Tutti hanno un cuore
Vivono di vera luce come stelle, come angeli in preghiera,
(continua)
(continua)
8/9/2011 - 23:59
L'Agnello di Dio
da "Prendere e lasciare" (1996)
Un testo teso su una musica molto ritmata da sonorita' create negli Stati Uniti con l' aiuto di Corrado Rustici, nel quale l' immagine evangelica dell'agnello sacrificale, dell'"Agnus dei qui tollis peccata mundi", assume la forma delle vittime e dei carnefici della violenza contemporanea.
Propone accostamenti inconsueti, che suonano perfino blasfemi a un ascolto distratto, questo "Agnello di Dio" di De Gregori: ecco lo spacciatore all'uscita della scuola che vende la sua merce, mentre la consegna della bustina che passa di mano in mano finisce per assomigliare paradossalmente a quel "segno di pace" che i cattolici si scambiano alla fine della messa. "E intanto due poliziotti fanno finta di non vedere". Timori di padre, visto che De Gregori ha due figli maschi, gemelli, che frequentano, a Roma, rispettivamente il liceo classico (Mamiani) e il liceo artistico?... (continua)
Un testo teso su una musica molto ritmata da sonorita' create negli Stati Uniti con l' aiuto di Corrado Rustici, nel quale l' immagine evangelica dell'agnello sacrificale, dell'"Agnus dei qui tollis peccata mundi", assume la forma delle vittime e dei carnefici della violenza contemporanea.
Propone accostamenti inconsueti, che suonano perfino blasfemi a un ascolto distratto, questo "Agnello di Dio" di De Gregori: ecco lo spacciatore all'uscita della scuola che vende la sua merce, mentre la consegna della bustina che passa di mano in mano finisce per assomigliare paradossalmente a quel "segno di pace" che i cattolici si scambiano alla fine della messa. "E intanto due poliziotti fanno finta di non vedere". Timori di padre, visto che De Gregori ha due figli maschi, gemelli, che frequentano, a Roma, rispettivamente il liceo classico (Mamiani) e il liceo artistico?... (continua)
Ecco l'agnello di Dio
(continua)
(continua)
8/9/2011 - 23:48
The Deserter
2004
Usual Tragedy
Usual Tragedy
I'm scared for war, the smell of blood
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 8/9/2011 - 20:55
Percorsi:
Disertori
The Deserter
2009
Rubber & meat
Rubber & meat
Wartime, baby, I'm leaving you now
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 8/9/2011 - 20:46
Percorsi:
Disertori
Medals of Gold
Copyright 2009 - Robert Lawrence
Now he was a soldier he did what he was told
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 8/9/2011 - 14:30
Anacaona
[1971]
Album “Cheo”
Scritta dal compositore portoricano Tite Curet Alonso (1926-2003).
Anacaona era la moglie di Caonabo, uno dei cacique dei nativi Taíno che nel 1492 popolavano l’isola che Cristoforo Colombo battezzò “Hispaniola”, oggi divisa in Haiti e Repubblica Dominicana. Sappiamo bene come andarono fin dall’inizio le cose nel corso della “conquista che non scoprì l’America”, per dirla con Eduardo Galeano… Caonabo si ribellò contro le continue angherie degli invasori, attaccò l’insediamento de La Navidad, fu fatto prigioniero e morì durante la deportazione in Spagna. Gli successe Anacaona, che non ebbe miglior sorte: nel 1504 il governatore spagnolo Nicolás de Ovando y Cáceres la fece arrestare a tradimento nel corso di una festa in onore della cacique e la fece impiccare.
I Taíno in pochi anni morirono a decine di migliaia (3 milioni di morti, secondo i resoconti di Bartolomé de Las Casas), stroncati dalla spada, dal vaiolo e dal lavoro semi-schiavistico (l’encomienda) portato loro dalla “civiltà” europea…
Album “Cheo”
Scritta dal compositore portoricano Tite Curet Alonso (1926-2003).
Anacaona era la moglie di Caonabo, uno dei cacique dei nativi Taíno che nel 1492 popolavano l’isola che Cristoforo Colombo battezzò “Hispaniola”, oggi divisa in Haiti e Repubblica Dominicana. Sappiamo bene come andarono fin dall’inizio le cose nel corso della “conquista che non scoprì l’America”, per dirla con Eduardo Galeano… Caonabo si ribellò contro le continue angherie degli invasori, attaccò l’insediamento de La Navidad, fu fatto prigioniero e morì durante la deportazione in Spagna. Gli successe Anacaona, che non ebbe miglior sorte: nel 1504 il governatore spagnolo Nicolás de Ovando y Cáceres la fece arrestare a tradimento nel corso di una festa in onore della cacique e la fece impiccare.
I Taíno in pochi anni morirono a decine di migliaia (3 milioni di morti, secondo i resoconti di Bartolomé de Las Casas), stroncati dalla spada, dal vaiolo e dal lavoro semi-schiavistico (l’encomienda) portato loro dalla “civiltà” europea…
Anacaona, india de raza cautiva
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 8/9/2011 - 12:08
‘Lectric Chair Blues
[1928]
Una canzone che fa il paio con Send Me to the 'Lectric Chair di Bessie Smith.
Blind Lemon Jefferson, nato (cieco) a Coutchman nel 1893, è considerato il “Padre del blues del Texas”, ed in Texas la sedia elettrica come metodo di esecuzione delle sentenze capitali fu ufficialmente introdotta nel 1924. Prima di allora l’esecuzione dei prigionieri condannati a morte avveniva per pubblica impiccagione ed ogni contea se la sbrigava da sola, tanto che era spesso difficile trovare una qualche significativa differenza tra un’esecuzione regolare ed un linciaggio. Il governatore Pat Neff fu quindi un “innovatore” perché fece della pena di morte una prerogativa dello Stato, sottrasse la sua esecuzione al pubblico ludibrio e disinnescò la pratica dei linciaggi. Al contrario, anche la sedia elettrica, così moderna e così “umana”, non risolse né i problemi legati alla crescente criminalità né... (continua)
Una canzone che fa il paio con Send Me to the 'Lectric Chair di Bessie Smith.
Blind Lemon Jefferson, nato (cieco) a Coutchman nel 1893, è considerato il “Padre del blues del Texas”, ed in Texas la sedia elettrica come metodo di esecuzione delle sentenze capitali fu ufficialmente introdotta nel 1924. Prima di allora l’esecuzione dei prigionieri condannati a morte avveniva per pubblica impiccagione ed ogni contea se la sbrigava da sola, tanto che era spesso difficile trovare una qualche significativa differenza tra un’esecuzione regolare ed un linciaggio. Il governatore Pat Neff fu quindi un “innovatore” perché fece della pena di morte una prerogativa dello Stato, sottrasse la sua esecuzione al pubblico ludibrio e disinnescò la pratica dei linciaggi. Al contrario, anche la sedia elettrica, così moderna e così “umana”, non risolse né i problemi legati alla crescente criminalità né... (continua)
I want to shake hands with my partner and ask him how come he's here
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 8/9/2011 - 09:23
Percorsi:
Pena di morte: omicidio del potere
Malone
(L'Isle-sur-Sorgue, 4 aout 2005)
Album: "Rouge Sang" (2006)
Una foto quasi da "rivista patinata" per illustrare questa canzone che Renaud ha dedicato (prima che nascesse) al piccolo Malone, il figlio avuto da Romane Serda, l'attuale compagna del cantautore francese.
Certo non ai livelli di Morgane de toi, è una canzone commovente che racchiude tutto quello che Renaud ha da insegnare come padre. Chissà se, dopo Lolita, riuscirà a farsi perdonare anche da Malone la scelta del nome...
Album: "Rouge Sang" (2006)
Una foto quasi da "rivista patinata" per illustrare questa canzone che Renaud ha dedicato (prima che nascesse) al piccolo Malone, il figlio avuto da Romane Serda, l'attuale compagna del cantautore francese.
Certo non ai livelli di Morgane de toi, è una canzone commovente che racchiude tutto quello che Renaud ha da insegnare come padre. Chissà se, dopo Lolita, riuscirà a farsi perdonare anche da Malone la scelta del nome...
Un prénom irlandais
(continua)
(continua)
7/9/2011 - 22:30
Su disertore
Su bint'unu e su mese de nadale
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/9/2011 - 20:46
Percorsi:
Disertori
Disertore
Emanuele Dabbono: Voce, piano, mandolino, armonica, chitarra acustica.
Giuseppe Galgani: Chitarra.
Alessandro Guasconi: Basso
Senio Firmati: Batteria.
Trascritta dal video
Il brano era stato scritto per Max Parodi
Giuseppe Galgani: Chitarra.
Alessandro Guasconi: Basso
Senio Firmati: Batteria.
Trascritta dal video
Il brano era stato scritto per Max Parodi
Aspetti un'altra battaglia
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/9/2011 - 17:12
Percorsi:
Disertori
Don’t Kill My Baby and My Son
[primi anni 40?]
Parole e musica Woody Guthrie.
Non mi risulta che la canzone sia mai stata incisa da Guthrie.
E’ nota invece nelle versioni del folk singer californiano Joel Rafael, dal disco “Woodeye: Songs of Woody Guthrie” del 2003, e della cantante australiana Brooke Harvey.
Paden, Oklahoma, 2 maggio 1911.
George Loney, lo sceriffo di Okemah, e i suoi uomini erano alla ricerca di bestiame rubato e trovarono una carcassa macellata nella misera fattoria di una famiglia di neri, i Nelson. Come andarono esattamente le cose non è chiaro ma è facile intuire che i bianchi “tutori dell’ordine”, convinti di aver trovato i responsabili, cercarono di arrestare il capofamiglia. Com’è, come non è, ne scaturì una sparatoria, forse innescata dalla reazione del giovane Lawrence Nelson, un ragazzino di appena 14 anni, che istintivamente aveva cercato di proteggere dagli sbirri la madre Laura ed... (continua)
Parole e musica Woody Guthrie.
Non mi risulta che la canzone sia mai stata incisa da Guthrie.
E’ nota invece nelle versioni del folk singer californiano Joel Rafael, dal disco “Woodeye: Songs of Woody Guthrie” del 2003, e della cantante australiana Brooke Harvey.
Paden, Oklahoma, 2 maggio 1911.
George Loney, lo sceriffo di Okemah, e i suoi uomini erano alla ricerca di bestiame rubato e trovarono una carcassa macellata nella misera fattoria di una famiglia di neri, i Nelson. Come andarono esattamente le cose non è chiaro ma è facile intuire che i bianchi “tutori dell’ordine”, convinti di aver trovato i responsabili, cercarono di arrestare il capofamiglia. Com’è, come non è, ne scaturì una sparatoria, forse innescata dalla reazione del giovane Lawrence Nelson, un ragazzino di appena 14 anni, che istintivamente aveva cercato di proteggere dagli sbirri la madre Laura ed... (continua)
As I walked down that old dark town
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 7/9/2011 - 15:42
’Â çímma
[1990]
Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Fabrizio De André / Ivano Fossati
Musica / Music / Musique / Sävel: Fabrizio De André / Mauro Pagani
Album / Albumi: Le nuvole
Italiano
English
"Queste nuvole non sono da intendersi come fenomeni atmosferici: queste nuvole sono quei personaggi ingombranti e dannosi della nostra vita civile, politica ed economica che io cerco di descrivere, insieme ad alcune loro vittime, nella prima parte dell'album: sono i personaggi che detengono il potere con tutta la loro arroganza e i loro cattivi esempi. I protagonisti della seconda parte sono invece i figli del popolo i quali, nella misura in cui è loro consentito dai potenti descritti nella prima parte, continuano tranquillamente a farsi i fatti loro, rinunciando a quella protesta, a quella indignazione collettiva di fronte al malgoverno, indignazione e protesta che io ritengo le condizioni irrinunciabili... (continua)
Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Fabrizio De André / Ivano Fossati
Musica / Music / Musique / Sävel: Fabrizio De André / Mauro Pagani
Album / Albumi: Le nuvole
Italiano
English
"Queste nuvole non sono da intendersi come fenomeni atmosferici: queste nuvole sono quei personaggi ingombranti e dannosi della nostra vita civile, politica ed economica che io cerco di descrivere, insieme ad alcune loro vittime, nella prima parte dell'album: sono i personaggi che detengono il potere con tutta la loro arroganza e i loro cattivi esempi. I protagonisti della seconda parte sono invece i figli del popolo i quali, nella misura in cui è loro consentito dai potenti descritti nella prima parte, continuano tranquillamente a farsi i fatti loro, rinunciando a quella protesta, a quella indignazione collettiva di fronte al malgoverno, indignazione e protesta che io ritengo le condizioni irrinunciabili... (continua)
Ti t'adesciâe 'nsce l'éndegu du matin,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 7/9/2011 - 09:00
Occhi chi nàscinu
[1998]
Agricantus / Tonj Acquaviva / mix Dentrix
Album: Kaleidos
"Kaleidos", il quinto album con canzoni inedite, si richiama a musiche tratte dalle opere di Tomaso Albinoni, Béla Bartók, Luciano Berio, Johannes Brahms, Edvard Grieg, Modest Musorgskij, Niccolò Paganini, Sergej Prokof'ev e a canti popolari dell'Armenia, della Romania, dell'Ungheria e dello Zaire.
Agricantus / Tonj Acquaviva / mix Dentrix
Album: Kaleidos
"Kaleidos", il quinto album con canzoni inedite, si richiama a musiche tratte dalle opere di Tomaso Albinoni, Béla Bartók, Luciano Berio, Johannes Brahms, Edvard Grieg, Modest Musorgskij, Niccolò Paganini, Sergej Prokof'ev e a canti popolari dell'Armenia, della Romania, dell'Ungheria e dello Zaire.
Seculi passati di guerri e amuri
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 7/9/2011 - 08:20
Les Quat'z'arts
[1964]
Testo e musica: Georges Brassens
Paroles et musique: Georges Brassens
Album: Brassens VIII (Les copains d'abord) - 1964
Secondo me anche questa canzone di Georges Brassens meriterebbe un posticino in questo grande archivio.
"Ma come?" obbietterebbe un generale o un baciapile, "questi goliardi mettono in ridicolo la morte, non hanno alcun rispetto per niente e per nessuno!"; mi piace pensare che chi sceglie di studiare l'arte o la medicina, invece di partire militare per esempio, dimostri un grande rispetto, non per la morte, ma per la vita.
Certo ci sarà una buona percentuale di stronzi (e di militari) anche tra le fila degli studenti come in ogni altra categoria di persone, e soprattutto tra i traduttori, ma dopo l'arte del lutto ed i memento mori che la nostra cultura cristiana ci ha impartiti è un bene sdrammatizzare un po' la morte e combatterla a colpi di vitalità.
Tra... (continua)
Testo e musica: Georges Brassens
Paroles et musique: Georges Brassens
Album: Brassens VIII (Les copains d'abord) - 1964
Secondo me anche questa canzone di Georges Brassens meriterebbe un posticino in questo grande archivio.
"Ma come?" obbietterebbe un generale o un baciapile, "questi goliardi mettono in ridicolo la morte, non hanno alcun rispetto per niente e per nessuno!"; mi piace pensare che chi sceglie di studiare l'arte o la medicina, invece di partire militare per esempio, dimostri un grande rispetto, non per la morte, ma per la vita.
Certo ci sarà una buona percentuale di stronzi (e di militari) anche tra le fila degli studenti come in ogni altra categoria di persone, e soprattutto tra i traduttori, ma dopo l'arte del lutto ed i memento mori che la nostra cultura cristiana ci ha impartiti è un bene sdrammatizzare un po' la morte e combatterla a colpi di vitalità.
Tra... (continua)
Les copains affligés, les copines en pleurs,
(continua)
(continua)
inviata da Mattié Crisantoi 6/9/2011 - 21:05
Amatevi
[2002]
Agricantus / Pivio / Aldo De Scalzi
Album: Calùra
Agricantus / Pivio / Aldo De Scalzi
Album: Calùra
Chiàncinu l'occhi mei
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 6/9/2011 - 08:10
Poulailler's song
Poulailler's song
Chanson française – Alain Souchon – 1976
Paroles : Alain Souchon
Musique : Laurent Voulzy
Connais-tu Alain Souchon ? As-tu souvenance d'une de ses chansons ? Oui, toi, mon ami Lucien l'âne ...
Oui, je crois bien, Marco Valdo M.I., mon ami. Une sorte de chanteur sirupeux, un peu mièvre dont on nous a rebattu les oreilles pendant des années et des années... Il plaisait assez aux pimbêches...
Je vois que tu le connais... Enfin, que tu connais le Souchon rangé des voitures, avalé par le système marchand... Mais il y eut un Souchon plus, disons, véridique, plus humain, plus audacieux, plus intéressant aussi, du coup. Et je vais te faire entendre une – tu me diras, une des rares... Mais une quand même, chanson de Souchon, écrite au vitriol. Une chanson d'une ironie infinie, d'une terrible véracité dans la manière dont elle raconte le discours des possédants et des puissants,... (continua)
Chanson française – Alain Souchon – 1976
Paroles : Alain Souchon
Musique : Laurent Voulzy
Connais-tu Alain Souchon ? As-tu souvenance d'une de ses chansons ? Oui, toi, mon ami Lucien l'âne ...
Oui, je crois bien, Marco Valdo M.I., mon ami. Une sorte de chanteur sirupeux, un peu mièvre dont on nous a rebattu les oreilles pendant des années et des années... Il plaisait assez aux pimbêches...
Je vois que tu le connais... Enfin, que tu connais le Souchon rangé des voitures, avalé par le système marchand... Mais il y eut un Souchon plus, disons, véridique, plus humain, plus audacieux, plus intéressant aussi, du coup. Et je vais te faire entendre une – tu me diras, une des rares... Mais une quand même, chanson de Souchon, écrite au vitriol. Une chanson d'une ironie infinie, d'une terrible véracité dans la manière dont elle raconte le discours des possédants et des puissants,... (continua)
Dans les poulaillers d'acajou,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/9/2011 - 22:11
D'Est et d'Ouest
D'Est et d'Ouest
Canzone française – D'Est et d'Ouest – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 44
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Figure-toi, Lucien l'âne mon ami, qu'il m'a fallu bien du temps pour arriver à écrire cette canzone, cette Histoire d'Allemagne, année 1945, selon Günter Grass.
Je me disais aussi qu'il y avait un certain temps que tu n'en avais plus écrite une de ces Histoires d'Allemagne... Je me demandais pourquoi ; mais j'imaginais bien qu'elle arrive un jour puisque tu avais décidé de faire le siècle complet.
En effet, mais 1945, c'est une année un peu particulière – celle de la fin de la guerre et spécialement, vue du côté où se situent nos conteurs – je te... (continua)
Canzone française – D'Est et d'Ouest – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 44
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Figure-toi, Lucien l'âne mon ami, qu'il m'a fallu bien du temps pour arriver à écrire cette canzone, cette Histoire d'Allemagne, année 1945, selon Günter Grass.
Je me disais aussi qu'il y avait un certain temps que tu n'en avais plus écrite une de ces Histoires d'Allemagne... Je me demandais pourquoi ; mais j'imaginais bien qu'elle arrive un jour puisque tu avais décidé de faire le siècle complet.
En effet, mais 1945, c'est une année un peu particulière – celle de la fin de la guerre et spécialement, vue du côté où se situent nos conteurs – je te... (continua)
D'Est et d'Ouest, l'ouragan est arrivé
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/9/2011 - 14:41
Adio Kattalina
(1982)
Esta canción es la que da nombre al álbum de 1982, Adio Kattalina, de uno de nuestros grupos favoritos de folk, y más aún, de folk vasco: Oskorri. Se trata de una canción popular, musicalizada con gran maestría técnica y vanguardismo, sin olvidar sus raíces, que parece hablar de un hombre que es detenido por desertor en alguna guerra española (no es descartable la guerra civil, aunque sería raro que hubiese dado una canción folklórica tan temprana sin temática social; aunque eso es posible, me inclino a pensar más en las guerras carlistas o en las guerras coloniales de Cuba, Filipinas o África del Norte, ya que de esos sucesos, sobre todo de las guerras coloniales, ha quedado un impresionante corpus folklórico bastante crítico con el sistema de alistamiento de entonces). Es una de las que más me gustan de Oskorri, no sólo por su conmovedora letra, sino por ese sonido, el sonido más... (continua)
Esta canción es la que da nombre al álbum de 1982, Adio Kattalina, de uno de nuestros grupos favoritos de folk, y más aún, de folk vasco: Oskorri. Se trata de una canción popular, musicalizada con gran maestría técnica y vanguardismo, sin olvidar sus raíces, que parece hablar de un hombre que es detenido por desertor en alguna guerra española (no es descartable la guerra civil, aunque sería raro que hubiese dado una canción folklórica tan temprana sin temática social; aunque eso es posible, me inclino a pensar más en las guerras carlistas o en las guerras coloniales de Cuba, Filipinas o África del Norte, ya que de esos sucesos, sobre todo de las guerras coloniales, ha quedado un impresionante corpus folklórico bastante crítico con el sistema de alistamiento de entonces). Es una de las que más me gustan de Oskorri, no sólo por su conmovedora letra, sino por ese sonido, el sonido más... (continua)
Goizean nintzen Santa
(continua)
(continua)
3/9/2011 - 16:25
Percorsi:
Disertori
La paz, por ti
Poema de Rafael Alberti
Musica de Gabriel Sopeña
Album: Una ciudad para la paz
En ese disco María José interpretó varias canciones; una de ellas está basada en el poema de Rafael Alberti "La paz, por ti" –del libro "Signos del día"–; canción, con música de Gabriel Sopeña, que en la voz de María José se convierte en un hermoso y apasionado alegato contra la guerra.
Fernando Lucini, Cantemos como quien respira.
Musica de Gabriel Sopeña
Album: Una ciudad para la paz
En ese disco María José interpretó varias canciones; una de ellas está basada en el poema de Rafael Alberti "La paz, por ti" –del libro "Signos del día"–; canción, con música de Gabriel Sopeña, que en la voz de María José se convierte en un hermoso y apasionado alegato contra la guerra.
Fernando Lucini, Cantemos como quien respira.
Por ti la luz del hombre es mas amada
(continua)
(continua)
3/9/2011 - 16:05
Dieu est nègre
Dieu est nègre
Chanson française – Dieu est nègre - Léo Ferré – 1958
Cette fois, Lucien l'âne mon ami, voici une chanson de notre ami Léo que les CCG avaient perdue de vue. Et quelle chanson ! Tu vas voir, une vraie belle chanson comme on n'en fait plus. Une chanson qui a certainement bien plu à Boris Vian et à son double étazunien Vernon Sullivan. Une chanson qui fait comme un écho à « I shall spit on your graves » de Sullivan, que Boris traduisit sous le titre hautement anti-guerrier de « J'irai cracher sur vos tombes ». Mais ceux qui auront été jusqu'à le lire (j'allais dire oser lire), comme toi mon ami Lucien l'âne, savent pertinemment que ce roman si bien traduit du français en français raconte vraiment une histoire du Sud des Zétazunis, une histoire de Louisiane ou d'Alabama. Une histoire torride à bien des égards ouverts. Au passage, rendons à Vian ce qui est à Vian et à Sullivan... (continua)
Chanson française – Dieu est nègre - Léo Ferré – 1958
Cette fois, Lucien l'âne mon ami, voici une chanson de notre ami Léo que les CCG avaient perdue de vue. Et quelle chanson ! Tu vas voir, une vraie belle chanson comme on n'en fait plus. Une chanson qui a certainement bien plu à Boris Vian et à son double étazunien Vernon Sullivan. Une chanson qui fait comme un écho à « I shall spit on your graves » de Sullivan, que Boris traduisit sous le titre hautement anti-guerrier de « J'irai cracher sur vos tombes ». Mais ceux qui auront été jusqu'à le lire (j'allais dire oser lire), comme toi mon ami Lucien l'âne, savent pertinemment que ce roman si bien traduit du français en français raconte vraiment une histoire du Sud des Zétazunis, une histoire de Louisiane ou d'Alabama. Une histoire torride à bien des égards ouverts. Au passage, rendons à Vian ce qui est à Vian et à Sullivan... (continua)
Y'avait dans la gorge à Jimmy
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/9/2011 - 23:16
A Love Supreme (for John Coltrane)
A love supreme
(continua)
(continua)
inviata da Carles Viadel 2/9/2011 - 13:29
(Just Another) Soldiers Song
A song inspired by the waste of human life that is war.
1916
(continua)
(continua)
inviata da Jon Wisbey 2/9/2011 - 13:14
Il Proibizionista
Version française – LE PROHIBITIONNISTE – Marco Valdo M.I. – 2011
Chanson italienne – Il Proibizionista – Skiantos – 2005
La consommation mondiale d'opiacées, de cocaïne et de drogues synthétiques est en constante et vertigineuse augmentation malgré la politique prohibitionniste de l'écrasante majorité des gouvernements....
Et les mafias continuent à faire des affaires en or et des dizaines de milliers de morts dans leurs guerres pour le contrôle des marchés.
Et des budgets toujours plus énormes sont consacrés par les États à la « guerre à la drogue » aux frais des (seuls) contribuables.
Et nos prisons (« une réalité inhumaine », Napolitano l'a dit) craquent et sur les 67000 détenus, 16000 sont des toxicodépendants.
Et me revient encore devant les yeux le cadavre martyrisé de Stefano Cucchi, arrêté en possession de drogue et ensuite, massacré par les « gardiens de l'ordre » et laissé crever par les « responsables de la santé »...
Chanson italienne – Il Proibizionista – Skiantos – 2005
La consommation mondiale d'opiacées, de cocaïne et de drogues synthétiques est en constante et vertigineuse augmentation malgré la politique prohibitionniste de l'écrasante majorité des gouvernements....
Et les mafias continuent à faire des affaires en or et des dizaines de milliers de morts dans leurs guerres pour le contrôle des marchés.
Et des budgets toujours plus énormes sont consacrés par les États à la « guerre à la drogue » aux frais des (seuls) contribuables.
Et nos prisons (« une réalité inhumaine », Napolitano l'a dit) craquent et sur les 67000 détenus, 16000 sont des toxicodépendants.
Et me revient encore devant les yeux le cadavre martyrisé de Stefano Cucchi, arrêté en possession de drogue et ensuite, massacré par les « gardiens de l'ordre » et laissé crever par les « responsables de la santé »...
LE PROHIBITIONNISTE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/9/2011 - 13:11
Medley: This Land Is Your Land / Pastures of Plenty / Land
da The Border / La Linea (2001)
Medley:
This Land is Your Land (Woody Guthrie, 1940)
Pastures of Plenty (Woody Guthrie, 1944)
Land (Lila Downs, Paul Cohen, 2001)
Italiano
English
Il mondo di oggi è un mondo di migranti. Lasciamo la nostra terra e veniamo nel "primo mondo". Arriviamo a Los Angeles e New York, Londra e Parigi, attraversiamo il confine in cerca di una vita migliore.
I politici e gli "esperti" spesso ci danno la colpa dei problemi sociali ed economici del momento. Com'è che un paese come gli Stati Uniti, che orgogliosamente si dichiara un "paese di immigrati" tratta gli immigrati come alieni da un altro pianeta? Questi cosiddetti "alieni" si prendono cura dei loro figli, raccogliono la loro frutta e la verdura, puliscono le loro case e accettano ogni lavoro immaginabile in cambio degli stipendi più bassi. È troppo chiedere che agli immigrati vengano garantiti i più... (continua)
Medley:
This Land is Your Land (Woody Guthrie, 1940)
Pastures of Plenty (Woody Guthrie, 1944)
Land (Lila Downs, Paul Cohen, 2001)
Italiano
English
Il mondo di oggi è un mondo di migranti. Lasciamo la nostra terra e veniamo nel "primo mondo". Arriviamo a Los Angeles e New York, Londra e Parigi, attraversiamo il confine in cerca di una vita migliore.
I politici e gli "esperti" spesso ci danno la colpa dei problemi sociali ed economici del momento. Com'è che un paese come gli Stati Uniti, che orgogliosamente si dichiara un "paese di immigrati" tratta gli immigrati come alieni da un altro pianeta? Questi cosiddetti "alieni" si prendono cura dei loro figli, raccogliono la loro frutta e la verdura, puliscono le loro case e accettano ogni lavoro immaginabile in cambio degli stipendi più bassi. È troppo chiedere che agli immigrati vengano garantiti i più... (continua)
It's a mighty long row that my poor hands have hoed
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 1/9/2011 - 22:08
Pastures of Plenty
The Asch Recordings Vol. 1 (1944)
Describing the travails and dignity of migrant workers in North America, it is evocative of the world described in John Steinbeck's The Grapes of Wrath. The tune is based on the ballad "Pretty Polly," a traditional English-language folk song from the British Isles that was also well known in the Appalachian region of North America.
Recorded by Pete Seeger, Harry Belafonte, Bob Dylan, Tom Paxton, Jesse Colin Young, Peter Tevis, Peter, Paul and Mary, Dave Van Ronk, Ramblin' Jack Elliot, Flatt and Scruggs, Will Geer, Kingston Trio, Country Joe McDonald, Odetta, The Alarm, Solas, Alison Krauss & Union Station, Paul Kelly, Lila Downs, Cisco Houston, Karl Denver, Scott H. Biram, The Travellers, Judy Collins, Jefferson Starship
Il pezzo fu arrangiato da Ennio Morricone e cantato da Peter Tevis per il film "Per un pugno di dollari" di Sergio Leone. (Ma Si veda qui questa osservazione di Cristian Veronesi)
Describing the travails and dignity of migrant workers in North America, it is evocative of the world described in John Steinbeck's The Grapes of Wrath. The tune is based on the ballad "Pretty Polly," a traditional English-language folk song from the British Isles that was also well known in the Appalachian region of North America.
Recorded by Pete Seeger, Harry Belafonte, Bob Dylan, Tom Paxton, Jesse Colin Young, Peter Tevis, Peter, Paul and Mary, Dave Van Ronk, Ramblin' Jack Elliot, Flatt and Scruggs, Will Geer, Kingston Trio, Country Joe McDonald, Odetta, The Alarm, Solas, Alison Krauss & Union Station, Paul Kelly, Lila Downs, Cisco Houston, Karl Denver, Scott H. Biram, The Travellers, Judy Collins, Jefferson Starship
Il pezzo fu arrangiato da Ennio Morricone e cantato da Peter Tevis per il film "Per un pugno di dollari" di Sergio Leone. (Ma Si veda qui questa osservazione di Cristian Veronesi)
It's a mighty hard row that my poor hands have hoed
(continua)
(continua)
1/9/2011 - 21:45
Ο Ναπολιτάνος
grazie di questa pagina e del suo commento. non conoscevo la canzone. bellissima.
Tizianp 1/9/2011 - 18:17
Jump You Fuckers (a Song for Wall Street)
[2008]
Album “Maybe Nothing's Wrong” del 2009
Con la premessa che sono solo un innocuo scrivano, che non ho mai torto una zampetta una nemmeno ad un ragno né intendo farlo in futuro, e che da un sito come questo non si può e non si deve incitare alla guerra (ma mandare a fare in culo chi la guerra la fà, questo sì, e che la faccia con le armi che uccidono o con quelle che affamano), beh, mi pare che avessero visto giusto – dal punto di vista dell’obiettivo da colpire, certamente non del metodo barbaro usato per colpirlo – gli anarchici italiani seguaci di Luigi Galleani che il 16 settembre 1920 fecero saltare un carro pieno di dinamite davanti al cuore finanziario dell’America e del mondo.
Certamente quell’attentato, di cui fu ritenuto responsabile un amico di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti – tal Mario Buda, romagnolo, che però negò fino alla morte l’addebito - fu una ritorsione particolarmente... (continua)
Album “Maybe Nothing's Wrong” del 2009
Con la premessa che sono solo un innocuo scrivano, che non ho mai torto una zampetta una nemmeno ad un ragno né intendo farlo in futuro, e che da un sito come questo non si può e non si deve incitare alla guerra (ma mandare a fare in culo chi la guerra la fà, questo sì, e che la faccia con le armi che uccidono o con quelle che affamano), beh, mi pare che avessero visto giusto – dal punto di vista dell’obiettivo da colpire, certamente non del metodo barbaro usato per colpirlo – gli anarchici italiani seguaci di Luigi Galleani che il 16 settembre 1920 fecero saltare un carro pieno di dinamite davanti al cuore finanziario dell’America e del mondo.
Certamente quell’attentato, di cui fu ritenuto responsabile un amico di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti – tal Mario Buda, romagnolo, che però negò fino alla morte l’addebito - fu una ritorsione particolarmente... (continua)
Hey Mr Wall Street on the Fiftieth floor,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 1/9/2011 - 10:24
Listen
[2011]
Dall’album “Liberty”
Dall’album “Liberty”
Listen to the sound that you hear
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 1/9/2011 - 08:50
Dio lo vuole!
Chanson italienne – Dio lo vuole !a – Guido Podrecca – vers 1900
Il me plaît de signaler cette chanson surtout à Marco Valdo M.I. Et surtout, à Lucien Lane pour els motifs qui suivent.
Les socialistes romains Guido Podrecca, journaliste, et Gabriele Galantara, dessinateur et caricaturiste, fondèrent en 1892 une revue de satire politique qu'ils nommèrent « L’Asino » (L'Âne), un journal qui se proposait de défendre le peuple, comparé à l'utile bourricot, patient et battu, des pièges des prêtres, de la papauté et des puissants. Quand, à partir de 1901, les catholiques, organisés dans les FUCI (Unions étudiantes) et la Démocratie chrétienne, commencèrent à se préparer à descendre dans l'arène politique, « Goliardo » et « Ratalanga » - surnoms des deux rédacteurs de l'Asino – décidèrent de passer à la contrattaque et à travers la revue se consacrèrent à des violentes campagnes anticléricales,... (continua)
Il me plaît de signaler cette chanson surtout à Marco Valdo M.I. Et surtout, à Lucien Lane pour els motifs qui suivent.
Les socialistes romains Guido Podrecca, journaliste, et Gabriele Galantara, dessinateur et caricaturiste, fondèrent en 1892 une revue de satire politique qu'ils nommèrent « L’Asino » (L'Âne), un journal qui se proposait de défendre le peuple, comparé à l'utile bourricot, patient et battu, des pièges des prêtres, de la papauté et des puissants. Quand, à partir de 1901, les catholiques, organisés dans les FUCI (Unions étudiantes) et la Démocratie chrétienne, commencèrent à se préparer à descendre dans l'arène politique, « Goliardo » et « Ratalanga » - surnoms des deux rédacteurs de l'Asino – décidèrent de passer à la contrattaque et à travers la revue se consacrèrent à des violentes campagnes anticléricales,... (continua)
DIEU LE VEUT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/8/2011 - 21:20
Ora lo so (Mostar)
(Testo e musica di Emanuele Dabbono)
Scappare o tendere una mano
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/8/2011 - 20:03
Percorsi:
Guerre nei Balcani negli anni '90, Ponti
L'Internationale
ITALIANO / ITALIAN 4
Noi siamo i Proletari in Lotta!
Noi siamo i Proletari in Lotta! (We are the Struggling Proletarians!)
Franco Fortini - Luigi Manconi - Pino Masi, 1970
Noi siamo i Proletari in Lotta!
Noi siamo i Proletari in Lotta! (We are the Struggling Proletarians!)
Franco Fortini - Luigi Manconi - Pino Masi, 1970
Una delle tante – e molto simili fra loro - versioni della cosiddetta “Internazionale di Fortini” (forse una sua "protoversione"). Questa fu scritta da Franco Fortini, Luigi Manconi e Pino Masi mentre aspettavano un qualche treno alla stazione Cadorna di Milano nel 1970.Testo trovato su Pino Masi. Quarant’anni di canzoni. Dal Canzoniere Pisano al Tribal Karma Ensemble [Bartleby]
Noi siamo i Proletari in lotta!
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 31/8/2011 - 15:32
Lettera mai scritta
Когда-нибудь написанное письмо
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/8/2011 - 13:57
O Fallada, da du hangest (Ein Pferd klagt an)
Testo trovato su Il Deposito
UN CAVALLO SI LAMENTA
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 31/8/2011 - 11:47
A lu vinti di innaru na matina (Il giorno di San Sebastiano)
IL VENTI DI GENNAIO, UNA MATTINA
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 31/8/2011 - 10:48
El pover Luisin
anonimo
Il Castelin sara' il combattente Bartolomeo Bessi Castellini, forlivese. Cercalo sull'internet,
Antonio 31/8/2011 - 01:57
Sole silenzioso
La biografia del gruppo non so da dove sia stata ripresa, ma non credo che l'abbiamo scritta noi. Ora semmai la integro con l'articolo di Wikipedia. Ciao
CCG/AWS Staff 30/8/2011 - 23:12
Dio lo vuole!
Errata corrige all'introduzione: Galantara fu sì contro la guerra di Libia, fu sì in seguito un antifascista ma in mezzo fu un fervente interventista perchè (detto malamente, semplificando) come molti socialisti amava la Francia "democratica" e disprezzava la Germania "reazionaria"...
Bartleby 30/8/2011 - 21:37
A paghjella di l'impiccati
Quatrième couplet [Quarta strofa] :
Sè vo ghjunghjite in Niolu
(continua)
(continua)
inviata da mauriziu 30/8/2011 - 15:09
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Intervista al Corriere della Sera, 1996