrant left to die or killed at the borders, out in the sea, in the middle of the cities, in state institutions or left to die in the hands of civilian fascists.

Everyone is a local, everyone is a migrant. Nobody flees without a reason. The reason might be war, exile, ecological and economic crisis, pogrom or genocide, discrimination or a desire to live a better life. Nation-state borders, walls, barbed wires, private security forces, death threats, do... (continua)
Seki seki seki nyenye
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/8/2013 - 09:42
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J'aime pas travailler

J'aime pas travailler
[2012]

Album :Prison dorée
J'aime pas travailler debout
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 09:40
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Pardon Madjid

Pardon Madjid
[2007]

Album :Du simple au néant

Cantata con Magyd Cherfi degli Zebda
Pardon Madjid ! c'était un peu ma faute,
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 09:11
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Un gamin

Un gamin
[2012]

Album :Prison dorée
Si tu savais d'où je venais
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 09:05
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Causes perdues

Causes perdues
[2010]

Album :Causes perdues et musiques tropicales
Tu ne verras plus ceux qui luttaient ensemble
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 08:53
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Le combat ordinaire

Le combat ordinaire
[2009]

Album:Le sens de la gravité
Huit heures par jour vissé à ma machine
(continua)
inviata da adriana 29/8/2013 - 08:32
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Standing in the Way of Control

Standing in the Way of Control
[2006]
Scritta da Beth Ditto, voce della band.
Dall’album eponimo.

Beth Ditto è dichiaratamente lesbica ed è nota per il suo supporto ai movimenti LGBT e femminista.
Scrisse questa canzone come reazione all’introduzione nella Carta costituzionale americana del cosiddetto “Federal Marriage Amendment”, con cui l’amministrazione Bush mirava a rendere fuorilegge i matrimoni omosessuali:

“Nobody in the States was that surprised or shocked by what Bush did, but it made everyone I know feel helpless and cheated. I wrote the chorus to try and encourage people not to give up. It’s a scary time for civil rights, but I really believe the only way to survive is to stick together and keep fighting.”

“Nessuno negli States si è stupito di quello che Bush ha fatto, ma comunque ognuno di noi è rimasto sconfortato e ingannato. Ho scritto il coro per cercare di incoraggiare le persone a non mollare. È... (continua)
Your backs against the wall
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 23:48
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
15b. Hoşçakal (Versione turca dei Bandista)
15b. Hoşçakal (Turkish version by Bandista)




Versione turca del gruppo Bandista dall'album Daima! del 2011
Turkish version by Bandista from the album Daima! (2011)
Gün penceremde, uyandı güneş
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/8/2013 - 23:16
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People, Turn Around

People, Turn Around
‎‎[2007]‎
Nell’album “Ode To Sunshine”‎
Eighteen and jaded with guns in their hands
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 16:15
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The War

The War
‎[2005]‎
Parole e musica di Ben Nichols‎
Nell’album intitolato “Nobody's Darlings”‎

Canzone in cui Ben Nichols, leader di questa country-punk rock di Memphis, sintetizzò i racconti di ‎guerra di suo nonno…‎

“Il prete disse: - Ragazzi, chi verrà ucciso stanotte stasera siederà col Signore in Paradiso – E ‎uno gli rispose: - Prete, vieni qua, vieni anche tu a mangiare la minestra insieme a noi!... Non sono ‎mai stato a tavola con Dio, quel che mangia lui non è di mio gusto, che ho maledetto il suo nome ‎ogni volta che ho potuto e credo che sia proprio per questo che sono ancora vivo…”
I got drafted at 19
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:55
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Living in an Ugly World

Living in an Ugly World
‎[1994]‎
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”‎

We're living in an ugly world
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:25
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Song for Anne Frank

Song for Anne Frank
‎[1994]‎
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”‎

Come, lock the door up tight, the night's for sleeping
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:21
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Liberation

Liberation
‎[1994]‎
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “Spring Again”‎



Canzone sulla Germania dopo il 1989, dopo il comunismo, dopo la caduta del Muro… Dopo, per ‎molti tedeschi dell’est, cadde però anche la speranza o l’illusione che Occidente e società capitalista ‎fossero sinonimi di Libertà: “Libertà non è mai ciò che appare. Quello di cui tutti abbiamo ‎bisogno è Liberazione”

"Ku’damm" è l'abbreviazione con cui è noto il Kurfürstendamm , viale di Berlino che fin dagli anni 30 è stato il cuore commerciale della città...
He saw them coming through the Berlin Wall
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 15:15
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It's a Wonderful Day

It's a Wonderful Day
‎[1997]‎
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “The Journey”‎
It's a wonderful day for dumping our rubbish
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 14:57
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The Centurion

The Centurion
‎[1997]‎
Parole e musica di Harvey Andrews
Nell’album intitolato “The Journey”‎

Il secolo in questione è il 900, il “Secolo di Sangue”…‎

“I bombardamenti aerei sulle città sono stati il sonoro del millenovecento… Questo ‎millenovecento è stato un secolo di filo spinato e sbarre” (Erri De Luca)‎
I was born in 1900,
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 14:51
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The Rose of York

The Rose of York
‎[1974?]‎
Scritta da Ken Thompson e Leslie Hale (?)‎
Nell’album con Leon Rosselson intitolato “That's Not the Way It's Got to Be” (1975), in ‎seguito riproposto dalla Paredon Records con il diverso titolo “Songs of Life from a Dying British ‎Empire” (1981).‎





La Rosa della Yorkshire che più non fiorirà è il paese che ha perso gran parte della sua gioventù ‎nelle trincee della Grande Guerra…‎

Il Lord Kitchener citato nell’ultima strofa è Horatio Kitchener, 1st Earl Kitchener (1850-1916), alto ‎ufficiale che combattè in tutte le guerre, da quelle coloniali in Sudan, Sudafrica ed India fino alla ‎prima guerra mondiale, nel corso della quale trovò la morte affondando con la sua nave bersagliata ‎da un sommergibile tedesco… L’immagine di Lord Kitchener corrisponde in Gran Bretagna a ‎quella dello Zio Sam americano: era proprio lui ad apparire sui manifesti di reclutamento inglesi ‎pronunciando “Britons! Lord Kitchener wants you! Join your Country’s Army! God Save The ‎King!”‎

My name it is Mark Bennett, I am a Yorkshire man
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 14:19
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Jack of All Trades

Jack of All Trades
Scopro sul sempre ottimo Mudcat Café che il Boss potrebbe qui aver tratto ‎ispirazione da una ballata ottocentesca inglese intitolata proprio ‎‎Jack of All Trades e della quale esistono numerose ‎versioni con localizzazioni diverse: Londra, Dublino, Birmingham, Nottingham, ecc…‎

Una versione che vorrei qui proporre è quella scritta da John Hasted (1921-2002, un fisico atomico ‎con la passione per le folksong) e incisa da Ewan MacColl con The Critics Group nel loro ‎disco del 1967 intitolato “Sweet Thames Flow Softly”. Poi anche da Leon Rosselson e ‎‎Roy Bailey in “Songs of Life from a Dying British Empire” del 1981. La melodia è quella ‎di una canzone di strada irlandese, “Dublin Jack of All Trades”, per l’appunto.‎

La propongo come contributo “filologico” al brano di Bruce Springsteen e anche per gli ultimi ‎versi: “Sono uno che ha girato dappertutto ed ha imparato ogni mestiere. E se... (continua)
Bernart 28/8/2013 - 13:46
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Vajont: La ballata di Longarone

Vajont: La ballata di Longarone
[1969]

Testo di Beppe Chierici - Musica di Daisy Lumini

Sul Vajont vedi anche I fantasmi di pietra.

Un testo "moderno" su una vicenda "moderna". Longarone è un nome recente e vivo nella coscienza popolare, che ancora una volta ha visto umiliato il suo desiderio di giustizia. Ma in questo appunto la ballata diviene, al pari delle canzoni medievali, un discorso senza tempo, o meglio, di sempre: come di sempre è il lamento del contadino, della tessitrice, del vignaiolo. Di sempre è il desiderio di giustizia: ma è di sempre la prepotenza di chi giustizia nega, perché è il più torte.
Si dice che un giorno
(continua)
inviata da adriana 28/8/2013 - 12:36
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Batte la spola

Batte la spola
‎[1978]‎
Una canzone contenuta nel disco “Un giorno come tanti altri”..‎

La canzone inglese Poverty Knock mi ha ricordato la famosa scena del telaio assassino nel film ‎‎“Madonna, che silenzio c’è stasera” diretto da Maurizio Ponzi nel 1982 e interpretato dall’attore ‎toscano.‎
E’ in quel film che Francesco gira per Prato in cerca di lavoro e, naturalmente, finisce in una ‎fabbrica tessile dove ha uno scontro, per fortuna senza conseguenze, con un telaio lancia-spolette… ‎

Per gli operai tessili veri - nell’Inghilterra di fine 800 o nell’America dei primi del 900 o a Prato in ‎anni molto più recenti - molto spesso bambini o bambine (per via delle mani più piccole ed abili coi ‎fili), perdere dita o mani a causa delle spolette era invece cosa all’ordine del giorno…‎

Batte la spola, batte la spola ‎
(continua)
inviata da Bernart 28/8/2013 - 12:14
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So soll es sein - So wird es sein

So soll es sein - So wird es sein
Naturalmente se a qualcuno interessa, ho finalmente terminato anche l'introduzione a quest'ultima canzone di Chausseestraße 131. Con questa cosa, il lavoro sull'album di Wolf Biermann è terminato.
Riccardo Venturi 28/8/2013 - 10:59
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The Dalesman's Litany

The Dalesman's Litany
Sul sempre ottimo Mudcat Café si racconta ‎che la canzone è incentrata su di un antico proverbio dello Yorkshire, ben spiegato nel versi del ‎poeta seicentesco John Taylor (un ‎battelliere soprannominato “The Water Poet”, 1578-1653)‎

‎There is a Proverbe, and a prayer withall,
That we may not to these strange places fall,
From Hull, from Halifax, from Hell, 'tis thus,
From all these three, Good Lord deliver us.
This praying proverb's meaning to set down,
Men do not wish deliverance from the Town:
The towns named Kingston, Hull's furious River:
And from Hull's dangers, I say Lord deliver.
At Halifax, the law so sharp doth deal,
That whoso more than 13 Pence doth steal,
They have a jyn that wondrous quick and well,
Sends thieves all headless unto Heav'n or Hell.
From Hell each man says, Lord deliver me,
Because from Hell can no redemption be:
Men may escape from... (continua)
Bernart 28/8/2013 - 10:25
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Das Barlach-Lied

Das Barlach-Lied
Grazie della traduzione e delle dettagliate e preziose informazioni.
28/8/2013 - 10:18




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