Balada de las prisiones de verano 1968
Letra: Agustín García Calvo (1968, publicada en 1976)
Música:
(I) Chicho Sánchez Ferlosio (1978)
(II) Amancio Prada (1984)
Música:
(I) Chicho Sánchez Ferlosio (1978)
(II) Amancio Prada (1984)
Il titolo originale è Balada estival de las cárceles madrileñas, 1968
"El poema apareció publicado en las páginas 132-136 de la primera edición del libro de poemas de Agustín García Calvo “Canciones y soliloquios” (Madrid: La gaya ciencia, 1976), ocho años después de los acontecimientos.
El primero que le puso música y la grabó fue Chicho Sánchez Ferlosio, que conoció a Agustín García Calvo a través de su hermano Miguel. La garbó en su LP “A contratiempo” de 1978, con el título “Balada de las prisiones de verano, 1968”
También Amancio Prada le puso música y la grabó en 1978, en su LP “Canciones y soliloquios”, disco dedicado íntegramente a poema musicados de ese libro de Agustín García Calvo. La tituló “En la trena (Balada estival de las cárceles madrileñas, 1968)"
Fonte: (Pueblo de España, ponte a cantar)
(B.B.)
"El poema apareció publicado en las páginas 132-136 de la primera edición del libro de poemas de Agustín García Calvo “Canciones y soliloquios” (Madrid: La gaya ciencia, 1976), ocho años después de los acontecimientos.
El primero que le puso música y la grabó fue Chicho Sánchez Ferlosio, que conoció a Agustín García Calvo a través de su hermano Miguel. La garbó en su LP “A contratiempo” de 1978, con el título “Balada de las prisiones de verano, 1968”
También Amancio Prada le puso música y la grabó en 1978, en su LP “Canciones y soliloquios”, disco dedicado íntegramente a poema musicados de ese libro de Agustín García Calvo. La tituló “En la trena (Balada estival de las cárceles madrileñas, 1968)"
Fonte: (Pueblo de España, ponte a cantar)
(B.B.)
En la trena lo tienen aún
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/1/2012 - 20:20
Les Ambassadrices
Les Ambassadrices
Canzone française – Les Ambassadrices – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 57
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
(1930 Marlène)
(Marlène en double)
Lola par natacha Petrinsky
(avec Milva en italien)
Mil neuf cent cinquante-huit, un peuple, deux États, deux ambassadrices,aux jambes longues, longues, longues. Voilà ce que raconte le narrateur de cette histoire d'Allemagne. Qui est ce narrateur, je ne pourrais te le dire. Tout ce que je puis en savoir est ce qu'il en dit lui-même.
Et que dit-il exactement ?, dit Lucien l'âne en ouvrant des yeux grands comme le Schwartzsee et en redressant l'oreille gauche en point d'interrogation.
Il dit très précisément :... (continua)
Canzone française – Les Ambassadrices – Marco Valdo M.I. – 2012
Histoires d'Allemagne 57
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
(1930 Marlène)
(Marlène en double)
Lola par natacha Petrinsky
(avec Milva en italien)
Mil neuf cent cinquante-huit, un peuple, deux États, deux ambassadrices,aux jambes longues, longues, longues. Voilà ce que raconte le narrateur de cette histoire d'Allemagne. Qui est ce narrateur, je ne pourrais te le dire. Tout ce que je puis en savoir est ce qu'il en dit lui-même.
Et que dit-il exactement ?, dit Lucien l'âne en ouvrant des yeux grands comme le Schwartzsee et en redressant l'oreille gauche en point d'interrogation.
Il dit très précisément :... (continua)
Bons baisers à bientôt
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/1/2012 - 18:08
Que la tortilla se vuelva
CHE LA FRITTATA SI RIVOLTI
(continua)
(continua)
inviata da Antonino 3/1/2012 - 17:14
Neutron
[1980]
Album “Neutronica”
“Le cose rimangono ma la gente scompare…”
Infatti nella bomba al neutrone, sviluppata a partire dal 1958 e testata dal 1962, l'emissione del fascio di particelle è innescato dall'esplosione di un ordigno termonucleare di potenza relativamente limitata, che impiega la maggior parte dell'energia liberata per rilasciare i neutroni, i quali, essendo privi di carica elettrica, riescono ad attraversare la materia con grande facilità, non causandole danni se inanimata (ad eccezione dei vulnerabili circuiti integrati dei processori), ma causando mutazioni e rotture del DNA, potenzialmente o invariabilmente letali per la vita organica. (it.wikipedia)
Album “Neutronica”
“Le cose rimangono ma la gente scompare…”
Infatti nella bomba al neutrone, sviluppata a partire dal 1958 e testata dal 1962, l'emissione del fascio di particelle è innescato dall'esplosione di un ordigno termonucleare di potenza relativamente limitata, che impiega la maggior parte dell'energia liberata per rilasciare i neutroni, i quali, essendo privi di carica elettrica, riescono ad attraversare la materia con grande facilità, non causandole danni se inanimata (ad eccezione dei vulnerabili circuiti integrati dei processori), ma causando mutazioni e rotture del DNA, potenzialmente o invariabilmente letali per la vita organica. (it.wikipedia)
I was born in the rubble of World War Two
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 3/1/2012 - 13:49
Reason to Believe
(2011)
Una canzone contro la guerra scritta da un repubblicano? Per quanto non ci convinca molto questa presa di posizione dieci anni dopo per far finire una "guerra infinita" che il suo partito ha scatenato (e che l'altro partito ha continuato, bisogna dire), inseriamo anche questo "pezzo contro la guerra" di Joe Scarborough.
Vedi anche Joe Scarborough Releases Powerful Antiwar Song
Una canzone contro la guerra scritta da un repubblicano? Per quanto non ci convinca molto questa presa di posizione dieci anni dopo per far finire una "guerra infinita" che il suo partito ha scatenato (e che l'altro partito ha continuato, bisogna dire), inseriamo anche questo "pezzo contro la guerra" di Joe Scarborough.
Vedi anche Joe Scarborough Releases Powerful Antiwar Song
In the flash of an hour watching dreams fall from towers
(continua)
(continua)
3/1/2012 - 13:31
Percorsi:
11 settembre: terrorismo a New York
Priez pour la terre
[1968]
Album “Mousse”
Album “Mousse”
Je suis l’héritière
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 3/1/2012 - 12:46
Pleure ma terre
[1986]
Album “Tant de choses a vous dire”
Nel 1890 il bisonte americano era una specie praticamente estinta. Ne sopravvivevano appena 750 esemplari. Non molto meglio andò ai nativi nord-americani…
Album “Tant de choses a vous dire”
Nel 1890 il bisonte americano era una specie praticamente estinta. Ne sopravvivevano appena 750 esemplari. Non molto meglio andò ai nativi nord-americani…
Pleure ma Terre au ventre déchiré
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 3/1/2012 - 12:24
Rose
[1981]
Album “Dans la vie en vrai”
Con Douce maison e Non tu n'as pas de nom, un’altra faccia dell’eterna guerra contro le donne…
Album “Dans la vie en vrai”
Con Douce maison e Non tu n'as pas de nom, un’altra faccia dell’eterna guerra contro le donne…
Rose, elle avait seize ans, c’était une gamine
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 3/1/2012 - 11:58
Roméo et Judith
[1994]
Album “D'amour et de mots”
La difficile storia d’amore tra un uomo, appartenente ad un popolo di lupi, di persecutori, ed una donna, figlia di agnelli, di perseguitati… Una canzone che potrebbe riferirsi al genocidio in Ruanda, così come alla questione mediorientale o ancora alle guerre balcaniche oppure…
Album “D'amour et de mots”
La difficile storia d’amore tra un uomo, appartenente ad un popolo di lupi, di persecutori, ed una donna, figlia di agnelli, di perseguitati… Una canzone che potrebbe riferirsi al genocidio in Ruanda, così come alla questione mediorientale o ancora alle guerre balcaniche oppure…
Je vois que ton regard m’évite
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 3/1/2012 - 11:47
Un bateau mais demain
[1978]
Album “J'ai de bonnes nouvelles”
Una canzone che racconta uno dei tanti disastri ambientali causati dalle superpetroliere, nel caso specifico - credo – quello di cui fu protagonista l’Amoco Cadiz della Standard Oil che nel 1978 si incagliò per poi spezzarsi al largo delle coste bretoni, rovesciando in mare l’intero suo carico di 230.000 tonnellate di greggio. I danni prodotti sull’ambiente e sulla fauna marina in particolare furono incalcolabili. Il governo francese chiese un risarcimento di 2 miliardi di dollari.
Si veda la proposito anche la canzone The Oil Song di Steve Forbert.
Album “J'ai de bonnes nouvelles”
Una canzone che racconta uno dei tanti disastri ambientali causati dalle superpetroliere, nel caso specifico - credo – quello di cui fu protagonista l’Amoco Cadiz della Standard Oil che nel 1978 si incagliò per poi spezzarsi al largo delle coste bretoni, rovesciando in mare l’intero suo carico di 230.000 tonnellate di greggio. I danni prodotti sull’ambiente e sulla fauna marina in particolare furono incalcolabili. Il governo francese chiese un risarcimento di 2 miliardi di dollari.
Si veda la proposito anche la canzone The Oil Song di Steve Forbert.
Un bateau s’est cassé, Baptiste,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 3/1/2012 - 11:29
Percorsi:
Guerra alla Terra
Pas difficile
[1986]
Album “Tant de choses a vous dire”
“Pas difficile”, di questi tempi, trovarsi senza lavoro, trovarsi in mezzo ad una strada, trovarsi in prigione… D’altra parte, nella guerra dei 1000 anni che i ricchi fanno ai poveri, i primi sono sempre più sfondati e i secondi sempre più immiseriti… Basti pensare che qui da noi il tasso di disoccupazione è passato in pochi mesi dal 7,8 all’8.5 % e le previsioni per l’anno appena iniziato danno 300.000 posti di lavoro a rischio…
Album “Tant de choses a vous dire”
“Pas difficile”, di questi tempi, trovarsi senza lavoro, trovarsi in mezzo ad una strada, trovarsi in prigione… D’altra parte, nella guerra dei 1000 anni che i ricchi fanno ai poveri, i primi sono sempre più sfondati e i secondi sempre più immiseriti… Basti pensare che qui da noi il tasso di disoccupazione è passato in pochi mesi dal 7,8 all’8.5 % e le previsioni per l’anno appena iniziato danno 300.000 posti di lavoro a rischio…
Se retrouver dans la rue
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 3/1/2012 - 11:12
Douce maison
[1978]
Album “J'ai de bonnes nouvelles”
Racconto di uno stupro…
Album “J'ai de bonnes nouvelles”
Racconto di uno stupro…
C’était une maison douce
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 3/1/2012 - 10:35
Until Another Man's Killed
[1963]
Poesia scritta da Merv Lilley
Musica di Bill Berry
In “What About The People”, una raccolta di poesie di Dorothy Hewett e Merv Lilley pubblicata dal National Council of the Realist Writers nel 1963.
Testo trovato su Union Songs
Mount Isa è una città mineraria nel Queensland australiano. Lì dal 1923 ci sono le Mount Isa Mines, tra le miniere più produttive di sempre al mondo per quanto concerne l’estrazione di piombo, argento, rame e zinco. Nel 1964 – poco dopo l’ennesimo incidente cui si riferisce questa canzone – Mount Isa fu teatro di uno dei più lunghi e duri scioperi dei minatori che la storia ricordi, 8 mesi ininterrotti di chiusura dei pozzi che portarono il governo della regione alla proclamazione dello stato d’emergenza. A capeggiare la lotta, il carismatico Tom Dougherty, detto “Big Tom”, a capo dell’Australian Workers' Union dal 1944 al 1972, anno della sua morte.
Poesia scritta da Merv Lilley
Musica di Bill Berry
In “What About The People”, una raccolta di poesie di Dorothy Hewett e Merv Lilley pubblicata dal National Council of the Realist Writers nel 1963.
Testo trovato su Union Songs
Mount Isa è una città mineraria nel Queensland australiano. Lì dal 1923 ci sono le Mount Isa Mines, tra le miniere più produttive di sempre al mondo per quanto concerne l’estrazione di piombo, argento, rame e zinco. Nel 1964 – poco dopo l’ennesimo incidente cui si riferisce questa canzone – Mount Isa fu teatro di uno dei più lunghi e duri scioperi dei minatori che la storia ricordi, 8 mesi ininterrotti di chiusura dei pozzi che portarono il governo della regione alla proclamazione dello stato d’emergenza. A capeggiare la lotta, il carismatico Tom Dougherty, detto “Big Tom”, a capo dell’Australian Workers' Union dal 1944 al 1972, anno della sua morte.
In Mt. Isa mine a man was killed,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 3/1/2012 - 08:27
Quattro metri quadri
2 gennaio 2012
Ελληνική μετἀφραση του Ρικάρντου Βεντούρη
2. Ιανουάριου 2011
Ελληνική μετἀφραση του Ρικάρντου Βεντούρη
2. Ιανουάριου 2011
Στίχοι - Ενρίκο Σινιόρι
Εκτέλεση - Μαλασουέρτε Νότια Φλωρεντία
Εκτέλεση - Μαλασουέρτε Νότια Φλωρεντία
ΤΕΣΣΕΡΑ ΤΕΤΡΑΓΩΝΙΚΑ ΜΕΤΡΑ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi / Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 2/1/2012 - 22:49
Un crocodile s'en allant à la guerre
anonimo
Cette chanson n'est pas anonyme. Elle provient de l'opérette Tromb-Al-Ca-Zar d'Offenbach de 1856 ; l'opérette elle-même a été oubliée du grand public mais cette chanson a été popularisée comme chanson enfantine - en oubliant le nom de son auteur...
Sources :
Des amis connaisseurs d'Offenbach
"03/04/1856 Tromb-Al-Cazar ou les Criminels Dramatiques. Bouffes-Parisiens. "
Sources :
Des amis connaisseurs d'Offenbach
"03/04/1856 Tromb-Al-Cazar ou les Criminels Dramatiques. Bouffes-Parisiens. "
Sylviane Pompéi 2/1/2012 - 19:44
Mr. President
[2007]
Lyrics & Music by Janelle Monáe Robinson
Album: Metropolis Suite I Of IV: The Chase (EP) (Special Edition)
Lyrics & Music by Janelle Monáe Robinson
Album: Metropolis Suite I Of IV: The Chase (EP) (Special Edition)
This song is for my mama,
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 2/1/2012 - 18:30
Lettera al figlio
Chanson italienne – Lettera al figlio – Germano Bonaveri – 2010
Lucien l'âne mon ami, je vais te faire un cadeau... car, vois-tu, une année nouvelle commence et il est de coutume de faire un cadeau aux amis. Et je vais y joindre deux autres chansons, mais de langue française, qui me paraissent donner à celle-ci un écho qui la magnifie... Cette chanson est de Germano Bonaveri, que j'ai déjà traduit, et de cette nouvelle traduction et de ses échos, je lui fais cadeau aussi... La chanson elle-même s'intitule : Lettre à mon fils et elle est assez émouvante.
Voilà un titre qui m'intrigue, dit Lucien l'âne en souriant... Que peut-on bien raconter à son fils ?
Oh, tu sais, Lucien l'âne mon ami, à son fils ou plus généralement, à ses enfants, on parle tout le temps. Évidemment, pour qui s'en soucie. Mais la chanson ici a ceci de particulier, c'est qu'elle parle à un fils que le narrateur, celui... (continua)
Lucien l'âne mon ami, je vais te faire un cadeau... car, vois-tu, une année nouvelle commence et il est de coutume de faire un cadeau aux amis. Et je vais y joindre deux autres chansons, mais de langue française, qui me paraissent donner à celle-ci un écho qui la magnifie... Cette chanson est de Germano Bonaveri, que j'ai déjà traduit, et de cette nouvelle traduction et de ses échos, je lui fais cadeau aussi... La chanson elle-même s'intitule : Lettre à mon fils et elle est assez émouvante.
Voilà un titre qui m'intrigue, dit Lucien l'âne en souriant... Que peut-on bien raconter à son fils ?
Oh, tu sais, Lucien l'âne mon ami, à son fils ou plus généralement, à ses enfants, on parle tout le temps. Évidemment, pour qui s'en soucie. Mais la chanson ici a ceci de particulier, c'est qu'elle parle à un fils que le narrateur, celui... (continua)
LETTRE À MON FILS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/1/2012 - 16:18
La Quête
[1968]
Dall'adattamento francese della commedia musicale americana “Man of La Mancha” (1965), con testi e musiche originali di Joe Darion e Mitch Leigh.
Ne “L'Homme de la Mancha” i testi sono di Brel e gli arrangiamenti musicali di François Rauber
L’interpretazione del brano è di Jacques Brel (Don Quijote)
Testo trovato su Frmusique.ru, sito russo consacrato alla canzone francese
En présentant au début de l'an 2012, comme étrennes en quelque sorte aux chansons contre la guerre, la version française d'une chanson de Germano Bonaveri, j'avais promis d'insérer « La Quête », chanson de Jacques Brel... Comme un cadeau de nouvel an... Eh bien, la voici.
Oui, je m'en souviens, dit l'âne Lucien. Mais je ne me souviens que vaguement de ton commentaire... Si tu voulais bien me le remémorer, il me semble qu'il disait beaucoup de bien de Brel et qu'il justifiait la présence de cette chanson ici... (continua)
Dall'adattamento francese della commedia musicale americana “Man of La Mancha” (1965), con testi e musiche originali di Joe Darion e Mitch Leigh.
Ne “L'Homme de la Mancha” i testi sono di Brel e gli arrangiamenti musicali di François Rauber
L’interpretazione del brano è di Jacques Brel (Don Quijote)
Testo trovato su Frmusique.ru, sito russo consacrato alla canzone francese
En présentant au début de l'an 2012, comme étrennes en quelque sorte aux chansons contre la guerre, la version française d'une chanson de Germano Bonaveri, j'avais promis d'insérer « La Quête », chanson de Jacques Brel... Comme un cadeau de nouvel an... Eh bien, la voici.
Oui, je m'en souviens, dit l'âne Lucien. Mais je ne me souviens que vaguement de ton commentaire... Si tu voulais bien me le remémorer, il me semble qu'il disait beaucoup de bien de Brel et qu'il justifiait la présence de cette chanson ici... (continua)
Rêver un impossible rêve
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/1/2012 - 16:12
A Hundred Lives
Album: Gift of the Sun
Twisted hearts and tangled minds
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 2/1/2012 - 15:14
The Army’s Appeal to Mothers
[1968]
Il lato B di un 45” di questa oggi misconosciuta cantautrice australiana che negli anni 60 fu - prima ancora di Eric Bogle - la voce più importante contro il coinvolgimento dell’Australia nella guerra in Vietnam.
Sul lato A un’altra canzone dedicata a William "Bill" White, un giovane maestro che nel 1966 divenne in primo obiettore di coscienza australiano, rifiutandosi di partire per il sud-est asiatico. White fu rimosso dall’insegnamento e gli fu ordinato di consegnarsi presso una base militare; lui disse che si rifiutava e che avrebbe aspettato l’arresto nella propria casa; le autorità, in grave imbarazzo (anche perché un gran numero di manifestanti e di giornalisti si erano subito assiepati intorno all’abitazione dell’obiettore), tergiversarono per qualche giorno ma poi mandarono i loro mastini a catturarlo…
Questa la dichiarazione di obiezione di coscienza di... (continua)
Il lato B di un 45” di questa oggi misconosciuta cantautrice australiana che negli anni 60 fu - prima ancora di Eric Bogle - la voce più importante contro il coinvolgimento dell’Australia nella guerra in Vietnam.
Sul lato A un’altra canzone dedicata a William "Bill" White, un giovane maestro che nel 1966 divenne in primo obiettore di coscienza australiano, rifiutandosi di partire per il sud-est asiatico. White fu rimosso dall’insegnamento e gli fu ordinato di consegnarsi presso una base militare; lui disse che si rifiutava e che avrebbe aspettato l’arresto nella propria casa; le autorità, in grave imbarazzo (anche perché un gran numero di manifestanti e di giornalisti si erano subito assiepati intorno all’abitazione dell’obiettore), tergiversarono per qualche giorno ma poi mandarono i loro mastini a catturarlo…
Questa la dichiarazione di obiezione di coscienza di... (continua)
Please don’t bring him up to be sensitive.
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 2/1/2012 - 13:32
The Missionary
[2007]
Album: The Missionary
Album: The Missionary
I got nothing to eat
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 2/1/2012 - 12:05
Minister of War
Si tratta di un’antica poesia cinese tradotta in inglese dal grande sinologo ed orientalista inglese Arthur David Waley. Purtroppo non sono riuscito a risalire né all’originale né all’opera di Waley in cui la traduzione è contenuta.
Della Baez il titolo, incluso nell’album di sole poesie recitate e cantate intitolato “Baptism: A Journey Through Our Time” del 1968.
Della Baez il titolo, incluso nell’album di sole poesie recitate e cantate intitolato “Baptism: A Journey Through Our Time” del 1968.
Minister of War, we are the king's claws and fangs.
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 2/1/2012 - 09:54
I Saw the Vision of Armies
[1865]
Frammento da “When Lilacs Last in the Dooryard Bloom'd”, elegia scritta dal poeta americano Walt Whitman in morte del presidente Abraham Lincoln, assassinato nel 1865.
Della Baez il titolo, incluso nell’album di sole poesie recitate e cantate intitolato “Baptism: A Journey Through Our Time” del 1968.
Frammento da “When Lilacs Last in the Dooryard Bloom'd”, elegia scritta dal poeta americano Walt Whitman in morte del presidente Abraham Lincoln, assassinato nel 1865.
Della Baez il titolo, incluso nell’album di sole poesie recitate e cantate intitolato “Baptism: A Journey Through Our Time” del 1968.
And I saw askant the armies,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 2/1/2012 - 09:43
Back in Vietnam
[2008]
Album “It Is Time for a Love Revolution”
Scritta da Lenny Kravitz
Album “It Is Time for a Love Revolution”
Scritta da Lenny Kravitz
We are like pirates and we are comin' with the biggest ego
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 2/1/2012 - 08:54
Vietnam Morning
[2005]
Album “Vietnam Morning”
Scritta da Kev e Jim Donaldson
Album “Vietnam Morning”
Scritta da Kev e Jim Donaldson
Another Vietnam morning
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 2/1/2012 - 08:20
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
May (Lies, Fear & Hate)
[2005]
Album: Lies, Fear, Hate.
Album: Lies, Fear, Hate.
When the muezzin call, they sing for freedom
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 1/1/2012 - 23:42
Palestine
[2005]
Album: Lies, Fear, Hate.
Album: Lies, Fear, Hate.
In the Garden of Eden,
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 1/1/2012 - 19:30
Percorsi:
L'Olocausto Palestinese
Στον πόλεμο βγαίν' ου Ιταλός
Appunti sulle canzoni antimussoliniane della guerra italogreca 1940-41
Oggi in youtube è rintracciabile più d'una illustrazione di Στον πόλεμο βγαίνει ο Ιταλός nella interpretazione di Sofia Vembo, nella quale si coglie chiaramente la sua adozione della cadenza dialettale della Tessaglia.
Antecedente di questa canzone era stata, come ho scritto nel commento qui sopra, la rielaborazione di una canzone "vlahika" (paesana) che, secondo la voce «Σοφία Βέμπο» di Wikipedia in greco, la cantante aveva appreso dalla madre. La Vembo si sarebbe limitata a integrare un po' il testo e, è da supporre, a far orchestrare il motivo tradizionale, in modo da poterlo inserire nel repertorio con il titolo di "Στη Λάρ' σα βγαίν' ο Αυγερινός" (1940). Vedi qui l'interpretazione della stessa Vembo:
Στ'Λάρ'σα βγαίν' ο Αυγερινός
Στ'Λαρ'σα βγαίν' o Αυγερινός
στ'ν Ανακασά η Πούλια
έβγα Σμαραϊγδή,... (continua)
GIan Piero Testa 1/1/2012 - 17:21
Don Luigi Verzé
[2011]
Sull'aria di Don Raffaè di Fabrizio de André
Testo di Alessandro Robecchi
Ci diranno, magari, che siamo particolarmente irrispettosi, irriguardosi e cinici perché abbiamo scelto questa irresistibile parodia del duo Alessandro Robecchi/Maurizio Crozza per inaugurare il nono anno di questo sito, giusto all'indomani della dipartita di don Luigi Maria Verzé da questa valle di làgrime. Pazienza. Vorrà dire che andremo all'inferno, peraltro discretamente certi di trovarci proprio anche don Verzé in persona, fulgido esempio di povertà francescana. Ci beccheremo eventualmente gli strali diPompifex Pontifex, ma non possiamo nascondere la nostra gioja & letizia che il 2011 se ne sia andato portando via in un sol giorno un paio di discreti pezzi di merda. E non è nemmeno, in fondo, per inveterato anticlericalismo: fosse scomparso un Don Gallo, non avremmo certo scritto cose del genere. [AiL]
Sull'aria di Don Raffaè di Fabrizio de André
Testo di Alessandro Robecchi
Ci diranno, magari, che siamo particolarmente irrispettosi, irriguardosi e cinici perché abbiamo scelto questa irresistibile parodia del duo Alessandro Robecchi/Maurizio Crozza per inaugurare il nono anno di questo sito, giusto all'indomani della dipartita di don Luigi Maria Verzé da questa valle di làgrime. Pazienza. Vorrà dire che andremo all'inferno, peraltro discretamente certi di trovarci proprio anche don Verzé in persona, fulgido esempio di povertà francescana. Ci beccheremo eventualmente gli strali di
Quello è un prete vestito di nero,
(continua)
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri 1/1/2012 - 02:25
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
L'anno che verrà
Son sempre le slite menate, come il discorso del presidente.
E ora sotto con i rincari.! Aveva ragione Dalla, non cambia mai niente, se non in peggio..
E ora sotto con i rincari.! Aveva ragione Dalla, non cambia mai niente, se non in peggio..
Stefano 1/1/2012 - 00:20
Il disertore
2003
Songs about amore and revolution
Songs about amore and revolution
Non c'è una lama che non tagli, un taglio che non faccia male
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/12/2011 - 15:43
Percorsi:
Disertori
New World
[1983]
Album "Is This My World?"
"Sarebbe questo il mio mondo? Un nuovo mondo dove le stelle del cinema governano..."
Album "Is This My World?"
"Sarebbe questo il mio mondo? Un nuovo mondo dove le stelle del cinema governano..."
You live for tomorrow but you're dying today
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 31/12/2011 - 14:53
Vietnam Syndrome
[1983]
Album "Is This My World?"
L'espressione "sindrome del Vietnam" fu coniata nel 1980 da Ronald Reagan in un suo famoso discorso nel quale si scagliava contro tutto e tutti, contro l'amministrazione Nixon e gli accordi di pace di Parigi del 1973, contro l'amministrazione Carter, contro i Viet Cong interni, ossia i pacifisti americani, e contro il senso di disfatta che si era appropriato del popolo americano dopo la cocente sconfitta in Indocina...
In questa canzone la "sindrome del Vietnam" è cosa ben poco politica e assai più prosaica, il "posttraumatic stress disorder" che affliggeva molti reduci dai campi di battaglia e le difficoltà che molti di loro trovavano una volta tornati a casa, combinazione di fattori che rendeva i veterani particolarmente inclini a diventare protagonisti di episodi di cronaca nera...
Nonostante le attuali guerre ipertecnologiche e i progressi delle scienze mediche non mi pare che le cose vadano molto meglio ai reduci di conflitti come quelli in Iraq e Afghanistan...
Album "Is This My World?"
L'espressione "sindrome del Vietnam" fu coniata nel 1980 da Ronald Reagan in un suo famoso discorso nel quale si scagliava contro tutto e tutti, contro l'amministrazione Nixon e gli accordi di pace di Parigi del 1973, contro l'amministrazione Carter, contro i Viet Cong interni, ossia i pacifisti americani, e contro il senso di disfatta che si era appropriato del popolo americano dopo la cocente sconfitta in Indocina...
In questa canzone la "sindrome del Vietnam" è cosa ben poco politica e assai più prosaica, il "posttraumatic stress disorder" che affliggeva molti reduci dai campi di battaglia e le difficoltà che molti di loro trovavano una volta tornati a casa, combinazione di fattori che rendeva i veterani particolarmente inclini a diventare protagonisti di episodi di cronaca nera...
Nonostante le attuali guerre ipertecnologiche e i progressi delle scienze mediche non mi pare che le cose vadano molto meglio ai reduci di conflitti come quelli in Iraq e Afghanistan...
Ten years back from Vietnam
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 31/12/2011 - 14:33
Percorsi:
Guerra in Vietnam: reduci e conseguenze
Berlino Est 1980
2001
Romantic Songs of dissidence
Romantic Songs of dissidence
Qui non c'è il mare, qui non c'è il sole
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 31/12/2011 - 12:58
Fiori marci nei fucili
2001
Romantic Songs of dissidence
Romantic Songs of dissidence
Un filo di spine, brandelli di stoffa, bianco cielo al neon
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 31/12/2011 - 12:57
Belfast Brucia Negli Occhi Di Sara
Da Romantic Songs Of Dissidence (2001)
Caffè nero, un cielo di cenere
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 31/12/2011 - 12:39
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Viet -Vet
Il brano è del 1982... Il titolo corretto è Viet-Vet, visto che è una canzone sulla condizione dei reduci di guerra americani...
Bartleby 31/12/2011 - 11:38
Le parole incrociate
Ελληνική μετἀφραση του Ρικάρντου Βεντούρη
31 dicembre / 31 Δεκεμβρίου 2011
Le parole incrociate (Το σταυρόλεξο) είναι τραγούδι σε μορφή ορισμών σταυρόλεξου, ίσως το ωραιότερο τραγούδι στη καριέρα του Λούτσιο Ντάλλα. Ένα τραγούδι που μας κάνει και ανατριχιάζουμε και τώρα σαν το ξανακούσουμε, αλλ' όχι μόνο για συγκίνηση, και για θυμό. Αν διατρέχουμε την ιστορία Ιταλίας και μετά το 1974, όταν ο μεγάλος ποιητής Ρομπέρτο Ροβέρσι έγραψε τους στίχους αυτούς, η αξία του τελικού στίχου δεν έπαψε να υπάρχει, κι αυξήθηκε αντιθέτως· η εξουσία παραβιάζει, κι έχει παραβιάσει ολοένα περισσότερο από τις καταστροφές στις μασονικές στοές, από τις μάφιες στη κατάπνιξη, από τη Lockheed στον Κάρλο Τζουλιάνι. Ο Λούτσιο Ντάλλα εκτέλεσε αυτό το τραγούδι ήδη τον προηγούμενο χρόνο στα κοντσέρτα που έκανε μαζί με τους Φραντσέσκο ντε Γκρεκγόρι κι Αντονέλλο Βεντίττι και με τη Μαρία Μόντι. Στον πρόλογο, ο Ντάλλα έλεγε... (continua)
31 dicembre / 31 Δεκεμβρίου 2011
Le parole incrociate (Το σταυρόλεξο) είναι τραγούδι σε μορφή ορισμών σταυρόλεξου, ίσως το ωραιότερο τραγούδι στη καριέρα του Λούτσιο Ντάλλα. Ένα τραγούδι που μας κάνει και ανατριχιάζουμε και τώρα σαν το ξανακούσουμε, αλλ' όχι μόνο για συγκίνηση, και για θυμό. Αν διατρέχουμε την ιστορία Ιταλίας και μετά το 1974, όταν ο μεγάλος ποιητής Ρομπέρτο Ροβέρσι έγραψε τους στίχους αυτούς, η αξία του τελικού στίχου δεν έπαψε να υπάρχει, κι αυξήθηκε αντιθέτως· η εξουσία παραβιάζει, κι έχει παραβιάσει ολοένα περισσότερο από τις καταστροφές στις μασονικές στοές, από τις μάφιες στη κατάπνιξη, από τη Lockheed στον Κάρλο Τζουλιάνι. Ο Λούτσιο Ντάλλα εκτέλεσε αυτό το τραγούδι ήδη τον προηγούμενο χρόνο στα κοντσέρτα που έκανε μαζί με τους Φραντσέσκο ντε Γκρεκγόρι κι Αντονέλλο Βεντίττι και με τη Μαρία Μόντι. Στον πρόλογο, ο Ντάλλα έλεγε... (continua)
ΤΟ ΣΤΑΥΡΟΛΕΞΟ
(continua)
(continua)
31/12/2011 - 11:31
Buon anno a tutt*? Certamente. Ma qualcosa ci dice che il 2012 non sarà un anno tanto buono. Come stava scritto su un muro: Merry crisis and happy new fear. Ad ogni modo, tutto lo staff delle CCG/AWS augura buona fine del mondo a tutti: ragazzi l'è Mayala!
Riccardo Venturi 31/12/2011 - 11:14
Armagh
[1981]
Dall'album d'esordio "Playing with a Different Sex".
Dedicata alle prigioniere nord-irlandesi nelle carceri britanniche.
A questa canzone degli Au Pairs si è ispirato Mark Gunnery per la sua We Don't Torture.
Sul tema si vedano anche The Armagh Women e Up in the Armagh Prison (Bernadette Devlin).
Mairead Farrell, combattente della Provisional IRA, nel carcere di Armagh, Nord Irlanda, nel 1980 durante la cosiddetta "dirty protest", quando i prigionieri cominciarono a spalmare i loro escrementi sui muri delle celle come forma di protesta contro i continui attacchi che subivano da parte delle guardie quando dovevano andare alle latrine comuni per svuotare i loro buglioli.
Dopo un anno la "dirty protest" fu abbandonata per lo sciopero della fame ad oltranza portato avanti da Bobby Sands e compagni.
Mairead Farrell rimase in prigione dal 1976 al 1986. Fu poi uccisa dalle SAS a Gibraltar nel 1988, mentre si preparava ad un attentato contro la locale guarnigione inglese.
Dall'album d'esordio "Playing with a Different Sex".
Dedicata alle prigioniere nord-irlandesi nelle carceri britanniche.
A questa canzone degli Au Pairs si è ispirato Mark Gunnery per la sua We Don't Torture.
Sul tema si vedano anche The Armagh Women e Up in the Armagh Prison (Bernadette Devlin).
Mairead Farrell, combattente della Provisional IRA, nel carcere di Armagh, Nord Irlanda, nel 1980 durante la cosiddetta "dirty protest", quando i prigionieri cominciarono a spalmare i loro escrementi sui muri delle celle come forma di protesta contro i continui attacchi che subivano da parte delle guardie quando dovevano andare alle latrine comuni per svuotare i loro buglioli.
Dopo un anno la "dirty protest" fu abbandonata per lo sciopero della fame ad oltranza portato avanti da Bobby Sands e compagni.
Mairead Farrell rimase in prigione dal 1976 al 1986. Fu poi uccisa dalle SAS a Gibraltar nel 1988, mentre si preparava ad un attentato contro la locale guarnigione inglese.
We don't torture, we're a civilized nation
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 31/12/2011 - 10:31
Percorsi:
I conflitti Irlandesi
Kill for Cash
[2005]
Dall'album "1984" di questo gruppo street punk capitanato dal leader degli Agnostic Front.
Dall'album "1984" di questo gruppo street punk capitanato dal leader degli Agnostic Front.
Terrorist kill in the name of God
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 31/12/2011 - 09:48
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Testo e musica di Irene Grandi