Aux exclus
[1997]
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Je sais que tu flippes, l'ami,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 19/12/2012 - 09:38
Aux bouffons
[1997]
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Dall’album senza titolo comunemente chiamato “Le cactus”.
Comme à l'école communale
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 19/12/2012 - 09:32
Césium oblige
Césium oblige
Canzone française – Césium oblige – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 85
An de Grass 86
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Césium oblige... En voilà un titre, dit Lucien l'âne en se raidissant de tout son poil. On dirait un machin atomique, on se croirait, je ne sais pas moi, dans un cours de physique, dans un laboratoire ou dans un centre de recherches...
Mais c'est précisément de ça qu'il s'agit. Enfin, presque. De ça et de concerts, de méga-concerts de protestation contre le retraitement nucléaire, contre le centre et l'usine qu'on voulait installer à Wackersdorf dans le Haut-Palatinat, quelque part en Bavière. Forcément en Bavière, compte tenu de l'énorme... (continua)
Canzone française – Césium oblige – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 85
An de Grass 86
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Césium oblige... En voilà un titre, dit Lucien l'âne en se raidissant de tout son poil. On dirait un machin atomique, on se croirait, je ne sais pas moi, dans un cours de physique, dans un laboratoire ou dans un centre de recherches...
Mais c'est précisément de ça qu'il s'agit. Enfin, presque. De ça et de concerts, de méga-concerts de protestation contre le retraitement nucléaire, contre le centre et l'usine qu'on voulait installer à Wackersdorf dans le Haut-Palatinat, quelque part en Bavière. Forcément en Bavière, compte tenu de l'énorme... (continua)
Sans se soucier de rien, ni de personne sans se faire de bile
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/12/2012 - 22:58
Percorsi:
Contro il Nucleare
Almirante
BENIGNI TI VOLEVAMO BENE
da Militant Blog
Ieri sera è definitivamente scomparso Roberto Benigni per come lo conoscevamo. Il guitto toscano, un tempo materiale, osceno, rabbioso, era da tempo affetto da una malattia cronica che ne ha progressivamente minato il corpo e lo spirito trasformandolo in un sessantenne melenso e retorico: il conformismo piddino. Negli anni abbiamo assitito perplessi alla sua elegia dell’inno di Mameli, all’apologia del tricolore e di tutto quel armamentario patriottardo con cui sono stati giustificati gli interventi militari italiani. Eppure, nonostante tutto, speravamo esistesse ancora una cura che ce lo restituisse. Poi, dopo averlo sentito equipare il nazismo e il comunismo, dopo averlo visto elevare i democristiani a padri nobili della patria, ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. Continuare a insistere sarebbe stato accanimento terapeutico e non ce la siamo... (continua)
da Militant Blog
Ieri sera è definitivamente scomparso Roberto Benigni per come lo conoscevamo. Il guitto toscano, un tempo materiale, osceno, rabbioso, era da tempo affetto da una malattia cronica che ne ha progressivamente minato il corpo e lo spirito trasformandolo in un sessantenne melenso e retorico: il conformismo piddino. Negli anni abbiamo assitito perplessi alla sua elegia dell’inno di Mameli, all’apologia del tricolore e di tutto quel armamentario patriottardo con cui sono stati giustificati gli interventi militari italiani. Eppure, nonostante tutto, speravamo esistesse ancora una cura che ce lo restituisse. Poi, dopo averlo sentito equipare il nazismo e il comunismo, dopo averlo visto elevare i democristiani a padri nobili della patria, ci siamo dovuti arrendere all’evidenza. Continuare a insistere sarebbe stato accanimento terapeutico e non ce la siamo... (continua)
Ahmed il Lavavetri 18/12/2012 - 20:03
Que força é essa?
[1971]
Parole e musica di Sérgio Godinho
Nell’album "Os sobreviventes"
Parole e musica di Sérgio Godinho
Nell’album "Os sobreviventes"
Vi-te a trabalhar o dia inteiro
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 13:12
Something That I Said
[1979]
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Una canzone contro la violenza giovanile nella Gran Bretagna di fine anni 70, violenza che veniva veicolata in particolare dai gruppi razzisti e neofascisti affiliati al British National Front, che in quegli anni di profonda crisi economica e di tensioni sociali era in piena espansione…
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Una canzone contro la violenza giovanile nella Gran Bretagna di fine anni 70, violenza che veniva veicolata in particolare dai gruppi razzisti e neofascisti affiliati al British National Front, che in quegli anni di profonda crisi economica e di tensioni sociali era in piena espansione…
OK, kick me in the head
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 10:38
Babylon's Burning
[1979]
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Insieme a Jah War, un’altra canzone ispirata ai gravi scontri razziali che imperversarono nell’Inghilterra degli anni 70 (proseguendo poi negli 80) da Southall a Brixton a Toxteth, alimentati dalla crisi economica, dalle politiche thatcheriane e dal montante consenso verso gruppi e gruppuscoli razzisti, neofascisti e neonazisti.
Nella filosofia rastafariana Babilonia è la città simbolo della società demoniaca dominata dai bianchi oppressori…
Inutile ricordare che il brano non può non essere stato ispirato dalla London’s Burning composta due anni prima dai Clash di Joe Strummer…
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Insieme a Jah War, un’altra canzone ispirata ai gravi scontri razziali che imperversarono nell’Inghilterra degli anni 70 (proseguendo poi negli 80) da Southall a Brixton a Toxteth, alimentati dalla crisi economica, dalle politiche thatcheriane e dal montante consenso verso gruppi e gruppuscoli razzisti, neofascisti e neonazisti.
Nella filosofia rastafariana Babilonia è la città simbolo della società demoniaca dominata dai bianchi oppressori…
Inutile ricordare che il brano non può non essere stato ispirato dalla London’s Burning composta due anni prima dai Clash di Joe Strummer…
Babylon's burning
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 09:40
Jah War
[1979]
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Nell’aprile del 1979 i fascisti inglesi del National Front avevano annunciato un raduno elettorale a Southall, un sobborgo di Londra con una grande concentrazione di immigrati sudasiatici. Si trattava di una vergognosa provocazione perché solo tre anni prima proprio a Southall un gruppo di neonazisti aveva ucciso a bastonate un diciottenne indiano, Gurdip Singh Chaggar. Gli attivisti della neonata Anti-Nazi League si diedero appuntamento il 23 per protestare contro l’assembramento fascista e contro le autorità pubbliche che l’avevano autorizzato.
Durante gli scontri che inevitabilmente seguirono la polizia, anziché limitarsi a tenere a distanza i due gruppi di dimostranti, si accanì con brutale violenza contro gli antifascisti.
Blair Peach, un insegnante di origine... (continua)
Parole e musica di Paul Fox, Malcolm Owen, Dave Ruffy e John Jennings (The Ruts)
Album “The Crack”
Nell’aprile del 1979 i fascisti inglesi del National Front avevano annunciato un raduno elettorale a Southall, un sobborgo di Londra con una grande concentrazione di immigrati sudasiatici. Si trattava di una vergognosa provocazione perché solo tre anni prima proprio a Southall un gruppo di neonazisti aveva ucciso a bastonate un diciottenne indiano, Gurdip Singh Chaggar. Gli attivisti della neonata Anti-Nazi League si diedero appuntamento il 23 per protestare contro l’assembramento fascista e contro le autorità pubbliche che l’avevano autorizzato.
Durante gli scontri che inevitabilmente seguirono la polizia, anziché limitarsi a tenere a distanza i due gruppi di dimostranti, si accanì con brutale violenza contro gli antifascisti.
Blair Peach, un insegnante di origine... (continua)
The air was thick with a smell of oppression
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 18/12/2012 - 09:10
Eh! Companheiro
[1973?]
Parole di Sérgio Godinho
Musica di José Mário Branco
Nell’album "Margem de certa maneira", 1973.
Parole di Sérgio Godinho
Musica di José Mário Branco
Nell’album "Margem de certa maneira", 1973.
Eh! Companheiro aqui estou
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 17/12/2012 - 14:43
Cantiga para quem sonha
[1971?]
Parole di Carlos Duarte Leonel Neves (1921-1996), matematico, meteorologo e poeta portoghese
Musica di João Figueiredo Gomes (?)
Interpretata da Goes (1933-2012), medico e musicista portoghese, esponente del “fado de Coimbra”, nel suo album intitolato “Canções de amor e de esperança” pubblicato nel 1971.
Parole di Carlos Duarte Leonel Neves (1921-1996), matematico, meteorologo e poeta portoghese
Musica di João Figueiredo Gomes (?)
Interpretata da Goes (1933-2012), medico e musicista portoghese, esponente del “fado de Coimbra”, nel suo album intitolato “Canções de amor e de esperança” pubblicato nel 1971.
Tu que tens dez reis de esperança e de amor
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 17/12/2012 - 14:18
É preciso acreditar
[1971]
Parole di Carlos Duarte Leonel Neves (1921-1996), matematico, meteorologo e poeta portoghese
Musica di Luís Fernando de Sousa Pires de Goes (1933-2012), medico e musicista portoghese, esponente del “fado de Coimbra”
Nell’album di Luiz Goes intitolato “Canções de amor e de esperança” pubblicato nel 1971.
Parole di Carlos Duarte Leonel Neves (1921-1996), matematico, meteorologo e poeta portoghese
Musica di Luís Fernando de Sousa Pires de Goes (1933-2012), medico e musicista portoghese, esponente del “fado de Coimbra”
Nell’album di Luiz Goes intitolato “Canções de amor e de esperança” pubblicato nel 1971.
É preciso acreditar,
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 17/12/2012 - 13:54
Cantiga dum marginal do século XIX
[1975]
Parole e musica di Vitorino Salomé Vieira
Album “Semear salsa ao reguinho”
Parole e musica di Vitorino Salomé Vieira
Album “Semear salsa ao reguinho”
Não me pergunto onde vou
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 17/12/2012 - 13:34
Me matan si no trabajo
Chanson cubaine (espagnol) - Me matan si no trabajo – Ana Belén – 1976
Paroles du poète cubain Nicolás Guillén, du recueil “West Indies, Ltd” – 1934.
Musique de Sergio Aschero.
Paroles du poète cubain Nicolás Guillén, du recueil “West Indies, Ltd” – 1934.
Musique de Sergio Aschero.
ILS ME TUENT SI JE NE TRAVAILLE PAS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/12/2012 - 12:56
Monangambé
[1961]
Versi di António Jacinto do Amaral Martins (1924-1991), scrittore e poeta angolano, militante dell’Movimento di liberazione (MPLA), dalla poesia intitolata “Monangamba” nella raccolta “Poemas” pubblicata nel 1961.
Musica di Rui Alberto Vieira Dias Rodrigues Mingas, atleta, cantante e politico angolano, dall’LP “Africa negra” del 1969.
“Monangambé” significa (in una non so quale delle 40 lingue bantu e khoisan che si parlano in Angola) “contrattato”, ad indicare i neri che in epoca coloniale venivano reclutati per lavorare (= buttare il sangue) nelle piantagioni di caffè dei bianchi, molto spesso assai lontane dai villaggi d’origine….
Versi di António Jacinto do Amaral Martins (1924-1991), scrittore e poeta angolano, militante dell’Movimento di liberazione (MPLA), dalla poesia intitolata “Monangamba” nella raccolta “Poemas” pubblicata nel 1961.
Musica di Rui Alberto Vieira Dias Rodrigues Mingas, atleta, cantante e politico angolano, dall’LP “Africa negra” del 1969.
“Monangambé” significa (in una non so quale delle 40 lingue bantu e khoisan che si parlano in Angola) “contrattato”, ad indicare i neri che in epoca coloniale venivano reclutati per lavorare (= buttare il sangue) nelle piantagioni di caffè dei bianchi, molto spesso assai lontane dai villaggi d’origine….
Naquela roça grande não tem chuva
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 17/12/2012 - 11:30
Os senhores da guerra
Chanson portugaise – Os senhores da guerra – Grupo Outubro – 1977
Paroles et musique du compositeur portugais Pedro Osório (1939-2012), un des fondateurs du Grupo Outubro.
Mais enfin, Marco Valdo M.I. mon ami, es-tu devenu amnésique ou atteint de je ne sais quelle maladie du cerveau ? Tu viens de m'en présenter une de chanson portugaise dont le titre est très exactement le même...
Exact. Je viens d'en traduire une autre, également portugaise et au titre tout-à-fait semblable : « Os senhores da guerra » et fort logiquement le même en français : « LES SEIGNEURS DE LA GUERRE ». Semblables et pourtant, ce sont des chansons différentes et qui ont été créées à des moments différents et par des artistes différents. La première que j'ai traduite, et comme tu le verras la plus récente – elle date de 1994, est celle des Madredeus ; la seconde est celle-ci, elle date de 1977 et est l'oeuvre du... (continua)
Paroles et musique du compositeur portugais Pedro Osório (1939-2012), un des fondateurs du Grupo Outubro.
Mais enfin, Marco Valdo M.I. mon ami, es-tu devenu amnésique ou atteint de je ne sais quelle maladie du cerveau ? Tu viens de m'en présenter une de chanson portugaise dont le titre est très exactement le même...
Exact. Je viens d'en traduire une autre, également portugaise et au titre tout-à-fait semblable : « Os senhores da guerra » et fort logiquement le même en français : « LES SEIGNEURS DE LA GUERRE ». Semblables et pourtant, ce sont des chansons différentes et qui ont été créées à des moments différents et par des artistes différents. La première que j'ai traduite, et comme tu le verras la plus récente – elle date de 1994, est celle des Madredeus ; la seconde est celle-ci, elle date de 1977 et est l'oeuvre du... (continua)
LES SEIGNEURS DE LA GUERRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/12/2012 - 22:12
Dead Man, Dead Man
non sono originale.....confidiamo che l´uomo, moribondo, si stacchi dalle credenze che uccidono la ´religiosità´, grazie
luigi rodini 16/12/2012 - 17:25
Os Senhores da Guerra
d'une chanson portugaise – Os Senhores da Guerra - Madredeus - 1994
Musique : Francisco Ribeiro
Paroles: Pedro Ayres Magalhães, Francisco Ribeiro
Musique : Francisco Ribeiro
Paroles: Pedro Ayres Magalhães, Francisco Ribeiro
LES SEIGNEURS DE LA GUERRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/12/2012 - 13:58
Fratelli
testo preso da qui
14 maggio, nord della città di Tripoli
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 15/12/2012 - 12:41
Perfetti
Perfetti (2009)
Benedetto XVI: "Leggi su eutanasia e aborto e matrimoni gay sono le reali minacce per pace"
Matrimoni gay. I "tentativi" di rendere il matrimonio "fra un uomo e una donna" "giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione" sono "un'offesa contro la verità della persona umana" e "una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace", sostiene il Papa. "La struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale", afferma Benedetto XVI. "Questi principi - spiega il Pontefice - non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa.... (continua)
Benedetto XVI: "Leggi su eutanasia e aborto e matrimoni gay sono le reali minacce per pace"
Matrimoni gay. I "tentativi" di rendere il matrimonio "fra un uomo e una donna" "giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione" sono "un'offesa contro la verità della persona umana" e "una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace", sostiene il Papa. "La struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale", afferma Benedetto XVI. "Questi principi - spiega il Pontefice - non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa.... (continua)
Siamo stati perfetti mio amore
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 15/12/2012 - 11:26
Happiness is a Warm Gun
Toh, pensa , scoprire per caso un sito così interessante !
Beh, la traduzione è un pò morigerata, ma il significato ambivalente , sesso e morte , è molto evocativo di episodi recenti in cui si usano le armi per fare macelli di innocenti, magari di bambini, come oggi . Meglio stare sul primo significato.
Mi sa che mi sentirete ancora.
Beh, la traduzione è un pò morigerata, ma il significato ambivalente , sesso e morte , è molto evocativo di episodi recenti in cui si usano le armi per fare macelli di innocenti, magari di bambini, come oggi . Meglio stare sul primo significato.
Mi sa che mi sentirete ancora.
alice 15/12/2012 - 00:51
Canto da nossa tristeza
D'après la version italienne de Riccardo Venturi – CANTO DELLA NOSTRA TRISTEZZA – 2012
D'une chanson portugaise – Canto da nossa tristeza – Adriano Correia de Oliveira – 1965
D'une chanson portugaise – Canto da nossa tristeza – Adriano Correia de Oliveira – 1965
CHANT DE NOTRE TRISTESSE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/12/2012 - 20:44
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[1958]
Nel settimo album di Brassens, quello identificato con il titolo della canzone che lo apre, “Les Funérailles d’antan”, pubblicato nel 1960.
Quella che propongo alla pubblicazione è una per nulla allegra canzone che solo in apparenza ha a che vedere con la festività imminente. Qui Babbo Natale non è che il rappresentante per eccellenza di quella parte di mondo maschile che da sempre fonda la sua essenza e costruisce le proprie società sul dominio, sul possesso, sul commercio dei corpi e delle menti, sulla violenza esercitata sui più deboli e vulnerabili. Motivi e pretesti sono di volta in volta diversi, sessuali, culturali, religiosi, bellici, ma unico è sempre l’obiettivo: controllare, soggiogare, annientare. Poca differenza tra chi abusa di un bambino, chi si fotte la ragazzina buttata sulla strada, chi massacra di botte o uccide la compagna, chi sfigura con l’acido... (continua)