Thapsos
[2000]
Scritta da Riccardo Tesi e Carlo Muratori
Written by Riccardo Tesi and Carlo Muratori
Album: Thapsos
Dischi del Manifesto, 2000
Sale su dal profondo.
di Riccardo Venturi
Questo sito ha dieci anni, e dieci anni fa ero Thapsos...
Ma andiamo con il famoso minimo d'ordine, certo.
Che cos'è Thapsos? Thapsos saliva su dal profondo, e quelle sillabe, Θαψός che bisognerebbe pronunciare con l'accento sulla “o”, Thapsòs e non Thàpsos, riescono ancora a farmi salire su parecchie cose. Thapsos è il tempo che scorre. Thapsos è una sovrapposizione. Thapsos è anche lo schermo di un computer quando ancora non si sapevano molte cose che sarebbero accadute dopo; ma questo, dicono, è normale. Thapsos è, infine, persino lo stridente stupore di un incontro lontano.
Thapsos è un antichissimo villaggio, situato su un'isola che isola non è più. Col tempo è stata unita alla terraferma da una sottile... (continua)
Scritta da Riccardo Tesi e Carlo Muratori
Written by Riccardo Tesi and Carlo Muratori
Album: Thapsos
Dischi del Manifesto, 2000
Sale su dal profondo.
di Riccardo Venturi
Questo sito ha dieci anni, e dieci anni fa ero Thapsos...
Ma andiamo con il famoso minimo d'ordine, certo.
Che cos'è Thapsos? Thapsos saliva su dal profondo, e quelle sillabe, Θαψός che bisognerebbe pronunciare con l'accento sulla “o”, Thapsòs e non Thàpsos, riescono ancora a farmi salire su parecchie cose. Thapsos è il tempo che scorre. Thapsos è una sovrapposizione. Thapsos è anche lo schermo di un computer quando ancora non si sapevano molte cose che sarebbero accadute dopo; ma questo, dicono, è normale. Thapsos è, infine, persino lo stridente stupore di un incontro lontano.
Thapsos è un antichissimo villaggio, situato su un'isola che isola non è più. Col tempo è stata unita alla terraferma da una sottile... (continua)
Sale su, dal profondo
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/3/2013 - 21:07
Percorsi:
Guerra alla Terra
Perché Fausto e Iaio
March 19, 2013
Fausto Tinelli and Lorenzo “Iaio” Iannucci, both 18 years old. Two close friends and two militants of the Leoncavallo Social Center, in Milan. On Saturday 18 March 1978 they were shot to death by unknown killers, who still remain unknown or, maybe, too well known.
WHY FAUSTO AND IAIO?
(continua)
(continua)
19/3/2013 - 19:24
20 marzo 2003 - 20 marzo 2013: "Canzoni Contro la Guerra" compie dieci anni.. Abbiamo scelto di ricordarlo nella maniera più semplice possibile, come semplice è il modo in cui lo mandiamo avanti, tutti i giorni. Ma è comunque un'occasione per ringraziare tutt* coloro che ci hanno aiutati, senza distinzione alcuna. Nel nostro "stile", scegliamo piuttosto di continuare a porci certe domande, del tipo dove mai siano quelle "armi di distruzione di massa" che diedero inizio, giusto dieci anni fa, all'invasione dell'Iraq; oppure ancora, a dieci anni dall'assassinio fascista di Davide "Dax" Cesare, chi ha ammazzato, 35 anni fa (18 marzo 1978) Fausto e Iaio. Due delle migliaia di domande che questo sito si è posto, e che continuerà a porsi mediante, sembra, delle canzoni. Delle canzoni? O sarà, forse, Thapsos?
Riccardo Venturi 19/3/2013 - 18:35
Maddalena
[2011]
Dall’album “Supersantos”
Bellissima! E secondo me non è neppure “Extranea”, ossia penso che ci stia tutta qui nelle CCG…
Ma poi, vedete voi…
Dall’album “Supersantos”
Bellissima! E secondo me non è neppure “Extranea”, ossia penso che ci stia tutta qui nelle CCG…
Ma poi, vedete voi…
Gli presero la casa ed il giardino
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 19/3/2013 - 17:22
Como en Vietnam
[1971]
Scritta da Pablo Milanés
Nell’album di Isabel Parra intitolato “De aquí y de allá” (1971)
Testo trovato su Cancioneros.com
Scritta da Pablo Milanés
Nell’album di Isabel Parra intitolato “De aquí y de allá” (1971)
Testo trovato su Cancioneros.com
Es muy difícil establecer comparación
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 19/3/2013 - 16:38
Anch’io ti ricorderò
Non voglio rinvangare vecchie questioni, ma il sito è pieno di canzoni che parlano di resistenza e guerriglia, molte sono anche dedicate a singoli resistenti e guerriglieri... però si "ghettizza" il Che Guevara negli Extra...
Ho come la sensazione che l'eccessiva esaltazione e mitizzazione che della sua figura è stata fatta in molti ambienti ce la faccia oggi apparire un po' distorta, quasi retorica, vetusta, non moderna e quindi in definitiva da respingere, o sospingere in un angolo...
Un po' lo stesso destino del Cristo, destino che però gli fu impresso dagli uomini, dal modo in cui se ne sono appropriati a loro uso e consumo...
Se provassimo a guardare a questi due personaggi - diversissimi tra di loro, ben inteso - direttamente e non attraverso i filtri imposti dalle loro rispettive "chiese" forse potremmo restituire loro l'umanità che hanno, uomini che hanno combattuto fino alla morte contro l'ingiustizia e l'oppressione, figure che, spogliate del mito e restituite alla storia, forse non sono così Extranee a questo sito.
Ho come la sensazione che l'eccessiva esaltazione e mitizzazione che della sua figura è stata fatta in molti ambienti ce la faccia oggi apparire un po' distorta, quasi retorica, vetusta, non moderna e quindi in definitiva da respingere, o sospingere in un angolo...
Un po' lo stesso destino del Cristo, destino che però gli fu impresso dagli uomini, dal modo in cui se ne sono appropriati a loro uso e consumo...
Se provassimo a guardare a questi due personaggi - diversissimi tra di loro, ben inteso - direttamente e non attraverso i filtri imposti dalle loro rispettive "chiese" forse potremmo restituire loro l'umanità che hanno, uomini che hanno combattuto fino alla morte contro l'ingiustizia e l'oppressione, figure che, spogliate del mito e restituite alla storia, forse non sono così Extranee a questo sito.
Dead End 19/3/2013 - 12:41
Giorgio Gaber: Suona chitarra
[1965 o 1967]
Scritta da Giorgio Gaber con Federico Monti Arduini (in arte “Il Guardiano del Faro), cantautore, compositore e produttore discografico, conosciuto anche con lo pseudonimo di Arfemo.
Lato A di un 45 giri del 1967 (ma sul sito ufficiale di Gaber la canzone è datata al 1965)
Poi in alcuni album, primo di tutti “L’asse di equilibrio” del 1968.
Una canzone importantissima nel percorso artistico di Giorgio Gaber perchè fu la canzone che anticipò la svolta, l'abbandono delle platee televisive e l'approdo al teatro-canzone… (da un’introduzione su YouTube)
Scritta da Giorgio Gaber con Federico Monti Arduini (in arte “Il Guardiano del Faro), cantautore, compositore e produttore discografico, conosciuto anche con lo pseudonimo di Arfemo.
Lato A di un 45 giri del 1967 (ma sul sito ufficiale di Gaber la canzone è datata al 1965)
Poi in alcuni album, primo di tutti “L’asse di equilibrio” del 1968.
Una canzone importantissima nel percorso artistico di Giorgio Gaber perchè fu la canzone che anticipò la svolta, l'abbandono delle platee televisive e l'approdo al teatro-canzone… (da un’introduzione su YouTube)
Se potessi cantare davvero
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 19/3/2013 - 11:39
Acqua ‘e mare
[1994]
Parole e musica di Peppe Licciardi, chitarrista e compositore, fratello della cantante.
Album “Alma Latina”
“È un testo di protesta contro il potere della mafia, della politica, e tutto ciò che ci toglie la libertà di “crescere”, come popolo libero.” (Consiglia Licciardi)
Parole e musica di Peppe Licciardi, chitarrista e compositore, fratello della cantante.
Album “Alma Latina”
“È un testo di protesta contro il potere della mafia, della politica, e tutto ciò che ci toglie la libertà di “crescere”, come popolo libero.” (Consiglia Licciardi)
Acqua 'e mare
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 19/3/2013 - 11:33
Percorsi:
Mafia e mafie
Fachos
[2011]
Scritta da León Gieco con Claudio Moglia
Dall’album “El desembarco”
Un bilancio di vita del grande cantautore argentino, perennemente e nonostante tutto sempre in lotta
contro l’oppressione, gli abusi del Potere e dei suoi sgherri, i grandi trafficanti, i genocidi, i dittatori, i fascisti che allora (quelli che bruciarono i libri, quelli che uccisero Víctor Jara e Garcia Lorca) come oggi (penso – per dirne solo due - ai disastri delle guerre americane in Iraq e Afghanistan, alla ferocia di Bashar al-Asad sul proprio stesso popolo…) insozzano il mondo: “Fascisti brutti e luridi vanno combinando disastri in tutti gli angoli della Terra. Sangue, solitudine e morte ovunque, la moneta corrente…”
[Página/12] - Otra de las nuevas canciones, “Fachos”, también recoge esa idea: un pueblo que lleva el nombre de un represor.
[Gieco] – La letra dice: “El pueblo se llama como... (continua)
Scritta da León Gieco con Claudio Moglia
Dall’album “El desembarco”
Un bilancio di vita del grande cantautore argentino, perennemente e nonostante tutto sempre in lotta
contro l’oppressione, gli abusi del Potere e dei suoi sgherri, i grandi trafficanti, i genocidi, i dittatori, i fascisti che allora (quelli che bruciarono i libri, quelli che uccisero Víctor Jara e Garcia Lorca) come oggi (penso – per dirne solo due - ai disastri delle guerre americane in Iraq e Afghanistan, alla ferocia di Bashar al-Asad sul proprio stesso popolo…) insozzano il mondo: “Fascisti brutti e luridi vanno combinando disastri in tutti gli angoli della Terra. Sangue, solitudine e morte ovunque, la moneta corrente…”
[Página/12] - Otra de las nuevas canciones, “Fachos”, también recoge esa idea: un pueblo que lleva el nombre de un represor.
[Gieco] – La letra dice: “El pueblo se llama como... (continua)
Tengo la vida que cuelga de un hilo,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 19/3/2013 - 11:21
No existe fuerza en el mundo
[1985]
Parole e musica di Gustavo Santaolalla.
Dal disco “De Ushuaia a La Quiaca, vol 1”, con Gustavo Santaolalla (1951-), compositore, musicista e produttore musicale argentino, vincitore di due Oscar per le colonne sonore di “Brokeback Mountain” di Ang Lee (2006) e di “Babel” di Alejandro González Iñárritu (2007).
Testo trovato su Cancioneros.com
Parole e musica di Gustavo Santaolalla.
Dal disco “De Ushuaia a La Quiaca, vol 1”, con Gustavo Santaolalla (1951-), compositore, musicista e produttore musicale argentino, vincitore di due Oscar per le colonne sonore di “Brokeback Mountain” di Ang Lee (2006) e di “Babel” di Alejandro González Iñárritu (2007).
Testo trovato su Cancioneros.com
No existe fuerza en el mundo
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 19/3/2013 - 09:31
Antes del odio
I versi di Miguel Hernández sono tratti dalla raccolta “Cancionero y romancero de ausencias (1938-1941)”, pubblicato per la prima volta a Buenos Aires nel 1958.
La poesia, così come gran parte del “Cancionero”, negli anni 60 è stata messa in musica da Alejandro Pinto (1922-1991), compositore argentino di origine polacca.
Indicazione trovata su Recmusic - The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Nella primavera del 1939, di fronte alla sconfitta del fronte repubblicano, Miguel Hernández cercò di raggiungere il Portogallo ma alla frontiera venne fermato e ributtato in Spagna. Arrestato, cominciò così la sua lunga peregrinazione nelle carceri franchiste, prima a Siviglia e poi a Madrid. Non è difficile riuscire ad immaginare le condizioni di vita nelle prigioni fasciste nei mesi immediatamente successivi alla fine della guerra civile! Inaspettatamente, nel settembre del 1939, Miguel... (continua)
La poesia, così come gran parte del “Cancionero”, negli anni 60 è stata messa in musica da Alejandro Pinto (1922-1991), compositore argentino di origine polacca.
Indicazione trovata su Recmusic - The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Nella primavera del 1939, di fronte alla sconfitta del fronte repubblicano, Miguel Hernández cercò di raggiungere il Portogallo ma alla frontiera venne fermato e ributtato in Spagna. Arrestato, cominciò così la sua lunga peregrinazione nelle carceri franchiste, prima a Siviglia e poi a Madrid. Non è difficile riuscire ad immaginare le condizioni di vita nelle prigioni fasciste nei mesi immediatamente successivi alla fine della guerra civile! Inaspettatamente, nel settembre del 1939, Miguel... (continua)
Dead End 19/3/2013 - 09:04
Hills of Virginia
[2008]
Lyrics & Music by David Ferrard
Album: Broken Sky
This is a song about a young American soldier's experience in Iraq..
Lyrics & Music by David Ferrard
Album: Broken Sky
This is a song about a young American soldier's experience in Iraq..
They came out of nowhere
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 19/3/2013 - 08:49
Words Won't Win
[2008]
Lyrics & Music by Stuart MacLeod
Stu MacLeod is a singer-songwriter currently living in Edinburgh, and producing songs for the local band The 48, as well as various solo numbers. This song was inspired by "the situation in the Middle East (and various others regions which seem to follow the same pattern) and by the fact that all the negotiations in the world might not dissuade certain factions...the song laments the militarism and blinkered vision of so many of the parties involved".
Lyrics & Music by Stuart MacLeod
Stu MacLeod is a singer-songwriter currently living in Edinburgh, and producing songs for the local band The 48, as well as various solo numbers. This song was inspired by "the situation in the Middle East (and various others regions which seem to follow the same pattern) and by the fact that all the negotiations in the world might not dissuade certain factions...the song laments the militarism and blinkered vision of so many of the parties involved".
Ten men
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 19/3/2013 - 08:31
Marizibill
Chanson française – Marizibill – Léo Ferré – 1969
Texte : Guillaume Apollinaire – 1913
Musique : Léo Ferré
Voici une sorte de Bocca di Rosa, version rhénane...On se reportera audacieusement à la chanson de Georges Brassens, Le Père Noël et la petite fille... On y trouve la Chanson de Marinelle et Bouche de Rose...
Quant à Apollinaire et Ferré ils auraient sans aucun doute aimé que leur chanson voisine celles-là.
Cela dit, l'interprétation de Léo Ferré est des plus étonnantes.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I.
Texte : Guillaume Apollinaire – 1913
Musique : Léo Ferré
Voici une sorte de Bocca di Rosa, version rhénane...On se reportera audacieusement à la chanson de Georges Brassens, Le Père Noël et la petite fille... On y trouve la Chanson de Marinelle et Bouche de Rose...
Quant à Apollinaire et Ferré ils auraient sans aucun doute aimé que leur chanson voisine celles-là.
Cela dit, l'interprétation de Léo Ferré est des plus étonnantes.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I.
Dans la Haute-Rue à Cologne
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/3/2013 - 22:13
Sciopero!
1998 – Gridalo Forte Records
Gente distratta
Gente distratta
Le fabbriche chiuse non aprirai
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 18/3/2013 - 17:51
Alex
[2002]
Dall'album "Sogni da coltivare"
Padre Alessandro Zanotelli, più noto come Alex Zanotelli (Livo, 26 agosto 1938), è un religioso, presbitero e missionario italiano, facente parte della comunità missionaria dei Comboniani.
Dall'album "Sogni da coltivare"
Padre Alessandro Zanotelli, più noto come Alex Zanotelli (Livo, 26 agosto 1938), è un religioso, presbitero e missionario italiano, facente parte della comunità missionaria dei Comboniani.
Dicono si chiami Alex
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 18/3/2013 - 17:46
Los Tupamaros
[1976]
Nell’album di Judith Reyes intitolato “Iztacalco y la Revolución Pobrista de América Latina – Cantos de denuncia”
Nell’album di Judith Reyes intitolato “Iztacalco y la Revolución Pobrista de América Latina – Cantos de denuncia”
De la libertad del pueblo con gusto vengo a decirles que en el Uruguay flamea en la punta de los fusiles y dicen los Tupamaros con un pregón oportuno habrá patria para todos o no habrá para ninguno.
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 18/3/2013 - 17:33
Encuentro con el diablo
[1979]
Scritta da Charly García con David Lebón, chitarrista della band.
Dall’album “Bicicleta” del 1980
Composta nel 1979 all’indomani di una convocazione che Charly García e altri artisti in vista di quell’epoca avevano ricevuto da parte del ministro dell’Interno della dittatura, il generale Albano Harguindeguy, conosciuto come “El Diablo” per la sua crudeltà. Immagino che in quell’occasione il ministro abbia suggerito agli invitati di fare molta attenzione, ma sembra che Charly García non abbia raccolto l’invito…
Processato dopo la fine del regime per crimini contro l’umanità, Albano Harguindeguy fu poi tra i gerarchi che beneficiarono dell’indulto elargito dal presidente Menem. I processi a suo carico ripresero dopo il 2003, anno in cui la Corte Suprema revocò l’indulto presidenziale, le cosiddette leggi “Punto Final” y “Obediencia Debida” o, più concretamente, “Leyes... (continua)
Scritta da Charly García con David Lebón, chitarrista della band.
Dall’album “Bicicleta” del 1980
Composta nel 1979 all’indomani di una convocazione che Charly García e altri artisti in vista di quell’epoca avevano ricevuto da parte del ministro dell’Interno della dittatura, il generale Albano Harguindeguy, conosciuto come “El Diablo” per la sua crudeltà. Immagino che in quell’occasione il ministro abbia suggerito agli invitati di fare molta attenzione, ma sembra che Charly García non abbia raccolto l’invito…
Processato dopo la fine del regime per crimini contro l’umanità, Albano Harguindeguy fu poi tra i gerarchi che beneficiarono dell’indulto elargito dal presidente Menem. I processi a suo carico ripresero dopo il 2003, anno in cui la Corte Suprema revocò l’indulto presidenziale, le cosiddette leggi “Punto Final” y “Obediencia Debida” o, più concretamente, “Leyes... (continua)
Nunca pensé encontrarme con el diablo
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 16:58
Hanno sparato a un angelo
(testo e musica di Massimo Bubola)
Questa una CCG, mo' pure i fatti di cronaca?
Provo a spiegarmi: hanno ammazzato sotto casa mia, nel quartiere di Torpignattara a Roma, un tempo borgata, già citata in "ragazzi di vita" di Pasolini: il cinema impero ormai è chiuso, il 409 ancora l'attraversa... Quartiere multietnico, forse uno dei più multietnici d'Italia, la scuola elementare una delle più citate quando si parla di immigrazione.
E l'omicidio di Zhou Zheng e della figlioletta Joy è stato un fatto importante per questo quartiere... Alla fiaccolata ho visto italiani sfilare insieme alle comuintà cinese, bengalese, rumena... i locali del quartiere completamente chiusi. E allora secondo me è una CCG...
Avevo inserito questa canzone prima che nascesse il progetto di Bubola instantsongs.it
I fatti
Roma, 3 gennaio 2012. Verso le ore 22, Zhou Zeng, di 31 anni, con la figlia di nove mesi,... (continua)
Questa una CCG, mo' pure i fatti di cronaca?
Provo a spiegarmi: hanno ammazzato sotto casa mia, nel quartiere di Torpignattara a Roma, un tempo borgata, già citata in "ragazzi di vita" di Pasolini: il cinema impero ormai è chiuso, il 409 ancora l'attraversa... Quartiere multietnico, forse uno dei più multietnici d'Italia, la scuola elementare una delle più citate quando si parla di immigrazione.
E l'omicidio di Zhou Zheng e della figlioletta Joy è stato un fatto importante per questo quartiere... Alla fiaccolata ho visto italiani sfilare insieme alle comuintà cinese, bengalese, rumena... i locali del quartiere completamente chiusi. E allora secondo me è una CCG...
Avevo inserito questa canzone prima che nascesse il progetto di Bubola instantsongs.it
I fatti
Roma, 3 gennaio 2012. Verso le ore 22, Zhou Zeng, di 31 anni, con la figlia di nove mesi,... (continua)
Hanno sparato a un angelo in fondo alla città
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 18/3/2013 - 16:39
Le memorie
La musica, i testi, l'esecuzione, gli arrangiamenti, il video e tutto il resto sono fatti da me. Ho registrato questa canzone circa dieci anni fa, nel 2001. E' stato per me sempre un tema molto caro e su cui ho letto molti libri. Non credo di poter aggiungere ora qualcosa di piu' di quello che gia' e' stato detto. Credo che sia un dovere per ognuno di noi sapere e far sapere, cosi' da dare un senso alla morte. Quello che e' successo gettera' sempre un'ombra scura sull'umanita', una vergogna a pesare sull'anima del mondo senza possibilita' di assoluzione...MAI... Preservare la memoria per dare una coscenza al futuro.
Noi che all'inferno giungemmo anzitempo
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 18/3/2013 - 16:17
Tiempos difíciles
[1982]
Scritta da Fito Páez all’epoca della collaborazione con la band di Baglietto.
Dall’album “Actuar para vivir”. E’ anche il titolo dell’album successivo di Baglietto, pubblicato nel 1982.
Un’altra canzone di denuncia della situazione in Argentina sotto la dittatura, ma nell’ultima strofa – nonostante la guerra delle Malvinas/Falklands che infuriava - si intravedono già “pezzettini di primavera”…
Scritta da Fito Páez all’epoca della collaborazione con la band di Baglietto.
Dall’album “Actuar para vivir”. E’ anche il titolo dell’album successivo di Baglietto, pubblicato nel 1982.
Un’altra canzone di denuncia della situazione in Argentina sotto la dittatura, ma nell’ultima strofa – nonostante la guerra delle Malvinas/Falklands che infuriava - si intravedono già “pezzettini di primavera”…
Tiempo de relojes que no duermen más,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 15:42
First Thing I Learned About a Gun
[2011]
Lyrics & Music by Tom Neilson
Album: Between The Rivers
A reflection on childhood on the farm
and a response to senseless gun violence.
Lyrics & Music by Tom Neilson
Album: Between The Rivers
A reflection on childhood on the farm
and a response to senseless gun violence.
Playin' army in the barn,
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 18/3/2013 - 15:25
Percorsi:
Armi, la guerra in casa tutti i giorni
La censura no existe
[1982]
Dall’album “Actuar para vivir”
Geniale e coraggiosa canzone scritta nel pieno di una delle dittature più feroci che società umana abbia mai conosciuto…
Scritta insieme a Piero.
Dall’album “Actuar para vivir”
Geniale e coraggiosa canzone scritta nel pieno di una delle dittature più feroci che società umana abbia mai conosciuto…
Scritta insieme a Piero.
La censura no existe, mi amor,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 15:20
Soy un pobre agujero
[1981]
Parole e musica di León Gieco
Album “Pensar en nada”
Testo trovato su Cancioneros.com
Una canzone di denuncia dello stato dell’Argentina scritta in piena dittatura e per questo piuttosto criptica e metaforica, ma chiara.
“Sono un povero buco”, junto a “Canción de Alicia en el país” de Serú Girán y Carta de un león a otro de Juan Carlos Baglietto, es una de las grandes canciones metafóricas que habla de la realidad social durante la última dictadura argentina. (es.wikipedia)
Parole e musica di León Gieco
Album “Pensar en nada”
Testo trovato su Cancioneros.com
Una canzone di denuncia dello stato dell’Argentina scritta in piena dittatura e per questo piuttosto criptica e metaforica, ma chiara.
“Sono un povero buco”, junto a “Canción de Alicia en el país” de Serú Girán y Carta de un león a otro de Juan Carlos Baglietto, es una de las grandes canciones metafóricas que habla de la realidad social durante la última dictadura argentina. (es.wikipedia)
Me pueden mirar de arriba hacia abajo
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 15:01
Esos ojos negros
[1985]
Parole e musica di León Gieco
Dal disco “De Ushuaia a La Quiaca, vol 1”, con Gustavo Santaolalla (1951-), compositore, musicista e produttore musicale argentino, vincitore di due Oscar per le colonne sonore di “Brokeback Mountain” di Ang Lee (2006) e di “Babel” di Alejandro González Iñárritu (2007).
Una canzone di “fine dittatura”…
Gli occhi neri sono quelli di Jorge Rafael Videla, il principale esponente della giunta militare argentina al potere tra il 1976 ed il 1983, quegli occhi che mentre guardavano le partite dei Mondiali di calcio portavano impresso sulla retina le immagini del massacro di un’intera generazione di argentini …
Solo recentemente, nel 2010, il popolo argentino è riuscito a “poner llave” e ad “encierrar” definitivamente il vecchio e mai pentito dittatore ed assassino di massa, che alla lettura della sentenza ha dichiarato: “Quella che abbiamo... (continua)
Parole e musica di León Gieco
Dal disco “De Ushuaia a La Quiaca, vol 1”, con Gustavo Santaolalla (1951-), compositore, musicista e produttore musicale argentino, vincitore di due Oscar per le colonne sonore di “Brokeback Mountain” di Ang Lee (2006) e di “Babel” di Alejandro González Iñárritu (2007).
Una canzone di “fine dittatura”…
Gli occhi neri sono quelli di Jorge Rafael Videla, il principale esponente della giunta militare argentina al potere tra il 1976 ed il 1983, quegli occhi che mentre guardavano le partite dei Mondiali di calcio portavano impresso sulla retina le immagini del massacro di un’intera generazione di argentini …
Solo recentemente, nel 2010, il popolo argentino è riuscito a “poner llave” e ad “encierrar” definitivamente il vecchio e mai pentito dittatore ed assassino di massa, che alla lettura della sentenza ha dichiarato: “Quella che abbiamo... (continua)
Esos ojos negros que miraban
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 14:39
Venas abiertas
[1985]
Parole di Mario Schajris, autore nonché sceneggiatore e produttore televisivo argentino.
Musica di Leo Sujatovich (1960-), pianista e compositore argentino
Nel disco di Mercedes Sosa “Vengo a ofrecer mi corazón”
Testo trovato su Cancioneros.com
Parole di Mario Schajris, autore nonché sceneggiatore e produttore televisivo argentino.
Musica di Leo Sujatovich (1960-), pianista e compositore argentino
Nel disco di Mercedes Sosa “Vengo a ofrecer mi corazón”
Testo trovato su Cancioneros.com
América Latina
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 13:53
Quiero amar mi país
[1985]
Scritta da Horacio Sosa, musicista argentino (che non è parente di Mercedes)
Nel disco di Mercedes Sosa “Vengo a ofrecer mi corazón”
Scritta da Horacio Sosa, musicista argentino (che non è parente di Mercedes)
Nel disco di Mercedes Sosa “Vengo a ofrecer mi corazón”
Quisiera iluminar la sombra del terror
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 13:28
Yo vengo a ofrecer mi corazón
[1985]
Parole e musica di Fito Páez
Dall’album “Giros”
La fine della dittatura e la necessità di darsi da fare per ricostruire il paese, la vita, l’amore e la speranza: “Chi ha detto che tutto è perduto? Nonostante tutto il sangue che il fiume si è portato via, io oggi sono qui per offrire il mio cuore…”
Una delle canzoni più famose del cantautore argentino, interpretata da Joan Manuel Serrat, Pablo Milanés, da Ana Belén, León Gieco, da Víctor Heredia, Judit Neddermann ma soprattutto dalla grande “Negra Sosa”, Mercedes Sosa, che ne fece un suo cavallo di battaglia intitolando così il suo album che uscì quello stesso anno.
Parole e musica di Fito Páez
Dall’album “Giros”
La fine della dittatura e la necessità di darsi da fare per ricostruire il paese, la vita, l’amore e la speranza: “Chi ha detto che tutto è perduto? Nonostante tutto il sangue che il fiume si è portato via, io oggi sono qui per offrire il mio cuore…”
Una delle canzoni più famose del cantautore argentino, interpretata da Joan Manuel Serrat, Pablo Milanés, da Ana Belén, León Gieco, da Víctor Heredia, Judit Neddermann ma soprattutto dalla grande “Negra Sosa”, Mercedes Sosa, che ne fece un suo cavallo di battaglia intitolando così il suo album che uscì quello stesso anno.
¿Quién dijo que todo está perdido?
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 13:12
Si me matan, bueno (Ante la vida, sereno)
[1937]
Versi di Miguel Hernández
Musica di Joan Manuel Serrat
La poesia fu originariamente pubblicata nella raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra” Socorro Rojo Internacional, 1937, con il titolo “Ante la vida, sereno”.
Nell’album di Serrat intitolato “Hijo de la luz y de la sombra” (2010)
Testo trovato su Cancioneros.com
Versi di Miguel Hernández
Musica di Joan Manuel Serrat
La poesia fu originariamente pubblicata nella raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra” Socorro Rojo Internacional, 1937, con il titolo “Ante la vida, sereno”.
Nell’album di Serrat intitolato “Hijo de la luz y de la sombra” (2010)
Testo trovato su Cancioneros.com
Ante la vida, sereno
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 11:18
Buenos tiempos
[1998]
Parole e musica di Joan Manuel Serrat
Album “Sombras de la China”
Testo trovato su Cancioneros.com
Parole e musica di Joan Manuel Serrat
Album “Sombras de la China”
Testo trovato su Cancioneros.com
Corren buenos tiempos,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/3/2013 - 10:11
People Have The Power
Ciao
we can turn the earth's revolution
secondo me non significa
'noi possiamo dare il via alla rivoluzione sulla terra'
La traduzione letterale sarebbe
possiamo invertire il senso di rivoluzione della Terra (rivoluzione intesa come la Terra orbitante intorno al sole ed è il moto di quest ultima che le persone potrebbero invertire). non esistendo in italiano una espressione simile la traduzione di concetto sarebbe
'possiamo fare qualunque cosa, anche l'impossibile' (paolo)
we can turn the earth's revolution
secondo me non significa
'noi possiamo dare il via alla rivoluzione sulla terra'
La traduzione letterale sarebbe
possiamo invertire il senso di rivoluzione della Terra (rivoluzione intesa come la Terra orbitante intorno al sole ed è il moto di quest ultima che le persone potrebbero invertire). non esistendo in italiano una espressione simile la traduzione di concetto sarebbe
'possiamo fare qualunque cosa, anche l'impossibile' (paolo)
paolo 17/3/2013 - 17:44
×
si traduce con
"...98 e un anno di carcere e saremo pari/avrai ripagato il tuo debito", non "lo chiameremo Johnny 99", che non significa nulla.
(asdf)