Grazie, Riccardo, ne farò ottimo e intenso uso, specialmente al genitivo e magari imitando Alessandro che a ogni cambio di stagione indossa un nome nuovo. Petur mi va benissimo: il problema è questa lettera þ, che dovrei ogni volta copiare e incollare da questa pagina. Ero sicuro che tra Baal e gli Islandesi non fosse mai corso, non dico buon sangue, ma proprio nessun sangue: e invece mi devo ricredere. Baal è grande.
Gian Piero Testa 8/11/2012 - 21:47
Una rettifica: oggi Mikis non compie gli anni, ma è il suo onomastico. Auguri lo stesso.
Augurissimi a Mikis anche da parte mia; e ti do una dritta. Per fare la "þ" basta digitare ALT + 208 sul tastierino numerico. Per la maiuscola "Þ", ALT + 232. Ti saluto col magnifico saluto islandese: vertu blessaður og sæll "sii benedetto e beato" (di solito abbreviato in bless).
Bless, e ancora bless a te e a tutti i nobili cavalieri di AWS. Vi blesso di cuore tutti davvero, Jóhannes Petur Balþasarson. E, του χρόνου, tutti in Islanda, a trovare Attila.
ROMA - D'ora in poi sarà più difficile notare sportivi che rimangono in silenzio o persone che inseriscono parole a caso mentre suona l'inno di Mameli: impararlo a scuola è obbligatorio. Il Senato, infatti, tra le accese proteste della Lega, ha dato il via libera definitivo al ddl che prevede l'insegnamento dell'inno tra i banchi. La norma, che è passata con 208 voti a favore, 14 contrari e 2 astenuti, istituisce inoltre il 17 marzo giornata nazionale dell'Unità d'Italia, della Costituzione, dell'inno nazionale e della bandiera.
In base al testo approvato oggi, a partire dal prossimo anno scolastico, nelle scuole di ogni ordine e grado saranno organizzati "percorsi didattici, iniziative e incontri celebrativi finalizzati ad informare e a suscitare riflessione sugli eventi e sul significato del risorgimento nonché sulle... (continua)
Riceviamo dall'Ufficio Stampa del Congresso di Stato della Repubblica di San Marino la seguente rettifica che volentieri pubblichiamo, facendo però naturalmente presente che andrebbe piuttosto inoltrata all'autore dell'opera citata nell'introduzione.
In merito alla notizia pubblicata sul Vostro sito Internet, relativa a uno stato di guerra fra la Repubblica di San Marino e l'Austria il 3 giugno 1915, si informa che tale notizia risulta priva di ogni fondamento.
Mentre risponde al vero che il clima sammarinese di quegli anni risentiva del forte dibattito fra interventisti e neutralisti, e che il Governo di San Marino non nascondeva le proprie simpatie per la parte italiana del conflitto, da accurate ricerche storiche effettuate presso l’Archivio e la Biblioteca di Stato risulta che nessuno degli studiosi che si sono occupati del periodo in questione parla di dichiarazione di guerra: piuttosto... (continua)