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Ma liberté

Ma liberté
Ma Liberté

Chanson française – Ma Liberté – Georges Moustaki – 1970

26 chansons qui comportent le mot liberté dans leur titre...

Oui, il y a même celle que tu as intitulée toi-même, « Peur de la Liberté »

Certes, mais je t'avais promis de publier ici celle de Moustaki... La voici. On l'a entendue des milliers et des milliers de fois... Certains ne s'en lassent pas. Elle a eu bien des interprètes... En voici deux mémorables : le jeune Moustaki et le vieux Reggiani.

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Ma liberté
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/7/2013 - 22:53
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Longue vie Longwy

Longue vie Longwy
[1982]
Nell’album intitolato “Aldebaran” (con riferimento ad una stella morente - una gigante rossa - anche chiamata Alfa Tauri, situata nella costellazione nel Toro)

Una canzone dedicata a Longwy, una cittadina nel nord-est di Francia, dipartimento di Meurthe e Mosella in Lorena, che fin dagli ultimi decenni dell’800 divenne un importante centro minerario e siderurgico. La produzione cominciò ad andare in crisi a partire dagli anni 60 del secolo scorso per ragioni economiche e di evoluzione tecnologica e la crisi raggiunse il suo apice alla fine degli anni 70 quando, uno dopo l’altro, vennero spenti tutti gli altoforni. Il 1978 ed il 1979 furono anni di grandi scioperi, occupazioni e manifestazioni eclatanti dei lavoratori e degli abitanti del bacino siderurgico della Lorena contro la catastrofe sociale prodotta dalla chiusura degli impianti.
Dans la vieille ville minière
(continua)
inviata da Bernart 4/7/2013 - 21:45
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Democrazia

Democrazia
2012
dall'album Amami, prodotto da Mauro Pagani
Testo e musica di Giuseppe Anastasi,
Democrazia portami via sennò sto male
(continua)
inviata da Silva 4/7/2013 - 18:48
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Takin’ It to the Streets

Takin’ It to the Streets
‎[1976]‎
Scritta dal cantautore Michael McDonald (1952-) che tra il 1976 ed il 1982 fu mebro della band ‎californiana.‎
Nell’album “Takin’ It To The Streets”‎

You don’t know me but I’m your brother
(continua)
inviata da Bernart 4/7/2013 - 15:36
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Land of Hope and Dreams

Land of Hope and Dreams
(2000)

In "Live in New York City" (2001)
poi in "Wrecking Ball" (2012)

Il treno come metafora di liberazione percorre tutta la musica americana, specialmente la musica nera. Springsteen qui gioca con i riferimenti: People Get Ready, citata apertamente alla fine del brano ma anche This Train (Bound for Glory).

Ma, come scrive Alessandro Portelli, Springsteen rovescia il gospel amato da Guthrie e da Big Bill Broonzy. Loro dicevano: “questo treno non porta giocatori d’azzardo, non porta puttane…” E lui invece: “questo treno porta puttane, porta giocatori, porta vincitori e perdenti”. Sul treno di Bruce c’è posto per tutti. Questa è la sua gente, our own.

Ma dove porta questo treno, dove per salire si prende quel che si può portare e si lascia il resto, cos'è questa terra di speranza e di sogno se non una terra finalmente libera, dove suonano le campane della libertà?

Non a caso, nel concerto a Ginevra del 3 luglio 2013 Land of Hope And Dreams è stata dedicata a Nelson Mandela.
Grab your ticket and your suitcase
(continua)
4/7/2013 - 12:52
Percorsi: Treni
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Keep on Pushing

Keep on Pushing
(1964)
Scritta da Curtis Mayfield

Un inno del movimento per i diritti civili che fa direttamente riferimento alle rivolte ad Harlem del 1964.
I've got to keep on pushing (mmm-hmm)
(continua)
4/7/2013 - 11:23
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Potere nelle strade

Potere nelle strade
[1983]

Album : Laida Bologna

"Potere nelle strade: incisa per la prima volta nell’83 o giù di lì, e senti come risuona oggi, in tempi di rivolte popolari, tumulti, “acampadas”, dal Nordafrica alla Spagna, dal Belgio alla Grecia, fino ai presidi No TAV"
Da:Wu Ming 1, Recensione del concerto dei Nabat alla Casona di Ponticelli, 11 giugno 2011
Vai
(continua)
inviata da adriana 4/7/2013 - 11:21
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Scenderemo nelle strade

Scenderemo nelle strade
[1981]
Scenderemo nelle strade
(continua)
inviata da adriana 3/7/2013 - 17:53
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How Come, How Long

How Come, How Long
‎[1996]‎
Scritta da Kenneth Edmonds (Babyface) a quattro mani con Stevie Wonder e con lui ‎interpretata.‎
Nell’album “The Day” e nella colonna sonora del film “The Fan” di Tony Scott, con Robert De ‎Niro e Wesley Snipes.‎

Una canzone che parla di violenza sulle donne, ispirata al caso dell’assassinio di Nicole Brown, ‎uccisa nel 1994 dall’ex marito, il famoso giocatore di footbal americano O.J. Simpson che però ‎andò assolto in un lungo e controverso processo penale mentre fu poi pesantemente condannato in ‎quello civile per il risarcimento dei figli avuti con la Brown e dei parenti di una seconda vittima, un ‎amico di lei, tal Ronald Lyle Goldman.‎
There was a girl I used to know
(continua)
inviata da Bernart 3/7/2013 - 14:28
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One Blood

One Blood
‎[1990]‎
Modern vampire of the city
(continua)
inviata da Bernart 3/7/2013 - 13:37
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Avec Fanon

Avec Fanon
Avec Fanon
Chanson française – Maurice Fanon – 1963
Paroles et musique: Maurice Fanon, 1963

Oh, Marco Valdo M.I., mon ami, te voilà de retour avec Maurice Fanon...

Salut à toi, Lucien l'âne mon ami. Ne t'étonne pas que je revienne, comme tu dis, avec Maurice Fanon, car souviens-toi, je l'avais promis l'autre jour en devisant avec toi de la chanson-manifeste des Cantacronache – Canzone dei fiori e del silenzio. J'avais promis de mettre dans les Chansons contre la Guerre cette chanson de Fanon, curieusement intitulée « Avec Fanon ». Car – et dès lors, son titre bizarre s'explique de lui-même, c'est en quelque sorte la chanson-manifeste de maurice fanon, lequel, à la manière d'un artisan honnête faisait ses chansons « à la main », des chansons bâties, construites, tissées sur la poésie et sur les idées généreuses, sur la révolte face aux injustices et sur le refus de la bêtise. Cette manière... (continua)
C'est peut-être à coups de châtaignes qu'on devient marron
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/7/2013 - 12:49
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Shirt of Blue

Shirt of Blue
‎[1985]‎
Scritta da Paul Simmonds
Singolo poi incluso nell’album intitolato “How Green Is The Valley”, lo stesso in cui è contenuta ‎‎The Ghosts Of Cable Street

Se “The Ghosts Of Cable Street” era dedicata ad un evento risalente al lontano 1936, quando ‎centinaia di migliaia di antifascisti londinesi fermarono una parata militare organizzata dal partito ‎nazista britannico di Sir Oswald Ernald Mosley, questa canzone racconta di una vicenda privata che ‎però ha sullo sfondo, anzi, ha come causa quanto era appena accaduto nella Gran Bretagna ‎thatcheriana durante il lungo e violento braccio di ferro con i minatori, in sciopero per quasi un ‎anno intero tra la primavera del 1984 e quella del 1985… Qui un minatore, stremato fisicamente e ‎finaziariamente dal lungo sciopero viene lasciato dalla compagna che si trova un altro che sappia ‎darle delle prospettive migliori di vita, nello specifico un poliziotto… ‎
Hey now, Tommy have you got new shirt?
(continua)
inviata da Bernart 3/7/2013 - 12:02
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Ms. AmeriKKKa

Ms. AmeriKKKa
‎[2003]‎
Bonus track dall’album “Love & Hate”‎
I was, I was, I was, on a plane back going back to Los Angeles
(continua)
inviata da Bernart 3/7/2013 - 11:12
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One (Hu)'Man One Vote

One (Hu)'Man One Vote
Cruel, Crazy Beautiful World (1989)
Bayeza abafana bancane wema
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/7/2013 - 22:56
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Ndodemnyama (Free South Africa)

Ndodemnyama (Free South Africa)
Ndodemnyama (Free South Africa) (1990) [Single]

Similiar to the idea behind Artists United Against Apartheid 20 or so artists came together to release an anti-apartheid song. The track "Ndodemnyama (Free South Africa)" made comparisons between the importance of the civil rights movement in the US and the anti-apartheid movement:
[Afrika Bambaataa]
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/7/2013 - 22:51
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7 Dee Days

7 Dee Days
Edutainment (1990)
[KRS-One]
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/7/2013 - 22:47
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Free All the People (South Africa)

Free All the People (South Africa)
Milagro (1992)
You got to free all the people in South Africa...
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/7/2013 - 22:43
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Say Africa

Say Africa
Say Africa 2010
We crossed Zimbabwe’s boarder
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/7/2013 - 22:35
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In Solitary Confinement

In Solitary Confinement
When You Come Back (1992)
In solitary confinement
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/7/2013 - 22:32
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Steve Biko

Steve Biko
Midnight Marauders 1993
Linden Boulevard represent, represent
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/7/2013 - 22:28
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President Mandela

President Mandela
Early as the morning dew
(continua)
inviata da DoNQUijote82 2/7/2013 - 22:19
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Still Demanding

Still Demanding
Reflections From Pre-Liberation South Africa (2007)

South African folk singer, signed to Mountain Records of Cape Town, South Africa in the 1970s and 1980s. Playing at coffee shops and bars, marches and rallies, many of the songs on this compilation were banned from South African radio for its political and social content.

incompleta
Lucy in the city, see the dancing feet
(continua)
inviata da DoNQuijote82 2/7/2013 - 22:11

L'inno nazionale pel XX settembre

Goliardo
L'inno nazionale pel XX settembre
[1895]
Testo di "Goliardo"
Musica non conosciuta, ma probabilmente sull'aria del "Va, pensiero" di Giuseppe Verdi

" Appare sul giornale XX Settembre [1], pubblicazione comunista-anarchica di Buenos Aires: una grande foto allegorica a tutta pagina mostra la borghesia che brinda raccolta attorno ad un banchetto mentre sulla destra coatti politici attendono la rivoluzione sociale simboleggiata da una donna che innalza una fiaccola. La data del 20 settembre ricorda l'epopea risorgimentale e viene strumentalmente adottata dal governo Crispi per placare il dissenso con le frange della borghesia liberale e progressista che osteggia i suoi sogni di espansione coloniale in Africa. La rievocazione dell'epopea risorgimentale e il richiamo al mito unitario rende agevole l'invito agli italiani a riconoscersi nella patria comune e fomenta valori patriottardi in quei ceti popolari la cui indifferenza... (continua)
Salve Roma! Da tutta la terra
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/7/2013 - 15:33
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Propaganda

Propaganda
‎[2000]‎
Nell’album “Let's Get Free”‎

C’è un po’ di dietrologia e complottismo in questa canzone (vedi soprattutto che Bob Marley ‎sarebbe stato ucciso e così pure Ron Brown, il primo afroamericano a diventare ministro del ‎commercio del governo federale, perito in un incidente aereo nel 1996) ma per il resto affronta a ‎‎360° il tema del controllo e della repressione nella società americana.‎
Il brano si conclude con la citazione di un discorso di Huey P. Newton, fondatore delle Black ‎Panthers, ucciso da uno spacciatore nel 1989.‎
‎[News]
(continua)
inviata da Bernart 2/7/2013 - 14:57
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A.W.O.L.‎

A.W.O.L.‎
‎[2003]‎
Nell’album “Sonic Jihad”‎

La generazione degli anni 80, che negli USA è chiamata “Hip-Hop generation” è quella che più di ‎ogni altra ha pagato il tributo di sangue nelle guerre in Afghanistan e in Iraq. Certo, si può dire che ‎fossero (e siano ancora oggi) tutti volontari i soldati statunitensi che decidono di andare a ‎combattere laggiù, ma molto spesso si tratta di giovani non abbienti, ricattati col miraggio di ‎ottenere la cittadinanza americana (se immigrati) o di vedersi pagati gli studi al rientro dal servizio ‎militare. E invece tanti di loro, imboniti da proclami stantii e da menzogne (“un’opportunità per ‎girare il mondo, per costruirsi un futuro”, “un’occasione per rendersi autonomi e quindi liberi”, ‎‎“non siamo in guerra, portiamo la pace e la libertà a chi non ce l’ha”) sono poi tornati a casa in una ‎busta di plastica avvolta dalla bandiera a stelle e strisce oppure... (continua)
And you don't hear none of those stations, for hip-hop and R&B playin him
(continua)
inviata da Bernart 2/7/2013 - 14:22
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Wolves in Wolves' Clothing

Wolves in Wolves' Clothing
‎[2006]‎
Nell’album omonimo


Epitaffio per gli Stati Uniti, anzi, gli Stati Divisi, una nazione sulla soglia della decadenza come ‎l’impero romano o quello azteco, come la civiltà dell’Isola di Pasqua, inquietante e ridicolo come i ‎maiali de “La fattoria degli animali” di Orwell, come un film di Terry Gilliam (uno su tutti, ‎‎“Brazil”), penoso e anacronistico come la regina Maria Antonietta o il senatore Joseph McCarthy…‎
We are Rome, Aztec Mexico, ‎
(continua)
inviata da Bernart 2/7/2013 - 13:49
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‎77%‎

‎77%‎
‎[2001]‎
Nell’album “An Elefant Never Forgets” pubblicato nel 2003.‎

‎77% è la percentuale dei cittadini australiani che approvarono l’allora primo ministro John Howard ‎quando nell’agosto del 2001 il governo decise di non dare accoglienza ad oltre 400 rifugiati dalla ‎guerra in Afghanistan (alla quale l’Australia oltre tutto partecipava e partecipa come Stato ‎aggressore) che erano stati soccorsi in acque internazionali dalla nave cargo MV Tampa, battente ‎bandiera norvegese, che transitava al largo delle coste australiane. Quando la nave cercò di entrare ‎nelle acque nazionali, John Howard diede ordine che fosse respinta dall’esercito. Poi ordinò al ‎capitano norvegese, Arne Frode Rinnan, di riportare i profughi al largo ma egli si rifiutò, sostenuto ‎sia dall’armatore che dal governo norvegese. Si verificò così un vero e proprio scontro diplomatico, ‎nel corso del quale la Norvegia denunciò... (continua)
“77% of Australians, um, agree with John Howard's actions on the Tampa”
(continua)
inviata da Bernart 2/7/2013 - 13:25
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Blue Diamond Mines

Blue Diamond Mines
‎[1964]‎
Parole di Jean Ritchie, scritte sotto lo pseudonimo di Than Hall.‎
Musica di Jean Ritchie e Peter Pickow (figlio della Ritchie e del fotografo George Pickow) ‎
Dall’album “Clear Waters Remembered” pubblicato nel 1974‎



Jean Ritchie, “The Mother of Folk”, cantautrice e virtuosa del dulcimer degli Appalachi, oggi quasi ‎centenaria, tra la fine degli anni 50 e i primi anni 60 scrisse diverse canzoni sulla devastazione ‎prodotta dall’estrazione del carbone nelle regioni montuose del Kentucky. Per non subire ritorsioni ‎fu costretta a firmarsi con lo pseudonimo di Than Hall.‎
All’epoca in cui questa canzone fu scritta l’industria mineraria nel Kentucky era già in profonda ‎crisi, gran parte delle miniere erano già state chiuse e dietro di sé avevano lasciato solo ‎inquinamento e disoccupazione, degrado ambientale e sociale.‎
Si veda al proposito anche The L&N Don't Stop Here Anymore.‎

‎“… Nelle miniere, nei pozzi della Blue Diamond ho gettato via la mia vita lavorando…”‎
I remember the ways in the bygone days
(continua)
inviata da Bernart 2/7/2013 - 11:46
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West Virginia Mine Disaster‎

West Virginia Mine Disaster‎
‎[1968]‎
Parole e musica di Jean Ritchie
Dall’album “Clear Waters Remembered” pubblicato nel 1974‎



Una canzone che si riferisce al disastro minerario di Hominy Falls, West Virginia, accaduto il 26 ‎maggio del 1968 quando 25 minatori rimasero intrappolati nei pozzi a causa di un allagamento. ‎Quattro di loro morirono…‎

‎‎

‎“… Era mattino presto, lui passò accanto a casa nostra diretto verso la miniera. Era alto, snello, i ‎suoi occhi azzurri erano così dolci. Era un minatore, West Virginia il suo paese…”‎
Say, did you see him walking? It was early this morning
(continua)
inviata da Bernart 2/7/2013 - 11:25
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The L&N Don't Stop Here Anymore

The L&N Don't Stop Here Anymore
‎[1963?]‎
Parole e musica di Jean Ritchie, sotto lo pseudonimo di Than Hall.‎
Nell’album intitolato “Time For Singing” pubblicato nel 1966.‎
Interpretata da Guy Carawan, Johnny Cash e Michelle Shocked, tra i ‎tanti.‎

Jean Ritchie, “The Mother of Folk”, cantautrice e virtuosa del dulcimer degli Appalachi, oggi quasi ‎centenaria, tra la fine degli anni 50 e i primi anni 60 scrisse diverse canzoni sul devastazione ‎prodotta dall’estrazione del carbone nelle regioni montuose del Kentucky. Per non subire ritorsioni ‎fu costretta a firmarsi con lo pseudonimo di Than Hall.‎
All’epoca in cui questa canzone fu scritta l’industria mineraria era già in profonda crisi, gran parte ‎delle miniere erano già state chiuse e dietro di sé avevano lasciato solo inquinamento e degrado ‎ambientale. Anche le linee ferroviarie – come la Louisville and Nashville Railroad (L&N) - erano ‎state abbandonate,... (continua)
When I was a curly headed baby
(continua)
inviata da Bernart 2/7/2013 - 11:03
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Black Waters

Black Waters
‎[fine anni 60?]‎
Parole di Jean Ritchie
Musica di Jean Ritchie e Peter Pickow (figlio della Ritchie e del fotografo George Pickow) ‎
Dall’album “Clear Waters Remembered” pubblicato nel 1974‎


Dalle Cumberland Mountains del Kentucky, il suono del dulcimer degli Appalachi e la voce di Jean ‎Ritchie, “The Mother of Folk”, cristallina come dovevano essere le acque di quei posti prima che le ‎industrie minerarie le ammorbassero completamente…‎
I come from the mountains, Kentucky's my home
(continua)
inviata da Bernart 2/7/2013 - 10:21
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Fight Back

Fight Back
2002
And still we sing
By day I live in terror
(continua)
inviata da DoNQuijote82 1/7/2013 - 22:19
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Family Promise

1983
lifeline
Finally a baby born in the spring time
(continua)
inviata da DoNQuijote82 1/7/2013 - 22:14
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Voices

1984
Sing to me the dream
Listen to the voices of the indigenous nations
(continua)
inviata da DoNQuijote82 1/7/2013 - 22:11
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Somebody's Jail

2006
Show up
Just walking along, shopping for food
(continua)
inviata da DonQuijote82 1/7/2013 - 22:04

Didn't You Mean to Say

2011
Edge
Didn't you mean to say you assassinate your enemies
(continua)
inviata da DoNQuijote82 1/7/2013 - 22:01
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Reagan

Reagan
‎[2012]‎
Scritta da Michael Render (il vero nome di Killer Mike) e Jaime Meline.‎
Dall’album “R.A.P. Music” (l’acronimo sta per “Rebellious African People”)‎

Le frasi pronunciate dal defunto ex-presidente americano Ronald Reagan sono estrapolate dalle ‎audizioni sullo scandalo “Irangate” tenutesi nel 1987 di fronte ad una commissione d’inchiesta del ‎Senato federale. ‎

Per chi non lo sapesse, “Irangate”, o “Iran-Contras” è il nome associato ad un’operazione segreta, ‎cui lo stesso Reagan appena insediatosi alla Casa Bianca diede il suo assenso (“tollerò pur non ‎essendone completamente informato”, scrisse la commissione), attraverso la quale gli USA ‎all’inizio degli anni 80 vendettero illegalmente armi all’Iran, sotto embargo internazionale e in ‎guerra con l’Iraq, con il duplice fine di ammorbidire il regime degli Āyatollāh, che dal 1979 ‎avevano ostaggi americani nelle loro mani, e... (continua)
‎[Ronald Reagan]
(continua)
inviata da Bernart 1/7/2013 - 16:34
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Walls Come Tumbling Down

Walls Come Tumbling Down
‎[1985]‎
Parole e musica di Paul Weller
Nel disco intitolato “Our Favourite Shop”‎

Manifesto politico di Paul Weller contro la Gran Bretagna dell’autoritarismo thatcheriano (“The ‎public enemies, No 10”), contro l’inebetimento e imbonimento delle coscienze attraverso la TV e l’ ‎‎“hire purchase” (HP, o “never-never”), cioè il sistema di indebitamento (ed impoverimento dei già ‎poveri) costituito dalle formule di finanziamento rateale, contro il lavoro precario e saltuario che ‎trasforma l’uomo in una bestia da soma (“dangle jobs, like a donkey's carrot”) sempre esposta al ‎ricatto del padrone…‎
You don't have ‎
(continua)
inviata da Bernart 1/7/2013 - 14:34

Als Franco Spanien überfiel (Bataillon Edgar André)‎

Als Franco Spanien überfiel (Bataillon Edgar André)‎
‎[1938]‎
Parole di Erich Weinert
Musica di Max Singe
Interpretata da Ernst Busch e da lui incisa nel disco “Canciones de las Brigadas ‎Internacionales”, poi ripubblicato in DDR nei primi anni 60 dalla Aurora Deutsche Schallplatten. ‎

Il Battaglione “Edgar André” delle brigate internazionali intervenute nella guerra di Spagna a ‎sostegno dei repubblicani era composto da volontari tedeschi, tra i quali lo stesso autore Erich ‎Weinert, ed era così nominato in onore del dirigente comunista tedesco Etkar Josef André il quale, ‎come tanti altri comunisti ed oppositori del nazionalsocialismo, fu arrestato ed imprigionato ‎all’indomani della salita al potere di Hitler e dell’incendio del Reichstag. ‎

Per tre lunghi anni André fu rinchiuso a Fuhlsbüttel dove venne ferocemente torturato. Al processo, ‎dove era imputato di omicidio e sedizione, il pubblico ministero non riuscì a produrre alcuna... (continua)
Als Franco Spanien überfiel,
(continua)
inviata da Bernart 1/7/2013 - 13:14
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Il mio sud

Il mio sud
[2011]

Album: Guellarè
Il mio sud è una mamma cinque figli da
(continua)
inviata da adriana 1/7/2013 - 11:11
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Controvento

Controvento
[2011]

Album: Guellarè
Siamo mani ferite quando tiriamo le reti
(continua)
inviata da adriana 1/7/2013 - 10:59

Hanno arrestato Errico Malatesta

anonimo
Hanno arrestato Errico Malatesta
[1873?]
Sull'aria degli "Stornelli toscani"

Catanuto e Schirone (p. 29) riportano questa strofa che, secondo i Canti popolari italiani a cura di G. Vettori (Roma, Newton Compton, 1974, p. 194 e p. 335) sarebbe stata cantata in prigione da due anarchici nel 1943-44. Non è dato sapere a quale tra i numerosi arresti che Errico Malatesta ebbe a subire si riferisca la strofa; ma alcune fonti ritengono che si tratti di quello subito nel 1873, all'età di appena vent'anni.
L'hanno arrestato Errico Malatesta;
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri 30/6/2013 - 23:49
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La Guerre

La Guerre
LA GUERRE

ou À la guerre comme à la guerre...

Chanson française – Maurice Fanon – 1968
Paroles : Maurice Fanon. Musique : Gérard Jouannest (1968)

Ah Lucien l'âne mon ami, tu me vois tout réjoui et je vois que tu te demandes bien pourquoi je fais cette tête-là.

En effet, en effet... Tu as l'air d'un enfant qui vient de trouver une bille... ou d'un entomologiste qui trouve une araignée inconnue...

C'est un peu ça, d'ailleurs. Moi qui croyais connaître les chansons de Maurice Fanon... et de fait, je le connais depuis longtemps, trop sans doute... je viens de découvrir une petite merveille et en plus, une chanson contre la guerre... Imagine. Donc, je trouve une vidéo où Fanon chanterait une chanson intitulée La Guerre. Je connais mon Fanon et même si je n'ai jamais entendu cette chanson, je sais d'avance qu'elle sera antiguerrière et antimilitaire. Je l'écoute et bien sûr, tout cela se... (continua)
Je les ai vus sur nos routes
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/6/2013 - 23:31
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We Are All Made of Stars

We Are All Made of Stars
Album: 18 (2002)

Scritta all'indomani dell'11 settembre 2001 una canzone di speranza e di pace. Perché, come ci ricordava la nostra Margherita Hack, è nel nucleo delle stelle che si sono formati tutti gli elementi esistenti sulla Terra. Noi stessi possiamo considerarci polvere di stelle. E gli atomi nella tua mano sinistra vengono probabilmente da una stella differente da quella corrispondente alla tua mano destra...
Growing in numbers
(continua)
29/6/2013 - 23:02
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Têtes de Bois: Alfonsina e la bici

Têtes de Bois: Alfonsina e la bici
Têtes de Bois - Goodbike (2010)
Voce Rap: Militant A (Assalti Frontali)
Video diretto da Agostino Ferrente, con Margherita Hack

Nel 1924 una ragazza di Romagna corse il Giro d'Italia. Biciclette pesanti, tappe di 400 km e strade bianche. Arrivò fuori tempo massimo Alfonsina, ma concluse il Giro.
Nel '24, quando le donne non avevano ancora diritto al voto lei già si chiamava Strada.


Dedichiamo questa bellissima canzone a Margherita, una ragazza di 91 anni a cui il cuore oggi è finito fuori giri. Cercatela tra le sue stelle, quelle che anche a Firenze e a Trieste non puoi vedere....
Alfonsina ha le tette sgonfie
(continua)
inviata da CCG Staff 29/6/2013 - 16:44
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La ballata di Lea

La ballata di Lea
Lea Garofalo, di Petilia Policastro, provincia di Crotone, era una collaboratrice di giustizia. Testimoniò con grande coraggio sulla faida tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno, per affrancarsi dalla cultura 'ndranghetista e, soprattutto, per dare un futuro migliore a sua figlia Denise. Lea pagò con la vita questa sua ribellione alla 'ndrangheta. Nel 2009 venne infatti uccisa e sciolta nell'acido. Per l'orribile fine di Lea i suoi sei aguzzini sono stati condannati all'ergastolo. Lea, dunque, rimane un simbolo e un'icona della lotta a tutte le mafie.

"La ballata è nata dalla lettura di un articolo sul Quotidiano di Calabria che si intitolava “Sognava l’Australia’, leggendo quell’articolo la storia mi colpì perché quando una donna la si priva della libertà di scelta del come vivere la propria vita, questa è una cosa sconvolgente, perché so di tante donne che vivono nella sofferenza... (continua)
Ciangiti assema a mia
(continua)
inviata da Silva 28/6/2013 - 13:46
Percorsi: Mafia e mafie
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Je vais revoir ma blonde

Je vais revoir ma blonde
‎[1956]‎
Scritta da Jacques Plante (1920-2003), liricista francese assai prolifico.‎
Sulla melodia della canzone popolare americana “The Yellow Rose of Texas” risalente al 1858.‎
Interpretata da tanti, come Yvette Giraud, Lucien Jeunesse, Charles Gentès e Dario Moreno.‎

La guerra in Algeria era appena iniziata e non è che tutti i coscritti fossero proprio entusiasti di ‎andare a combattere per la “Grandeur de France”, sentimento che trapela chiaramente da questa ‎allegra marcetta…‎
La nuit tombait dans la plaine
(continua)
inviata da Bernart 28/6/2013 - 11:17
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Bombs (End This War)

Bombs (End This War)
- See more at: Golden State
I can’t be sure of this
(continua)
inviata da Ronald Matheny 28/6/2013 - 08:44
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Radio wojna

Radio wojna
Testo: Agata Duda-Gracz
Musica: Maja Kleszcz e Wojciech Krzak

Il brano è tratto dallo spettacolo teatrale "Każdy musi kiedyś umrzeć Porcelanko, czyli rzecz o Wojnie Trojańskiej" ("Ognuno deve morire prima o poi, Tenerezza, ovvero, sopra la guerra di Troia") diretto da Agata Duda-Gracz al teatro: Teatr im. Juliusza Słowackiego di Cracovia.
Mniam mniam, papu, mniam,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 27/6/2013 - 19:57
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Veteran's Day Poppy

Veteran's Day Poppy
Album: "Trout Mask Replica" (1969)

Da wikipedia:

Il titolo del brano fa riferimento alla pratica tipicamente anglosassone della vendita dei papaveri per beneficenza da parte delle crocerossine nel giorno della memoria dei caduti o veterani di guerra che viene citata anche dai Beatles in Penny Lane. La canzone è un inno antimilitarista, dal punto di vista di una madre che ha perso un figlio in guerra. La donna si rifiuta di compiere un gesto privo di significato come comprare dei papaveri, perché tanto non gli crescerà un altro figlio come invece ricresce un fiore reciso.
I cry but I can't buy
(continua)
inviata da Alberto 27/6/2013 - 16:16
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Armes de distraction massive

Armes de distraction massive
‎[2003]‎
Parole di Akhenaton, Freeman, Shurik'N ‎
Musica di Shurik'N
Dall’album “Revoir un printemps”‎

Le presunte (e inesistenti) "armi di distruzione di massa" di Saddam Hussein servirono 10 anni fa a "distrarre" l'opinione pubblica occidentale (notoriamente già abbastanza distratta dai "pains et jeux" cui è abituata...) e a scatenare l'ennesima guerra in Medio Oriente...
Et ce sont les mêmes qui payent le prix, la guerre éclate
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 15:34
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Au nom des droits de l'homme

Au nom des droits de l'homme
‎[1993]‎
Parole di Michel Jourdan e Jacques Demarny
Musica di Enrico Macias e Jacques Revaud
Au nom des droits de l'homme
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 14:37
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Apprendre à vivre ensemble

Apprendre à vivre ensemble
‎[1995?]‎
Parole di Didier Barbelivien (1954-), autore e compositore francese.
Musica di Enrico Macias
Apprendre à vivre ensemble
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 14:26
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Aimez-vous les uns les autres

Aimez-vous les uns les autres
‎[1977]‎
Parole di Pierre Delanoë (1918-2006), grande liricista francese autore di tante canzoni presenti su ‎questo sito, da C'est pas ma faute si j'ai pas fait Verdun a Je chante avec toi liberté a L'orange (detto che questa interpretata da Macias forse non è ‎delle sue migliori…)‎
Musica di Enrico Macias
Dall’album “Aimez-vous les uns les autres”‎
Un soir dans mon rêve j´ai vu
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 14:13
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À la face de l'humanité

À la face de l'humanité
‎[1972]‎
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore e liricista francese.
Musica di Enrico Macias
Dall’album “À la face de l'humanité”‎
Ils criaient du fond de leur cœur
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 13:46
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Adieu, mon pays

Adieu, mon pays
‎[1961]‎
Contenuta in un EP pubblicato in Francia nel 1962.‎

Enrico Macias è nato in Algeria. La madre era originaria della Provenza, il padre dell’Andalusia ma ‎il cognome, Ghrenassia, tradisce l’origina araba. Entrambi i genitori erano musicisti ed entrambi ‎provenivano da famiglie di fede ebraica… Un bel melting-pot, non c’è che dire…‎
Enrico, figlio d’arte, imparò molto presto a suonare la chitarra e come il padre, violinista, entrò da ‎giovanissimo nell’orchestra di Raymond Leyris, grande esponente di “malouf”, la musica ed il ‎canto arabo-andaluso, che interpretava rigorosamente in arabo. Leyris era anche lui ebreo, ma era ‎così rispettato dalla comunità musulmana da meritarsi l’appellativo di “Cheikh Raymond”. ‎

Per molto tempo infatti gli ebrei nel Nord Africa svolsero il ruolo di “comunità tampone” tra gli ‎Europei e gli Arabi musulmani ma tra “pieds-noirs” e “indigeni” era andata... (continua)
J'ai quitté mon pays
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 13:25
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Gun

Gun
‎[2013]‎
Scritta da Iggy Pop e James Williamson
Nell’album “Ready To Die” di Iggy Pop & The Stooges

Invecchiati – e anche mezzi morti, vista la prematura e solitaria dipartita di Ron Asheton nel 2009 – ‎ma sempre mordaci gli Stooges della immarcescibile “Iguana”… ‎
Everybody’s talking loud,
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 09:32
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Fleur d'oranger

Fleur d'oranger
[1972]
Paroles et musique: Hugues Aufray
Testo e musica: Hugues Aufray
Album: Garlick



Hugues Aufray, nel 1958, esordì nel mondo della canzone con un brano sulla guerra d'Algeria, Y avait Fanny qui chantait.

Da sempre impegnato contro l'intolleranza, la guerra ed il razzismo ed amico personale di Bob Dylan, con il quale ha cantato assieme, sulla guerra d'Algeria sarebbe tornato nel 1972 nel suo album "Garlick", con una canzone che racconta un fatto a sua volta raccontatogli da un conoscente che era stato soldato. Inutile dire che guerra e stupro sono, da sempre, strettissimi "alleati"; guerre intere (si pensi solo a quella nella ex Jugoslavia, con gli "stupri etnici") sono state fatte annientando le donne con la violenza, ed questo da solo giustificherebbe l'esistenza del percorso nel quale è inserita anche questa canzone.

Il fatto raccontato a Hugues Aufray dal conoscente è lo... (continua)
Elle avait à peine quinze ans,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/6/2013 - 01:47
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Y avait Fanny qui chantait

Y avait Fanny qui chantait
[1958]
Paroles de Claude Delécluse et Michelle Senlis
Musique de Claude Delécluse
Interprétation: Hugues Aufray
Testo di Claude Delécluse e Michelle Senlis
Musica di Claude Delécluse
Interprete: Hugues Aufray


A quasi ventimila canzoni inserite in questo sito, credo che poche volte sia capitato di inserire quella che è non soltanto una canzone contro la guerra, ma anche la prima canzone in assoluto incisa da un artista famoso.

Hugues Aufray, nel 1958, è un giovanissimo cantante che esordisce con quello che, immediatamente, sarà percepito come una sorta di "inno" dei richiamati francesi in Algeria; la sporca guerra della Francia che, in un primo momento non ebbe nemmeno il coraggio di chiamare col suo nome (si parlava di "événements d'Algérie", i "fatti di Algeria". Da tenere presente che nel 1954, l'anno della disfatta francese di Dien-Bien-Phu in Vietnam, in Algeria già erano stati... (continua)
Dans ce bled il faisait chaud
(continua)
inviata da Riccardo 27/6/2013 - 01:02
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Spaceman

Spaceman
[1964]
Lyrics and music by Phil Ochs
Testo e musica di Phil Ochs
Recording/Incisione:
"This Is Your Land: The Story of American Folk Music" [2008]
Track nr 19


Ogni tanto torna da queste parti Phil Ochs, e altro non potrebbe essere. Stavolta lo fa con una canzone delle sue prime, forse scritta originariamente per il suo primo album, All The News that's fit to Sing. Tutte le notizie buone da cantare, dato che, come è noto, Phil Ochs, almeno all'inizio, si riteneva più un giornalista che un cantautore, anzi: un topical singer, un “cantante a tema”. Il tema di questa canzone è la “corsa allo spazio” che, negli anni '60, appassionò tutto il mondo e culminò con gli americani (detti anche “l'uomo”) sulla Luna, il 21 luglio 1969: in quegli anni, lo scontro ideologico si era a pieno titolo trasferito anche nello spazio.

Gli iniziali successi sovietici (lo Sputnik, la povera cagnetta Lajka,... (continua)
Way high, so high travelin' fast and free
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/6/2013 - 18:32
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Der Marsch ins Dritte Reich

Der Marsch ins Dritte Reich
‎[1933]‎
Parole di Bertolt Brecht
Arrangiamento musicale di Hanns Eisler sulla melodia di “It´s a long way to Tipperary”, ‎canzone scritta dal britannico Jack Judge nel 1912 e diventata molto popolare tra le truppe inglesi ‎durante la Grande Guerra.‎
Interpretata da Ernst Busch

Facendo seguito a Das Lied vom SA-Mann, Brecht ed Eisler, da poco fuggiti dalla Germania, raccontano ‎dell’avvento di Hitler al potere ed in particolare del fatidico novembre 1932 quando, dopo il trionfo ‎dei nazional-socialisti in due consultazioni popolari, Hindenburg aprì la strada ad Hitler per il ‎cancellierato offrendogli di guidare una coalizione tra il NSDAP ed i conservatori del ‎Deutschnationale Volkspartei (DNVP)… Una convivenza destinata a durare poco giacchè, come ‎sappiamo, nel giugno dell’anno successivo il partito nazista veniva decretato come unica ‎formazione politica “legale”…‎
Der Führer sagt: Jetzt kommt der letzte Winter,
(continua)
inviata da Bernart 26/6/2013 - 15:40
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Francesco Guccini: Cirano

Francesco Guccini: Cirano
[1996]
Testo di Beppe Dati e Francesco Guccini*
Musica di Giancarlo Bigazzi e Francesco Guccini
Lyrics by Beppe Dati and Francesco Guccini*
Music by Giancarlo Bigazzi and Francesco Guccini
Paroles: Beppe Dati et Francesco Guccini*
Musique: Giancarlo Bigazzi, Francesco Guccini
Album: D'amore, di morte e d'altre sciocchezze

*Il testo della canzone risulta depositato in SIAE da Beppe Dati; Francesco Guccini vi ha apportato delle modifiche.
Beppe Dati is officially registered as author of the lyrics; Francesco Guccini only made some changes.
Beppe Dati est enregistré à la SIAE comme auteur des paroles; Francesco Guccini n'y a apporté que des modifications.


Il “Cirano” di Guccini è, alla fine, arrivato sulle CCG; “motu proprio”, lo sposto negli “Extra” perché -Marco Valdo e Lucien Lane non me ne vorranno- credo che sia il suo posto più adeguato. Poiché l'inserimento è stato proposto... (continua)
Venite pure avanti, voi con il naso corto,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/6/2013 - 23:46
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Gẫy Đàn Lên Hỡi Người Bạn Mỹ

Oa-sinh-tơn đêm nay lửa tranh đấu đang rực cháy.
(continua)
inviata da DoNQuijote82 25/6/2013 - 18:31

L'asciascin

Cyprien Di Meglio
L'asciascin
Poesia di Cyprien Di Meglio
Poème de Cyprien Di Meglio

Dovunque sia andato a cercare notizie biografiche su Cyprien Di Meglio, sui siti dedicati alla città di Bonifacio, non ne ho trovate. Sicuramente, a Bonifacio, non hanno nessun bisogno di biografie per colui che, unanimemente, definiscono "Il nostro Poeta"; se ne trovano echi anche in un lontano articolo de "La Repubblica" del 2003. Ne ho trovato una fotografia. Un poeta in una lingua del Mediterraneo, non importa se parlata da cento persone o da cento milioni; una poesia che non so se sia stata mai messa in musica. Ma in mezzo a questa giornata in cui il vento m'ha portato dalle parti delle scogliere di Bonifacio, mi dispiaceva lasciarla in riposte pieghe della rete, e non soltanto per il suo argomento; eccola qui. Trattandosi di una poesia, poi, la musica possono essere...le sue parole stesse. [RV]
Se mi dinu ün giurnu di giüdicà ün omu
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/6/2013 - 16:49
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Les Trois Complaintes du soldat

Les Trois Complaintes du soldat
‎[1940]‎
Versi e musica per voci ed orchestra di André Jolivet.‎

Il poeta e compositore André Jolivet fu nel 1936 tra i promotori – con Yves Baudrier, Jean Yves ‎Daniel-Lesur e Olivier Messiaen - del manifesto “Jeune France” per “diffondere una ‎musica scaturente da uno slancio vitale di sincerità, di generosità di coscienza artistica” … ‎Nel 1939 fu chiamato alle armi a Fontainebleau… “Les Trois Complaintes du soldat” sono il ‎resoconto della sua esperienza di guerra.‎

Il soldato protagonista è un vinto – come lo furono i francesi travolti dalle orde hitleriane – ma è ‎sopravvissuto ed è pronto, senz’armi e senza odio, a ricostruirsi una vita, a ricostruire il paese. Va in ‎cerca della sua famiglia ma, in un primo momento, crede che moglie e figli siano morti sotto un ‎bombardamento… Poi invece li ritrova e, riconoscente, eleva la sua preghiera a Dio.‎
L’ultima delle tre complaintes... (continua)
La complainte du soldat vaincu

(continua)
inviata da Bernart 25/6/2013 - 15:02
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A greva di i pialinchi

A greva di i pialinchi
[1911]
Testo in ligure bonifacino di Léon Camugli
Sull'aria di "Sambre et Meuse"
Paroles en ligurien bonifacin de Léon Camugli
Sur l'air de "Sambre et Meuse"
Incisione: Associazione "I Gargarozzi"
Album: Bunifazziu in cantu



U sciü Andrià, la pietrificazione e lo sciopero dei braccianti
di Riccardo Venturi


La città di Bonifacio, nell'estremo sud della Corsica (la Sardegna dista soltanto 12 miglia, con lo stretto detto, appunto, Bocche di Bonifacio), ha una storia millenaria. Sembra che il luogo dove sorge, un porto e una rocca naturali e pressoché inespugnabili, fossero abitati già 6500 anni fa; ma il nome di “Bonifacio”, secondo la tradizione, è dovuto a a Bonifacio II di Toscana, marchese di Lucca, che nell'anno 833 vi fondò un villaggio a difesa dalle incursioni dei Saraceni. Fatto sta che i primitivi abitanti di Bonifacio furono toscani: coloni lucchesi e pisani, che vi portarono,... (continua)
Irinu ün bellu pocu di pialinchi
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/6/2013 - 12:29

Main dominée par le coeur

Main dominée par le coeur
‎[1942]‎
Poesia di Paul Éluard originariamente intitolata “La main, le cœur, le lion, l’oiseau”, dal ciclo ‎‎“Poésie et vérité”.‎
Musica per soprano e pianoforte scritta del 1947 dal compositore e pianista francese ‎‎Francis Poulenc (1899-1963).‎

‎«En mai 1942, Noël Arnaud prend la ‎responsabilité de publier, aux Éditions de la Main à Plume, sous le titre Poésie et ‎Vérité 1942, La dernière nuit et quelques autres poèmes dont le sens ne peut ‎guère laisser de doutes sur le but poursuivi : retrouver, pour nuire à l’occupant, la liberté ‎d’expression. Et partout en France des voix se répondent, qui chantent pour couvrir le lourd ‎murmure de la bête, pour que les vivants triomphent, pour que la honte disparaisse. Chanter, lutter, ‎crier, se battre et se sauver. […] Mais il fallait bien que la poésie prît le maquis. Elle ne peut trop ‎longtemps jouer sans risque sur les mots. Elle sut tout... (continua)
Main dominée par le cœur
(continua)
inviata da Bernart 25/6/2013 - 11:13
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Mein Bruder war ein Flieger

Mein Bruder war ein Flieger
Intanto mi sono accorto che nel testo originale tedesco era sfuggito un errore, un "war ein Flieger" ripetuto che ho eliminato. Quanto alle traduzioni italiane proposte, la prima è quella "classica" di Franco Fortini e Ruth Leiser, che curarono la famosa antologia brechtiana di Einaudi; direi che tutti in Italia conoscono questa poesia in questa traduzione, che mi sembra francamente ottima...
Riccardo Venturi 20/6/2013 - 23:08




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