Hello Sailor
This is one of the best anti-war songs ever. Mixing in the nursey rhyme, "I'm a Little Teapot" is genius. She compares the situation to three main things: a dictator, a prostitute, and a liberal. Her theme, "Free love is whole lot of bullshit" sounds pro-war, but the free love would actually be directed towards the Sailor. This theme resonates in the three analogies very well. Dictators never openly give love or kindness, prostitutes always charge for their "love", and liberals are constantly condemning behavior. It's not anti-liberal either. It just shows how complicated the situation really is.
Read more at Song Meanings
*
"Hello, sailor" is a sexual proposition made to a sailor, presumably by a prostitute or promiscuous woman supposing the sailor to be male and sexually frustrated after a long time at sea. This usage has become a camp catchphrase, implying that sailors stay away at... (continua)
Hello, sailor, buy you a drink?
(continua)
(continua)
27/9/2012 - 23:37
Shane
Girly Sound (self-produced cassettes) - 1991
Reworked in Whip-Smart (1994)
Reworked in Whip-Smart (1994)
The narrator and her lover or potential lover are talking about the war. Probably the Gulf War, seeing as this is a girlysound production. Anyway, they seem to be alone in the night. Very important, seeing as this makes their understanding of the gravity of the war so much more important.
Anyway, they talk, and she gives him advice to be careful. She's worried about Shane. He says, "I know the people who can get keep me out of htis." She doesn't care. She just wants him to do what he wants.
The line "don't let em make you do, what you can't live with tonight in bed, with me, sleeping." Is really significant. She loves him, but doesn't want to force him into a relationship or sexy time. hee hee
Anyway, very powerful. A love song. Anti-war song. Song about lonliness and the ignorance of the general populations. It's amazing.
Read more at songmeanings
Anyway, they talk, and she gives him advice to be careful. She's worried about Shane. He says, "I know the people who can get keep me out of htis." She doesn't care. She just wants him to do what he wants.
The line "don't let em make you do, what you can't live with tonight in bed, with me, sleeping." Is really significant. She loves him, but doesn't want to force him into a relationship or sexy time. hee hee
Anyway, very powerful. A love song. Anti-war song. Song about lonliness and the ignorance of the general populations. It's amazing.
Read more at songmeanings
I know that it was the night the war broke out
(continua)
(continua)
27/9/2012 - 23:29
Asker kaçakları
Turchia: due musiciste del Grup Yorum torturate dalla polizia
Alcuni giorni fa la Polizia ha arrestato e torturato due musiciste del Grup Yorum, nota band della sinistra radicale turca. Un episodio che svelerebbe la brutalità della repressione di Ankara contro minoranze e opposizioni politiche. Se solo i media ne parlassero...
Due musiciste del Grup Yorum, storica formazione folk di sinistra della Turchia, sono state arrestate e torturate dalle forze di sicurezza di Ankara che da tempo perseguitano i componenti della band molto attiva a fianco dei movimenti che contestano il regime nazionalista e islamico di Tayyip Erdogan.
continua su contropiano
Alcuni giorni fa la Polizia ha arrestato e torturato due musiciste del Grup Yorum, nota band della sinistra radicale turca. Un episodio che svelerebbe la brutalità della repressione di Ankara contro minoranze e opposizioni politiche. Se solo i media ne parlassero...
Due musiciste del Grup Yorum, storica formazione folk di sinistra della Turchia, sono state arrestate e torturate dalle forze di sicurezza di Ankara che da tempo perseguitano i componenti della band molto attiva a fianco dei movimenti che contestano il regime nazionalista e islamico di Tayyip Erdogan.
continua su contropiano
27/9/2012 - 22:18
Brigante se more
A proposito del testo riportato sul brigantaggio " libertà,non e' cambiare padrone...". Vorrei specificare che quelle parole sono state tratte dal monologo di Carmine Crocco del cinespettacolo "La storia bandita". E l'autore,per tanto....non e' assolutamente Carmine Crocco! Per l'amor di Dio,correggete questo orribile falso storico.
(Adeline)
(Adeline)
La correzione è stata effettuata mediante una nota con rimando. Ringraziamo Adeline per averci fatto evitare questo orribile falso storico, peraltro non dovuto a noi ma a Aldo De Jaco. [CCG/AWS Staff]
27/9/2012 - 15:56
Beans, Bacon and Gravy
[1931]
Album “Songs of the Open Road”, Folkways Records, 1962
Testo trovato su Cisco Houston, The Songs He Sang.
Una canzone dalla Grande Depressione…
Album “Songs of the Open Road”, Folkways Records, 1962
Testo trovato su Cisco Houston, The Songs He Sang.
Una canzone dalla Grande Depressione…
I was born long ago,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 27/9/2012 - 15:11
The Pullman Strike
anonimo
[1894]
Sulla melodia della popolare "The Widow's Plea For Her Son"
Testo trovato su “American Folksongs of Protest” di John Greenway, 1953.
Oggi non so, ma quand’ero ragazzo gli autobus li si chiamava ancora “pullman”…
“Due sono gli scioperi più significativi da ricordare, perché riguardano i pilastri dell’industria statunitense, sono lo sciopero nelle officine Pullman e quello di Homestead.
George Pullman, famoso inventore e costruttore di omonime carrozze ferroviarie, aveva messo in piedi una fabbrica dotata di una company town modello nei pressi di Chicago.
Quando i suoi operai scioperarono per l’ennesima riduzione salariale ottennero l’appoggio dell’ARU (American Railway Union).
In poco tempo il loro sciopero si allargò a tutti i livelli dell’industria ferroviaria su scala nazionale, ma venne sedato arrestandone i capi grazie anche all’aiuto del governo... (continua)
Sulla melodia della popolare "The Widow's Plea For Her Son"
Testo trovato su “American Folksongs of Protest” di John Greenway, 1953.
Oggi non so, ma quand’ero ragazzo gli autobus li si chiamava ancora “pullman”…
“Due sono gli scioperi più significativi da ricordare, perché riguardano i pilastri dell’industria statunitense, sono lo sciopero nelle officine Pullman e quello di Homestead.
George Pullman, famoso inventore e costruttore di omonime carrozze ferroviarie, aveva messo in piedi una fabbrica dotata di una company town modello nei pressi di Chicago.
Quando i suoi operai scioperarono per l’ennesima riduzione salariale ottennero l’appoggio dell’ARU (American Railway Union).
In poco tempo il loro sciopero si allargò a tutti i livelli dell’industria ferroviaria su scala nazionale, ma venne sedato arrestandone i capi grazie anche all’aiuto del governo... (continua)
Near the City of Chicago, where riot holds full sway,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 27/9/2012 - 14:31
Le soleil noir
Pour ne plus, jamais plus, vous parler de la pluie
(continua)
(continua)
inviata da MR 27/9/2012 - 13:18
Arma e ritaglia
Canzone scritta nel 2011 durante il bombardamento NATO ai danni della Libia, ennesima invasione militare mascherata da missione umanitaria dopo Afghanistan e Iraq. Il brano critica le insostenibili spese per gli armamenti militari e i paradossali tagli agli investimenti su lavoro, scuola, sanità e cultura.
Non ne posso più di finanziare guerre
(continua)
(continua)
inviata da Ivan Guillaume Cosenza 27/9/2012 - 12:53
Αρκαδία Ι
Con la prima parte, inizia la ristrutturazione totale (a lungo rimandata per la sua estrema complessità) delle pagine dedicate a tali cicli di canzoni e componimenti theodoraciani. Come già si può vedere in questa pagina, è stato preferito non cancellare le canzoni "arcadiche" già presenti nel sito con le relative pagine integrandole nelle pagine complessive redatte da Gian Piero Testa, bensì ripetere il testo e la relativa traduzione (questo per salvaguardare comunque l'unità della composizione). Esiste naturalmente la coscienza di aver creato dei "doppioni", ma la questione poneva problemi non semplici (cancellare delle pagine esistenti da tempo e già indicizzate dai motori di ricerca non sarebbe mai opportuno, a meno di sviste clamorose o altri errori). Tale criterio verrà ovviamente seguito anche nelle prossime "Arcadie". Nelle pagine già esistenti è stato comunque inserito un rimando alla rispettiva "pagina complessiva" (o "paginona testiana").
CCG/AWS Staff 27/9/2012 - 11:55
Take This Hammer
In realtà, come spesso accade per gli antichi brani folk e blues, anche questa “Take This Hammer” che ho attribuito a Leadbelly si fonda su una o più canzoni precedenti come “Nine Pound Hammer” (nota fina dal 1915) o quella che ora vado a contribuire, “Spike Driver Blues” registrata da Mississippi John Hurt nel 1928. Vi si fa riferimento al protagonista dell’“hammer song” per antonomasia, John Henry.
SPIKE DRIVER BLUES
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 27/9/2012 - 11:54
Palestina
Che diritto avete, voi
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 27/9/2012 - 10:36
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Santissima Trinità (a Giuseppe Casu)
Il primo giorno di Giuseppe
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 27/9/2012 - 10:15
Ombre rosse (canto per il popolo rosso)
Registrato presso Area Sismica, Forlì 2002
Ombre rosse invisibili
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 27/9/2012 - 09:58
Guantanamo Guantanamera
Lettura musicata dal concerto poetico "SignorNò", nell'ambito della rassegna "Diritti in versi", realizzata in 3 date presso l'auditorium della scuola n° 3 di Alghero; al Vecchio Mulino di Sassari e al Centro Sociale di Ploaghe. Rassegna coordinata da Margherita Serra e a cui hano partecipato Marco Cinque (testi, voce e fiati etnici), Maurizio Carbone (percussioni), Mariano Melis (chitarre) e Patrizia Ribelli (voce narrante). Le manifestazioni sono state realizzate grazie alla disponibilità di Andrea Scotto, Giovanni Salis e Giovannella Meazza
Voli segreti
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 27/9/2012 - 09:51
Percorsi:
Dalle galere del mondo, Guantanamo Bay
We Are the Working Class
[2002]
Lyrics & Music by C. Michael Stout
Album: Soldiers of Solidarity [2006]
Lyrics & Music by C. Michael Stout
Album: Soldiers of Solidarity [2006]
Inside the factories, out in the streets,
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 27/9/2012 - 08:22
Buddy Won't You Roll Down the Line
[1928]
Testo trovato sul blog Where Dead Voices Gather: The Anthology of American Folk Music Project
Un’altra canzone sui Coal Creek Troubles scoppiati nel Tennessee tra il 1891 e il 1892, quando per contrastare uno sciopero dei lavoratori, le compagnie minerarie e lo Stato fecero ricorso ai “convicts leased out”, i “detenuti in affitto”. Scoppiò un bel casino, come potete leggere nell’introduzione alla canzone appena citata, anche perché all’epoca i lavoratori lottavano per i propri sacrosanti diritti armi in pugno, non come ora che vanno a mani nude a prendersi un sacco di botte dalla polizia ogni volta che mettono il naso fuori per protestare!
A differenza del brano di Jilson Setters, che racconta lo scontro dalla parte dei minatori liberi, questo dello Zio Dave Macon - musicista di talento e personaggio estroso conosciuto anche come “The Dixie Dewdrop” o come “Grandfather... (continua)
Testo trovato sul blog Where Dead Voices Gather: The Anthology of American Folk Music Project
Un’altra canzone sui Coal Creek Troubles scoppiati nel Tennessee tra il 1891 e il 1892, quando per contrastare uno sciopero dei lavoratori, le compagnie minerarie e lo Stato fecero ricorso ai “convicts leased out”, i “detenuti in affitto”. Scoppiò un bel casino, come potete leggere nell’introduzione alla canzone appena citata, anche perché all’epoca i lavoratori lottavano per i propri sacrosanti diritti armi in pugno, non come ora che vanno a mani nude a prendersi un sacco di botte dalla polizia ogni volta che mettono il naso fuori per protestare!
A differenza del brano di Jilson Setters, che racconta lo scontro dalla parte dei minatori liberi, questo dello Zio Dave Macon - musicista di talento e personaggio estroso conosciuto anche come “The Dixie Dewdrop” o come “Grandfather... (continua)
Uh, oh! Comin' up hard!
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 27/9/2012 - 08:08
La bambina in rosso
Version française – LA FILLETTE EN ROUGE – Marco Valdo M.I. – 2012
Chanson italienne – La bambina in rosso – Briganda
« se non sbaglio questa canzone si ispira al famoso film "Schlinder's List"; il testo della canzone fa venire i brividi quando ripenso a quell'unico particolare a colori in un film in bianco e nero »
Andrea - 19/8/2008 – 16:42
« Si je ne me trompe pas », disait Andrea en 2008, « cette chanson s'inspire du fameux film « La Liste Schindler » ; le texte de la chanson fait frisonner quand on repense à cette unique tache de couleur dans un film en noir et blanc. » et il est vrai que cette particularité crée une très puissante émotion... Et on peut certes confirmer la chose (à défaut d'explications directes de Briganda). Par contre, Lucien l'âne mon ami, l'affaire ne s'arrête pas là.
Quoi ? Que veux-tu dire, Marco Valdo M.I. mon ami ? Il y aurait une suite à cet épisode ?... (continua)
Chanson italienne – La bambina in rosso – Briganda
« se non sbaglio questa canzone si ispira al famoso film "Schlinder's List"; il testo della canzone fa venire i brividi quando ripenso a quell'unico particolare a colori in un film in bianco e nero »
Andrea - 19/8/2008 – 16:42
« Si je ne me trompe pas », disait Andrea en 2008, « cette chanson s'inspire du fameux film « La Liste Schindler » ; le texte de la chanson fait frisonner quand on repense à cette unique tache de couleur dans un film en noir et blanc. » et il est vrai que cette particularité crée une très puissante émotion... Et on peut certes confirmer la chose (à défaut d'explications directes de Briganda). Par contre, Lucien l'âne mon ami, l'affaire ne s'arrête pas là.
Quoi ? Que veux-tu dire, Marco Valdo M.I. mon ami ? Il y aurait une suite à cet épisode ?... (continua)
LA FILLETTE EN ROUGE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/9/2012 - 22:12
Coal Creek Troubles
[1890s]
Testo trovato su Mudcat Café
Interpretata da Mike Seeger
Il violinista cieco Blind Bill Day (col nome d’arte di Jilson Setters imposto dal suo scopritore e manager Jean Thomas) registrò questa canzone nel 1937, pochi anni prima di morire, ma la scrisse probabilmente nel 1891 o comunque nell’immediatezza della cosiddetta “Coal Creek War”, un conflitto armato durato più di due anni e costato decine di morti che nella contea di Anderson, Tennessee, vide opporsi i minatori alle compagnie ed al governo che le spalleggiava.
Il motivo dello scontro era molto serio.
Crollato il sistema schiavistico, a molti vecchi e nuovi padroni del sud venne in mente che la perduta forza lavoro a costo zero costituita dai negri poteva essere almeno in parte recuperata attingendo con costi bassissimi all’altrettanto ingente e costante serbatoio di braccia costituito dai detenuti (che oltre... (continua)
Testo trovato su Mudcat Café
Interpretata da Mike Seeger
Il violinista cieco Blind Bill Day (col nome d’arte di Jilson Setters imposto dal suo scopritore e manager Jean Thomas) registrò questa canzone nel 1937, pochi anni prima di morire, ma la scrisse probabilmente nel 1891 o comunque nell’immediatezza della cosiddetta “Coal Creek War”, un conflitto armato durato più di due anni e costato decine di morti che nella contea di Anderson, Tennessee, vide opporsi i minatori alle compagnie ed al governo che le spalleggiava.
Il motivo dello scontro era molto serio.
Crollato il sistema schiavistico, a molti vecchi e nuovi padroni del sud venne in mente che la perduta forza lavoro a costo zero costituita dai negri poteva essere almeno in parte recuperata attingendo con costi bassissimi all’altrettanto ingente e costante serbatoio di braccia costituito dai detenuti (che oltre... (continua)
My song is founded on the truth,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 26/9/2012 - 17:06
Frankie Domagala
[2012]
Lyrics & Music by C. Michael Stout
Album: A Call To Action
Frank Domagala was a union activist at the Homestead Steel Mill and Local 1397 during the heyday of the plant shutdown struggle in the 1970's and 80's…
Lyrics & Music by C. Michael Stout
Album: A Call To Action
Frank Domagala was a union activist at the Homestead Steel Mill and Local 1397 during the heyday of the plant shutdown struggle in the 1970's and 80's…
Frankie was a leader of the rank and file
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 26/9/2012 - 16:01
If We Will, We Can Be Free
anonimo
[1880s]
Testo trovato su “American Folksongs of Protest” di John Greenway, 1953.
Inno del più grande ed importante sindacato dei lavoratori americani della fine dell’800, il “Noble and Holy Order of the Knights of Labor” o più semplicemente, “Knights of Labor”. La sua parabola si esaurì nel giro di soli 30 anni, anche in seguito al fallimento di alcuni importanti scioperi, ma negli anni 80 potè contare su di un numero molto consistente di associati, quasi 800.000.
Testo trovato su “American Folksongs of Protest” di John Greenway, 1953.
Inno del più grande ed importante sindacato dei lavoratori americani della fine dell’800, il “Noble and Holy Order of the Knights of Labor” o più semplicemente, “Knights of Labor”. La sua parabola si esaurì nel giro di soli 30 anni, anche in seguito al fallimento di alcuni importanti scioperi, ma negli anni 80 potè contare su di un numero molto consistente di associati, quasi 800.000.
Base oppressors, cease your slumbers
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 26/9/2012 - 15:16
Swinging on a Scab
anonimo
[1948]
Sulla melodia della famosa “Swinging on a Star”, una delle canzoni della colonna sonora di “Going My Way”, film del 1944 per la regia di Leo McCarey con Bing Crosby.
Testo trovato su “American Folksongs of Protest” di John Greenway, 1953.
Parodia di un brano famoso nata durante un grande sciopero ad Hollywood nel 1948, all’epoca delle prime “blacklist” anticomuniste e dopo l’introduzione del “Taft-Hartley Act”, la legge federale che mirava a ridimensionare i diritti dei lavoratori e l’azione delle organizzazioni sindacali e da queste subito significativamente ribattezzata “Slave-labor Bill”. L’allora presidente Truman solo formalmente si oppose a questa legge liberticida ma poi, nel corso dei suoi mandati (1945-1953), vi ricorse sistematicamente (si veda al proposito anche Reconversion Blues di Louis Jordan).
“Scab”, da tradursi letteralmente come crosta... (continua)
Sulla melodia della famosa “Swinging on a Star”, una delle canzoni della colonna sonora di “Going My Way”, film del 1944 per la regia di Leo McCarey con Bing Crosby.
Testo trovato su “American Folksongs of Protest” di John Greenway, 1953.
Parodia di un brano famoso nata durante un grande sciopero ad Hollywood nel 1948, all’epoca delle prime “blacklist” anticomuniste e dopo l’introduzione del “Taft-Hartley Act”, la legge federale che mirava a ridimensionare i diritti dei lavoratori e l’azione delle organizzazioni sindacali e da queste subito significativamente ribattezzata “Slave-labor Bill”. L’allora presidente Truman solo formalmente si oppose a questa legge liberticida ma poi, nel corso dei suoi mandati (1945-1953), vi ricorse sistematicamente (si veda al proposito anche Reconversion Blues di Louis Jordan).
“Scab”, da tradursi letteralmente come crosta... (continua)
A scab is an animal that walks on his knees
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 26/9/2012 - 14:19
Co. co. co. (E Dio creò la collaborazione coordinata e continuativa!)
Ovviamente si tratta di un pezzo ironico, ma il problema affrontato è molto serio.
P.S.
La canzone è stata trasmessa su Radiouno Rai il 28/09/2010 nel corso del programma "DEMO - L'acchiappatalenti".
Successivamente ha vinto ill concorso "Vota i Demo" su www.demo.rai.it, risultando il brano più votato nel primo trimestre 2011.
The Best of Demo - edizione 2010/2011 - gruppo 1:
http://www.radio.rai.it/radio1/demo/ed...
P.S.
La canzone è stata trasmessa su Radiouno Rai il 28/09/2010 nel corso del programma "DEMO - L'acchiappatalenti".
Successivamente ha vinto ill concorso "Vota i Demo" su www.demo.rai.it, risultando il brano più votato nel primo trimestre 2011.
The Best of Demo - edizione 2010/2011 - gruppo 1:
http://www.radio.rai.it/radio1/demo/ed...
CO.CO.CO.
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/9/2012 - 13:59
Signorsì! Signornò!
2012
Dedicata a tutti gli sfigati che, come me, hanno dovuto subire un intero anno di naja.
Dedicata a tutti gli sfigati che, come me, hanno dovuto subire un intero anno di naja.
Quante belle divise, quanti bei soldatini,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 26/9/2012 - 13:55
Percorsi:
Disertori
Tropicana
(1983)
«E i messaggi, cosa si può dire dei messaggi delle canzoni? Che sono tanti, differenziati, complessi e si nascondono là dove meno te li aspetti, se è vero che un poeta come Roberto Roversi ha potuto compiere su "Rinascita" del 25 novembre '83 un'analisi assai approfondita e ricca di spunti di due brani all'apparenza banalissimi, quel Vamos a la playa dei Righeira e quel Tropicana del Gruppo Italiano che hanno furoreggiato nel corso dell'estate 1983. La catastrofe atomica - dice Roversi - è già sopravvenuta, noi siamo i superstiti di questa catastrofe. Quindi non è più in atto il terrore dell'attesa e il conseguente impegno per prevenirlo. Ogni azione è conclusa, ogni progetto è annientato, ogni parola bruciata. Non c'è più nulla da raccontare in quanto tutto è già stato visto. Per questo le due canzoni sono "terribili" per l'assenza e non "catastrofiche" per la violenza, perché non... (continua)
«E i messaggi, cosa si può dire dei messaggi delle canzoni? Che sono tanti, differenziati, complessi e si nascondono là dove meno te li aspetti, se è vero che un poeta come Roberto Roversi ha potuto compiere su "Rinascita" del 25 novembre '83 un'analisi assai approfondita e ricca di spunti di due brani all'apparenza banalissimi, quel Vamos a la playa dei Righeira e quel Tropicana del Gruppo Italiano che hanno furoreggiato nel corso dell'estate 1983. La catastrofe atomica - dice Roversi - è già sopravvenuta, noi siamo i superstiti di questa catastrofe. Quindi non è più in atto il terrore dell'attesa e il conseguente impegno per prevenirlo. Ogni azione è conclusa, ogni progetto è annientato, ogni parola bruciata. Non c'è più nulla da raccontare in quanto tutto è già stato visto. Per questo le due canzoni sono "terribili" per l'assenza e non "catastrofiche" per la violenza, perché non... (continua)
Ma che strano sogno
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 26/9/2012 - 13:33
Percorsi:
Contro il Nucleare
Signornò
E' tornato Garibaldi 1993
Cartolina azzurra, ma speravi che
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/9/2012 - 13:09
Vattene sceriffo
[]1993]
E' tornato Garibaldi
Un pezzo ska alla Beat con un testo contro l'imperialismo americano composto pochi giorni prima di entrare in studio
E' tornato Garibaldi
Un pezzo ska alla Beat con un testo contro l'imperialismo americano composto pochi giorni prima di entrare in studio
Ci son banditi? chi spara dentro a quei saloon?
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/9/2012 - 12:26
Balla
[1988]
album: Vacanze
Brano contro il servizio militare di leva
album: Vacanze
Brano contro il servizio militare di leva
Non rattristarti perché
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/9/2012 - 12:22
Percorsi:
Naja di merda
A Zurigo uno mi dice
[1975]
Album “I treni per Reggio Calabria”, Dischi del Sole.
Testo trovato su La Musica dell’Altra Italia
Album “I treni per Reggio Calabria”, Dischi del Sole.
Testo trovato su La Musica dell’Altra Italia
A Zurigo uno mi dice: «Vieni dagli stagionali
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 26/9/2012 - 08:30
Hard Times Are Fightin' Times
[1974 – original version by Prairie Fire]
[reworked in 1988] by C. Michael Stout
Album: Break the Chains [2007]
If there can be such a thing as an apocalyptic love song, Mike Stout's album Break the Chains is it. His latest offering is a mix of a few earlier songs with new arrangements, and new songs that mix expressions of love and pleas for solidarity with dire warnings of coming disaster without humanity's awakening to revolutionary change. The philosophical vision is best captured in the title Break the Chains.
We'll never stop all the violence with more violence. Never break the code of silence with more silence. As long as we keep playing the game, the game will go on. As long as we keep staying the same, the same'll come along. We'll never stop all the war, with more war and hate. Never stop all the terror with the terror of the state. After laying the groundwork, the record... (continua)
[reworked in 1988] by C. Michael Stout
Album: Break the Chains [2007]
If there can be such a thing as an apocalyptic love song, Mike Stout's album Break the Chains is it. His latest offering is a mix of a few earlier songs with new arrangements, and new songs that mix expressions of love and pleas for solidarity with dire warnings of coming disaster without humanity's awakening to revolutionary change. The philosophical vision is best captured in the title Break the Chains.
We'll never stop all the violence with more violence. Never break the code of silence with more silence. As long as we keep playing the game, the game will go on. As long as we keep staying the same, the same'll come along. We'll never stop all the war, with more war and hate. Never stop all the terror with the terror of the state. After laying the groundwork, the record... (continua)
White collar, blue collar, pink collar mass,
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 26/9/2012 - 08:25
Ordinaire
Chanson québécoise de langue française – Ordinaire – Robert Charlebois (1970)
Donc, Lucien l'âne mon ami, comme je te disais, je t'ai réservé deux versions de cette chanson de Robert Charlebois... Robert Charlebois ? Tu connais ? Un Québécois … Elle s'intitule Ordinaire... C'est une chanson de sa jeunesse – il avait vingt-cinq ans à l'époque, il en a plus de soixante-cinq à présent. Une des versions date de 1970 ; l'autre en duo avec Diane Dufresne est nettement plus récente, où Diane chante d'abord « La Chanteuse straight » (avec Robert au piano) et ensuite, un Charlebois plus mûr, plus puissant interprète « ordinaire »...
Sûr que je le connais Charlebois... Et puis, il a été un de ces chanteurs de là-bas qui ont donné une dimension américaine à la langue française... Et puis, tu en avais touché un mot de Charlebois l'autre jour en parlant de sa chanson Lindberg dans le commentaire... (continua)
Donc, Lucien l'âne mon ami, comme je te disais, je t'ai réservé deux versions de cette chanson de Robert Charlebois... Robert Charlebois ? Tu connais ? Un Québécois … Elle s'intitule Ordinaire... C'est une chanson de sa jeunesse – il avait vingt-cinq ans à l'époque, il en a plus de soixante-cinq à présent. Une des versions date de 1970 ; l'autre en duo avec Diane Dufresne est nettement plus récente, où Diane chante d'abord « La Chanteuse straight » (avec Robert au piano) et ensuite, un Charlebois plus mûr, plus puissant interprète « ordinaire »...
Sûr que je le connais Charlebois... Et puis, il a été un de ces chanteurs de là-bas qui ont donné une dimension américaine à la langue française... Et puis, tu en avais touché un mot de Charlebois l'autre jour en parlant de sa chanson Lindberg dans le commentaire... (continua)
Je suis un gars ben ordinaire
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/9/2012 - 23:37
Isla Dawson
Chanson italienne – Isla Dawson - Offlaga Disco Pax – 2010
Version espagnole de Riccardo Venturi – 2012
23 septembre de 2012
39ième anniversaire de la mort de Pablo Neruda.
Ah, Lucien l'âne mon ami, je suppose que tu n'es quand même jamais allé sur l'Île Dawson, malgré le fait que des îles tu as dû en parcourir dans ta vie si longue... Tu seras sans doute le seul ici qui aura connu le début de la Guerre de Cent Mille Ans et qui connaîtra sans aucun doute, sa fin.
Voilà qui est réjouissant... En somme, Marco Valdo M.I. mon ami, tu me condamnes à la vie éternelle ou presque. Et que ferais-je sans toi qui vins à ma rencontre ? Quant à cette île, en effet, je n'ai pas souvenir de m'y être rendu... Où se niche-t-elle donc ?
C'est fort simple, elle se trouve, c'est dit dans la chanson, « Au sud de la Croix du Sud », laquelle Croix du Sud se trouve elle-même au sud du Chili, c'est-à-dire, au... (continua)
Version espagnole de Riccardo Venturi – 2012
23 septembre de 2012
39ième anniversaire de la mort de Pablo Neruda.
Ah, Lucien l'âne mon ami, je suppose que tu n'es quand même jamais allé sur l'Île Dawson, malgré le fait que des îles tu as dû en parcourir dans ta vie si longue... Tu seras sans doute le seul ici qui aura connu le début de la Guerre de Cent Mille Ans et qui connaîtra sans aucun doute, sa fin.
Voilà qui est réjouissant... En somme, Marco Valdo M.I. mon ami, tu me condamnes à la vie éternelle ou presque. Et que ferais-je sans toi qui vins à ma rencontre ? Quant à cette île, en effet, je n'ai pas souvenir de m'y être rendu... Où se niche-t-elle donc ?
C'est fort simple, elle se trouve, c'est dit dans la chanson, « Au sud de la Croix du Sud », laquelle Croix du Sud se trouve elle-même au sud du Chili, c'est-à-dire, au... (continua)
L'ÎLE DAWSON
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/9/2012 - 19:35
وين ع رام الله
anonimo
Un tentativo di resa italiana
di Riccardo Venturi, 25 settembre 2012
di Riccardo Venturi, 25 settembre 2012
Non conoscendo, purtroppo, la lingua araba, ho semplicemente rielaborato la traduzione inglese. [RV]
DOVE? A RĀMALLĀH
(continua)
(continua)
25/9/2012 - 12:51
Sago Mine
[2006]
Lyrics & Music by Charlie "Pinedog" Williams
An explosion at the Sago Coal Mine in West Virginia on January 2, 2006 trapped 13 miners for 2 days deep in the depths of that black hell hole.
Only one survived.
This song is dedicated to miners around the world.
Correlated songs: How Much For The Life of A Miner? and You Will Answer by Anne Feeney and Surrender by David Elon Preston
Lyrics & Music by Charlie "Pinedog" Williams
An explosion at the Sago Coal Mine in West Virginia on January 2, 2006 trapped 13 miners for 2 days deep in the depths of that black hell hole.
Only one survived.
This song is dedicated to miners around the world.
Correlated songs: How Much For The Life of A Miner? and You Will Answer by Anne Feeney and Surrender by David Elon Preston
Well times is tuff
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 25/9/2012 - 12:25
Μάνες κλαίνε (Εδώ Πολυτεχνείον)
In realtà, di Mihalis Tsangarakis esiste un disco intitolato effettivamente Εδώ Πολυτεχνείο(ν), come riportato in un'immagine presente nella pagina sulla canzone Πολυτεχνείο:
Abbastanza curioso che, per la loro (bella) versione, Stefano Saletti e la Piccola Banda Ikona abbiano ripreso per questa canzone un titolo che sembra tratto da un album successivo a Δεσποινιώ, che è l'album da cui realmente proviene (album nel quale comunque, va detto, esistono altre canzoni di lotta).
Abbastanza curioso che, per la loro (bella) versione, Stefano Saletti e la Piccola Banda Ikona abbiano ripreso per questa canzone un titolo che sembra tratto da un album successivo a Δεσποινιώ, che è l'album da cui realmente proviene (album nel quale comunque, va detto, esistono altre canzoni di lotta).
Riccardo Venturi 25/9/2012 - 11:31
Contessa
Carissimo Violinaro, a giudicare dal commento precedente, che sembrerebbe riportare una testimonianza ben precisa, parrebbe proprio che sia andata come dici tu. In questo caso sarebbe davvero meglio evitare ogni commento, dato che il tutto sarebbe quindi avvenuto, come dire, per "sdoganare" in TV una canzone del genere. A parte il fatto che il "concertone" del 1° maggio è, a mio parere, già sufficientemente "snaturato" in partenza e nemmeno per motivi strettamente musicali; insomma, per dire, un 1° maggio con la Camusso somiglia più a un qualsiasi 27 giugno, o 12 ottobre o quel che si vuole, a quando la presenza in piazza anche del compagno Marchionne...?
Grazie per le tue parole e aspettiamo il contributo!
Grazie per le tue parole e aspettiamo il contributo!
CCG/AWS Staff 25/9/2012 - 11:19
Alle Waffen gegen Hitler
25 settembre 2012
Tutte le armi contro Hitler!
(continua)
(continua)
25/9/2012 - 10:58
Jesus, Etc.
[2002]
Album “Yankee Hotel Foxtrot”
Parole di Jeff Tweedy
Musica di Jeff Tweedy e Jay Bennett
Ripresa da Bill Fay nel suo nuovo lavoro “Life Is People”.
“Alti palazzi tremano, voci fuggono cantando tristi canzoni… voci che gemono, grattacieli che insieme si sbriciolano… Gesù, non piangere, puoi contare su di me, dolcezza… Il nostro amore è tutto ciò che abbiamo…”
Album “Yankee Hotel Foxtrot”
Parole di Jeff Tweedy
Musica di Jeff Tweedy e Jay Bennett
Ripresa da Bill Fay nel suo nuovo lavoro “Life Is People”.
“Alti palazzi tremano, voci fuggono cantando tristi canzoni… voci che gemono, grattacieli che insieme si sbriciolano… Gesù, non piangere, puoi contare su di me, dolcezza… Il nostro amore è tutto ciò che abbiamo…”
Jesus, don't cry
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 25/9/2012 - 10:38
Percorsi:
11 settembre: terrorismo a New York
There Is a Valley
[2012]
Album “Life Is People”
(Testo messo insieme piluccando qua e là in rete e sistemando all’ascolto… spero di non aver preso troppi granchi…)
Quarant’anni dopo Time of the Last Persecution, ecco che lo schivo e misconosciuto artista londinese torna come se nemmeno un giorno fosse passato da quel lontano inizio degli anni 70.
In questa “There Is A Valley”, la stessa profonda fede cristiana, ma assai lontana da ogni dogmatismo religioso, della title track del suo disco del 1971: sono le guerre, l’intolleranza, le atrocità commesse in ogni tempo dagli esseri umani a segnare le stimmate del Cristo.
Musicalmente, poi, trovo che questa canzone sia molto bella, come d’altronde l’intero album, grazie alla splendida voce profonda ed evocativa di Bill Fay e agli arrangiamenti dell’amico Jeff Tweedy dei Wilco, suo grande ammiratore, che Fay ringrazia con una cover di “Jesus, Etc.” dall’album dei Wilco intitolato “Yankee Hotel Foxtrot” del 2002.
Album “Life Is People”
(Testo messo insieme piluccando qua e là in rete e sistemando all’ascolto… spero di non aver preso troppi granchi…)
Quarant’anni dopo Time of the Last Persecution, ecco che lo schivo e misconosciuto artista londinese torna come se nemmeno un giorno fosse passato da quel lontano inizio degli anni 70.
In questa “There Is A Valley”, la stessa profonda fede cristiana, ma assai lontana da ogni dogmatismo religioso, della title track del suo disco del 1971: sono le guerre, l’intolleranza, le atrocità commesse in ogni tempo dagli esseri umani a segnare le stimmate del Cristo.
Musicalmente, poi, trovo che questa canzone sia molto bella, come d’altronde l’intero album, grazie alla splendida voce profonda ed evocativa di Bill Fay e agli arrangiamenti dell’amico Jeff Tweedy dei Wilco, suo grande ammiratore, che Fay ringrazia con una cover di “Jesus, Etc.” dall’album dei Wilco intitolato “Yankee Hotel Foxtrot” del 2002.
There is a valley where the tree stand tall and an icy wind blows
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 25/9/2012 - 09:18
Tatanka Yotanka
[2008]
Music by Olgostin
Album: The Story of History
« If we must die, we die defending our rights » Tȟatȟaŋka Yotȟaŋka said.
Born in present-day South Dakota, Tȟatȟaŋka Iyotȟaŋka (Sitting Bull) became a political, military and spiritual leader of the Sioux tribe. As a young warrior and later chief of the northern Sioux, he advocated firm resistance to white encroachment and settlement. Accustomed to a nomadic life of hunting, the Sioux fought attempts to force them onto cramped reservations. In 1868, Sitting Bull made peace with the U.S. Army in exchange for a sizable reservation free of white settlers. In the mid-1870s, however, an influx of gold prospectors and railroad crews outraged the Sioux, who left the reservation and joined with the Cheyenne and Arapaho in a renewed campaign of resistance.
In the summer of 1876, the U.S. Army's 7th Cavalry under Custer tracked down and attacked... (continua)
Music by Olgostin
Album: The Story of History
« If we must die, we die defending our rights » Tȟatȟaŋka Yotȟaŋka said.
Born in present-day South Dakota, Tȟatȟaŋka Iyotȟaŋka (Sitting Bull) became a political, military and spiritual leader of the Sioux tribe. As a young warrior and later chief of the northern Sioux, he advocated firm resistance to white encroachment and settlement. Accustomed to a nomadic life of hunting, the Sioux fought attempts to force them onto cramped reservations. In 1868, Sitting Bull made peace with the U.S. Army in exchange for a sizable reservation free of white settlers. In the mid-1870s, however, an influx of gold prospectors and railroad crews outraged the Sioux, who left the reservation and joined with the Cheyenne and Arapaho in a renewed campaign of resistance.
In the summer of 1876, the U.S. Army's 7th Cavalry under Custer tracked down and attacked... (continua)
[Instrumental]
inviata da giorgio 25/9/2012 - 08:35
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
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