Vi ringrazio per la grande considerazione dedicata alla canzone e a me. Ho inviato le traduzioni in francese e inglese a Mina, perché è stato bravissimo il traduttore a non snaturarne il senso.Tante volte le venisse in mente una versione in quegli idiomi.
Posso dire a Luciano, che non ho provato (per fortuna) sulla mia pelle direttamente quelle sensazioni, ma ho cercato di scendere nell'universo/mondo di un ragazzino autistico.
Ciao. Don Backy
Don Backy 6/5/2012 - 19:33
Avoir un cerveau détruit, ne jamais pouvoir se faire comprendre par les mots, marcher avec incertitude est un destin curieux, terrible et à peine supportable. Des fois, ça fait trop mal et alors, je crie Hou ! Hou !
La traduzione inglese l’ho trovata qui, anche se la propongo con qualche riserva, a cominciare dal titolo che potrebbe non essere «Putin has pissed on», «Putin si è pisciato addosso», ma «Putin has pissed off», cioè «Putin ha rotto il cazzo»...
«FSS» è il servizio di sicurezza federale...
«Red» in maiuscolo è la Piazza Rossa...
«rayot» è semplicemente la trascrizione fonetica di riot in russo...
PUTIN HAS PISSED ON (continua)
inviata da Bartleby 6/5/2012 - 14:35
Russia, migliaia in piazza contro Putin: scontri con la polizia
Mosca, 6 mag. (Adnkronos/Ign) - Alla vigilia del ritorno al Cremlino, per il terzo mandato da Presidente, di Vladimir Putin, migliaia di persone sono scese in piazza a Mosca per reclamare maggiori libertà democratiche.
Il corteo ha attraversato il centro della capitale russa. Secondo le fonti ufficiali hanno partecipato 8mila persone anche se secondo gli organizzatori in piazza sono scese decine di migliaia di manifestanti. La protesta è degenerata in scontri con la polizia scoppiati dopo che gruppi di manifestanti hanno cercato di superare il blocco della polizia per dirigersi verso il Cremlino.
Nel frattempo è tutto pronto per il ritorno al Cremlino di Putin. Su musiche di Tchaikovsky e Glinka, champagne russo (5mila bottiglie) e un migliaio di ospiti, fra cui Silvio Berlusconi e Arnold Schwarzenegger, i festeggiamenti inizieranno... (continua)
Llorenç de Santamaria [1985]
Album / Albumi: Entre cella i cella / Entre ceja y ceja
Parecchi credono che Mediterráneo sia stata scritta “originariamente in catalano” da Serrat. Assolutamente falso: la canzone è stata scritta in castigliano, e Serrat la ha sempre cantata soltanto in quella lingua. A lungo andare, l’unica versione reale in catalano è questa di Llorenç de Santamaria, del 1985 (nell’album Entre cella i cella / Entre ceja y ceja)
Fuente Joan M. Serrat. Mediterráneo. Trad. Antonio Valén. "Boletín de la Federación Española de Esperanto", 299.
«Mediterráneo» se ha convertido en un tema de referencia de la canción de autor española y ha sido, hasta ahora, la más expresiva reivindicación de un mar que lentamente se está convirtiendo en el sumidero de Europa. En 1991 Antonio Valén, en un nuevo intento de llamar la atención sobre este problema, la tradujo -admirablemente- a la lengua esperanto.
Come collocare questa canzone? Non lo so nemmeno io. Certo è che ce l'avrei messa anch'io. Non rientra in un qualche "percorso" (come del resto altre migliaia di canzoni del sito...) ma non la definirei certo un "extra". Diciamo pure che, in questo sito, sono prese in considerazione tutte le forme di guerra possibili, persino in senso etimologico (il germanico/longobardo wërra, dal quale deriva "guerra", significa propriamente "confusione, caos" ed è imparentato ad esempio col tedesco moderno ver-wirren "scompigliare"). E, a ripensarci, episodi come quelli che nel 1960 portarono alla distruzione speculativa di Drapetsona e del suo particolare tessuto sociale somigliano da vicino, da un lato, al "sacco di Palermo" speculativo-mafioso degli anni '60 e '70 e, dall'altro, a tutte le attuali stronzate politico-mediatiche sul "degrado" e sulla "sicurezza". Più ci ripenso, e più mi viene da dire... (continua)
Riccardo Venturi 6/5/2012 - 11:19
E' proprio così, Riccardo: è una delle sfaccettature della solita eterna guerra. Pensa alle concatenazioni che hanno portato Drapetsona (come Kokkinià, Toumba, e tanti altri "non luoghi" della conurbazione Atene-Pireo) a diventare quel caotico ammasso di casoni e capannoni industriali abbandonati che è adesso.
Alla fine della prima guerra mondiale, i nazionalisti e i militari greci si sdegnano per la "vittoria mutilata" (già sentita, questa, nevvero?) e per la calata di brache di Lefterino Venizelos, che a Versailles quanto meno è riuscito a salvare le chiappe dei Greci d'Asia Minore, già oggetto di persecuzione turca, insieme agli Armeni, nel corso del conflitto. Non ha ottenuto, certo, la riconsegna di Costantinopoli e delle città del Ponto, ma solo un'enclave a Smirne, dove i connazionali potrebbero ripararsi, e dove la Grecia potrebbe installarsi con buone prospettive di sviluppo... (continua)
Posso dire a Luciano, che non ho provato (per fortuna) sulla mia pelle direttamente quelle sensazioni, ma ho cercato di scendere nell'universo/mondo di un ragazzino autistico.
Ciao. Don Backy