La nave
Version française – LE BATEAU – Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson italienne – La Nave – Alfredo Bandelli
Oh, Marco Valdo M.I., mon ami, j'aime beaucoup cette chanson ; à moi qui ai entendu les chansons d'Homère le grand, l'aède aveugle, l'aède aux multiples histoires, celui-là même qui – il en faut de la patience – attend encore ses musiciens... Elle rappelle les aventures d'Ulysse ; dans ses mots, il y a comme un parfum d'alizés. Il y a là un ton... Une manière de raconter qui m'enchante...
Certes, Lucien l'âne mon ami, mais as-tu remarqué le premier couplet ? Celui où « la tramontane... raconte la longue guerre des damnés de la terre ». On dirait qu'il chante – tel Homère précisément aurait pu le faire, la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres afin de leur infliger le joug de la misère et de multiplier par l'exploitation leurs profits, d'accroître leurs pouvoirs, d'étendre leurs richesses... Car c'est la richesse et l'envie... (continua)
Oh, Marco Valdo M.I., mon ami, j'aime beaucoup cette chanson ; à moi qui ai entendu les chansons d'Homère le grand, l'aède aveugle, l'aède aux multiples histoires, celui-là même qui – il en faut de la patience – attend encore ses musiciens... Elle rappelle les aventures d'Ulysse ; dans ses mots, il y a comme un parfum d'alizés. Il y a là un ton... Une manière de raconter qui m'enchante...
Certes, Lucien l'âne mon ami, mais as-tu remarqué le premier couplet ? Celui où « la tramontane... raconte la longue guerre des damnés de la terre ». On dirait qu'il chante – tel Homère précisément aurait pu le faire, la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres afin de leur infliger le joug de la misère et de multiplier par l'exploitation leurs profits, d'accroître leurs pouvoirs, d'étendre leurs richesses... Car c'est la richesse et l'envie... (continua)
LE BATEAU
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/6/2013 - 21:00
Enfants de tout pays
Per l'attribuzione del "Bollino bleah", si veda Adieu, mon pays. Segnalo che Enrico Macias è anche interprete di una "Malheur à celui qui blesse un enfant" ("Sventura a chi ferisce un bambino", 1975, testo di Jacques Demarny), alla quale si potrebbe rispondere così:
Due delle centinaia di bambini uccisi a Gaza durante gli attacchi israeliani tanto calorosamente sostenuti dal signor Gaston Ghrenassia, o Enrico Macias.
Due delle centinaia di bambini uccisi a Gaza durante gli attacchi israeliani tanto calorosamente sostenuti dal signor Gaston Ghrenassia, o Enrico Macias.
Riccardo Venturi 27/6/2013 - 17:07
Veteran's Day Poppy
Album: "Trout Mask Replica" (1969)
Da wikipedia:
Il titolo del brano fa riferimento alla pratica tipicamente anglosassone della vendita dei papaveri per beneficenza da parte delle crocerossine nel giorno della memoria dei caduti o veterani di guerra che viene citata anche dai Beatles in Penny Lane. La canzone è un inno antimilitarista, dal punto di vista di una madre che ha perso un figlio in guerra. La donna si rifiuta di compiere un gesto privo di significato come comprare dei papaveri, perché tanto non gli crescerà un altro figlio come invece ricresce un fiore reciso.
Da wikipedia:
Il titolo del brano fa riferimento alla pratica tipicamente anglosassone della vendita dei papaveri per beneficenza da parte delle crocerossine nel giorno della memoria dei caduti o veterani di guerra che viene citata anche dai Beatles in Penny Lane. La canzone è un inno antimilitarista, dal punto di vista di una madre che ha perso un figlio in guerra. La donna si rifiuta di compiere un gesto privo di significato come comprare dei papaveri, perché tanto non gli crescerà un altro figlio come invece ricresce un fiore reciso.
I cry but I can't buy
(continua)
(continua)
inviata da Alberto 27/6/2013 - 16:16
Percorsi:
Il Papavero: un fiore contro la guerra?
Armes de distraction massive
[2003]
Parole di Akhenaton, Freeman, Shurik'N
Musica di Shurik'N
Dall’album “Revoir un printemps”
Le presunte (e inesistenti) "armi di distruzione di massa" di Saddam Hussein servirono 10 anni fa a "distrarre" l'opinione pubblica occidentale (notoriamente già abbastanza distratta dai "pains et jeux" cui è abituata...) e a scatenare l'ennesima guerra in Medio Oriente...
Parole di Akhenaton, Freeman, Shurik'N
Musica di Shurik'N
Dall’album “Revoir un printemps”
Le presunte (e inesistenti) "armi di distruzione di massa" di Saddam Hussein servirono 10 anni fa a "distrarre" l'opinione pubblica occidentale (notoriamente già abbastanza distratta dai "pains et jeux" cui è abituata...) e a scatenare l'ennesima guerra in Medio Oriente...
Et ce sont les mêmes qui payent le prix, la guerre éclate
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 15:34
Au nom des droits de l'homme
[1993]
Parole di Michel Jourdan e Jacques Demarny
Musica di Enrico Macias e Jacques Revaud
Parole di Michel Jourdan e Jacques Demarny
Musica di Enrico Macias e Jacques Revaud
Au nom des droits de l'homme
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 14:37
Aimez-vous les uns les autres
[1977]
Parole di Pierre Delanoë (1918-2006), grande liricista francese autore di tante canzoni presenti su questo sito, da C'est pas ma faute si j'ai pas fait Verdun a Je chante avec toi liberté a L'orange (detto che questa interpretata da Macias forse non è delle sue migliori…)
Musica di Enrico Macias
Dall’album “Aimez-vous les uns les autres”
Parole di Pierre Delanoë (1918-2006), grande liricista francese autore di tante canzoni presenti su questo sito, da C'est pas ma faute si j'ai pas fait Verdun a Je chante avec toi liberté a L'orange (detto che questa interpretata da Macias forse non è delle sue migliori…)
Musica di Enrico Macias
Dall’album “Aimez-vous les uns les autres”
Un soir dans mon rêve j´ai vu
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 14:13
À la face de l'humanité
[1972]
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore e liricista francese.
Musica di Enrico Macias
Dall’album “À la face de l'humanité”
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore e liricista francese.
Musica di Enrico Macias
Dall’album “À la face de l'humanité”
Ils criaient du fond de leur cœur
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 13:46
Le soldat d'Algérie
Da notare in questa canzone la "sigla" degli autori (Ewen, Delahaye, Favennec): è identica a quella dell'ENEL francese, la EDF (Electricité De France), un preciso riferimento all'elettricità che veniva usata a piene mani per le torture in Algeria...
Riccardo Venturi 27/6/2013 - 12:51
Gun
[2013]
Scritta da Iggy Pop e James Williamson
Nell’album “Ready To Die” di Iggy Pop & The Stooges
Invecchiati – e anche mezzi morti, vista la prematura e solitaria dipartita di Ron Asheton nel 2009 – ma sempre mordaci gli Stooges della immarcescibile “Iguana”…
Scritta da Iggy Pop e James Williamson
Nell’album “Ready To Die” di Iggy Pop & The Stooges
Invecchiati – e anche mezzi morti, vista la prematura e solitaria dipartita di Ron Asheton nel 2009 – ma sempre mordaci gli Stooges della immarcescibile “Iguana”…
Everybody’s talking loud,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 27/6/2013 - 09:32
Gẫy Đàn Lên Hỡi Người Bạn Mỹ
Oa-sinh-tơn đêm nay lửa tranh đấu đang rực cháy.
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 25/6/2013 - 18:31
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dal Vietnam
Abril '74
Carissimi,
due parole su una roba che mi riguarda.
Sono in partenza per Camp Nou, il grande stadio di Barcellona, dove canterò Aprile '74, la mia traduzione di Abril '74 di Lluis Llach, nel grande Concerto per la Libertà che si terrà il 29 giugno prossimo.
Un'occasione straordinaria di condividere la scena coi massimi cantori catalani e alcuni dei più grandi interpreti di tutto il mondo. La lista è impressionante.
Mi fa particolare effetto trovarmi a cantare con Lluis Llach, perché è un piacere nel quale non speravo più, essendosi lui ritirato dalle scene ormai da qualche anno, e interrompendo la sua assenza solo per quest'occasione specialissima. Ma mi emoziona anche reincontrare dopo parecchi anni un altro dei miei miti: Paco Ibanez.
Spero di riuscire a condividere il piacere e l'emozione dell'incontro con gli 80.000 spettatori previsti...
Se ci sarà occasione mi piacerebbe anche... (continua)
due parole su una roba che mi riguarda.
Sono in partenza per Camp Nou, il grande stadio di Barcellona, dove canterò Aprile '74, la mia traduzione di Abril '74 di Lluis Llach, nel grande Concerto per la Libertà che si terrà il 29 giugno prossimo.
Un'occasione straordinaria di condividere la scena coi massimi cantori catalani e alcuni dei più grandi interpreti di tutto il mondo. La lista è impressionante.
Mi fa particolare effetto trovarmi a cantare con Lluis Llach, perché è un piacere nel quale non speravo più, essendosi lui ritirato dalle scene ormai da qualche anno, e interrompendo la sua assenza solo per quest'occasione specialissima. Ma mi emoziona anche reincontrare dopo parecchi anni un altro dei miei miti: Paco Ibanez.
Spero di riuscire a condividere il piacere e l'emozione dell'incontro con gli 80.000 spettatori previsti...
Se ci sarà occasione mi piacerebbe anche... (continua)
CCG/AWS Staff 25/6/2013 - 16:49
Main dominée par le coeur
[1942]
Poesia di Paul Éluard originariamente intitolata “La main, le cœur, le lion, l’oiseau”, dal ciclo “Poésie et vérité”.
Musica per soprano e pianoforte scritta del 1947 dal compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963).
«En mai 1942, Noël Arnaud prend la responsabilité de publier, aux Éditions de la Main à Plume, sous le titre Poésie et Vérité 1942, La dernière nuit et quelques autres poèmes dont le sens ne peut guère laisser de doutes sur le but poursuivi : retrouver, pour nuire à l’occupant, la liberté d’expression. Et partout en France des voix se répondent, qui chantent pour couvrir le lourd murmure de la bête, pour que les vivants triomphent, pour que la honte disparaisse. Chanter, lutter, crier, se battre et se sauver. […] Mais il fallait bien que la poésie prît le maquis. Elle ne peut trop longtemps jouer sans risque sur les mots. Elle sut tout... (continua)
Poesia di Paul Éluard originariamente intitolata “La main, le cœur, le lion, l’oiseau”, dal ciclo “Poésie et vérité”.
Musica per soprano e pianoforte scritta del 1947 dal compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963).
«En mai 1942, Noël Arnaud prend la responsabilité de publier, aux Éditions de la Main à Plume, sous le titre Poésie et Vérité 1942, La dernière nuit et quelques autres poèmes dont le sens ne peut guère laisser de doutes sur le but poursuivi : retrouver, pour nuire à l’occupant, la liberté d’expression. Et partout en France des voix se répondent, qui chantent pour couvrir le lourd murmure de la bête, pour que les vivants triomphent, pour que la honte disparaisse. Chanter, lutter, crier, se battre et se sauver. […] Mais il fallait bien que la poésie prît le maquis. Elle ne peut trop longtemps jouer sans risque sur les mots. Elle sut tout... (continua)
Main dominée par le cœur
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 25/6/2013 - 11:13
Un soir de neige
[1944]
Versi di Paul Éluard
Musica del compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963), che ne fece una piccola cantata da camera per 4 o 6 voci a cappella scritta nei giorni di Natale del 1944, il primo inverno dopo la Liberazione.
Parigi, inverno del 1944. Forse il più freddo del 900 per la capitale francese, non tanto in senso meteorologico ma storico. Il freddo, il ghiaccio, la desolazione invernale non sono che una metafora dell’occupazione tedesca, che sembrava ancora incrollabile. Ma anche in quell’inverno così feroce la “bonne neige”, la speranza, la fiducia nella Liberazione, andava impercettibilmente depositandosi per le strade, sui marciapiedi, sui tetti delle case… Ad agosto, la libertà.
Versi di Paul Éluard
Musica del compositore e pianista francese Francis Poulenc (1899-1963), che ne fece una piccola cantata da camera per 4 o 6 voci a cappella scritta nei giorni di Natale del 1944, il primo inverno dopo la Liberazione.
Parigi, inverno del 1944. Forse il più freddo del 900 per la capitale francese, non tanto in senso meteorologico ma storico. Il freddo, il ghiaccio, la desolazione invernale non sono che una metafora dell’occupazione tedesca, che sembrava ancora incrollabile. Ma anche in quell’inverno così feroce la “bonne neige”, la speranza, la fiducia nella Liberazione, andava impercettibilmente depositandosi per le strade, sui marciapiedi, sui tetti delle case… Ad agosto, la libertà.
(continua)
De grandes cuillères de neige
(continua)
inviata da Bernart 25/6/2013 - 10:50
Riccardo Venturi: Corkman
25.6.1993
25.6.2013
25.6.2013
Andrei per il mondo sempre
(continua)
(continua)
25/6/2013 - 04:28
Déserteur
Sarebbe interessante citare anche l'episodio in cui Renaud, esibendosi a Mosca in un concerto per la giovanile del Partito Comunista sovietico, vede 3000 persone alzarsi contemporaneamente e lasciare gli spalti quando comincia a cantare "quando i russi e gli americani faranno saltare in aria il pianeta". Ovviamente Renaud non crede ai suoi occhi e, finita la canzone, abbandona il palco in preda all'ira. La televisione francese riprende tutto il dietro le quinte, in cui lui si sfoga dicendo di essersi sempre impegnato per la classe operaia francese e di non poter credere ai propri occhi. Racconta poi di essere stato nei giorni precedenti (già abbondantemente seccato dal trattamento da sorvegliato speciale al quale le forze dell'ordine e il governo l'avevano costretto) seduto su una panchina, davanti alla statua di Lenin. Lì aveva notato i pioppi nei pressi della statua e aveva cominciato a scrivere quella che poi sarebbe stata Fatigué.
Valerio 25/6/2013 - 02:24
L'isola
Occorre che la gente impari a non muoversi, a non collaborare, a non produrre, a non farsi nascere bisogni nuovi, e anzi a rinunziare a quelli che ha.
La rinunzia sarà graduale, iniziando coi meccanismi, che saranno aboliti tutti, dai più complicati ai più semplici, dal calcolatore elettronico allo schiaccianoci.
Tutto ciò che ruota, articola, scivola, incastra, ingrana e sollecita sarà abbandonato.
Poi eviteremo tutte le materie sintetiche, iniziando dalla cosiddetta plastica.
Quindi sarà la volta dei metalli, dalle leghe pesanti e leggere giù giù fino al semplice ferro.
Né scamperà la carta. Eliminati carta e metallo non sarà più possibile la moneta, e con essa l’economia di mercato, per fare posto a un’economia di tipo nuovo, non del baratto, ma del donativo.
Ciascuno sarà ben lieto di donare al suo prossimo tutto quello che ha e cioè – considerando le cose dal punto di vista degli... (continua)
La rinunzia sarà graduale, iniziando coi meccanismi, che saranno aboliti tutti, dai più complicati ai più semplici, dal calcolatore elettronico allo schiaccianoci.
Tutto ciò che ruota, articola, scivola, incastra, ingrana e sollecita sarà abbandonato.
Poi eviteremo tutte le materie sintetiche, iniziando dalla cosiddetta plastica.
Quindi sarà la volta dei metalli, dalle leghe pesanti e leggere giù giù fino al semplice ferro.
Né scamperà la carta. Eliminati carta e metallo non sarà più possibile la moneta, e con essa l’economia di mercato, per fare posto a un’economia di tipo nuovo, non del baratto, ma del donativo.
Ciascuno sarà ben lieto di donare al suo prossimo tutto quello che ha e cioè – considerando le cose dal punto di vista degli... (continua)
24/6/2013 - 23:52
Africa Must Be Free by 1983
Africa Must Be Free by 1983 (1978)
Parole e musica di Hugh Mundell (1962-1983), cantautore reggae giamaicano, assassinato a Kingston nel 1983.
Il brano che dà il titolo all’album d’esordio di Mundell, realizzato con la collaborazione di due mostri sacri del reggae, Augustus Pablo e Lee Scratch Perry.
Parole e musica di Hugh Mundell (1962-1983), cantautore reggae giamaicano, assassinato a Kingston nel 1983.
Il brano che dà il titolo all’album d’esordio di Mundell, realizzato con la collaborazione di due mostri sacri del reggae, Augustus Pablo e Lee Scratch Perry.
Africa, must be free, by the year, 1983.
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 24/6/2013 - 21:18
Forward Jah, Jah Children
Tenement Yard (1976)
Parole e musica di Jacob Miller (1952-1980), musicista reaggae giamaicano, prematuramente scomparso nel 1980 in un incidente stradale, poco prima di partire in un tour americano con Bob Marley. Miller fu anche uno dei fondatori della formazione “Inner Circle”
Nell’album intitolato “Tenement Yard”
(B.B.)
Parole e musica di Jacob Miller (1952-1980), musicista reaggae giamaicano, prematuramente scomparso nel 1980 in un incidente stradale, poco prima di partire in un tour americano con Bob Marley. Miller fu anche uno dei fondatori della formazione “Inner Circle”
Nell’album intitolato “Tenement Yard”
(B.B.)
Africa must be free, South Africa
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 24/6/2013 - 21:12
Anti Apartheid
It Don't Bother Me (1965)
A very rare outing into the political field by the British folk singer Bert Jansch, but one of the first to appear on the British music scene against apartheid. "Anti Apartheid":
A very rare outing into the political field by the British folk singer Bert Jansch, but one of the first to appear on the British music scene against apartheid. "Anti Apartheid":
I listen to the words that whisper in my ear
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 24/6/2013 - 21:05
Triptych: Prayer-Protest-Peace
"We Insist! Freedom Now", al quale parteciparono musicisti del calibro di Abbey Lincoln, Coleman Hawkins e Olatunji, è un disco seminale, colonna sonora del movimento per i diritti civili degli afro-americani che nel 1960 era nel periodo di massimo fulgore:
"[...] Nel 1960 Roach compose e incise per la Candid 'We Insist! Freedom Now Suite', un lavoro basato sui testi del poeta e cantante Oscar Brown, Jr e scritto in occasione del centenario della "proclamazione di emancipazione" di Abraham Lincoln. Un'operazione così esplicita, per l'epoca (anche per quanto riguarda la copertina del disco, veramente provocatoria), contribuì all'inserimento di Roach nella 'lista nera' dell'industria discografica americana nella seconda metà degli anni Sessanta, e lo costrinse a diradare la sua presenza in studio d'incisione. [...]"
(La citazione in questa introduzione è tratta da it.wikipedia).
We Insist!... (continua)
Prayer For Peace
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 24/6/2013 - 20:58
Percorsi:
Jazz contro la guerra
Tears for Johannesburg
"We Insist! Freedom Now", al quale parteciparono musicisti del calibro di Abbey Lincoln, Coleman Hawkins e Olatunji, è un disco seminale, colonna sonora del movimento per i diritti civili degli afro-americani che nel 1960 era nel periodo di massimo fulgore:
"[...] Nel 1960 Roach compose e incise per la Candid 'We Insist! Freedom Now Suite', un lavoro basato sui testi del poeta e cantante Oscar Brown, Jr e scritto in occasione del centenario della "proclamazione di emancipazione" di Abraham Lincoln. Un'operazione così esplicita, per l'epoca (anche per quanto riguarda la copertina del disco, veramente provocatoria), contribuì all'inserimento di Roach nella 'lista nera' dell'industria discografica americana nella seconda metà degli anni Sessanta, e lo costrinse a diradare la sua presenza in studio d'incisione. [...]"
(La citazione in questa introduzione è tratta da it.wikipedia).
We Insist!... (continua)
Even while we sleep, we will find you
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 24/6/2013 - 20:54
Bomba libera tutti
2010
L'uomo Naturale
L'uomo Naturale
Gobbo sgobbo su un banchetto, ho provato già di tutto,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 23/6/2013 - 13:35
All Quiet On The Western Front
Qualcuno di voi che conosca gli accordi di questo dimenticato capolavoro? Grazie.
Matteo Anastasi 23/6/2013 - 10:42
Rosaspina
Rosaspina parole e musica ivano calcagno
Rosaspina cammina tra i fiori di campo
(continua)
(continua)
22/6/2013 - 20:46
Cima Vallona
Buona sera, a quanti hanno scritto,Sono la Sorella di Armando Piva, volevo dire al sig. Piersergio Piva come si permette di spacciarsi per nipote di Armando! Alla sua morte non aveva alcun nipote!
Sig. Alessandro, Charlie conosce molto bene la tagedia, è mia figlia!
Sig. Sala quello che scrivi non è corretto!
Se qualcuno vuol conoscere esattamente come si sono svolti i fatti sono a disposizione! mi può contattare tramite ANA Valdobbiadene! Vi chiedo la coresia di scrivere fatti che conoscete! e non pagliacciate!spacciarsi per quello che non si è, è reato!Gabriella Piva
Sig. Alessandro, Charlie conosce molto bene la tagedia, è mia figlia!
Sig. Sala quello che scrivi non è corretto!
Se qualcuno vuol conoscere esattamente come si sono svolti i fatti sono a disposizione! mi può contattare tramite ANA Valdobbiadene! Vi chiedo la coresia di scrivere fatti che conoscete! e non pagliacciate!spacciarsi per quello che non si è, è reato!Gabriella Piva
gabriella piva 21/6/2013 - 23:20
La tua prima luna
Chanson italienne - La tua prima luna – Claudio Rocchi - 1970
Peut-être est-ce une chanson qui peut dire peu à celui qui est jeune aujourd'hui, dans ce présent où chaque liberté semble être concédée.
Aux débuts des années soixante-dix, lorsque Claudio Rocchi l'a écrite, ce n'était pas vraiment ainsi.
Dans le film de Gillo Pontecorvo « Queimada » un chef révolutionnaire dit une chose du genre : « Ta liberté personne ne peut te l'offrir, ta liberté tu peux seulement te la prendre toi, toi seul peut la conquérir. » Ceci pour chercher à expliquer, même si seulement dans une très partiellement, la différence entre la liberté hier et les « libertés » d'aujourd'hui.
Je sais seulement que dans ces années-là, lorsque j'ai entendu cette chanson, j'ai senti que Claudio Rocchi racontait exactement ce que je pensais de moi et du monde que j'avais autour et aujourd'hui après tant de temps, cela semblera étrange, mais j'ai écrit ce texte de mémoire, parce que j'ai découvert ne jamais l'avoir oublié.
Peut-être est-ce une chanson qui peut dire peu à celui qui est jeune aujourd'hui, dans ce présent où chaque liberté semble être concédée.
Aux débuts des années soixante-dix, lorsque Claudio Rocchi l'a écrite, ce n'était pas vraiment ainsi.
Dans le film de Gillo Pontecorvo « Queimada » un chef révolutionnaire dit une chose du genre : « Ta liberté personne ne peut te l'offrir, ta liberté tu peux seulement te la prendre toi, toi seul peut la conquérir. » Ceci pour chercher à expliquer, même si seulement dans une très partiellement, la différence entre la liberté hier et les « libertés » d'aujourd'hui.
Je sais seulement que dans ces années-là, lorsque j'ai entendu cette chanson, j'ai senti que Claudio Rocchi racontait exactement ce que je pensais de moi et du monde que j'avais autour et aujourd'hui après tant de temps, cela semblera étrange, mais j'ai écrit ce texte de mémoire, parce que j'ai découvert ne jamais l'avoir oublié.
TA PREMIÈRE LUNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/6/2013 - 20:06
Last Night I Had The Strangest Dream
Reinat TOSCANO, lo 23 de setembre dau 2003
LA NUÈCH PASSADA AI PANTAIAT.
(continua)
(continua)
inviata da Reinat TOSCANO 21/6/2013 - 13:49
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