Hijos del pueblo
HIMNO ANARQUISTA (SALUD PROLETARIOS)
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 8/4/2013 - 09:07
La versión cantada por los combatientes anarquistas durante la Guerra Civil española
Si tratta ovviamente di un testo adattato alla realtà contingente della guerra civile, dovendo servire anche come canto di battaglia; resta però il fatto che si preferiva "A las barricadas". [RV]
HIJOS DEL PUEBLO
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 8/4/2013 - 09:07
Per l'intanto ho corretto il titolo in "Hijos del pueblo", con "hijos" al plurale così come sembra essere generalmente diffuso nel titolo (anche per non confonderlo con "Hijo del pueblo" di Vicente Fernández). La storia e la diffusione di questo storico canto sono complesse. Colgo l'occasione per una raccomandazione: quando ci si occupa di canzoni popolari del genere, che presumibilmente hanno una storia lunga, complicata (e per molti versi anche ignota), è bene sempre non fermarsi alla prima fonte trovata ma andare a controllare prima di costruire una pagina; un minimo di metodo storico, insomma, mettiamola così. Altrimenti, poniamo caso, questa canzone viene presentata come originaria dell'Argentina del 1904, e non è così. M'ariccomann'...!
Riccardo Venturi 8/4/2013 - 12:17
E c'hai ragione, ma la prima versione che ho trovata era a firma di Osvaldo Bayer e ho dato credito a lui, che proprio non è l'ultimo arrivato...
Bernart 8/4/2013 - 14:11
Non fa nulla, in fondo hai dato comunque inizio a questa pagina che ci doveva essere; mo' me la smazzo io (naturalmente preservando il materiale che hai comunque inserito); tu pensa che di questo canto esistono versioni italiane preesistenti alla guerra civile spagnola...ma tempo al tempo. Ad ogni modo, la questione delle fonti originali vale per qualsiasi canzone si inserisca. Sono fautore della cultura del sospetto: per qualsiasi cosa ci potrebbe essere qualcosa che viene prima, e qui dentro siamo ragazzi molto curiosi...
Riccardo Venturi 8/4/2013 - 14:34
di Riccardo Venturi, 8 aprile 2013
Come (quasi) sempre nelle pagine più complesse di questo sito, cominciamo con una semplice versione letterale del testo originale; una "base" che permetta di apprezzare e analizzare le versioni storiche che sono state fatte del canto. (RV)
Come (quasi) sempre nelle pagine più complesse di questo sito, cominciamo con una semplice versione letterale del testo originale; una "base" che permetta di apprezzare e analizzare le versioni storiche che sono state fatte del canto. (RV)
FIGLI DEL POPOLO
(continua)
(continua)
La versión argentina cantada en 1904.
Si tratta qui della "versione originale" di questa pagina così come postata da Bernart. E' stata mantenuta, ma ovviamente spostata e ricondotta al contesto storico. [CCG/AWS Staff]
La versione argentina, dal disco “Los Anarquistas - Marchas y canciónes de lucha de los obreros anarquistas argentinos (1904 - 1936)”, a cura di Osvaldo Bayer, con la collaborazione di Héctor Alterio (1929-), grande attore argentino (un titolo per tutti: “La historia oficial”, di Luis Puenzo, 1985, forse il primo film argentino sugli orrori della dittatura. Nella colonna sonora, En el país de Nomeacuerdo di María Elena Walsh). Si noti che prima strofa ed il ritornello vengono cantati dagli operai in sciopero nel film “Patagonia rebelde” del 1974, regia di Héctor Olivera (e sceneggiatura proprio di Osvaldo Bayer), premiato a Berlino con l’Orso d’argento, pellicola... (continua)
Si tratta qui della "versione originale" di questa pagina così come postata da Bernart. E' stata mantenuta, ma ovviamente spostata e ricondotta al contesto storico. [CCG/AWS Staff]
La versione argentina, dal disco “Los Anarquistas - Marchas y canciónes de lucha de los obreros anarquistas argentinos (1904 - 1936)”, a cura di Osvaldo Bayer, con la collaborazione di Héctor Alterio (1929-), grande attore argentino (un titolo per tutti: “La historia oficial”, di Luis Puenzo, 1985, forse il primo film argentino sugli orrori della dittatura. Nella colonna sonora, En el país de Nomeacuerdo di María Elena Walsh). Si noti che prima strofa ed il ritornello vengono cantati dagli operai in sciopero nel film “Patagonia rebelde” del 1974, regia di Héctor Olivera (e sceneggiatura proprio di Osvaldo Bayer), premiato a Berlino con l’Orso d’argento, pellicola... (continua)
HIJOS DEL PUEBLO
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 8/4/2013 - 15:01
Figli della plebe: La versione italiana di VIR (Virgilio Gozzoli) cantata dagli anarchici delle colonne Durruti nel 1936/39.
Figli della plebe: La versión italiana de VIR (Virgilio Gozzoli) cantada por los anarquistas de las columnas Durruti en 1936/39.
"Composto nel corso della rivoluzione spagnola del 1936-39 dagli anarchici italiani sull'aria del famoso inno della FAI-CNT, questo canto appare sul giornale anarco-sindacalista "Guerra di Classe" a firma di VIR, pseudonimo del pistoiese Virgilio Gozzoli. L'originale canto spagnolo venne scritto nel 1889 da Ramon Carratala [sic], un giovane operaio di Alicante, con il titolo di Himne Révolutionnaire espagnol e viene premiato ad un concorso la cui giuria è formata da poeti e musicisti che per la bellezza della musica paragonano l'inno alla Marsigliese. Nel oorso dello sciopero generale del 1891 i lavoratori di Barcellona lo cantano per... (continua)
Figli della plebe: La versión italiana de VIR (Virgilio Gozzoli) cantada por los anarquistas de las columnas Durruti en 1936/39.
"Composto nel corso della rivoluzione spagnola del 1936-39 dagli anarchici italiani sull'aria del famoso inno della FAI-CNT, questo canto appare sul giornale anarco-sindacalista "Guerra di Classe" a firma di VIR, pseudonimo del pistoiese Virgilio Gozzoli. L'originale canto spagnolo venne scritto nel 1889 da Ramon Carratala [sic], un giovane operaio di Alicante, con il titolo di Himne Révolutionnaire espagnol e viene premiato ad un concorso la cui giuria è formata da poeti e musicisti che per la bellezza della musica paragonano l'inno alla Marsigliese. Nel oorso dello sciopero generale del 1891 i lavoratori di Barcellona lo cantano per... (continua)
FIGLI DELLA PLEBE
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/4/2013 - 16:52
Figlio del popolo: La versione collegiale di Alfonso Failla, Mario Perossini e altri anarchici carraresi.
Figlio del popolo: La versión colectiva de Alfonso Failla, Mario Perossini y otros anarquistas de Carrara.
Figlio del popolo: La versión colectiva de Alfonso Failla, Mario Perossini y otros anarquistas de Carrara.
"Altra versione in italiano del famosissimo canto spagnolo Hijos del pueblo, la cui prima parte, con qualche variazione, è simile alla versione di Virgilio Gozzoli del 1936, ma con una seconda parte decisamente diversa. Viene pubblicato in I canti della Rivoluzione Sociale a cura della FAI di Carrara nel 1945. Alfonso Failla, uno degli autori, in una intervista a Gianni Bosio a Roberto Leydi fatta a Carrara nel luglio 1962 racconta: 'Lo abbiamo tradotto collegialmente alcuni di noi qui a Carrara. Nel dopoguerra: io, assieme al compagno Mario Perossini di Livorno e ad altri compagni. Fu una iniziativa dei giovani anarchici che fecero anche dei dischi a settatotto giri.' "
Santo Catanuto - Franco Schirone, "Il canto Anarchico in Italia nell'Ottocento e nel Novecento, edizioni Zero in Condotta, 2a ed. Milano 2009, p. 249.
Santo Catanuto - Franco Schirone, "Il canto Anarchico in Italia nell'Ottocento e nel Novecento, edizioni Zero in Condotta, 2a ed. Milano 2009, p. 249.
Figlio del popolo oppresso in catene
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/4/2013 - 17:13
Questi borghesi traditori egoisti: La versione cantata a Torino negli anni '20.
Questi borghesi traditori egoisti: La versión italiana cantada en Turín en los '20
Questi borghesi traditori egoisti: La versión italiana cantada en Turín en los '20
Santo Catanuto e Franco Schirone (op. cit., p. 232) riportano questa versione italiana parziale che si cantava a Torino già attorno al 1920 e che è, probabilmente, la prima in lingua italiana. Proviene originariamente dall'ambito di Cantacronache, esattamente da E. Jona - S. Liberovici, Canti degli operai torinesi, pp. 181-183, in cui si riferisce che "il testo costituisce una libera traduzione ritmica (incompleta) di un famoso canto anarchico spagnolo".
Questi borghesi traditori egoisti
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/4/2013 - 18:24
Molto piacere di conoscerti. Se vuoi lasciare un intervento, e parlare di tuo padre, sei naturalmente la benvenuta!
Riccardo Venturi 8/4/2013 - 18:15
Patagonia de fuego. Cantata
[2002]
Parole e musica di Sergio Castro
Con la collaborazione di Osvaldo Bayer e Rafael Amor.
Ispirata al libro di Bayer intitolato “Los vengadores de la Patagonia trágica”, quattro volumi scritti tra il 1972 ed il 1974, da cui l’autore trasse anche la sceneggiatura del celebre e vietatissimo “La Patagonia rebelde”, film di Héctor Olivera con alcuni dei più grandi interpreti del cinema argentino, Héctor Alterio, Luis Brandoni, Federico Luppi e Pepe Soriano.
Testo trovato su Pacoweb
Questa cantata racconta del più grande massacro di cui il Governo argentino sia mai stato responsabile, esclusi ovviamente lo sterminio dei nativi e gli oltre 30.000 scomparsi nel corso dell’ultima dittatura (1976-1983).
Anche in Argentina il primo dopoguerra fu assai turbolento e sanguinoso.
Mentre da noi la crisi economica sfociava nel cosiddetto “Biennio rosso” (cui sarebbe presto seguito... (continua)
Parole e musica di Sergio Castro
Con la collaborazione di Osvaldo Bayer e Rafael Amor.
Ispirata al libro di Bayer intitolato “Los vengadores de la Patagonia trágica”, quattro volumi scritti tra il 1972 ed il 1974, da cui l’autore trasse anche la sceneggiatura del celebre e vietatissimo “La Patagonia rebelde”, film di Héctor Olivera con alcuni dei più grandi interpreti del cinema argentino, Héctor Alterio, Luis Brandoni, Federico Luppi e Pepe Soriano.
Testo trovato su Pacoweb
Questa cantata racconta del più grande massacro di cui il Governo argentino sia mai stato responsabile, esclusi ovviamente lo sterminio dei nativi e gli oltre 30.000 scomparsi nel corso dell’ultima dittatura (1976-1983).
Anche in Argentina il primo dopoguerra fu assai turbolento e sanguinoso.
Mentre da noi la crisi economica sfociava nel cosiddetto “Biennio rosso” (cui sarebbe presto seguito... (continua)
[Texto nº 1]
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 8/4/2013 - 14:14
Patagonia rebelde
di h., da A noi piace…
Io non so se immenso sia un aggettivo appropriato per definire un libro, ma so, che il libro di Osvaldo Bayer, Patagonia rebelde, lo è: immenso. Una storia nella storia. Il racconto di un lungo sciopero insurrezionale che si concluse nella tragedia di 1500 operai rurali fucilati negli anni ’20 dall’esercito argentino e sepolti nelle fosse comuni; e la storia dello stesso libro, perseguitato, sequestrato, un libro che ha rischiato di scomparire per sempre negli anni ’70, come avvenne per molti uomini e donne nell’Argentina della dittatura militare.
Ma procediamo con ordine e con le presentazioni. Osvaldo Bayer è uno scrittore, sceneggiatore e giornalista argentino. Si è dedicato alla storia sociale del suo paese riscattando dall’oblio storie dimenticate di anarchici, gauchos ribelli, bandoleros e sognatori. “Senza di lui” scrisse Osvaldo... (continua)
Patagonia rebelde
di h., da A noi piace…
Io non so se immenso sia un aggettivo appropriato per definire un libro, ma so, che il libro di Osvaldo Bayer, Patagonia rebelde, lo è: immenso. Una storia nella storia. Il racconto di un lungo sciopero insurrezionale che si concluse nella tragedia di 1500 operai rurali fucilati negli anni ’20 dall’esercito argentino e sepolti nelle fosse comuni; e la storia dello stesso libro, perseguitato, sequestrato, un libro che ha rischiato di scomparire per sempre negli anni ’70, come avvenne per molti uomini e donne nell’Argentina della dittatura militare.
Ma procediamo con ordine e con le presentazioni. Osvaldo Bayer è uno scrittore, sceneggiatore e giornalista argentino. Si è dedicato alla storia sociale del suo paese riscattando dall’oblio storie dimenticate di anarchici, gauchos ribelli, bandoleros e sognatori. “Senza di lui” scrisse Osvaldo... (continua)
Bernart 8/4/2013 - 15:55
Ilaria
2016
Sguardi
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
"Ilaria e Miran uccisi per un traffico rifiuti-armi. Ma è una verità troppo scomoda per l'Italia"
"In 20 anni di indagini", spiega la madre della giornalista del Tg3 uccisa a Mogadiscio con il suo operatore, "mi sono scontrata con un muro di silenzi, depistaggi, documenti spariti e strani decessi di persone legate al duplice omicidio". Il governo potrebbe desecretare gli 8 mila documenti raccolti dai nostri Servizi. "Credo servirà a poco", sostiene la signora Alpi, "a me basta trovare i mandanti e guardarli in faccia"
Io so perché Ilaria e Miran sono stati uccisi. Dopo 20 anni di indagini inutili e faticose, di menzogne, depistaggi, sparizioni, altre morti sospette, ho bisogno solo di conoscere i nomi dei mandanti di quel duplice omicidio. Non li voglio vedere dietro le sbarre. Mi basta guardarli in faccia". Armi per rifiuti. Tossici, chimici,... (continua)
Sguardi
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin
"Ilaria e Miran uccisi per un traffico rifiuti-armi. Ma è una verità troppo scomoda per l'Italia"
"In 20 anni di indagini", spiega la madre della giornalista del Tg3 uccisa a Mogadiscio con il suo operatore, "mi sono scontrata con un muro di silenzi, depistaggi, documenti spariti e strani decessi di persone legate al duplice omicidio". Il governo potrebbe desecretare gli 8 mila documenti raccolti dai nostri Servizi. "Credo servirà a poco", sostiene la signora Alpi, "a me basta trovare i mandanti e guardarli in faccia"
Io so perché Ilaria e Miran sono stati uccisi. Dopo 20 anni di indagini inutili e faticose, di menzogne, depistaggi, sparizioni, altre morti sospette, ho bisogno solo di conoscere i nomi dei mandanti di quel duplice omicidio. Non li voglio vedere dietro le sbarre. Mi basta guardarli in faccia". Armi per rifiuti. Tossici, chimici,... (continua)
Quel lembo di terra
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 8/4/2013 - 15:48
Margaret on the Guillotine
ed e' arrivato il momento di stappare anche quest'altra bottiglia... sempre troppo tardi eh...
8/4/2013 - 14:00
All'Inferno, col suo amico Pinocho.
Finalmente potranno coronare il loro sogno d'amore e convolare a tardive ma giuste nozze. Officiante: Carol Woityla.
Finalmente potranno coronare il loro sogno d'amore e convolare a tardive ma giuste nozze. Officiante: Carol Woityla.
Χρυσό Αυγό
Ciao Riccardo...sei stato per caso in Grecia nei giorni scorsi ?
Grecia: leader neonazista di Alba Dorata gettato in mare da immigrati e comunisti
Quanto a Αβγό/αυγό, hai pienamente ragione. Anche il Babiniotis registra le due grafie, che invece non valgono per αυγή (da cui il mio equivoco)
Grecia: leader neonazista di Alba Dorata gettato in mare da immigrati e comunisti
Quanto a Αβγό/αυγό, hai pienamente ragione. Anche il Babiniotis registra le due grafie, che invece non valgono per αυγή (da cui il mio equivoco)
Gian Piero Testa 7/4/2013 - 14:35
Non ero in Grecia, però ho visto tutto e devo dire che non mi stupisco che sia avvenuto a Creta! Certo, anche a Creta esistono parecchi...cretini, ma fortunatamente è ancora piena di Cretesi, con la "C" maiuscola. L'unica cosa che rimpiango, e che il "mix" di immigrati, comunisti e tifosi dell'AEK non abbiano deciso di attaccare ai piedi di quello schifoso nazista un pietrone di una ventina di chili, prima di buttarlo in mare; così, se per caso veniva ripescato in una rete, si poteva fare l'Alba Indorata (e fritta). Saludos!
Riccardo Venturi 7/4/2013 - 23:19
Su αυγό / αβγό: non so se lo sai, Gian Piero, ma è una delle parole che più ha fatto...scervellare i grecisti moderni quanto al suo sviluppo fonetico nel passaggio dal greco classico a quello volgare. Che sia un derivato di ᾠόν è indiscutibile, ma i passaggi che hanno portato a αυγό non sono per nulla chiari e molto dibattuti (e sono stati confrontati con l'analogo "sconquasso" che dal diminutivo ὠτίον hanno portato a αυτί, che peraltro parecchi scrivono αφτί). La grafia con -βγ- è comunque più tarda e, sembra, influenzata indirettamente da grafie come quelle di βγαίνω, βγάζω, καβγάς eccetera; peraltro anche quest'ultima parola viene scritta non di rado καυγάς, scorrettamente perché la derivazione è dal turco kavga. Con le due grafie di αυγό / αβγό poi succedono cose abbastanza curiose; ad esempio, le due grafie per il termine primario le ho sempre trovate, ma la famosa salsina l'ho sempre trovata scritta αβγολέμονο col βγ, mai *αυγολἐμονο.
Riccardo Venturi 7/4/2013 - 23:32
No, non lo sapevo, Riccardo. Sei incredibile...e inguaribile.
A (s)proposito: avevo una mezza idea di occuparmi dei Pomachi, di cui esistono canzoni del genere folk, mentre ancora non ne ho trovate che accennino alle discriminazioni di cui sono vittime in Grecia e forse anche in Bulgaria; ma la loro lingua - slava con molti prestiti ellenici e turchi - mi è di insuperabile ostacolo. Tu non ci hai mai messo il naso? C'è nel web un loro sito, una loro cantante che parla il greco, e un vocabolarietto anglo-pomaco. Un'occhiatina non ce la daresti?
A (s)proposito: avevo una mezza idea di occuparmi dei Pomachi, di cui esistono canzoni del genere folk, mentre ancora non ne ho trovate che accennino alle discriminazioni di cui sono vittime in Grecia e forse anche in Bulgaria; ma la loro lingua - slava con molti prestiti ellenici e turchi - mi è di insuperabile ostacolo. Tu non ci hai mai messo il naso? C'è nel web un loro sito, una loro cantante che parla il greco, e un vocabolarietto anglo-pomaco. Un'occhiatina non ce la daresti?
Gian Piero Testa 8/4/2013 - 07:03
Volentieri, Gian Piero...ma me lo potresti scrivere l'indirizzo del sito, per cortesia..? Grazie!
Riccardo Venturi 8/4/2013 - 11:40
Per Riccardo. Prova qui (è il sito-blog dei Pomachi della Tracia Occidentale, ed è in greco. Scorrendo la pagina puoi trovare anche il link al glossario anglo-pomaco. Della cantante, che avevo trovato in Portale Balcani, ho perso le tracce e gli appunti perché il mio evernote è venuto meno e non vuole resuscitare): http://pomakohoria.blogspot.it/2011/10...
Gian Piero Testa 8/4/2013 - 13:34
Fragalà di Melissa
[2001]
Testo e musica di Danilo Montenegro
Album: Cercu largu
"Era il tempo della semina delle fave e ci siamo incamminati verso le 5. Dell'arrivo della polizia nessuno sapeva niente. La raccomandazione che avevamo avuto dai dirigenti della "Federterra" era quella di accogliere i poliziotti, se fossero arrivati, con battimani e grida d'evviva. E così fu. Alla vista dei primi agenti, ci radunammo al centro di Fragalà e battemmo le mani. Come risposta arrivarono i primi candelotti lacrimogeni. Qualcuno di noi li rilanciò verso lo schieramento dei celerini. A quel punto scoppiò la tragedia: i poliziotti cominciarono a sparare, con le pistole ed il mitra. Un vero inferno di fuoco e di piombo". (1)
È Peppino Nigro, testimone oculare nonché fratello di una delle vittime (il ventinovenne Francesco Nigro) a sintetizzare in queste brevi frasi ciò che ricordava, a distanza di un trentennio,... (continua)
Testo e musica di Danilo Montenegro
Album: Cercu largu
"Era il tempo della semina delle fave e ci siamo incamminati verso le 5. Dell'arrivo della polizia nessuno sapeva niente. La raccomandazione che avevamo avuto dai dirigenti della "Federterra" era quella di accogliere i poliziotti, se fossero arrivati, con battimani e grida d'evviva. E così fu. Alla vista dei primi agenti, ci radunammo al centro di Fragalà e battemmo le mani. Come risposta arrivarono i primi candelotti lacrimogeni. Qualcuno di noi li rilanciò verso lo schieramento dei celerini. A quel punto scoppiò la tragedia: i poliziotti cominciarono a sparare, con le pistole ed il mitra. Un vero inferno di fuoco e di piombo". (1)
È Peppino Nigro, testimone oculare nonché fratello di una delle vittime (il ventinovenne Francesco Nigro) a sintetizzare in queste brevi frasi ciò che ricordava, a distanza di un trentennio,... (continua)
'A guerra ru quarantacincu menzu munnu distruggìu
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 6/4/2013 - 11:21
O Giorgio, tu sarai anche lagnusu però t'hai fatto una pagina degna delle famose paginone greche del Testa...! Bellissima davvero.
Riccardo Venturi 6/4/2013 - 11:48
Grazie, Ric. Ma tu mancu cugghjunìi ! :-) (cioè neanche tu fai complimenti):
se dovessimo giudicare la tua lagnusía dallo spessore della tua produttività qui,
passeresti addirittura per la reincarnazione di Алексей Стаханов (!)
se dovessimo giudicare la tua lagnusía dallo spessore della tua produttività qui,
passeresti addirittura per la reincarnazione di Алексей Стаханов (!)
giorgio 7/4/2013 - 10:44
Il regno dei tiranni
In realtà il testo non è propriamente inedito, sebbene la musica resti ancora nelle carte di Joe Fallisi. Il testo è stato però pubblicato anche da Catanuto e Schirone nel "Canto Anarchico", a pagina 342 per l'esattezza. Resta comunque un enorme grazie a Joe per avermelo spedito di persona a suo tempo.
Riccardo Venturi 8/4/2013 - 12:08
È una canzone o un fumetto? Tutte e due le cose, perché il fumetto è di Gianfranco Manfredi e la canzone di Davide “Redelnoir” Giromini. Il titolo è lo stesso: Volto Nascosto. Immersa nelle torbide atmosfere delle guerre coloniali italiane, uno sguardo insolito nella nostra storia dalla quale Davide ha tratto un autentico capolavoro che inaugura il suo nuovo album Rivoluzioni Sequestrate.
Riccardo Venturi 8/4/2013 - 11:57
Nec minus præmia delatorum invisa quam scelera
[1977?]
Testo di R. D'Este
Musica e interpretazione di Joe Fallisi
"I premi ai delatori non sono meno odiosi dei delitti" (Publio Cornelio Tacito, Storie, 1-2)
"In seguito al movimento del '77 e alla degenerazione della lotta armata soprattutto negli anni '80 vengono promulgate dallo stato leggi eccezionali e liberticide (ancora in vigore dopo venti anni) dette di "emergenza" che con l'intento di combattere il terrorismo diffuso fanno leva, fra l'altro, sui "pentiti" più o meno "sinceri" e più o meno "costruiti" alla bisogna. Nel corso degli anni '80 vengono incarcerati migliaia di militanti della galassia dell'extrasinistra (e tra questi anche anarchici), avvocati, familiari, conoscenti che pur non avendo nulla a che fare con la lotta armata vengono perseguiti istruendo processi politici fondati essenzialmente sulle voci dei "pentiti" in modo da ottenere terra bruciata attorno ai movimenti... (continua)
Testo di R. D'Este
Musica e interpretazione di Joe Fallisi
"I premi ai delatori non sono meno odiosi dei delitti" (Publio Cornelio Tacito, Storie, 1-2)
"In seguito al movimento del '77 e alla degenerazione della lotta armata soprattutto negli anni '80 vengono promulgate dallo stato leggi eccezionali e liberticide (ancora in vigore dopo venti anni) dette di "emergenza" che con l'intento di combattere il terrorismo diffuso fanno leva, fra l'altro, sui "pentiti" più o meno "sinceri" e più o meno "costruiti" alla bisogna. Nel corso degli anni '80 vengono incarcerati migliaia di militanti della galassia dell'extrasinistra (e tra questi anche anarchici), avvocati, familiari, conoscenti che pur non avendo nulla a che fare con la lotta armata vengono perseguiti istruendo processi politici fondati essenzialmente sulle voci dei "pentiti" in modo da ottenere terra bruciata attorno ai movimenti... (continua)
Quando troppe parole e a tutti note
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/4/2013 - 23:57
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Parole 'n funnu ô mare
[2006]
Album: La Storia Si Ripete
Album: La Storia Si Ripete
Parole 'n funnu ô mare ca sintèmmu e cca iccàmmu
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 8/4/2013 - 08:23
Paolo Pietrangeli: Mio caro padrone domani ti sparo
I soliti metodi democratici...
Con un buffone che intona canzoncine da asilo, umiliando la storia del comunismo, pur di parodizzare il mio nome (l'unico che appaia), ed altri che ne sparano di ogni sorta pur di nascondere i dati di fatto, sarei io il 'poco rilassato', solo perché scelgo la discussione razionale e non l'invettiva o il giustificazionismo a priori. Comico.
Sul sito di Pietrangeli scrivete pure voi (i vostri complimenti, s'intende: fra teste di granito ve la intenderete benissimo). Sarebbe anche interessante capire sotto quale di questi vostri coraggiosi nick si nasconda.
Saludos!
Con un buffone che intona canzoncine da asilo, umiliando la storia del comunismo, pur di parodizzare il mio nome (l'unico che appaia), ed altri che ne sparano di ogni sorta pur di nascondere i dati di fatto, sarei io il 'poco rilassato', solo perché scelgo la discussione razionale e non l'invettiva o il giustificazionismo a priori. Comico.
Sul sito di Pietrangeli scrivete pure voi (i vostri complimenti, s'intende: fra teste di granito ve la intenderete benissimo). Sarebbe anche interessante capire sotto quale di questi vostri coraggiosi nick si nasconda.
Saludos!
D.R. 7/4/2013 - 22:19
Mi permetto di intervenire di nuovo anch'io, il più possibile pacatamente, su questa pagina che sta rischiando di diventare assai più "buffa" della canzone che ospita.
Premetto che questo mio intervento non è tanto come amministratore del sito (come tale, anch'io ho comunque approvato tutti gli interventi quando "ero di turno", mettiamola così...), ma esclusivamente a titolo personale. Però mi garberebbe mettere in chiaro alcune cose.
Personalmente vorrei ripetere che non nutro, né ho mai nutrito, una passione smodata per le canzoni di Paolo Pietrangeli, che comunque ritengo importanti in una data ottica politica e storica.
Ciò detto, la sezione degli "Extra" in cui compare questa canzone si chiama così proprio perché è tale. In quanto "mare magnum" di cose che non hanno nulla o poco a che vedere con il topic, pur vasto, del sito, è per forza di cose controversa; ci stanno pure antichi... (continua)
Premetto che questo mio intervento non è tanto come amministratore del sito (come tale, anch'io ho comunque approvato tutti gli interventi quando "ero di turno", mettiamola così...), ma esclusivamente a titolo personale. Però mi garberebbe mettere in chiaro alcune cose.
Personalmente vorrei ripetere che non nutro, né ho mai nutrito, una passione smodata per le canzoni di Paolo Pietrangeli, che comunque ritengo importanti in una data ottica politica e storica.
Ciò detto, la sezione degli "Extra" in cui compare questa canzone si chiama così proprio perché è tale. In quanto "mare magnum" di cose che non hanno nulla o poco a che vedere con il topic, pur vasto, del sito, è per forza di cose controversa; ci stanno pure antichi... (continua)
Riccardo Venturi 8/4/2013 - 01:02
Γράμμα απ΄τη λεγεώνα των ξένων
Grámma ap' ti legeóna ton xénon
Στίχοι: Κώστας Τριπολίτης
Μουσική: Δήμος Μούτσης
Πρώτη εκτέλεση: Άλκηστις Πρωτοψάλτη & Δήμος Μούτσης
Δίσκος: "Φράγμα", 1981
Testo di Kostas Tripolitis
Musica di Dimos Moutsis
Prima esecuzione di Alkistis Protopsalti e Dimos Moutsis
Disco: "Fragma/Barriera", 1981
Traducendo, con qualche dubbio qua e là, questa piacevole canzone che irride o sorride - non mi so decidere - di quegli "eroi" romanticamente conquistati dall'idea del vivere pericolosamente, che qui si trovano, stralunati anzichenò, in una giungla grondante di umidità, dove sibilano non le lingue forcute dei serpenti ma vere pallottole sparate da invisibili ombre che fanno maledettamente sul serio, mi è venuta l'insana voglia di dedicare la mia piccola fatica a quei tipi muscolosi istoriati di trucidi tatuaggi che senza esservi obbligati si arruolano nei corpi speciali dove sperano... (continua)
Στίχοι: Κώστας Τριπολίτης
Μουσική: Δήμος Μούτσης
Πρώτη εκτέλεση: Άλκηστις Πρωτοψάλτη & Δήμος Μούτσης
Δίσκος: "Φράγμα", 1981
Testo di Kostas Tripolitis
Musica di Dimos Moutsis
Prima esecuzione di Alkistis Protopsalti e Dimos Moutsis
Disco: "Fragma/Barriera", 1981
Traducendo, con qualche dubbio qua e là, questa piacevole canzone che irride o sorride - non mi so decidere - di quegli "eroi" romanticamente conquistati dall'idea del vivere pericolosamente, che qui si trovano, stralunati anzichenò, in una giungla grondante di umidità, dove sibilano non le lingue forcute dei serpenti ma vere pallottole sparate da invisibili ombre che fanno maledettamente sul serio, mi è venuta l'insana voglia di dedicare la mia piccola fatica a quei tipi muscolosi istoriati di trucidi tatuaggi che senza esservi obbligati si arruolano nei corpi speciali dove sperano... (continua)
Έβρεχε από νωρίς στους γύρω λόφους,
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 7/4/2013 - 21:56
Versione italiana di Gian Piero Testa
LETTERA DALLA LEGIONE STRANIERA
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 7/4/2013 - 22:00
Μια γόμα γλυκιά (Ο ήχος της καμπάνας)
http://youtu.be/Wc-VZIzyqUg
Καλημέρα φίλοι μου. Σας στέλνω και μια πρώτη προσπάθεια που κάναμε να οπτικοποιήσουμε το τραγουδάκι.
Χαιρετισμούς Ricardo, Gian Piero...
Καλημέρα φίλοι μου. Σας στέλνω και μια πρώτη προσπάθεια που κάναμε να οπτικοποιήσουμε το τραγουδάκι.
Χαιρετισμούς Ricardo, Gian Piero...
Γιώργος Δουλτσίνος 7/4/2013 - 14:46
Καλημέρα σου, φίλε. Χαίρομαι για το βίντεο, που ακούγεται πολύ καλά. Οι αρχές της ιστοσελήδας σίγουρα θα το τοποθετήσουν εκεί όπου πρέπει. Μπράβο στο συνθέτη, και μπράβο στον στιχουργό!
Gian Piero Testa 7/4/2013 - 17:31
La pèl dins lo vent
[2009]
Album : Register
Còrs : Cecília Collado
Album : Register
Còrs : Cecília Collado
Nasquèri per la rota e la pèl dins lo vent
(continua)
(continua)
inviata da adriana 7/4/2013 - 13:41
Generacion prudéncia
[2009]
Album : Register
"Generacion prudéncia" perque a fòrça de leiçons grandarassas cap a tot, acaban d'assegutar tot, e mai l'enveja, e la prudéncia s'installa a la catamiaula...
Album : Register
"Generacion prudéncia" perque a fòrça de leiçons grandarassas cap a tot, acaban d'assegutar tot, e mai l'enveja, e la prudéncia s'installa a la catamiaula...
D'uèi anirai pas manjar
(continua)
(continua)
inviata da adriana 7/4/2013 - 13:29
"Generation prudence" parce qu'à coup de grandes leçons sur tout, on finit par tout brimer, même l'envie, et la prudence s'installe sournoisement...
Aujourd'hui je n'irai pas manger
(continua)
(continua)
La zappa e la sciabola
Album : Memoria
Album dedicato alle poesie dialettali del poeta comunista Pasquale Creazzo
Una delle poesie più belle del poeta dialettale Pasquale Creazzo (Cinquefrondi, 1875-1963). E' il dialogo tra la creatività, che fa fiorire i frutti della terra, rappresentata dalla zappa e, la distruzione, la morte, rappresentata dalla sciabola. Credo che, a pieno titolo, possa essere annoverata tra le più belle poesie contro ogni violenza e ogni guerra. Qui viene interpretata in versione acustica da Nino Quaranta, autore delle musiche, con Maniera d'Autore.
Dalla pagina youtube di Nino Quaranta
Album dedicato alle poesie dialettali del poeta comunista Pasquale Creazzo
Una delle poesie più belle del poeta dialettale Pasquale Creazzo (Cinquefrondi, 1875-1963). E' il dialogo tra la creatività, che fa fiorire i frutti della terra, rappresentata dalla zappa e, la distruzione, la morte, rappresentata dalla sciabola. Credo che, a pieno titolo, possa essere annoverata tra le più belle poesie contro ogni violenza e ogni guerra. Qui viene interpretata in versione acustica da Nino Quaranta, autore delle musiche, con Maniera d'Autore.
Dalla pagina youtube di Nino Quaranta
Nc'era 'na zappa penduta a 'nu muru
(continua)
(continua)
inviata da adriana & giorgio 6/4/2013 - 11:04
Viva Zapata
[2009]
Album : Register
Fòra-votz e còrs : Nathanaëlle, Bruno, Tatiana
Dins la meteissa jornada, trapi un live de Renaud (Sechan) e un libre de Pascal (Blaise).
Dins lor titol, lo mot província : n.f. ven del latin provincia que vòl dire país vencut.
Emiliano Zapata, revolucionari mexican qu'aparèt la causa dels païsans per la redistribucion de sas tèrras pel sud de Mexic.
Dans la même journée, je tombe sur un live de Renaud (Séchan) et sur un livre de Pascal (Blaise).
Dans leur titre, le mot province : n.f. vient du latin provincia qui signifie pays vaincu.
Emiliano Zapata, révolutionnaire mexicain qui a défendu la cause des paysans pour la redistribution de leurs terres dans le sud du Mexique.
Album : Register
Fòra-votz e còrs : Nathanaëlle, Bruno, Tatiana
Dins la meteissa jornada, trapi un live de Renaud (Sechan) e un libre de Pascal (Blaise).
Dins lor titol, lo mot província : n.f. ven del latin provincia que vòl dire país vencut.
Emiliano Zapata, revolucionari mexican qu'aparèt la causa dels païsans per la redistribucion de sas tèrras pel sud de Mexic.
Dans la même journée, je tombe sur un live de Renaud (Séchan) et sur un livre de Pascal (Blaise).
Dans leur titre, le mot province : n.f. vient du latin provincia qui signifie pays vaincu.
Emiliano Zapata, révolutionnaire mexicain qui a défendu la cause des paysans pour la redistribution de leurs terres dans le sud du Mexique.
Que t'aimi plan Renaud
(continua)
(continua)
inviata da adriana 7/4/2013 - 12:16
Liure Serai
[2009]
Album : Register
Al sègle XIIIen, una crozada menada pel francés Simon de Montfòrt foguèt organizada contra los catars occitans. Caça a l'òme, tribunal de l'inquisicion, lenhièrs... òmes, femnas, enfants, se faguèron chaplar. Lo 1èr masèl se fahuèt a Besièrs. Mas los catars, sonats tanben bonòmes o consolats, causisson de renegar pas sa fe. Aital demòran per l'eternitat d'òmes liures. Uèi e de pertot pel mond, son acabadas per de bon las crozadas ?
Album : Register
Al sègle XIIIen, una crozada menada pel francés Simon de Montfòrt foguèt organizada contra los catars occitans. Caça a l'òme, tribunal de l'inquisicion, lenhièrs... òmes, femnas, enfants, se faguèron chaplar. Lo 1èr masèl se fahuèt a Besièrs. Mas los catars, sonats tanben bonòmes o consolats, causisson de renegar pas sa fe. Aital demòran per l'eternitat d'òmes liures. Uèi e de pertot pel mond, son acabadas per de bon las crozadas ?
Balançat, menat pels corrents
(continua)
(continua)
inviata da adriana 7/4/2013 - 11:58
Au XIIIème siècle, une croisade menée par Simon de Montfort est organisée contre les cathares occitans. Chasse à l'homme, tribunal de l'inquisition, bûchers... Hommes, femmes, enfants, sont massacrés. Le 1er massacgre se fit à Béziers. Mais les cathares, appelés aussi bonshommes ou consolés, choisissent de ne pas renier leur foi. Ils restent ainsi pour l'éternité des Hommes libres. Aujourd'hui et partout dans le monde, les croisades sont-elles vraiment terminées ?
JE SERAI LIBRE
(continua)
(continua)
inviata da adriana 7/4/2013 - 12:02
Register (Maria Durand)
[2009]
Album : Register
Dels temps de las guèrras al sègle XVIIIen, perque èra protestenta, Maria Durand foguèt arrestada a l'edat de 15 ans pels catolics e foguèt empresonada dins una torre a Aigas-Mòrtas en Lengadòc. I demoraraà 38 annadas. Dins aquela torre, sus una grasa, podèm uèi encara legir uèch letras engravadas pendent quelas annadas d'embarrament : RESISTER.
Album : Register
Dels temps de las guèrras al sègle XVIIIen, perque èra protestenta, Maria Durand foguèt arrestada a l'edat de 15 ans pels catolics e foguèt empresonada dins una torre a Aigas-Mòrtas en Lengadòc. I demoraraà 38 annadas. Dins aquela torre, sus una grasa, podèm uèi encara legir uèch letras engravadas pendent quelas annadas d'embarrament : RESISTER.
Dins cada letra Maria
(continua)
(continua)
inviata da adriana 7/4/2013 - 11:43
Dels temps de las guèrras al sègle XVIIIen, perque èra protestenta, Maria Durand foguèt arrestada a l'edat de 15 ans pels catolics e foguèt empresonada dins una torre a Aigas-Mòrtas en Lengadòc. I demoraraà 38 annadas. Dins aquela torre, sus una grasa, podèm uèi encara legir uèch letras engravadas pendent quelas annadas d'embarrament : RESISTER.
REGISTER (MARIA DURAND)
(continua)
(continua)
inviata da adriana 7/4/2013 - 11:54
Pablo Neruda
[2009]
Album : Register
Album : Register
Un pauc de sal, de pauc de mèl
(continua)
(continua)
inviata da adriana 7/4/2013 - 11:35
Caminarem
[2009]
Album : Register
Lo 21 avril 1907 pareissiá lo 1er exemplari del Tocsin, organ de la lucha viticòla, dins un contèxt de revòlta vinhairona a l'intencion del govèrn. A Besièrs, lo 17en regiment d'infantari´ se motina cap a una molonada de mai de 150 000 personas. Lo tèxt que seguís çaisota es una adaptacion d'un article del Tocsin titolat "Quals sèm ?". Demòra d'un biais estranh d'actualitat e d'un biais curiós universal.
Album : Register
Lo 21 avril 1907 pareissiá lo 1er exemplari del Tocsin, organ de la lucha viticòla, dins un contèxt de revòlta vinhairona a l'intencion del govèrn. A Besièrs, lo 17en regiment d'infantari´ se motina cap a una molonada de mai de 150 000 personas. Lo tèxt que seguís çaisota es una adaptacion d'un article del Tocsin titolat "Quals sèm ?". Demòra d'un biais estranh d'actualitat e d'un biais curiós universal.
Sèm los qu'aquí trabalham
(continua)
(continua)
inviata da adriana 7/4/2013 - 11:15
(R)Esistenza
[2008]
Testo e musica di Tristano Gargano
Album: ParolAmare [2009]
Canzone dedicata al partigiano e poeta Solismo Sacco, detto "Sole" della Brigata Risorgimento.
Testo e musica di Tristano Gargano
Album: ParolAmare [2009]
Canzone dedicata al partigiano e poeta Solismo Sacco, detto "Sole" della Brigata Risorgimento.
Quanto che sto per raccontare
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 7/4/2013 - 10:20
Sfiorisci bel fiore
nel testo origianriamente inciso da Jannacci nel 64 la seconda strofa era questa:
C'è odore di cibo quest'oggi nell'aria
Che la pioggia cancella ma presto tornerà
Vi spezzerò il mio pane e starò ad aspettare
La pelle mia nera che mi rinfaccerà
C'è odore di cibo quest'oggi nell'aria
Che la pioggia cancella ma presto tornerà
Vi spezzerò il mio pane e starò ad aspettare
La pelle mia nera che mi rinfaccerà
patchinko 7/4/2013 - 08:33
Il carnevale liberato
1998 (2004)
Acqua e terra
La più importante tradizione popolare di Poggio Mirteto è il Carnevalone Liberato, festa di liberazione dallo Stato Pontificio.
La festa si svolge la prima domenica di quaresima ed è caratterizzata da un forte connotato anticlericale.
L'origine della festa è nella rivolta popolare del 24 febbraio 1861 che decretò la liberazione di Poggio Mirteto dallo Stato Pontificio. Dopo la rivolta, quando la delegazione degli operai di Poggio Mirteto si recò dal marchese Gioacchino Napoleone Pepoli per chiedere l'annessione al futuro Regno d'Italia, il Commissario Generale dell'Umbria propose di premiare la cittadina facendo passare per Poggio Mirteto la ferrovia Roma-Orte. Ma a questa offerta la popolazione preferì invece che venisse stabilito di celebrare ogni anno una grande festa a ricordo della liberazione dallo Stato Pontificio, e così fu.
Il carnevale anticlericale... (continua)
Acqua e terra
La più importante tradizione popolare di Poggio Mirteto è il Carnevalone Liberato, festa di liberazione dallo Stato Pontificio.
La festa si svolge la prima domenica di quaresima ed è caratterizzata da un forte connotato anticlericale.
L'origine della festa è nella rivolta popolare del 24 febbraio 1861 che decretò la liberazione di Poggio Mirteto dallo Stato Pontificio. Dopo la rivolta, quando la delegazione degli operai di Poggio Mirteto si recò dal marchese Gioacchino Napoleone Pepoli per chiedere l'annessione al futuro Regno d'Italia, il Commissario Generale dell'Umbria propose di premiare la cittadina facendo passare per Poggio Mirteto la ferrovia Roma-Orte. Ma a questa offerta la popolazione preferì invece che venisse stabilito di celebrare ogni anno una grande festa a ricordo della liberazione dallo Stato Pontificio, e così fu.
Il carnevale anticlericale... (continua)
Ho visto tanta gente nei colori del carnevale
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 6/4/2013 - 17:15
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Chanson italienne - Il carnevale liberato – Ratti della Sabina – 1998 (2004)
(Pour la version italienne et entendre cette chanson : voir Carnaval libéré)
Pour commencer, un événement historique et festif, le Carnaval libéré.
La plus importante tradition populaire de Poggio Mirteto est le Carnevalone Liberato ( Carnaval libéré), fête de la libération de l'État Pontifical.
La fête se déroule le premier dimanche de carême et est caractérisée par une forte connotation anticléricale.
L'origine de la fête se trouve dans la révolte populaire du 24 février 1861 qui décréta la libération de Poggio Mirteto de l'État Pontifical. Après la révolte, lorsque la délégation des ouvriers de Poggio Mirteto se rendit chez le marquis Gioacchino Napoleone Pepoli pour demander l'annexion de Poggio Mirteto au futur Royaume d'Italie, le Commissaire Général de l'Ombrie proposa de récompenser la cité en faisant... (continua)
(Pour la version italienne et entendre cette chanson : voir Carnaval libéré)
Pour commencer, un événement historique et festif, le Carnaval libéré.
La plus importante tradition populaire de Poggio Mirteto est le Carnevalone Liberato ( Carnaval libéré), fête de la libération de l'État Pontifical.
La fête se déroule le premier dimanche de carême et est caractérisée par une forte connotation anticléricale.
L'origine de la fête se trouve dans la révolte populaire du 24 février 1861 qui décréta la libération de Poggio Mirteto de l'État Pontifical. Après la révolte, lorsque la délégation des ouvriers de Poggio Mirteto se rendit chez le marquis Gioacchino Napoleone Pepoli pour demander l'annexion de Poggio Mirteto au futur Royaume d'Italie, le Commissaire Général de l'Ombrie proposa de récompenser la cité en faisant... (continua)
LE CARNAVAL LIBÉRÉ
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/4/2013 - 22:27
Ieu m'en vau
[2006]
Album: Ço Milhor De Marti
Album: Ço Milhor De Marti
Sus la Plaça de la Glòria
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/4/2013 - 18:12
Caporetto
Version française – CAPORETTO – Marco Valdo M.I. – 2013
Chanson italienne – Caporetto - Armata Brancaleone – 2010
Album: Dura lex
Ah, Lucien l'âne mon ami, juste un mot pour nos amis de langue (et de culture) française, un mot à propos du titre de la canzone. Caporetto a pour les Italiens, grosso modo, le même sens que peut avoir Verdun pour les Français ; comme l'Isonzo ou le Piave pourraient bien s'apparenter à l'Yser... ou à l'Aisne ou à la Marne... Bref, d'immenses champs de boucherie...
Tu as raison, Marco Valdo M.I. mon ami, peu importe qu'on parle de victoire ou de défaite... Il faut en prendre son parti ; à la guerre, la mort est toujours gagnante.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Chanson italienne – Caporetto - Armata Brancaleone – 2010
Album: Dura lex
Ah, Lucien l'âne mon ami, juste un mot pour nos amis de langue (et de culture) française, un mot à propos du titre de la canzone. Caporetto a pour les Italiens, grosso modo, le même sens que peut avoir Verdun pour les Français ; comme l'Isonzo ou le Piave pourraient bien s'apparenter à l'Yser... ou à l'Aisne ou à la Marne... Bref, d'immenses champs de boucherie...
Tu as raison, Marco Valdo M.I. mon ami, peu importe qu'on parle de victoire ou de défaite... Il faut en prendre son parti ; à la guerre, la mort est toujours gagnante.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
CAPORETTO
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/4/2013 - 15:18
Sono di Modena
Album :..un mondo di fratelli e sorelle....
Adesso ricordo, nel centro nord
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/4/2013 - 13:45
Vogghiu gridari
Giorgio, guarda, qui non esistono "furti di lavoro", anzi io li sollecito! :-) Del resto io fino a ieri non sapevo nulla di Danilo Montenegro, neanche il nome...e ci ha pensato l'Adriana. Quindi inserisci, inserisci eccome!
Riccardo Venturi 6/4/2013 - 11:10
D'accordo. Era per me solo una questione di correttezza.
E, dopo 'sta bella faticata, ti cederei volentieri quella della versione italiana.. :-))
E, dopo 'sta bella faticata, ti cederei volentieri quella della versione italiana.. :-))
giorgio 6/4/2013 - 11:38
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Himno Anarquista: La versión anarcosindicalista
Si tratta in realtà di un testo totalmente differente, e che reca anche un titolo differente: Himno Anarquista (o >Salud proletarios). Pur essendo cantato sulla medesima aria di Hijos del pueblo, dovrebbe essere a rigore considerato un canto autonomo; generalmente, però, è associato alla melodia di origine. Nacque con tutta probabilità molto prima della Guerra Civile, vale a dire con gli anni '20 e lo sviluppo in Spagna del sindacalismo anarchico; l'autore del testo è sconosciuto. [RV]