Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
NA DIE VERSPERRINGS
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2013 - 23:55
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
1p1. La versione in esperanto di N. Nekrasov
1p1. Esperanto version by N.Nekrasov
1p1. Esperanto version by N.Nekrasov
Ripresa dalla relativa pagina dell'edizione Esperanto di Wikipedia. Appare come una perfetta versione dell'originale polacco.
Reproduced from the relevant page of the Esperanto Wikipedia. It appears as a perfect version of the Polish original.
Reproduced from the relevant page of the Esperanto Wikipedia. It appears as a perfect version of the Polish original.
LA VARSOVIA KANTO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2013 - 23:32
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
1r. La versione danese di Ejnar H. Tønnesen (anni '30 del XX secolo)
1r. Danish version by Ejnar H. Tønnesen (from the 1930's)
1r. Danish version by Ejnar H. Tønnesen (from the 1930's)
Ripresa dall'edizione inglese di Wikipedia.
Reproduced from the English Wikipedia
Secondo bibliotek.dk, il sito di ricerca delle biblioteche danesi, il testo di questa versione è stato pubblicato nel 1987 nel volume Arbejdermelodibogen, for klaver med overlagt tekst og becifring, a cura di Per Fomsgaard e Jørgen A. Christiansen per la Arbejdernes Oplysningforbund. L'autore della versione sarebbe Ejnar H. Tønnesen, attivista e pubblicista socialista attorno agli anni '30 del XX secolo.
According to bibliotek.dk, the search engine of Danish libraries, the lyrics of this version were published in 1987 in Arbejdermelodibogen, for klaver med overlagt tekst og becifring, edited by Per Fomsgaard and Jørgen A. Christiansen for Arbejdernes Oplysningforbund. The traslator must be Ejnar H. Tønnesen, a socialist activist and journalist of the 30s of the 20th century.
Reproduced from the English Wikipedia
Secondo bibliotek.dk, il sito di ricerca delle biblioteche danesi, il testo di questa versione è stato pubblicato nel 1987 nel volume Arbejdermelodibogen, for klaver med overlagt tekst og becifring, a cura di Per Fomsgaard e Jørgen A. Christiansen per la Arbejdernes Oplysningforbund. L'autore della versione sarebbe Ejnar H. Tønnesen, attivista e pubblicista socialista attorno agli anni '30 del XX secolo.
According to bibliotek.dk, the search engine of Danish libraries, the lyrics of this version were published in 1987 in Arbejdermelodibogen, for klaver med overlagt tekst og becifring, edited by Per Fomsgaard and Jørgen A. Christiansen for Arbejdernes Oplysningforbund. The traslator must be Ejnar H. Tønnesen, a socialist activist and journalist of the 30s of the 20th century.
Stormene glammer så vildt over lande (Warshawjanka 1905)
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2013 - 20:15
On s'en fout
[1966]
Parole e musica di Gérard Rinaldi e Gérard Filipelli.
Nell’EP “Les Problèmes”. Di lì a poco il gruppo avrebbe cambiato nome in Les Charlots, accompagnando grandi artisti francesi come Antoine, Françoise Hardy, Johnny Hallyday e Claude François.
Testo trovato su Bide & Musique
Tipico pezzo beat che nel testo ricorda “Che colpa abbiamo noi” ma un po’ più esplicito del successo de The Rokes…
Parole e musica di Gérard Rinaldi e Gérard Filipelli.
Nell’EP “Les Problèmes”. Di lì a poco il gruppo avrebbe cambiato nome in Les Charlots, accompagnando grandi artisti francesi come Antoine, Françoise Hardy, Johnny Hallyday e Claude François.
Testo trovato su Bide & Musique
Tipico pezzo beat che nel testo ricorda “Che colpa abbiamo noi” ma un po’ più esplicito del successo de The Rokes…
On nous traite de farfelus
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 14/1/2013 - 17:15
We Are Not Evil
[2012]
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
We are not evil, we are not unkind,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 14/1/2013 - 15:23
Percorsi:
Streghe
Impossible Times
[2012]
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
Parole di Darren Hayman
Musica di Darren Hayman, insieme a “The Long Parliament”, il gruppo di musicisti che l’accompagnano in questo concept album.
Album “The Violence”
“The Violence, ultimo degli album di Hayman, prosegue sulla strada del concept che caratterizza tutta la produzione solista dell’ex Hefner, concentrandosi in modo originale e meritevole su una misconosciuta e tragica pagina della storia del XVII secolo: la persecuzione nei confronti delle “streghe” nell’Inghilterra rurale, in un torno d’anni in cui il paese era travagliato dalla Guerra Civile, per intenderci, quella in cui il Re venne messo a morte e sostituito dal “Lungo Parlamento” di Cromwell.” (Andrea Cornale su OndaRock)
The Violence is a 20-song, double LP chronicling the 17th century Essex Witch Trials during the English Civil Wars.
Between 1644 and 1646, approximately 300 women were... (continua)
We are alive, through impossible times,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 14/1/2013 - 12:21
Percorsi:
Streghe
La storia di Ciccio Busacca, il cantastorie siciliano che andò sulla Luna con una 600 Multipla. Perché sulla Luna nun c'è nuddu ca fa guerra / c'è la vera libirtà.
Riccardo Venturi 14/1/2013 - 04:02
(What Did I Do to Be So) Black and Blue
CHE COSA HO FATTO PER ESSERE COSI' NERO E TRISTE?
(continua)
(continua)
inviata da Barbara Di Giorgio 14/1/2013 - 01:19
The Police: Every Breath You Take
(1983)
The Police
Album: Synchronicity
Words and music by Sting
La canzone dello stalker
Questo classico dei Police è una delle canzoni più famose e più fraintese della musica pop. Al primo ascolto può sembrare una confortante canzone d'amore, ma si tratta di ben altro. Il protagonista della canzone è in realtà un personaggio sinistro, completamente ossessionato dalla donna "amata" a cui si rivolge, di cui osserva, come una sorta di grande fratello, ogni respiro ed ogni mossa.
Una volta una coppia fermò Sting dicendogli: "Adoriamo la tua canzone. E' stata la nostra canzone al nostro matrimonio!", "Beh" - pensò il cantante - "buona fortuna...".
Ora guardate il video in bianco e nero. Se davvero è una canzone d'amore, perché quell'espressione accigliata?
La grandiosità del testo sta nel fatto di essere costruito a partire da alcuni dei più triti luoghi comuni delle più classiche... (continua)
The Police
Album: Synchronicity
Words and music by Sting
La canzone dello stalker
Questo classico dei Police è una delle canzoni più famose e più fraintese della musica pop. Al primo ascolto può sembrare una confortante canzone d'amore, ma si tratta di ben altro. Il protagonista della canzone è in realtà un personaggio sinistro, completamente ossessionato dalla donna "amata" a cui si rivolge, di cui osserva, come una sorta di grande fratello, ogni respiro ed ogni mossa.
Una volta una coppia fermò Sting dicendogli: "Adoriamo la tua canzone. E' stata la nostra canzone al nostro matrimonio!", "Beh" - pensò il cantante - "buona fortuna...".
Ora guardate il video in bianco e nero. Se davvero è una canzone d'amore, perché quell'espressione accigliata?
La grandiosità del testo sta nel fatto di essere costruito a partire da alcuni dei più triti luoghi comuni delle più classiche... (continua)
Every breath you take
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 14/1/2013 - 00:12
Mahk Jchi
This is actually a poem written by Shirley Daniels(Ojibwe) in 1969. It is called 'A Hundred Years', but is also known as, 'My Father's Drums'. This is not the actual translation of the song. I do have this album and this poem appeared on the liner notes of the "Red Road Ensemble" album. But because it was printed close to the Tutelo-Saponi lyrics for Mahk Jchi, many mistook it for a translation.
The actual translation is:
Our hearts are full and our minds are good. Our ancestors come and give us strength. Stand tall, sing, dance and never forget who you are or where you come from.
The actual translation is:
Our hearts are full and our minds are good. Our ancestors come and give us strength. Stand tall, sing, dance and never forget who you are or where you come from.
Shawna S. 13/1/2013 - 23:51
Una sera qualunque in Italia
Chanson italienne – Una sera qualunque in Italia – Yo Yo Mundi – 1999
UN SOIR ORDINAIRE EN ITALIE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/1/2013 - 21:44
Dieci e venticinque (Bologna)
Eccomi qui... Sono io l'autore della canzone.
Chi fosse interessato all'ascolto del brano può cliccare sul link sottostante:
http://www.youtube.com/watch?v=qnx-qX-zrcU
Quello scovato e postato da Riccardo Venturi - di cui ricambio i saluti - è il testo embrionale di "Bologna, 10.25". La versione definitiva presenta minime variazioni, che non tradiscono il proposito della canzone: ricordarsi di ricordare, sempre.
Un saluto,
Paolo Fiorucci
Chi fosse interessato all'ascolto del brano può cliccare sul link sottostante:
http://www.youtube.com/watch?v=qnx-qX-zrcU
Quello scovato e postato da Riccardo Venturi - di cui ricambio i saluti - è il testo embrionale di "Bologna, 10.25". La versione definitiva presenta minime variazioni, che non tradiscono il proposito della canzone: ricordarsi di ricordare, sempre.
Un saluto,
Paolo Fiorucci
Paolo Fiorucci 13/1/2013 - 21:37
Abuso Di Donna
[2010]
Music by Tallulah Kidd
This violin track is about Domestic Violence..
Music by Tallulah Kidd
This violin track is about Domestic Violence..
[Instrumental]
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 13/1/2013 - 18:42
Nuraxi
[1996]
Album:A sa muta
Versos: FABIO CORONAS
Musica: MARCO CAU
Arranzamentos: ASKRA
NURAXI FIGUS, il cavallo di battaglia del gruppo scritto da Fabio Coronas, denunciava in tempi non sospetti, la pietosa condizione a cui erano costretti a sottostare i minatori del Sulcis che protestavano davanti a Montecitorio con lo slogan "Meglio sottoterra che su un’Italia di merda"
Album:A sa muta
Versos: FABIO CORONAS
Musica: MARCO CAU
Arranzamentos: ASKRA
NURAXI FIGUS, il cavallo di battaglia del gruppo scritto da Fabio Coronas, denunciava in tempi non sospetti, la pietosa condizione a cui erano costretti a sottostare i minatori del Sulcis che protestavano davanti a Montecitorio con lo slogan "Meglio sottoterra che su un’Italia di merda"
Una oke, s'intendet su lamentu,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 13/1/2013 - 17:09
Holiday In Cambodia
Si parla di radical chic o di estremisti che dall'occidente lodano criminali come PolPot e Yeng Sary che hanno trucidato milioni di persone nel nome di un ideologia e di un regime balordo. sapete che ancora oggi , in Italia il Partito Marxista Leninista Italiano loda Pol Pot? Provate per credere , basta cercare su google "PolPot PMLI".....
Giuseppe 13/1/2013 - 13:01
Avdei Far'oh
[2010]
Album: Seeds of Revolt Demo - EP
Album: Seeds of Revolt Demo - EP
Another day, in this deserted hell
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 13/1/2013 - 10:31
Canzone arrabbiata
Ciao Mariangela
Ieri, all'età di 71 anni, è scomparsa Mariangela Melato in seguito a una grave malattia. Su questa pagina, dedicata alla canzone-simbolo del "Film d'amore e d'anarchia" di Lina Wertmüller e interpretato da Mariangela Melato e da Giancarlo Giannini (una delle "coppie cinematografiche" maggiori del cinema italiano), canzone peraltro interpretata originariamente da Anna Melato, sorella di Mariangela, anche CCG/AWS vuole ricordarla. Ricordarla non soltanto come una delle più grandi attrici del cinema e del teatro italiano, ma anche come una persona brava, simpatica e onesta. Erano queste, del resto, le qualità alle quali la stessa Melato più teneva.
Ieri, all'età di 71 anni, è scomparsa Mariangela Melato in seguito a una grave malattia. Su questa pagina, dedicata alla canzone-simbolo del "Film d'amore e d'anarchia" di Lina Wertmüller e interpretato da Mariangela Melato e da Giancarlo Giannini (una delle "coppie cinematografiche" maggiori del cinema italiano), canzone peraltro interpretata originariamente da Anna Melato, sorella di Mariangela, anche CCG/AWS vuole ricordarla. Ricordarla non soltanto come una delle più grandi attrici del cinema e del teatro italiano, ma anche come una persona brava, simpatica e onesta. Erano queste, del resto, le qualità alle quali la stessa Melato più teneva.
CCG/AWS Staff 12/1/2013 - 14:35
Fiori
Chanson italienne – Fiori – Sergio Endrigo – 1988
Texte de Sergio Endrigo
Musique de Sergio Endrigo et Rocco De Rosa
Un extraordinaire emploi de la métaphore connote ce morceau, à mon avis particulièrement émouvant.
Je n'ai pu l'écouter pour la première fois seulement que très récemment, sans en connaître par avance le texte (introuvable - que je sache - même dans si riche et très soigné site officiel de l'artiste)… et je ne m'attendais certes pas, étant donné l'incipit exquisément « floral » en syntonie avec le titre, sa « éclosion » progressive (c'est le cas de le dire !), à surprise, dans une dénonciation anti-guerre très dure, puissante, vigoureuse mais capable, en même temps, d'être toujours profondément poétique.
À l'égal de « Stations », une autre CCG de grand impact offerte par Endrigo, ces « Fleurs » ont la malchance de faire partie de l'album peut-être le plus méconnu de l'artiste... (continua)
Texte de Sergio Endrigo
Musique de Sergio Endrigo et Rocco De Rosa
Un extraordinaire emploi de la métaphore connote ce morceau, à mon avis particulièrement émouvant.
Je n'ai pu l'écouter pour la première fois seulement que très récemment, sans en connaître par avance le texte (introuvable - que je sache - même dans si riche et très soigné site officiel de l'artiste)… et je ne m'attendais certes pas, étant donné l'incipit exquisément « floral » en syntonie avec le titre, sa « éclosion » progressive (c'est le cas de le dire !), à surprise, dans une dénonciation anti-guerre très dure, puissante, vigoureuse mais capable, en même temps, d'être toujours profondément poétique.
À l'égal de « Stations », une autre CCG de grand impact offerte par Endrigo, ces « Fleurs » ont la malchance de faire partie de l'album peut-être le plus méconnu de l'artiste... (continua)
FLEURS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/1/2013 - 22:38
Il Bambino di gesso
Chanson italienne – Il Bambino di gesso - Sergio Endrigo
Texte de Gianni Rodari
Musique de Sergio Endrigo e Luis Bacalov
« Un jour quelqu'un a eu l'idée de faire ce disque, mais personne ne se rappelle plus qui c'était. De toute façon maintenant, le disque est et les mots ont été écrits par Gianni Rodari, les musiques par Luis Bacalov et d'Endrigo. Les enfants qui ont chanté sont Annapaola et Giovanni Bacalov, Cristiana (fille de Nora Orlandi), Claudia Endrigo, Giorgia Lepore, Manuela et Maura (les jumelles de Cianciarelli), Silvia Somigli et Laura Pierazzuoli qui malheureusement n'a pas pu finir le disque parce qu'au moment crucial, elle a attrapé la rougeole. Tous ont été instruits et dirigés par Nora Orlandi. Les voix qui ne chantent pas mais parlent sont des personnes qui passaient par hasard et ont voulu dire un mot.
Les arrangements – c'est-à-dire tous les sons qu'on entend sur... (continua)
Texte de Gianni Rodari
Musique de Sergio Endrigo e Luis Bacalov
« Un jour quelqu'un a eu l'idée de faire ce disque, mais personne ne se rappelle plus qui c'était. De toute façon maintenant, le disque est et les mots ont été écrits par Gianni Rodari, les musiques par Luis Bacalov et d'Endrigo. Les enfants qui ont chanté sont Annapaola et Giovanni Bacalov, Cristiana (fille de Nora Orlandi), Claudia Endrigo, Giorgia Lepore, Manuela et Maura (les jumelles de Cianciarelli), Silvia Somigli et Laura Pierazzuoli qui malheureusement n'a pas pu finir le disque parce qu'au moment crucial, elle a attrapé la rougeole. Tous ont été instruits et dirigés par Nora Orlandi. Les voix qui ne chantent pas mais parlent sont des personnes qui passaient par hasard et ont voulu dire un mot.
Les arrangements – c'est-à-dire tous les sons qu'on entend sur... (continua)
L'ENFANT DE CRAIE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/1/2013 - 18:39
Il cavaliere senza morte
THE DEADLESS KNIGHT is a song of the Italian artist Davide van de Sfroos, sung in Lombard dialect.
The story tells about a warrior and his life metaphorically pictured through a series of war mythologies; the man killed many human being during fight and faced many obstacles during his life. He believed in those who told him the war was a good thing, the war was holy, and any time he tried to fight the best he could to get his place in paradise.
He sees the time passing and changing but the idea of war always remains the same, and he seems to be asking "When will this end?"
The story tells about a warrior and his life metaphorically pictured through a series of war mythologies; the man killed many human being during fight and faced many obstacles during his life. He believed in those who told him the war was a good thing, the war was holy, and any time he tried to fight the best he could to get his place in paradise.
He sees the time passing and changing but the idea of war always remains the same, and he seems to be asking "When will this end?"
THE DEADLESS KNIGHT
(continua)
(continua)
11/1/2013 - 12:09
Sotto la croce Mmaria
grazie Donqui per questo bel contributo. Questa visione di Maria si trova in tanti canti della religiosità popolare, ad esempio nella canzone toscana Maria la stava in casa (La passione).
Lorenzo 11/1/2013 - 11:03
The fin du monde
[1979]
Scritta da Gaya Bécaud e Basil Leroux
Interpretata da Gaya Bécaud (1953-), figlio di Gilbert Bécaud, sotto lo pseudonimo di Soundforce, nell’album “The fin du monde”, genere elettronicadancesperimentale
Testo trovato su Bide & Musique
Scritta da Gaya Bécaud e Basil Leroux
Interpretata da Gaya Bécaud (1953-), figlio di Gilbert Bécaud, sotto lo pseudonimo di Soundforce, nell’album “The fin du monde”, genere elettronicadancesperimentale
Testo trovato su Bide & Musique
Bon, c'est la… c'est la fin du monde
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 11/1/2013 - 09:00
Critique du chapitre 3 (du Livre de l'Écclésiaste)
11 gennaio 2013
CRITICA DEL TERZO CAPITOLO (DELLA QOHELET)
(continua)
(continua)
11/1/2013 - 00:04
Le mercenaire de Marseille
[1985]
Parole e musica di Richard Berry
Testo trovato su Bide & Musique
Un sarcasmo che mi ha ricordato Aux armes etc. e Parachutiste…
Parole e musica di Richard Berry
Testo trovato su Bide & Musique
Un sarcasmo che mi ha ricordato Aux armes etc. e Parachutiste…
Il était mercenaire comme d'autres sont marins,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 16:09
Tout va très bien
[1982]
Scritta da Pierre-André Dousset, autore e compositore francese, e Rika Zaraï, cantante israeliana che ha fatto tutta la sua carriera in Francia.
Testo trovato su Bide & Musique
Ancora abbastanza attuale, n'est-ce pas?
La “navette” nell’ultima strofa è ovviamente la navetta spaziale americana Columbia, che aveva iniziato le sue missioni nel 1981.
Scritta da Pierre-André Dousset, autore e compositore francese, e Rika Zaraï, cantante israeliana che ha fatto tutta la sua carriera in Francia.
Testo trovato su Bide & Musique
Ancora abbastanza attuale, n'est-ce pas?
“Con gli stessi soldi ieri ho fatto il pieno all’auto e oggi ci ho caricato l’accendino…Grazie, signori presidenti!”
“A colpi di manganelli e di blindati ho ridecorato tutta casa, ed ora non ho più paura dei furti perché dormo tranquilla nella mia prigione… Grazie, signori presidenti!”
“E’ facile distinguere i cattivi dai buoni: i cattivi sono quelli che fanno la guerra e i buoni quelli che forniscono i fucili… Grazie, signori presidenti!”
“A colpi di manganelli e di blindati ho ridecorato tutta casa, ed ora non ho più paura dei furti perché dormo tranquilla nella mia prigione… Grazie, signori presidenti!”
“E’ facile distinguere i cattivi dai buoni: i cattivi sono quelli che fanno la guerra e i buoni quelli che forniscono i fucili… Grazie, signori presidenti!”
La “navette” nell’ultima strofa è ovviamente la navetta spaziale americana Columbia, che aveva iniziato le sue missioni nel 1981.
Avec l'argent, hier, du plein d'essence
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 15:50
L'apocalypse, c'est dans ta tête
[1982]
Scritta da Gaya Bécaud e Paul Breslin
Interpretata da Gaya Bécaud (1953-), figlio di Gilbert Bécaud, sotto lo pseudonimo di Soundforce nell’album “Gaya’ Soundforce 3”, genere elettronicadancesperimentale (?)
Testo trovato su Bide & Musique
Scritta da Gaya Bécaud e Paul Breslin
Interpretata da Gaya Bécaud (1953-), figlio di Gilbert Bécaud, sotto lo pseudonimo di Soundforce nell’album “Gaya’ Soundforce 3”, genere elettronicadancesperimentale (?)
Testo trovato su Bide & Musique
T'es allongé sur ton lit, bien au chaud avec une bonne couverture.
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 14:35
Ouvrez les frontières
[1988]
Scritta da Michel Robakowski e Jean-Claude Daigle.
Con la partecipazione di Patricia Journo, Nathalie ed il coro les Petits chanteurs d’Asnières, in favore della “Ligue internationale contre le racisme et l'antisémitisme” (LICRA)
Testo trovato su Bide & Musique
Scritta da Michel Robakowski e Jean-Claude Daigle.
Con la partecipazione di Patricia Journo, Nathalie ed il coro les Petits chanteurs d’Asnières, in favore della “Ligue internationale contre le racisme et l'antisémitisme” (LICRA)
Testo trovato su Bide & Musique
Ouvrez les frontières
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 14:15
Dans l'cul (Chant national des evadés de guerre)
[1976]
Parole di Maurice Druon (1918-2009), scrittore e uomo politico, membro della Resistenza francese, autore insieme a Joseph Kessel e Anna Marly del celeberrimo Chant des Partisans
Incisa su disco Pathé-Marconi nel 1976 ma sicuramente risalente alla fine della seconda guerra mondiale.
Si tratta del lato A di un singolo realizzato per l’associazione “Union National des Evadés de Guerre” (UNEG). Sul lato B – naturalmente – il “Chant des Partisans”.
Testo trovato su Bide & Musique
Quelli che se lo prendono nel culo sono qui ovviamente nazisti e collaborazionisti di Vichy…
Ed il baritono d’opera comica Michel Dens dovette cantarla con una certa soddisfazione, visto che gli era personalmente capitato di rimanere prigioniero in Germania…
Parole di Maurice Druon (1918-2009), scrittore e uomo politico, membro della Resistenza francese, autore insieme a Joseph Kessel e Anna Marly del celeberrimo Chant des Partisans
Incisa su disco Pathé-Marconi nel 1976 ma sicuramente risalente alla fine della seconda guerra mondiale.
Si tratta del lato A di un singolo realizzato per l’associazione “Union National des Evadés de Guerre” (UNEG). Sul lato B – naturalmente – il “Chant des Partisans”.
Testo trovato su Bide & Musique
Quelli che se lo prendono nel culo sono qui ovviamente nazisti e collaborazionisti di Vichy…
Ed il baritono d’opera comica Michel Dens dovette cantarla con una certa soddisfazione, visto che gli era personalmente capitato di rimanere prigioniero in Germania…
Un jour un homme se mit en tête
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 13:41
19
Yves Mourousi (1942-1998) non era un cantante o un musicista ma è stato un importante giornalista radiotelevisivo francese il quale – chissà perché – nel 1985 volle interpretare questa canzone…
Testo trovato su Bide & Musique
Testo trovato su Bide & Musique
DIX-NEUF
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 13:18
Let England Shake
I versi “Smile, smile Bobby, pack up your troubles” fanno chiaro riferimento ad una celebre “marching song” britannica del 1915.
"Pack Up Your Troubles in Your Old Kit-Bag, and Smile, Smile, Smile" fu scritta da George Asaf (pseudonimo del songwriter George Henry Powell, 1880-1951) con musica del di lui fratello Felix Powell. Nient’altro che un’allegra marcetta per tirar su il morale alla truppa e favorire nuovi arruolamenti per il Grande Macello… Però nei primi anni 60 il presentatore radiofonico Charles Chilton riprese questa e molte altre canzoni patriottarde e da trincea per la sua dissacrante commedia antimilitarista “Oh, What a Lovely War!”, subito trasposta in musical teatrale (Joan Littlewood) ed in film (Richard Attenborough) dove “Pack up your troubles” veniva cantato dai soldati feriti e mutilati appena arrivati alla stazione di Londra. Inutile sottolineare lo stridente... (continua)
"Pack Up Your Troubles in Your Old Kit-Bag, and Smile, Smile, Smile" fu scritta da George Asaf (pseudonimo del songwriter George Henry Powell, 1880-1951) con musica del di lui fratello Felix Powell. Nient’altro che un’allegra marcetta per tirar su il morale alla truppa e favorire nuovi arruolamenti per il Grande Macello… Però nei primi anni 60 il presentatore radiofonico Charles Chilton riprese questa e molte altre canzoni patriottarde e da trincea per la sua dissacrante commedia antimilitarista “Oh, What a Lovely War!”, subito trasposta in musical teatrale (Joan Littlewood) ed in film (Richard Attenborough) dove “Pack up your troubles” veniva cantato dai soldati feriti e mutilati appena arrivati alla stazione di Londra. Inutile sottolineare lo stridente... (continua)
Dead End 10/1/2013 - 11:39
Fred Karno's Army
anonimo
Nel film “Oh! What a Lovely War”, trasposizione cinematografica che nel 1969 Richard Attenborough fece della commedia radiofonica di Charles Chilton, già portata in teatro da Joan Littlewood, i soldati, assistendo alla messa, cantano “We are Fred Karno's Army” sull'aria dell'inno religioso “The Church's One Foundation”. Fred Karno, infatti, era un famoso comico inglese dell'epoca, impresario e scopritore di Chaplin a Stan Laurel. Ufficiali e crocerossine cantano le strofe dell'inno originale, musicato da Samuel Wesley su parole di Samuel Stone, nel 1866, mentre i fanti cantano la parodia, in un'alternanza che amplia l'effetto satirico. L'espressione Fred Karno's Army è rimasta ad indicare un gruppo caotico e male organizzato, l'equivalente italiano di un'Armata Brancaleone.
SIAMO L'ESERCITO DI FRED KARNO
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 11:12
Qui sont-ils les gens qui sont riches ?
anonimo
[19° secolo]
Canzone popolare del Nivernais (Nièvre) e del contiguo Morvan raccolta da Achille Millien (1838-1927), poeta e studioso di folklore, e Jean-Grégoire Penavaire (1838-1906), musicista e compositore, autore con Millien della raccolta “Chansons populaires du Nivernais et du Morvan”. La prima edizione (parziale) risale al 1906 ma più recentemente, tra il 1977 ed il 2002, il Musée Dauphinois di Grenoble ed il Centre alpin et rhodanien d’ethnologie l’ha ripubblicata integralmente in ben 7 tomi.
Interpretata da Éva Heintz nel doppio CD intitolato “Répertoire” della Compagnie Beline di Lyon fondata da Evelyne Girardon e Jean Blanchard (già fondatore dei La Bamboche).
Canzone popolare del Nivernais (Nièvre) e del contiguo Morvan raccolta da Achille Millien (1838-1927), poeta e studioso di folklore, e Jean-Grégoire Penavaire (1838-1906), musicista e compositore, autore con Millien della raccolta “Chansons populaires du Nivernais et du Morvan”. La prima edizione (parziale) risale al 1906 ma più recentemente, tra il 1977 ed il 2002, il Musée Dauphinois di Grenoble ed il Centre alpin et rhodanien d’ethnologie l’ha ripubblicata integralmente in ben 7 tomi.
Interpretata da Éva Heintz nel doppio CD intitolato “Répertoire” della Compagnie Beline di Lyon fondata da Evelyne Girardon e Jean Blanchard (già fondatore dei La Bamboche).
Qui sont-ils les gens qui sont riches ?
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 10/1/2013 - 09:12
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2p. Afrikaans version*
"Die Konfederasie" wat in die finale strofe van die lied na verwys word is die anargo-syndikaliste CNT (Confederación Nacional del Trabajo — Nasionale Konfederasie van Arbeiders). Die CNT was op daardie stadium die grootste vakbond in Spanje en 'n groot krag teen Francisco Franco se militêre staatsgreep teen die Spaanse Republiek van 1936-1939.