Carissimo Riccardo... mi hai commosso, commosso al punto di dover trattenere le lacrime. Sarà anche questo periodo... ma è così. Sono un semplice ferroviere autodidatta, e ero timoroso di inviarvi quella mia traduzione che ieri pomeriggio ho scritto di getto (non conosco altri modi di scrivere) dopo aver trovato la versione originale della canzone su questo vostro sito che trovo stupendo, e certo non per piaggeria. Scrivo 'cose' da più di quarant'anni, smarrite, abbandonate, messe in un angolo. Oggi mi hai fatto un regalo enorme, perché credo che tu abbia colto cosa mi muoveva a tradurre quelle parole, non ultimo l'amore per la linguistica e i dialetti in particolare.
Ti ringrazio infinitamente e ti auguro un felice anno nuovo.
Ciao
Cataldo Antonio Amoruso.
cataldo antonio amoruso 26/12/2012 - 12:06
Fra le altre cose, Cataldo, ti vorrei raccontare una cosa su "Riturnella" che, penso e spero, ti farà piacere. Come avrai notato, fra i video c'è anche la versione eseguita dal gruppo folk rock calabrese dei Kalamu; i quali, qui a Firenze dove abito, sono come di casa. Praticamente tutti gli anni, a fine maggio, vengono su a suonare al Centro Popolare Autogestito Firenze Sud in occasione della "Tre giorni di musica popolare"; ma non solo quello. Ad esempio, quando abbiamo avuto dei compagni sbattuti in galera da qualche procuratore assai disinvolto, i Kalamu non hanno fatto discorsi e sono saliti su dalla Calabria fino a Firenze per venire a suonare sotto il carcere.
Orbene, ti devo ora raccontare di quando hanno suonato la loro travolgente versione di "Riturnella" alla Tre Giorni. Una serata che ci saranno stati trentacinque gradi, con un gruppetto di cinque o sei bambine che ballavano... (continua)
consentitemi di fare i miei complimenti a questo luogo, a chi lo cura con tanta passione e a chi vi partecipa con tanto "cuore"; complimenti sinceri, che vi giungono da una semplice appassionata di Sud, di tradizioni e, non ultimo di Calabria e che spesso "traduce", a sua volta, in versi il suo sentire. Grazie a ciascuno.
Devi essere, oltre che nipote d'un ferroviere (rosso e livornese?) anche vulcanico e molto appassionato, dal momento che non solo mi rispondi ancora, ma hai sfornato una ulteriore traduzione. Grazie per questa bellissima 'notazione' relativa al gruppo dei 'Kalamu'.
Grazie, Cataldo.
*Ferroviere rosso e livornese è un riconoscimento, anzi un 'must'.
Sono una specie di "miscuglio" di ogni cosa: nipote d'un ferroviere anarchico fiorentino, nato a Firenze ma da famiglia dell'Isola d'Elba da parte di madre, e ho vissuto a lungo a Livorno. Insomma, come dire, un bell'ordigno. Anarchico fin da quando stavo in pancia a mia madre, ho saltapicchiato in mezzo mondo dando libero sfogo alla mia caratteristica principale, quella di essere una specie di "spugna linguistica". Mettiamola così come breve presentazione :-) Quanto alle traduzioni, in certe giornate, e su certe canzoni (come questa) che veramente mi trascinano, mi vengono in testa da sole. Grazie ancora a te, Cataldo!
Nel testo originale, ci sono alcune lezioni "tramandate" (dai testi generalmente presenti in rete, probabilmente derivate dalla versione stampata sul libretto dell'album) che non sembrano corrispondere al testo effettivamente cantato. E' il caso di jettari nella III strofa, una grafia che non rende la pronuncia [ ghjittari ], che è stata restaurata. In generale, chi si troverà a utilizzare il testo presente in questo sito troverà non poche differenze con le altre versioni date dalla Rete: questo perché abbiamo continuamente controllato il testo scritto a fronte del cantato, pur senza effettuare una vera e propria trascrizione fonetica.
Ma guarda un po' che bella cosina; riaccedo a questa pagina dopo parecchio tempo, per stabilire un link, e cosa ti trovo? Il commento del più classico dei forcaioli in italica salsa, con tanti di "bambini inculati". Vista la frequenza di tale paragone, ci sarebbe quasi da sospettare che inculare i bambini sia una specie di "sogno proibito" per tutti questi ridicoli giustizieri cui andrebbe ricordato che, in Italia, si finisce dentro spesso e volentieri avendo fatto poco o nulla. Stia quindi bene attento, il "Rocco giustiziere" che ha lasciato il suo geniale commento il 28 agosto 2011; in questo paese non è così automatico che non si finisca in galera senza aver fatto niente. Ripensando poi a quante bambine, in Italia, vengono violentate e ammazzate da fior di paparini amorevoli, sarà bene non prestare mai troppo ascolto a chi ostenta la propria voglia di farsi "giustizia" da solo, con tanto... (continua)
Come opportunamente segnalato da dq82, l'attribuzione della canzone è stata modificata e riportata a due autori, E. Macario e G. Maccario, sui quali però non siamo riusciti a reperire alcuna notizia. Quel che invece siamo riusciti a reperire sono due video dai quali si può ascoltare la canzone: la pagina, pur essendo tra le "primitive", ne era ancora priva.
Ti ringrazio infinitamente e ti auguro un felice anno nuovo.
Ciao
Cataldo Antonio Amoruso.