E finalmente anche Videla si è tolto dai coglioni, solo poche settimane dopo la sua amica Maggie. L'unico rammarico è che sono entrambi morti nel loro letto...
Alberto 17/5/2013 - 18:20
Beh, la Maggie sì, ma il vecchio Jorge è morto in galera, dove scontava un paio di ergastoli già comminatigli nel 1985, sospesi con il vergognoso indulto di Menem e poi riconfermati nel 2007, e un altro mezzo secolo per il rapimento e la sottrazione d'identità di parecchi figli di desaparecidos...
Una magra consolazione, ma almeno lui non è morto nel suo letto...
Rispetto a quelle che si trovano in rete come testi originali (e sembra che, anche qui, il nostro sia il primo sito che dà il testo in caratteri ebraici), è stata qui rifatta anche la trascrizione per uniformarla alle norme YIVO. [RV]
GETO! DIKH FARGESN VEL IKH KEYN MOL NIT (continua)
Riprendo il post (qui sopra, quello del 23 dicembre 2010) del mio amico Bartleby per dirvi che il suo augurio si è finalmente concretizzato: il bastardo è proprio morto oggi nel carcere di Campo de Mayo a Buenos Aires.
"La notizia della sua morte ha un forte impatto, ma per me era già un uomo morto... Un essere disprezzabile, che non si era mai pentito, non è più di questo mondo", così hanno dichiarato Angela 'Lita' Boitano, madre di due desaparecidos, e la leader delle Nonne di Plaza de Mayo Estela de Carlotto.
Si tratta probabilmente della più famosa canzone di Kasriel Broydo, come si evince anche da Music and the Holocaust. Prima di essere deportato e ucciso in modo atroce durante una "marcia della morte", Kasriel Broydo fu uno dei più importanti animatori musicali e culturali del ghetto di Vilna. La presente pagina dedicata a questa canzone aveva un "doppione" nel sito: era stata inserita, infatti (ma con una diversa introduzione incentrata sul ghetto di Łódź, che non era quello in cui aveva vissuto e operato Kasriel Broydo), a nome del cantante Tova Ben Zvi. La pagina doppia è stata conseguente eliminata, o meglio "riunita" o integrata sotto il nome dell'effettivo autore.
Notas a la traducción: éste es uno de los textos relativamente algo más difíciles de traducir del gran Quico, debido a sus juegos de palabras, pero creo que he salido airoso. Por otro lado, dado que es la alteración del final de algunas palabras la que da sentido al texto, ésta es una de las excepciones en que se debe respetar la rima original.