Barabba Superstar
[2010]
Dall'album "Combat Disco Casbah"
Testo: Massimo "Zorro" Marini
Musica: Figli di Madre Ignota
Dall'album "Combat Disco Casbah"
Testo: Massimo "Zorro" Marini
Musica: Figli di Madre Ignota
Senti me sentimento
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 5/10/2013 - 22:44
Stop it
Voci per la libertà 2013
We are a slow vibration ready to explode
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 4/10/2013 - 20:41
Di porpora e neve
(autrice e compositrice Michela Di Ciocco)
Voci per la libertà 2013
Voci per la libertà 2013
Secoli,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 4/10/2013 - 18:41
Percorsi:
Il dramma tibetano
Shapes of Sound
Voci per la libertà 2013
Ho Avuto molto tempo e so
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:57
Caino
Voci per la libertà 2013
Scendi giù, scendi giù dal letto
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:55
Percorsi:
Pena di morte: omicidio del potere
Res Publica
(autore e compositore David Boriani)
Voci per la libertà 2013
Voci per la libertà 2013
In condizioni migliori
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:52
Saint Michel
2013
Canzoni al buio
(A.Cavallaro)
Sorta di preghiera al santo protettore della Polizia, al quale si rivolge l'artista per capire cosa è realmente successo a Stefano Cucchi e a Aldrovandi e per chiedere giustizia.
Voci per la libertà 2013
Canzoni al buio
(A.Cavallaro)
Sorta di preghiera al santo protettore della Polizia, al quale si rivolge l'artista per capire cosa è realmente successo a Stefano Cucchi e a Aldrovandi e per chiedere giustizia.
Voci per la libertà 2013
Per chi non spezza, mai le catene,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:49
The Call of the Lords
Music and Lyrics by “SYNCAGE 2013”
DEDICATO AI MILIONI DI RAGAZZI TRASFORMATI IN SOLDATI DAI SIGNORI DELLA GUERRA
Premio della Critica Voci per la libertà 2013
DEDICATO AI MILIONI DI RAGAZZI TRASFORMATI IN SOLDATI DAI SIGNORI DELLA GUERRA
Premio della Critica Voci per la libertà 2013
Now, handsome young man
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 4/10/2013 - 15:34
Rose di Romania
1992
Rock in Italia
Priviero/Bubola
Rock in Italia
Priviero/Bubola
Amore ciao, domani vado via
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/10/2013 - 15:27
In Sud Africa
1988
San Valentino
San Valentino
Così siedi ed ascolta figlio mio
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 4/10/2013 - 14:20
El burro i l’àguila reial
[1974]
Parole e musica di Francesc “Quico” Pi de la Serra
Dall’album intitolato “No és posible el que visc” (lo tradurrei con “Non credo ai miei occhi”)
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
interpretata anche da Cesk Freixas
Chi sono l’asino e l’aquila reale? Eccoli qua!
Parole e musica di Francesc “Quico” Pi de la Serra
Dall’album intitolato “No és posible el que visc” (lo tradurrei con “Non credo ai miei occhi”)
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il sempre ottimo sito di Gustavo Sierra Fernández.
interpretata anche da Cesk Freixas
Chi sono l’asino e l’aquila reale? Eccoli qua!
Qui fa i desfà quan vol sense manies,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 4/10/2013 - 10:54
Aire libre
[1958]
Versi del poeta Blas de Otero, dalla raccolta intitolata “En castellano” pubblicata nel 1960.
Musica di Víctor Manuel, dall’album intitolato “Víctor Manuel 10” pubblicato nel 1976.
Un inno all’amore e alla libertà di rara bellezza e potenza. Ed è pure una CCG DOCG perché negli ultimi versi il poeta, per aggirare la censura, trasforma “los curas”, i preti, in “los tundras” (con l’articolo non concordante, che tundra è femminile anche in spagnolo… e poi l’uso di quel sostantivo non avrebbe alcun senso nel contesto…) e “los militares” in “los similares”. La censura, meschina, non si accorse di essere stata buggerata, ma colpì comunque i versi più esplicitamente erotici contenuti nella seconda strofa…
Era quindi sul clero e su militari, sui cardini del franchismo che Blas de Otero sputava… all’aria libera. (fonte: Blas de otero y la censura española desde 1949 hasta la transición política”, di Lucía Montejo Gurruchaga, UNED – Madrid)
Versi del poeta Blas de Otero, dalla raccolta intitolata “En castellano” pubblicata nel 1960.
Musica di Víctor Manuel, dall’album intitolato “Víctor Manuel 10” pubblicato nel 1976.
Un inno all’amore e alla libertà di rara bellezza e potenza. Ed è pure una CCG DOCG perché negli ultimi versi il poeta, per aggirare la censura, trasforma “los curas”, i preti, in “los tundras” (con l’articolo non concordante, che tundra è femminile anche in spagnolo… e poi l’uso di quel sostantivo non avrebbe alcun senso nel contesto…) e “los militares” in “los similares”. La censura, meschina, non si accorse di essere stata buggerata, ma colpì comunque i versi più esplicitamente erotici contenuti nella seconda strofa…
Era quindi sul clero e su militari, sui cardini del franchismo che Blas de Otero sputava… all’aria libera. (fonte: Blas de otero y la censura española desde 1949 hasta la transición política”, di Lucía Montejo Gurruchaga, UNED – Madrid)
Si algo me gusta, es vivir.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 3/10/2013 - 15:49
El monte y el río
[1952]
Versi di Pablo Neruda, dalla raccolta intitolata “Los versos del capitán”, edito per la prima volta a Napoli nel 1952.
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Versi di Pablo Neruda, dalla raccolta intitolata “Los versos del capitán”, edito per la prima volta a Napoli nel 1952.
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
En mi patria hay un monte.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 3/10/2013 - 12:55
Porque no estamos conformes
[1976]
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí”.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí”.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Porque no estamos conformes
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 3/10/2013 - 12:54
Cómo canta la paloma
[1976]
Scritta per Rosa León da Chicho Sánchez Ferlosio
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta per Rosa León da Chicho Sánchez Ferlosio
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
¡Cómo canta la paloma!.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 3/10/2013 - 12:53
¡Ay Carmela!
[1976]
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz insieme a Luis Eduardo Aute
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta dal poeta e liricista basco Jesús Munárriz insieme a Luis Eduardo Aute
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
¿Quén se acordaba de tí
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 3/10/2013 - 12:52
Campo de amor
[1964]
Versi del poeta Blas De Otero, dalla raccolta “Que trata de España” edita nel 1964 e stracensurata dal regime..
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Versi del poeta Blas De Otero, dalla raccolta “Que trata de España” edita nel 1964 e stracensurata dal regime..
Musica di Rosa León
Nell’album intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Si me muero, que sepan que he vivido
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 3/10/2013 - 12:48
A por el mar
[1976]
Scritta da Luis Eduardo Aute, che la incise personalmente nel 1978 nel suo album intitolato “Albanta”.
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Luis Eduardo Aute, che la incise personalmente nel 1978 nel suo album intitolato “Albanta”.
Nell’album della León intitolato “Oído por ahí” pubblicato nel 1976.
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
El mar, que fue una palabra
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 3/10/2013 - 10:58
Los clandestinos
[1976]
Scritta da Rosa León con il poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Rosa León con il poeta e liricista basco Jesús Munárriz
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Pocos saben sus nombres, sus apellidos;
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 3/10/2013 - 10:56
Las canciones que ahora nacen
[1976]
Scritta da Rosa León con il marito José Luis García Sánchez, regista cinematografico
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Scritta da Rosa León con il marito José Luis García Sánchez, regista cinematografico
Nell’album “Oído por ahí”
Un album emblematico del periodo della transizione dalla dittatura alla “democrazia”, quando gli ex falangisti preparavano il proprio riciclaggio nelle nuove istituzioni e nel frattempo la polizia e le organizzazioni paramilitari fasciste ammazzavano per le strade operai e militanti di sinistra…
Las canciones que ahora nacen
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 3/10/2013 - 10:55
Die Sonate vom Guten Menschen
[2006]
Scritta da Gabriel Yared e Stéphane Moucha.
Dalla colonna sonora del film “Das Leben der Anderen” (“Le vite degli altri”), diretto nel 2006 dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.
Nel film viene eseguita direttamente dall’attore Sebastian Koch, interprete del personaggio dello scrittore teatrale ed intellettuale Georg Dreyman.
Non credo di dovervi raccontare la trama de “Le vite degli altri”.
Per motivare questa mia proposta, devo solo qui ricordare che nel film Albert Jerska (interpretato da Volkmar Kleinert), un attore perseguitato dalle autorità della Germania Est e costretto all’inattività, poco prima di suicidarsi regala all’amico Georg Dreyman (Sebastian Koch) lo spartito di questa “Sonate vom Guten Menschen”. Nei dialoghi viene associata a l’“Appassionata”, la sonata per pianoforte... (continua)
Scritta da Gabriel Yared e Stéphane Moucha.
Dalla colonna sonora del film “Das Leben der Anderen” (“Le vite degli altri”), diretto nel 2006 dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.
Nel film viene eseguita direttamente dall’attore Sebastian Koch, interprete del personaggio dello scrittore teatrale ed intellettuale Georg Dreyman.
Non credo di dovervi raccontare la trama de “Le vite degli altri”.
Per motivare questa mia proposta, devo solo qui ricordare che nel film Albert Jerska (interpretato da Volkmar Kleinert), un attore perseguitato dalle autorità della Germania Est e costretto all’inattività, poco prima di suicidarsi regala all’amico Georg Dreyman (Sebastian Koch) lo spartito di questa “Sonate vom Guten Menschen”. Nei dialoghi viene associata a l’“Appassionata”, la sonata per pianoforte... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart 2/10/2013 - 14:24
Neno orfo con cabalos ao fondo
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da César del Caño e da Antón Seoane (Pilocha).
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo, qui descritto come cavalli al galoppo di notte, portatori di un vento scuro e mortale, cavalli che al loro passaggio hanno lasciato il poeta – che nel 1936-39 era un giovane uomo – orfano di tutto, persino della propria dignità, giacchè allo scoppio della guerra civile Celso Emilio Ferreiro fu costretto ad arruolarsi tra i falangisti “come unico modo di aver salva la vita e di garantire tranquillità alla famiglia”. Ma già nel 1937, di ritorno dal fronte delle Asturie, fu arrestato e detenuto per alcuni giorni per aver pronunciato discorsi antifascisti. Fu salvato dalla fucilazione,... (continua)
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da César del Caño e da Antón Seoane (Pilocha).
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo, qui descritto come cavalli al galoppo di notte, portatori di un vento scuro e mortale, cavalli che al loro passaggio hanno lasciato il poeta – che nel 1936-39 era un giovane uomo – orfano di tutto, persino della propria dignità, giacchè allo scoppio della guerra civile Celso Emilio Ferreiro fu costretto ad arruolarsi tra i falangisti “come unico modo di aver salva la vita e di garantire tranquillità alla famiglia”. Ma già nel 1937, di ritorno dal fronte delle Asturie, fu arrestato e detenuto per alcuni giorni per aver pronunciato discorsi antifascisti. Fu salvato dalla fucilazione,... (continua)
Pasaron os cabalos da noite e veu a ialba.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 2/10/2013 - 12:12
Espranza
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Alfonso Deus Santos (Cumbre), da Jei Noguerol e da Suso Vaamonde.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Alfonso Deus Santos (Cumbre), da Jei Noguerol e da Suso Vaamonde.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo…
Erguerémo-la espranza
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 2/10/2013 - 11:51
Deitado frente ao mar
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Bibiano e da Xerardo Moscoso.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… La lingua gallega, lingua popolare e proletaria, è per il poeta il solo mezzo per cantare degli uomini giusti e buoni, di tutti coloro che soffrono, in Galizia come nel mondo intero, perché costretti a subire, meglio, a combattere quotidianamente contro le menzogne e le ingiustizie dei potenti……
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Messa in musica, per esempio, da Bibiano e da Xerardo Moscoso.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… La lingua gallega, lingua popolare e proletaria, è per il poeta il solo mezzo per cantare degli uomini giusti e buoni, di tutti coloro che soffrono, in Galizia come nel mondo intero, perché costretti a subire, meglio, a combattere quotidianamente contro le menzogne e le ingiustizie dei potenti……
Lingoa proletaria do meu pobo,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 2/10/2013 - 11:39
Aire puro
[1962]
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Jei Noguerol.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… L’aria pura che reclamava il suo diritto ad entrare in ogni casa era quella stessa libertà che - se accolta da tutti come auspicava il poeta - avrebbe finalmente soffiato via il tanfo del fascismo che appestava la Spagna…
Versi di Celso Emilio Ferreiro, dalla raccolta intitolata “Longa noite de pedra” pubblicata nel 1962 e stracensurata dal regime franchista.
Poesia musicata, per esempio, da Jei Noguerol.
La lunga notte di pietra è la lunga notte della libertà sotto il fascismo… L’aria pura che reclamava il suo diritto ad entrare in ogni casa era quella stessa libertà che - se accolta da tutti come auspicava il poeta - avrebbe finalmente soffiato via il tanfo del fascismo che appestava la Spagna…
O aire puro da mañá procrama
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 2/10/2013 - 11:24
Cantata NO MUOS
Nella tradizione dei cantastorie, la cantata racconta la nascita del movimento NO MUOS, che si oppone alla installazione della 4° stazione M.U.O.S. (Mobil User Objective Sistem) nella base militare US Navy N.R.T.F. a Niscemi (CT). La storia arriva fino al 30 marzo 2013, giornata della grande manifestazione nazionale a Niscemi, dove è stata presentata per la prima volta.
www.nomuos.info
www.nomuosfilm.it
www.matildepoliti.com
www.nomuos.info
www.nomuosfilm.it
www.matildepoliti.com
1. Sicilia, nostra terra amata matri
(continua)
(continua)
inviata da matilde politi 2/10/2013 - 10:51
無所有 (Nothing To My Name)
I have asked endlessly,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 25/9/2013 - 12:05
Eroi nel vento
ascolto questo disco da diciassette anni,ogni volta mi fa provare dei brividi...nulla di piu umano è mai esistito in un gruppo rock,non solo italiano!!! Li amo!
calvetti stefano 25/9/2013 - 02:09
Don't Let It Bring You Down
Grazie per l'arricchimento, Max. Non sapevo dei tir, i cui nomi però, secondo me, non sono casuali. Non leggo molto volentieri le traduzioni riportate dai testi in vendita, perchè troppo spesso riportano errori grossolani, che fanno pensare a molte canzoni come astruse accozzaglie di versi scritti da un pazzo: si vede che di solito sono fatte da qualcuno che non "sente" l'autore o non ha tempo nè voglia di cogliere il significato vero delle sue parole; il rischio di tradurre male l'inglese o, peggio, l'americano secondo me é molto elevato. Ad esempio, Luna blu (che significa luna triste) "affonda", non dondola, e Vento freddo non "lascia svolazzare sulla sua scia da terra il quotidiano", ma, eventualmente, "fila giù per il vicolo, all'alba, e il giornale del mattino vola" (due immagini, due fotogrammi, non una). Mi piace pensare ad una canzone come ad un filmato e trovo questa caratteristica... (continua)
Enrico 25/9/2013 - 00:39
On Battleship Hill
PJ Harvey'in bu şarkısı Conk Bayırı Muharebesi hakkında yazılmıştır. Adı geçen tepe ''Battleship Hill'' Anzak bölgesindeki Düztepe'dir. (Belkide doğrudan Conkbayırı demeliyiz.) Baby 700 denilen mezarlıkta bu bölgede bulunur. Üzerinde büyük muharebeler olmuştur.
(Significativa la traduzione in turco visto che la canzone si riferisce alla battaglia di Gallipoli)
(Significativa la traduzione in turco visto che la canzone si riferisce alla battaglia di Gallipoli)
DÜZTEPEDE
(continua)
(continua)
24/9/2013 - 22:31
La bataille de Salabertrand
Ciao Bernart,
non mi ero accorta che mi avessi risposto e oltre tutto
tempestivamente!Non so davvero come ringraziarti.Sono riuscita,seguendo le tue preziose indicazioni, a ritrovare il vecchio sito della Cantarana con tutto il materiale.Mi ha fatto veramente piacere.Ancora GRAZIE!
Ornella Galetto
non mi ero accorta che mi avessi risposto e oltre tutto
tempestivamente!Non so davvero come ringraziarti.Sono riuscita,seguendo le tue preziose indicazioni, a ritrovare il vecchio sito della Cantarana con tutto il materiale.Mi ha fatto veramente piacere.Ancora GRAZIE!
Ornella Galetto
ornella galetto 24/9/2013 - 13:07
Lettera al figlio (Se)
Un capolavoro vero!
Uno dei più grandi cantautori italiani, e soprattutto un uomo libero e vero come pochi altri, specie nel suo ambiente.
Forse sono proprio queste sue due particolarità che stanno a ragione della scarsa conoscenza e diffusione della sua musica.
Si rincorrono le merdate, le banalità, le insulsaggini. Gente senz'arte nè parte che esce da un reality del cazzo e subito diventa una 'star' nazionale. Poco conta che non abbia nulla da dire e da dare, conta l'immagine e l'apparire e solo quello.
Qualità artistica, spessore etico e morale, elevati contenuti che si vorrebbe diffondere con l'arte musicale, tutto questo non conta invece nulla. E così tanti 'Massimo Priviero' diventano elitari, ristretti alla cerchia di pochi veri amanti della buona musica. E questo è un gran peccato, perché c'è bisogno di artisti come lui, che sappiano dire le cose che dice lui, con passione e sincerità.
Uno dei più grandi cantautori italiani, e soprattutto un uomo libero e vero come pochi altri, specie nel suo ambiente.
Forse sono proprio queste sue due particolarità che stanno a ragione della scarsa conoscenza e diffusione della sua musica.
Si rincorrono le merdate, le banalità, le insulsaggini. Gente senz'arte nè parte che esce da un reality del cazzo e subito diventa una 'star' nazionale. Poco conta che non abbia nulla da dire e da dare, conta l'immagine e l'apparire e solo quello.
Qualità artistica, spessore etico e morale, elevati contenuti che si vorrebbe diffondere con l'arte musicale, tutto questo non conta invece nulla. E così tanti 'Massimo Priviero' diventano elitari, ristretti alla cerchia di pochi veri amanti della buona musica. E questo è un gran peccato, perché c'è bisogno di artisti come lui, che sappiano dire le cose che dice lui, con passione e sincerità.
Alessandro Carènzan 24/9/2013 - 12:14
Brigante se more
Salve,
Innanzitutto complimenti per il sito.
Ho letto tutto sulla disquisizione inerente alla canzone Briganti se more. Da lucana doc vorrei poter fornire notizie certe sulla veridicità di quanto affermato dal Signor Bennato. Purtroppo ho solo un ricordo molto lontano di una canzone simile cantata da mio nonno (nato nel 1889), ricordo labile perché ero solo una bambina.
Al Signor ENZO MATARAZZO però vorrei fare un appunto e forse sarebbe il caso che approfondisse la geografia: la frazione di Frusci non ha cambiato, nel corso della storia, la regione di appartenenza, si trova sempre in Basilicata o Lucania,(nome che personalmente preferisco al primo) e precisamente fa parte del comune di Avigliano in provincia di Potenza(PZ)e non della provincia di Pistoia (PT)che è in Toscana.
Vogliatemi perdonare la bacchettata ma, chi fa cultura in ogni senso, che sia musica, letteratura, storia o arte... (continua)
Innanzitutto complimenti per il sito.
Ho letto tutto sulla disquisizione inerente alla canzone Briganti se more. Da lucana doc vorrei poter fornire notizie certe sulla veridicità di quanto affermato dal Signor Bennato. Purtroppo ho solo un ricordo molto lontano di una canzone simile cantata da mio nonno (nato nel 1889), ricordo labile perché ero solo una bambina.
Al Signor ENZO MATARAZZO però vorrei fare un appunto e forse sarebbe il caso che approfondisse la geografia: la frazione di Frusci non ha cambiato, nel corso della storia, la regione di appartenenza, si trova sempre in Basilicata o Lucania,(nome che personalmente preferisco al primo) e precisamente fa parte del comune di Avigliano in provincia di Potenza(PZ)e non della provincia di Pistoia (PT)che è in Toscana.
Vogliatemi perdonare la bacchettata ma, chi fa cultura in ogni senso, che sia musica, letteratura, storia o arte... (continua)
24/9/2013 - 01:35
Oesterheld
Chanson italienne – Oesterheld – Rocco Rosignoli – 2013
Texte et musique de Rocco Rosignoli
Une des plus belles œuvres dédiées à la liberté et à la résistance est une bande dessinée : El Eternauta (L'Éternaute). Ce n'est pas un hasard s'il sortit dans les années 1950 en se fondant sur l'expérience européenne de résistance au nazisme. La science-fiction de matrice américaine a été identifiée comme une sublimation de la paranoïa collective des États-Unis, dans lesquels l'Extraterrestre était un alias du communiste. L'Eternauta, œuvre argentine, se place par contre sur un autre versant ; l'invasion extraterrestre est seulement un scénario, dans lequel les hommes sont les protagonistes. L'humanité, au bord du désastre, réussit à donner le meilleur d'elle-même dans la tentative de résister à l'envahisseur.
Cette histoire de science-fiction a été vue comme une sorte de prophétie, dans laquelle... (continua)
Texte et musique de Rocco Rosignoli
Une des plus belles œuvres dédiées à la liberté et à la résistance est une bande dessinée : El Eternauta (L'Éternaute). Ce n'est pas un hasard s'il sortit dans les années 1950 en se fondant sur l'expérience européenne de résistance au nazisme. La science-fiction de matrice américaine a été identifiée comme une sublimation de la paranoïa collective des États-Unis, dans lesquels l'Extraterrestre était un alias du communiste. L'Eternauta, œuvre argentine, se place par contre sur un autre versant ; l'invasion extraterrestre est seulement un scénario, dans lequel les hommes sont les protagonistes. L'humanité, au bord du désastre, réussit à donner le meilleur d'elle-même dans la tentative de résister à l'envahisseur.
Cette histoire de science-fiction a été vue comme une sorte de prophétie, dans laquelle... (continua)
OESTERHELD
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/9/2013 - 22:24
Animal Liberation
Ho riscritto il ritornello e aggiunto la parte finale dei cori...
Federico 23/9/2013 - 12:13
Smisurata preghiera
Lo scrittore Alvaro Mutis, tra i maestri della letteratura ispanoamericana, è morto ieri in Messico all'età di 90 anni. Lo hanno annunciato oggi fonti ufficiali messicane. «Piangiamo la morte dello scrittore Alvaro Mutis», ha annunciato su Twitter il Consiglio nazionale della Cultura e delle Arti. Carmen Miracle, moglie dello scrittore, ha precisato al quotidiano messicano La Jornada che «la morte è sopravvenuta dopo una grave malattia che ne aveva reso necessario il ricovero la domenica precedente». Alvaro Mutis, intimo amico dello scrittore Gabriel Garcia Marquez, era nato a Bogotà nel 1923, ma aveva passato la sua infanzia in Belgio dove suo padre, diplomatico, ha abitato fino al 1932. Dal 1956 risiedeva in Messico.
LE OPERE - Tra le sue opere più note, «La Neve dell'Ammiraglio», «Un bel morir» e «Ilona arriva con la pioggia», da cui è stato tratto il film di Sergio Cabrera e a cui è... (continua)
LE OPERE - Tra le sue opere più note, «La Neve dell'Ammiraglio», «Un bel morir» e «Ilona arriva con la pioggia», da cui è stato tratto il film di Sergio Cabrera e a cui è... (continua)
23/9/2013 - 09:28
Canzone arrabbiata
ho sempre amato questa canzone e questo film. e trovo Mariangela un'attrice straordinaria!Le sue interpretazioni politiche e scanzonate in coppia con Giannini e con altri rimangono sempre attuali e riempiono di vitalità, poesia e coraggio. Continuiamo a tenerle in vita!
Giovanna Fossati- Milano 22/9/2013 - 21:07
Die Waffen nieder!
Version française - À BAS LES ARMES ! - Marco Valdo M.I. – 2013
à partir de la version italienne – GIU' LE ARMI! de Riccardo Venturi – 2008
d'une chanson allemande – Die Waffen nieder! – Reinhard Mey – 2004
à partir de la version italienne – GIU' LE ARMI! de Riccardo Venturi – 2008
d'une chanson allemande – Die Waffen nieder! – Reinhard Mey – 2004
À BAS LES ARMES !
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/9/2013 - 23:44
×
Dall'album "Combat Disco Casbah"
Testo: Massimo "Zorro" Marini
Musica: Figli di Madre Ignota