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La Mousse du Vestiaire

La Mousse du Vestiaire
La Mousse du Vestiaire

Canzone française – La Mousse du Vestiaire – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 62

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Nous voici en 1963, quelque part en Allemagne... C'est du moins ce qui ressort du propos de la narratrice. Car cette fois, Lucien l'âne mon ami, c'est une narratrice qui nous conte cette histoire d'Allemagne. J'insiste un peu car sa présentation par elle-même au début de la canzone pourrait laisser croire qu'il s'agit d'un narrateur. Écoute :
« En ce temps-là, moi j'étais matelot,
Petit marin d'un grand paquebot... »,
ce qui semble contredire le titre : « La Mousse du Vestiaire ».

Au fait, Marco valdo M.I., mon ami, voilà un bien étrange... (continua)
Il était un petit navire,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/3/2012 - 17:15
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The Day That Margaret Thatcher Dies (a Party Song)‎

The Day That Margaret Thatcher Dies (a Party Song)‎
‎[2009]‎



‎87 anni! Speriamo non manchi molto…‎
When Margaret Thatcher dies
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 16:24
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Soul Deep

Soul Deep
‎[1984]‎
Nel dicembre del 1984 Paul Weller mise su un super-gruppo, The Council Collective, con lo scopo ‎di organizzare iniziative e concerti in favore dei minatori inglesi che dal marzo dello stesso anno si ‎trovavano in sciopero contro la chiusura delle miniere e la conseguente ondata di licenziamenti ‎annunciati dal governo Thatcher.‎
Lo sciopero durò 50 settimane ed ebbe un costo altissimo, per i sindacati e soprattutto per i ‎lavoratori che uscirono sconfitti dallo scontro con la “Lady di Ferro”…‎

Benchè questo brano scritto da Weller contenesse versi durissimi contro il governo, il suo ritmo ‎danzereccio piacque molto alle radio e alle reti tv, sicchè The Council Collective si trovarono ‎persino ad interpretarlo al “Top of the Pops” in un’atmosfera irreale, su di un set da disco-party ‎pieno di fari e luci stroboscopiche…‎
Getcha mining soul deep, with a lesson in history ‎
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 15:35
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Heartland

Heartland
‎[1986]‎
Album “Infected”‎


‎“Questa è la terra dove non cambia nulla, la terra dei bus rossi e delle ragazze dalla pelle chiara, ‎questa è la terra dove i pensionati vengono massacrati e gli affetti fatti a pezzi dal cosiddetto Stato ‎Sociale… Lasciate pure che il povero beva il suo latte mentre il ricco s’ingozza di miele, lasciate ‎pure che i senzatetto contino le loro ferite mentre quegli altri contano i soldi…”‎
Beneath the old iron bridges, across the victorian parks
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 14:55
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We Are All Bourgeois Now

We Are All Bourgeois Now
‎[1986/88]‎
Nella compilation “That's All Very Well But...” pubblicata nel 1996‎


‎“This is perhaps the song of ours I prefer, especially from the point of view of the recording. I think ‎the rest of the group all like it too. It's about a woman who wanders around Thatcher's Britain with ‎no money and two or three children, trying to understand what the hell is going on. She meets a ‎Thatcherite spokesman who tells her that there's no such thing as class anymore, only free ‎consumers.” (Malcolm Eden dei McCarthy)‎

Il brano è stato ripreso dai Manic Street Preachers nel loro album "Know Your Enemy" del 2001.

(Bartleby)
There's something wrong somewhere here
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 14:23
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Kick Out the Tories

Kick Out the Tories
‎[1982]‎
Let’s kick out the Tories
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 13:42
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Civilisation Street

Civilisation Street
‎[1988]‎
Album “Onwards and Upwards”‎



Canzone che può essere letta quasi come un bilancio dell’era Thatcher, che nell’88 si avvicinava ‎alla fine dopo oltre un decennio di strage sociale…‎
Here we are on, civilisation street
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 13:24
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The Serenade Is Dead

The Serenade Is Dead
‎[1984]‎
Dall’Ep omonimo

She wakes up in the morning ‎
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 12:06
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Travailler, c'est trop dur

Travailler, c'est trop dur
Chanson acadienne de langue française – Travailler, c'est trop dur – Zachary Richard -1976
Parole e musica di Zachary Richard
Nel disco intitolato “Mardi Gras” (1977)
Ripresa in seguito da Julien Clerc e da Alpha Blondy


Ah, Lucien l'âne mon ami, connais-tu la Louisiane, le pays des Acadiens...

Mais bien évidemment, dit Lucien l'âne en s'ébrouant par tous ses poils, souviens-toi, de la chanson Réveille...

Tu as bonne mémoire... Mais faut bien dire qu'il y a longtemps que tu l'exerces cette immense mémoire, toi qui te souviens de la bataille de Kunaxa... et qui m'as si bien indiqué qu'elle situait déjà dans la banlieue de l'actuelle Bagdad. Décidément un lieu poursuivi par la guerre. Toi qui accompagnas les Grecs de Xénophon dans leur retraite vers le Pont Euxin.... Mais tel n'est pas le sujet de la chanson du jour. Elle se situe à l'autre bout du monde ou presque...

Tu sais, Marco... (continua)
Travailler c’est trop dur,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/3/2012 - 11:49
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Death Dealers

Death Dealers
‎[1981]‎
Dall’Ep “Never Again”‎

Una canzone, nella sua sintetica semplicità, davvero “disarmante”…‎
Britain among others deal in death when selling arms to developing countries
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 11:35
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Distant Early Warning

Distant Early Warning
‎[1984]‎
Album “Grace Under Pressure”‎



‎“The main theme of the song is a series of things, but that's certainly one of the idea[s], and living ‎in the, living in the modern world basically in all of its manifestations in terms of the distance from ‎us of uh, the threat of superpowers and the, uh, the nuclear annihilation and all of that stuff, and ‎these giant missiles pointed at each other across the ocean. There's all of that, but that tends to have ‎a little bit of distance from people's lives, but at the same time I think it is omnipresent, you know, I ‎think that threat does loom somewhere in everyone's subconscious, perhaps. And then it deals with ‎the closer things in terms of relationships and how to keep a relationship in such a swift-moving ‎world, and it has something to do with our particular lives, dealing with revolving doors, going in ‎and out, but also I think that's... (continua)
An I'll wind comes arising
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 11:11
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I'll Swim, I'll Swim‎

I'll Swim, I'll Swim‎
‎[1997]‎
Album “Growin' Up”‎

All the animals in the world
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 10:51
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I'm a Stranger Here/Back Home

I'm a Stranger Here/Back Home
‎[1972]‎
Album “Sweet Paradise”‎
Scritta da Les Emmerson



Già nel 1972 Les Emmerson e i suoi Five Man Electrical Band avevano capito quali sono le ragioni ‎per cui da sempre si avvistano nei cieli oggetti volanti non identificati ma nessun essere proveniente ‎da altri mondi ha mai messo piede sulla Terra… ‎
Well I’m a stranger here in this place called Earth
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 10:35
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Is This the World We Created?‎

Is This the World We Created?‎
‎[1984]‎
Album “The Works”‎
Scritta da Freddy Mercury e Brian May
Just look at all those hungry mouths
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 10:04
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Caravan of Love

Caravan of Love
‎[1985]‎
Scritta da Ernie Isley, Chris Jasper e Marvin Isley
Dall’omonimo album realizzato da una costola degli Isley Brothers‎
L’anno seguente il brano ebbe uno straordinario successo mondiale nella versione “a cappella” de ‎‎The Housemartins



Un appello alla lotta per la pace e l’amore universali che non poteva mancare sulle CCG/AWS!‎
Are you ready?
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 09:42
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Get Up Off Our Knees

Get Up Off Our Knees
‎[1986]‎
Album “London 0 Hull 4”‎



‎“Le carestie resteranno carestie, i banchetti resteranno banchetti, i poveri resteranno poveri e i ‎banchieri resteranno banchieri, le nazioni resteranno nazioni, le frontiere resteranno frontiere… ‎Qualcuno ha perso i suoi amici in guerra e qualcun altro in guerra ce li ha mandati… Non stare lì a ‎pregare! Basta stare in ginocchio! Alzati in piedi! E non additarli senza poi fare nulla, non abbatterli ‎domani se puoi farlo oggi!”‎

Piuttosto esplicita ‘sta canzone, no?!?‎
Famines will be famines, banquets will be banquets
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 09:18
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Flag Day

Flag Day
‎[1985]‎
Singolo poi inserito nell’album “London 0 Hull 4” dell’anno seguente‎



‎“Troppe mani in troppe tasche, poche invece sui cuori…”, una desolata descrizione ‎dell’impoverimento della gente nella “perfida Albione” al tempo della perfida “Lady di Ferro”.‎
E ce n’è anche per la corte reale: “… chiedendo l’obolo alla regina, visto che la sua borsa è così ‎piena da scoppiare…”‎
‎“God save the Queen, the fascist regime”, cantava qualcun altro qualche anno prima degli ‎Housemartins…‎
Too many Florence Nightingales
(continua)
inviata da Bartleby 8/3/2012 - 09:02
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La piccola vedetta piemontese

La piccola vedetta piemontese
Il primo istant-video degli alter-ego squatter degli Oblivion.
Un editoriale canoro clandestino to be continued...
Dimmi vedetta, che cos’è che vedi in Val di Susa?
(continua)
inviata da adriana 8/3/2012 - 08:49
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Death to My Hometown

Death to My Hometown
dal nuovo disco di Springsteen, "Wrecking Ball", pubblicato il 6 marzo 2012. Contiene un sample di “The Last Words of Copernicus” da "Sacred Harp" una collezione di inni e canzoni religiose del 1869.

Molto duro il testo, che attacca una società divisa da maggioranze e minoranze, dove purtroppo il ricco batte il povero ed il debole ha la peggio sul forte.

"Death of my hometown" suona come una parata nel giorno di San Patrizio a New York ma pone la domanda dell’uomo semplice: come è possibile che senza bombe, senza spari, senza dittatori abbiano potuto portare la morte nella mia città? Il Boss è incazzato seriamente. Se il dopo-11 settembre era stato una resurrezione, qui siamo in mezzo al guado della sofferenza; prima di arrivare a "The rising" bisogna semplicemente "mandare i baroni ladri dritti all'inferno". L'obiettivo è il mondo della finanza e delle banche, ma il vero cancro è stato... (continua)
No cannonballs did fly
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/3/2012 - 19:31
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Transamerika

Transamerika
da "Terra e Libertà" (1997)

Ancora una canzone sul Che? Innanzitutto una canzone sui viaggi del Che e sulla sua attività di medico (in realtà non era ancora laureato gli mancavano un paio di esami) e la sua presa di coscienza della situazione del SudAmerica.


Macondo Express - Il ritorno di Paddy Garcia - Il ballo di Aureliano - Remedios la bella - Radio Tindouf - Marcia balcanica - Danza infernale - Qualche splendido giorno - Transamerika - Lettera dal fronte - L'ultima mano - Cuore blindato - Don Chisciotte - Cent'anni di solitudine - L'amore ai tempi del caos
Sei partito alla grande con Alberto e con la moto
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/3/2012 - 19:02
Percorsi: Che Guevara
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Le strade

Le strade
1995
lungo le vie del vento
La terra fertile e grassa, non rende più,
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/3/2012 - 18:52
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Joe McCarthy's Ghost

Joe McCarthy's Ghost
‎[1980]‎
Nell’Ep “Paranoid Time”‎
Scritta da Mike Watt

Una canzone in cui si sostiene che la “caccia alle streghe comuniste” scatenata nel secondo ‎dopoguerra dal senatore McCarthy sia ancora in corso all’affacciarsi degli anni 80, tempi dominati ‎da cowboy fascistoidi e paranoici…‎
Can you really be sure of the goddamn time of day?
(continua)
inviata da Bartleby 7/3/2012 - 15:06
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King of the Hill

King of the Hill
‎[1985]‎
Dall’Ep “Project: Mersh”‎
Scritta da D. Boon
What is peace
(continua)
inviata da Bartleby 7/3/2012 - 14:55
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Little Man With a Gun in His Hand

Little Man With a Gun in His Hand
‎[1983]‎
Nell’Ep “Buzz or Howl Under the Influence of Heat”, poi nell’album “Double Nickels on the ‎Dime” dell’anno seguente.‎
Scritta da D. Boon e Chuck Dukowski dei Black Flag

Della serie “Quanto è più lungo il cannone, tanto è più corto il pirillo!”‎
From his love, a woman's touch
(continua)
inviata da Bartleby 7/3/2012 - 14:42
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The Message

The Message
‎[1982]‎
Singolo poi incluso nell’album omonimo.‎
Scritto da Ed "Duke Bootee" Fletcher, Grandmaster Melle Mel e Bobby Robinson



Accurata descrizione della (non)vita in un ghetto americano all’inizio degli 80.‎
Un pezzo da molti considerato come il più importante nella storia dell’hip-hop, il primo brano del ‎genere ad essere inserito nell’United States' National Recording Registry, un capolavoro assoluto ‎imitato e campionato innumerevoli volte, e non solo da artisti della scena rap…‎

Per un commento quasi verso per verso al testo si veda la pagina dedicata su ‎‎Genius.‎
It's like a jungle sometimes
(continua)
inviata da Bartleby 7/3/2012 - 13:59
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Flower Child

Flower Child
‎[1989]‎
Album “Let Love Rule”‎

Dressed in purple velvets
(continua)
inviata da Bartleby 7/3/2012 - 13:26




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