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Tendre Arménie

Tendre Arménie
[2007]
Album "Colore ma vie"

Per ricordare il genocidio di cui furono vittime gli Armeni ad opera dei Turchi, iniziato alla fine dell'800 dal sultano Abdul-Hamid II e proseguito nel 1915-16 dai "Giovani Turchi" nel periodo dei "Tre Pascià", il triumvirato retto Ismail Enver, Ahmed Djemal e Mehmed Talat Pasha, che gli Armeni battezzarono "Hitler turco" per la parte da protagonista che svolse nel genocidio.
Mehmed Talat fu assassinato a Berlino nel 1921 per mano di Soghomon Tehlirian, un armeno sopravvissuto al genocidio e membro dell'Operazione Nemesis, lanciata nel 1919 dai vertici del partito armeno Dashnak, per eliminare di circa 200 tra uomini politici, funzionari turchi e ‘collaborazionisti’ armeni ritenuti direttamente o indirettamente responsabili del genocidio.

La persecuzione degli Armeni continuò comunque feroce anche dopo, negli anni della scalata al potere di Kemal Atatürk,... (continua)
Son sol est sillonné que par ses cicatrices
(continua)
inviata da Bartleby 19/2/2012 - 14:24
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Un mort vivant (Délit d'opinion)

Un mort vivant (Délit d'opinion)
[2003]
Album "Je voyage"

Dal grande vecchio Aznavour, una fortissima canzone dedicata a tutti i prigionieri politici, ai dissidenti ed agli oppositori che marciscono nelle galere dei tanti, troppi, regimi che ancora infestano questo bel mondo...
Vorrei dedicarla in particolare ai siriani ribelli e ai prigionieri politici rinchiusi nelle galere di Bashar al-Assad il Sanguinario.
De prisons en prisons, de cellules en cellules,
(continua)
inviata da Bartleby 19/2/2012 - 13:43
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La Justice

La Justice
[2011]

Album L'ora dell'ombra rossa

Testo e musica: Germano Bonaveri
La domenica del mercato
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/2/2012 - 11:36
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La Comuna

La Comuna
[2007]
Album: LA IDEA: CANTO A LA FEDERACIÓN OBRERA DE MAGALLANES

Textos escritos por LLUVIA ACIDA, basados en los libros “La Masacre en la Federación Obrera de Magallanes” de Carlos Vega Delgado y “Los horrorosos sucesos del 27 de julio de 1920” de Marcolín Piado (Editorial “Atelí”, Punta Arenas, Magallanes, Chile).

El Mar y la Pampa - Nuestras manos - Luz y vapor - Ha llegado una Idea - Federación Obrera de Magallanes - El programa - Escuela Nocturna - Vamos a la Huelga - La Guardia Blanca - La Comuna - Ello no se atreverán - El incendio - Ceniza - La ciudad negra - El fondeado - Mártires del Trabajo - La Eterna Historia



En la provincia de Última Esperanza, el malestar de los trabajadores de la industria frigorífica
crecía. A las malas condiciones de alojamiento y trabajo se unían la especulación despiadada de
las casas comerciales y las malas relaciones con Carabineros.
El... (continua)
Un gringo le ha disparado a un compañero nuestro
(continua)
inviata da adriana 19/2/2012 - 10:16
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Peace Will Come

Peace Will Come
[1943]
Lyrics & Music by Hank Williams Sr. (and John Lennon's alternative lyrics by Wade Farlowe 4/26/2009)
Album: Incityous Interloper [2009]

A peace song...
In 1943, not yet twenty, Hank Williams sold the song (I’m Praying for the Day That) Peace Will Come to Grand Ole Opry star Pee Wee King after opening a show for him. Hank wrote this song, but never recorded it himself. It was recorded by other artists in the following years (famous performance by Roscoe Haskins in 1951).
"I have not heard the song, so it is a best guess based on the phrasing and the chords, which I believe would be early in his writing career when he was writing gospel songs.
I added part of a John Lennon’s song, which I feel goes along with the flow. So, apologies to the memories of these great artists.... I felt, I had to give it a try".
Oh I'm praying for the day when the whole wide world can say
(continua)
inviata da giorgio 19/2/2012 - 08:45
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يلا ارحل يا بشار

يلا ارحل يا بشار
[2011]

"Bashar, è ora che te ne vai" è una canzone scritta da Ibrahim Qashoush, un pompiere siriano, originario di Hama, con la passione per la poesia. Con l'inizio della rivolta popolare in Siria, Ibrahim Qashoush cominciò a scrivere e a proporre durante le manifestazioni canzoni come questa, che si facevano allegramente beffe di Bashar al-Assad e del suo regime.
Il 4 luglio 2011, il corpo di Ibrahim Qashoush fu ripescato nel fiume Asi (l'Oronte): aveva la gola tagliata e le corde vocali gli erano state strappate via.

Nel frattempo, il Comitato di Liberazione riferisce che ad oggi sono 8.311 persone uccise in Siria dai soldati e poliziotti di Bashar al-Assad, di cui 6.529 civili e 1.765 militari tra disertori e governativi. I bambini e gli adolescenti uccisi dal 15 marzo 2011 sono 559. Le donne 257.
يا بشار يا جرثومة أقوالك مانا مفهمومة ,أخبارك أخبار البومة
(continua)
inviata da Bartleby 18/2/2012 - 20:58

Moody's Blues

Moody's Blues
Moody's Blues

Chanson française – Moody's Blues – Marco Valdo M.I. – 2012



Mon ami Ventu, qui a de l'imagination à revendre... Qu'attend-t-il pour le faire ? Qu'attend-t-il pour vendre les fruits de son imagination aux plus offrants... mais le diable sans doute a déjà pris option. Pas touche, crie le diable, Venturi est mon ami. Dès lors, cher ami le diable, voici l'affaire, voici le drame... notre ami Ventu s'est vu dégradé par Moody's, lui et son chat et même, le pâté pour le félin.

Oh, dit Lucien l'âne, voilà qui est grave. Dégradé, par Moody's... En voilà une histoire...

Ça a l'air terrible comme ça et tout le monde, maintenant, le regarde de travers. Mon ami Ventu... Ils veulent lui faire manger la boîte de pâté pour le chat, une mousse de poulet et de saumon. Mais j'espère quand même que la mousse est saine.

Et oui, Lucien l'âne mon ami, bien sûr... Mais quand t'es dégradé comme... (continua)
Moody's blues !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/2/2012 - 14:27
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Sotto il vulcano

Sotto il vulcano
da "Terremoto" (1993)

"Non sprecare sangue
E non buttare il mio"

Questa canzone fu dedicata dai Litfiba ad Augusto Daolio dei Nomadi. Domani Augusto avrebbe compiuto 65 anni. E se ne è andato già 20 anni fa. Questa pagina mi sembra un bel modo per ricordarlo
Siamo sassi e rotoliamo sulla pelle della Terra
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/2/2012 - 18:31
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Camarade

Camarade
‎[1977]‎
Parole di Jacques Planté.‎



L’edizione per il mercato di lingua spagnola (“Camarada”) è del 1980.‎
Neanche a dirlo, fu una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta ‎militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
Camarade
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 10:33
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Sangre de minero

Sangre de minero
‎[1970]‎
Nell’album “El Potro”‎



Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
Sangre de minero,
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 10:23
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Es Sudamérica mi voz

Es Sudamérica mi voz
‎[1972]‎
Album “Cantata Sudamericana”‎
Scritta da Félix Luna.‎
Musica di Ariel Ramírez
Testo trovato su Cancioneros.com



Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
Americana soy,
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 10:14
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Alcen la bandera

Alcen la bandera
‎[1972]‎
Album “Cantata Sudamericana”‎
Scritta da Félix Luna.‎
Musica di Ariel Ramírez
Testo trovato su Cancioneros.com

Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
‎¡Ay! Que tu tiempo se acerca,
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 10:10
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Diez décimas de saludo al público argentino

Diez décimas de saludo al público argentino
‎[1974]‎
Album “Zitarrosa 74”‎
Testo trovato su Cancioneros.com



Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
Allá en mi pago hay un pueblo
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 09:57
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La Conquista del Desierto

La Conquista del Desierto
‎[1969]‎
Dalla cantata “La Conquista del Desierto - Gran Epopeya Argentina”‎
Parole e musica di Carlos Di Fulvio.‎
Testo trovato su Pacoweb – Portale della musica ‎andina

Con “Conquista del Desierto” s’intende la lunga e sanguinosa campagna militare che il governo ‎argentino portò avanti tra il 1869 ed il 1888 contro gli indios mapuche e tehuelche con l’obiettivo di ‎estendere il proprio dominio sulle regioni della Pampa e della Patagonia che i nativi ancora ‎controllavano. Il bilancio della guerra fu spaventoso: circa 100.000 nativi furono uccisi, decine di ‎migliaia imprigionati e deportati. Molti storici sono oggi propensi a ritenere che durante la ‎‎“Conquista del Desierto” venne attuato un vero e proprio genocidio, secondo l’accezione del ‎moderno diritto internazionale.‎

Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
In verità fu proibita l’intera cantata concepita da Carlos Di Fulvio, chitarrista, poeta, compositore e ‎storico del folklore argentino.‎
La tierra era de ellos,
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 09:45
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Tema de los mosquitos

Tema de los mosquitos
‎[1978]‎
Album “Cuarto LP”‎

In piena dittatura, León Gieco tentò una provocazione, quella di descrivere il massacro in corso ad ‎opera dei militari e di organizzazioni come la Triple A (Alianza Anticomunista Argentina) senza ‎cadere sotto il maglio della censura, raccontando quel che succedeva come se si trattasse di un ‎epidemia di follia assassina che aveva colpito non gli uomini ma tutte le restanti specie del regno ‎animale… Il regime non se la bevette e censurò comunque la canzone… D’altra parte, quella del ‎caimano che si inghiotte l’uccelletto che fino a poco prima l’ha aiutato a pulirsi i denti era ‎un’immagine piuttosto forte che non lasciava alcun dubbio sulle reali intenzioni di Gieco…‎
El gorrión le quitó la casa al hornero
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 09:03
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Canto a Sudamérica

Canto a Sudamérica
‎[1973]‎
Album “Al pueblo lo que es del pueblo”
Parole di Jaime Dávalos
Musica di Eduardo Falú.


Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
Nadie la para ya, no pueden detenerla
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 08:19
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Nuclear Attack

Nuclear Attack
Dropped from Enola, a city erased, threat of the future displayed
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/2/2012 - 00:10
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In The Name Of God

2006
Album: Attero Dominatus
Hide from the public eye, choose to appear when it suits you
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/2/2012 - 00:09
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The Final Solution

Country in depression
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/2/2012 - 00:04
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Auschwitz

Auschwitz
2012
Single

2017
Dehumanized
The drums of war have been sounded, how much can we take?
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/2/2012 - 23:35
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The Children of Auschwitz

The Gray Fantastic
words&music:Steven Damian
'oh dear Mum, why is it so dark?
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/2/2012 - 23:33
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Gam Gam

Gam Gam
Sempre per la serie "colonne sonore contro la guerra", in realtà non è una canzone contro la guerra, ma un adattamento del salmo 23. È cantata dal coro franco-israeliano Chevatim e composta dal direttore Elie Botbol.

Dalla colonna sonora del film "Jona che visse nella balena" di Roberto Faenza.

Una lunga tradizione attribuisce la paternità del salmo a re Davide, in quanto anche nella Bibbia si afferma che egli stesso, da giovane, è stato un pastore. Il testo è tradizionalmente cantato dagli ebrei durante lo Shabbat.
גַּם כִּי-אֵלֵךְ
(continua)
inviata da DonQuijote82 16/2/2012 - 14:45
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Train de vie

Train de vie
(1998)

Canzone finale del film Train de vie - una ragione per vivere, uscito nello stesso anno di La vita è bella, ed altrettanto (forse più) divertente.
Shtetl, shtetl, shtetele, ne m'oublie pas,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/2/2012 - 14:30
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Cimarrones

Cimarrones
‎[1973]‎
Album “Cimarrones”‎

Con Cielo de los Tupamaros, un’altra canzone del grande poeta, scrittore, compositore, cantante e liutaio ‎uruguayano Osiris Rodríguez Castillos dedicata sì alla lotta d’indipendenza (si veda la dedica ad ‎Artigas, padre della patria), ma in realtà piena di un tal contenuto libertario da risultare anch’essa ‎invisa al regime dittatoriale che proprio nel 1973 si era insediato in Uruguay: “… Li onora la ‎bizzarria / di combattere per un vinto / che accusano di essere un bandito / perché vuole, coraggioso ‎‎/ che il criollo più derelitto / si affranchi dalla povertà…”‎
Rodríguez Castillos fu quasi ridotto al silenzio, resistette per qualche anno e poi si auto-esiliò in ‎Spagna.‎

Cimarrones erano gli schiavi ribelli e fuggiaschi in Colombia, Cuba, Panamá e Perù, ma qui credo ‎s’intendano per paragone i criollos della Banda Oriental, i combattenti per l’indipendenza e, ‎comunque, chi lotta per la propria e l’altrui libertà.‎
(A José Gervasio Artigas)
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 14:25
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Cancion por Benito

Cancion por Benito


Esta canción Horario Guarany la compuso en homenaje a este Luchador por los derechos de los mas postergados :
Benito Marianetti,nació el 15 de enero de 1903 en Luján de Cuyo provincia de Mendoza República Argentina ,escritor, abogado y militante comunista, enfocó en diversas publicaciones a Mendoza como problemática. Su perspectiva de la política, historia y cultura mendocina no son lo suficientemente conocidas por el público en general y sus escritos no han sido reeditados, por ello merece ser incluido en el patrimonio de la historia de las ideas latinoamericanas a fin de ser difundidas. Las ideas de conflicto y diversidad, están presentes en su obra:
Si sientes que el sol te quema
(continua)
inviata da adriana 16/2/2012 - 14:13
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Cielo de los Tupamaros

Cielo de los Tupamaros
‎[1959]‎
Album “Poemas y canciones orientales” del 1962.‎

Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎

Nel 1973 in Uruguay il presidente Bordaberry, dopo una breve parentesi di governo costituzionale, ‎si trasformò in dittatore, dissolvendo le Camere, accentrando il potere, dichiarando fuori legge le ‎organizzazioni sindacali. Ci furono anche alcuni morti durante gli scontri di piazza, i primi dei tanti ‎a morire nel corso di un regime che durò fino al 1985.‎
Anche gli artisti furono travolti dalla persecuzione e dalla censura.‎
Osiris Rodríguez Castillos aveva composto questa “Cielo de los Tupamaros” nel 1959 e, benchè la ‎canzone si riferisse alla lotta indipendentista (alla rivoluzione del 1811 e al cosiddetto “Grito de ‎Asencio”, la sollevazione dei criollos contro le autorità spagnole di Montevideo), fu vietata prima in ‎Uruguay... (continua)
Cielo, mi cielito lindo,
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 13:55
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Coplera del prisionero

Coplera del prisionero
‎[1977]‎
Album “Luche luche”, registrato in Spagna durante l’auto-esilio.‎

Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎

E a Guarany non cercarono solo di censurare le canzoni, ma di farlo proprio fuori: nel 1976 ‎ricevette minacce di morte e poi la “Triple A”, l’Alianza Anticomunista Argentina, cercò di ‎ammazzarlo a suon di bombe. Guarany fu costretto a scappare in Venezuela, in Messico e poi in ‎Spagna. Rientrato in Argentina nel 1978, il 20 gennaio dell’anno seguente fu oggetto di un nuovo ‎attentato al quale scampò miracolosamente. Decise comunque di restare in Argentina, anche se gli ‎fu interdetto di esibirsi a Buenos Aires e nei grossi centri.‎
Estamos prisioneros carcelero,
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 13:00
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Las voces de los pájaros de Hiroshima

Las voces de los pájaros de Hiroshima
‎[1970]‎
Versi del poeta romeno Eugen Jebeleanu, credo ‎dalla raccolta intitolata “Surâsul Hiroshimei și alte versuri” del 1958.‎
Trasposizione in spagnolo da Manuel Serrano Pérez.‎
Musica di Horacio Guarany.‎
Nell’album “El Potro”.‎

Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎

E a Guarany non cercarono solo di censurare le canzoni, ma di farlo proprio fuori: nel 1976 ‎ricevette minacce di morte e poi la “Triple A”, l’Alianza Anticomunista Argentina, cercò di ‎ammazzarlo a suon di bombe. Guarany fu costretto a scappare in Venezuela, in Messico e poi in ‎Spagna. Rientrato in Argentina nel 1978, il 20 gennaio dell’anno seguente fu oggetto di un nuovo ‎attentato al quale scampò miracolosamente. Decise comunque di restare in Argentina, anche se gli ‎fu interdetto di esibirsi a Buenos Aires e nei grossi centri.‎
‎¿Dónde, dónde están?
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 11:53
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El cóndor vuelve

El cóndor vuelve
‎[1976]‎
Scritta da Armando Tejada ‎Gómez ed Eduardo Aragón.‎
Interpretata da La Negra Sosa nel suo disco “Mercedes Sosa '83”‎
Testo trovato su Cancioneros.com


Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.‎
El cielo del cóndor abre de par en par
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 10:20
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Roda viva

Roda viva
‎[1967]‎

“La gente vuole avere voce e decidere del proprio destino”



‎“Roda viva” è il tema principale di uno spettacolo musicale scritto da Chico Buarque nel 1967, ‎diretto da José Celso Martinez Corrêa e interpretato dal gruppo vocale e strumentale MPB4. ‎Presentato nel 1968, lo spettacolo si attirò subito la “simpatia” dei colonnelli: una sera, una torma di ‎individui armati facenti parte del cosiddetto “Comando de Caça aos Comunistas” (CCC) irruppe nel ‎teatro di São Paulo dove “Roda viva” era rappresentato e aggredì gli attori, devastando ‎completamente la scena e gli impianti. Il giorno seguente Chico Buarque era presente in sala ad ‎esprimere il proprio appoggio alla compagnia e si creò un movimento di sostegno a “Roda viva” e ‎contro la censura agli spettacoli esercitata dal regime militare al potere…‎
E’ proprio con “Roda viva” che Chico Buarque aprì le ostilità contro la dittatura, cosa che di lì ad ‎un paio d’anni gli valse il forzato auto-esilio in Italia…‎
Tem dias que a gente se sente
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 09:43
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Benvenuti in Italia

Benvenuti in Italia
Benvenuti in Italia è la prima fra le canzoni scritte da Massimiliano Cadamuro ad entrare nel progetto TantiCantiMilitanti.
Benvenuti in Italia, benvenuti fratelli
(continua)
inviata da fabio 15/2/2012 - 23:09
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Vstala primorska [Vstajenje Primorske]

Vstala primorska [Vstajenje Primorske]
Guardate che non è esattamente una canzone "contro la guerra", è una canzone partigiana, e come tale non è proprio il massimo del pacifismo. Non voglio polemizzare su giusto/ingiusto, i fascisti hanno fatto altrettanto e forse peggio, ma volevo solo dire che non è una canzone contro la guerra... molto bella comunque, grazie per averla messa!
Un tempo abbiamo con dolore rinchiuso in noi stessi
(continua)
inviata da ouranos 15/2/2012 - 15:51
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Panis et Circencis

Panis et Circencis
‎[1968]‎
Dall’album collettivo manifesto del movimento tropicalista “Tropicalia ou Panis et Circencis”‎
Scritta da Caetano Veloso e Gilberto Gil

‎“Panem et circenses”, “pane e giochi del circo”, locuzione latina che si deve a Giovenale (“[il ‎popolo] due sole cose ansiosamente desidera: pane e i giochi circensi…”) e che viene usata per ‎definire la strategia politica di un regime populista che non fa mancare al popolo un tozzo di pane e ‎un pò di svago, meglio se scabroso e sanguinario, salvo poi privarlo di tutto il resto. Un’espressione ‎analoga è “Feste, farina e forca”, nata nel Regno di Napoli per definire la politica borbonica, che ai ‎giochi e alle distribuzioni gratuite di alimentari accompagnava anche frequenti esecuzioni pubbliche ‎degli oppositori.‎

Veloso e Gil volevano denunciare la politica del regime militare ed i suoi effetti devastanti sulla ‎società brasiliana, e l'atteggiamento... (continua)
Eu quis cantar
(continua)
inviata da Bartleby 15/2/2012 - 14:59
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EZLN

EZLN
Finir avec le manque d'avenir
(continua)
inviata da DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:45
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Partisans

Partisans
When freedom was in a distant future
(continua)
inviata da DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:39
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E.Z.L.N.

A perfect disguised dictatorship
(continua)
inviata da DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:38
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Antifascist

It makes me full of anger
(continua)
inviata da DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:36
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EZLN

EZLN
We are the voice arms itself to be heard
(continua)
inviata da DonQuijote82 15/2/2012 - 09:31
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Wind Below

Wind Below
Album: Evil Empire 1996
Flip this capital eclipse
(continua)
inviata da DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:16
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Viva Zapata

Viva Zapata
[1995]
Album: Avanzo de cantiere
L'alba che l'indio non potrà scordare tre ombre
(continua)
inviata da DoNQuijote82 15/2/2012 - 09:05
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Himno zapatista

anonimo
Himno zapatista
cantata anche da Al Mukawama
DoNQuijote82 15/2/2012 - 08:54
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Masters Of War

Masters Of War
L’antimilitarismo dylaniano in Masters of War si appunta soprattutto sul noto assunto che storicamente ha sempre mosso i “Signori della Guerra”: “Armiamoci e partite...” - i potenti preparano e dichiarano le guerre, e “i ragazzi” le devono combattere col loro sangue, sacrificandovi le proprie innocenti esistenze. Masters of War si traduce in una lunga invettiva, veemente e diretta come una denuncia-arringa, al tempo di un ritmo cantilenante e ipnotico sottolineato da un’armonica graffiante e ficcante come una lama. Mai, prima di allora, dalla ribalta pop si era ascoltata una ballata di denuncia così esplicitamente polemica.
Per attaccare frontalmente i “Signori della Guerra”, il menestrello Dylan si fa rabbioso accusatore, abbandonando qualunque forma di allegorico lirismo, qualunque tipo di introspezione, e scrive e canta un testo in grado di contrapporsi agli atroci soprusi guerrafondai del potere.

http://www.antoniogramsci.com/angelamo...
DoNQuijote82 15/2/2012 - 08:45
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Cadena perpetua

Cadena perpetua
1995
Paranoia e potere
La libertà è un diritto da quando sono nato
(continua)
inviata da DonQuijote82 15/2/2012 - 08:20
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Contro

Contro
contro la piega che sta prendendo l'italia nel 2012
jf 72 14/2/2012 - 22:15
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La città nera

La città nera
2007
Il vento che soffia dalla luna

Canzone scritta da Alberto Morselli (il cantante che affianca Cisco nel primo disco dei Modena City Ramblers).

Ognuno di noi subisce un condizionamento negativo che tende a spegnere ogni buon proposito e ci trascina inesorabilmente verso il conflitto. Ma se proviamo ad aprire le ali, ad accendere le candele e a fermare il buio che avanza possiamo fare qualsiasi cosa. Dedicata a Nelly e agli amici di Jambo Fidenza operativi da anni in Chiapas e in Kurdistan. Dal disco "il vento che soffia dalla luna" dei Me Pek e Barba
Sotto le facce delle nostre città
(continua)
inviata da DoNQuijote82 14/2/2012 - 19:02
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Llora chiapas

Llora chiapas
Llora chiapas, llueve sangre
(continua)
inviata da DoNQuijote82 14/2/2012 - 18:56

Red e durm

Red e durm
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Durm brgand quann ié nott e u cil
(continua)
inviata da DonQuijote82 14/2/2012 - 18:27
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Scappat scappat

Scappat scappat
Dal Cd L'Arco di San Lorenzo del 2004
Lassat com stat,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 14/2/2012 - 18:19
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Cérebro eletrônico

Cérebro eletrônico
‎[1969]‎
Nell’album “Gilberto Gil (Cérebro Eletrônico)”‎



Canzone scritta da Gilberto Gil mentre si trovava in prigione dopo che nel febbraio del 1969 era ‎stato arrestato insieme all’amico Caetano Veloso, senza alcuna accusa, da membri della ‎polizia della giunta militare. In cella, un sergente che sapeva chi fosse e che si mostrò più umano di ‎altri, procurò a Gil una chitarra e con quella egli compose tre canzoni, una delle quali è questa ‎‎“Cérebro eletrônico” che parla di controllo e di libertà in un momento in cui il cantautore ‎tropicalista se la doveva vedere davvero brutta, “violentato proprio nelle fondamenta della mia ‎essenza – il mio corpo – privato della libertà di azione e di movimento, privato della piena ‎disponibilità dello spazio e del tempo, privato dei desideri e dell’autodeterminazione…”‎

‎“Eu estava preso havia umas três semanas, quando o sargento Juarez me perguntou... (continua)
O cérebro eletrônico faz tudo
(continua)
inviata da Bartleby 14/2/2012 - 17:12
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Cantiga brava

Cantiga brava
‎[1968]‎
Dall’album “Canto Geral”‎



‎“Il terreno di casa mia non è spazzato con la scopa, ma con la punta di una lancia ed il colpo di un ‎fucile”…‎
Come nella sua canzone manifesto Pra não dizer que não falei das flores, anche qui Geraldo Vandré usa una metafora - ‎nemmeno troppo velata – per esprimere il proprio scetticismo verso quella parte di opposizione che ‎riteneva di poter parlare con i fiori a chi attaccava con le armi. Per Vandré, infatti, la battaglia ‎contro un regime violento ed oppressivo non poteva essere condotta con mezzi pacifici. Questa sua ‎convinzione gli valse la persecuzione da parte della dittatura, dovette nascondersi e poi scappare ‎all’estero e, soprattutto, una volta rientrato in Brasile dopo cinque anni di esilio, accettare di ritirarsi ‎completamente dalla vita pubblica e rinnegare, almeno in apparenza, il proprio impegno artistico e ‎politico.‎
O terreiro lá de casa
(continua)
inviata da Bartleby 14/2/2012 - 13:16
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Opinião

Opinião
‎[1964]‎

Parole e musica di Zé Keti, nome d’arte di José Flores de Jesus, (1921-1999), cantante e ‎compositore di samba.‎
Nell’album della “Musa della Bossa Nova” intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio ‎nell’anno dell’avvento della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione ‎militare ed una denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.‎
Interpretata anche da Nara Leão

‎31 marzo 1964. Golpe militare in Brasile.‎
Zé Keti, navigato compositore di samba, non si scompone e scrive: “Potete sbattermi in prigione, ‎potete bastonarmi, potete anche lasciarmi senza mangiare, ma io non cambio idea”…‎
Podem me prender
(continua)
inviata da Bartleby 14/2/2012 - 12:05
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Canção da despedida

Canção da despedida
‎[1968]‎
Parole di Geraldo Vandré ‎
Musica di Geraldo Azevedo

‎“Un re illegittimo, un usurpatore, non desidera il bene, l’amore per il proprio regno, perché sa di ‎non essere amato”. Un altro più o meno esplicito riferimento alla dittatura militare dall’autore di ‎‎Disparada e soprattutto di Pra não dizer que não falei das flores, la “Marsigliese” brasiliana. Fu dopo essersi prodotto in questa ‎esplicita invettiva contro il regime che Vandré cominciò a nascondersi, a vivere in clandestinità, per ‎paura di venire arrestato. E fu allora che con l’amico Geraldo Azevedo scrisse questa “Canção da ‎despedida” poco prima di fuggire dal Brasile, dove fece ritorno nel 1973 ma completamente ‎cambiato, non più interessato ed anzi insofferente verso quel mondo artistico di cui era stato ‎protagonista e verso le istanze politiche che aveva espresso attraverso le sue canzoni.‎
Non è un caso che Vandré non incise mai questa sua “Canção da despedida”, proposta invece dal ‎coautore Azevedo e da altri artisti come Elba Ramalho.‎
Já vou embora, mas sei que vou voltar
(continua)
inviata da Bartleby 14/2/2012 - 11:50




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