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Αφετηρία

Αφετηρία
Afetiría
Στίχοι: Οδυσσέας Ιωάννου
Μουσική: Κίτρινα Ποδήλατα, Γιώργος Αϊβαλιώτης, Χρυσοβαλάντης Σωτηρίου, Βασίλης Παπακωνσταντίνου, Χρήστος Ταμπουρατζής, Ανδρέας Παπακωνσταντίνου, Νίκος Βαν Μπρούσσελ και Γιώργος Μπερσίμης, Ευτύχης Ζαρμπ, Κώστας Κάλλιας, Σταμάτης Κραουνάκης.
Πρώτη εκτέλεση: Βασήλης Παπακωνσταντίνου και Χάρης Αλεξίου (που λέει το 11το τραγούδι)
Δίσκος: Αφετηρία , 2012

Τesti di Odisseas Ioannou
Musiche di: Kitrina Podilata (Biciclette gialle), Yorgos Aivaliotis, Vassilis Papakonstandinou, Chrissovalandis Sotirìou, Christos Tambouratzìs, Andreas Papakonstandinou, Nikos van Brussel e Yorgos Bersimis, Eftichis Zarb, Kostas Kallias, Stamatis Kraounakis
Prima esecuzione: Vassilis Papakonstandinoue Haris Alexiou (che canta nella 11a canzone) - 2012

Sarebbe il momento di muoversi, in Grecia (e non solo là). E non si può dire che non lo stiano facendo, i giovani greci, e... (continua)
1) Το ποντίκι και ο αετός
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 14/11/2012 - 23:20
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South East Asian Rebels

South East Asian Rebels
2012
Resistance

Perché la libertà di espressione passa anche dalla musica
JAKARTA!
(continua)
inviata da DoNQuijote82 14/11/2012 - 18:45
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Modern Day Slaves

Modern Day Slaves
2012
Resistance
The American Dream
(continua)
inviata da DoNQuijote82 14/11/2012 - 18:42
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Police Brutality

1997
For the punx
NYC P.D. You can see them on the strets
(continua)
inviata da DonQuijote82 14/11/2012 - 18:32
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A Pa’‎

A Pa’‎
‎[1985]‎
Album “Scacchi e tarocchi”‎
Testo trovato su Pier Paolo Pasolini – Pagine ‎Corsare‎



‎Nella notte tra il 1º novembre e il 2 novembre 1975 Pier Paolo Pasolini venne ‎brutalmente assassinato all’idroscalo di Ostia. Il suo omicidio rimane ancora una delle tante pagine ‎oscure della Storia d’Italia.‎

‎“…Ogni giorno vengono assassinati, aggrediti, ‘suicidati’ decine e decine di omosessuali, dal nome ‎sconosciuto e che finiscono perciò solo nella cronaca nera. Noi omosessuali infatti siamo sempre ‎stati solo ‘cronaca nera’. Il nostro ambiente è ‘torbido’, ‘squallido’, e se qualcuno di noi ci rimette ‎la pelle, beh, è un finocchio di meno…”, così scriveva Angelo Pezzana, fondatore del FUORI, in ‎quei giorni su L’Espresso, e più o meno così riscriveva non molto tempo fa Franco Grillini, ‎presidente dell’Arcigay…‎

Ma sull’assassinio di Pasolini si sono fatte molte altre congetture,... (continua)
Non mi ricordo se c'era la luna
(continua)
inviata da Dead End 14/11/2012 - 15:00
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Piazza dei Cinquecento

Piazza dei Cinquecento
‎[2009]‎
Album “Italia: ultimo atto”‎

L'ultima cena, il tradimento ed il martirio di Pier Paolo Pasolini attraverso i suoi pensieri…‎

‎“Roma, Novembre 1975. Tra le ingenti, quotidiane, morti violente di quegli anni, una spicca per ‎valenze simboliche; quasi da sacrificio umano allo spirito del tempo: l’assassinio di Pasolini. ‎All’indomani di una delle sue più disperate e violente requisitorie, quella voce viene fatta tacere per ‎sempre. Nei panni del Ragazzo Di Vita, Duke Montana, in un brevissimo ma bruciante intervento.”‎
‎(Introduzione al brano dal sito del gruppo)‎

‎“Pasolini partì proprio con il Pelosi da Piazza dei Cinquecento, per andare verso quella morte ‎ancora non chiarita, che segue la durissima esposizione pasoliniana del ‎‎“Io so...”. Forse fu quello a spingerlo verso la ‎morte, o forse l’aver indagato troppo in certe carte che porteranno alla scomparsa anche del ‎giornalista... (continua)
Chissà se esiste nulla che
(continua)
inviata da Dead End 14/11/2012 - 14:41
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Lamento per la morte di Pasolini

Lamento per la morte di Pasolini
‎[1975]‎
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Giovanna Marini
Album / Albumi: Correvano coi carri [1978]

Scritta nel dicembre 1975, la canzone prende spunto da un canto religioso extraliturgico, ‎‎“L'orazione di San Donato”, registrato il 7 febbraio 1965 a Zaccheo, frazione di Castellalto, ‎Teramo, da Cesare Bermani.‎ Poi in diversi dischi della Marini, primo fra tutti “Correvano coi carri” pubblicato da I Dischi del ‎Sole nel 1978.‎



‎Nella notte tra il 1º novembre e il 2 novembre 1975 Pier Paolo Pasolini venne ‎brutalmente assassinato all’idroscalo di Ostia. Il suo omicidio rimane ancora una delle tante pagine ‎oscure della Storia d’Italia.‎

‎“…Ogni giorno vengono assassinati, aggrediti, ‘suicidati’ decine e decine di omosessuali, dal nome ‎sconosciuto e che finiscono perciò solo nella cronaca nera. Noi omosessuali infatti siamo sempre ‎stati solo... (continua)
Persi le forze mie, persi l'ingegno,
(continua)
inviata da Dead End 14/11/2012 - 13:57

When Verey Lights Are Shining

anonimo
When Verey Lights Are Shining
‎[1914-18]‎
Canzone di trincea, sulla melodia della popolare “When Irish Eyes are Smiling” scritta nel 1912 da ‎Chauncey Olcott e George Graff, Jr. con la musica di Ernest Ball e portata al successo prorpio negli ‎anni della Grande Guerra dal tenore irlandese John McCormack.‎
Testo trovato su Mudcat Café‎

Questa versione racconta degli attimi precedenti ad un attacco alla baionetta: quando i razzi ‎illuminanti (Very o Verey) fanno della notte mattino, quando i cannoni cominciano a tuonare, ‎quando i mortai cominciano a lanciare e le mitragliatrici (Maxims) a crepitare, quando le bombe ‎cominciano a piovere ed i gas a serpeggiare, quando anche gli angeli su nel cielo cominciano a ‎farsela addosso, allora, soldatino, è giunta la tua ora: è questo il momento di buttar giù un bel po’ di ‎rum e di andare all’attacco…‎



‎“The finest thing that ever happened in the tranches was the rum ration,... (continua)
When Verey lights are shining,
(continua)
inviata da Dead End 14/11/2012 - 10:35

Sotiris Petroulas / Σωτήρης Πέτρουλας: Χιλιάδες τόνοι

Sotiris Petroulas / Σωτήρης Πέτρουλας: Χιλιάδες τόνοι
(Αμελοποίητοι) στίχοι του Σωτήρη Πέτρουλα
Poesia (non musicata) di Sotiris Petroulas

Come Carlo Giuliani, con cui condivide la data di morte e una piazza (“Alimonda” per Carlo e, incredibilmente, “dei Giuliani” per Sotiris; della cosa si sono accorti anche Alessio Lega e Marco Rovelli, che ultimamente hanno riproposto -nell'originale greco- la Τραγούδι Σωτήρη Πέτρουλα nei concerti del Nuovo Canzoniere Italiano, riprendendone testo e notizie da questo sito), anche Sotiris Petroulas scriveva. Il più puro dei casi ci ha fatto trovare in Rete questi pochi versi scritti dello studente “Lambracide” del Movimento 114 ucciso a Atene nel luglio 1965. Pochi e semplici, contenenti una citazione da Majakovskij; non per questo meno significativi. Non si poteva davvero fare a meno di dedicare loro una pagina, “Extra” soltanto per il motivo che non sono mai stati messi in musica (almeno a nostra notizia).... (continua)
Χιλιάδες τόνοι γλωσσικό
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 14/11/2012 - 10:33

Old Joe Whip

anonimo
Old Joe Whip
‎[1915-18]‎
Canzoncina di trincea dei soldati statunitensi, sulla melodia della popolare ‎‎“Casey Jones”
Testo trovato su First ‎World War Poetry Digital Archive
Old Joe Whip, mounted on the parapet
(continua)
inviata da Dead End 14/11/2012 - 08:59

Never Mind

anonimo
Never Mind
‎[1915-18]‎
Cinica canzone di trincea, parodia di un celebre brano del 1913 scritto da Harry Dent e Tom ‎Goldburn.‎
Testo trovato su First ‎World War Poetry Digital Archive e integrato della quarta strofa da ‎‎Mudcat Café

Certo che per sopravvivere in trincea con il sorriso sulle labbra, “bombed & gassed & killed ev’ry ‎day and ev’ry night”, bisognava davvero essere pazzi, o impazziti…‎

In ogni caso… MAUDITE ‎SOIT LA GUERRE!, questa la scritta che campeggia sul monumento alle vittime della Grande ‎Guerra eretto negli anni 80 a Gentioux-Pigerolles, piccolo paese del Limosino francese. E’ un ‎monumento classificato come storico, per cui quell’iscrizione, così importante e così rara sulle ‎memorie ufficiali, è inamovibile.‎
If the sergeant drinks your rum, never mind
(continua)
inviata da Dead End 14/11/2012 - 08:39
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Petite marche sur les pieds du voisin

Petite marche sur les pieds du voisin
Petite marche sur les pieds du voisin

Chanson française – Petite marche sur les pieds du voisin – Giani Esposito – 1969

Ainsi donc, la chanson s'intitule, si j'ai bien compris : « Petite marche sur les pieds du voisin »... et en plus, elle est de Giani Esposito... Rien qu'à son titre et au nom de son auteur et interprète, j'imagine déjà qu'il s'agit là d'une chanson tout-à-fait extraordinaire. On dirait qu'elle en appelle à Mozart ou à son fantôme...

Tu imagines fort bien, c'est une chanson extraordinaire au plein sens du terme et tu ne sais même pas jusqu'à quel point elle l'est... Car tant par sa forme – elle a l'air d'une comptine enfantine, elle ritournelle à tours de bras, elle t'entraîne dans une virevolte infernale, elle ressemble à un poème qui aurait été écrit par un enfant doué tout en jouant à la marelle ou au chat-perché, mais un enfant singulièrement rêveur. Un enfant des... (continua)
De bon matin, réveille-toi,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/11/2012 - 20:43
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Beat! Beat! Drums!‎

Beat! Beat! Drums!‎
‎[1862-64]‎
Versi di Walt Whitman, dalla raccolta “Drum Taps” pubblicata nel 1865‎
Musica di Kurt Weill, da “Three Walt Whitman Songs” del 1942, cui Weill ‎aggiunse Come Up From the Fields Father nel 1947.‎
Testo trovato su The Lied, Art Song ‎and Choral Texts Archive



L’orrendo, assordante rumore della guerra che soverchia ogni cosa, anche le suppliche dei vecchi, le preghiere ‎delle madri, persino il silenzio dei morti…‎
Beat! beat! drums! - blow! bugles! blow!
(continua)
inviata da Dead End 13/11/2012 - 15:09
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Come Up From the Fields Father

Come Up From the Fields Father
‎[1862-64]‎
Versi di Walt Whitman, dalla raccolta “Drum Taps” pubblicata nel 1865‎
Musica di Kurt Weill, da “Four Walt Whitman Songs” del 1947‎
Testo trovato su The Lied, Art Song ‎and Choral Texts Archive‎



A partire dalla battaglia di Fredericksburg, in cui suo fratello era rimasto ferito, Walt Withman ‎prestò opera di soccorso come infermiere volontario negli ‎ospedali da campo dell’Unione e lì ‎descrisse la carneficina, la sofferenza, la morte con grande ‎compassione per tutti coloro che vi erano ‎coinvolti e travolti, convinto – era sì un patriota ma di fede quacchera, una religione che ripudiava ‎la violenza – che “la guerra non può essere per noi [americani] ciò che è stata per tutte le ‎nazioni di ogni epoca fino ad oggi; non può la guerra condizionare e tirannizzare ogni aspetto ‎della vita delle nazioni e degli individui; deve trattarsi solo di un episodio, un contrattempo... (continua)
Come up from the fields father, here’s a letter from our Pete, ‎
(continua)
inviata da Dead End 13/11/2012 - 14:35
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The Unknown Citizen

The Unknown Citizen
‎[1939]‎
Versi del poeta anglo-americano W. H. Auden
Musica di David Cohen, sconosciuto compositore americano.‎
In “Another Time” del 1940, raccolta di versi scritti tra il 1936 ed il 1939. Questa poesia sta nella ‎seconda sezione, quella intitolata "Lighter Poems", in compagnia di Refugee Blues e di Roman Wall Blues.‎
Testo trovato su The Lied, Art Song ‎and Choral Texts Archive


Non diversamente dal “Milite Ignoto”, anche il “Cittadino Sconosciuto” merita un monumento in ‎bianco marmo. Il “Cittadino Sconosciuto”, così come chi è scomparso senza identità in una qualche ‎guerra, è colui che ha ignotamente servito la Famiglia, la Comunità, il Padrone e la Patria: ‎

“Quando c’era la pace, era per la pace; quando c’era la guerra, ci ‎andava…” ‎
‎“Sarà stato libero? Sarà stato felice? La questione non si pone: come abbiamo visto, non ha fatto ‎nulla di sbagliato.”
(To JS/07 M 378 This Marble Monument Is Erected by the State)
(continua)
inviata da Dead End 13/11/2012 - 09:18
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Ciudad Ho-chi-minh

Ciudad Ho-chi-minh
[1975]
Musica / Música / Music:
José Seves Sepúlveda
Album: Hacia la libertad


Ciudad Ho-chi-minh non ha parole; è un brano interamente musicale. Tanti anni fa godette di un po' di fama; stenterei adesso a trovare qualcuno che se ne ricordasse almeno un po', e sapesse accennare alle sue prime note. Risale a un aprile di trentasette anni fa, quando finì, finalmente, una guerra tra le più lunghe e sanguinose del ventesimo secolo. Finì con un elicottero che scappava ignominiosamente dall'ambasciata della più grande "potenza" mondiale, che non aveva saputo piegare un popolo intero; sotto gli occhi di un solo giornalista che testimoniò quegli storici avvenimenti. Si chiamava Tiziano Terzani ed era nato a cinquecento metri da dove abito, in via Pisana al numero 147, rione di Monticelli, Firenze.

Mentre i vietnamiti si riappropriavano del proprio paese, i cileni avevano da poco iniziato il... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/11/2012 - 23:15

Dead Man's Dump

Dead Man's Dump
‎[1917]‎
Versi del poeta inglese di origine lettone Isaac Rosenberg (Bristol, 1890 – Fampoux, Nord Passo di ‎Calais, 1918)‎
Musica di Gary Bachlund, compositore statunitense di natali tedeschi.‎
Testo trovato su The Lied, Art Song ‎and Choral Texts Archive



Un soldato – lo stesso Rosenberg, che all’epoca si trovava nelle trincee della Somme, sul fronte ‎occidentale – è impegnato a piazzare filo spinato da qualche parte nella “terra di nessuno”… ‎L’uomo ed il mulo, carico delle pesanti matasse metalliche, nel loro percorso passano accanto a ‎soldati moribondi e sui cadaveri dei morti…‎
The plunging limbers over the shattered track
(continua)
inviata da Dead End 12/11/2012 - 16:07

Returning, We Hear the Larks

Returning, We Hear the Larks
‎[1917]‎
Versi del poeta inglese di origine lettone Isaac Rosenberg (Bristol, 1890 – Fampoux, Nord Passo di ‎Calais, 1918)‎
Musica di Arnold Atkinson Cooke (1906-2005), compositore britannico, dai “Nocturnes, 5 Songs ‎for soprano, horn and piano” del 1956.‎
Testo trovato su The Lied, Art Song ‎and Choral Texts Archive



Isaac Rosenberg era nato a Bristol nel 1890 da una famiglia di religione ebraica originaria di ‎Daugavpils, in Lettonia, rifugiatasi in Inghilterra per sfuggire ai pogrom antisemiti che allora ‎imperversavano nell’Impero Russo. Precoce pittore e poeta, nonostante una bronchite cronica che lo ‎affliggeva ed una visione molto critica della guerra, si arruolò volontario nel 1915 e fu spedito nella ‎Somme, sul fronte occidentale. All’alba del 1 aprile 1918, mentre rientrava – proprio come descritto ‎in questa poesia – da un pattugliamento notturno nei pressi di Fampoux fu ucciso dal colpo di un ‎cecchino:‎

“Cupa è la notte e, anche se siamo ancora vivi, noi tutti sappiamo che una sinistra minaccia è ‎in agguato…”
Sombre the night is.
(continua)
inviata da Dead End 12/11/2012 - 15:34
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The Man He Killed

The Man He Killed
‎[1902]‎
Versi del poeta inglese Thomas Hardy
La poesia è stata musicata dai compositori Garth Baxter – statunitense - e John Pierre Herman ‎Joubert – inglese di origini sudafricane.‎
Dalla raccolta intitolata “Time's Laughingstocks and Other Verses” pubblicata nel 1909.‎
Testo trovato su The Lied, Art Song ‎and Choral Texts Archive‎

Una poesia che si riferisce alla seconda delle cosiddette “guerre boere”, combattute in Sudafrica in ‎due riprese (1880-1881 e poi 1899-1902) tra gli inglesi e i coloni di origine olandese, detti boeri.‎

In una saletta di un pub di un villaggio del Dorset, un reduce della seconda guerra boera racconta ai ‎suoi amici di quella volta che uccise un nemico, un uomo con il quale, in un altro contesto, avrebbe ‎potuto benissimo chiacchierare in amicizia davanti ad un boccale di birra. Il reduce prova a ‎giustificarsi, la guerra è la guerra, o lui o me, ma alla... (continua)
Scene: The settle of the Fox Inn, Stagfoot Lane
(continua)
inviata da Dead End 12/11/2012 - 14:26
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Καταχνιά

Καταχνιά
Katachnià
Στίχοι: Κώστας Βίρβος
Μουσική: Χρήστος Λεοντής
Πρώτη εκτέλεση: Στέλιος Καζαντζίδης, Μαρινέλλα & Χορωδία
Δίσκος «Καταχνιά», 1964

Testo di Kostas Virvos
Musica di Christos Leondìs
Prima esecuzione: Stelios Kazantzidis, Marinella e Coro.
Disco «Katachnià», 1964

Nel 1964, ventesimo anniversario della fine dell'occupazione tedesca, uscì il LP con il quale Christos Leondìs, nato a Creta nel 1940, uno dei maggiori compositori greci del dopoguerra e autore tra l'altro della trasposizione musicale della "Pignatta Affumicata" di Yannis Ritsos cantata da Nikos Xylouris, si rivelò e conquistò il suo pubblico. Non era però il suo primo disco: l'anno precedente aveva esordito con piccoli ma preziosi 45 giri in collaborazione con i poeti Nikiforos Vrettakos e Manos Eleftheriou. Al LP commemorativo dell'Occupazione, della Resistenza e delle sofferenze patite dal popolo greco, prestarono... (continua)
1) Eισαγωγή
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 12/11/2012 - 13:30
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S-O-R-R-Y

S-O-R-R-Y
[2007]
Lyrics & Music by Charlie and Craig Reid
Album: Life With You

Dedicated to Tony Blair.

Thousands sign no Tony Blair comeback letter

War criminals like Tony Blair not welcome in our universities...
Your prose is elegant
(continua)
inviata da giorgio 12/11/2012 - 08:24
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Ragazzo gentile

Ragazzo gentile
[1980]
Album «Cantate de tous les jours» edito da Le Chant du Monde.

A partire dall’epilogo di Piazzale Loreto, una canzone sulla necessità della pace e della ricostruzione per un paese martoriato dall’odio e dalla guerra.
Credo che la melodia del brano sia presa in prestito da Schubert, ma non so esattamente da quale opera...
Ragazzo gentile qui davanti a me,
(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 21:13
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Se ci avessi cento figli (O padrone non lo fare)

Se ci avessi cento figli (O padrone non lo fare)
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967

copertina di Giancarlo Iliprandi.

Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966.
L’America è una grande malattia,
(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 19:27
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Il peggiore nemico del negro

Il peggiore nemico del negro
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967

copertina di Giancarlo Iliprandi.

Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966
E il peggiore nemico del negro non è ancora la polizia,
(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 18:41
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Our President Johnson, Maybe You Don't Know

Our President Johnson, Maybe You Don't Know
[1966]
Parole e musica di Giovanna Marini
Album «Vi parlo dell’America», pubblicato da I Dischi del Sole nel 1967

copertina di Giancarlo Iliprandi.

Un album «a perdifiato», con i brani cantati senza soluzione di continuità, registrato dalla Marini con l’aiuto di Angelo Ephrikian a Milano nel settembre del 1966
«Our President Johnson
(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 18:02
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Fuga dallo zoo

Fuga dallo zoo
[2010]

Album : L'isola dei burattini
Oggi basta, ho dato troppo, andate avanti voi;
(continua)
inviata da DoNQuijote82 11/11/2012 - 16:54
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Liberi?

2012
Liberi Tutti
Ma che giorno, quale il mese e la stagione?
(continua)
inviata da DonQuijote82 11/11/2012 - 16:45
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Morte di Gesù

Morte di Gesù
[1970]
Canto laziale del ciclo della Passione eseguito durante la processione del Venerdì Santo (ignoro a che epoca il canto risalga per cui l’ho datato alla sua prima apparizione discografica)
Nell’album della Marini «Controcanale 70»

Poi anche in «Quando nascesti tune» del Canzoniere del Lazio, pubblicato nel 1973 per i Dischi del Sole e realizzato da Piero Brega, Francesco Giannattasio, Sara Modigliani e Carlo Siliotto in collaborazione con Alessandro Portelli, allora studioso e ricercatore presso l’Istituto Ernesto de Martino

Ho pensato di proporre questo brano perché è un canto religioso sì, ma in cui l’assassinio di Gesù in croce è salutato da un «Compagno, sarai vendicato!» che ne fa un canto politico proprio all’inizio degli «anni di piombo»...
Morte di Gesù, Maria s'affanna
(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 16:19
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Prejera (Crist pietàt dal nustri pais)

Prejera (Crist pietàt dal nustri pais)
[1944]
Parole di Pier Paolo Pasolini, dall’incipit dell’opera teatrale «I Turcs tal Friûl» («I Turchi in Friuli»)
Musica composta da Luigi Nono nel 1976, per coro femminile (3 soprani, 3 contralti) e coro maschile (tenori, bassi) con timpani e percussioni (campane, gran cassa, piatti sospesi)
La prima dell’opera andò in scena nel novembre del 1976 nella chiesa di San Lorenzo a Venezia con il coro del teatro la Fenice, un anno esatto dopo l’assassinio di Pasolini ad Ostia.
La partitura andò perduta nel 1996 nel corso del’incendio doloso che devastò il teatro la Fenice. Fu ricostruita nel 2000 a cura di Daniele Zanettovich

Interpretata anche da 'Zuf de Žur, Giovanna Marini e da Luigi Maieron

Nel settembre del 1943 Pasolini fu costretto ad arruolarsi ma, dopo l’8 settembre, rifiutò di consegnare le armi ai tedeschi e riuscì a fuggire, travestito da contadino, ritornando a Casarsa della... (continua)
A Casarsa nell’anno 1499. Dentro il portico della casa dei Colus, con il carro ed altri altrezzi per terra. [La preghiera è intonata da Pauli Colus]
(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 14:42
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Malatesta

Malatesta
[1995]
Testo e Musica di Giuseppe Pollina
Album: Dodici lettere d'amore

Se la democrazia potesse essere altro che un mezzo di ingannare il popolo, la borghesia -minacciata nei suoi interessi- si preparerebbe alla rivolta e si servirebbe di tutta la forza e di tutta l'influenza che le sono date dal possesso della ricchezza, per ricordare al governo la sua funzione di semplice gendarme al suo servizio. (E. M.)
Quante strade sotto le mie scarpe
(continua)
inviata da giorgio 11/11/2012 - 09:30
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La nave

La nave
[1970]
«La nave», con sottotitolo «È una pura formalità» è una cantata resoconto dei viaggi della Marini su e giù per l’Italia di allora.
Il disco fu pubblicato da I Dischi del Sole e poi ristampato da Alabianca Records.
Sul lato B, «La creatora (ovvero in nome della madre)»

Credo che in seguito questa lunga cantata sia stata inclusa nello spettacolo intitolato «L'aria concessa è poca» organizzato dall’ARCI di Terni nel 1973.
Testo trovato su La musica de L’Altra Italia

«...Un giorno si sveglieranno che il sole sarà lontano
e noi avremo una terribile forza in mano,
non sentiremo il freddo, già smorti come siamo;
allora piangeranno, mentre noi cammineremo
sui loro freddi corpi foderati di velluto
e imbottiti di stufato,
allora piangeranno, mentre noi cammineremo...»
In treno

(continua)
inviata da Dead End 11/11/2012 - 00:02
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Resistance

Resistance
Album: "The Resistance" (2009)



George Orwell's prophetic novel of a future repressive totalitarian regime, 1984, had a massive impact on Bellamy when he was writing the album. The NME asked him if he felt there any themes running through The Resistance. He replied: "I think if you had to boil it down to one theme, it would be the idea that there's some sort of romance taking place in this, call it contemporary England, with all the b--locks going on everywhere – you just think to yourself, 'It's a bunch of b--locks isn't it?'. So if I was in doubt as to where to go with certain lyric or song I'd go back to those initial thoughts. Like Orwell's Nineteen Eighty-Four. I read the book when I was at school and I only really took in the political side of it, but I read it again and the romance side moved me – this idea that love was the only place where there was some freedom from all the b--locks.... (continua)
Is our secret safe tonight
(continua)
10/11/2012 - 15:26
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Polesine (Tera e aqua)

Polesine (Tera e aqua)
[1961]
Parole in veneto polesano di Gigi Fossati (1900-1986), giornalista e poeta nato a Lonigo in provincia di Vicenza, poi trasferitosi a Rovigo, capoluogo del Polesine.
Musica di Sergio Liberovici

Polesine, scritta nel 1961, faceva parte dello spettacolo teatrale Canti per noi. Pubblicata (testo e musica) nel n. 1 de Il nuovo canzoniere italiano, a cura di R. Leydi e S. Liberovici (ed. Avanti!, Milano 1962).

Esecuzioni discografiche:

- Margot in Canti per noi; idem in Cantacronache 1, della Vedette; idem in Ogni giorno tutti i giorni; Daisy Lumini in Questa seta che filiamo, Gruppo Folk Internazionale in Festa popolare (1975)

- nell’album «Cantata del secolo breve» (2001), di Giovanna Marini titolo ispirato a «Il secolo breve», poderoso saggio storico sul 900 scritto dallo storico britannico Eric J. Hobsbawm.
Cantano Giovanna Marini, Francesca Breschi, Patrizia Nasini e Patrizia Bovi

- Francesco Guccini nell'album "Canzoni da intorto" con Lavinia Mancusi ai cori
Tera e aqua, aqua e tera
(continua)
inviata da Dead End 10/11/2012 - 10:56
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Ballata di Ustica

Ballata di Ustica
[2000]
Testo trovato su YouTube

A 20 anni dalla strage, cantata insieme a Patrizia Bovi, Francesca Breschi e Patrizia Nasini nello spettacolo "I-TIGI, Canto per Ustica", di Marco Paolini.

Poi anche nell’album «Cantata del secolo breve», in cui il racconto del 900 (il «secolo breve», appunto, come lo definì lo storico britannico Eric J. Hobsbawm nel suo poderoso saggio del 1994) si apre e si chiude con la tragedia del volo Itavia Bologna-Palermo.

Contribuisco questa bella canzone per salutare l’inserimento di Ultimo volo [Orazione civile per Ustica] di Pippo Pollina, ringraziando gli Admins per tutto il lavoro da amanuensi che si sono sobbarcati nella trascrizione integrale per le CCG/AWS di quell’opera fondamentale.
Era il dì 27 di giugno
(continua)
inviata da Dead End 10/11/2012 - 10:16
Ultimo volo [Orazione civile per Ustica] di Pippo Pollina è da oggi, e finalmente, presente integralmente su questo sito. Un invito a leggerla ed ascoltarla con attenzione, per non perdere la memoria dell'ennesima, criminale vergogna di stato.
Riccardo Venturi 10/11/2012 - 00:06
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Ultimo volo [Orazione civile per Ustica]

Ultimo volo [Orazione civile per Ustica]
Registrato dal vivo il 27 giugno 2007 al Teatro Manzoni di Bologna
in occasione dell'inaugurazione del Museo per la Memoria della Strage di Ustica

Musica e testi di canzoni e monologhi di Pippo Pollina
Arrangiamenti e orchestrazioni di Peter George Rebeiz

Pippo Pollina: Voce, pianoforte e chitarra
Con la partecipazione straordinaria di Manlio Sgalambro – voce narrante

E con: Palermo Acoustic Quartet
Archi della Filarmonica Arturo Toscanini (Direttore: Dimitri Jurowski)

Cosa ancora c'è da dire? Questa è stata la domanda che mi sono posto per intere settimane quando il produttore teatrale Ruggero Sintoni e la senatrice Daria Bonfietti mi hanno chiesto di scrivere un'opera di teatro musicale su una delle vicende più torbide e ingarbugliate della nostra storia recente, la strage di Ustica. Cosa c'è ancora da scrivere, da rivelare, da sublimare...laddove ripetutamente attori, scrittori,... (continua)
Ultimo volo (continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/11/2012 - 16:35
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نِدا

نِدا
‎[2009]‎

‎Canzone dedicata a Nedā Āghā-Soltān, 26 anni, musicista e cantante, uccisa a ‎Teheran il 20 giugno 2009 da un colpo al petto sparatole da un appartente al basij, un ‎gruppo paramilitare di fedelissimi del regime iraniano, durante le grandi manifestazioni di protesta ‎per la fraudolenta rielezione del presidente uscente Ahmadinejad.‎
Nedā – che in persiano significa “voce” o “chiamata” – fu colpita deliberatamente mentre si trovava ‎ad una distanza considerevole dai manifestanti e degli scontri in atto in quel momento ad Amir ‎Abad, un distretto della capitale.‎
Le agghiaccianti immagini della sua breve agonia furono riprese da un videoamatore e fecero ‎immediatamente il giro del mondo.‎


Nedā fu inutilmente soccorsa, tra gli altri, da Arash Hejazi, scrittore, giornalista nonché medico, al ‎quale si deve il seguente rapporto sull’episodio:‎

‎“Alle 19.05, 20 giugno, viale Kārgar,... (continua)

(continua)
inviata da Dead End 9/11/2012 - 12:13
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No Salvation Until

No Salvation Until
‎[2005]‎
Album “Inna de Yard”‎

L’acronimo U.N.I.A. citato nel brano è quello dell’Universal Negro Improvement Association, una ‎fratellanza afroamericana fondata in Giamaica negli anni 20 da Marcus Garvey, leader nazionalista ‎e pan-africanista che propugnava la riscoperta delle radici africane dei neri americani ed il ritorno ‎nel continente d’origine.‎
There will be no salvation here on earth
(continua)
inviata da Dead End 9/11/2012 - 08:48
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Lightin' Out

Lightin' Out
[1992]
Lyrics & Music by Free Spirit Placenta
Album: Rising Damp Demo (Recorded at "Rising Damp Studio" Engineered by Geoff Francis)

Excuse? No excuse, it's pretty straight forward.
All I see is ads
(continua)
inviata da giorgio 9/11/2012 - 08:20

Huit morts au mètre-carré

Huit morts au mètre-carré
Huit morts au mètre-carré

Canzone française – Huit morts au mètre-carré– Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 83

An de Grass 84

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.



Huit morts au mètre-carré... Voilà bien une façon bizarre de mesurer les choses. Que mesures-tu ainsi, Marco Valdo M.I. mon ami ? N'était-ce pas un champ de bataille ? N'était-ce pas un lieu de guerre ? Ne sont-ce pas des hommes ?

Évidemment que c'est tout cela. Mais ce n'est pas moi qui mesure, c'est la réalité... Notre narrateur nous emmène à Verdun cette année-là, en mil neuf cent quatre-vingt-quatre. Le Chancelier allemand, du moins celui de la Fédérale, l'énorme monsieur Kohl...

Khôl, tiens, on dirait le nom... (continua)
Devant l'ossuaire et sa tour-obus
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/11/2012 - 23:49
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وقتی ک‎...

وقتی ک‎...
‎[2011]‎
Parole di Shahin Najafi
Musica di Majid Kazemi
Testo originale trovato ‎‎qui

Una canzone in cui Shahin Najafi, classe 1980, riflette sul portato di 30 anni di “rivoluzione” ‎islamica in Iran…‎

“… Quando il preservativo era brutto e cattivo
Quando il comandante dei Pasdaran valeva quanto Maometto
Quando la diffusione dell’eroina era pianificata
Quando non c’era la guerra ma il tetto della casa era lo stesso un colabrodo quando pioveva
Quando non c’era la guerra ma erano le menti ad essere bombardate
Quando mio fratello credeva che il Vampiro fosse il poliziotto…”


Dedicata a Seyyed Mehdi Mousavi e Yaghma Golrouei che – credo – siano due poeti iraniani contemporanei.‎
وقتی که کاندوم کاپوت بود زشت بود بد بود‎
(continua)
inviata da Dead End 8/11/2012 - 14:28
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نقی

نقی
‎[2012]‎
Testo originale trovato qui

‎Shahin Najafi è nato nel 1980 nel nord dell’Iran, in una città portuale sul mar ‎Caspio.‎
La sua era una famiglia problematica: il padre ed un fratello erano tossicodipendenti e morirono di ‎overdose.‎

Lui si rifugiò nella poesia e nella musica. Provò anche a laurearsi in sociologia ma, siccome ebbe ‎l’ardire di criticare le autorità universitarie, fu espulso.‎
In Iran, all’inizio del nuovo millennio, Shahin Najafi fu molto attivo nella scena musicale ‎underground ma dopo la sua seconda esibizione in pubblico il Governo lo costrinse al silenzio.‎
Nel 2005 emigrò – o piuttosto preferì andare volontariamente in esilio - in Germania e lì Shahin ‎Najafi potè finalmente esprimersi senza censure, dando nei suoi testi la stura a tutto il dolore e la ‎sofferenza inflitta dal regime teocratico iraniano al proprio popolo.‎
Già con la sua prima formazione,... (continua)
نقی تو رو قسم به شوخ طبعیت‎
(continua)
inviata da Dead End 8/11/2012 - 10:00
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Our Young Lads

Our Young Lads
[1992]
Lyrics & Music by Free Spirit Placenta
Album: Rising Damp Demo (Recorded at "Rising Damp Studio" Engineered by Geoff Francis)

Written during the first Gulf War, this song isn't much to wave at.
A couple of nice turns of phrase but little insightful comment. I like the tune though.
http://www.awm.gov.au/atwar/gulf/
Alone alone by the rolling sea
(continua)
inviata da giorgio 8/11/2012 - 08:25
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There's no end

There's no end
Bellissima ballad goth-metal che tratta del difficile tema dei preti pedofili.
It's raining in your eyes
(continua)
inviata da Tony 8/11/2012 - 00:26
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Sword of Glory

Sword of Glory
Album: "Kiss of Death" (2006)
Where are we to go from here in time,
(continua)
8/11/2012 - 00:05
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Veteran of the Psychic Wars

Veteran of the Psychic Wars
Album: "Fire of Unknown Origin" (1981)
by Eric Bloom and British author Michael Moorcock (creator of Elric of Melniboné).
Covered by Metallica



[The song] may also be a dual statement on the media manipulations and war itself. Obviously, psychic wars going on here at home are just as important as the real war in attempting to convince the people that war is useful and going well. Weariness of a war going on far too long, along with an assault on personal liberty and privacy, is the message of lines such as "But the war's still going on dear / And there's no end that I know / And I can't say if we're ever... / I can't say if we're ever gonna to be free," and "It's time we had a break from it / It's time we had some leave."

from Metallica - The Anti-War, Anti-State, Pro-Liberty Metal Band?


Micheal Moorcock did cowrite this song (along with Black Blade and the Great Sun Jester).
He says the song is an allusion to a soldier's post traumatic stress syndrome. They keep living the horror in their heads.

Read more at songmeanings
You see me now a veteran of a thousand psychic wars
(continua)
7/11/2012 - 22:32
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Make Rock Not War

Make Rock Not War
(Bob Halligan, Jr.)
Album: Club Ninja (1985)
Moments of pleasure, in a world of pain.
(continua)
7/11/2012 - 22:14
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La vie ne m'apprend rien

La vie ne m'apprend rien
Album: Un autre monde (1980)

reprise par Julie Pietri, Liane Foly et Florent Pagny
Qui ose dire qu'il peut m'apprendre les sentiments
(continua)
7/11/2012 - 21:52
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La Complainte Du Phoque En Alaska

La Complainte Du Phoque En Alaska
Chanson québécoise de langue française – La Complainte Du Phoque En Alaska - Beau Dommage – 1974
Paroles et musique de Michel Rivard

Ah, Lucien l'âne mon ami, voilà que les phoques s'en mêlent et se mettent à la complainte de l'émigration. M'est avis qu'ils ont ben raison...

Mais enfin, Marco Valdo M.I., mon ami, c'est purement symbolique que ce soit un phoque ; c’eût pu aussi bien être un ours blanc ou une girafe... Enfin, une girafe au Québec, ce serait vraiment étonnant... Mais sait-on jamais ? J'ai bien rencontré des gens qui voulaient aller cueillir des pommes en Ontario en décembre.

Je les connais aussi, mais ils se sont ravisés. Ils vont au Brésil ; au nord, certes, mais de un, on est en plein été ; de deux, au Brésil, plus on est au nord, plus on se rapproche de l'Équateur... Et même que de trois, au nord du Brésil, on ne risque pas de rencontrer des phoques... Même si on a... (continua)
Cré-moé, cré-moé pas, quéqu' part en Alaska
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/11/2012 - 15:31
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Joe Hill's Last Will

Joe Hill's Last Will
Written in his cell, November 18, 1915, on the eve of his execution

"A guard reported that at about 10 p.m., Hill handed him a poem through the bars of his cell. It was his last will, which has become a prized piece of poetry in the heritage of the American labor movement...."
[Gibbs M. Smith, Labor Martyr Joe Hill, New York, NY, 1969, p. 174.]
Dead End 7/11/2012 - 13:16
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Canzone del capitano Gert

Canzone del capitano Gert
Una correzione doverosa: Q non parla affatto della Guerra dei Trent'anni, ma della Rivoluzione Protestante al suo avvio, oltre un secolo prima del conflitto che sconvolse l'Europa.
White Lord 7/11/2012 - 12:58




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