Quand viendra-t-elle ?
21 dicembre 2012
Nell'edizione originale dei Chants Révolutionnaires (1887) si trova a pagina 129. Si ignora chi sia il "cittadino Mijoul" cui è dedicata ("Mijoul" è un cognome tipico dell'Alvernia), ma era abitudine di Pottier dedicare le sue canzoni a semplici cittadini che condividevano le sue idee e le sue speranze. Pottier la chiamò una "canzone d'amore"; l'autore stesso la datò al 1870, ma in realtà la aveva già scritta nel 1858, intitolandola simbolicamente Jacques et Marianne (Marianna, come è noto, è figura simbolica della Francia rivoluzionaria). In questo appello al futuro appare chiarissimo che la "bella fanciulla" tanto attesa non è né la libertà, né la pace, bensì la Rivoluzione. [RV]
Nell'edizione originale dei Chants Révolutionnaires (1887) si trova a pagina 129. Si ignora chi sia il "cittadino Mijoul" cui è dedicata ("Mijoul" è un cognome tipico dell'Alvernia), ma era abitudine di Pottier dedicare le sue canzoni a semplici cittadini che condividevano le sue idee e le sue speranze. Pottier la chiamò una "canzone d'amore"; l'autore stesso la datò al 1870, ma in realtà la aveva già scritta nel 1858, intitolandola simbolicamente Jacques et Marianne (Marianna, come è noto, è figura simbolica della Francia rivoluzionaria). In questo appello al futuro appare chiarissimo che la "bella fanciulla" tanto attesa non è né la libertà, né la pace, bensì la Rivoluzione. [RV]
QUANDO VERRA' ?
(continua)
(continua)
21/12/2012 - 17:50
Le Moblot
21 dicembre 2012
Nell'immagine sopra: uniformi della guerra civile francese del 1871. Quella a sinistra è la "Garde Mobile" volontaria comunarda: i "Moblots" di questa canzone. Si noti la sua forzata semplicità "proletaria", in confronto alla Guardia Nazionale (al centro) e all'esercito regolare al soldo dei Versagliesi (a destra), vale a dire "quelli con l'elmetto" nominati in questo canto. Abbastanza curioso che i "casqués" dell'esercito francese, dopo la batosta presa dai Prussiani portassero comunque un elmetto di foggia germanica.
Curiosamente, Les Moblots non fa parte della prima edizione dei Chants Révolutionnaires; secondo alcuni, non è certa l'attribuzione a Eugène Pottier (parecchi canti tendevano ad essergli attribuiti). Si trova comunque nella seconda edizione del volume, pubblicata nel 1908. [RV]
Nell'immagine sopra: uniformi della guerra civile francese del 1871. Quella a sinistra è la "Garde Mobile" volontaria comunarda: i "Moblots" di questa canzone. Si noti la sua forzata semplicità "proletaria", in confronto alla Guardia Nazionale (al centro) e all'esercito regolare al soldo dei Versagliesi (a destra), vale a dire "quelli con l'elmetto" nominati in questo canto. Abbastanza curioso che i "casqués" dell'esercito francese, dopo la batosta presa dai Prussiani portassero comunque un elmetto di foggia germanica.
Curiosamente, Les Moblots non fa parte della prima edizione dei Chants Révolutionnaires; secondo alcuni, non è certa l'attribuzione a Eugène Pottier (parecchi canti tendevano ad essergli attribuiti). Si trova comunque nella seconda edizione del volume, pubblicata nel 1908. [RV]
IL « MOBILOTTO »
(continua)
(continua)
21/12/2012 - 17:30
Τα τραγούδια του αγώνα
Questa pagina, probabilmente la "madre di tutte le paginone" per l'importanza e la bellezza delle canzoni che vi sono contenute, è finalmente completata. Credo che Τα τραγούδια του αγώνα sia un autentico monumento, e tra i principali, alla lotta di un popolo per la libertà da una dittatura sanguinaria. Un album che è strumento di Lotta e di Storia. Anche per questo ho voluto farne, senza fretta alcuna, una pagina che fosse davvero speciale.
Riccardo Venturi 21/12/2012 - 16:28
Noël est à nous (Cantate de Noël – Chant du solstice d'hiver)
NATALE È NOSTRO (CANTICO DI NATALE - CANTO DEL SOLSTIZIO D'INVERNO)
(continua)
(continua)
21/12/2012 - 15:08
Bread and Roses
I sing: ‘Jack Jones’ in place of James Larkin, in order to link the song to Britain. I don’t think it detracts from Martin’s song in any way – Martin references Republic of Ireland, S. Africa, Argentina and the USA - to which I’ve added Britain.
dal disco the Anti-Capitalistic Roadshow
dal disco the Anti-Capitalistic Roadshow
If we don’t have our dreams
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 17:01
Maggie Thatcher's Dream
[2011]
Parole e musica di Grace Petrie
Nell’album intitolato “Mark My Words”
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
Parole e musica di Grace Petrie
Nell’album intitolato “Mark My Words”
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
I could forgive you if you thought
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/12/2012 - 16:11
Percorsi:
Miss Maggie Thatcher
Be Reasonable
The Anti-Capitalist Roadshow
Celebrating subversion
Si definiscono un “collettivo di cantanti e autori, più un mago, che si oppone al programma ideologico di austerità imposto dal governo britannico milionario”. Il Roadshow è composto da undici musicisti arrabbiati di età molto diverse.
C’è la notevole Grace Petrie, una versione femminile e più giovane di Billy Bragg, che propone canzoni sui ricchi che si arricchiscono e brani più rilessivi e personali come Protest singer blues. Ci sono Robb Johnson con la trascinante Be reasonable e Reem Kelani con un inno tunisino accompagnato dall’oud. Soprattutto ci sono due veterani della scena folk: Leon Rosselson, 78 anni, ancora impetuoso e arguto in Beneits and looters, e Peggy Seeger, che riscrive un brano swing degli anni trenta con l’appello “occupiamo St. Paul’s”.
Robin Denselow, The Guardian
traduzione di Internazionale
We’ll rehouse the homeless in Buckingham Palace,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 15:28
Studenti e operai
[1966]
Vitavisia-Bertelli
DS Dischi del Sole 191/93 (incisione originale Gualtiero Bertelli)
"Sta bruta guera che no xe finia", Edizioni del Gallo, 1965
Canzoniere della Protesta - La linea rossa della canzone
Edizioni del Gallo, 1973, p. 68
Vitavisia-Bertelli
DS Dischi del Sole 191/93 (incisione originale Gualtiero Bertelli)
"Sta bruta guera che no xe finia", Edizioni del Gallo, 1965
Canzoniere della Protesta - La linea rossa della canzone
Edizioni del Gallo, 1973, p. 68
El giornàl dei paroni ga dito
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/12/2012 - 14:20
The Reaper
Album “Aqaba” pubblicato nel 1988
A seconda delle fonti viene indicato come un brano tradizionale oppure attribuito a Bill Caddick (1944-), cantautore e chitarrista folk inglese.
La musica potrebbe essere dello stesso Caddick, ma l’arrangiamento originale è di June Tabor.
Il brano si trova anche nel disco collettivo intitolato “We Died in Hell - They Called it Passchendaele” (1993) con June Tabor, Shoshana Kalisch, Kristien Dehollander, Marwan Zoueni e The Lone Tree Orchestra.
A seconda delle fonti viene indicato come un brano tradizionale oppure attribuito a Bill Caddick (1944-), cantautore e chitarrista folk inglese.
La musica potrebbe essere dello stesso Caddick, ma l’arrangiamento originale è di June Tabor.
Il brano si trova anche nel disco collettivo intitolato “We Died in Hell - They Called it Passchendaele” (1993) con June Tabor, Shoshana Kalisch, Kristien Dehollander, Marwan Zoueni e The Lone Tree Orchestra.
Son, now it's done, once more the shining field
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 11:06
The Soldier
[1985]
Album “Cupid Is A Drunkard” pubblicato nel 2000.
Inspired by Jacques Brel's song La Statue (The Statue).
All across France there are prominent monuments to the war dead, and Brel sings his song from the view point of the statue of the soldier that always forms the centre piece of these monuments - "I'd like to get hold of that son of Lent who had engraved beneath my statue 'God calls back those he loves, and it was him he loved the most' - me, who never prayed to God except for when I had toothache, me who never prayed to God except when I was afraid of Satan, me who only prayed to Satan when I was in love, me who only prayed to Satan when I was afraid of God. Ah that child of Lent, I'd like him here, and I'd like it if children didn't look at me." (Philip Jeays)
Album “Cupid Is A Drunkard” pubblicato nel 2000.
Inspired by Jacques Brel's song La Statue (The Statue).
All across France there are prominent monuments to the war dead, and Brel sings his song from the view point of the statue of the soldier that always forms the centre piece of these monuments - "I'd like to get hold of that son of Lent who had engraved beneath my statue 'God calls back those he loves, and it was him he loved the most' - me, who never prayed to God except for when I had toothache, me who never prayed to God except when I was afraid of Satan, me who only prayed to Satan when I was in love, me who only prayed to Satan when I was afraid of God. Ah that child of Lent, I'd like him here, and I'd like it if children didn't look at me." (Philip Jeays)
I didn't die for my country
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 10:27
Sarajevo
[2005]
Album “Mr Jeays”
This song is based on a true story from the Yugoslavian civil war. In 1993 a young couple from either side of the ethnic divide, one a Muslim, the other a Serbian, tried to escape from the city. Both were shot by snipers, and died in each other's arms, their bodies lying on the bridge where they fell for several days as the warring factions blamed eachother. They were dubbed the “Romeo & Juliet of Sarajevo” (Philip Jeays)
According to Dino Kapin, who was a Commander of a Croatian unit allied at the time with Bosnian Army forces, around 17:00 hours, a man and a woman were seen approaching the bridge. As soon as they were at the foot of the bridge, a shot was heard, and according to all sides involved in their passage, the bullet hit Boško Brkić and killed him instantaneously. Another shot was heard and the woman screamed, fell down wounded, but... (continua)
Album “Mr Jeays”
This song is based on a true story from the Yugoslavian civil war. In 1993 a young couple from either side of the ethnic divide, one a Muslim, the other a Serbian, tried to escape from the city. Both were shot by snipers, and died in each other's arms, their bodies lying on the bridge where they fell for several days as the warring factions blamed eachother. They were dubbed the “Romeo & Juliet of Sarajevo” (Philip Jeays)
According to Dino Kapin, who was a Commander of a Croatian unit allied at the time with Bosnian Army forces, around 17:00 hours, a man and a woman were seen approaching the bridge. As soon as they were at the foot of the bridge, a shot was heard, and according to all sides involved in their passage, the bullet hit Boško Brkić and killed him instantaneously. Another shot was heard and the woman screamed, fell down wounded, but... (continua)
Somewhere to the East
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 10:16
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90
I'll Never Be a Patriot
[2000]
Album “The Ballad Of Ruben Garcia” pubblicato nel 2001
Album “The Ballad Of Ruben Garcia” pubblicato nel 2001
Every country in the world
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 09:55
Idiots in Uniform
[1992]
Album “The Ballad Of Ruben Garcia” pubblicato nel 2001
Album “The Ballad Of Ruben Garcia” pubblicato nel 2001
In days at school I played the fool
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 09:52
The Blood of Poets
[2009]
Album “London”
Album “London”
You won’t conquer a man
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 09:41
The Great War
[1999]
Album “Cupid Is A Drunkard”, pubblicato nel 2000.
Album “Cupid Is A Drunkard”, pubblicato nel 2000.
It was a great war the Great War
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 20/12/2012 - 09:32
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Radio guerriglia (A Vik)
singolo inedito "RADIO GUERRIGLIA" 2012
Caro fratello
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/12/2012 - 09:12
Percorsi:
Vittorio Arrigoni
Aux exclus
[1997]
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Je sais que tu flippes, l'ami,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 19/12/2012 - 09:38
Aux bouffons
[1997]
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Comme à l'école communale
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 19/12/2012 - 09:32
Césium oblige
Césium oblige
Canzone française – Césium oblige – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 85
An de Grass 86
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Césium oblige... En voilà un titre, dit Lucien l'âne en se raidissant de tout son poil. On dirait un machin atomique, on se croirait, je ne sais pas moi, dans un cours de physique, dans un laboratoire ou dans un centre de recherches...
Mais c'est précisément de ça qu'il s'agit. Enfin, presque. De ça et de concerts, de méga-concerts de protestation contre le retraitement nucléaire, contre le centre et l'usine qu'on voulait installer à Wackersdorf dans le Haut-Palatinat, quelque part en Bavière. Forcément en Bavière, compte tenu de l'énorme... (continua)
Canzone française – Césium oblige – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 85
An de Grass 86
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Césium oblige... En voilà un titre, dit Lucien l'âne en se raidissant de tout son poil. On dirait un machin atomique, on se croirait, je ne sais pas moi, dans un cours de physique, dans un laboratoire ou dans un centre de recherches...
Mais c'est précisément de ça qu'il s'agit. Enfin, presque. De ça et de concerts, de méga-concerts de protestation contre le retraitement nucléaire, contre le centre et l'usine qu'on voulait installer à Wackersdorf dans le Haut-Palatinat, quelque part en Bavière. Forcément en Bavière, compte tenu de l'énorme... (continua)
Sans se soucier de rien, ni de personne sans se faire de bile
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/12/2012 - 22:58
Percorsi:
Contro il Nucleare
Almirante
BENIGNI TI VOLEVAMO BENE
da Militant Blog
Ieri sera è definitivamente scomparso Roberto Benigni per come lo conoscevamo. Il guitto toscano, un tempo materiale, osceno, rabbioso, era da tempo affetto da una malattia cronica che ne ha progressivamente minato il corpo e lo spirito trasformandolo in un sessantenne melenso e retorico: il conformismo piddino. Negli anni abbiamo assitito perplessi alla sua elegia dell’inno di Mameli, all’apologia del tricolore e di tutto quel armamentario patriottardo con cui sono stati giustificati gli interventi militari italiani. Eppure, nonostante tutto, speravamo esistesse ancora una cura che ce lo restituisse. Poi, dopo averlo sentito equipare il nazismo e il comunismo, dopo averlo visto elevare i democristiani a padri nobili della patria, ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. Continuare a insistere sarebbe stato accanimento terapeutico e non ce la siamo... (continua)
da Militant Blog
Ieri sera è definitivamente scomparso Roberto Benigni per come lo conoscevamo. Il guitto toscano, un tempo materiale, osceno, rabbioso, era da tempo affetto da una malattia cronica che ne ha progressivamente minato il corpo e lo spirito trasformandolo in un sessantenne melenso e retorico: il conformismo piddino. Negli anni abbiamo assitito perplessi alla sua elegia dell’inno di Mameli, all’apologia del tricolore e di tutto quel armamentario patriottardo con cui sono stati giustificati gli interventi militari italiani. Eppure, nonostante tutto, speravamo esistesse ancora una cura che ce lo restituisse. Poi, dopo averlo sentito equipare il nazismo e il comunismo, dopo averlo visto elevare i democristiani a padri nobili della patria, ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. Continuare a insistere sarebbe stato accanimento terapeutico e non ce la siamo... (continua)
Ahmed il Lavavetri 18/12/2012 - 20:03
Le Père Noël et la petite fille, incl.Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa
Bocca di Rosa - Version française – BOUCHE DE ROSE – Marco Valdo M.I. – 2008
Chanson italienne – Bocca di Rosa – Fabrizio De André – 1967
Une remarque d'abord avant d'aller plus loin. Donc, une remarque préliminaire. Je n'ai jamais compris pourquoi les CCG n'ont pas mis Bocca di Rosa parmi les Chansons contre la Guerre, alors qu'il existe par exemple, un « parcours » de la «guerre contre les femmes». Je dis cela, car j'avais envoyé une traduction de Bocca di Rosa – Bouche de Rose, il y a bien longtemps. Je pense même que c'était la première ou une des premières que j'avais faite. Était-elle si mauvaise ? Je ne sais. D'ailleurs, je la représente aujourd'hui « telle quelle ». J'ai tout juste un peu plus nourri notre conversation.
Je le fais car notre bon Ventu vient d'insérer tout un texte de sa main à propos de Bocca di Rosa dans les commentaires à une chanson de Brassens.
Cela dit...... (continua)
Chanson italienne – Bocca di Rosa – Fabrizio De André – 1967
Une remarque d'abord avant d'aller plus loin. Donc, une remarque préliminaire. Je n'ai jamais compris pourquoi les CCG n'ont pas mis Bocca di Rosa parmi les Chansons contre la Guerre, alors qu'il existe par exemple, un « parcours » de la «guerre contre les femmes». Je dis cela, car j'avais envoyé une traduction de Bocca di Rosa – Bouche de Rose, il y a bien longtemps. Je pense même que c'était la première ou une des premières que j'avais faite. Était-elle si mauvaise ? Je ne sais. D'ailleurs, je la représente aujourd'hui « telle quelle ». J'ai tout juste un peu plus nourri notre conversation.
Je le fais car notre bon Ventu vient d'insérer tout un texte de sa main à propos de Bocca di Rosa dans les commentaires à une chanson de Brassens.
Cela dit...... (continua)
BOUCHE DE ROSE
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 18/12/2012 - 18:27
Le Père Noël et la petite fille, incl.Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa
BOCCA DI ROSA
Testo e musica di Fabrizio de André
Da "Volume I", 1967
T'a vu, Marco Valdo, on va la mettre enfin "au juste moment".... [RV]
Bocca di Rosa è una delle canzoni più famose di Fabrizio De André, nonché quella che, come ha dichiarato in un'intervista televisiva concessa a Vincenzo Mollica, il cantautore genovese considerava più cara e più vicina al suo modo di essere.
A testimonianza di quanto questa canzone sia entrata nell'immaginario collettivo, si può citare il fatto che l'espressione "bocca di rosa" è entrata nel linguaggio comune, essendo usata - se pur erroneamente - come eufemismo di prostituta; erroneamente in quanto, in realtà, come si afferma nel testo: "Bocca di rosa né l'uno né l'altro lo faceva per passione", riferito all'amore.
La canzone racconta la vicenda di una forestiera (Bocca di rosa) che con il suo comportamento passionale e libertino sconvolge la quiete... (continua)
Testo e musica di Fabrizio de André
Da "Volume I", 1967
T'a vu, Marco Valdo, on va la mettre enfin "au juste moment".... [RV]
Bocca di Rosa è una delle canzoni più famose di Fabrizio De André, nonché quella che, come ha dichiarato in un'intervista televisiva concessa a Vincenzo Mollica, il cantautore genovese considerava più cara e più vicina al suo modo di essere.
A testimonianza di quanto questa canzone sia entrata nell'immaginario collettivo, si può citare il fatto che l'espressione "bocca di rosa" è entrata nel linguaggio comune, essendo usata - se pur erroneamente - come eufemismo di prostituta; erroneamente in quanto, in realtà, come si afferma nel testo: "Bocca di rosa né l'uno né l'altro lo faceva per passione", riferito all'amore.
La canzone racconta la vicenda di una forestiera (Bocca di rosa) che con il suo comportamento passionale e libertino sconvolge la quiete... (continua)
BOCCA DI ROSA
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 18/12/2012 - 18:13
Que força é essa?
[1971]
Parole e musica di Sérgio Godinho
Nell’album "Os sobreviventes"
Parole e musica di Sérgio Godinho
Nell’album "Os sobreviventes"
Vi-te a trabalhar o dia inteiro
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 13:12
Something That I Said
[1979]
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Una canzone contro la violenza giovanile nella Gran Bretagna di fine anni 70, violenza che veniva veicolata in particolare dai gruppi razzisti e neofascisti affiliati al British National Front, che in quegli anni di profonda crisi economica e di tensioni sociali era in piena espansione…
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Una canzone contro la violenza giovanile nella Gran Bretagna di fine anni 70, violenza che veniva veicolata in particolare dai gruppi razzisti e neofascisti affiliati al British National Front, che in quegli anni di profonda crisi economica e di tensioni sociali era in piena espansione…
OK, kick me in the head
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 10:38
Babylon's Burning
[1979]
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Insieme a Jah War, un’altra canzone ispirata ai gravi scontri razziali che imperversarono nell’Inghilterra degli anni 70 (proseguendo poi negli 80) da Southall a Brixton a Toxteth, alimentati dalla crisi economica, dalle politiche thatcheriane e dal montante consenso verso gruppi e gruppuscoli razzisti, neofascisti e neonazisti.
Nella filosofia rastafariana Babilonia è la città simbolo della società demoniaca dominata dai bianchi oppressori…
Inutile ricordare che il brano non può non essere stato ispirato dalla London’s Burning composta due anni prima dai Clash di Joe Strummer…
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Insieme a Jah War, un’altra canzone ispirata ai gravi scontri razziali che imperversarono nell’Inghilterra degli anni 70 (proseguendo poi negli 80) da Southall a Brixton a Toxteth, alimentati dalla crisi economica, dalle politiche thatcheriane e dal montante consenso verso gruppi e gruppuscoli razzisti, neofascisti e neonazisti.
Nella filosofia rastafariana Babilonia è la città simbolo della società demoniaca dominata dai bianchi oppressori…
Inutile ricordare che il brano non può non essere stato ispirato dalla London’s Burning composta due anni prima dai Clash di Joe Strummer…
Babylon's burning
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 09:40
Jah War
[1979]
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Nell’aprile del 1979 i fascisti inglesi del National Front avevano annunciato un raduno elettorale a Southall, un sobborgo di Londra con una grande concentrazione di immigrati sudasiatici. Si trattava di una vergognosa provocazione perché solo tre anni prima proprio a Southall un gruppo di neonazisti aveva ucciso a bastonate un diciottenne indiano, Gurdip Singh Chaggar. Gli attivisti della neonata Anti-Nazi League si diedero appuntamento il 23 per protestare contro l’assembramento fascista e contro le autorità pubbliche che l’avevano autorizzato.
Durante gli scontri che inevitabilmente seguirono la polizia, anziché limitarsi a tenere a distanza i due gruppi di dimostranti, si accanì con brutale violenza contro gli antifascisti.
Blair Peach, un insegnante di origine... (continua)
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Nell’aprile del 1979 i fascisti inglesi del National Front avevano annunciato un raduno elettorale a Southall, un sobborgo di Londra con una grande concentrazione di immigrati sudasiatici. Si trattava di una vergognosa provocazione perché solo tre anni prima proprio a Southall un gruppo di neonazisti aveva ucciso a bastonate un diciottenne indiano, Gurdip Singh Chaggar. Gli attivisti della neonata Anti-Nazi League si diedero appuntamento il 23 per protestare contro l’assembramento fascista e contro le autorità pubbliche che l’avevano autorizzato.
Durante gli scontri che inevitabilmente seguirono la polizia, anziché limitarsi a tenere a distanza i due gruppi di dimostranti, si accanì con brutale violenza contro gli antifascisti.
Blair Peach, un insegnante di origine... (continua)
The air was thick with a smell of oppression
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 09:10
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Στίχοι: Κωστούλα Μητροπούλου, Λευτέρης Παπαδόπουλος, Μάνος Λοΐζος, Γιάννης Νεγρεπόντης, Δημήτρης Χριστοδούλου
Μουσική: Μάνος Λοΐζος
Εκτελέσεις: Μάνος Λοΐζος, Αλέκα Αλιμπέρτη, Βασίλης Παπακωνσταντίνου, Κώστας Σμοκοβίτης
Δίσκος: Τα τραγουδια του δρόμου, 1974
Testi di Kostoula Mitropoulou, Lefteris Papadopoulos, Manos Loïzos, Yannis Negrepondis, Dimitris Christodoulou
Musica di Manos Loïzos
Interpretazioni di Manos Loïzos, Aleka Aliberti, Vasilis Papakonstandinou, Kostas Smokovitis.
Disco: Le canzoni di strada, 1974
Le "Canzoni della strada" furono uno dei primi dischi che Manos Loïzos mise in circolazione dopo la caduta dei Colonnelli. Furono immediatamente adottate dal popolo. Alcune canzoni risalivano ai tempi anteriori alla Giunta, sparse il piccoli dischi da 45 giri, e avevano accompagnato quella sorta di Sessantotto anticipato rispetto al resto del mondo,... (continua)