Nell'incisione originale in "Apuamater" di Davide Giromini, la canzone è preceduta e seguita da due curiosi interventi di Matteo Procuranti (del vecchio gruppo Apuamater) che, imitando la voce e l'accento di Massimiliano Larocca, dice:
[prima della canzone]
…’e ‘un lo dico io, lo dice Pasolini.
E Giordano Bruno, è morto per quello che diceva!
[dopo la canzone]
No, volevo dire al signor Procuranti Matteo che queste cazzate le vada a registrare alla Virgin Mega Stores, e non l’ho detto…e non l’ha detto Pasolini, l’ho detto io, capito ?!? E glielo ridico anche n’i’viso, quando lo vedo… [risata].
CCG/AWS Staff 15/7/2012 - 23:47
Per una delle più classiche "dimenticanze da CCG" questa canzone-capolavoro di Massimiliano Larocca, scritta per Giordano Bruno, è stata lasciata per anni negli "Extra". Ne viene finalmente tolta, restituendola al suo autore e alla sua funzione e inserendo finalmente un video che permette di ascoltarla (dato che il link a "Bielle" sinora presente è defunto).
Finalmente, dopo anni, è stato reperito su YouTube il video di questa stupenda prova di Massimiliano Larocca tratta da una delle "Poesie a Casarsa" di Pier Paolo Pasolini. Spendo quindi una raccomandazione personale per l'ascolto di questa canzone.
Sono Emilio Insolvibile.
Ho visto che non trovate notizie su di me ed allora, se vi interessano, ve le fornisco io:
La mia canzone "Storia di Guerra" é incisa insieme ad altre 11 in un vecchio LP dei primi anni 70 (ormai irreperibile), edito dalla Bentler Records di Milano (non so se la casa discografica esiste ancora ). Il vecchio LP si chiamava "Amore, Guerra e Società".
Dopo aver abbandonato prestissimo l'attività musicale, ormai 67nne, canto nuovamente da un paio d'anni, a livello amatoriale, le mie canzoni riarrangiate in stile più moderno ed alcune cover di altri cantautori italiani in un gruppo di bravissimi musicisti locali denominato "Gli Insolvibili".
Mi ha fatto molto piacere vedere il mio brano nel vostro sito. Grazie per l'ospitalità. Cordiali saluti. Emilio Insolvibile
Emilio Insolvibile 15/7/2012 - 10:52
Inutile dire quanto piacere ci faccia che un autore presente su questo sito fin dai suoi inizi (le "CCG primitive") dia notizie di sé. A Emilio Insolvibile, che ringraziamo veramente di cuore, vorremmo allora chiedere, se possibile, di inviarci una sua biografia, seppur breve ma più completa e magari (se lo desidera e/o lo ritiene opportuno) corredata da una sua immagine. Intanto, dopo 10 anni, integriamo questa pagina con le notizie discografiche da lui stesso fornite. A giudicare dal titolo, l'album "Amore, guerra e società" meriterebbe di essere inserito integralmente in questo sito: sarebbe possibile avere i titoli e i testi delle canzoni che vi sono contenute? In questo sito non è questione di semplice ospitalità, bensì di far conoscere testi difficilmente reperibili in altro modo, spesso e volentieri degli autentici tesori perduti o nascosti. In questa ottica il nostro ringraziamento a Emilio Insolvibile (cui porgiamo i nostri migliori auguri per la nuova carriera amatoriale) va ben oltre.
Chanson italienne - La mia battaglia l'è al sabato sera – I Gufi - 1967
Mais, mais, mais... Marco Valdo M.I., mon ami, le titre de la chanson, je veux dire de la version française de la chanson me rappelle quelque chose... Un truc con... où il y avait un mec qui ne se prenait pas pour rien et qui draguait les nanas... Ça s'intitulait Saturday Night Fever – La Fièvre du Samedi Soir... Le mec était une sorte d'Adonis de composition sorti d'une improbable banlieue et homme de croix ; bref, imbuvable... Avec ça, il y avait un troupeau qui s'agitait à côté... Du même tonneau... Une sorte de mélasse étazunienne qui se répandait par toute la terre... Et un groupe qui chantait en dégueulando... C'était franchement merdique...
Rassure-toi, mon ami Lucien l'âne, ça l'est toujours. Et ceux qui n'avaient pas compris à l'époque, ont eu la surprise de se rendre compte que le joyeux jeune homme n'était... (continua)
SATURDAY NIGHT BATTLE (BATAILLE DU SAMEDI SOIR) (continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/7/2012 - 16:15
Pour la citation de Tonton Georges, voir sa chanson : La Mauvaise Herbe, ce qui arrive à ceux qui comme toi et moi traînent sur le bord des chemins moins fréquentés... La mauvaise herbe
seguo le canzoni di salvatore adamo dai primi anni 60 e per
me è il n°1 al mondo,peccato che in italia troppo resto si
siano dimenticati di lui ed in tv portano cantanti a dir poco insignificanti.Ciao a tutti
Vedo caro Giorgio, che continui a sfottere (ma su di me non hai presa) proprio nel modo denunciato da Zaratustra, così fintamente buonista, e per questo molto più pericoloso, riguardo ai "piccoli uomini" che saltellano nel mondo, oramai decaduto!
Torno a ripetere: la mafia propriamente detta, fu quasi del tutto eliminata; gran parte dei suoi affiliati finì al fresco o fuggì; anche moltissimi collusi fecero la stessa fine! In conclusione essa, in quanto tale, rimase diversi anni nel silenzio e nella clandestinità! E questo fu un risultato notevolissimo raggiunto dal fascismo! Certo non tutti finirono in carcere, ma rimasero immobili, fermi, dormienti, innocui per la società! Come quei virus che sono presenti nell'organismo, ma rimangono latenti, ossia non arrecano alcun danno, ma possono arrecarlo se dovessero presentarsi le condizioni buone! E queste "condizioni buone", per la mafia si presentarono... (continua)
Il Ghibellino 14/7/2012 - 01:27
Mi spiace d'essere stato frainteso. La "dotta" citazione (se possa dirsi "dotta" una citazione alla portata di qualsiasi studente di secondaria di secondo grado) non era un intervento nel merito (che mi è noto solo per grandi linee), ma riguardava il modo di questa discussione. La quale mi incuriosiva, al pari di molte altre che si accendono in questo sito, ma dalla quale, da un certo punto in avanti, non riuscivo più a cavare un ragno dal buco, ché i due contendenti, invece di portare dati e ragionamenti, avevano pigliato a sfottersi e ad alzare i toni. Volevo solo dire: abbassateli un poco, e cercate di procedere in un confronto onesto, e utile anche agli spettatori, vale a dire misurandosi con i dati e gli argomenti dell'interlocutore, senza cercare di classificarlo (e di autoclassificarsi!) in ragione di premesse generali e sottintese. Del resto, quando Buffalmacco invita Calandrino a... (continua)
Grazie, Gian Piero. Finalmente la saggezza di un intervento molto congruo e pertinente.
Al Guelfo.. Pardon. Al Ghibellino.
Non ti stavo "sfottendo"… Cercavo solo di spiegarmi la tua necessità di scrivere tutto in maiuscole. Sei semmai tu che ti prendi con me libertà di "vezzeggiativi" (in chiaro odore di "sfottò"), quando non è proprio possibile che abbiamo fatto il militare assieme, in quanto mi onoro essere stato obiettore.
E lasciamo perdere, per favore, Nietzsche, Zarathustra e il ressentiment tipico dei lillipuziani, per cortesia. A meno che non stai descrivendo te stesso: Non hai bisogno di enfatizzare i tuoi argomenti? E allora perché usi lettere maiuscole e tanti esclamativi? Se avessi dalla tua parte veramente "la giustezza del tuo ragionare e dei fatti che porti" non avresti certo bisogno di scalmanarti tanto.
Quanto finora hai scritto e ribadito è solo un'accozzaglia di luoghi... (continua)
Per quel che mi riguarda, mi limito a segnalare (e a consigliare) la lettura del semplicissimo articolo Wikipedia Mafia e fascismo. Certamente non ritengo che Wikipedia vada presa come oro colato, ed ha tutti i suoi limiti ben precisi; però credo che l'articolo faccia stringatamente il punto sulla questione (che è ovviamente molto complessa, essendo peraltro un aspetto di una questione molto più vasta, che potrebbe sintetizzarsi come "mafia e potere" o "mafia e Stato"). L'articolo contiene comunque spunti interessanti, che possono avere valore generale anche data l'asserita "neutralità" di Wikipedia. Concordo con Giorgio per quanto riguarda l'intervento di Gian Piero Testa, il quale -saggezza a parte- ha il pregio di mettere a fuoco i veri nòccioli. Saluti a tutti.
Mi permetto, adesso, un intervento quasi nel merito della questione dei rapporti tra fascismo e mafia. Lo faccio con una testimonianza più che centenaria dello storico britannico Bolton King, il famoso studioso non accademico del nostro Risorgimento, di Mazzini e anche del Fascismo. Durante i primi anni del 1900, quando il governo Zanardelli e le scelte parlamentaristiche dei Socialisti gli facevano sperare in un'Italia capace di sollevarsi, a dispetto dell'ottuso ed esiziale conservatorismo delle sue classi possidenti e dirigenti, il King scrisse una sorta di rapporto sulla situazione italiana, intitolato "L'Italia d'oggi", inteso a illustrare ai suoi connazionali lo stato del nostro Paese, che tanto fu apprezzato da Benedetto Croce, da fargli caldeggiare la traduzione in italiano e la pubblicazione presso i fratelli Laterza. Ne vennero ben due edizioni italiane di quest'opera: un'opera... (continua)
Ormai mille volte Mogol ha smentito la faccenda del Battisti fascista o simpatizzante della destra..piuttosto disinteressato alla politica aveva nel suo piccolo una concezione abbastanza libertaria:vedi il suo essere a favore del divorzio, a favore degli immigrati di colore(ascoltate il brano "straniero" in "e già"), il suo essere contro la distruzione ambientale e contro le discriminazioni sociali(ascoltate "gente per bene e gente per male")..eppoi tra i suoi divi ispiratori vi sono Bob Dylan, Donovan, Led Zeppelin,il cantante afro-americano Otis Redding.Da non dimenticare il fatto che Battisti aveva la casa discografica Numero Uno dove hanno suonavano la PFM, Demetrio Stratos, Eugenio finardi, Edoardo Bennato, Radius insomma tutta gente che direttamente o indirettamente era di sinistra..e voi pensate che un fascista o uno di destra in un'epoca di scontri violentissimi tra compagni e fascisti,... (continua)
Mi sono imbattuto (in Kithara) nel testo del canto tradizionale sul capomastro di Arta, cui allude la canzone 4), Ἕνα τὸ χελιδόνι/Unica è la rondine. La trascrivo come l'ho trovata; poi verrà la traduzione: il titolo è "Της Άρτας το γιοφύρι/Il ponte di Arta".
Nell'incisione originale in "Apuamater" di Davide Giromini, la canzone è preceduta e seguita da due curiosi interventi di Matteo Procuranti (del vecchio gruppo Apuamater) che, imitando la voce e l'accento di Massimiliano Larocca, dice:
[prima della canzone]
…’e ‘un lo dico io, lo dice Pasolini.
E Giordano Bruno, è morto per quello che diceva!
[dopo la canzone]
No, volevo dire al signor Procuranti Matteo che queste cazzate le vada a registrare alla Virgin Mega Stores, e non l’ho detto…e non l’ha detto Pasolini, l’ho detto io, capito ?!? E glielo ridico anche n’i’viso, quando lo vedo… [risata].