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With God on Our Side

With God on Our Side
[2012]
Lyrics by Keinan Abdi Warsame
Music by Keinan Abdi Warsame and Robert Allen Zimmerman
Album: Chimes of Freedom: Songs of Bob Dylan Honoring 50 Years of Amnesty International (DISC 3)

K'naan, born Keinan Abdi Warsame in 1978, is an amazingly talented Somali-Canadian poet, rapper, singer, songwriter and instrumentalist now based in Toronto, after surviving a harrowing upbringing in war-torn Somalia. He recorded this "cover" version of Bob Dylan's "With God on Our Side", for a compilation album that came out earlier in 2012, Chimes Of Freedom: The Songs Of Bob Dylan Honoring 50 Years Of Amnesty International. K'naan's version of the song with substantially new lyrics, is fantastic, with his own desperate wartime childhood history woven into it..
Designed as a celebration for Amnesty International's 50th Anniversary, Chimes of Freedom is the mother of all tribute albums: a four-disc salute to Bob Dylan that runs some 76 songs performed by singers from all corners of the globe..
It's a movie and the whole world is viewing it
(continua)
inviata da giorgio 4/8/2013 - 11:05
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La ninna nanna de la guerra

La ninna nanna de la guerra
Più che propria della sua epoca, mi sembra purtroppo ATTUALISSIMA...
Fede 2/8/2013 - 16:27
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Dbaj o miłość

Dbaj o miłość
Testo e musica : Tadeusz Nalepa
Rankiem dbaj o miłość
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/8/2013 - 03:19
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Bulat Šalvovič Okudžava / Булат Шалвович Oкуджава: Франсуа Вийон (Молитва)

Bulat Šalvovič Okudžava / Булат Шалвович Oкуджава: Франсуа Вийон (Молитва)
Fransua Vijon (Molitva)
[1963]
Testo e musica: Bulat Okudžava
Lyrics and music: Bulat Okudžava
Album: Чудесный вальс (Valzer meraviglioso), 1969
Album: Чудесный вальс (Wonderful Waltz), 1969

Una canzone dedicata a François Villon che Bulat Okudžava scrisse nel 1963. Si trova in alcune raccolte ma credo che il primo disco in cui compare sia “Чудесный вальс” ‎‎(“Wonderful waltz”) del 1969.‎ [Bernart]

‎‎
Пока земля еще вертится,
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff + Bernart 1/8/2013 - 23:45
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Timişoara

Timişoara
alorra....TIMISOARA NON E IN TRANSILVANIA ....E IN BANAT!!!
IONELA 1/8/2013 - 22:58
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Lume, lume

anonimo
Lume, lume
"Questo è un canto tradizionale rumeno. Diciamo “rumeno” perché è in lingua rumena; la musica è zingaresca, balcanica, carpatica, è musica di quelle parti. Non si può sapere cosa sia. Lo cantano sia i rumeni che gli zingari, e anche gli zingari, a quanto ci risulta, lo cantano in rumeno".
VOGLIO SOLO CORREGERE: E UN CANTO TRADIZIONALE RUMENO DALLA PARTE DI MOLDAVIA,PERO LA MUSICA NON E ZINGARA, E MUSICA "LAUTAREASCA - IN RUMENO".NON TROVO IL SEGNIFICATO ESATTO IN DICTIONARIO,PERO "LAUTAR(RO)-STRIMPELLATORE(IT) E LA PERSONNA CHE CANTA QUESTA MUSICA.
IONELA 1/8/2013 - 22:38
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La Guerrillera

La Guerrillera
[1977]
Dall'album "Luche luche". La canzone viene censurata, i suoi dischi confiscati.
Poncho abierto sobre el alba,
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 1/8/2013 - 19:02
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25 Μαίου

25 Μαίου
Questa poesia è stata musicata con il titolo Ένα πρωί/Una mattina da Vasso Allaghianni (Βάσω Αλλαγιάννη) , e la canzone è stata postata ancora inedita nel 2012 dalla stessa compositrice in You Tube. Della stessa Allaghianni da pochi giorni si può ascoltare in AWS Με κόκκινο/Col rosso, un altro notevole tributo alla poesia di Caterina Gogou. La cosa mi obbliga ad ampliare il cenno alla musicista, che già mi era capitato di dedicarle quasi di sfuggita quando postai Αχ Ελλάδα!/Ahi Grecia! del bizzarro Manolis Rasoulis, allora privilegiando l'autore dei famosi versi (cercavo il pretesto per infilare una sua nota biografica) a scapito della compositrice della musica.

Pur non rilevando nel suo blog la data di nascita, non ci è difficile dedurla approssimativamente dall'informazione, lì contenuta, che suoi mentori artistici furono dapprima Manos Loizose poi Notis Mavroudis per incoraggiamento... (continua)
Gian Piero Testa 1/8/2013 - 15:16
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Raffaele

Raffaele
bellissimo testo da diffondere. Io non lo trovo, cantato, da un'infinità di anni. Grazie.
roberto de pas 31/7/2013 - 22:42
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Matthew, Mark, Luke and John

Matthew, Mark, Luke and John
‎[1973]‎
Scritta da Dave Pegg e Dave Swarbrick.‎
Nell’album intitolato “Rosie”, il primo dopo l’abbandono di Simon Nicol e l’ingresso nella ‎formazione di Trevor Lucas e Jerry Donahue.‎


Un appello ai Quattro Evangelisti: com’è che sulla Terra ci sono tanta violenza e sopraffazione, ‎tanta povertà e fama? Cos’è che è andato storto? Se è vero che amate gli uomini, venite un po’ a ‎spiegarci che succede…‎
Ma Matteo, Marco, Luca e Giovanni sembrano - o, forse, fanno finta, un po' come le tre scimmiette – non sentire…‎
Matthew, Mark, Luke and John,
(continua)
inviata da Bernart 31/7/2013 - 15:49
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Breakfast in Mayfair

Breakfast in Mayfair
‎[1971]‎
Scritta da Simon Nicol (1950-), cantante e multistrumentista che ha militato nei F. C e nella ‎‎Albion Band.‎
Nell’edizione in CD dell’album “‘Babbacombe’ Lee” pubblicata nel 2004.‎



Nell’edizione originale del 1971 i brani non erano distinti ma accorpati in cinque lunghe suite.‎
Questo era contenuto probabilmente nella terza, quella intitolata “Tragedy Now Strikes Hard. ‎The World's Imagination Is Caught By The Brutal Senseless[Ness] Of The Apparent Criminal Who ‎Slays His Kind Old Mistress.”‎

Un concept album dedicato a John Henry George Lee (1864-1945), meglio conosciuto come John ‎‎"Babbacombe" Lee o, ancora meglio, come "The Man They Couldn't Hang", un uomo originario ‎del Devon inglese che nel 1884 fu accusato dell’omicidio di una donna. Lui si professò sempre ‎innocente ma venne condannato a morte a seguito di un processo completamente indiziario. Il 23 ‎febbraio 1885... (continua)
The world has surely lost it's head
(continua)
inviata da Bernart 31/7/2013 - 15:33
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The Time Is Near

The Time Is Near
‎[1971]‎
Scritta da Dave Pegg (1947-), multistrumentista che ha fatto parte dei F. C., del Ian ‎Campbell Group e dei Jethro Tull.‎
Nell’edizione in CD dell’album “‘Babbacombe’ Lee” pubblicata nel 2004.‎

Nell’edizione originale del 1971 i brani non erano distinti ma accorpati in cinque lunghe suite.‎
Questo era contenuto nella quarta intitolata “John Was Hardly More Than A Bewildered ‎Observer At His Own Trial, Not Being Allowed To Say More Than A Few Words. The Tides Of ‎Fate Wash Him To The Condemned Cell Where He Waits Three Sad Weeks For His Last Night On ‎Earth.”‎



Un concept album dedicato a John Henry George Lee (1864-1945), meglio conosciuto come John ‎‎"Babbacombe" Lee o, ancora meglio, come "The Man They Couldn't Hang", un uomo originario ‎del Devon inglese che nel 1884 fu accusato dell’omicidio di una donna. Lui si professò sempre ‎innocente ma venne condannato a morte a... (continua)
The time is near for things to pass,‎
(continua)
inviata da Bernart 31/7/2013 - 15:06
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Voice of Reason

Voice of Reason
‎[1987]‎
Nell’album intitolato “A Good Night Out”‎
Today, we see a spiritually impoverished nation.
(continua)
inviata da Bernart 31/7/2013 - 14:03
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Fotheringay

Fotheringay
‎[1969]‎
Parole e musica di Sandy Denny
Uno dei primi singoli dei Fairport Convention, poi nel loro secondo disco intitolata “What ‎We Did on Our Holidays”. Fotheringay fu poi anche il nome scelto da Sandy Denny e ‎Trevor Lucas per il loro progetto musicale, di brevissima durata, alternativo e parallelo ai F. C. ‎

‎“Fotheringay”, ovvero, talora anche i potenti piangono, condannati a vite di merda concluse con ‎decenni di prigione e la morte.‎

Fu il caso di Mary, Queen of Scots (da noi, “Maria Stuarda”), regina a soli nove mesi di vita, ‎scampata alle guerre anglo-scozzesi trovando riparo presso la corte francese di Caterina De’ Medici, ‎tornata in Scozia per essere travolta dal contrasto cruento tra cattolicesimo – di cui divenne, molto ‎suo malgrado, simbolo – e protestantesimo, donna passionale e dalla vita privata complessa, ‎sovrana tollerante e un po’ ingenua che si fece mettere... (continua)
How often she has gazed from castle windows o'er,
(continua)
inviata da Bernart 31/7/2013 - 09:57
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Bring ‘Em Down

Bring ‘Em Down
[1973]
Scritta da Trevor Lucas (1943-1989), membro dei Fairport Convention tra il 1972 ed il 1975, fondatore dei Fotheringay e compagno di Sandy Denny fino alla prematura e tragica morte di lei nel 1978.

Nell’album “Nine” del 1973. In seguito nelle raccolte “Meet on the Ledge: The Classic Years (1967-1975)” e “What We Did on Our Holidays - An Introduction to Fairport Convention” e nel disco dal vivo “Fairport - Live Convention”.

“Maledetti siate voi, guerrafondai, che abbiate il fucile o la penna in mano. La brama di potere o di vittoria o di guadagno, castelli costruiti sulla sabbia. Voi avete sempre una buona ragione per prendervi più di quello che vi occorre. I vostri cuori sono pieni di odio e i vostri pensieri colmi di avidità... L’eredità che lasciate sicuramente distruggerà la vostra progenie... Chi sopravviverà sono coloro che seminano nella terra fertile, coloro che nè oggi nè mai soccomberanno...”

Bellissima! E più CCG/AWS di così....!
Time stood dark and silent and the stars they gave no light
(continua)
inviata da Bernart 30/7/2013 - 22:23
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Elegía a Salvador Allende

Elegía a Salvador Allende
[1977]
"Cuba sí, Yankees no - Carlos Puebla y Los Tradicionales en vivo en España"

Nella breve introduzione Carlos Puebla racconta come nacque la canzone:
"Estábamos nosotros en París y nos llegó la noticia de la caída de Salvador Allende. ¡Cómo los pueblos del mundo sintieron, con que dolor, con que profundidad sintieron la caída de Salvador Allende!
Nosotros la sentimos igual que todo el mundo, pero me parece que un poquito más, porque hacía muchos años que éramos amigos personales de Salvador, durante muchos, muchos años.
Entonces, el día 12, al día siguiente, en el teatro de la Mutualité allí en París, estrenamos esta canción."
Alla fine del brano il pubblico spagnolo (siamo nel 1977!) esplode in un grido ripetuto: "¡Libertad! ¡Libertad!"

Il testo l'ho ricavato dall'audio, che non è sempre chiarissimo, ogni correzione è benvenuta.
Yo que canté por tu vida
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 30/7/2013 - 17:04
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If I Can Dream

If I Can Dream
Più l'ascolto e più mi piace. Bellissima!
Lucy 29/7/2013 - 23:26
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Mulheres de Atenas

Mulheres de Atenas
Qualche hanno fa ne avevo fatta una traduzione in greco antico cantabile... forse non proprio in linea con la sintassi classica, ma suonava bene. Credo, disgraziatamente, di averla persa.
Jacopo Capurri 29/7/2013 - 22:08
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Allende

Allende
(Rodolfo Parada - Orlando Jimeno-Grendi - Patricio Wang)

Appare in diversi album, tra cui "Latitudes" del 1992

Testo trovato su Cancioneros.com
Exacta amaneció la luz del día,
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 29/7/2013 - 17:22
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Forward Joe Soap's Army

anonimo
Forward Joe Soap's Army
‎‎[1914-18]‎
Testo trovato su WW1 Music Index
Sulla melodia dell’inno religioso ottocentesco “Onward, Christian Soldiers”, quello dell’Esercito ‎della Salvezza, per intenderci.‎

‎“Joe Soap” è un nomignolo che in “brit slang” indica persona stupida che viene costantemente usata ‎come burattino nella mani di qualcun altro, come subordinato in balìa dei superiori gerarchici, come ‎capro espiatorio e forse anche, nel caso di questa canzone, come carne da macello…‎

La canzone fu ripresa da Charles Chilton per il suo musical "Oh, What a Lovely War!" del 1963.
Forward Joe Soap's army, ‎
(continua)
inviata da Bernart 29/7/2013 - 13:38

Moria

Moria
Testo e musica: Jacek Kleyff

Solo pochi giorni fa mi sono accorto che questa canzone richiama la poesia di Leonard Cohen intitolata "Story Of Isaac". E la storia continua...


Oj Abramie, Abrahamie,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 29/7/2013 - 01:16
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Dzień w którym pękło niebo

Dzień w którym pękło niebo
IL GIORNO CHE IL CIELO SI SQUARCIÒ
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 28/7/2013 - 23:58

Ballade des Pauvres

Ballade des Pauvres
Ballade des Pauvres

Chanson française – Ballade des Pauvres – Marco Valdo M.I. – 2013

Holà, Marco Valdo M.I. mon ami, j'entends que tu viens de nous faire une parodie et de Villon encore... De sa si belle Ballade des Pendus ... Et bien, mon ami, mon frère humain, là, je te le dis tout net, tu oses... faut espérer que Villon voudra bien t'absoudre...

Faut l'espérer, tu as raison... Mais enfin, Lucien l'âne mon ami, cette parodie, je l'avais promise... Je l'avais commencée ici même lorsque, tout récemment, nous commentions « Vamos a trabajar » Vamos a trabajar, l'inénarrable chanson des Charlots. Cependant, tu as raison, s'en prendre ainsi à François Villon, c'est une gageure... mais enfin, j'ai bien traduit des chansons de Riccardo Venturi...

Certes, certes... Là aussi, il faut oser. Mais, passons... Qu'en est-il de ta chanson parodique ? De quoi cause-t-elle ?

En somme, cette chanson... (continua)
Frères humains qui près de nous vivez
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/7/2013 - 23:29
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Act of Love

Act of Love
Secondo me "Act of Love (Atto d'amore) è un modo amaramente ironico di definire la prima guerra del Golfo secondo quanto sostenuto dalle autorità USA ("di liberazione dal tiranno"...). Fu preparata con un martellamento forte ma lento e costante, inesorabile, scientifico, volto a convincere della sua necessità e giustizia. Il "baby" è quindi chi parte per la guerra ricordato o visto da chi resta (moglie, marito o genitore).
ATTO D'AMORE
(continua)
inviata da Enrico 28/7/2013 - 12:48
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Vamos a trabajar

Vamos a trabajar
Vamos a trabajar

Chanson française – Les Charlots – 1984


D'abord, Lucien l'âne mon ami, je voudrais rapprocher cette chanson des Charlots, de celle des Righeira Vamos a la playa, avec laquelle elle ne partage pas seulement le titre, mais une certaine tournure d'esprit et de dérision...Elle raconte d'où vient le goût du rat pour la course au fromage...

Et moi, dit Lucien l'âne en riant d'un air sérieux, qui me demandait pourquoi tous ces humains couraient dès l'aube...

Tu sais, Lucien l'âne mon ami, on leur ferait bien une ballade sur la trame de celle des pendus du père François... Quelque chose comme : frères humains, qui près de nous vivez, cessez de vous démener ainsi... Pour te montrer, voici une strophe ... Une imitation de la ballade... Chez Villon, c'est la dernière...

La pluie vous a débués et lavés,
Et le soleil desséchés et noircis:
Pognon, boulot vous ont les yeux crevés
Et... (continua)
Le soleil montre son nez
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/7/2013 - 12:18
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En la frontera

En la frontera
Dall'album "Enlaces" [1987]

A volte è citata come "Sujétenme el corazón". Fa parte della colonna sonora di "Acta general de Chile" del regista cileno Miguél Littín (1986)

Testo trovato su Cancioneros.com.
No perdimos la razón, no perdimos la memoria,
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 27/7/2013 - 17:24
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Anarcangeli

Anarcangeli
[2013]
Testo e musica di Marco Rovelli
Lyrics and music by Marco Rovelli

C'è molto poco da dire: è una canzone che Marco Rovelli ha dedicato a (don) Andrea Gallo, partito da questa terra il 22 maggio Scorso. Don Gallo è stato: cappellano della nave-riformatorio Garaventa, cappellano dell'ergastolo dell'isola di Capraia, fondatore della comunità genovese di San Benedetto al Porto. E' stato questo e molte altre cose, è stato un uomo che si è guadagnato il rispetto anche di chi non crede in Dio. Gli hanno dato ora di comunista, ora di anarchico; forse, chissà, pensavano di offenderlo. Si ringrazia Marco Rovelli per aver fornito personalmente il testo e gli accordi a "Canzoni Contro la Guerra". [RV]

TUTTO INIZIA SEMPRE



L'album è uscito nella sua veste e col suo titolo definitivo nel marzo 2015: Tutto inizia sempre. Comprende le seguenti canzoni:

1. Il tempo che resta
2. Danse macabre
3.... (continua)
Ama il tuo sogno seppure ti tormenta
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/7/2013 - 14:45
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Ius primae noctis

Ius primae noctis
Scusate eventuali imprecisioni nel testo, ma tutti lo sappiamo come è difficile andare all'orecchio...però il video... grandioso. E poi, non riesco scrivere le parti in belorusso, ma indovino che corrispondono al testo polacco. Un aiuto è benvenuto.
Ojczym mój w domu nie był,
(continua)
inviata da krzyś 27/7/2013 - 00:51
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A Conscientious Objector Lament‎

A Conscientious Objector Lament‎
‎[1917?]‎
Scritta da Davy Burnaby e Gitz Rice
Testo in due versioni parzialmente differenti trovate ‎‎qui e ‎‎qui. ‎
Interpretata da Alfred Lester (1872-1925), cabarettista inglese piuttosto noto nell’avanspettacolo ‎durante gli anni a cavallo della Grande Guerra, nella rivista musicale intitolata “Round The Map, a ‎Musical Globe Trot”.‎
Nella raccolta intitolata “Oh! It's A Lovely War (Vol 2) – Songs and Sketches of the Great War ‎‎1914-1918”‎

Sicuramente gli autori di questa canzone (Gitz Rice, in particolare, era un ufficiale con il compito di ‎organizzare spettacoli di intrattenimento per le truppe) intendevano proporre una parodia di chi si ‎rifiutava di combattere (si veda l’insistenza sull’effeminatezza e la suggerita omosessualità), ma ‎resta il fatto che nelle trincee fu cantata con gusto e con sincerità dai soldati inglesi che mettevano ‎l’accento sul verso “in trincea spediteci... (continua)
Perhaps you wonder what I am,
(continua)
inviata da Bernart 26/7/2013 - 13:44
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The Manchester Rambler

The Manchester Rambler
‎[1932]‎
Una delle prime canzoni di MacColl, presente in diverse raccolte come, per esempio, “The World ‎Of Ewan MacColl and Peggy Seeger, Vol.1” del 1970.‎
Testo trovato su Mudcat Café‎

‎Nei primi decenni del secolo scorso, nel Regno Unito era vietato agli escursionisti di attraversare i ‎terreni in aperta campagna. Di fatto ciò impediva a chicchessia di visitare a piedi alcuni dei posti ‎più belli del paese. Nel 1932 la Ramblers' Association, la più grande associazione escursionistica ‎inglese, lanciò una campagna di disobbedienza civile affinchè fosse finalmente affermata la libertà ‎degli individui di muoversi liberamente a piedi sul territorio nazionale. ‎

Il 24 aprile 1932, guidati dal loro leader Benny Rothman, attivista politico e conservazionista, 3.000 ‎Ramblers attuarono un “mass trespass”, un’irruzione di massa nella zona del Peak District, oggi ‎parco nazionale, nel Derbyshire... (continua)
I've been over Snowdon, I've slept upon Crowden
(continua)
inviata da Bernart 26/7/2013 - 11:44
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In the War

In the War
(2011)
Album: "Up In The Sky"

Simri mi spiega – forse lanciando una critica ai testi non costruttivi, ripetitivi, vuoti – che nel comporre le loro canzoni prestano estrema cura alla scelta delle parole: «Non sono solo un “blablabla” di parole, ma esprimono realmente i loro principi fondamentali quali, fra i tanti, il rispetto per la natura e per gli altri». Basti ascoltare “In the war”, monito non paternalistico ma molto bello contro la guerra e contro i crimini di guerra.

Azionata dal potere, la guerra è un motore di cui non ci possiamo liberare. Sono loro stessi ad ammetterlo, nella persona di Esra, il batterista: «La guerra è uno stato endemico della natura umana, ci appartiene». Burattinai sono i governatori, burattini centomila soldati che non sanno cosa cercare e finiscono per spararsi da soli.
Marilù Oliva, Carmilla online
A king of foreign country heard some rumours in the night
(continua)
26/7/2013 - 11:26
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Ballad of Accounting

Ballad of Accounting
‎[1964]‎
Parole e musica di Ewan MacColl
Credo che il primo disco in cui l’ha incisa sia “Angry Muse” del 1968, ovviamente con con ‎‎Peggy Seeger, ma la canzone fu scritta per “Landmarks”, programma radiofonico della ‎BBC.‎
Interpretata anche da Karan Casey

‎“…Composed in 1964, the song catches the fifty year-old MacColl in retrospective mood, revisiting ‎the music of Bertolt Brecht and Hans Eisler. The youthful MacColl had first absorbed these ‎stirringly exotic sounds during his leadership of the Red Megaphones, a Salford-based agit-prop ‎street theatre troupe that palely imitated their more famous namesake, Das Rote Sprachror of Berlin. ‎Ballad of Accounting suits busking precisely because it expresses the ambivalence and frustrations ‎felt by many street performers. The song communicates the agitated excitement of closing the gap ‎between culture and everyday life, of talking directly... (continua)
In the morning we built the city
(continua)
inviata da Bernart 26/7/2013 - 10:13
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Una casa in riva al fiume

Una casa in riva al fiume
[26 luglio 2013]
Testo di Riccardo Venturi
Sull'aria di Un amore (Una giovane signora) di Ricky Gianco

La casa che vedete nella foto è a pochi metri da casa mia, ma appartiene ad un mondo che non c'è più. E' una vecchissima casa colonica plurifamiliare di quando l'Isolotto era ancora una distesa di campi, vale a dire fino agli anni '50 del XX secolo; non si sa come sia sopravvissuta, là su una vecchia strada che, dopo esser passata sotto al ponte dell'Indiano, si perde lungo l'Arno tra un campo nomadi, un cementificio e un'installazione militare. Ad un certo punto diventa un viottolo rivierasco fino alla foce della Greve; un'antica campagna violentata dalla città. Ma questa cosa che ho scritto, non crediate che sia una specie di “ragazzo della via Gluck”. E', invece, la storia di uno dei miei sogni ad occhi aperti a contrasto con la realtà.

Quando ci si passa davanti, all'angolo tra la... (continua)
Una casa in riva al fiume, una casa un po' cadente,
(continua)
26/7/2013 - 03:20




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