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Prima del 2012-6-25

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Cuando mi hijo nació

Cuando mi hijo nació
da una poesia di Nazim Hikmet
Álbum: Apocalipsis (1971)

via Fernando Lucini
Su madre
(continua)
25/6/2012 - 23:20
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L'Air de la Bêtise

L'Air de la Bêtise
[1957]
Parole e musica di Jacques Brel
Nell'album intitolato Quand on n'a que l'amour

(B.B.)

C'est quand même énorme cette phrase que l'on retrouve partout sur Google à propos de cette chanson de Jacques Brel. Je cite : « Extrait du célèbre opéra "La vie quotidienne". Voici l’air fameux z-entre tous : L´air de la bêtise » .... On ne pourrait dire chose plus bête précisément... Car, même si je n'ai pas une culture musicale encyclopédique, il me semblait – comme ça, à première vue – qu'il n'y a jamais eu d'opéra intitulé « La Vie quotidienne »... et j'admets immédiatement que je puis avoir des lacunes et de grandes, surtout en ce qui concerne l'opéra. J'avais bien en tête « La Vie parisienne » , de ce musicien français, né à Cologne, le dénommé Jacques Offenbach, par ailleurs si décrié par Wagner et les nazis. C'est tout dire. Il suffit d'aller lire la défense d'Offenbach dans les années... (continua)
Mère des gens sans inquiétude
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/6/2012 - 23:19
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Malédiction des Balais

Malédiction des Balais
Malédiction des Balais

Chanson française – Malédiction des Balais – Boris Vian – 1954
Paroles : Boris Vian
Musique : Jimmy Walter

Interprétation : Les Charlots – 1969

Ah, Lucien l'âne mon ami, tu avais déjà eu ici même une splendide démonstration de la modernité de Boris Vian et de son anticipation proprement orwellienne du monde tel que nous devons le supporter aujourd'hui encore. Souviens-toi de la chanson sur les Arts Ménagers : La complainte du progrès (Les arts ménagers).

En effet, je m'en souviens très bien de cette histoire d'amour ruinée par l'envahissante présence des robots et du coût de la vie, toujours trop élevé pour ceux qui se laissent intoxiquer par le « progrès ». Nous les ânes, ça ne nous arrive pas... De la télé, de l'atomixaire, de l'évier en fer, du cire-godasses, du turbo à crasses, du canon à patates, de l'écrase-limaces, du lit qui est toujours fait, de l'avion... (continua)
Avant de tomber en poussière
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/6/2012 - 18:35
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Scese lenta l'ultima neve

Scese lenta l'ultima neve
Da Novembre (2012) L'atlantide/edel

Ispirata al libro "Non mi uccise la morte" di Toni Bruno e Luca Moretti dedicato alla vicenda di Stefano Cucchi
Le mani segnate dalle manette
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/6/2012 - 15:12
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Poli(s)tica

Poli(s)tica
Dall'album "Bienvenido"(2005)

La moderna classe politica. La guerra decisa e giocata come una partita a risiko; i simboli di partito decisi come un gioco di figurine; litigi futili e favolette raccontate per addormentare voci già troppo stanche e troppo silenti. Se sugli scranni della politica ci fosse un gran consiglio di bambini sarebbe poi tanto diverso da ora?

(dal libretto del CD)
Di quà di là ne muovo colorate: sul mio tappeto io guido le mie armate
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/6/2012 - 11:11
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Tiempe uguale

Tiempe uguale
Musiche: Roberto Napoletano
Testo: Fabrizio Russo
Dall'album "Bienvenido"(2005)

Un uomo del presente, una donna del passato. Un dialogo sull'amore, sella guerra, sulla povertà, sul progresso. Per capire cosa è cambiato. Data la permanenza dell'uomo sul negativo, siamo costretti ad ammettere che la bilancia del tempo rimane uguale.

(dal libretto del CD)
Uomo: Oh, bella mia che lavi quattro stracci dentro al fiume,
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/6/2012 - 10:49
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Le temps des cerises

Le temps des cerises
Parole di Jean Baptiste Clément (1866)
Musica di Antoine Renard (1868)

"Le temps des cerises", che pure può sembrare soltanto una canzone d'amore, è un inno alla Comune. Fu dedicata dall'autore a Louise, a una giovane comunarda ignota chiamata Louise, forse di circa 20 anni, di cui purtroppo non ci sono pervenute altre informazioni. L'identificazione di Louise con Louise Michel, forse la più celebre protagonista di quelle giornate, è errata.

Ecco il testo di questa bellissima canzone, interpretata da artisti francesi di spicco, come Charles Trenet, Yves Montand e Bertrand Cantat dei Noir Désir (musicista e cantante di prima grandezza, anche se come uomo per me resta solo un assassino testa di cazzo... e non riesco nemmeno a capire come abbia potuto interpretare questo testo nel 2008, da uomo libero, dopo aver massacrato a botte la sua compagna, Marie Trintignant, solo 5 anni prima...).

Così... (continua)
Quand nous chanterons le temps des cerises
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. & CCG Staff 24/6/2012 - 23:17

The Future

The Future
Thanks to Ben who sent us this that sent us this powerful antiwar song from Sliver's forthcoming album Disobey Giants (set to be released in September 2012).
We spend a trillion dollars on weapons every year
(continua)
23/6/2012 - 14:52
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Dead President$

Dead President$
There's a new video/song by SLIVER on the web called dead president$ and dedicated to the people who participated to the global Occupy movement.

it's the first song of their forthcoming album disobey giants (set to be released in September)
I'm not a fool, kido, I know my right and wrong
(continua)
inviata da Ben 23/6/2012 - 14:49
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Gigi balla

Gigi balla
dal primo disco "Ottavo Padiglione" (1993)

poi ricantata da Bobo Rondelli in "Disperati intellettuali ubriaconi" (2002)
con Stefano Bollani

Questa canzone potrebbe far parte del percorso: guerra agli animali.

Negli ultimi tempi, da quando il cantautore Bobo Rondelli si è fatto conoscere a livello nazionale, in tanti possono aver conosciuto Gigiballa come il titolo di una sua canzone. Nella canzone, Bobo Rondelli parla di un orso che era chiamato Gigiballa perché ballava; la gente accorreva per vedere lo spettacolo dell’orso che ballava, ma in realtà l’orso ballava perché gli doleva un dente che nessuno provvedeva a levargli.

Chi non è di Livorno non sa che Gigiballa era un orso vero in pelo e ossa, un orso dello zoo di Livorno che per davvero era stato chiamato Gigiballa.
Di Gigiballa, l’illustre livornese diventato famoso in tutta Italia grazie a Bobo Rondelli, ne parlarono i giornali nel giorno in cui morì.

Du' tuffi nelle stelle

La mia mamma mi portava a vedere Gigiballa,
(continua)
inviata da Silva 23/6/2012 - 11:06

Un Beau Dimanche en Famille

Un Beau Dimanche en Famille
Un Beau Dimanche en Famille

 
Canzone française – Un Beau Dimanche en famille – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 72

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Alors, de quoi pouvait-on bien parler le dimanche en famille en 1973 ? À quoi pouvait bien ressembler un dimanche en famille cette année-là ? En quoi pouvait-il bien se distinguer de tous les dimanches en famille qui ont eu lieu avant lui  ? s'exclame Lucien l'âne qui vient de lire le titre de la chanson-histoire d'Allemagne.

Tu sais, Lucien l'âne mon ami, à bien y regarder, chaque dimanche est une journée particulière – una giornata particolare... Et les dimanches en famille sont redoutables pour les enfants et pas seulement,... (continua)
Pour nous, c'est simple...
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/6/2012 - 22:09
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Reconversion Blues

Reconversion Blues
‎[1946]‎
Scritta da Steve Graham/Fleecie Moore
Eseguita da Jordan con His Tympany Five.

Quando finisce una guerra, dopo la gioia iniziale, come al solito al popolo rimane ben poco da ‎ridere.‎

Negli USA, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, il processo di riconversione da ‎un’economia di guerra ad una di pace fu caratterizzato da un grande disordine, dalla grave penuria ‎dei generi di prima necessità e da una forte ondata di proteste e di scioperi che fu stroncata con ‎l’introduzione del “Taft-Hartley Act”, una legge federale che mirava a ridimensionare i diritti dei ‎lavoratori e l’azione delle organizzazioni sindacali e da queste subito significativamente ribattezzata ‎‎“Slave-labor Bill”. Il presidente Truman solo formalmente si oppose a questa legge liberticida ma ‎poi, nel corso dei suoi mandati (1945-1953), vi ricorse sistematicamente…‎

Prima la patria ti manda a... (continua)
I got those re-hee-hee, reconversion blues
(continua)
inviata da Dead End 22/6/2012 - 12:35
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G. I. Jive

G. I. Jive
‎[1944]‎
Scritta e interpretata da Johnny Mercer, uno dei più grandi songwriter americani tra gli anni 30 e 60, ‎autore di brani famosissimi come "One for My Baby (and One More for the Road)", "Come Rain or ‎Come Shine", "Autumn Leaves" (la versione inglese de "Les feuilles mortes" di Prévert/Kosma), “Satin Doll”, “Moon River” e "Days of Wine and Roses".‎

Parodia – ma neanche troppo – dell’assurda vita militare nel pieno del secondo conflitto mondiale.‎
Interpretata con altrettanto successo anche da Louis Jordan
This is the G. I. Jive
(continua)
inviata da Dead End 22/6/2012 - 11:12
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My Guy's Come Back

My Guy's Come Back
‎[1945]‎
Portata al successo dalla fine della guerra e dalle splendide voci di Liza Murrow e Dinah Shore.‎
Hal, Hallelujah!
(continua)
inviata da Dead End 22/6/2012 - 09:41
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Ration Blues

Ration Blues
‎[1943]‎
Eseguita da Jordan con His Tympany Five. ‎
In testa alle classifiche discografiche americane nel gennaio del 1944.‎

Un brano che, pur ironicamente, affronta il tema della guerra vissuta sull’ “home front”, dove si ‎viveva – quando andava bene - il razionamento dei generi alimentari ma spesso anche la vera fame.‎
Baby, baby, baby,
(continua)
inviata da Dead End 22/6/2012 - 09:13
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Cochise

Cochise
‎‎[2002]‎
Parole di Chris Cornell
Musica degli Audioslave
Dal loro debut album, l’eponimo “Audioslave”‎

Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di ‎uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS ‎mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa della band di Chris ‎Cornell, Tom Morello e soci.‎
Per il percorso sul genocidio dei nativi americani.‎

Grazie Cesare!‎

‎ “Cochise was the last great American Indian chief to die free and absolutely unconquered. When ‎several members of his family were captured, tortured, and hanged by the U.S. Cavalry, Cochise ‎declared war on the entire Southwest and went on an unholy rampage, a warpath to end all ‎warpaths. He and his warriors drove out thousands of settlers. Cochise the avenger, fearless and ‎resolute, attacked everything... (continua)
I've been watching
(continua)
inviata da Dead End 21/6/2012 - 15:58
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War in Peace

War in Peace
‎[1968]‎
Da “Oar” (1969), unico album solista di Skip Spence.‎

Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di ‎uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS ‎mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa di Alexander Lee "Skip" ‎Spence, un grande musicista che ha avuto a che fare con nomi come Moby Grape, ‎‎Quicksilver Messenger Service e Jefferson Airplane e che è morto di cancro nel ‎‎1999 a soli 53 anni‎

Riporto il breve commento con cui Cesare ha accompagnato la segnalazione: “Testo abbastanza ‎criptico che dovrebbe però riferirsi ad un amico di Spence che trovò la pace, cioè la morte, in ‎guerra. ‘War in Peace’ gioca sulla locuzione ‘Rest in Peace’, riposa in pace.”‎

Grazie Cesare!‎
It's a joy to know you're resting in peace
(continua)
inviata da Dead End 21/6/2012 - 15:23
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American Boy Soldier

American Boy Soldier
‎[1969]‎
Da “Wasa Wasa”, album d’esordio di questa formazione inglese.‎

Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di ‎uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS ‎mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa della band di Rob 'Edgar' e ‎Steve Broughton, importante rappresentante del rock psichedelico.‎
Cesare ha accompagnato la segnalazione con un breve commento che riporto: “Molto simile come ‎tematica ad Eighteen di Alice Cooper ma più esplicita nel testo, dissacrante ed ironico, che ricorda ‎Frank Zappa anche nella parodia dei gruppi vocali anni ‘50”.‎

Grazie Cesare!‎
What d'you wanna do boy? ‎
(continua)
inviata da Dead End 21/6/2012 - 14:56
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Eighteen

Eighteen
‎[1970]‎
Singolo poi inserito nell’album “Love It to Death” del 1971‎

Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di ‎uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS ‎mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa dell’immarcescibile Alice ‎Cooper.‎
Nessun riferimento diretto alla guerra del Vietnam ma era il 1970 ed “I'm eighteen”…‎
Non a caso inclusa nella magnifica colonna sonora dello splendido documentario “Dear America: ‎Letters Home from Vietnam” realizzato nel 1987 da Bill Couturié.‎

Grazie Cesare!‎

Il breve commento introduttivo di Cesare, che mi ha segnalato il brano:
"Il testo non fa riferimento esplicito alla guerra del Vietnam (anche se "I gotta get out of this place") ma riguarda i diciottenni americani che all'epoca erano vecchi abbastanza per andare al fronte ma non per votare"
Lines form on my face and hands
(continua)
inviata da Dead End 21/6/2012 - 14:31
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Monk Time

Monk Time
‎[1965]‎
Da “Black Monk Time” (1966), il primo ed unico album realizzato in studio da questa garage band ‎americana di culto.‎

Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di ‎uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS ‎mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa dei Monks, cinque ‎commilitoni (Gary Burger, Larry Clark, Eddie Shaw, Dave Day e Roger Johnston) cagati in qualche ‎base americana in Germania che cominciarono ad esibirsi ad Amburgo - nello stesso locale che vide ‎l’irresistibile ascesa dei Fab Four – e che dopo il congedo svilupparono un loro particolarissimo ‎stile scenicamente “monastico”, letterariamente folle ed iconoclasta, musicalmente protopunk.‎

Grazie Cesare!‎
Alright, my name's Gary
(continua)
inviata da Dead End 21/6/2012 - 14:08
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War Sucks (You Remember What Happened to Hansel and Gretel)‎

War Sucks (You Remember What Happened to Hansel and Gretel)‎
‎[1967]‎
Scritta da Rick Barthleme, Steve Cunningham e Mayo Thompson
Un cosiddetto “Free Form Freak-Out” da “The Parable of the Arable Land”, album di esordio di ‎questa molto sperimentale band texana.‎

Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di ‎uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS ‎mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa dei texani Red Krayola (o ‎Red Crayola, gruppo di musica psichedelica, d’avanguardia e protopunk), un’esplicita presa per il ‎culo del patriottismo americano, tanto che vi viene citato e deriso persino un verso dell’arcinota e ‎stucchevolissima “America the Beautiful”…‎
Grazie Cesare!‎
Miracle mother
(continua)
inviata da Dead End 21/6/2012 - 11:39
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I'm Not Afraid of Life

I'm Not Afraid of Life
‎[1984]‎
Scritta da Dee Dee Ramone
Album: Too Tough to Die

Al giovane amico Cesare, che oltre alla grande cultura musicale ha pure un cervello più analitico di ‎uno scanner, è bastato un attimo per accorgersi che nel pur immenso database delle CCG/AWS ‎mancano ancora alcune canzoni degne di nota, come per esempio questa dei grandi Ramones…‎
Lui ha accompagnato la segnalazione con un breve commento che riporto: “Questa canzone ‎riguarda la guerra fredda e la paura dell’olocausto nucleare, forse c’è una sezione apposita sul sito”‎

Eccome se c’è!

Grazie Cesare!‎
I am not afraid of life
(continua)
inviata da Dead End 21/6/2012 - 10:54
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Paradise

Paradise
‎[2002]‎
Lyrics and Music by Bruce Springsteen
Testo e musica di Bruce Springsteen
Album: The Rising

Due personaggi, due storie dalla guerra asimmetrica che ha avuto i suoi epicentri nel conflitto ‎israelo-palestinese, nell’ormai più che ventennale massacro iracheno e negli attacchi dell’11 ‎settembre.‎
Da una parte, una donna mediorientale che per vendicare l’uccisione di un figlio decide di farsi ‎esplodere tra la folla di un mercato. Dall’altra, un uomo o una donna statunitense che ha perso la ‎compagna o il compagno, morto sul volo American Airlines 77 condotto dai terroristi di Al-Qā‛ida ‎a schiantarsi sul Pentagono, in Virginia, alle 9,37 dell’11 settembre 2011.‎
Entrambi i personaggi sono accomunati dal desiderio di non continuare a vivere dopo il trauma ‎della violenta privazione degli affetti più cari. Entrambi non vogliono più soffrire, vogliono ‎finalmente la pace, il paradiso... (continua)
Where the river runs to black
(continua)
inviata da Dead End 21/6/2012 - 10:02
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Enfant de la guerre

[1990]
Paroles et musique de Samy
Album: Bon vent
C'était comme un rêve éveillé
(continua)
inviata da giorgio 21/6/2012 - 08:46
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Solidarity

Solidarity
[2009]
Album: Common Dreads

"This ties in with the opening track. This introduces all the main themes throughout the album: the environment, the economy and war". (Rou Reynolds)
Here tonight I clock a thousand heads
(continua)
inviata da giorgio 21/6/2012 - 08:22
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Faut Rigoler

Faut Rigoler
Faut Rigoler (Mambo Gaulois)

Chanson française – Faut Rigoler (Mambo Gaulois) – Boris Vian - 1958
inteprète: Henri Salvador

Ah, mon ami Lucien l'âne, nous allons dédier une chanson à nos amis Grecs ; je veux dire aux Grecs pauvres qui sont actuellement occis par la cure de santé que leur inflige l'Europe, elle-même mise sous pression par les forces obscures de la mafia des marchés, autrement dit les riches, leurs banques, leurs financiers et leurs exécuteurs politiques.

Dédier une chanson à la population grecque écrasée par les mesures de santé... Ah, quelle bonne idée... Car ils en ont bien besoin... Comme en auront sans doute bien besoin les pauvres d'Espagne, d'Italie, de France, d'Allemagne, de Grande-Bretagne... et d'ailleurs. Pour m'en tenir à l'Europe. En fait, c'est l'Euro, l'Euro... Ils jouent au foot avec nos vies. Alors, une chanson ne fera pas de tort ; il reste juste à espérer... (continua)
Faut rigoler
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/6/2012 - 16:34
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The Fuse

The Fuse
‎[2002]‎
Lyrics and Music by Bruce Springsteen
Testo e musica di Bruce Springsteen
Album: The Rising

Bandiere a mezz’asta, cortei funebri, credenti ai piedi della Croce, una luna di sangue che sorge in ‎un cielo offuscato da nera polvere di morte, stridore di gomme sull’asfalto, una minaccia sibila ‎nell’aria come elettricità, il diavolo è all’orizzonte… Ennesima, perfetta descrizione della tragedia ‎dell’11 settembre.‎
E – come sempre nella poetica di Springsteen – non c’è altro che l’amore a salvarci: mi basta ‎stringerti, accarezzare la tua pelle e sono vivo. Il fuoco è innescato. Coraggio, lasciami fare…‎


Down at the court house they're ringin' the flag down
(continua)
inviata da Dead End 20/6/2012 - 16:14
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Empty Sky

Empty Sky
‎[2002]‎
Lyrics and Music by Bruce Springsteen
Testo e musica di Bruce Springsteen
Album: The Rising

Ancora una canzone che solo in apparenza racconta una vicenda privata di amore perduto ed ‎assente. L’ “empty impression in the bed”, l’impronta lasciata sul letto dal corpo dell’amata ‎perduta, serve solo ad introdurre l’ “empty sky”, il paesaggio, la “skyline” di Manhattan privata ‎dopo l’11 settembre di uno dei suoi simboli…‎
E, ancora una volta, il dibattersi dell’essere umano - svuotato, privato dei suoi affetti più cari ‎dall’insulsa violenza – tra segni e sentimenti opposti: l’albero del bene e quello del male, l’amore e ‎la vendetta…‎


I woke up this morning
(continua)
inviata da Dead End 20/6/2012 - 15:48
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Lonesome Day

Lonesome Day
‎[2002]‎
Lyrics and Music by Bruce Springsteen
Testo e musica di Bruce Springsteen
Album: The Rising

In apparenza una canzone d’amor perduto che tuttavia nasconde la personale riflessione di ‎Springsteen sulla tragedia dell’11 settembre.‎
La ferita è aperta, l’inferno ribolle, sorge un sole nero, la casa brucia e serpenti velenosi si annidano ‎nel giardino… La prima comprensibile reazione è quella della vendetta veloce e feroce che spazzi ‎via il dolore, il tradimento, l’inganno… Ma poi prevale la consapevolezza che sia “meglio fare [e ‎farsi] delle domande prima di sparare” e che solo così la tempesta potrà finire, alla fine di questa ‎triste giornata…‎


Once I thought I knew
(continua)
inviata da Dead End 20/6/2012 - 14:29
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Το μεγάλο μας τσίρκο

Το μεγάλο μας τσίρκο
English translation by vagvaf

"Some changes to English edition which solve some issues of meaning"
[OUR BIG CIRCUS]
(continua)
inviata da vagvaf 19/6/2012 - 17:48
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Georges Brassens: Le bricoleur

Georges Brassens: Le bricoleur
UNE BELLE SURPRISE... Maman Papa par Moustaki...

Un Grec...à PROPOS DE GRECS :

VOYEZ CE QU'ILS FONT AUX GRECS...
ILS VONT BIENTÔT VOUS LE FAIRE SUBIR....
SI CE N'EST DÉJÀ COMMENCÉ...

Elle a bon dos la pauvre Europe, otage des banques et de la mafia des marchés...

Lucien Lane
Lucien Lane 19/6/2012 - 09:11
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Servi

Servi
"Servi". Intervista a Marco Rovelli.

CCG/AWS Staff 18/6/2012 - 18:30
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Il nitore di Danka

E' bellissima e l'autore è bravissimo
18/6/2012 - 14:39

Le Pied d'Ivan

Le Pied d'Ivan
Grèce- Allemagne, le match au sommet... de l'Euro(pe)
Ce sera la grande finale... Et voici pour tous, mais tout spécialement pour Riccardo Venturi - inlassable supporter de la Grèce, le match en avant-première

Cordial

Lucien Lane
Lucien Lane 18/6/2012 - 11:48
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Paul Reutershan (The Agent Orange Song)

Paul Reutershan (The Agent Orange Song)
La guerra e sui effetti a distanza! (Luigi)
AGENT ORANGE
(continua)
inviata da Luigi 17/6/2012 - 20:53
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99 Luftballons

99 Luftballons
Ciao ascolto il successo di NENA da moltissimi anni forse 15 ed ogni volta lo trovo fantastico potente grintoso quanto basta e soprattutto musicale sebbene in lingua tedesca dalla pronuncia non proprio dolce e che adoro.Pensate lo diffondo in macchina ancora con le musicassetta a nastro che ho chiamato "LE REGINE DELLA MUSICA" credo di potervi annoverare con pieno diritto anche NENA ed il suo capolavoro grazie a tutti ed arrivederci
SANGUINETI DARIO 17/6/2012 - 02:52
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La bambina che sapeva volare

La bambina che sapeva volare
Chanson italienne - La bambina che sapeva volare – Paolo Capodacqua – 2001

Vois-tu, Lucien l'âne, dans la chanson de Capodacqua, il est question d'une fillette, d'une petite fille... Enfin, quelque chose comme ça... Et, tout naturellement, m'est venue la traduction « l'enfant »... et je me suis demandé pourquoi... Comme tu le penses sans doute mes « traductions » n'en sont pas vraiment – d’ailleurs, j'indique toujours « version française », pour la raison que je me laisse guider par un guide mystérieux qui a ses exigences particulières, ses lubies en quelque sorte. .. À quoi sont-elles liées ? Je ne sais trop. Parfois, je crois que c'est à la sonorité, parfois à la forme du mot écrit, parfois à une réminiscence, parfois au sens strict tel qu'il apparaît dans le dictionnaire. Comme c'est de la chanson, tout cela me paraît légitime... Car il y a au moins une chose que je sais, c'est comment... (continua)
L'ENFANT QUI SAVAIT VOLER
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/6/2012 - 18:50

Хиросима

Хиросима
HIROSHIMA
(continua)
inviata da giorgio 16/6/2012 - 11:01
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La révolte

La révolte
Comme - pour des raisons incompréhensibles, la vidéo de Binamé est noire comme le trou du volcan... Voici une excellente version - celle des Quatre Barbus interprètes d'Adèle Adèle et du Petit Lauriston Le petit Lauriston (Berceuse pataphysique à récapitulation)... et par la même occasion, un petit film...

Cordial

Lucien Lane
Lucien Lane 16/6/2012 - 09:40
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O Superman

O Superman
pay as you go , non lo tradurrei con pagare per il viaggio, ma pagare all'uscita, che ha un altro senso in questo contesto, considerato di quale uscita si parla...
clod 15/6/2012 - 16:58
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A Valerio Verbano

anonimo
A Valerio Verbano
DoNQuijote82 15/6/2012 - 15:59




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