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If I Can Dream

If I Can Dream
Più l'ascolto e più mi piace. Bellissima!
Lucy 29/7/2013 - 23:26
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Mulheres de Atenas

Mulheres de Atenas
Qualche hanno fa ne avevo fatta una traduzione in greco antico cantabile... forse non proprio in linea con la sintassi classica, ma suonava bene. Credo, disgraziatamente, di averla persa.
Jacopo Capurri 29/7/2013 - 22:08
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Allende

Allende
(Rodolfo Parada - Orlando Jimeno-Grendi - Patricio Wang)

Appare in diversi album, tra cui "Latitudes" del 1992

Testo trovato su Cancioneros.com
Exacta amaneció la luz del día,
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 29/7/2013 - 17:22
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Forward Joe Soap's Army

anonimo
Forward Joe Soap's Army
‎‎[1914-18]‎
Testo trovato su WW1 Music Index
Sulla melodia dell’inno religioso ottocentesco “Onward, Christian Soldiers”, quello dell’Esercito ‎della Salvezza, per intenderci.‎

‎“Joe Soap” è un nomignolo che in “brit slang” indica persona stupida che viene costantemente usata ‎come burattino nella mani di qualcun altro, come subordinato in balìa dei superiori gerarchici, come ‎capro espiatorio e forse anche, nel caso di questa canzone, come carne da macello…‎

La canzone fu ripresa da Charles Chilton per il suo musical "Oh, What a Lovely War!" del 1963.
Forward Joe Soap's army, ‎
(continua)
inviata da Bernart 29/7/2013 - 13:38

Moria

Moria
Testo e musica: Jacek Kleyff

Solo pochi giorni fa mi sono accorto che questa canzone richiama la poesia di Leonard Cohen intitolata "Story Of Isaac". E la storia continua...


Oj Abramie, Abrahamie,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 29/7/2013 - 01:16
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Dzień w którym pękło niebo

Dzień w którym pękło niebo
IL GIORNO CHE IL CIELO SI SQUARCIÒ
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 28/7/2013 - 23:58

Ballade des Pauvres

Ballade des Pauvres
Ballade des Pauvres

Chanson française – Ballade des Pauvres – Marco Valdo M.I. – 2013

Holà, Marco Valdo M.I. mon ami, j'entends que tu viens de nous faire une parodie et de Villon encore... De sa si belle Ballade des Pendus ... Et bien, mon ami, mon frère humain, là, je te le dis tout net, tu oses... faut espérer que Villon voudra bien t'absoudre...

Faut l'espérer, tu as raison... Mais enfin, Lucien l'âne mon ami, cette parodie, je l'avais promise... Je l'avais commencée ici même lorsque, tout récemment, nous commentions « Vamos a trabajar » Vamos a trabajar, l'inénarrable chanson des Charlots. Cependant, tu as raison, s'en prendre ainsi à François Villon, c'est une gageure... mais enfin, j'ai bien traduit des chansons de Riccardo Venturi...

Certes, certes... Là aussi, il faut oser. Mais, passons... Qu'en est-il de ta chanson parodique ? De quoi cause-t-elle ?

En somme, cette chanson... (continua)
Frères humains qui près de nous vivez
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/7/2013 - 23:29
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Act of Love

Act of Love
Secondo me "Act of Love (Atto d'amore) è un modo amaramente ironico di definire la prima guerra del Golfo secondo quanto sostenuto dalle autorità USA ("di liberazione dal tiranno"...). Fu preparata con un martellamento forte ma lento e costante, inesorabile, scientifico, volto a convincere della sua necessità e giustizia. Il "baby" è quindi chi parte per la guerra ricordato o visto da chi resta (moglie, marito o genitore).
ATTO D'AMORE
(continua)
inviata da Enrico 28/7/2013 - 12:48
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Vamos a trabajar

Vamos a trabajar
Vamos a trabajar

Chanson française – Les Charlots – 1984


D'abord, Lucien l'âne mon ami, je voudrais rapprocher cette chanson des Charlots, de celle des Righeira Vamos a la playa, avec laquelle elle ne partage pas seulement le titre, mais une certaine tournure d'esprit et de dérision...Elle raconte d'où vient le goût du rat pour la course au fromage...

Et moi, dit Lucien l'âne en riant d'un air sérieux, qui me demandait pourquoi tous ces humains couraient dès l'aube...

Tu sais, Lucien l'âne mon ami, on leur ferait bien une ballade sur la trame de celle des pendus du père François... Quelque chose comme : frères humains, qui près de nous vivez, cessez de vous démener ainsi... Pour te montrer, voici une strophe ... Une imitation de la ballade... Chez Villon, c'est la dernière...

La pluie vous a débués et lavés,
Et le soleil desséchés et noircis:
Pognon, boulot vous ont les yeux crevés
Et... (continua)
Le soleil montre son nez
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/7/2013 - 12:18
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En la frontera

En la frontera
Dall'album "Enlaces" [1987]

A volte è citata come "Sujétenme el corazón". Fa parte della colonna sonora di "Acta general de Chile" del regista cileno Miguél Littín (1986)

Testo trovato su Cancioneros.com.
No perdimos la razón, no perdimos la memoria,
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 27/7/2013 - 17:24
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Difendi l'allegria

Difendi l'allegria
Difendi l'allegria. A Genova, soprattutto dai comici. Piazza Carlo Giuliani, 20 luglio 2013.

Riccardo Venturi 27/7/2013 - 14:00
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Anni di frontiera

Anni di frontiera
Beh, definirla 'pressoché sconosciuta' mi pare un azzardo: fa parte di un album molto importante della loro storia post-Augusto. 'Una storia da Raccontare' è conosciuto e diffuso, e così tutti i pezzi ivi contenuti.
che non venga proposta di frequente ai concerti me ne dispiace, perché merita assai, ma ciò non significa che sia 'sconosciuta' o pressoché tale.
Spero che la propongano un pò di più, con maggiore frequenza nelle loro esibizioni dal vivo. Ha un messaggio bellissimo da trasmettere, quello contro il potere, che personalmente considero una vera perversione della mente. Diffondere l'idea, vera, della pericolosità del potere, è quanto di più utile possa farsi in questo tempo di idolatria della potenza e della falsa virilità.
Basti pensare anche al sempre più intenso diffondersi delle ideologie di estrema destra, falsamente virili e che esibiscono i 'segni del potere', fatto di violenza e sopraffazione.
Alessandro Carènzan 27/7/2013 - 11:39

Morto sul selciato

Morto sul selciato
Addio a Guido Sacerdoti, prof della Fondazione Carlo Levi
dal Corriere del Mezzogiorno, 25 luglio 2013

NAPOLI - Si è spento questa notte nell’Ospedale Monaldi il professore Guido Sacerdoti, figura notissima e stimata nel mondo medico e artistico, presidente della Fondazione Carlo Levi dedicata al pittore-scrittore, fratello della madre. È stata una complicazione post-operatoria di un intervento chirurgico a stroncarne la vita iniziata nel 1945.

LA STORIA - Guido fu il primo bambino ebreo nato a Napoli dopo la guerra, la notizia non si sa come si sparse fra i rabbini-medici della flotta alleata di stanza nel golfo, che vollero festeggiare l’evento portando ai genitori Dino e Lelle doni in quell’epoca magnifici come farina bianca, cioccolata, zucchero. Carlo Levi dedicò “al nipote napoletano” ben tre ritratti. Nel Partito comunista fin da giovane età, a lungo professore incaricato di Allergologia... (continua)
27/7/2013 - 10:02
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Ius primae noctis

Ius primae noctis
Scusate eventuali imprecisioni nel testo, ma tutti lo sappiamo come è difficile andare all'orecchio...però il video... grandioso. E poi, non riesco scrivere le parti in belorusso, ma indovino che corrispondono al testo polacco. Un aiuto è benvenuto.
Ojczym mój w domu nie był,
(continua)
inviata da krzyś 27/7/2013 - 00:51
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L'uomo che piantava alberi

L'uomo che piantava alberi
La même video en français... par Philippe Noiret...
http://www.youtube.com/watch?v=iwU85WUZPqk
Bien cordial
Lucien Lane
Lucien Lane 26/7/2013 - 20:49
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A Conscientious Objector Lament‎

A Conscientious Objector Lament‎
‎[1917?]‎
Scritta da Davy Burnaby e Gitz Rice
Testo in due versioni parzialmente differenti trovate ‎‎qui e ‎‎qui. ‎
Interpretata da Alfred Lester (1872-1925), cabarettista inglese piuttosto noto nell’avanspettacolo ‎durante gli anni a cavallo della Grande Guerra, nella rivista musicale intitolata “Round The Map, a ‎Musical Globe Trot”.‎
Nella raccolta intitolata “Oh! It's A Lovely War (Vol 2) – Songs and Sketches of the Great War ‎‎1914-1918”‎

Sicuramente gli autori di questa canzone (Gitz Rice, in particolare, era un ufficiale con il compito di ‎organizzare spettacoli di intrattenimento per le truppe) intendevano proporre una parodia di chi si ‎rifiutava di combattere (si veda l’insistenza sull’effeminatezza e la suggerita omosessualità), ma ‎resta il fatto che nelle trincee fu cantata con gusto e con sincerità dai soldati inglesi che mettevano ‎l’accento sul verso “in trincea spediteci... (continua)
Perhaps you wonder what I am,
(continua)
inviata da Bernart 26/7/2013 - 13:44
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The Manchester Rambler

The Manchester Rambler
‎[1932]‎
Una delle prime canzoni di MacColl, presente in diverse raccolte come, per esempio, “The World ‎Of Ewan MacColl and Peggy Seeger, Vol.1” del 1970.‎
Testo trovato su Mudcat Café‎

‎Nei primi decenni del secolo scorso, nel Regno Unito era vietato agli escursionisti di attraversare i ‎terreni in aperta campagna. Di fatto ciò impediva a chicchessia di visitare a piedi alcuni dei posti ‎più belli del paese. Nel 1932 la Ramblers' Association, la più grande associazione escursionistica ‎inglese, lanciò una campagna di disobbedienza civile affinchè fosse finalmente affermata la libertà ‎degli individui di muoversi liberamente a piedi sul territorio nazionale. ‎

Il 24 aprile 1932, guidati dal loro leader Benny Rothman, attivista politico e conservazionista, 3.000 ‎Ramblers attuarono un “mass trespass”, un’irruzione di massa nella zona del Peak District, oggi ‎parco nazionale, nel Derbyshire... (continua)
I've been over Snowdon, I've slept upon Crowden
(continua)
inviata da Bernart 26/7/2013 - 11:44
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In the War

In the War
(2011)
Album: "Up In The Sky"

Simri mi spiega – forse lanciando una critica ai testi non costruttivi, ripetitivi, vuoti – che nel comporre le loro canzoni prestano estrema cura alla scelta delle parole: «Non sono solo un “blablabla” di parole, ma esprimono realmente i loro principi fondamentali quali, fra i tanti, il rispetto per la natura e per gli altri». Basti ascoltare “In the war”, monito non paternalistico ma molto bello contro la guerra e contro i crimini di guerra.

Azionata dal potere, la guerra è un motore di cui non ci possiamo liberare. Sono loro stessi ad ammetterlo, nella persona di Esra, il batterista: «La guerra è uno stato endemico della natura umana, ci appartiene». Burattinai sono i governatori, burattini centomila soldati che non sanno cosa cercare e finiscono per spararsi da soli.
Marilù Oliva, Carmilla online
A king of foreign country heard some rumours in the night
(continua)
26/7/2013 - 11:26
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Ballad of Accounting

Ballad of Accounting
‎[1964]‎
Parole e musica di Ewan MacColl
Credo che il primo disco in cui l’ha incisa sia “Angry Muse” del 1968, ovviamente con con ‎‎Peggy Seeger, ma la canzone fu scritta per “Landmarks”, programma radiofonico della ‎BBC.‎
Interpretata anche da Karan Casey

‎“…Composed in 1964, the song catches the fifty year-old MacColl in retrospective mood, revisiting ‎the music of Bertolt Brecht and Hans Eisler. The youthful MacColl had first absorbed these ‎stirringly exotic sounds during his leadership of the Red Megaphones, a Salford-based agit-prop ‎street theatre troupe that palely imitated their more famous namesake, Das Rote Sprachror of Berlin. ‎Ballad of Accounting suits busking precisely because it expresses the ambivalence and frustrations ‎felt by many street performers. The song communicates the agitated excitement of closing the gap ‎between culture and everyday life, of talking directly... (continua)
In the morning we built the city
(continua)
inviata da Bernart 26/7/2013 - 10:13
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Peggy Seeger: The First Time Ever I Saw Your Face

Peggy Seeger: The First Time Ever I Saw Your Face
[1957]
Parole e musica di Ewan MacColl, una struggente canzone d’amore diretta proprio a Peggy Seeger, conosciuta a Londra nel 1956.
Credo che i due la incisero per la prima volta nel 1962 nel disco intitolato “The New Briton Gazette, Vol. 2”
Il brano vanta centinaia di cover, che Ewan MacColl odiava dalla prima all’ultima e conservava in qualla che chiamava “stanza degli orrori”. La più detestata fra tutte era quella offerta da Elvis Presley.
La canzone divenne universalmente famosa nel 1972 nella - secondo me - straordinaria interpretazione della cantante nera Roberta Flack, scelta da Clint Eastwood per la colonna sonora di “Play Misty for Me” (“Brivido nella notte”), il suo debutto alla regia. La Flack l’aveva originariamente incisa nel 1969 nel suo debutto discografico intitolato “First Take”.



Cari, perfidi ma sensibili Admins, vi prego e scongiuro di approvare questo Extra perchè... (continua)
The first time ever I saw your face
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 23:15
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Justice!

Godswill
Justice!
Trayvon Martin, un ragazzo di 17 anni afroamericano è stato ucciso il 26 febbraio 2012 da George Zimmerman, guardia giurata che l'ha ucciso in quanto "persona sospetta"

Canzoni dedicate a Trayvon Martin:
Trayvon Jasiri X
Justice! Godswill
We Are Trayvon Plies
Trayvon Martin Tribute Papoose
Super Life Chaka Khan
Hoodiez Willie D
I wonder why Rick Ross
The Ballad of Trayvon Martin Will Hoge
Justice (if You're 17) Wyclef Jean
No More Innocent People Dying Kamal Imani
Trayvon David Rovics
Sandra's Smile Blood Orange
Call It What It Is Ben Harper
Angel Down Lady Gaga
Sad News Swizz Beat
Black America Again Common


Trayvon Martin era un ragazzo afroamericano di 17 anni.‎



Il 26 febbraio 2012, mentre passeggiava verso le 19 in una strada di Sanford, Florida, era stato ‎segnalato alla polizia come sospetto da George Zimmerman, un membro di un gruppo di vigilantes ‎della zona... (continua)
Uhh! Another black teen murdered in cold blood
(continua)
inviata da DoNQuijote82 25/7/2013 - 20:47
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Modlitba pro Martu

Modlitba pro Martu
(1968)
Slova Jindřicha Brabeca
Slová Jindřicha Brabeca
Testo di Jindřich Brabec
Lyrics by Jindřich Brabec
Paroles de Jindřich Brabec
Sanat: Jindřich Brabec
Hudba: Petr Rada
Musica di Petr Rada
Music by Petr Rada
Musique de Petr Rada
Sävel: Petr Rada
Album: Songy a Balady [1969]

Modlitba pro Martu (La preghiera per Marta) divenne simbolo della resistenza all'invasione sovietica della Cecoslovacchia del 1968. Fu composta nel periodo immediatamente precedente questo avvenimento. L'autore del testo è Jindřich Brabec, la musica fu composta da Petr Rada.

Il giorno che fu programmata la registrazione della canzone, Brabec portava il testo nello studio dove lo stava aspettando Marta Kubišová, ma durante il tragitto la sua auto fu danneggiata dai soldati sovietici e non gli fu possibile raggiungere il posto. Dettò quindi il testo alla cantante per telefono. Marta riuscì a trasportare... (continua)
Ať mír dál zůstává s touto krajinou.
(continua)
inviata da Stanislava 25/7/2013 - 20:09
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It's So Wrong

1991
We are marching
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/7/2013 - 20:01
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The Colour-Bar Strike

The Colour-Bar Strike
‎[1948?]
Scritta da Charlie Mayo ed Ewan MacColl
Incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger nel disco del 1958 intitolato “Second Shift”.‎

Nel secondo dopoguerra, quando segretario della National Union of Railwaymen britannica (NUR, ‎oggi dissolta) era Jim Figgins, ci furono tra i lavoratori delle ferrovie alcune tensioni di matrice ‎razziale. Parecchi bianchi rifiutavano di lavorare fianco a fianco con i dipendenti di pelle nera. Alla ‎stazione di King’s Cross venne proclamato uno sciopero per chiedere l’allontanamento dei neri ma ‎la NUR non diede il suo sostegno e Jim Figgins disse che il simbolo del sindacato era una stretta di ‎mani e che non importava se quelle mani erano bianche o nere o di qualunque altro colore…‎

My union badge shows two joined hands
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 16:55
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Treadmill Song (or Gaol Song)‎

Treadmill Song (or Gaol Song)‎
‎[fine 800?]‎
Una canzone raccolta intorno al 1906 nel Dorset.‎
Incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger (e dopo di loro da altri artisti, in ‎‎differenti versioni) nel disco del 1957 ‎intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”.‎



Prigionieri, con l’animo piegato dalla monotonia e dalla durezza del lavoro, dall’alba al tramonto, ‎ed il corpo segnato dal cibo scarso e schifoso… Una delle non frequenti canzoni popolari inglesi sul ‎tema del carcere, quasi sicuramente composta da chi l’esperienza l’aveva vissuta sulla sua pelle…‎
‎“Step in, young man, I know your face,
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 16:18
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Hard Case

Hard Case
‎[1956?]‎
Parole e musica di Ewan MacColl.‎
La prima incisione risale ad un EP del 1956 con Alan ‎Lomax and the Ramblers e Peggy Seeger.‎

Poi anche in “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals” del 1957.‎

Ewan MacColl conobbe da Alan Lomax le “chain-gang songs” americane e provò a scriverne una il ‎salsa inglese documentandosi sullo slang carcerario direttamente da ex detenuti di Dartmoor ed altre ‎carceri britanniche.‎
I've done me time in Liverpool
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 15:47
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Van Dieman's Land

Van Dieman's Land
‎[prima metà dell’800]‎
Una “broadside ballad” di anonimo autore irlandese incisa da Ewan MacColl con Peggy ‎Seeger (e prima e dopo di loro da molti altri, in ‎‎differenti versioni) nel disco del ‎‎1957 intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”.‎

Se nel Regno britannico di 6-700 il destino di un “poacher”, un bracconiere, poteva essere la morte ‎per impiccagione (vedi Geordie, resa celeberrima anche grazie alla versione di Fabrizio De André), ‎nei primi decenni dell’800 la giustizia preferiva non sprecare un paio di braccia e spediva i ‎condannati nelle colonie penali e nelle fattorie-prigioni della Terra di Van Diemen, Tasmania.‎
Un modo piuttosto spiccio per colonizzare nuove terre ed ampliare i confini dell’Impero a costo ‎zero o, meglio, facendo pagare il prezzo a poveracci, criminali comuni e prigionieri politici…‎
Al proposito si vedano anche Van Diemen's Land, Back Home In Derry e Bunch of Damned Whores.‎
Come all you gallant poachers,
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 15:09
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Spence Broughton

Spence Broughton
‎[fine 700 / inizio 800]‎
Una “broadside ballad” di autore anonimo incisa da Ewan MacColl con Peggy Seeger nel ‎disco del 1957 intitolato “Bad Lads And Hard Cases - British ballads of crime and criminals”‎

Una canzone sulla ferocia della “giustizia”, tanto più cattiva quanto più sfigato è colui sul quale si ‎abbatte, così crudele da inseguire le proprie vittime anche dopo la morte per esecuzione…‎

Spence Broughton era un contadino del Lincolnshire, sposato con tre figli.‎
Ad un certo punto, intorno ai 40 anni, probabilmente decise che si era scassato le palle di quella vita ‎di stenti, mollò la famiglia e si trasferì a Sheffield vivendo di gioco d’azzardo e piccoli furti.‎
All’inizio del 1791 Spence Broughton decise che era venuto il momento di dare una svolta alla sua ‎meschina carriera criminale e con un complice progettò una rapina alla diligenza postale che serviva ‎tra Sheffield... (continua)
To you my dear companions accept these lines I pray;
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 13:14
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Dirty Old Town

Dirty Old Town
‎[1949]‎
Parole e musica di Ewan MacColl‎
La prima incisione risale ad un EP del 1956 con Alan ‎Lomax and the Ramblers e Peggy Seeger.‎

Una delle più famose canzoni di Ewan MacColl, seconda forse soltanto a “The First Time Ever I ‎Saw Your Face” e come questa interpretata da tantissimi artisti, dai Dubliners ai ‎‎Pogues, da Rod Stewart agli Specials …‎

Una canzone d’amore e di protesta con sullo sfondo le ciminiere di Salford, città natale di MacColl, ‎cuore della rivoluzione industriale inglese e poi emblema del suo declino a partire dai primi decenni ‎del 900…‎

Propongo questa bellissima canzone perché in pochi e semplici versi descrive, a mio parere, ‎benissimo la violenza che la società industriale ed i suoi agglomerati urbani hanno esercitato e ‎continuano ad esercitare contro l’uomo ed i suoi sentimenti, contro la natura… Chissà se verrà mai ‎il giorno in cui l’essere umano deciderà,... (continua)
I found my love 'neath the gasworks croft falls
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 11:22
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Enough Is Enough

Enough Is Enough
‎[2004]‎
Parole e musica di Mike Marino
Nell’album intitolato “Another World”‎
There's a man in the desert
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 10:23
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Holy War

Holy War
‎[2004]‎
Parole e musica di Mike Marino
Nell’album intitolato “Another World”‎
Have you looked around and found
(continua)
inviata da Bernart 25/7/2013 - 10:19
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The Gresford Disaster

The Gresford Disaster
‎[1934]‎
Canzone di autore anonimo incisa per primo da Ewan MacColl nel suo disco “Shuttle and Cage” ‎pubblicato nel 1957.‎
Testo trovato su Mudcat Café‎

Il 22 settembre del 1934 si verificò una terribile esplosione di gas metano nella grande miniera di carbone di ‎Gresford nel Galles. Morirono 266 minatori, alcuni dei quali dei ragazzini, compresi alcuni delle ‎squadre di soccorso intervenute dopo l’incidente. ‎

Incidente? Non fu affatto un incidente ma, come molte volte è capitato e capita in ogni angolo della ‎terra (compresa la nostra ridente penisola, e penso soprattutto al recente rogo alla ‎‎Thyssen Krupp di Torino), la ‎strage fu causata dall’insufficienza delle misure di sicurezza e dall’incuria della società proprietaria ‎che non aveva provveduto a sostituire o implementare i sistemi di ventilazione.‎
Né il tribunale né la proprietà consentì ai legali e ai periti dei lavoratori... (continua)
You've heard of the Gresford Disaster,
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 15:56
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The Wark O' The Weavers

The Wark O' The Weavers
David Shaw di Forfar, Scozia – autore pure di The Forfar Soldier già presente su questo sito – era un ‎‎“weaver”, un operaio tessile che amava comporre canzoni. Siccome pare sia morto intorno al 1856, ‎fu sicuramente testimone, se non protagonista, del grande sciopero armato che i lavoratori scozzesi, ‎i tessili in testa, proclamarono nel 1820 per protestare contro le condizioni di lavoro, le paghe da ‎fame e la disoccupazione galoppante dovuta alla crisi successiva alla fine delle guerre napoleoniche ‎e all’avvento dei primi telai meccanici. ‎

Più che uno sciopero fu proprio un’insurrezione in nome della fine dello sfruttamento e per ‎l’eguaglianza dei diritti, insomma una protesta armata ispirata ai valori della Rivoluzione francese. ‎Nei primi giorni di aprile del 1820 si verificarono parecchi scontri tra manifestanti ed esercito e ‎polizia. Le forze della repressione ebbero la meglio,... (continua)
We're a' met thegither here tae sit an' tae crack,‎
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 15:11
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Fourpence a Day

Fourpence a Day
‎[inizio 900?]‎
Canzone che Ewan MacColl apprese da tal John Gowland, un minatore in pensione di Middleton-‎in-Teesdale, nella contea inglese di Durham.‎
Nel disco “Shuttle and Cage” pubblicato nel 1957.‎



Una volta estratto dalla miniera il carbone va “lavato” per separare la frazione combustibile dal ‎materiale sterile. Oggi l’operazione è automatica, attraverso macchinari che usano un processo ‎gravimetrico basato su di una miscela di acqua e magnetite, ma un tempo veniva svolta a mano, ed ‎erano i ragazzini dagli 8/9 anni in su a farlo, sottopagati e sfruttati peggio dei loro padri… Il ‎‎“washer boy” o “coal-breaker boy” arrivava a lavorare fino a 12 ore al giorno per 4 centesimi di ‎paga, o al massimo 9 per i ragazzi più grandi, quelli prossimi a scendere in miniera…‎
Ore's a-waiting in the tubs, snow's upon t'fell,
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 14:35
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The Blantyre Explosion

The Blantyre Explosion
‎[1877]‎
Canzone di autore anonimo incisa per primo da Ewan MacColl nel suo disco “Shuttle and Cage” ‎pubblicato nel 1957.‎

Il 22 ottobre del 1877 si verificò una devastante esplosione in due pozzi della William Dixon's ‎Blantyre Colliery a Blantyre, Scozia. ‎
Morirono 207 minatori che lasciarono un centinaio di vedove e circa 250 orfani.‎

By Clyde’s bonny banks as I sadly did wander,‎
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 13:52
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Four-Loom Weaver

Four-Loom Weaver
‎[1819-20]‎
Una canzone sulla grande crisi delle tradizionali manifatture tessili inglesi occorsa all’inizio ‎dell’800 in concomitanza con la comparsa dei primi telai meccanici.‎
Testo trovato su English Folk Music

Fu Ewan MacColl a raccoglierne alcune strofe nei primi anni 50 nel Lancashire (poi nella ‎raccolta “World Library of Folk and Primitive Music – England” curata da Alan Lomax).‎

Nel 1963 la incise Albert Lancaster Lloyd nel suo “The ‎Iron Muse - A Panorama of Industrial Folk Music”.‎

Ma la versione più bella resta questa di June Tabor e ‎‎Maddy Prior nel loro album del 1976 “Silly Sisters”‎

Dai commenti ai video pubblicati su YouTube apprendo che la canzone dovrebbe risalire ‎esattamente al 1790 e che Ewan MacColl la incise anche nel suo disco “Shuttle and Cage” ‎pubblicato nel 1957.‎
I'm a four-loom weaver as many a one knows;
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 13:14
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Stuck on the Treadmill

Stuck on the Treadmill
‎[2013]‎
Parole e musica di Richard Thompson
Nell’album “Electric”‎

Racconto di un destino comune a molti lavoratori: spremuti come limoni per anni, triturati nella ‎routine di un lavoro faticoso, e poi buttati sulla strada a 45/50 anni, troppo vecchi per un nuovo ‎lavoro, troppo giovani per non lavorare più…‎
The money goes out, the bills come in
(continua)
inviata da Bernart 24/7/2013 - 11:32
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L'inno della Canaglia, o Marcia dei ribelli

L'inno della Canaglia, <i>o</i> Marcia dei ribelli
[1891]
Testo di Pietro Gori
Sull'aria dell'Inno dei Lavoratori
(musica di Carlo della Giacoma)

"Lo scritto di Pietro Gori, che appare nel volume Battaglie e come sottotitolo porta Marcia dei ribelli, in realtà è molto più lungo del canto finora noto ed è stato scritto a Milano, nel carcere di San Vittore, il 17 luglio 1891 dove Gori si trovava rinchiuso per una condanna a dieci giorni. Il testo che riportiamo, più completo, deriva da due fonti d'archivio diverse che lo certificano come originario. Una di queste fonti è la Procura Generale di Roma che ordina 'il sequestro dell'altra pubblicazione intitolata Inno della canaglia - Marcia dei ribelli si cui si alliga alla presente una copia pel reato di cui agli articoli 247 e 246 del Codice Penale'. È lo stesso Gori a ricordare l'evento in cui ha scritto il testo: 'Una tal sera del luglio 1891 la Questura di Milano pensò bene di salvare... (continua)
O fratelli di miseria,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/7/2013 - 11:08
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Η μοναξιά

Η μοναξιά
I monaxiá
Στίχοι: Κατερίνα Γώγου
Μουσική: Κυριάκος Σφέτσας
Δίσκο: «Στο Δρόμο», 1981

La solitudine
Testo di Katerina Gogou
Musica di Kiriàkos Sfetsas
Disco: «Sto dromo/Per la strada», 1981





Mi sono messo in testa di tradurre quanto posso del libro delle poesie di Caterina Gogou, «Τώρα να δούμε εσείς τι θα κάνετε/Adesso vediamo cosa farete voi (Poesie 1978 - 2002)» uscito quest'anno 2013 per le Edizioni Kastaniotis, Atene, e che io posseggo in versione elettronica per una fortunata estrazione a sorte. Come spesso faccio, incomincio dai testi messi in musica, ovvero accompagnati da musica, come nel caso della Gogou: e via via che ne trovo uno che mi paia buono per il nostro sito, lo mando, sperando che possa interessare ai visitatori. Se, alla fine, converrà o no riunire i pezzi per ora separati, a questa decisione provvederanno a suo tempo i consoli. (gpt)
Η μοναξιά...
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 24/7/2013 - 10:50

Il canto dell'operaia

Romagnolo
Il canto dell'operaia
[1891?]
A firma di "Romagnolo"
Musica sconosciuta

Il canto, firmato semplicemente "Romagnolo", fu pubblicato ne "La Rivendicazione", a. VI, n° 4, Forlì 24 gennaio 1891. Si trattava di un settimanale di tendenze socialiste stampato a Forlì dal 1886 al 1891, e diretto da Germanico Piselli (Catanuto/Schirone, ed. 2009, p. 68)
Vita più misera
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/7/2013 - 10:45

Appello alla riscossa

[1898]
Sull'aria dell'Inno di Garibaldi

Composto dall'anarchico sanremese Domenico Zavattero sull'aria dell'Inno di Garibaldi di Luigi Mercantini. La composizione dovrebbe essere del 1898, ma la prima pubblicazione a stampa proviene dal Canzoniere dei ribelli pubblicato a Barre (VT) dalle "Edizioni della Critica Sovversiva" nel 1903. Il testo proviene da Catanuto/Schirone, p. 132 (ed. 2009); contiene però parecchi refusi che qui sono stati corretti. Su Domenico Zavattero si veda anche l'assai dettagliato articolo di Anarcopedia.
Lavoratore oppresso, schiavo ed avvilito
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/7/2013 - 00:35
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ZOMO na Legnickiej

Musica: Miki Mousoleum
Testo: Krzysztof "Kaman" Kłosowicz

La versione originale di scarsissima qualità è illustrata dal documentario dell'epoca girato da Agenzia Fotografica Indipendente "Dementi". Nel video successivo vengono usati frammenti della stessa pelicola per un clip con il cover della canzone eseguito dal gruppo Big Cyc.

ZOMO - Motorized Reserves of the Citizens' Militia
ZOMO - Motorisierte Reserven der Bürgermiliz
ZOMO, ZOMO, ZOMO, ZOMO, ZOMO na Legnickiej
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 23/7/2013 - 19:28
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Weevils in the Flour

Weevils in the Flour
‎[1963]‎
Parole di Dorothy Hewett (1923-2002), poetessa e scrittrice femminista e comunista.‎
Messa in musica da tal Mike Leyden (?) nel 1965.‎
Incisa dal grande musicista Declan Affley in un album postumo del 1987. Lui infatti morì ‎improvvisamente nel 1985 a soli 45 anni.‎



La multinzionale BHP Billiton è la più grande compagnia mineraria del mondo
Ha sede a Melbourne, in Australia, ma estrae ogni sorta di risorsa naturale dalle viscere della terra ‎in ogni angolo del mondo.‎
Nel 2012 ha registrato profitti per 15.532 miliardi di dollari…‎
Io invece l'anno scorso ne ho guadagnati 15.600, ma erano Euri, e non erano miliardi e nemmeno ‎milioni…‎
On an island in a river, how that bitter river ran
(continua)
inviata da Bernart 23/7/2013 - 16:48

The Hem of Her Apron

The Hem of Her Apron
‎[2008]‎
Versi di Zondrae Della Bona King
Musica di Raymond Crooke, musicista e folksinger ‎australiano

Poesia vincitrice del Mount Kembla Mining Heritage Festival che ‎annualmente si tiene in un villaggio sulle montagne del Nuovo Galles del Sud, nei pressi di ‎Wollongong, che fu teatro di un grande disastro minerario quando il 31 luglio del 1902 una terribile ‎esplosione in una miniera di carbone causò la morte di 96 minatori.‎
Like most girls of her generation she was clever with needle and thread,
(continua)
inviata da Bernart 23/7/2013 - 13:49
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1968

bambini corrono dietro alle corriere
(continua)
inviata da adriana 23/7/2013 - 12:14
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The Ballad of 1891‎

The Ballad of 1891‎
‎[1951]‎
Parole di Helen Palmer (1917-1979), militante socialista australiana, responsabile della rivista ‎politica “Outlook”.‎
Musica di Doreen Bridges.‎

Quella che molti ancora oggi considerano una ballata politica ottocentesca ‎‎fu in realtà scritta nel 1951 da due attiviste ‎e militanti socialiste australiane.‎

Nel 1891 il Queensland fu turbato da un violento scontro sociale che rischiò di degenerare in guerra ‎civile. Gli “Squatters” – così in Australia erano chiamati i grandi proprietari terrieri ed allevatori – ‎sobillarono uno scontro tra “Shearers” (gli operai tosatori di pecore), tra quelli non sindacalizzati e ‎quelli che invece si riconoscevano nell’Union di categoria. Quando gli operai portuali ‎solidarizzarono con gli unionisti rifiutandosi di caricare la lana prodotta senza il rispetto delle ‎condizioni sindacali, gli “Squatters” formarono una loro “confindustria” e dichiararono... (continua)
The price of wool was falling in eighteen ninety one
(continua)
inviata da Bernart 23/7/2013 - 11:55
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I mercenari della pace

Sono soldati sdraiati su brande
(continua)
inviata da adriana 23/7/2013 - 10:04
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Liberami

il mio posto è dare al mondo
(continua)
inviata da adriana 23/7/2013 - 10:02
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Gurindji Blues

Gurindji Blues
‎[1971]‎
Scritta da Ted Egan e Galarrwuy Yunupingu
Negli album “The Bangtail Muster” (1973) e “The Aboriginals” (1997)‎



Gurindji è il nome di un gruppo di aborigeni australiani che vivono nella zona del fiume Victoria, ‎nel Territorio del Nord, 460 km a sud ovest della città di Katherine. Molte famiglie Gurindji ‎lavoravano nella fattoria di Wave Hill, oggi Kalkarindji, fondata alla fine dell’800 dall’esploratore ‎ed allevatore Nathaniel Buchanan ed in seguito acquistata da una società facente capo al magnate ‎inglese barone Vestey. I mandriani aborigeni ricevevano una paga sensibilmente più bassa dei ‎lavoratori bianchi. La famiglie aborigene erano costrette a vivere in roventi baracche di lamiera ‎ondulata, prive di tutto.‎

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Nel 1966 circa 200 Gurindji e le loro famiglie, guidati da un leader carismatico di nome Vincent ‎Lingiari (1908-1988), entrarono in sciopero ad oltranza,... (continua)
Poor bugger me, Gurindji
(continua)
inviata da Bernart 23/7/2013 - 09:16
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Pelageja / Пелагея: Пташечка

Pelageja / Пелагея:  Пташечка
У зялёному саду пташечкай пропела
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 23/7/2013 - 01:46
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Never Really There

Never Really There
La canzone è preceduta dalla cover di Cat Stevens "Wild world".
I was never really there, I left before I awoke
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 23/7/2013 - 01:26




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