Fermi con le mani
Così l'hanno ucciso un'altra volta, vergogna.
Processo Cucchi, la prima sentenza
medici condannati, assolti agenti e infermieri
Processo Cucchi, la prima sentenza
medici condannati, assolti agenti e infermieri
DonQuijote82 5/6/2013 - 19:49
La canción del pirata
[1835]
Versi di José Ignacio Javier Oriol Encarnación de Espronceda Delgado, o più semplicemente José de Espronceda (1808-1842), forse il più importante poeta romantico spagnolo.
Poesia pubblicata per la prima volta sulla rivista “El Artista” e poi inclusa nella raccolta “Poesías” del 1840.
Musica del gruppo spagnolo di heavy e power metal Tierra Santa, dall’album “Tierras de leyenda” del 2000 (dove la poesia viene eseguita in due parti).
... e non si dica che Bernart schifa la musica metal!
Versi di José Ignacio Javier Oriol Encarnación de Espronceda Delgado, o più semplicemente José de Espronceda (1808-1842), forse il più importante poeta romantico spagnolo.
Poesia pubblicata per la prima volta sulla rivista “El Artista” e poi inclusa nella raccolta “Poesías” del 1840.
Musica del gruppo spagnolo di heavy e power metal Tierra Santa, dall’album “Tierras de leyenda” del 2000 (dove la poesia viene eseguita in due parti).
... e non si dica che Bernart schifa la musica metal!
Con diez cañones por banda,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 5/6/2013 - 16:15
¡Barco a la vista!
[1935]
Versi del grande poeta spagnolo, dalla raccolta poetica intitolata “13 bandas y 48 estrellas. Poemas del mar Caribe”, pubblicata nel 1936.
Musica di Emiliano Domínguez "Zapata", giovane cantautore spagnolo figlio d’arte, che il padre è il celebre cantante di flamenco José Domínguez Muñoz, meglio conosciuto come El Cabrero.
Nel disco di Zapata intitolato “Poesía en resistencia”, pubblicato nel 2012
Poesia scritta nel 1935 quando, dopo aver soggiornato in Unione Sovietica, ad Atene e a Parigi, Rafael Alberti allungò il viaggio raggiungendo a bordo del “Bremen” gli USA e poi Messico, Panama, Cuba e le altre isole dei Caraibi. E da lì il poeta guardava al Vecchio continente con la stessa preoccupazione che pervadeva una sua raccolta precedente, la famosa, profetica “Un fantasma recorre Europa” del 1933: “Il vento trasporta l’annuncio di nuovi crimini… e sembra che la terra stia per essere seminata di ancora più morti… La vita era la morte e, per il resto, solo prigioni. E vidi una svastica insanguinare il mare”
Versi del grande poeta spagnolo, dalla raccolta poetica intitolata “13 bandas y 48 estrellas. Poemas del mar Caribe”, pubblicata nel 1936.
Musica di Emiliano Domínguez "Zapata", giovane cantautore spagnolo figlio d’arte, che il padre è il celebre cantante di flamenco José Domínguez Muñoz, meglio conosciuto come El Cabrero.
Nel disco di Zapata intitolato “Poesía en resistencia”, pubblicato nel 2012
Poesia scritta nel 1935 quando, dopo aver soggiornato in Unione Sovietica, ad Atene e a Parigi, Rafael Alberti allungò il viaggio raggiungendo a bordo del “Bremen” gli USA e poi Messico, Panama, Cuba e le altre isole dei Caraibi. E da lì il poeta guardava al Vecchio continente con la stessa preoccupazione che pervadeva una sua raccolta precedente, la famosa, profetica “Un fantasma recorre Europa” del 1933: “Il vento trasporta l’annuncio di nuovi crimini… e sembra che la terra stia per essere seminata di ancora più morti… La vita era la morte e, per il resto, solo prigioni. E vidi una svastica insanguinare il mare”
De pronto, por el mar, sube, baja un sonido,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 5/6/2013 - 15:21
And Jesus Wept
(2008)
Album: Dragonfly
A superb song that is a protest about those who were shot at dawn for supposed cowardice during WWI.
Vedi anche Shot At Dawn (The Ballad of Harry Farr).
Album: Dragonfly
A superb song that is a protest about those who were shot at dawn for supposed cowardice during WWI.
Vedi anche Shot At Dawn (The Ballad of Harry Farr).
The moon is slowly sinking the final moon I'll see
(continua)
(continua)
5/6/2013 - 15:03
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Miserias
Versi del grande scrittore e poeta uruguayo, ignoro in quale raccolta siano stati pubbicati.
Musica di Emiliano Domínguez "Zapata", giovane cantautore spagnolo figlio d’arte, che il padre è il celebre cantante di flamenco José Domínguez Muñoz, meglio conosciuto come El Cabrero.
Nel disco di Zapata intitolato “Poesía en resistencia”, pubblicato nel 2012
Musica di Emiliano Domínguez "Zapata", giovane cantautore spagnolo figlio d’arte, che il padre è il celebre cantante di flamenco José Domínguez Muñoz, meglio conosciuto come El Cabrero.
Nel disco di Zapata intitolato “Poesía en resistencia”, pubblicato nel 2012
En la universidad de la miseria
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 5/6/2013 - 13:32
(זינג מײַן פֿידעלע (בערלין 1990
La trascrizione in caratteri latini.
Sottoposta a una revisione per alcune non conformità YIVO. Sembra restare particolarmente ostica la trascrizione "tsh" al posto di quella inglesizzante "tch".
ZING, MAYN FIDELE (BERLIN 1990)
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 5/6/2013 - 03:11
Το μεγάλο μας τσίρκο
d'après la version italienne de Riccardo Venturi d'une chanson grecque
To megalo mas tsirko
[1973]
Texte de Iakovos Kambanellis
Musique de Stavros Xarchakos
Interprètes: Nikos Xylouris e Jenny Karezi
Une nuit sans sommeil j'ai tenté, pour cette chanson, d'accoucher d'une traduction en vers – parfois irréguliers et qui ne rendent probablement pas la chanson chantable en italien. Une tentative. Sur quelques points, je me suis un peu éloigné du texte original en me forçant cependant de ne jamais le déformer. Une chanson qui, j'espère, trouvera tôt ou tard aussi une traduction française adéquate de la part de « notre » grand Marco Valdo M.I., auquel je veux la dédier. [R.V.]
Nous voici presque au solstice d'été de l'an 2013 après Zéro et je découvre cette chanson qui s'était perdue dans le labyrinthe des CCG ou peut-être, était-ce moi qui m'y étais égaré... Le résultat en finale est le même.... (continua)
To megalo mas tsirko
[1973]
Texte de Iakovos Kambanellis
Musique de Stavros Xarchakos
Interprètes: Nikos Xylouris e Jenny Karezi
Une nuit sans sommeil j'ai tenté, pour cette chanson, d'accoucher d'une traduction en vers – parfois irréguliers et qui ne rendent probablement pas la chanson chantable en italien. Une tentative. Sur quelques points, je me suis un peu éloigné du texte original en me forçant cependant de ne jamais le déformer. Une chanson qui, j'espère, trouvera tôt ou tard aussi une traduction française adéquate de la part de « notre » grand Marco Valdo M.I., auquel je veux la dédier. [R.V.]
Nous voici presque au solstice d'été de l'an 2013 après Zéro et je découvre cette chanson qui s'était perdue dans le labyrinthe des CCG ou peut-être, était-ce moi qui m'y étais égaré... Le résultat en finale est le même.... (continua)
LE GRAND CIRQUE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/6/2013 - 23:30
Ero povero ma disertore
anonimo
da questo forum.
SONO UN POVERO DISERTORE
(continua)
(continua)
inviata da Silva 4/6/2013 - 19:25
Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio, o Aria di Caserio, o Il sedici di agosto
Pietro Cini
Sempre da questo sito una versione un po' diversa, anche nella data. [Silva]
Povero Caserio, non gli hanno voluto far passare nemmeno il Ferragosto! Comunque la storia ci dice che fu ghigliottinato il giorno successivo, 16 agosto 1894, sul far dell'alba (che era l'ora preposta alle esecuzioni capitali). (RV)
IL QUINDICI D’AGOSTO
(continua)
(continua)
inviata da Silva 4/6/2013 - 19:15
Maledetta la guerra e i ministri
anonimo
In questo sito
Ho trovato una versione in dialetto triestino.
Ho trovato una versione in dialetto triestino.
COMPIANGETE UNA POVERA MADRE
(continua)
(continua)
inviata da Silva 4/6/2013 - 19:04
Casida del llanto
[prima metà degli anni 30]
Versi di Federico Garcia Lorca, dalla raccolta poetica intitolata “Diván del Tamarit”, un progetto iniziato fin dai primi anni 20 ma di cui il poeta non vide la luce, ammazzato dai fascisti il 19 agosto del 1936. L’opera fu pubblicata per la prima volta nel 1940 a Buenos Aires.
Musica di Carlos Cano, dal disco intitolato come la raccolta di Lorca, pubblicato nel 1998, nel centenario della nascita del poeta. Con la collaborazione di Leo Brouwer, della Orquesta Filarmónica de Londres, della corale basca Orfeón Donostiarra, di Fernando Bellver, Mario Hernández, Javier Krahe, Paco Ibáñez, Luis Pastor, José Antonio Labordeta e Santiago Auserón.
“… Ningún hombre verdadero cree ya en esta zarandaja del arte puro. En este momento dramático del mundo, el artista debe llorar y reír con su pueblo. Hay que dejar el ramo de azucenas y meterse en el fango hasta... (continua)
Versi di Federico Garcia Lorca, dalla raccolta poetica intitolata “Diván del Tamarit”, un progetto iniziato fin dai primi anni 20 ma di cui il poeta non vide la luce, ammazzato dai fascisti il 19 agosto del 1936. L’opera fu pubblicata per la prima volta nel 1940 a Buenos Aires.
Musica di Carlos Cano, dal disco intitolato come la raccolta di Lorca, pubblicato nel 1998, nel centenario della nascita del poeta. Con la collaborazione di Leo Brouwer, della Orquesta Filarmónica de Londres, della corale basca Orfeón Donostiarra, di Fernando Bellver, Mario Hernández, Javier Krahe, Paco Ibáñez, Luis Pastor, José Antonio Labordeta e Santiago Auserón.
“… Ningún hombre verdadero cree ya en esta zarandaja del arte puro. En este momento dramático del mundo, el artista debe llorar y reír con su pueblo. Hay que dejar el ramo de azucenas y meterse en el fango hasta... (continua)
He cerrado mi balcón
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 4/6/2013 - 17:29
200 Years
[1975]
Scritta da Richard Baskin (classe 1948, compositore e produttore musicale) ed Henry Gibson
Nella colonna sonora del film di Robert Altman “Nashville”
Stimolato da quest’ultimo intervento di Silva, prendo la palla al balzo.
Mentre il furgoncino rosso, bianco e blu di Hal Phillip Walker, candidato alla primarie presidenziali per il “Replacement Party”, percorre la main street della città gracchiando i suoi slogan populisti e qualunquisti (“Quando pagate un’auto più di quanto Colombo ha sborsato per il suo primo viaggio per l’America, questa è politica!”), Haven Hamilton (Henry Gibson), tracagnotto, untuoso ed egotico cantante country di mezza età, dotato di basettoni e di un completo western bianco riccamente ricamato, è in studio a registrare questo “doom-and-gloom”, militaresco, solenne, patriottardo, sciovinista e jingoista brano dedicato al bicentenario dell’indipendenza... (continua)
Scritta da Richard Baskin (classe 1948, compositore e produttore musicale) ed Henry Gibson
Nella colonna sonora del film di Robert Altman “Nashville”
Stimolato da quest’ultimo intervento di Silva, prendo la palla al balzo.
Mentre il furgoncino rosso, bianco e blu di Hal Phillip Walker, candidato alla primarie presidenziali per il “Replacement Party”, percorre la main street della città gracchiando i suoi slogan populisti e qualunquisti (“Quando pagate un’auto più di quanto Colombo ha sborsato per il suo primo viaggio per l’America, questa è politica!”), Haven Hamilton (Henry Gibson), tracagnotto, untuoso ed egotico cantante country di mezza età, dotato di basettoni e di un completo western bianco riccamente ricamato, è in studio a registrare questo “doom-and-gloom”, militaresco, solenne, patriottardo, sciovinista e jingoista brano dedicato al bicentenario dell’indipendenza... (continua)
My mother's people came by ship
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 4/6/2013 - 16:11
It Don’t Worry Me
[1975]
Parole e musica di Keith Carradine
Nella colonna sonora del film di Robert Altman “Nashville”
Stimolato da quest’ultimo intervento di Silva, prendo la palla al balzo.
Il festival di musica country di Nashville viene preso in ostaggio dal politico di turno, tal Hal Phillip Walker (che non compare mai, ma la cui infestante presenza aleggia sull’evento con le sembianze di un gracchiante camioncino pubblicitario), candidato alla primarie presidenziali per il populista e qualunquista “Replacement Party”. L’infido Triplette, galoppino del candidato, riesce a convincere alcuni ospiti a tenere l’evento clou davanti all’orrendo Partenone (stucchevole imitazione costruita nel 1876), trasformando così definitivamente la kermesse in grancassa della propaganda. Così la festa si trasforma in tragedia. La fragile star Barbara Jean accondiscende ad esibirsi in quel contesto: viene... (continua)
Parole e musica di Keith Carradine
Nella colonna sonora del film di Robert Altman “Nashville”
Stimolato da quest’ultimo intervento di Silva, prendo la palla al balzo.
Il festival di musica country di Nashville viene preso in ostaggio dal politico di turno, tal Hal Phillip Walker (che non compare mai, ma la cui infestante presenza aleggia sull’evento con le sembianze di un gracchiante camioncino pubblicitario), candidato alla primarie presidenziali per il populista e qualunquista “Replacement Party”. L’infido Triplette, galoppino del candidato, riesce a convincere alcuni ospiti a tenere l’evento clou davanti all’orrendo Partenone (stucchevole imitazione costruita nel 1876), trasformando così definitivamente la kermesse in grancassa della propaganda. Così la festa si trasforma in tragedia. La fragile star Barbara Jean accondiscende ad esibirsi in quel contesto: viene... (continua)
They say this train don’t give out rides,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 4/6/2013 - 14:44
גייען זיי אין די שוואַרצע רייען, אָדער נאַכט און רעגן
4 giugno 2013
NOTTE E PIOGGIA
(continua)
(continua)
4/6/2013 - 13:57
There Goes the Neighborhood
[1991]
Scritta dall’immarcescibile Ice-T
In “Body Count” (1992), controverso album d’esordio di questa band di negroni dediti allo speed-trash-rap-nu-metal (e chi più ne ha, più ne metta)
Bernart prosegue nella sua provocazione metallara e propone questo splendido brano che parla del razzismo nel mondo musicale. “There goes the neighborhood” è una frase idiomatica che potrebbe tradursi “Ecco che sono arrivati questi a rovinare la pace del vicinato”...
Scritta dall’immarcescibile Ice-T
In “Body Count” (1992), controverso album d’esordio di questa band di negroni dediti allo speed-trash-rap-nu-metal (e chi più ne ha, più ne metta)
Bernart prosegue nella sua provocazione metallara e propone questo splendido brano che parla del razzismo nel mondo musicale. “There goes the neighborhood” è una frase idiomatica che potrebbe tradursi “Ecco che sono arrivati questi a rovinare la pace del vicinato”...
There goes the neighborhood.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 4/6/2013 - 12:10
Bella Ciao
anonimo
Istanbul canta Bella Ciao / Istanbul sings "Bella Ciao"
DoNQuijote82 & CCG Staff 4/6/2013 - 11:38
KKK Bitch
[1991]
Scritta dall’immarcescibile Ice-T
In “Body Count” (1992), controverso album d’esordio di questa band di negroni dediti allo speed-trash-rap-nu-metal (e chi più ne ha, più ne metta)
Provochescion, provochescion!
Che non si dica che non apprezzo il metal, qui in una delle sue tante declinazioni (e negra, per giunta!)
Questa è la storia vera (giusto un po’ romanzata, giusto un po’ sessista, giusto un po’ motherfucka) di quando i nostri bei “black metals” se ne andarono in tournée negli Stati del sud e si trovarono di fronte a platee di ragazzine che nel backstage (lasciamo stare i vari spompinamenti con minorenni, che fanno parte dell’aura mitologica di quei neri cazzuti) dicevano loro che i fratelli odiavano la gente di colore (e c’era da credergli). Ecco così che se viene fuori quest’allegra canzoncina che racconta di improbabili rapporti orali ed anali tra Ice-T e... (continua)
Scritta dall’immarcescibile Ice-T
In “Body Count” (1992), controverso album d’esordio di questa band di negroni dediti allo speed-trash-rap-nu-metal (e chi più ne ha, più ne metta)
Provochescion, provochescion!
Che non si dica che non apprezzo il metal, qui in una delle sue tante declinazioni (e negra, per giunta!)
Questa è la storia vera (giusto un po’ romanzata, giusto un po’ sessista, giusto un po’ motherfucka) di quando i nostri bei “black metals” se ne andarono in tournée negli Stati del sud e si trovarono di fronte a platee di ragazzine che nel backstage (lasciamo stare i vari spompinamenti con minorenni, che fanno parte dell’aura mitologica di quei neri cazzuti) dicevano loro che i fratelli odiavano la gente di colore (e c’era da credergli). Ecco così che se viene fuori quest’allegra canzoncina che racconta di improbabili rapporti orali ed anali tra Ice-T e... (continua)
Aw yeah, what's up out there? BC's in the house. Right
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 4/6/2013 - 11:32
Percorsi:
CCG Antifà: Antifascismo militante
Fighting Whities
A Bernart e Lorenzo
Non trovate un po' "guerrafondaia" una canzoncina come questa? (..quasi un inno patriottardo, prendendola "alla lettera")
Se il suo collocarsi nella parodia e nella caricatura ironica è più evidente perché il suo autore è notoriamente sinistrorso, beh, anche i Manowar non si considerano fascisti..
Non trovate un po' "guerrafondaia" una canzoncina come questa? (..quasi un inno patriottardo, prendendola "alla lettera")
Se il suo collocarsi nella parodia e nella caricatura ironica è più evidente perché il suo autore è notoriamente sinistrorso, beh, anche i Manowar non si considerano fascisti..
giorgio 4/6/2013 - 09:23
Le madri alla guerra
[1966]
Testo di Dario Fo e Oscar Prudente
Musica di Fiorenzo Carpi
Originariamente nello spettacolo di Fo e la Rame intitolato "La signora è da buttare" (1967). Sia nello spettacolo che nel disco successivo in cui è pure inclusa ("Le canzoni di Dario Fo, vol. 1", 1977) la canzone è interpretata da Oscar Prudente...
Poi nell'album Fo canta Fo [2009]
Al tempo in cui questa canzone fu scritta le donne-soldato non erano ancora una ordinaria realtà, e solo concepirlo era alquanto inquietante. Evidentemente sarò rimasto retro', in questo caso.... non riesco ad ascoltare questa canzone disinvoltamente. Mi fa tuttora accapponare la pelle...
Allo stesso modo mi fanno rabbrividire queste immagini che trovo tremende, shockanti e degne del peggiore fascismo (quello che armava e metteva in uniforme perfino i bambini!)
Quanto meno il fascismo mussoliniano non mandò mai le donne in guerra..
Testo di Dario Fo e Oscar Prudente
Musica di Fiorenzo Carpi
Originariamente nello spettacolo di Fo e la Rame intitolato "La signora è da buttare" (1967). Sia nello spettacolo che nel disco successivo in cui è pure inclusa ("Le canzoni di Dario Fo, vol. 1", 1977) la canzone è interpretata da Oscar Prudente...
Poi nell'album Fo canta Fo [2009]
Al tempo in cui questa canzone fu scritta le donne-soldato non erano ancora una ordinaria realtà, e solo concepirlo era alquanto inquietante. Evidentemente sarò rimasto retro', in questo caso.... non riesco ad ascoltare questa canzone disinvoltamente. Mi fa tuttora accapponare la pelle...
Allo stesso modo mi fanno rabbrividire queste immagini che trovo tremende, shockanti e degne del peggiore fascismo (quello che armava e metteva in uniforme perfino i bambini!)
Quanto meno il fascismo mussoliniano non mandò mai le donne in guerra..
Perché.. solo i figli da sempre
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 4/6/2013 - 08:20
Ni d'Est, ni d'Ouest, nazis !
Ni d'Est, ni d'Ouest, nazis !
Canzone française – Ni d'Est, ni d'Ouest, nazis ! – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 92
An de Grass 93
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
La Vérité ment à Rostock
Écoute bien, Lucien l’âne mon ami, cette histoire d'Allemagne, car – peut-être plus que d'autres, elle nous concerne tous quoiqu'elle date de l'année mil neuf cent nonante-trois et qu'elle se passe en Allemagne. D'une certaine manière, elle donne la clé de toute cette série d'histoires d'Allemagne qu'il faudra bien comprendre comme des histoires d'Europe.
Ah, Marco Valdo M.I. mon ami, ce que tu dis là recoupe et confirme très précisément ce que j'avais ressenti depuis le début de... (continua)
Canzone française – Ni d'Est, ni d'Ouest, nazis ! – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 92
An de Grass 93
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
La Vérité ment à Rostock
Écoute bien, Lucien l’âne mon ami, cette histoire d'Allemagne, car – peut-être plus que d'autres, elle nous concerne tous quoiqu'elle date de l'année mil neuf cent nonante-trois et qu'elle se passe en Allemagne. D'une certaine manière, elle donne la clé de toute cette série d'histoires d'Allemagne qu'il faudra bien comprendre comme des histoires d'Europe.
Ah, Marco Valdo M.I. mon ami, ce que tu dis là recoupe et confirme très précisément ce que j'avais ressenti depuis le début de... (continua)
Moi, je vous le dis
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/6/2013 - 00:03
גייען זיי אין די שוואַרצע רייען, אָדער נאַכט און רעגן
Traslitterazione in caratteri latini.
NAKHT UN REGN
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/6/2013 - 23:47
Non c’è pericolo
L'intervento di Antonio di Rosario, amico e collega di Antonio Corcione, risale all'agosto del 2012.
Non ho notizie delle evoluzioni giudiziarie in seguito alla morte sul lavoro di Antonio Corcione, un tecnico espertissimo.
Leggo però anche su questo forum specializzato l'intervento di uno dei suoi amministratori risalente al 2007:
"L'incidente occorso all'amico Antonio Corcione che ha perso la vita al Vesuvio (Na), fulminato da una scarica elettrica durante un intervento di manutenzione alla emittente Radio Azzurra, impone una riflessione sulla sicurezza delle postazioni.
Questo tema è trascurato dalla stragrande maggioranza delle emittenti, oltre che da società di manutenzione per lo più poco preparate.
Non bastano semplici interventi per affermare che si è in regola rispetto ai propri dipendenti o collaboratori, occorre invece una cultura in tal senso, che a mio modesto avviso... (continua)
Non ho notizie delle evoluzioni giudiziarie in seguito alla morte sul lavoro di Antonio Corcione, un tecnico espertissimo.
Leggo però anche su questo forum specializzato l'intervento di uno dei suoi amministratori risalente al 2007:
"L'incidente occorso all'amico Antonio Corcione che ha perso la vita al Vesuvio (Na), fulminato da una scarica elettrica durante un intervento di manutenzione alla emittente Radio Azzurra, impone una riflessione sulla sicurezza delle postazioni.
Questo tema è trascurato dalla stragrande maggioranza delle emittenti, oltre che da società di manutenzione per lo più poco preparate.
Non bastano semplici interventi per affermare che si è in regola rispetto ai propri dipendenti o collaboratori, occorre invece una cultura in tal senso, che a mio modesto avviso... (continua)
Bernart 3/6/2013 - 22:56
Punto y raya
[1972]
Versi di Aníbal Nazoa (1928-2001), poeta venezuelano.
Musica di Juan Carlos Núñez.
Nel disco "Soledad Bravo Vol. 4"
Interpretata anche da Rosa León nel disco Al alba del 1975.
Versi di Aníbal Nazoa (1928-2001), poeta venezuelano.
Musica di Juan Carlos Núñez.
Nel disco "Soledad Bravo Vol. 4"
Interpretata anche da Rosa León nel disco Al alba del 1975.
Entre tu pueblo y mi pueblo hay un punto y una raya.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 3/6/2013 - 10:50
Insciallah Mi Amor
[2008]
Viento, lucha y sol
Viento, lucha y sol
De la calle y de su olor
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 3/6/2013 - 10:14
שטילער, שטילער
2/3 giugno 2013
A differenza della versione inglese qui riportata, fatta con intendimenti d'arti e per essere cantata, la presente versione aderisce rigorosamente al testo originale yiddish di Shmerke Kaczerginski. In questo caso, un paio di note esplicative contenute direttamente in questa introduzione. Questa canzone, “travestita” da ninna-nanna, parla specificamente del massacro di Ponary, o Paneriai, durante il quale venne sterminata l'intera popolazione ebraica della città di Vilnius (in yiddish, la località è indicata come Ponar).
Anche per questo motivo, nella traduzione il nome del fiume che passa per Vilnius, che in Yiddish (così come in bielorusso e in polacco) si chiama Vilye e così viene indicato nella canzone, viene riportato alla dizione lituana di Neris: il nome di Ponary, in lituano Paneriai, significa infatti “sul Neris”. Il fiume è lungo 510 km ed è un affluente del Niemen (Nemunas in lituano).
Anche per questo motivo, nella traduzione il nome del fiume che passa per Vilnius, che in Yiddish (così come in bielorusso e in polacco) si chiama Vilye e così viene indicato nella canzone, viene riportato alla dizione lituana di Neris: il nome di Ponary, in lituano Paneriai, significa infatti “sul Neris”. Il fiume è lungo 510 km ed è un affluente del Niemen (Nemunas in lituano).
ZITTI, ZITTI
(continua)
(continua)
3/6/2013 - 02:16
רבקהלע די שבתדיקע
English version from Days of Remembrance (1984)
Si tratta di una versione d'arte tratta dal libretto dell'annuale commemorazione della Shoah tenuta dalla Comunità Ebraica degli Stati Uniti. L'autore della traduzione (come di tutte le altre) non è indicato direttamente; ma alla fine del documento, i traduttori sono indicati come Professor David Hirsch (Brown University), Roslyn Hirsch, Roslyn Bresnick-Perry. [RV]
RIVKELE, THE SABBATH ONE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/6/2013 - 00:44
Mary MacDermott
[2005]
Lyrics & Music by Iain Scally
Album: The Piper has Gone
Another song by Iain Scally.. In his own words it's not a protest song, but touches on the effect of the 1914-18 war on those left behind..
It's a story which involves an old lady who used to live in the cottage adjoining our house at the time. Jamie, the hero, was a ghostly figure who used to, "appear", quite regularly and took the form of a WW1 soldier and Mary was an idiosyncratic old character who refused to have any modern conveniences installed in her home by the landlord despite all his best efforts. She died, having reached the ripe old age of 80-odd still burning the paraffin lamp and carrying water from the well at the end of the village all her days. The idea of making them an item was my fertile imagination seeking an explanation for her reluctance to move forward.
Lyrics & Music by Iain Scally
Album: The Piper has Gone
Another song by Iain Scally.. In his own words it's not a protest song, but touches on the effect of the 1914-18 war on those left behind..
It's a story which involves an old lady who used to live in the cottage adjoining our house at the time. Jamie, the hero, was a ghostly figure who used to, "appear", quite regularly and took the form of a WW1 soldier and Mary was an idiosyncratic old character who refused to have any modern conveniences installed in her home by the landlord despite all his best efforts. She died, having reached the ripe old age of 80-odd still burning the paraffin lamp and carrying water from the well at the end of the village all her days. The idea of making them an item was my fertile imagination seeking an explanation for her reluctance to move forward.
Number One Burnside was home
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 2/6/2013 - 20:24
Plegaria por la Paz
Music by: Enki Bello
Lyrics: Enki Bello and Rodrigo Espinosa
Lyrics: Enki Bello and Rodrigo Espinosa
No mas muertes, no mas guerras, si al final ya nada queda
(continua)
(continua)
inviata da Enki Bello 2/6/2013 - 16:19
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