Für Mikis Theodorakis
Chanson allemande - Für Mikis Theodorakis - Franz-Josef Degenhardt – 1968
Pendant que Degenhardt écrivait et chantait cette chanson (insérée dans son album de 1968), Mikis Théodorakis – la personne à laquelle cette chanson était consacrée, était traînée d'un camp de concentration à un autre, de Leros à Oropòs. Les prévisions de Degenhardt se sont heureusement avérées exactes, mais … on en peut s'empêcher de penser que l'histoire pourrait bien se répéter. Et depuis peu, il n'y a plus Degenhardt pour le rappeler [RV]
Pendant que Degenhardt écrivait et chantait cette chanson (insérée dans son album de 1968), Mikis Théodorakis – la personne à laquelle cette chanson était consacrée, était traînée d'un camp de concentration à un autre, de Leros à Oropòs. Les prévisions de Degenhardt se sont heureusement avérées exactes, mais … on en peut s'empêcher de penser que l'histoire pourrait bien se répéter. Et depuis peu, il n'y a plus Degenhardt pour le rappeler [RV]
POUR MIKIS THÉODORAKIS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/2/2012 - 20:41
Supper's Ready
Ho letto tutti gli interventi di chi mi ha preceduto e mi sono commosso a vedere quanta gente appassionata come me che pensa le stesse e identiche cose.
Supper's ready non ha niente da invidiare ai capolavori assoluti della musica perfino di Vivaldi o Beethoven.
Ogni volta che sento questi Genesis, mi commuovo.
Grazie a tutti.
tra l'altro ssono di Genva e se non sbaglio anche Roberto venturi lo è.
Ovviamente genoano:-)
Supper's ready non ha niente da invidiare ai capolavori assoluti della musica perfino di Vivaldi o Beethoven.
Ogni volta che sento questi Genesis, mi commuovo.
Grazie a tutti.
tra l'altro ssono di Genva e se non sbaglio anche Roberto venturi lo è.
Ovviamente genoano:-)
Lello Sarti 17/2/2012 - 17:41
Camarade
[1977]
Parole di Jacques Planté.
L’edizione per il mercato di lingua spagnola (“Camarada”) è del 1980.
Neanche a dirlo, fu una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Parole di Jacques Planté.
L’edizione per il mercato di lingua spagnola (“Camarada”) è del 1980.
Neanche a dirlo, fu una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Camarade
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 10:33
Sangre de minero
[1970]
Nell’album “El Potro”
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Nell’album “El Potro”
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Sangre de minero,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 10:23
Es Sudamérica mi voz
[1972]
Album “Cantata Sudamericana”
Scritta da Félix Luna.
Musica di Ariel Ramírez
Testo trovato su Cancioneros.com
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Album “Cantata Sudamericana”
Scritta da Félix Luna.
Musica di Ariel Ramírez
Testo trovato su Cancioneros.com
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Americana soy,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 10:14
Alcen la bandera
[1972]
Album “Cantata Sudamericana”
Scritta da Félix Luna.
Musica di Ariel Ramírez
Testo trovato su Cancioneros.com
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Album “Cantata Sudamericana”
Scritta da Félix Luna.
Musica di Ariel Ramírez
Testo trovato su Cancioneros.com
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
¡Ay! Que tu tiempo se acerca,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 10:10
Diez décimas de saludo al público argentino
[1974]
Album “Zitarrosa 74”
Testo trovato su Cancioneros.com
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Album “Zitarrosa 74”
Testo trovato su Cancioneros.com
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Allá en mi pago hay un pueblo
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 09:57
Tema de los mosquitos
[1978]
Album “Cuarto LP”
In piena dittatura, León Gieco tentò una provocazione, quella di descrivere il massacro in corso ad opera dei militari e di organizzazioni come la Triple A (Alianza Anticomunista Argentina) senza cadere sotto il maglio della censura, raccontando quel che succedeva come se si trattasse di un epidemia di follia assassina che aveva colpito non gli uomini ma tutte le restanti specie del regno animale… Il regime non se la bevette e censurò comunque la canzone… D’altra parte, quella del caimano che si inghiotte l’uccelletto che fino a poco prima l’ha aiutato a pulirsi i denti era un’immagine piuttosto forte che non lasciava alcun dubbio sulle reali intenzioni di Gieco…
Album “Cuarto LP”
In piena dittatura, León Gieco tentò una provocazione, quella di descrivere il massacro in corso ad opera dei militari e di organizzazioni come la Triple A (Alianza Anticomunista Argentina) senza cadere sotto il maglio della censura, raccontando quel che succedeva come se si trattasse di un epidemia di follia assassina che aveva colpito non gli uomini ma tutte le restanti specie del regno animale… Il regime non se la bevette e censurò comunque la canzone… D’altra parte, quella del caimano che si inghiotte l’uccelletto che fino a poco prima l’ha aiutato a pulirsi i denti era un’immagine piuttosto forte che non lasciava alcun dubbio sulle reali intenzioni di Gieco…
El gorrión le quitó la casa al hornero
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 09:03
Canto a Sudamérica
[1973]
Album “Al pueblo lo que es del pueblo”
Parole di Jaime Dávalos
Musica di Eduardo Falú.
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Album “Al pueblo lo que es del pueblo”
Parole di Jaime Dávalos
Musica di Eduardo Falú.
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Nadie la para ya, no pueden detenerla
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/2/2012 - 08:19
Nuclear Attack
Dropped from Enola, a city erased, threat of the future displayed
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/2/2012 - 00:10
Percorsi:
Hiroshima e Nagasaki 広島市 - 長崎市
In The Name Of God
2006
Album: Attero Dominatus
Album: Attero Dominatus
Hide from the public eye, choose to appear when it suits you
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/2/2012 - 00:09
The Final Solution
Country in depression
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/2/2012 - 00:04
Percorsi:
Campi di sterminio
Auschwitz
2012
Single
2017
Dehumanized
Single
2017
Dehumanized
The drums of war have been sounded, how much can we take?
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/2/2012 - 23:35
Percorsi:
Campi di sterminio
The Children of Auschwitz
The Gray Fantastic
words&music:Steven Damian
'oh dear Mum, why is it so dark?
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/2/2012 - 23:33
Percorsi:
Campi di sterminio
Mississippi Goddam
questa canzone è meravigliosa avevo i brividi quando la sentivo...non ero riuscita a tradurla tutta e adesso che leggo la traduzione e iltesto...continuo ad avere i brividi una delle più belle canzoni mai scritte.
sabrina di stefano 16/2/2012 - 16:02
Cimarrones
[1973]
Album “Cimarrones”
Con Cielo de los Tupamaros, un’altra canzone del grande poeta, scrittore, compositore, cantante e liutaio uruguayano Osiris Rodríguez Castillos dedicata sì alla lotta d’indipendenza (si veda la dedica ad Artigas, padre della patria), ma in realtà piena di un tal contenuto libertario da risultare anch’essa invisa al regime dittatoriale che proprio nel 1973 si era insediato in Uruguay: “… Li onora la bizzarria / di combattere per un vinto / che accusano di essere un bandito / perché vuole, coraggioso / che il criollo più derelitto / si affranchi dalla povertà…”
Rodríguez Castillos fu quasi ridotto al silenzio, resistette per qualche anno e poi si auto-esiliò in Spagna.
Cimarrones erano gli schiavi ribelli e fuggiaschi in Colombia, Cuba, Panamá e Perù, ma qui credo s’intendano per paragone i criollos della Banda Oriental, i combattenti per l’indipendenza e, comunque, chi lotta per la propria e l’altrui libertà.
Album “Cimarrones”
Con Cielo de los Tupamaros, un’altra canzone del grande poeta, scrittore, compositore, cantante e liutaio uruguayano Osiris Rodríguez Castillos dedicata sì alla lotta d’indipendenza (si veda la dedica ad Artigas, padre della patria), ma in realtà piena di un tal contenuto libertario da risultare anch’essa invisa al regime dittatoriale che proprio nel 1973 si era insediato in Uruguay: “… Li onora la bizzarria / di combattere per un vinto / che accusano di essere un bandito / perché vuole, coraggioso / che il criollo più derelitto / si affranchi dalla povertà…”
Rodríguez Castillos fu quasi ridotto al silenzio, resistette per qualche anno e poi si auto-esiliò in Spagna.
Cimarrones erano gli schiavi ribelli e fuggiaschi in Colombia, Cuba, Panamá e Perù, ma qui credo s’intendano per paragone i criollos della Banda Oriental, i combattenti per l’indipendenza e, comunque, chi lotta per la propria e l’altrui libertà.
(A José Gervasio Artigas)
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 14:25
Cielo de los Tupamaros
[1959]
Album “Poemas y canciones orientales” del 1962.
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Nel 1973 in Uruguay il presidente Bordaberry, dopo una breve parentesi di governo costituzionale, si trasformò in dittatore, dissolvendo le Camere, accentrando il potere, dichiarando fuori legge le organizzazioni sindacali. Ci furono anche alcuni morti durante gli scontri di piazza, i primi dei tanti a morire nel corso di un regime che durò fino al 1985.
Anche gli artisti furono travolti dalla persecuzione e dalla censura.
Osiris Rodríguez Castillos aveva composto questa “Cielo de los Tupamaros” nel 1959 e, benchè la canzone si riferisse alla lotta indipendentista (alla rivoluzione del 1811 e al cosiddetto “Grito de Asencio”, la sollevazione dei criollos contro le autorità spagnole di Montevideo), fu vietata prima in Uruguay... (continua)
Album “Poemas y canciones orientales” del 1962.
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Nel 1973 in Uruguay il presidente Bordaberry, dopo una breve parentesi di governo costituzionale, si trasformò in dittatore, dissolvendo le Camere, accentrando il potere, dichiarando fuori legge le organizzazioni sindacali. Ci furono anche alcuni morti durante gli scontri di piazza, i primi dei tanti a morire nel corso di un regime che durò fino al 1985.
Anche gli artisti furono travolti dalla persecuzione e dalla censura.
Osiris Rodríguez Castillos aveva composto questa “Cielo de los Tupamaros” nel 1959 e, benchè la canzone si riferisse alla lotta indipendentista (alla rivoluzione del 1811 e al cosiddetto “Grito de Asencio”, la sollevazione dei criollos contro le autorità spagnole di Montevideo), fu vietata prima in Uruguay... (continua)
Cielo, mi cielito lindo,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 13:55
Einheitsfrontlied
1a. Canción del Frente Popular: La versione spagnola di Félix Vicente Ramos [1935]
1a. Canción del Frente Popular: Spanish version by Félix Vicente Ramos [1935]
Interpretata da: / Performed by:
Coro Mixto de Cámara. Salvador Moroder, director.
"Canciones de Lucha 1936-1939
Con traduzione inglese / With English translation
Ancora prima dello scoppio della guerra civile, lo Einheitsfrontlied aveva avuto una traduzione libera spagnola, intitolata Canción del Frente Popular. L'autore accreditato, tale Félix Vicente Ramos, è rimasto pressoché sconosciuto; di lui si sa solo che, su musica di Carlos Palacio (1911-1997), aveva scritto anche un inno alla “Gloriosa”, l'aviazione repubblicana (più conosciuto l'analogo inno scritto da Rafael Alberti). Si tratta comunque della versione completa più nota in lingua spagnola, che naturalmente fu cantata ed utilizzata anche durante la guerra civile.... (continua)
1a. Canción del Frente Popular: Spanish version by Félix Vicente Ramos [1935]
Interpretata da: / Performed by:
Coro Mixto de Cámara. Salvador Moroder, director.
"Canciones de Lucha 1936-1939
Con traduzione inglese / With English translation
Ancora prima dello scoppio della guerra civile, lo Einheitsfrontlied aveva avuto una traduzione libera spagnola, intitolata Canción del Frente Popular. L'autore accreditato, tale Félix Vicente Ramos, è rimasto pressoché sconosciuto; di lui si sa solo che, su musica di Carlos Palacio (1911-1997), aveva scritto anche un inno alla “Gloriosa”, l'aviazione repubblicana (più conosciuto l'analogo inno scritto da Rafael Alberti). Si tratta comunque della versione completa più nota in lingua spagnola, che naturalmente fu cantata ed utilizzata anche durante la guerra civile.... (continua)
Canción del Frente Popular
(continua)
(continua)
inviata da Gustavo Sierra Fernández 16/2/2012 - 13:39
Coplera del prisionero
[1977]
Album “Luche luche”, registrato in Spagna durante l’auto-esilio.
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
E a Guarany non cercarono solo di censurare le canzoni, ma di farlo proprio fuori: nel 1976 ricevette minacce di morte e poi la “Triple A”, l’Alianza Anticomunista Argentina, cercò di ammazzarlo a suon di bombe. Guarany fu costretto a scappare in Venezuela, in Messico e poi in Spagna. Rientrato in Argentina nel 1978, il 20 gennaio dell’anno seguente fu oggetto di un nuovo attentato al quale scampò miracolosamente. Decise comunque di restare in Argentina, anche se gli fu interdetto di esibirsi a Buenos Aires e nei grossi centri.
Album “Luche luche”, registrato in Spagna durante l’auto-esilio.
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
E a Guarany non cercarono solo di censurare le canzoni, ma di farlo proprio fuori: nel 1976 ricevette minacce di morte e poi la “Triple A”, l’Alianza Anticomunista Argentina, cercò di ammazzarlo a suon di bombe. Guarany fu costretto a scappare in Venezuela, in Messico e poi in Spagna. Rientrato in Argentina nel 1978, il 20 gennaio dell’anno seguente fu oggetto di un nuovo attentato al quale scampò miracolosamente. Decise comunque di restare in Argentina, anche se gli fu interdetto di esibirsi a Buenos Aires e nei grossi centri.
Estamos prisioneros carcelero,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 13:00
O Progresso
La versione spagnola è dello stesso Roberto Carlos del 1977.
"El progreso" è una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
"El progreso" è una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Bartleby 16/2/2012 - 11:15
El cóndor vuelve
[1976]
Scritta da Armando Tejada Gómez ed Eduardo Aragón.
Interpretata da La Negra Sosa nel suo disco “Mercedes Sosa '83”
Testo trovato su Cancioneros.com
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
Scritta da Armando Tejada Gómez ed Eduardo Aragón.
Interpretata da La Negra Sosa nel suo disco “Mercedes Sosa '83”
Testo trovato su Cancioneros.com
Una delle circa 200 canzoni censurate dalla giunta militare argentina tra il 1976 ed il 1982.
El cielo del cóndor abre de par en par
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 10:20
La memoria
Un elenco di canzoni ritenute, non trasmittibili via radio, censurate dalla "junta" argentina. Mica solo Victor Jara e Patricio Manns, anche Baglioni e Donna Summer!
Bartleby 16/2/2012 - 10:03
Roda viva
[1967]
“La gente vuole avere voce e decidere del proprio destino”
“Roda viva” è il tema principale di uno spettacolo musicale scritto da Chico Buarque nel 1967, diretto da José Celso Martinez Corrêa e interpretato dal gruppo vocale e strumentale MPB4. Presentato nel 1968, lo spettacolo si attirò subito la “simpatia” dei colonnelli: una sera, una torma di individui armati facenti parte del cosiddetto “Comando de Caça aos Comunistas” (CCC) irruppe nel teatro di São Paulo dove “Roda viva” era rappresentato e aggredì gli attori, devastando completamente la scena e gli impianti. Il giorno seguente Chico Buarque era presente in sala ad esprimere il proprio appoggio alla compagnia e si creò un movimento di sostegno a “Roda viva” e contro la censura agli spettacoli esercitata dal regime militare al potere…
E’ proprio con “Roda viva” che Chico Buarque aprì le ostilità contro la dittatura, cosa che di lì ad un paio d’anni gli valse il forzato auto-esilio in Italia…
“La gente vuole avere voce e decidere del proprio destino”
“Roda viva” è il tema principale di uno spettacolo musicale scritto da Chico Buarque nel 1967, diretto da José Celso Martinez Corrêa e interpretato dal gruppo vocale e strumentale MPB4. Presentato nel 1968, lo spettacolo si attirò subito la “simpatia” dei colonnelli: una sera, una torma di individui armati facenti parte del cosiddetto “Comando de Caça aos Comunistas” (CCC) irruppe nel teatro di São Paulo dove “Roda viva” era rappresentato e aggredì gli attori, devastando completamente la scena e gli impianti. Il giorno seguente Chico Buarque era presente in sala ad esprimere il proprio appoggio alla compagnia e si creò un movimento di sostegno a “Roda viva” e contro la censura agli spettacoli esercitata dal regime militare al potere…
E’ proprio con “Roda viva” che Chico Buarque aprì le ostilità contro la dittatura, cosa che di lì ad un paio d’anni gli valse il forzato auto-esilio in Italia…
Tem dias que a gente se sente
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 16/2/2012 - 09:43
Benvenuti in Italia
Benvenuti in Italia è la prima fra le canzoni scritte da Massimiliano Cadamuro ad entrare nel progetto TantiCantiMilitanti.
Benvenuti in Italia, benvenuti fratelli
(continua)
(continua)
inviata da fabio 15/2/2012 - 23:09
Quand ils sont venus rançonner les Grecs
ΟΤΑΝ ΗΡΘΑΝ ΝΑ ΒΑΛΟΥΝ ΛΥΤΡΑ ΣΤΟΥΣ ΡΩΜΙΟΥΣ
(continua)
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 15/2/2012 - 16:32
Il passo e l'incanto
Chanson italienne – Il passo e l'incanto – Gianmaria Testa – 2006
« De ce côté de la mer » est un « album-concept », prix Tenco 2007, entièrement dédié à un thème unique, comme si tout l'album fut un roman et les chansons, les chapitres qui toutes ensemble racontent une histoire.
Le thème, le fil rouge qui coud et tient ensemble toutes les chansons, est celui des migrations modernes. Une réflexion poétique, ouverte et sans démagogie sur les énormes mouvements de populations qui traversent nos années. Sur les raisons, dures, du départ, sur la décision, difficile, de traverser des déserts et des mers, sur la signification de mots comme « terre » ou « patrie » et sur le sentiment de déracinement et d'amertume que le déplacé emmène toujours avec lui. Sous n'importe quelle latitude.
http://www.gianmariatesta.com/album/ma...
Le thème, le fil rouge qui coud et tient ensemble toutes les chansons, est celui des migrations modernes. Une réflexion poétique, ouverte et sans démagogie sur les énormes mouvements de populations qui traversent nos années. Sur les raisons, dures, du départ, sur la décision, difficile, de traverser des déserts et des mers, sur la signification de mots comme « terre » ou « patrie » et sur le sentiment de déracinement et d'amertume que le déplacé emmène toujours avec lui. Sous n'importe quelle latitude.
http://www.gianmariatesta.com/album/ma...
LE PAS ET L'ENCHANTEMENT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/2/2012 - 16:28
Vstala primorska [Vstajenje Primorske]
Guardate che non è esattamente una canzone "contro la guerra", è una canzone partigiana, e come tale non è proprio il massimo del pacifismo. Non voglio polemizzare su giusto/ingiusto, i fascisti hanno fatto altrettanto e forse peggio, ma volevo solo dire che non è una canzone contro la guerra... molto bella comunque, grazie per averla messa!
Un tempo abbiamo con dolore rinchiuso in noi stessi
(continua)
(continua)
inviata da ouranos 15/2/2012 - 15:51
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"Bashar, è ora che te ne vai" è una canzone scritta da Ibrahim Qashoush, un pompiere siriano, originario di Hama, con la passione per la poesia. Con l'inizio della rivolta popolare in Siria, Ibrahim Qashoush cominciò a scrivere e a proporre durante le manifestazioni canzoni come questa, che si facevano allegramente beffe di Bashar al-Assad e del suo regime.
Il 4 luglio 2011, il corpo di Ibrahim Qashoush fu ripescato nel fiume Asi (l'Oronte): aveva la gola tagliata e le corde vocali gli erano state strappate via.
Nel frattempo, il Comitato di Liberazione riferisce che ad oggi sono 8.311 persone uccise in Siria dai soldati e poliziotti di Bashar al-Assad, di cui 6.529 civili e 1.765 militari tra disertori e governativi. I bambini e gli adolescenti uccisi dal 15 marzo 2011 sono 559. Le donne 257.