Ratatata
(2009)
Ratatata
Paroles, musique et chant : Michaël Perruchoud
Musique, paroles, chant et guitare : Sébastien G. Couture
La Suisse fabrique des armes, il faut la soutenir. Il en va de notre dignité de mâle sexué. Les armes sont l’apanage des hommes bien portants et il ne faut pas que la Suisse devienne un repaire de pacifistes impuissants et invertis.
(La Svizzera fabbrica armi, bisogna sostenerla. Ne va della nostra dignità di maschi sessuati. Le armi sono l'appannaggio degli uomini sani e bisogna evitare che la Svizzera diventi un rifugio di pacifisti impotenti e invertiti.)
Ratatata
Paroles, musique et chant : Michaël Perruchoud
Musique, paroles, chant et guitare : Sébastien G. Couture
La Suisse fabrique des armes, il faut la soutenir. Il en va de notre dignité de mâle sexué. Les armes sont l’apanage des hommes bien portants et il ne faut pas que la Suisse devienne un repaire de pacifistes impuissants et invertis.
(La Svizzera fabbrica armi, bisogna sostenerla. Ne va della nostra dignità di maschi sessuati. Le armi sono l'appannaggio degli uomini sani e bisogna evitare che la Svizzera diventi un rifugio di pacifisti impotenti e invertiti.)
Qu’on fume dans les bistrots voisins
(continua)
(continua)
15/5/2012 - 22:46
Gripen one more time
Gripen one more time
D’après une musique de Max Martin
Paroles, musique et chant : Michaël Perruchoud
Musique, chant et guitare : Sébastien G. Couture
Un divertente duo comico ginevrino che scrive canzoni satiriche su argomenti prettamente svizzeri. Questa è una canzone dedicata alle spese militari e agli imprescindibili aerei da combattimento Gripen, che costeranno ai contribuenti della confederazione qualcosa come tre miliardi di franchi.
"Vous rêvez de vous réveiller aux aurores et d’entendre voler les Gripen dans le ciel helvète immaculé en mangeant vos céréales? Chantez avec nous et soyez exaucés!
Achetons de bons avions pour que notre Suisse vole plus haut."
("Il vostro sogno è svegliarsi all'alba e sentire volare i Gripen nel cielo elvetico immacolato mentre mangiate i vostri cereali? Cantate con noi e siate felici!
Compriamo dei buoni aerei affinché la nostra Svizzera voli più in alto.")
D’après une musique de Max Martin
Paroles, musique et chant : Michaël Perruchoud
Musique, chant et guitare : Sébastien G. Couture
Un divertente duo comico ginevrino che scrive canzoni satiriche su argomenti prettamente svizzeri. Questa è una canzone dedicata alle spese militari e agli imprescindibili aerei da combattimento Gripen, che costeranno ai contribuenti della confederazione qualcosa come tre miliardi di franchi.
"Vous rêvez de vous réveiller aux aurores et d’entendre voler les Gripen dans le ciel helvète immaculé en mangeant vos céréales? Chantez avec nous et soyez exaucés!
Achetons de bons avions pour que notre Suisse vole plus haut."
("Il vostro sogno è svegliarsi all'alba e sentire volare i Gripen nel cielo elvetico immacolato mentre mangiate i vostri cereali? Cantate con noi e siate felici!
Compriamo dei buoni aerei affinché la nostra Svizzera voli più in alto.")
On a besoin de beaux avions
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 15/5/2012 - 22:41
L'Italia è bbella
Davvero molto bella....e solo che nin so il ritmo !
geriloponimo 15/5/2012 - 20:33
We Will Do as We Will Do (the Whole World Is Watching)
[2011]
Written and recorded on Monday, October 17th, after reading more about the Occupy Wall Street protests increasing in numbers despite the arrests over the weekend.
Second in my "Occupy Wall Street Song Cycle"
Written and recorded on Monday, October 17th, after reading more about the Occupy Wall Street protests increasing in numbers despite the arrests over the weekend.
Second in my "Occupy Wall Street Song Cycle"
We will do as we will do
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 15/5/2012 - 17:00
Dans la lune
[1966]
Évariste è il nome d’arte di Joël Sternheimer, cantautore di professione fisico e ricercatore.
Lui nel 1966, a soli 23 anni, era già assistente di fisica teorica all’Università di Princeton ma le spese della guerra, quella in Vietnam, tagliarono i fondi per la ricerca che non fosse militare e così il nostro Joël se ne tornò in Francia. In patria era Antoine che allora andava per la maggiore ed al nostro venne in mente di fare un’audizione come cantante. Siccome eccelleva in tutto, la passò, si scelse lo pseudonimo di Évariste ed esordì nel 1967 con un brano strettamente intrecciato con la sua professione: “Connais-tu l'animal qui inventa le calcul intégral?”, dialogo assurdo sui numeri tra un uccello notturno ed un dinosauro ruggente…
L’incredibile Évariste, nonostante il discreto successo, si scocciò presto di proporre le sue stralunate canzoni e tornò al suo amore di... (continua)
Évariste è il nome d’arte di Joël Sternheimer, cantautore di professione fisico e ricercatore.
Lui nel 1966, a soli 23 anni, era già assistente di fisica teorica all’Università di Princeton ma le spese della guerra, quella in Vietnam, tagliarono i fondi per la ricerca che non fosse militare e così il nostro Joël se ne tornò in Francia. In patria era Antoine che allora andava per la maggiore ed al nostro venne in mente di fare un’audizione come cantante. Siccome eccelleva in tutto, la passò, si scelse lo pseudonimo di Évariste ed esordì nel 1967 con un brano strettamente intrecciato con la sua professione: “Connais-tu l'animal qui inventa le calcul intégral?”, dialogo assurdo sui numeri tra un uccello notturno ed un dinosauro ruggente…
L’incredibile Évariste, nonostante il discreto successo, si scocciò presto di proporre le sue stralunate canzoni e tornò al suo amore di... (continua)
Dans la lune, dans la lune
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 15/5/2012 - 15:40
Le chasseur (Les oies sauvages)
[1974]
Parole di Michel Delpech e Jean-Michel Rivat
Musica di Michel Pelay
Album “Le chasseur”
Contribuisco questa canzone per raccontare una vicenda davvero indegna…
Nel lontano 1987 – prima ancora dei referendum nazionali degli anni 90, quelli che andarono deserti perché allora si abusava di questo strumento di democrazia diretta – in Piemonte furono raccolte 60.000 firme perché fosse indetto un referendun regionale non per l’abolizione della caccia ma per il ridimensionamento delle specie cacciabili, per il divieto di caccia domenicale e su terreno innevato e per il ridimensionamento dei privilegi concessi allae aziende faunistico-venatorie. La lobby dei “dispensatori di morte per gioco” riuscì per 25 anni (un quarto di secolo!) a far sì che quella consultazione popolare non si tenesse. Poi, dopo una decina di ricorsi e altrettanti giudizi, finalmente la Regione Piemonte... (continua)
Parole di Michel Delpech e Jean-Michel Rivat
Musica di Michel Pelay
Album “Le chasseur”
Contribuisco questa canzone per raccontare una vicenda davvero indegna…
Nel lontano 1987 – prima ancora dei referendum nazionali degli anni 90, quelli che andarono deserti perché allora si abusava di questo strumento di democrazia diretta – in Piemonte furono raccolte 60.000 firme perché fosse indetto un referendun regionale non per l’abolizione della caccia ma per il ridimensionamento delle specie cacciabili, per il divieto di caccia domenicale e su terreno innevato e per il ridimensionamento dei privilegi concessi allae aziende faunistico-venatorie. La lobby dei “dispensatori di morte per gioco” riuscì per 25 anni (un quarto di secolo!) a far sì che quella consultazione popolare non si tenesse. Poi, dopo una decina di ricorsi e altrettanti giudizi, finalmente la Regione Piemonte... (continua)
Il était cinq heures du matin
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 15/5/2012 - 13:53
Percorsi:
Guerra agli animali
Même pendant la guerre on chante
[1972]
Parole di Yves Dessca
Musica di Jean-Pierre Bourtayre
Parole di Yves Dessca
Musica di Jean-Pierre Bourtayre
Le musicien de rue malgré l’hiver
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 15/5/2012 - 12:00
Quand un soldat revient
[1972]
Parole di Michel Delpech
Musica di Roland Vincent
Parole di Michel Delpech
Musica di Roland Vincent
Quand un canon s’est tu,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 15/5/2012 - 11:51
Que Marianne était jolie
[1972]
Parole di Michel Delpech
Musica di Pierre Papadiamandis, compositore francese di evidente origine greca.
La Marianne è figura allegorica della Repubblica francese nata nel 1792 ad opera del poeta linguadociano Guillaume Lavabre.
In questa canzone Marianna/La Libertà nasce con la Rivoluzione francese come una rosa in un giardino pieno di gigli (il simbolo della monarchia) e alleva cinque figlie – le cinque Repubbliche – rimanendo poi sola per la morte delle prime quattro e per il disconoscimento della più giovane, la quinta, che - quando Delpech componeva il brano - era rappresentata dall’autoritarismo paternalista del gaullista Pompidou…
Parole di Michel Delpech
Musica di Pierre Papadiamandis, compositore francese di evidente origine greca.
La Marianne è figura allegorica della Repubblica francese nata nel 1792 ad opera del poeta linguadociano Guillaume Lavabre.
In questa canzone Marianna/La Libertà nasce con la Rivoluzione francese come una rosa in un giardino pieno di gigli (il simbolo della monarchia) e alleva cinque figlie – le cinque Repubbliche – rimanendo poi sola per la morte delle prime quattro e per il disconoscimento della più giovane, la quinta, che - quando Delpech componeva il brano - era rappresentata dall’autoritarismo paternalista del gaullista Pompidou…
Elle est née dans le Paris 1786
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 15/5/2012 - 11:38
War No More
[2010]
Lyrics & Music by Sherwood Ross and Johnny Punish
Album: A Daring Escape from the Empire
Lyrics & Music by Sherwood Ross and Johnny Punish
Album: A Daring Escape from the Empire
War – what was it good for?
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 15/5/2012 - 09:28
La java des bombes atomiques
Quand je vous disais qu'il existait une version où on lui élève finalement un monument au tonton-bricoleur qui a sauvé la France...
En voici une et même deux...
Une dame Olivia Ruiz (version de 2009) et les Charlots - version 1969.
Moi ce qui me botte, c'est surtout celle des Charlots (la deuxième) et puis, là, on trouve cette référence à Michel Simon qui me plaît tant, mais encore différente de celle que j'avais précédemment entendue - et qui devait être de Reggiani...
Donc, ayant reçu son monument, Tonton dit :
"Un monument... Un monument... Mais j'ai une sale gueule sur ce monument... Remarquez... Il vaut mieux avoir une sale gueule que pas de gueule du tout..."
Une belle vérité...
À tous présents et à venir, salut !
Lucien Lane
En voici une et même deux...
Une dame Olivia Ruiz (version de 2009) et les Charlots - version 1969.
Moi ce qui me botte, c'est surtout celle des Charlots (la deuxième) et puis, là, on trouve cette référence à Michel Simon qui me plaît tant, mais encore différente de celle que j'avais précédemment entendue - et qui devait être de Reggiani...
Donc, ayant reçu son monument, Tonton dit :
"Un monument... Un monument... Mais j'ai une sale gueule sur ce monument... Remarquez... Il vaut mieux avoir une sale gueule que pas de gueule du tout..."
Une belle vérité...
À tous présents et à venir, salut !
Lucien Lane
Lucien Lane 14/5/2012 - 18:45
Il lavoro rende liberi
[2011]
Testo e Musica di Meltea Keller.
"Forse ero esagerata, ma continuamente mi girava in testa la famigeratissima frase in tedesco: Arbeit Macht Frei, il Lavoro Rende Liberi. Per coloro di voi che non lo sanno, era la scritta all'entrata del campo di sterminio di Auschwitz (e non solo di quello).
Mi trovo attualmente in una posizione strana di eterna viaggiatrice, 5 mesi nella mia città in cerca di un lavoro- e rifuggendo allegramente il tempo indeterminato, direi che me la posso cavare, dopotutto sono proprietaria di una casa che da settembre, si spera, mi varrà un doppio affitto. Mi trovo però al crocevia di racconti, di storie di ordinario sfruttamento di giovani talenti della mia generazione, gente che magari ha puntato su professioni (come la mia, o come qualsiasi cosa di artigianale/creativo) per cui arriva il periodo della gavetta in cui va accettato un po’ tutto quello che va,... (continua)
Testo e Musica di Meltea Keller.
"Forse ero esagerata, ma continuamente mi girava in testa la famigeratissima frase in tedesco: Arbeit Macht Frei, il Lavoro Rende Liberi. Per coloro di voi che non lo sanno, era la scritta all'entrata del campo di sterminio di Auschwitz (e non solo di quello).
Mi trovo attualmente in una posizione strana di eterna viaggiatrice, 5 mesi nella mia città in cerca di un lavoro- e rifuggendo allegramente il tempo indeterminato, direi che me la posso cavare, dopotutto sono proprietaria di una casa che da settembre, si spera, mi varrà un doppio affitto. Mi trovo però al crocevia di racconti, di storie di ordinario sfruttamento di giovani talenti della mia generazione, gente che magari ha puntato su professioni (come la mia, o come qualsiasi cosa di artigianale/creativo) per cui arriva il periodo della gavetta in cui va accettato un po’ tutto quello che va,... (continua)
Porto una lancetta nella tasca della giacca
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 14/5/2012 - 17:29
Percorsi:
Mort au Travail / Morte al Lavoro
La 3ème guerre
[2008]
Album “Suis-je le gardien de mon frère?”
Un bel morceau di storia della Francia, impregnata del sangue degli africani, prima colonizzati, poi usati come carne da cannone, poi come braccia a basso costo per la ricostruzione dopo l’ultimo conflitto mondiale e infine strumentalizzati dalla politica e scagliati gli uni contro gli altri nella Guerre de Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri…
Protagonisti di questa canzone sono Moussa, senegalese, figlio di uno di quei tiratori dell’Armée coloniale che combatterono nella prima e nella seconda guerra, e che in questa furono protagonisti – per esempio – della liberazione dell’Isola d’Elba e di Tolone, soldati che verso la fine del conflitto furono ripagati della loro fedeltà finendo massacrati dai francesi nel campo di Thiaroye, vicenda molto ben raccontata da Ousmane Sembène nel suo film del 1984…
… e Houssen, algerino,... (continua)
Album “Suis-je le gardien de mon frère?”
Un bel morceau di storia della Francia, impregnata del sangue degli africani, prima colonizzati, poi usati come carne da cannone, poi come braccia a basso costo per la ricostruzione dopo l’ultimo conflitto mondiale e infine strumentalizzati dalla politica e scagliati gli uni contro gli altri nella Guerre de Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri…
Protagonisti di questa canzone sono Moussa, senegalese, figlio di uno di quei tiratori dell’Armée coloniale che combatterono nella prima e nella seconda guerra, e che in questa furono protagonisti – per esempio – della liberazione dell’Isola d’Elba e di Tolone, soldati che verso la fine del conflitto furono ripagati della loro fedeltà finendo massacrati dai francesi nel campo di Thiaroye, vicenda molto ben raccontata da Ousmane Sembène nel suo film del 1984…
… e Houssen, algerino,... (continua)
[recité] En Italie, à Montécassino en France, en Allemagne, toujours au 1er rang. Par dizaine de milliers, arabes, algériens, tunisiens, marocains et pieds noirs se battent au coude à coude contre le nazisme. Ils viennent délivrer une métropole que la plupart ne connaissent pas.
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/5/2012 - 15:43
Sorsi di sabbia
1988
L'australiano
L'australiano
Ombre davanti a noi
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 14/5/2012 - 15:20
Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Canto di lavoro delle mondine
Interpretata da Giovanna Daffini, Gigliola Cinquetti e molti altri
Il riso è quasi certamente il primo cereale che sia stato coltivato dall'uomo. La risioltura sarebbe cominciata circa sette-ottomila anni fa nell' Asia sud-orientale, dove a quanto pare sono esistiti centri agricoli che sono i più antichi che finora si conoscano, sorti forse intorno al 13.000 a.C., e cioè alcune migliaia d'anni prima di quelli del Medio Oriente, della cosiddetta Mezzaluna Fertile.
L'Italia ha due importanti province risicole: Vercelli e Novara. Fino a pochi anni fa, il trapianto, la monda (estirpazione delle erbacce) e il raccolto venivano svolti dalle « mondine », che giungevano dalle zone più povere del Piemonte e anche da altre regioni.
Oggi l'impiego di questa manodopera stagionale è stato in gran parte sostituito dall'uso di apposite macchine. Ecco le parole di una vecchia... (continua)
Interpretata da Giovanna Daffini, Gigliola Cinquetti e molti altri
Il riso è quasi certamente il primo cereale che sia stato coltivato dall'uomo. La risioltura sarebbe cominciata circa sette-ottomila anni fa nell' Asia sud-orientale, dove a quanto pare sono esistiti centri agricoli che sono i più antichi che finora si conoscano, sorti forse intorno al 13.000 a.C., e cioè alcune migliaia d'anni prima di quelli del Medio Oriente, della cosiddetta Mezzaluna Fertile.
L'Italia ha due importanti province risicole: Vercelli e Novara. Fino a pochi anni fa, il trapianto, la monda (estirpazione delle erbacce) e il raccolto venivano svolti dalle « mondine », che giungevano dalle zone più povere del Piemonte e anche da altre regioni.
Oggi l'impiego di questa manodopera stagionale è stato in gran parte sostituito dall'uso di apposite macchine. Ecco le parole di una vecchia... (continua)
Sciur padrun da li béli braghi bianchi,
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 14/5/2012 - 14:52
Lettera del brigante Tiburzi dal Paradiso
Fonte: Moscati Dodi, LP La miseria l'è un gran malanno, Cetra Folk LPP 265, 1974
Canto ispirato dalla figura di Domenico Tiburzi, il più celebre brigante della Tuscia e della Maremma, che nacque a Cellere (VT) il 28 maggio 1836 e morì, ucciso in un conflitto a fuoco con i Carabinieri, il 23 ottobre 1896. Rimase latitante per ben 26 anni.(Francesca Prato)
ildeposito.org
Il testo della canzone è stato tratto da "Briganti Toscani", ristampa, Libreria editrice fiorentina.
Tiburzi nacque a Cellere, ai confini Tosco-Laziali, nel 1834 e morì verso la fine dell´800. Operava principalmente in Maremma, protetto dalla gente del luogo che gli portava cibo e tabacco e lo avvertiva quando la polizia era sulle sue tracce. Fu latitante infatti per 26 anni. Difficilmente le donne rimanevano indifferenti al fascino di Tiburzi, brigante, e più d´una lo seguì alla macchia. La "lettera" testimonia del tipo... (continua)
Canto ispirato dalla figura di Domenico Tiburzi, il più celebre brigante della Tuscia e della Maremma, che nacque a Cellere (VT) il 28 maggio 1836 e morì, ucciso in un conflitto a fuoco con i Carabinieri, il 23 ottobre 1896. Rimase latitante per ben 26 anni.(Francesca Prato)
ildeposito.org
Il testo della canzone è stato tratto da "Briganti Toscani", ristampa, Libreria editrice fiorentina.
Tiburzi nacque a Cellere, ai confini Tosco-Laziali, nel 1834 e morì verso la fine dell´800. Operava principalmente in Maremma, protetto dalla gente del luogo che gli portava cibo e tabacco e lo avvertiva quando la polizia era sulle sue tracce. Fu latitante infatti per 26 anni. Difficilmente le donne rimanevano indifferenti al fascino di Tiburzi, brigante, e più d´una lo seguì alla macchia. La "lettera" testimonia del tipo... (continua)
Anno vi scrissi, amici,
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 14/5/2012 - 14:50
Les corons
Perchè in Italia non si fanno canzoni così. C'è qualche italiano/a che ha tradotto e cantato le canzoni di Bachelet? Faccio il tifo per il Lens
gango 14/5/2012 - 12:50
J´ai vu Dieu
[1996]
Album Europe et haines
Album Europe et haines
Je leur ai donné la foi
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/5/2012 - 08:51
Europe et haines
[1996]
Album Europe et haines
Album Europe et haines
Europe et haines
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/5/2012 - 08:41
Mediterráneo
Chanson espagnole – Mediterráneo – Joan Manuel Serrat – 1971
Les chansons contre la guerre existent et il existe des chansons d'autres natures qui, à un certain moment, peuvent être écrites contre la guerre, contre l'impérialisme et le colonialisme politique et culturel, contre une injustice quelconque. Des exemples, il n'en manque certainement pas. Ainsi, en 1971, Joan Manuel Serrat écrivit, en castillan, même si beaucoup croient qu'il s'agit d'une chanson originairement composée en langue catalane, cette chanson célèbre, considérée en Espagne comme "la chanson du siècle." C'est une chanson qui parle de la Méditerranée et de son identité. On n'y trouve pas une allusion à un thème politique, ou de protestation, ou de nature sociale; pourtant, elle doit être, probablement lue entre les lignes. 1971: le franquisme est encore debout, et les chansons de protestation, si elles ne veulent pas... (continua)
Les chansons contre la guerre existent et il existe des chansons d'autres natures qui, à un certain moment, peuvent être écrites contre la guerre, contre l'impérialisme et le colonialisme politique et culturel, contre une injustice quelconque. Des exemples, il n'en manque certainement pas. Ainsi, en 1971, Joan Manuel Serrat écrivit, en castillan, même si beaucoup croient qu'il s'agit d'une chanson originairement composée en langue catalane, cette chanson célèbre, considérée en Espagne comme "la chanson du siècle." C'est une chanson qui parle de la Méditerranée et de son identité. On n'y trouve pas une allusion à un thème politique, ou de protestation, ou de nature sociale; pourtant, elle doit être, probablement lue entre les lignes. 1971: le franquisme est encore debout, et les chansons de protestation, si elles ne veulent pas... (continua)
MÉDITERRANÉE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/5/2012 - 21:59
Bianchi, rossi, gialli, neri
Me l'ha cantata oggi il mio bimbo di 5 anni mentre andavamo a spasso. E' meravigliosa. GRAZIE per aver messo a disposizione il testo completo e la possibilità di ascoltarla.
CRISTINA 13/5/2012 - 19:45
A Mother's Pledge
[2010]
Lyrics & Music by Dogwood Daughter
"I saw a woman at a demonstration, she was holding a sign that said: I will not teach my sons to kill other mothers' sons. I wanted to write a song to share that pledge. Some three weeks later, I decided to record it and I didn't know I was going to like it so much. But as soon as I started singing it, it became one of my favorites. Every once in a while, I write a song that I hope will have a real impact for good in the world. I hope that this song will be one of those.. "
Lyrics & Music by Dogwood Daughter
"I saw a woman at a demonstration, she was holding a sign that said: I will not teach my sons to kill other mothers' sons. I wanted to write a song to share that pledge. Some three weeks later, I decided to record it and I didn't know I was going to like it so much. But as soon as I started singing it, it became one of my favorites. Every once in a while, I write a song that I hope will have a real impact for good in the world. I hope that this song will be one of those.. "
I will not teach my sons
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 13/5/2012 - 17:55
Long Live Palestine - part 2
[Intro:]
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 13/5/2012 - 12:15
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Uprising
[2010]
Lyrics & Music by Joakim Brodén
Album: Coat of Arms
The Warsaw Uprising (Polish: powstanie warszawskie) was a major World War II operation by the Polish resistance Home Army (Polish: Armia Krajowa), to liberate Warsaw from Nazi Germany. The rebellion was timed to coincide with the Soviet Union's Red Army approaching the eastern suburbs of the city and the retreat of German forces..
Lyrics & Music by Joakim Brodén
Album: Coat of Arms
The Warsaw Uprising (Polish: powstanie warszawskie) was a major World War II operation by the Polish resistance Home Army (Polish: Armia Krajowa), to liberate Warsaw from Nazi Germany. The rebellion was timed to coincide with the Soviet Union's Red Army approaching the eastern suburbs of the city and the retreat of German forces..
Warsaw Rise !
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 13/5/2012 - 09:40
Alcina de Jésus
[1975]
Album «Suite en oeuf»
Album «Suite en oeuf»
Son pays c'est tellement loin
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 12/5/2012 - 21:56
Gaza City
[2008]
Lyrics by Johnny Punish
Album: A Daring Escape from the Empire [2010]
Dedicated to the People, Gaza City was written the 2nd day of the Gaza War in late December 2008.. The melodic basis for the song was taken from Trash City by Joe Strummer.
Lyrics by Johnny Punish
Album: A Daring Escape from the Empire [2010]
Dedicated to the People, Gaza City was written the 2nd day of the Gaza War in late December 2008.. The melodic basis for the song was taken from Trash City by Joe Strummer.
In Gaza City on Party Avenue
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 12/5/2012 - 10:01
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Mediterráneo
Credo (senza esserne affatto sicuro) che Paoli abbia tradotto En Méditerranée di Moustakì.
Gian Piero Testa 12/5/2012 - 08:52
L'etica del sedentario
Chanson italienne - L'etica del sedentario - Apuamater Indiesfolk – 2005
"Contre le culte de l'image et les bombardements médiatiques.. la conscience individuelle d'un homme victime de la nature...mais conquérant de l'impuissance de l'univers." (Davide Giromini)
Les brèves, concises présentations que Davide Giromini fait des chansons qu'il écrit, ont une particularité très rare: elles sont précises et brillantes comme un éclat de cristal de Bohême, et en même temps ils sont délicieusement trompeurs. Comme trompeuse est l'insertion de cette chanson que je fais maintenant , dans cette recueil démesuré, sans plus recourir à l'artifice des "Extra." Destinée naturelle pour cette chanson ironique et renversante, chanson qui s'en va ronger à la base – quelqu'un peut-être s'en rendra compte – la mobilité, l'agitation, le déplacement inutile, l'idiotie fébrile.
Maintenant je ne sais plus depuis... (continua)
"Contre le culte de l'image et les bombardements médiatiques.. la conscience individuelle d'un homme victime de la nature...mais conquérant de l'impuissance de l'univers." (Davide Giromini)
Les brèves, concises présentations que Davide Giromini fait des chansons qu'il écrit, ont une particularité très rare: elles sont précises et brillantes comme un éclat de cristal de Bohême, et en même temps ils sont délicieusement trompeurs. Comme trompeuse est l'insertion de cette chanson que je fais maintenant , dans cette recueil démesuré, sans plus recourir à l'artifice des "Extra." Destinée naturelle pour cette chanson ironique et renversante, chanson qui s'en va ronger à la base – quelqu'un peut-être s'en rendra compte – la mobilité, l'agitation, le déplacement inutile, l'idiotie fébrile.
Maintenant je ne sais plus depuis... (continua)
L'ÉTHIQUE DU SÉDENTAIRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/5/2012 - 22:18
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Paroles, musique et chant : Michaël Perruchoud
Musique, chant et guitare : Sébastien G. Couture
Quand nous arrivera une bonne guerre, fasse (90) qu’elle vienne le soir! Parce qu’avec les cours de répète, on a appris à tirer bourré.
Quando ci capiterà una buona guerra, fa'(ss 90) che arrivi la sera! Perché ai corsi di ripetizione, abbiamo imparato a sparare da sbronzi.