La storia di Ciccio Busacca, il cantastorie siciliano che andò sulla Luna con una 600 Multipla. Perché sulla Luna nun c'è nuddu ca fa guerra / c'è la vera libirtà.
Riccardo Venturi 14/1/2013 - 04:02
Quand la banlieue descendra dans la ville
[2000]
Parole di Hubert-Félix Thiéfaine
Musica di Hubert-Félix Thiéfaine e Franck Pilant
Album: “Défloration 13”
Parole di Hubert-Félix Thiéfaine
Musica di Hubert-Félix Thiéfaine e Franck Pilant
Album: “Défloration 13”
"Ancora quel lucido pazzo visionario di Thiéfaine…" (Dead End)
Eh sì. Pazzo, lucido e visionario per bene, visto che praticamente, in questa canzone, Thiéfaine ha descritto alla perfezione la rivolta delle banlieues dell'ottobre 2005, vale a dire cinque anni prima che accadesse. Diciamo anche che non ci voleva poi molto a prevederla; ho avuto la ventura di abitarci, in una banlieue francese, e l'unica cosa da chiedersi era, casomai, perché ancora non avessero dato fuoco a tutto quanto. Mi ricordo che, sui muri, si vedeva spesso scritto: La haine. L'odio. Certo era una cosa, probabilmente, ripresa anche dal film di Mathieu Kassowitz; ma era anche e soprattutto quel che si percepiva, ovunque. Tutto già si preparava, ivi compreso quel lurido farabutto di Sarkozy. E si capisce ancor meglio la canzone di Thiéfaine. E ora su, Riccardino, basta con le ciance, e a tradurre! [RV]
Eh sì. Pazzo, lucido e visionario per bene, visto che praticamente, in questa canzone, Thiéfaine ha descritto alla perfezione la rivolta delle banlieues dell'ottobre 2005, vale a dire cinque anni prima che accadesse. Diciamo anche che non ci voleva poi molto a prevederla; ho avuto la ventura di abitarci, in una banlieue francese, e l'unica cosa da chiedersi era, casomai, perché ancora non avessero dato fuoco a tutto quanto. Mi ricordo che, sui muri, si vedeva spesso scritto: La haine. L'odio. Certo era una cosa, probabilmente, ripresa anche dal film di Mathieu Kassowitz; ma era anche e soprattutto quel che si percepiva, ovunque. Tutto già si preparava, ivi compreso quel lurido farabutto di Sarkozy. E si capisce ancor meglio la canzone di Thiéfaine. E ora su, Riccardino, basta con le ciance, e a tradurre! [RV]
Combattants dans les rues qui puent la trique
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 10:19
La Fin du Saint-Empire romain germanique
[1978]
Parole e musica di Hubert-Félix Thiéfaine
Da “...tout corps vivant branché sur le secteur étant appelé à s'émouvoir...”, l’album d’esordio.
Uno dei primi “deliri” – come denuncia già la copertina - di Thiéfaine, contenente però alcuni versi che trovo straordinari: “Sono figlio di una società chiaramente finita… A mio padre e a quelli della sua generazione che se ne tornavano dalla Germania, hanno detto di darsi da fare a ripopolare il paese, ed è così che sono venuto al mondo io un bel mattino all’alba… La guerra era appena terminata, ci si rivendeva le fortificazioni… Ma con i germi della guerra non si produce altro che dei cerebrolesi…”
Parole e musica di Hubert-Félix Thiéfaine
Da “...tout corps vivant branché sur le secteur étant appelé à s'émouvoir...”, l’album d’esordio.
Uno dei primi “deliri” – come denuncia già la copertina - di Thiéfaine, contenente però alcuni versi che trovo straordinari: “Sono figlio di una società chiaramente finita… A mio padre e a quelli della sua generazione che se ne tornavano dalla Germania, hanno detto di darsi da fare a ripopolare il paese, ed è così che sono venuto al mondo io un bel mattino all’alba… La guerra era appena terminata, ci si rivendeva le fortificazioni… Ma con i germi della guerra non si produce altro che dei cerebrolesi…”
Je suis le fils d'une société
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 09:43
Est-ce ta première fin de millénaire?
[1993]
Parole e musica di Hubert-Félix Thiéfaine
Album “Fragments d'hébétude”
Parole e musica di Hubert-Félix Thiéfaine
Album “Fragments d'hébétude”
Il n'est de jour si long qui ne trouble tes nuits
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 09:28
Qui sont-ils les gens qui sont riches ?
anonimo
[19° secolo]
Canzone popolare del Nivernais (Nièvre) e del contiguo Morvan raccolta da Achille Millien (1838-1927), poeta e studioso di folklore, e Jean-Grégoire Penavaire (1838-1906), musicista e compositore, autore con Millien della raccolta “Chansons populaires du Nivernais et du Morvan”. La prima edizione (parziale) risale al 1906 ma più recentemente, tra il 1977 ed il 2002, il Musée Dauphinois di Grenoble ed il Centre alpin et rhodanien d’ethnologie l’ha ripubblicata integralmente in ben 7 tomi.
Interpretata da Éva Heintz nel doppio CD intitolato “Répertoire” della Compagnie Beline di Lyon fondata da Evelyne Girardon e Jean Blanchard (già fondatore dei La Bamboche).
Canzone popolare del Nivernais (Nièvre) e del contiguo Morvan raccolta da Achille Millien (1838-1927), poeta e studioso di folklore, e Jean-Grégoire Penavaire (1838-1906), musicista e compositore, autore con Millien della raccolta “Chansons populaires du Nivernais et du Morvan”. La prima edizione (parziale) risale al 1906 ma più recentemente, tra il 1977 ed il 2002, il Musée Dauphinois di Grenoble ed il Centre alpin et rhodanien d’ethnologie l’ha ripubblicata integralmente in ben 7 tomi.
Interpretata da Éva Heintz nel doppio CD intitolato “Répertoire” della Compagnie Beline di Lyon fondata da Evelyne Girardon e Jean Blanchard (già fondatore dei La Bamboche).
Qui sont-ils les gens qui sont riches ?
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 09:12
Мой Гамлет
Я только малость объясню в стихе,
(continua)
(continua)
inviata da Vyacheslav Chetin 10/1/2013 - 00:13
Le beau conscrit
anonimo
[19° o addirittura 18° secolo]
Canzone popolare di autore anonimo presente nella raccolta “Chansons Populaires recueillies dans les Alpes Françaises (Savoie et Dauphiné)” curata da Julien Tiersot (1857-1936) e pubblicata nel 1903 (rieditata nel 1979).
Julien Tiersot è stato un importante musicologo ed etnomusicologo, nonché compositore. Per cinque anni, dal 1895 al 1900, Tiersot percorse i paesi montani della Savoia e del Delfinato alla ricerca delle canzoni popolari delle genti che li abitavano: ne raccolse ed identificò circa 500, pubblicandone 227 divise per temi (canzoni storiche, tradizionali, d’amore, di nozze, dei pastori, dei coscritti e dei soldati, di lavoro, ninne nane e ballabili)
Il brano è incluso in un CD edito nel 2004 dal Centre des Musiques Traditionnelles Rhône-Alpes (CMTRA) nella collana “Atlas sonore” (n°18), a cura di Evelyne Girardon, fondatrice con Jean Blanchard (già dei La Bamboche) della Compagnie Beline di Lyon.
Canzone popolare di autore anonimo presente nella raccolta “Chansons Populaires recueillies dans les Alpes Françaises (Savoie et Dauphiné)” curata da Julien Tiersot (1857-1936) e pubblicata nel 1903 (rieditata nel 1979).
Julien Tiersot è stato un importante musicologo ed etnomusicologo, nonché compositore. Per cinque anni, dal 1895 al 1900, Tiersot percorse i paesi montani della Savoia e del Delfinato alla ricerca delle canzoni popolari delle genti che li abitavano: ne raccolse ed identificò circa 500, pubblicandone 227 divise per temi (canzoni storiche, tradizionali, d’amore, di nozze, dei pastori, dei coscritti e dei soldati, di lavoro, ninne nane e ballabili)
Il brano è incluso in un CD edito nel 2004 dal Centre des Musiques Traditionnelles Rhône-Alpes (CMTRA) nella collana “Atlas sonore” (n°18), a cura di Evelyne Girardon, fondatrice con Jean Blanchard (già dei La Bamboche) della Compagnie Beline di Lyon.
“Je viens te faire mes adieux
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 9/1/2013 - 13:40
Ah, le joli mois de Mai à Paris!
[1968]
Scritta per il "Comité d'action du Théâtre de l'Épée de Bois"
Parole e musica di "Jean-Edouard Barbe", ovvero "Jean-Frédéric Brossard, alias Kirjuhel"
Interpretata da Vania Adrien-Sens
Single: "Ah, le joli mois de Mai à Paris! / Les bons citoyens"
"Un altro diverso e più recente Joli mois de Mai…
Ho ricavato questo testo un po’ all’ascolto, un po’ da questa pagina giapponese e un po’ dai commenti al video presente su YouTube… Sicuramente ci sono degli errori e alcune perplessità le ho segnalate con (?)." [Dead End, aka BB, 09-01-2013]
Riprendendo in mano questa pagina di un BB che allora si firmava “Dead End”, per prima cosa, “motu proprio” ma ovviamente con motivi ben precisi essa è stata attribuita a Evgen Kirjuhel, che ne è autore “in toto” (testo e musica). L'interprete, Vania Adrien Sens, è una cantante che, in seguito, ha pubblicato un paio di album dove perlopiù... (continua)
Scritta per il "Comité d'action du Théâtre de l'Épée de Bois"
Parole e musica di "Jean-Edouard Barbe", ovvero "Jean-Frédéric Brossard, alias Kirjuhel"
Interpretata da Vania Adrien-Sens
Single: "Ah, le joli mois de Mai à Paris! / Les bons citoyens"
"Un altro diverso e più recente Joli mois de Mai…
Ho ricavato questo testo un po’ all’ascolto, un po’ da questa pagina giapponese e un po’ dai commenti al video presente su YouTube… Sicuramente ci sono degli errori e alcune perplessità le ho segnalate con (?)." [Dead End, aka BB, 09-01-2013]
Riprendendo in mano questa pagina di un BB che allora si firmava “Dead End”, per prima cosa, “motu proprio” ma ovviamente con motivi ben precisi essa è stata attribuita a Evgen Kirjuhel, che ne è autore “in toto” (testo e musica). L'interprete, Vania Adrien Sens, è una cantante che, in seguito, ha pubblicato un paio di album dove perlopiù... (continua)
J 'ai vu des hommes matraqués,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 9/1/2013 - 11:09
Percorsi:
1968 e dintorni
La brouette à Satan!
Canzone popolare originaria della Franche-Comté.
A quanto riferito sul sito della Compagnie Beline, il testo si troverebbe nei “papiers” di tal Henri Grospierre dello Jura, una delle fonti della raccolta “Chansons populaires comtoises” realizzata nel 1971 da Jean Garneret & Charles Culot.
Sicuramente il brano fa parte del repertorio dei Mélusine e si trova, per esempio, nell’album “Voix Contrevoix” del 1990. Lo troviamo anche in un disco del 1975 di Jean-Loup Baly (dei Mélusine) e Jean Blanchard (dei La Bamboche) dedicato all’organetto diatonico.
Satana se ne va per il mondo caricando sulla sua carriola tutti quelli che lo insozzano… La riempie per bene di criminali comuni ma soprattutto di usurai, bancarottieri, finanzieri, banchieri, bottegai ladri, sofisticatori, ciarlatani, preti e ministri dei vari culti e sette (“les culs bénit, les bénis oui-oui, tonsurés, circoncis…”) e dei soldati che con le guerre seminano dolore per il mondo e dei politici e potenti che quelle guerre decidono…
A quanto riferito sul sito della Compagnie Beline, il testo si troverebbe nei “papiers” di tal Henri Grospierre dello Jura, una delle fonti della raccolta “Chansons populaires comtoises” realizzata nel 1971 da Jean Garneret & Charles Culot.
Sicuramente il brano fa parte del repertorio dei Mélusine e si trova, per esempio, nell’album “Voix Contrevoix” del 1990. Lo troviamo anche in un disco del 1975 di Jean-Loup Baly (dei Mélusine) e Jean Blanchard (dei La Bamboche) dedicato all’organetto diatonico.
Satana se ne va per il mondo caricando sulla sua carriola tutti quelli che lo insozzano… La riempie per bene di criminali comuni ma soprattutto di usurai, bancarottieri, finanzieri, banchieri, bottegai ladri, sofisticatori, ciarlatani, preti e ministri dei vari culti e sette (“les culs bénit, les bénis oui-oui, tonsurés, circoncis…”) e dei soldati che con le guerre seminano dolore per il mondo e dei politici e potenti che quelle guerre decidono…
Satan le roi des enfers, vient faire sa ronde !
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 9/1/2013 - 10:05
Percorsi:
Il Diavolo
Affaire Rimbaud
[1986]
Paroles et musique: Hubert-Félix Thiéfaine
Testo e musica: Hubert-Félix Thiéfaine
Album: Météo für Nada
Cher Hubert-Félix Thiéfaine dans les chiottes
par Riccardo Venturi.
Cher Hubert-Félix Thiéfaine, il faut d'abord que je te raconte comment je t'ai connu. Bin, la première fois que je t'ai vu, c'était dans les chiottes d'un petit appart' où j'habitais avec ma copine, dans le Nord. Tu sais, elle était beaucoup plus jeune que moi et aimait bien tes chansons et ta musique; donc, elle avait décidé de mettre un poster de Thiéfaine dans les chiottes. Tout à fait normal, n'est-ce pas? Elle m'avait dit que tu avais écrit une chanson sur la cancoillotte, et je suis peut-être le seul italien qui raffole de ce terrible fromage, même de sa version à l'ail. Il arrivait que je prenne mon p'tit déj' à la cancoillotte; donc, cher Hubert-Félix Thiéfaine, c'était tout à fait logique que je fasse... (continua)
Paroles et musique: Hubert-Félix Thiéfaine
Testo e musica: Hubert-Félix Thiéfaine
Album: Météo für Nada
Cher Hubert-Félix Thiéfaine dans les chiottes
par Riccardo Venturi.
Cher Hubert-Félix Thiéfaine, il faut d'abord que je te raconte comment je t'ai connu. Bin, la première fois que je t'ai vu, c'était dans les chiottes d'un petit appart' où j'habitais avec ma copine, dans le Nord. Tu sais, elle était beaucoup plus jeune que moi et aimait bien tes chansons et ta musique; donc, elle avait décidé de mettre un poster de Thiéfaine dans les chiottes. Tout à fait normal, n'est-ce pas? Elle m'avait dit que tu avais écrit une chanson sur la cancoillotte, et je suis peut-être le seul italien qui raffole de ce terrible fromage, même de sa version à l'ail. Il arrivait que je prenne mon p'tit déj' à la cancoillotte; donc, cher Hubert-Félix Thiéfaine, c'était tout à fait logique que je fasse... (continua)
La jambe de Rimbaud,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/1/2013 - 03:15
Calcutta, ô Calcutta !
Calcutta, ô Calcutta !
Canzone française – Calcutta, ô Calcutta ! – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 86
An de Grass 87
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Calcutta, ô Calcutta !... Quel cul t'as ! Ô Quel cul t'as ! Je t'en prie, avec un titre pareil, on croirait que tu es devenu pornographe, dit Lucien l'âne en levant un œil froid comme un vent de Sibérie. Tu ne vas quand même pas me dire que tu te complais à de tels jeux de mots laids ?
Je n'ai certes rien d'un cycliste et Günter Grass encore moins... Je sais bien qu'un tel titre renvoie d'une certaine façon à Clovis Trouille, à son fameux tableau et à la comédie musicale déshabillée qui s'ensuivit aux Zétazunis, puis... (continua)
Canzone française – Calcutta, ô Calcutta ! – Marco Valdo M.I. – 2013
Histoires d'Allemagne 86
An de Grass 87
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Calcutta, ô Calcutta !... Quel cul t'as ! Ô Quel cul t'as ! Je t'en prie, avec un titre pareil, on croirait que tu es devenu pornographe, dit Lucien l'âne en levant un œil froid comme un vent de Sibérie. Tu ne vas quand même pas me dire que tu te complais à de tels jeux de mots laids ?
Je n'ai certes rien d'un cycliste et Günter Grass encore moins... Je sais bien qu'un tel titre renvoie d'une certaine façon à Clovis Trouille, à son fameux tableau et à la comédie musicale déshabillée qui s'ensuivit aux Zétazunis, puis... (continua)
Calcutta, ô Calcutta
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/1/2013 - 22:24
Sotto la croce Mmaria
2002 Aedo malinconico ed ardente fuoco ed acque di canto - Vol I
L'inserimento di questa canzone mi è venuta in mente da un'introduzione fatta da Gastone Pietrucci ad un concerto a Roma un po' di anni fa che paragonava Maria sotto la croce ad una mamma che ha perso un figlio in Iraq piuttosto che giustiziato dal potere.
Antico canto religioso umbro (ricostruito da Pierluigi Felici, di Spoleto) che rappresenta Maria come da secoli l’ha vista e cantata il popolo, come una tenera, spaesata, angosciata madre terrena.
"Questo è un brano che di solito eseguiamo dopo La ballata del Bellente. Questa è una preghiera religiosa vista non dalla parte della chiesa ma dalla parte del popolo, qui il canto di intitola Sotto la croce Mmaria e qui c'è il pianto di Maria vista non come regina dei cieli ma come una madre terrena, come una madre iraqena, dell'Africa, dell'Afganistan che vede il suo... (continua)
L'inserimento di questa canzone mi è venuta in mente da un'introduzione fatta da Gastone Pietrucci ad un concerto a Roma un po' di anni fa che paragonava Maria sotto la croce ad una mamma che ha perso un figlio in Iraq piuttosto che giustiziato dal potere.
Antico canto religioso umbro (ricostruito da Pierluigi Felici, di Spoleto) che rappresenta Maria come da secoli l’ha vista e cantata il popolo, come una tenera, spaesata, angosciata madre terrena.
"Questo è un brano che di solito eseguiamo dopo La ballata del Bellente. Questa è una preghiera religiosa vista non dalla parte della chiesa ma dalla parte del popolo, qui il canto di intitola Sotto la croce Mmaria e qui c'è il pianto di Maria vista non come regina dei cieli ma come una madre terrena, come una madre iraqena, dell'Africa, dell'Afganistan che vede il suo... (continua)
Sotto la croce Mmaria
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 8/1/2013 - 19:45
La Tempête (ou Les adieux de La Tempête)
anonimo
[Fine 17° / inizio 18° secolo?]
Canzone di autore francese anonimo, probabilmente risalente – visto il riferimento alla presenza delle truppe francesi in Piemonte - alle guerre tra regno di Francia e Ducato di Savoia, quella a margine della cosiddetta “Guerra della Grande Alleanza” (1688-1697) oppure la successiva, quella per noi culminata nell’assedio di Torino del 1706, nel quadro del conflitto per la successione al trono di Spagna (1701-1713)
Secondo Wikitrad la canzone farebbe parte del repertorio dei Malicorne e di Marc Robine, ma non ho riscontri precisi al proposito. Sicuramente è invece è stata interpretata da La Chifonnie nel loro primo album del 1977.
Sul Tubo si trova invece spesso eseguita – pensate un po’! – da un coro militare, quello della “Promotion Capitaine de Cacqueray”.
Canzone di autore francese anonimo, probabilmente risalente – visto il riferimento alla presenza delle truppe francesi in Piemonte - alle guerre tra regno di Francia e Ducato di Savoia, quella a margine della cosiddetta “Guerra della Grande Alleanza” (1688-1697) oppure la successiva, quella per noi culminata nell’assedio di Torino del 1706, nel quadro del conflitto per la successione al trono di Spagna (1701-1713)
Secondo Wikitrad la canzone farebbe parte del repertorio dei Malicorne e di Marc Robine, ma non ho riscontri precisi al proposito. Sicuramente è invece è stata interpretata da La Chifonnie nel loro primo album del 1977.
Sul Tubo si trova invece spesso eseguita – pensate un po’! – da un coro militare, quello della “Promotion Capitaine de Cacqueray”.
Je m’en vais de par la ville
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 8/1/2013 - 15:29
Joli mois de Mai
[XV secolo?]
Dall’album intitolato “Jeu à monter sans colle” del 1976
Canzone tradizionale di autore anonimo originaria probabilmente dell’Auvergne ma diffusa in tutta la Francia e anche nelle province francofone del Canada.
Arrangiamento musicale di Jean Blanchard, uno dei fondatori de La Bamboche, virtuoso dell’organetto diatonico, del violino e della cornamusa.
Fa parte anche del repertorio del gruppo canadese (Québec) “Alizé” di Gordon Bonnet, Laurie Hart e Julia Lapp.
Un vento di rivolta soffia in questo brano, dove alcune ragazze assistono fiere alla partenza dei loro amori alla volta della città, per combattere contro i “gens d’armes”, i gendarmi “più feroci dei lupi”, gli sgherri di qualche potente incaricati del reclutamento forzato dei giovani… (fonte: dal sito di Laurie Hart del gruppo canadese “Alizé”)
Dall’album intitolato “Jeu à monter sans colle” del 1976
Canzone tradizionale di autore anonimo originaria probabilmente dell’Auvergne ma diffusa in tutta la Francia e anche nelle province francofone del Canada.
Arrangiamento musicale di Jean Blanchard, uno dei fondatori de La Bamboche, virtuoso dell’organetto diatonico, del violino e della cornamusa.
Fa parte anche del repertorio del gruppo canadese (Québec) “Alizé” di Gordon Bonnet, Laurie Hart e Julia Lapp.
Un vento di rivolta soffia in questo brano, dove alcune ragazze assistono fiere alla partenza dei loro amori alla volta della città, per combattere contro i “gens d’armes”, i gendarmi “più feroci dei lupi”, gli sgherri di qualche potente incaricati del reclutamento forzato dei giovani… (fonte: dal sito di Laurie Hart del gruppo canadese “Alizé”)
Il était trois filles sous un pommier doux
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 8/1/2013 - 13:03
Tout fout l'camp
Bisogna ricordare che Edith Piaf durante il periodo di occupazione nazista in Francia, fece per cosi' dire "buon viso a cattivo gioco " con gli occupanti. Usò la tecnica del compiacimento per continuare la sua attività pubblica di chanteuse, ma pochi sanno che protesse degli ebrei (uno dei quali era suo compagno e pianista all'epoca, Norbert Glanzberg), e non si risparmiò di passare illegalmente dei passaporti falsi, nei campi dove erano reclusi i francesi e cantò per loro, aiutò le loro famiglie personalmente rischiando la vita per questo...inoltre molte delle canzoni da lei interpretate nei music hall, erano testi a doppiosenso come "Tu es partout" che non parla di amore ma in realtà di resistenza. Insomma una donna coraggiosa e furba alla quale però non venne riconosciuto alcun merito.. il popolo però che partecipò numerosissimo al suo funerale la ripagò di tanta gloria. Il testo di questa... (continua)
Nous sommes maîtres de la terre
(continua)
(continua)
inviata da valentina castiglione 8/1/2013 - 12:42
Où sont-ils mes petits copains?
Durante l'occupazione tedesca Edith Piaf, pur accettando la censura nazista sulle parole, si prese alcune libertà che avrebbero potuto procurarle dei guai grossi: nel 1940 ad esempio registò la canzone ‘Ou sont'ils mes petits copains?’ e durante uno spettacolo comparve in scena avvolta in una bandiera francese.
da Music and the Holocaust
da Music and the Holocaust
Où sont-ils, tous mes copains
(continua)
(continua)
inviata da valentina castiglione 8/1/2013 - 12:10
Make Love Not War
Album: "Elephant Dreams" (2000)
The world is round, and we all suffer.
(continua)
(continua)
8/1/2013 - 00:03
Cervantes
[1979]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Jacek Kaczmarski
Lepanto (Ναύπακτος), Etolia-Acarnania (Grecia):
Il monumento a Miguel de Cervantes (con iscrizione bilingue in greco e -sbagliata- in spagnolo)
Sebbene tutti conoscano il Don Chisciotte (talmente a menadito, da decidersi persino a leggerlo, un giorno o l'altro), sarà bene far presente che questa canzone di Jacek Kaczmarski è dedicata al suo autore, Miguel de Cervantes Saavedra. Cervantes, come si sa, aveva combattuto nel 1571 a Lepanto (sulla galea Marquesa, che faceva parte della flotta della Lega Santa); in quella battaglia rimase ferito da un'archibugiata e, per la rottura d'un nervo, perse per sempre l'uso della mano sinistra. Ricoverato per mesi all'ospedale di Messina, Cervantes assunse il cognome Saavedra (al posto del matronimico) da un termine gergale spagnolo (derivato dall'arabo... (continua)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Jacek Kaczmarski
Lepanto (Ναύπακτος), Etolia-Acarnania (Grecia):
Il monumento a Miguel de Cervantes (con iscrizione bilingue in greco e -sbagliata- in spagnolo)
Sebbene tutti conoscano il Don Chisciotte (talmente a menadito, da decidersi persino a leggerlo, un giorno o l'altro), sarà bene far presente che questa canzone di Jacek Kaczmarski è dedicata al suo autore, Miguel de Cervantes Saavedra. Cervantes, come si sa, aveva combattuto nel 1571 a Lepanto (sulla galea Marquesa, che faceva parte della flotta della Lega Santa); in quella battaglia rimase ferito da un'archibugiata e, per la rottura d'un nervo, perse per sempre l'uso della mano sinistra. Ricoverato per mesi all'ospedale di Messina, Cervantes assunse il cognome Saavedra (al posto del matronimico) da un termine gergale spagnolo (derivato dall'arabo... (continua)
"Ach, gdyby ludzie się dzielili
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 7/1/2013 - 19:57
Percorsi:
Don Chisciotte tra l'eternità e l'82
Sny i sny
Don Kichot:
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 7/1/2013 - 19:52
Percorsi:
Don Chisciotte tra l'eternità e l'82
Pożytek z odmieńców
Na gościńcach kurz i wrzaski, stopy grzęzną w gnoju,
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 7/1/2013 - 19:47
Percorsi:
Don Chisciotte tra l'eternità e l'82
Les chemins de la guerre
[1978]
Parole di Yvon Guilcher
Musica di Jean-François Dutertre, Jean-Loup Baly e Yvon Guilcher
Album “La Treizième Heure” del 1979
Ripresa vent’anni dopo dal gruppo “Mes souliers sont rouges”
Parole di Yvon Guilcher
Musica di Jean-François Dutertre, Jean-Loup Baly e Yvon Guilcher
Album “La Treizième Heure” del 1979
Ripresa vent’anni dopo dal gruppo “Mes souliers sont rouges”
Le premier de novembre, ami faut s'en aller,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 7/1/2013 - 16:34
Le couteau
[1900?]
Parole e musica di Théodore Botrel
Interpretata in seguito da molti, tra i quali Roger Pierre e Jean-Marc Thibault ed il gruppo folklorico “Mes souliers sont rouges”.
Parole e musica di Théodore Botrel
Interpretata in seguito da molti, tra i quali Roger Pierre e Jean-Marc Thibault ed il gruppo folklorico “Mes souliers sont rouges”.
Pardon, monsieur le métayer
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 7/1/2013 - 15:59
La confession d'un gueux
Parole di H. Delattre et Antoine Queyriaux
Musica di Adelmar Sablon
Ignoro l’anno cui risale questo brano
Un’altra canzone composta da Sablon (“Bonsoir M'amour”) fornì il tema musicale per la La chanson de Craonne
Musica di Adelmar Sablon
Ignoro l’anno cui risale questo brano
Un’altra canzone composta da Sablon (“Bonsoir M'amour”) fornì il tema musicale per la La chanson de Craonne
Quoi, monsieur l’ Curé, faudrait que j’vous dise
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 7/1/2013 - 15:06
Défends-toi, Paris !
[Settembre 1870]
Versi di Eugène Pottier, dai Chants révolutionnaires, 1908, seconda edizione.
Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda a sfondo politico-sociale stampati e diffusi su fogli volanti.
Tra i tanti testi è degno di nota quel “Propaganda delle canzoni” che rappresentava, all’epoca, il suo manifesto politico: In tempo di pace, l’esercito è una morsa / Nelle mani di chi governa, / Per serrare la gogna al collo / Del popolo senza giberne. / ... Aderì all’Internazionale e nel 1870 organizzò una Camera del lavoro con 500 membri aderenti anch’essi all’Internazionale, fu uno strenuo... (continua)
Versi di Eugène Pottier, dai Chants révolutionnaires, 1908, seconda edizione.
Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda a sfondo politico-sociale stampati e diffusi su fogli volanti.
Tra i tanti testi è degno di nota quel “Propaganda delle canzoni” che rappresentava, all’epoca, il suo manifesto politico: In tempo di pace, l’esercito è una morsa / Nelle mani di chi governa, / Per serrare la gogna al collo / Del popolo senza giberne. / ... Aderì all’Internazionale e nel 1870 organizzò una Camera del lavoro con 500 membri aderenti anch’essi all’Internazionale, fu uno strenuo... (continua)
Entends-tu les pas d’une armée,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 7/1/2013 - 14:06
En avant la classe ouvrière
[1880]
Paroles d'Eugène Pottier
Musique de Pierre Degeyter
Testo di Eugène Pottier
Musica di Pierre Degeyter
La "sorellina dell'Internazionale"
L' Internazionale non è l'unico canto scritto da Eugène Pottier e messo in musica da Pierre Degeyter. L'operaio musicista belga, che visse una dura vita di stenti non vedendosi riconoscere per molti anni la paternità della musica dell'Internazionale (grazie alla frode messa in piedi dal socialista Gustave Delory e dal fratello Adolphe, poi morto suicida), armonizzò alcuni altri "Canti Rivoluzionari" di Pottier, tra i quali questo che può, a buon diritto, essere considerato come una sorta di "sorella" del più famoso canto rivoluzionario della storia. Eppure, volendo, nel leggerlo e nel cantarlo si avverte una sua stupefacente attualità (o, forse, non è cambiato molto da allora: i meccanismi del capitalismo e dello sfruttamento sono quelli).... (continua)
Paroles d'Eugène Pottier
Musique de Pierre Degeyter
Testo di Eugène Pottier
Musica di Pierre Degeyter
La "sorellina dell'Internazionale"
L' Internazionale non è l'unico canto scritto da Eugène Pottier e messo in musica da Pierre Degeyter. L'operaio musicista belga, che visse una dura vita di stenti non vedendosi riconoscere per molti anni la paternità della musica dell'Internazionale (grazie alla frode messa in piedi dal socialista Gustave Delory e dal fratello Adolphe, poi morto suicida), armonizzò alcuni altri "Canti Rivoluzionari" di Pottier, tra i quali questo che può, a buon diritto, essere considerato come una sorta di "sorella" del più famoso canto rivoluzionario della storia. Eppure, volendo, nel leggerlo e nel cantarlo si avverte una sua stupefacente attualità (o, forse, non è cambiato molto da allora: i meccanismi del capitalismo e dello sfruttamento sono quelli).... (continua)
En avant ! la classe ouvrière,
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/1/2013 - 13:34
Madeleine et Marie
[1857]
Versi di Eugène Pottier, dai Chants révolutionnaires, 1908, seconda edizione.
Con dedica “À Louise Michel” (1830-1905), una delle figure maggiori della Comune di Parigi, rivoluzionaria, femminista, anarchica.
Nonostante la deportazione in Nuova Caledonia ed il grave attentato subìto nel 1888, a Louise Michel, come essere umano e come donna, andò senz’altro meglio che alle due protagoniste di questa canzone, Madeleine, prostituta, e Marie, operaia, morte – o, meglio, assassinate - di privazioni e di miseria nella Parigi del Secondo Impero…
Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda... (continua)
Versi di Eugène Pottier, dai Chants révolutionnaires, 1908, seconda edizione.
Con dedica “À Louise Michel” (1830-1905), una delle figure maggiori della Comune di Parigi, rivoluzionaria, femminista, anarchica.
Nonostante la deportazione in Nuova Caledonia ed il grave attentato subìto nel 1888, a Louise Michel, come essere umano e come donna, andò senz’altro meglio che alle due protagoniste di questa canzone, Madeleine, prostituta, e Marie, operaia, morte – o, meglio, assassinate - di privazioni e di miseria nella Parigi del Secondo Impero…
Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda... (continua)
Dans un faubourg tout brumeux d’industrie,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 7/1/2013 - 13:24
Il sangue e la polvere
2012
Il sangue e la polvere
feat. Enrico (Los Fastidios)
2015
Without People We're Nothing
Feat. Robi (Atarassia Gröp)
Il sangue e la polvere
feat. Enrico (Los Fastidios)
2015
Without People We're Nothing
Feat. Robi (Atarassia Gröp)
Vorrei che la pace non fosse una bandiera
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 7/1/2013 - 12:38
Le chômage
Versi di Eugène Pottier, dai Chants révolutionnaires, 1908, seconda edizione.
Con dedica “À Léon Cladel” (1834-1892), scrittore. Simpatizzante della Comune, benchè non vi avesse ricoperto ruoli importanti, Cladel rischiò di finire fucilato dai soldati di Thiers. Scampato a La semaine sanglante, lo scrittore dedicò parecchie sue opere a quel periodo: “Trois fois maudites” (1876) – che gli valse l’arresto e la prigione – “Les Va-nu-pieds” (1883), “Revanche” (1887), “Urbains et Ruraux” (1890) e, soprattutto, “I.N.R.I.” , il suo romanzo forse più importante, scritto tra il 1872 e la morte e pubblicato postumo solo nel 1931.
Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove... (continua)
Con dedica “À Léon Cladel” (1834-1892), scrittore. Simpatizzante della Comune, benchè non vi avesse ricoperto ruoli importanti, Cladel rischiò di finire fucilato dai soldati di Thiers. Scampato a La semaine sanglante, lo scrittore dedicò parecchie sue opere a quel periodo: “Trois fois maudites” (1876) – che gli valse l’arresto e la prigione – “Les Va-nu-pieds” (1883), “Revanche” (1887), “Urbains et Ruraux” (1890) e, soprattutto, “I.N.R.I.” , il suo romanzo forse più importante, scritto tra il 1872 e la morte e pubblicato postumo solo nel 1931.
Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove... (continua)
Mon patron n’a plus d’ouvrage
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 7/1/2013 - 12:21
Signor padrone non si arrabbi (Il merdometro)
[1966]
Scritta da Dario Fo
Written by Dario Fo
Da/From Ci ragiono e canto
Quello che vedete qui sopra è uno dei tanti supermercati della famosa catena Esselunga, quella dei “prezzi corti” e, va da sé, di svariati casi di sfruttamento selvaggio dei dipendenti, del tutto tipici della grande distribuzione di ogni orientamento e paese (dalle Coop “rosse” a Auchan, dalla “mafia e carrello” a Carrefour). Quando, nel 1966, Dario Fo scrisse per “Ci ragiono e canto”, lo spettacolo di canzoni popolari preparato assieme all'Istituto Ernesto De Martino, a Cesare Bermani e Franco Coggiola, questo suo “Merdometro” voleva fare senz'altro del paradosso, anche se non troppo: alla catena di montaggio i tempi son sempre stati cronometrati, e non è certo escluso che il “paradosso” di questa canzone accadesse sul serio. Poi la realtà, come sempre, supera la fantasia; e così, ad esempio all'Esselunga,... (continua)
Scritta da Dario Fo
Written by Dario Fo
Da/From Ci ragiono e canto
Quello che vedete qui sopra è uno dei tanti supermercati della famosa catena Esselunga, quella dei “prezzi corti” e, va da sé, di svariati casi di sfruttamento selvaggio dei dipendenti, del tutto tipici della grande distribuzione di ogni orientamento e paese (dalle Coop “rosse” a Auchan, dalla “mafia e carrello” a Carrefour). Quando, nel 1966, Dario Fo scrisse per “Ci ragiono e canto”, lo spettacolo di canzoni popolari preparato assieme all'Istituto Ernesto De Martino, a Cesare Bermani e Franco Coggiola, questo suo “Merdometro” voleva fare senz'altro del paradosso, anche se non troppo: alla catena di montaggio i tempi son sempre stati cronometrati, e non è certo escluso che il “paradosso” di questa canzone accadesse sul serio. Poi la realtà, come sempre, supera la fantasia; e così, ad esempio all'Esselunga,... (continua)
Signor padrone non s'arrabbi
(continua)
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri 7/1/2013 - 11:40
Sur la route de Louviers
[1820?]
Si tratta di una canzone di autore anonimo che però Bruant reinterpretò e rese popolare all’inizio del 900.
Successivamente interpretata da molti, tra i quali Colette Renard, Maurice Chevalier e Lucienne Vernay con Les Quatre Barbus.
Ne esiste anche una versione canadese (Québec) quasi identica intitolata “Sur la route de Berthier” e pure una versione “paillarde” nota come “La belle et le cantonnier” (“Sur la route de Louviers il y avait un cantonnier qui baisait comme un voyou au lieu d' casser des cailloux…”)
Si tratta di una canzone di autore anonimo che però Bruant reinterpretò e rese popolare all’inizio del 900.
Successivamente interpretata da molti, tra i quali Colette Renard, Maurice Chevalier e Lucienne Vernay con Les Quatre Barbus.
Ne esiste anche una versione canadese (Québec) quasi identica intitolata “Sur la route de Berthier” e pure una versione “paillarde” nota come “La belle et le cantonnier” (“Sur la route de Louviers il y avait un cantonnier qui baisait comme un voyou au lieu d' casser des cailloux…”)
Sur la route de Louviers
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 7/1/2013 - 11:16
Sur le tas
[1895?]
Parole e musica di Aristide Bruant.
Dalla raccolta “Dans la rue - Chansons & monologues”, volume terzo, 1895.
Interpretata da Monique Morelli (1923-1993) nel disco “Chante Bruant” del 1964
Successivamente da Marc Ogeret nel disco in due volumi “Ogeret chante Bruant” del 1978, riedito in CD nel 2005.
Monique Morelli chante Bruant
Ogeret chante Bruant
Parole e musica di Aristide Bruant.
Dalla raccolta “Dans la rue - Chansons & monologues”, volume terzo, 1895.
Interpretata da Monique Morelli (1923-1993) nel disco “Chante Bruant” del 1964
Successivamente da Marc Ogeret nel disco in due volumi “Ogeret chante Bruant” del 1978, riedito in CD nel 2005.
Monique Morelli chante Bruant
Ogeret chante Bruant
Nous sommes les purotins
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 7/1/2013 - 10:28
Don Kihote i Sančo Pansa
[2008]
Tekst i muzika: RamboAmadeus
Album: Hipishizik Metafizik
Don Kihote i Sančo Pansa (vetrenjače vs. auspusi)
Tekst i muzika: RamboAmadeus
Album: Hipishizik Metafizik
Don Kihote i Sančo Pansa (vetrenjače vs. auspusi)
Don Kihot jaše.. na čelu kolone
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 6/1/2013 - 10:05
Percorsi:
Don Chisciotte tra l'eternità e l'82
Margherita Bradamante
[2010]
Testo e Musica di Enrico Ballardini
Album: Note Scordate
Con questo brano Enrico Ballardini è arrivato terzo (in ex equo con Lei di Cirino Romano) al concorso "Note Scordate", indetto da Anmil e Inail nel 2010, dedicato alle problematiche del lavoro femminile.
Testo e Musica di Enrico Ballardini
Album: Note Scordate
Con questo brano Enrico Ballardini è arrivato terzo (in ex equo con Lei di Cirino Romano) al concorso "Note Scordate", indetto da Anmil e Inail nel 2010, dedicato alle problematiche del lavoro femminile.
Mi chiamo Margherita Bradamante
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 5/1/2013 - 17:53
Lei
[2010]
Testo e Musica di Cirino Romano
Album: Note scordate
Presentata da Cirino Romano, cantautore siciliano, al concorso "Note Scordate", indetto da Anmil e Inail nel 2010, dedicato alle problematiche del lavoro femminile.
Testo e Musica di Cirino Romano
Album: Note scordate
Presentata da Cirino Romano, cantautore siciliano, al concorso "Note Scordate", indetto da Anmil e Inail nel 2010, dedicato alle problematiche del lavoro femminile.
Lei - si sveglia alle tre
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 5/1/2013 - 09:35
L'Internationale
KLINGON [3] / KLINGON [3]
La prima Internazionale in Klingon, la mitica Daw'bom, è presente in questa pagina fin dalla sua preistoria; poi ne è venuta un'altra. Ma, evidentemente, non c'è due senza tre ed ecco, stavolta, la versione in Klingon della prima strofa e del ritornello della versione inglese. E' opera di SkyMan in una pagina intitolata, opportunamente, Interstellar Solidarity. E il canto di Pottier e Degeyter supera le barriere del tempo e dello spazio... [RV]
puHmeyghom
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/1/2013 - 00:49
L'Internationale
BIELORUSSO (ŁACINKA) / BELARUSIAN (ŁACINKA)
La versione bielorussa è qui traslitterata non secondo gli standard usuali nel nostro sito per l'alfabeto cirillico, bensì nella cosiddetta Łacinka, vale a dire l'alfabeto bielorusso latino ufficiale che viene talvolta ancora usato, specialmente nella diaspora. Sull'alfabeto latino bielorusso (basato in gran parte su quello polacco) e sulla sua forma attuale si veda l'articolo di en:wikipedia.
The Belarusian version of the Internationale is not given here according to site standards, but in the so-called Łacinka, the Belarusian Latin alphabet which is still used, especially in the diaspora. On the Belarusian Latin alphabet (mostly based on the Polish spelling), see the relevant en:wikipedia article.
The Belarusian version of the Internationale is not given here according to site standards, but in the so-called Łacinka, the Belarusian Latin alphabet which is still used, especially in the diaspora. On the Belarusian Latin alphabet (mostly based on the Polish spelling), see the relevant en:wikipedia article.
INTERNACYJANAŁ
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 4/1/2013 - 21:04
L'Indien
L'Indien
Chanson française – Gilbert Bécaud – 1973
Paroles: Maurice Vidalin, musique: Gilbert Bécaud
Ah, Lucien l'âne mon ami, te souvient-il de Gilbert Bécaud, un chanteur grand public, qui charma nos mères et nos grand-mères au début de la deuxième moitié du siècle dernier. Il fut un temps, c'était le bel âge de la radio, les débuts tonitruants de la télévision et du microsillon, où ce Bécaud-là se glissait dans tous les interstices, dans toutes les oreilles. Son répertoire lui valait, comme tu t'en souviens, un succès monstrueux auprès des midinettes, juste avant que ne déboule le rock... Il garda son public, mais fut abandonné à son sort par les jeunes générations montantes. Bref, il avait fait son temps...
Je me souviens bien de tout cela, dit Lucien l'âne en roulant des épaules pour montrer le sérieux de son affirmation. Je m'en souviens très exactement car j'ai une mémoire d'âne... (continua)
Chanson française – Gilbert Bécaud – 1973
Paroles: Maurice Vidalin, musique: Gilbert Bécaud
Ah, Lucien l'âne mon ami, te souvient-il de Gilbert Bécaud, un chanteur grand public, qui charma nos mères et nos grand-mères au début de la deuxième moitié du siècle dernier. Il fut un temps, c'était le bel âge de la radio, les débuts tonitruants de la télévision et du microsillon, où ce Bécaud-là se glissait dans tous les interstices, dans toutes les oreilles. Son répertoire lui valait, comme tu t'en souviens, un succès monstrueux auprès des midinettes, juste avant que ne déboule le rock... Il garda son public, mais fut abandonné à son sort par les jeunes générations montantes. Bref, il avait fait son temps...
Je me souviens bien de tout cela, dit Lucien l'âne en roulant des épaules pour montrer le sérieux de son affirmation. Je m'en souviens très exactement car j'ai une mémoire d'âne... (continua)
Le premier grand chef de ma tribu
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/1/2013 - 18:37
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
Les loupiots
[1895?]
Parole e musica di Aristide Bruant
Dalla raccolta “Dans la rue - Chansons & monologues”, volume terzo, 1895.
Interpretata da Monique Morelli (1923-1993) nel disco “Chante Bruant” del 1964.
Recentemente anche dall’attrice e cantante Isabeau
Parole e musica di Aristide Bruant
Dalla raccolta “Dans la rue - Chansons & monologues”, volume terzo, 1895.
Interpretata da Monique Morelli (1923-1993) nel disco “Chante Bruant” del 1964.
Recentemente anche dall’attrice e cantante Isabeau
C'est les petits des grandes villes,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 4/1/2013 - 12:43
John Lennon: Woman
[1980]
Lyrics & Music by John Ono Lennon (John Winston Lennon)
Album: Double Fantasy
"Woman" is a song written and performed by John Lennon from his 1980 album Double Fantasy.
Lennon wrote it as an ode to his wife Yoko Ono, and to all women..
The track begins with Lennon whispering, "For the other half of the sky ...", a paraphrase of a Chinese proverb, once used by Mao Zedong.
"Woman" was the second single released from the Double Fantasy album, and the first Lennon single issued after his death on 8 December 1980. The B-side of the single is Ono's song "Beautiful Boys". The single debuted at number 3 in the UK, then moving to number 2 and finally reaching number 1, where it spent two weeks, knocking off the top spot his own re-released Imagine. In the US the single spent three consecutive weeks at number 2. After its first week at number 2, "Woman" appeared ready to rise to... (continua)
Lyrics & Music by John Ono Lennon (John Winston Lennon)
Album: Double Fantasy
"Woman" is a song written and performed by John Lennon from his 1980 album Double Fantasy.
Lennon wrote it as an ode to his wife Yoko Ono, and to all women..
The track begins with Lennon whispering, "For the other half of the sky ...", a paraphrase of a Chinese proverb, once used by Mao Zedong.
"Woman" was the second single released from the Double Fantasy album, and the first Lennon single issued after his death on 8 December 1980. The B-side of the single is Ono's song "Beautiful Boys". The single debuted at number 3 in the UK, then moving to number 2 and finally reaching number 1, where it spent two weeks, knocking off the top spot his own re-released Imagine. In the US the single spent three consecutive weeks at number 2. After its first week at number 2, "Woman" appeared ready to rise to... (continua)
Woman - I can hardly express
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 4/1/2013 - 08:35
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Στου αιώνα την παράγκα
Il poeta Alkis Alkeos, uno dei più significativi autori di testi per la canzone greca, è morto il 10 dicembre 2012, a soli 63 anni.
Gian Piero Testa 4/1/2013 - 06:20
Era Natale
Chanson italienne – Era Natale – I Gufi – 1969
Incroyable comme c'est toujours d'actualité en 2013...
Et la clarté du propos est grande et coule sans effort des mots... Ces hiboux-là, en vérité, je vous le dis, sont de grands ducs... J'en tiens pour preuve et pour hommage à ces Grands Ducs de Milan quelques vers de Nicolas Boileau, que voici :
J'imagine bien que tu notes ainsi le passage où il est question des sombres affirmations des cardinaux, oiseaux de mauvaise augure s'il en est.
C'est en effet bien aux cardinaux et autres gens d'Église qu'il est fait allusion... Car les eunuques expriment leur souhait on ne peut plus clairement ; le chœur dit bien le péril qu'il pressent et les soldats ne mâchent pas leurs mots au président.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Et la clarté du propos est grande et coule sans effort des mots... Ces hiboux-là, en vérité, je vous le dis, sont de grands ducs... J'en tiens pour preuve et pour hommage à ces Grands Ducs de Milan quelques vers de Nicolas Boileau, que voici :
« Il est certains esprits dont les sombres pensées
Sont d'un nuage épais toujours embarrassées...
Ce que l'on conçoit bien s'énonce clairement,
Et les mots pour le dire arrivent aisément. »
Sont d'un nuage épais toujours embarrassées...
Ce que l'on conçoit bien s'énonce clairement,
Et les mots pour le dire arrivent aisément. »
J'imagine bien que tu notes ainsi le passage où il est question des sombres affirmations des cardinaux, oiseaux de mauvaise augure s'il en est.
C'est en effet bien aux cardinaux et autres gens d'Église qu'il est fait allusion... Car les eunuques expriment leur souhait on ne peut plus clairement ; le chœur dit bien le péril qu'il pressent et les soldats ne mâchent pas leurs mots au président.
Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
À LA NOËL
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/1/2013 - 15:49
Vitti na crozza
Ví a una calavé- ráen lá picó-ó-ó-o-tá
me-pu-se curió-so y pregun-té-é-e-e
ella-me contestó, muy dolórí-i-í-ídá
que sin tocár campá-nas yà-había í-í-í-do...
...suona?
me-pu-se curió-so y pregun-té-é-e-e
ella-me contestó, muy dolórí-i-í-ídá
que sin tocár campá-nas yà-había í-í-í-do...
...suona?
cataldo antonio amoruso 3/1/2013 - 14:50
Là où y a plus de Fritz (La chanson de la libération)
[1944]
Parole di tal Daverdain, autore di canzoni per l’avanspettacolo.
Musica di Léo Daniderff (risalente a qualche tempo prima, visto che il compositore morì nell’ottobre del 1943)
Daniderff debuttò interpretando le canzoni del poeta e chansonnier libertario Gaston Couté e nel 1917 compose la musica di “Je cherche après Titine” di Bertal-Maubon et Henri Lemonnier, scelta più tardi da Charlie Chaplin per il suo “Modern Times” del 1936 (Daniderff però non aveva depositato la musica negli USA e non ricevette un soldo per lo sfruttamento commerciale della sua opera).
“Boche”, “Fritz”, “Fridolins”, “Vert-de-gris” (insieme a “Chleuhs”, “Frisés” e “Doryphores”) sono tutte espressioni usate dai francesi durante le guerre mondiali ad indicare i tedeschi…
Parole di tal Daverdain, autore di canzoni per l’avanspettacolo.
Musica di Léo Daniderff (risalente a qualche tempo prima, visto che il compositore morì nell’ottobre del 1943)
Daniderff debuttò interpretando le canzoni del poeta e chansonnier libertario Gaston Couté e nel 1917 compose la musica di “Je cherche après Titine” di Bertal-Maubon et Henri Lemonnier, scelta più tardi da Charlie Chaplin per il suo “Modern Times” del 1936 (Daniderff però non aveva depositato la musica negli USA e non ricevette un soldo per lo sfruttamento commerciale della sua opera).
“Boche”, “Fritz”, “Fridolins”, “Vert-de-gris” (insieme a “Chleuhs”, “Frisés” e “Doryphores”) sono tutte espressioni usate dai francesi durante le guerre mondiali ad indicare i tedeschi…
Ouf! Ça y est. À coups de bottes dans les reins
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 3/1/2013 - 13:59
L'Internationale
Erri de Luca's Internationale
English Version by Riccardo Venturi
Played at the close of trade unions rallies
it was a record crackling at parade's end,
the voice of janitors closing the front door.
But when suddenly sung in teargas clouds
against the breaking-up by police charge,
it was like a can tied up to the just married car,
like a fiddle strummed by a gypsy, like
feet in soaked shoes, crickets' endless rush,
like the noise of an old story,
shop shutters being lowered, rust in the throat,
courage swapping, those who had it gave it
till they had no more, the Internationale was ours
BUT
no riot was happening only there at that hour
but formed a chain with the rest of the world
scratching away the scab of colonial powers,
of well-fed tyrannies in uniform and boots.
Played from China to Chile, in Stalingrad
and on the ruins of Reichstag in Berlin,
it came then among... (continua)
English Version by Riccardo Venturi
Played at the close of trade unions rallies
it was a record crackling at parade's end,
the voice of janitors closing the front door.
But when suddenly sung in teargas clouds
against the breaking-up by police charge,
it was like a can tied up to the just married car,
like a fiddle strummed by a gypsy, like
feet in soaked shoes, crickets' endless rush,
like the noise of an old story,
shop shutters being lowered, rust in the throat,
courage swapping, those who had it gave it
till they had no more, the Internationale was ours
BUT
no riot was happening only there at that hour
but formed a chain with the rest of the world
scratching away the scab of colonial powers,
of well-fed tyrannies in uniform and boots.
Played from China to Chile, in Stalingrad
and on the ruins of Reichstag in Berlin,
it came then among... (continua)
3/1/2013 - 13:42
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