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Prima del 2011-9-8

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È proprio inutile

È proprio inutile
[1966?]
Testo trovato su Pino Masi. Quarant’anni di canzoni. Dal Canzioniere Pisano al Tribal Karma Ensemble

“Fu allora che, dai cortili delle Accademie delle Belle Arti (fin lì ben poco utilizzate), dalle soffitte dove dipingevi isolato in quarantena, dalle aule delle sedi universitarie, dalle misere stanze in affitto dove, separato, studiavi, dalle entusiasmanti - ma solo estive - escursioni in autostop (nelle culture di un’Europa vissuta solo ‘on the road’) e dalla assidua lettura dei coevi poeti e scrittori californiani, [fu allora che] la nostra deliziosa pratica, sostanzialmente innocua e socialmente indispensabile, dell'appena scoperto e universalmente diffuso 'love&peace' - gioiosa affermazione del diritto di tutti alla vita - dovette trovare - e fu così anche nell'Arte - altre forme (nella naturale nostra opposizione mondiale alla guerra, nel dissenso alla politica dei blocchi... (continua)
É proprio inutile
(continua)
inviata da Bartleby 31/8/2011 - 14:22
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Effetti collaterali

Effetti collaterali
(2008)

Filippo Margheri - voce
Ghigo Renzulli - chitarra
Roberto Terzani - Basso
Gianmarco Colzi - batteria
Effetti collaterali
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/8/2011 - 14:03
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Il peggio è passato

Il peggio è passato
2009
Barabba

Una storia d'amore della mia generazione, con la precarietà e la disoccupazione, che poi diventano anche precarietà personale...
La Maleducazione, la disocuppazione,
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/8/2011 - 13:44
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O Fallada, da du hangest (Ein Pferd klagt an)

O Fallada, da du hangest (Ein Pferd klagt an)
[1922? 1932?]
Parole di Bertolt Brecht
Musica di Hanns Eisler
Nel disco di Ernst Busch, “B.B. - Legenden, Lieder, Balladen 1914-1924” (Aurora Schallplatten, 1965/67), dove il brano viene datato al 1922 mentre altrove si dice che Eisler, Brecht ed Helene Weigel lo composero insieme a Berlino nel 1932.
Ich zog meine Fuhre trotz meiner Schwäche
(continua)
inviata da Bartleby 31/8/2011 - 11:47
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A lu vinti di innaru na matina (Il giorno di San Sebastiano)

A lu vinti di innaru na matina (Il giorno di San Sebastiano)
[1993]
Dalla colonna sonora del misconosciuto film di Pasquale Scimeca “Il giorno di San Sebastiano”.



Sicilia, Caltavuturo, provincia di Palermo, 19 gennaio 1893.
I braccianti agricoli della locale cooperativa si diedero appuntamento per occupare all’alba del giorno seguente 250 ettari di terra in contrada Sangiovannello, un appezzamento che l’amministrazione comunale del sindaco Giuffrè aveva loro promesso da tempo ma che mai era stato assegnato. Ora loro andavano a prenderselo. All’alba del 20 gennaio i contadini invasero le terre e cominciarono a dissodarle. Subito arrivarono i soldati di stanza nel paese al comando del tenente Guttalà, che chiese agli occupanti di disperdersi. Subissati dai fischi e dagli insulti i militari pensarono bene di smammare, ma di lì a poco tornarono accompagnati da un drappello di carabinieri e da alcuni campieri mafiosi, a fucili spianati… Bastò poco,... (continua)
A lu vinti di innaru na matina,
(continua)
inviata da Bartleby 31/8/2011 - 10:47

Canto dei minatori

Canto dei minatori
[1882]
Dalla raccolta poetica intitolata “Giustizia”, pubblicata per la prima volta a Catania nel 1883 e poi ripubblicata con integrazioni nel 1915 a Milano con il titolo “Giustizia ed altre poesie politiche e sociali”. Di questa stessa raccolta fa pure parte il Canto dei mietitori.
Testo trovato sul blog di Salvatore Lo Leggio

Una poesia-canzone che anticipa di una decina di anni i sentimenti che tra il 1891 ed il 1893 saranno alla base del movimento democratico e socialista dei Fasci siciliani, schiacciato nel sangue dai carabinieri di Francesco Crispi.
In realtà Rapisardi, allo scoppiare dei moti siciliani, consigliò la calma, ritenendo che la rivolta fosse “intempestiva” e mancasse di chiari obiettivi e di leader efficienti. Fu attaccato per questo da molti socialisti del settentrione, ai quali a tono rispose: “Io ho finalmente consigliato la moderazione e la calma, perchè non ho... (continua)
Tra cieche forre, tra rocce pendenti
(continua)
inviata da Bartleby 31/8/2011 - 09:16

L'inno dei divoratori

L'inno dei divoratori
[1902]
Dalle colonne della rivista satirica “L’Asino”, di Guido Podrecca e Gabriele Galantara.
Scritto dal Podrecca anni prima della sua deriva colonialista, interventista e protofascista.
Testo trovato sul blog di Salvatore Lo Leggio

Una canzonicina che suona bene anche 110 anni dopo, oggi che i porci al potere (quelli che “tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”) chiedono ancora una volta ai soliti “asini” i soliti sacrifici lacrime & sangue…

AN-DA-TE A FA-RE IN CU-LO!!!

[Per la cronaca dei tempi, Bernardo Tanlongo era il governatore della Banca Romana alla fine dell’800 e fu allora protagonista di uno scandalo politico-finanziario che travolse il governo Giolitti; per “riscatto ferroviario” s’intende invece la statalizzazione delle ferrovie che anche dopo l’Unità rimasero per decenni, e fine al 1905, anno della creazione delle FF.SS, in mano a compagnie private in regime di convenzione, con tutto quello che ciò comportava in termini di inefficienza, sprechi e corruzione.]
Su ministri, segretari,
(continua)
inviata da Bartleby 30/8/2011 - 16:08

Dio lo vuole!

Dio lo vuole!
[Primi anni del 900]
Mi preme di segnalare questa canzone soprattutto a Marco Valdo M.I. e – soprattuttissimo - a Lucien Lane, per i motivi che seguono.

I socialisti romani Guido Podrecca, giornalista, e Gabriele Galantara, disegnatore e caricaturista, fondarono nel 1892 una rivista di satira politica che chiamarono “L’Asino”, un giornale che si proponeva di difendere il popolo, paragonato al somaro utile, paziente e bastonato, dagli inganni dei preti, del papato e dei potenti. Quando, a partire dal 1901, i cattolici, organizzati nelle neonate FUCI e Democrazia cristiana italiana, si cominciarono a preparare per la discesa nell’agone politico, “Goliardo” e “Ratalanga” – questi i soprannomi dei due redattori de “L’Asino” – decisero di passare al contrattacco e attraverso la rivista si dedicarono a violente campagne anticlericali, in seguito alle quali “L’Asino” fu più volte sequestrato dalle... (continua)
Dio lo vuole!
(continua)
inviata da Bartleby 30/8/2011 - 15:34
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Cumiziu

Cumiziu
[1978]
Dall’album che raccoglie le canzoni tratte dallo spettacolo musicale “Cantende s’istoria nostra”.

Il duro lavoro in miniera, l’incidente, la morte, la protesta dei minatori che lavorano nelle profondità della terra per quattro soldi, rischiando la vita, per ingrassare i proprietari, quei ricchi che poi depredano e violentano la Sardegna costruendo nei posti più belli alberghi di stralusso per altri ricchi sfruttatori come loro, mentre i minatori non hanno quasi di che campare…
Totu sa di' marrendi
(continua)
inviata da Bartleby 30/8/2011 - 14:02
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I pistacchi di Adele

I pistacchi di Adele
[2010]
Testo e Musica di Cono Cinquemani
Ghiacciavo dentro e fuori ridevo
(continua)
inviata da giorgio 30/8/2011 - 13:15
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El otro extranjero

El otro extranjero
[2003]
Album “Los Prisioneros”

“Esta canción va dedicada para los otros extranjeros, los Angelini, los Matte, los Claros, los Piñera, los Luksic, los Edwards…”, tutti nomi delle famiglie imprenditoriali più note e più ricche del Cile (e talune del mondo, secondo le classifiche della rivista Forbes). C’è anche quella dell’attuale presidente cileno, Miguel Juan Sebastián Piñera Echenique, imprenditore, speculatore di borsa e magnate con una fortuna stimata in 400 milioni dollari, il quarto uomo più ricco del Cile, al numero 488 a livello mondiale.

In questo fotogramma Canal 13 sbagliò la didascalia a Piñera, confermando involontariamente la tesi sostenuta da Los Prisioneros in questa canzone, che sia proprio lui, El Presidente, uno dei peggiori extranjeros in Cile, extranjero de adentro.
Ancora una notarella: Canal 13 è un canale televisivo nazionale di proprietà della potente famiglia... (continua)
Si, ahora que el racismo se pone al frente
(continua)
inviata da Bartleby 30/8/2011 - 11:21
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Quieren dinero

Quieren dinero
[1986]
Album “Pateando piedras”

Una delle canzoni più famose di Jorge González de Los Prisioneros, resa ancora più famosa dalle alterazioni nel testo quando fu eseguita dal vivo nel 2002, in occasione della partecipazione del gruppo alla manifestazione Teletón 2002, e nel 2003, anno d’inizio dei bombardamenti statunitensi sull’Iraq, durante il Festival di Viña del Mar.

Nel 2002 Los Prisioneros furono incautamente ingaggiati dagli organizzatori della gara di solidarietà Teletón e Jorge González, non appena salito sul palco, nell’annunciare questa canzone – già provocatoria di per sé, visto lo scopo della manifestazione – dichiarò senza peli sulla lingua:

"¡Que lindo! ¿no?, que bonito que se pueda transformar una cosa en otra, que de todo el ego gigante, que de todas las ganas de figurar que tienen los artistas podamos transformarlo en ayuda a los niños, que de la avaricia y el sentido... (continua)
Es mentira eso del amor al arte
(continua)
inviata da Bartleby 30/8/2011 - 09:57
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Poder elegir

Poder elegir
[1987]
Album "La cultura de la basura"

Questa canzone - e tutto l'album da cui è tratta - rivela la netta opposizione della band di Claudio Narea, Jorge González e Miguel Tapia alla dittatura militare di Augusto Pinochet... Ci sono persone che si nutrono del nostro silenzio, la loro forza è l'ignoranza di noi tutti, sono vampiri che pensano che noi ci accontentiamo di sopravvivere e fanno in modo che tutto vada avanti in questo modo... Dobbiamo smettere di piangere, di piangerci addosso, e domandare giustizia e lottare, vogliamo scegliere, decidere, anche se è difficile, anche se siamo impauriti e frustrati, anche se quelli ci ridono in faccia dopo aver versato tonnellate del nostro sangue, anche se si tratta solamente di dirlo con una canzone...

Di lì a pochi anni, all'inizio del 1991, una commissione presieduta dal giurista Raúl Rettig avrebbe per la prima volta offerto le cifre delle... (continua)
La vida no es broma
(continua)
inviata da Bartleby 29/8/2011 - 21:56
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Ni negro ni blanco

Ni negro ni blanco
Album: Los Sueños Locos - 2001
Ni negro del todo, ni del todo blanco
(continua)
29/8/2011 - 20:38
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La voce di Pasolini

La voce di Pasolini
Pasolini aveva già prefigurato un mondo in cui le lotte per la pace sarebbero state ancora più difficili nell'omologazione verso il basso in cui oggi ci dibattiamo
La voce di Pasolini era sconsacrazione, era sacralità,
(continua)
inviata da Claudia 29/8/2011 - 17:40
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Verso le barricate del futuro

Verso le barricate del futuro
Pur nel degrado antropologico in cui ci dibattiamo, la speranza che le nostre lotte per la pace e la libertà lascino un segno è sempre forte. Comunque qualcosa del nostro impegno resterà anche nelle future lotte per un mondo migliore.
Siamo l'algebrico ripetersi del tempo
(continua)
inviata da Claudia 29/8/2011 - 17:34
Percorsi: Barricate
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Lo estamos pasando muy mal

Lo estamos pasando muy mal
[1987]
Incredibile e potentissima spoken-song che avrebbe dovuto essere il lato B di Lo estamos pasando muy bien ma che fu censurata dalla stessa casa discografica del gruppo, la EMI cilena. Potè vedere la luce solo dieci anni più tardi nella doppia raccolta intitolata “Ni por la razón, ni por la fuerza”.

Il quotidiano lavoro, la “missione” di un agente della DINA, la polizia politica della dittatura di Pinochet…
E’ un testo che rende in modo impressionante quella che fu ed è la mentalità, intrisa della solita retorica DioPatria&Bandiera e di viscerale odio anticomunista, dei servi che - ieri come oggi, in Cile ed altrove – hanno difeso e difendono armi in pugno e con tutta la ferocia di cui sono capaci gli interessi della casta al potere e lo status quo.
Esa mañana desperté de inmediato, concilié el sueño sólo con ayuda de pastillas.
(continua)
inviata da Bartleby 29/8/2011 - 15:17
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Lo estamos pasando muy bien

Lo estamos pasando muy bien
[1987]
Singolo del 1987 poi incluso nell’album “La cultura de la basura”

A compendio di questa canzone ironica, sul lato B ci sarebbe dovuta essere una spoken-song significativamente intitolata “Lo estamos pasando muy mal” in cui Jorge González, voce del gruppo, raccontava dell’ “importante missione” di un agente della DINA, la polizia politica del dittatore Pinochet… Fu la stessa etichetta discografica del gruppo, la EMI, ad imporre la censura del brano, che comparve poi solo 10 anni dopo nella doppia raccolta intitolata “Ni por la razón, ni por la fuerza”.
Como puedes ver las vitrinas están llenas de cosas que comprar
(continua)
inviata da Bartleby 29/8/2011 - 14:51
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¿Por qué los ricos?

¿Por qué los ricos?
[1986]
Album “Pateando Piedras”

Una canzone sempre attuale, specie alla luce della grande mobilitazione studentesca che in Cile proprio in queste ore sta dando del bel filo da torcere a Sebastian Pinera, il Berlusconi andino…
Van a sus colegios a jugar
(continua)
inviata da Bartleby 29/8/2011 - 14:23
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Mientras sigan ocurriendo algunas cosas

Mientras sigan ocurriendo algunas cosas
[1994]
Album “A mis compañeros”
Mientras vaya un niño vagabundo,
(continua)
inviata da Bartleby 29/8/2011 - 13:19
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Compañero Salvador

Compañero Salvador
[1994]
Album “A mis compañeros”
Yo tengo la piel de barro y el alma color de luna,
(continua)
inviata da Bartleby 29/8/2011 - 12:10
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En esta época

En esta época
[1988]
Da “Schwenke & Nilo Volumen III”

… Sono stufo di vedere che c’è gente da queste parti che va dicendo che le cose qui vanno male, ‘sti poeti e cantanti, scrittori e studenti che non sanno fare altro che protestare, che non sanno come vanno davvero le cose, che non si rendono conto che oggi chiunque può comprare qualsiasi cosa, e che persino i poveri possono fumare sigarette di qualità, fumo da “high life”…
En esta época en que vivo
(continua)
inviata da Bartleby 29/8/2011 - 11:24
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Nos fuimos quedando en silencio

Nos fuimos quedando en silencio
[1983]
E’ la bellissima canzone che apre “Schwenke & Nilo Volumen 1”, disco d’esordio per questo duo cileno, una delle massime espressioni del movimento musicale del Canto Nuevo.

E per fortuna in Cile non sono più molti quelli che se ne stanno in silenzio, anche se i carabineros – allora come oggi – continuano ad uccidere
Nos fuimos quedando en silencio
(continua)
inviata da Bartleby 29/8/2011 - 11:04
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Born in Xixax

Born in Xixax
(1982)
Album: NunSexMonkRock
This is again radio Yerevan with our news
(continua)
28/8/2011 - 23:02
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Важно с девочками простились

Важно с девочками простились
Важно с девочками простились,
(continua)
inviata da Claire NIKITINA 28/8/2011 - 20:50
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America!

America!
[2011]
Album "Apocalypse", il terzo realizzato a proprio nome dal leader degli Smog.

"E' un'apocalisse privata, intima ("My Apocalypse", è ripetuto in più punti), quella inscenata nei sette intensi movimenti dell'ultimo disco di Bill Callahan. Anche quando lo sguardo pare abbracciare una dimensione politica, come in America!, lo fa per marcare l'inadeguatezza dell'autore a "servire la patria", a seguire l'esempio di quell'esercito di folksinger i cui grandi sono passati in rassegna nei versi della canzone ("Captain Kristofferson, Buck Sergeant Newbury, Leatherneck Jones, Sergeant Cash - what an army!"). L'America di Callahan non è dentro la storia, ma nella natura, tra paesaggi da western crepuscolare e la wilderness salvifica di H.D. Thoreau: un luogo dell'anima suggerito dal dipinto di Paul Ryan in copertina..." (Yuri Susanna su Roots Highway)

I quattro mostri sacri del genere musicale... (continua)
America! America! America! America!
(continua)
inviata da Bartleby 28/8/2011 - 14:54
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Oot Bool Prem (Get Up Speak Love)

Oot Bool Prem (Get Up Speak Love)
[2004]
Lyrics & Music by Rishi Raj
Album: Pukka


As an Indian kid born and raised in America I have seen a lot of hating, jealously, gossip, sizing up in regards to financial status, educational status, caste, etc. that goes on amongst all my middle eastern brothers and sisters. It has frustrated me enough to send a strong message to all my people, which is Fuck war and Fuck hate. We all come from the same roots and land so lets spread some Desi love instead of saying we are so different and ignore each other or act like we don't have the same cultural roots. No matter what religion or whether we're from Pakistan or India, FOB or ABCD, we're all the same people, we're all brothers and sisters. In the song I give some history on how my Punjabi family roots and forefathers were actually forced from Pakistan during the 1947 partition into India, just like many families were. I commend... (continua)
Don't you know you're walking on the same land?
(continua)
inviata da giorgio 28/8/2011 - 09:28
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Veo Veo

Veo Veo
En el disco "Principios y declaraciones", de César de Centi y José Luis Paz –y vuelve a aparecer la "nueva canción gallega"– podemos encontrar una canción de José Luis, llamada "Veo, veo", que esta tarde uno a nuestro clamor.

Fernando Lucini, Cantemos como quien respira
Veo, veo ¿qué ves? veo aviones que se estrella, veo torres caer,
(continua)
27/8/2011 - 22:40
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La paz es verde

La paz es verde
El sol se iba apagando
(continua)
27/8/2011 - 22:33
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Grido a Roma

Grido a Roma
da "Poetas en Nueva York" (1986) disco tributo a Federico García Lorca
basata sulla poesia "Grito hacia Roma"

Riprendo l'introduzione da "La Zamarra de Gustavo:

La poesia è una serie denunce contro la Chiesa Cattolica degli anni '20, a cominciare dall'alleanza con il regime fascista di Mussolini, la cecità della Chiesa di fronte alla fame delle moltitudini, la sua orribile opulenza e ipocrisia, la repressione morale (Lorca, credente ed omosessuale la conosceva bene) e allo stesso tempo chiede alla Chiesa di volgere lo sguardo verso chi soffre.

Così il nostro Garcia Lorca, amico dei neri e dei gitani, capitano di poesia (come scriveva Celso Emilio) dirigeva il suo grido verso Roma.
Perché non c'è più chi divida il pane e il vino,
(continua)
26/8/2011 - 23:52
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La memoria difesa

La memoria difesa
Non è per sempre la memoria
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/8/2011 - 18:43
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Le travail, c'est la santé

Le travail, c'est la santé
Le travail, c'est la santé

Chanson française - Le travail, c'est la santé – Henri Salvador – 1965
Texte de Maurice Pon

Finalement, Lucien l'âne mon ami, la voici cette chanson dont des millions de travailleurs ont fait leur chant de combat au grand dam des responsables des organisations qui les encadrent et qui promeuvent (encore !!! Si, si....) la « valeur sûre » du travail et à la grande terreur des patrons. Cette chanson, ils ont toujours voulu la ramener, la réduire au rang d'un chansonnette un peu ridicule et simplette. Mais il faut savoir lire entre les lignes et voir que dénoncer ainsi le travail est une œuvre de salubrité publique. En règle générale, le travail – comme l'alcool – tue lentement, sauf accident... et il y en a... Beaucoup ! Alors, on meurt tout de suite ou on est mutilé à vie...

Oui, en effet, dit Lucien l'âne en baillant comme une baleine. Moi, le travail, ça me... (continua)
Le travail, c'est la santé.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/8/2011 - 15:17
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Abele

Abele
[2011]
Testo e Musica di Edoardo De Angelis e cuntu (parratu) 'i Mimmo Cuticchio
Album: SALE DI SICILIA

A proposito ancora di riscrivere la storia... bisognerebbe sempre provarci.. mai fidarsi di quello che fu scritto, che ci venne tramandato..(da chi?) Mai prestar fede ai cosiddetti "buoni"
– Quindi allora.. papà! I due fratelli stanno camminando insieme per quel sentiero, ma… ma dove stanno andando? Ma qui dove siamo in Paradiso? –
(continua)
inviata da giorgio e DonQuijote82 in contemporanea 25/8/2011 - 13:02
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Atrocities

Atrocities
[1998]
Album “Antony and the Johnsons”

La tristezza e l’impotenza di Dio di fronte alle atrocità commesse dagli uomini, anime perdute, nelle loro storie personali così come nella Storia…
God visits all lost souls
(continua)
inviata da Bartleby 25/8/2011 - 12:06
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Un giorno qualunque

Un giorno qualunque
Album: Spettri
oggi col sole sorge una novità
(continua)
inviata da DonQuijote82 24/8/2011 - 15:42
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Ἀσπίδι μεν Σαίων τις ἀγάλλεται [Fr. West 5, Tarditi 8]

Ἀσπίδι μεν Σαίων τις ἀγάλλεται [Fr. West 5, Tarditi 8]

Su Archiloco poeta di Ares soldato delle Muse si trova un interessante approfondimento sul motivo archilocheo della guerra, c'è anche il frammento in greco (che speriamo di aver convertito correttamente).

E inoltre c'è da ricordare che della poesia greca, da Omero in poi ci sono arrivate solo le parole, ma esisteva anche la musica e quindi potremmo inserirle a tutti gli effetti tra le canzoni.

Da wikipedia:
Archiloco fu un grande innovatore anche nel campo della musica: a lui secondo la tradizione si deve l'invenzione della parakataloghè, il recitativo musicale tipico della poesia giambica dove la voce narrante era cioè accompagnata da uno strumento a corda o a fiato, senza arrivare al canto spiegato vero e proprio. A tutt'oggi, però, non è ancora chiaro in cosa quest'ultimo si differenziasse dal recitativo dell'epica.

(DonQuijote82)


Questo frammento è catalogato come Fr. 5 di West
ἀσπίδι μὲν Σαίων τις ἀγάλλεται, ἣν παρὰ θάμνῳ,
(continua)
inviata da DonQuijote82 24/8/2011 - 11:02
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Civil War

Civil War
[1996]
Scritta da Phil Campbell, Lemmy Kilmister, Mikkey Dee e Max Ax
La canzone che apre l'album intitolato "Overnight Sensation"
White noise is coming
(continua)
inviata da anonymous 24/8/2011 - 03:38
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Il Proibizionista

Il Proibizionista
[2005]
Dall’album “Sogno improbabile”

Ed il consumo mondiale di oppiacei, cocaina e droghe sintetiche è in costante e vertiginoso aumento nonostante la politica proibizionista della stragrande maggioranza dei governi…
E le mafie continuano a fare affari d’oro e decine di migliaia di morti nelle loro guerre per il controllo dei mercati
E budget sempre più ingenti vengono stanziati dagli Stati per la “guerra alla droga” a spese dei (soliti) contribuenti…
E le nostre carceri (“una realtà disumana”, l’ha detto Napolitano) scoppiano e dei 67.000 detenuti 16.000 sono tossicodipendenti…
E mi tornano ancora agli occhi le strazianti immagini del cadavere martoriato di Stefano Cucchi, arrestato per possesso di droga e poi massacrato da “tutori dell’ordine” e lasciato crepare da “tutori della salute”…
Sia ben chiaro ai cittadini
(continua)
inviata da Bartleby 23/8/2011 - 13:02
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Skiantos: Lardo ai giovani!

Skiantos: Lardo ai giovani!
[2005]
E’ la canzone che apre l’album “Sogno improbabile” degli Skiantos

Anche questa non è una CCG DOCG, ma è pur sempre una canzone contro una delle piaghe del nostro tempo, forse anche peggiore della guerra: i raduni dei giovani cattolici, tipo il recente GMG in Spagna o il nostrano annuale Meeting di CL a Rimini… Come direbbe il grande Andrea Pazienza, “hanno fatto più danni della peronospora dei busoni”
Ci vediamo all'oratorio
(continua)
inviata da Bartleby 23/8/2011 - 11:32
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Paese Scarpa (Cosa pretendi da un paese che ha la forma di una scarpa?!?)

Paese Scarpa (Cosa pretendi da un paese che ha la forma di una scarpa?!?)
[1993]
Album “Saluti da Cortina”
Scritta da Roberto "Freak" Antoni e Fabio "Dandy Bestia" Testoni

Canzone che fà il paio con Gli italiani son felici, alla quale rimando per il commento…
Nella penisola italiana
(continua)
inviata da Bartleby 23/8/2011 - 11:15
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Gli italiani son felici

Gli italiani son felici
[1987]
Da “Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti”, album che segna il ritorno in formazione di Roberto "Freak" Antoni e Fabio "Dandy Bestia" Testoni.
Il titolo del disco è anche il titolo di un libro scritto da Freak Antoni e pubblicato nel 1991.

Non è proprio una CCG DOCG ma, forse, potrebbe stare insieme alle tante “canzoni della guerra dei centomila anni che i ricchi fanno ai poveri”, come direbbe il nostro Marco Valdo M.I..

Dedicata alle manovre e alle manovrine sulla pelle dei soliti babbioni (noi), ai Tremonti e al tramonto di questo nostro “Paese Scarpa”, sempre per citare gli Skiantos.
Se hai già fatto l'opevaio
(continua)
inviata da Bartleby 23/8/2011 - 11:00
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Sono contro

Sono contro
[1987]
Da “Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti”, album che segna il ritorno in formazione di Roberto "Freak" Antoni e Fabio "Dandy Bestia" Testoni.
Il titolo del disco è anche il titolo di un libro scritto da Freak Antoni e pubblicato nel 1991.
Non ci credo
(continua)
inviata da Bartleby 23/8/2011 - 10:31
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Tu ci tieni

Tu ci tieni
[1980]
Dall’album “Pesissimo!”, il primo senza Roberto "Freak" Antoni e Fabio "Dandy Bestia" Testoni.
Lo so che ci tieni,
(continua)
inviata da Bartleby 23/8/2011 - 10:13
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Riformato

Riformato
[1982/1987/2005]
La prima versione risale al 1982 e si trova come remix nell’abbastanza recente ristampa in cd dell’album “Pesissimo” di quell’anno.
La seconda versione – quella che segue – era inclusa invece nell’album “Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti” del 1987.
Io gli ho detto che ero strano
(continua)
inviata da Bartleby 23/8/2011 - 09:54
Percorsi: Naja di merda
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Karabigniere blues

Karabigniere blues
[1978/2003]
Album “MONO tono”, il secondo degli Skiantos, ristampato in cd nel 2003 con alcune bonus tracks tra le quali questa.
Scritta da Roberto "Freak" Antoni e Fabio "Dandy Bestia" Testoni
Io mi metto la divisa
(continua)
inviata da Bartleby 23/8/2011 - 09:25
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Sei bella negli occhi

anonimo
Testo e note da Il Deposito.org:

"Fonte: A.V. Savona (a cura di), 2 LP Le canzoni degli emigranti, Vedette Zodiaco VPA 8115-8122.

Informazioni: Canto di separazione (per guerra o emigrazione) probabilmente di autore colto, di fine '800. Diffusa in Lazio e Marche.Nota anche come "Coraggio ben mio"."
Sei bella negli occhi
(continua)
inviata da Maria Cristina 22/8/2011 - 16:50
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Dante Di Nanni

Dante Di Nanni
[2010]
Album: Traccia una rotta



Dante Di Nanni(Torino, 27 marzo 1925 - Torino, 18 maggio 1944) nacque in una famiglia di immigrati, provenienti dalla Puglia; operaio nelle fabbriche cittadine, proseguì gli studi nelle scuole serali. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale arruolato in aeronautica, dove rimase fino all'8 settembre 1943, data in cui venne annunciato l'Armistizio di Cassibile, firmato il giorno 3. Abbandonato il servizio militare si rifugiò nelle montagne piemontesi dove si aggregò ad una delle prime bande partigiane a Boves, guidata da Ignazio Vian. Dispersa la formazione a seguito di un vasto attacco delle divisioni SS di Joachim Peiper, che tra l'altro effettuarono un eccidio proprio a Boves, tornò a Torino, dove si arruolò nei GAP di Giovanni Pesce. Il 17 maggio 1944, insieme ai compagni Pesce, Bravin e Valentino, effettuò un attacco ad una stazione radio sulla Stura,... (continua)
Dante è sdraiato sul letto e respira veloce
(continua)
inviata da giorgio 21/8/2011 - 08:37
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Νικόλας Άσιμος/ Nikolas Asimos: Καταρρέω

Νικόλας Άσιμος/ Nikolas Asimos: Καταρρέω
Στίχοι: Νικόλας Άσιμος
Μουσική: Νικόλας Άσιμος
Πρώτη εκτέλεση: Βασίλης Παπακωνσταντίνου
"Χαιρετίσματα" - 1988

Katarrèo
Testo e musica di Nikolas Assimos
Prima interpretazione di Vassilis Papakonstandinou
"Heretìsmata/Saluti" - 1988

Canzone di quella fase storica in cui le azioni maschili cominciarono a crollare, ché il rating ce lo fecero le donne...Qui il punto di vista è ironicamente maschile, del genere stralunato. La situazione mi ricorda un po' il Disperato erotico stomp di Dalla, ma non si sviluppa in quella sagacissima narrazione che fece dell'exploit del Bolognese un autentico capolavoro.(gpt)
Πήρες και τους δρόμους, πας με τα φρικιά
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 20/8/2011 - 16:42
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L'Homme de la Mancha

L'Homme de la Mancha
L'Homme de la Mancha

Chanson française - L'Homme de la Mancha – Jacques Brel – 1968.

Il y a ici, je veux dire dans les CCG, une belle bande de personnages qui se réclament du monde insensé des conteurs d'histoire. Une belle bande de trouvères et de troubadours de nos temps perturbés. Tous peu ou prou, redevables de la vie à Cervantès, Chrétien de Troyes, Laurence Sterne, Homère, Léon Tolstoï, Alexandre Vialatte, Italo Calvino, sans oublier Apulée et Carlo Levi. Il y en a certainement bien d'autres... Il suffit de lire la liste interminable des auteurs des chansons... Et Brel lui-même, n'y coupe pas... lui qui s'en alla jusqu'à vouloir l'opéra intitulé : L'Homme de la Manche. Et comme je te l'ai dit, la chanson ci-dessous est en un extrait, qui disait par la voix du grand Jacques, devenu pour plus de cent-cinquante soirs Don Quichotte lui aussi : «  Pauvre monde, insupportable monde /... (continua)
Écoute-moi
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/8/2011 - 12:25
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Γεντί Κουλέ

Γεντί Κουλέ
Στίχοι: Φίλιππος Γράψας
Μουσική: Μάριος Τόκας
Πρώτη εκτέλεση: Πασχάλης Τερζής
Album: "Θέλω να πώ". 2001

Ghedì Kulé
Testo di Fìlippos Grapsas
Musica di Marios Tokas
Prima interpretazione di Paskhalis Terzìs
Album: "Thelo na po/Voglio dire", 2001

Bassifondi e galera, vecchio binomio. A Salonicco la galera per antonomasia aveva un nome turco: Ghedì Kulé (al posto dell'Eptapirghio che designa come nome ufficiale il castro bizantino dalle sette torri, che domina la città vecchia: vai a: εντί-Κουλέ-Επταπύργιο. Funzionò come carcere per un secolo, dalla fine del XIX al 1989, un tempo sufficiente per raccogliere tutta la "manghià" (la guapperia) di Salonicco, ma, all'occorrenza anche qualcosa di più nobile e degno, come ai tempi dell'occupazione, delle repressioni e delle dittature.
Fìlippos Grapsas, scrittore e poeta che collaborò con il compianto compositore cipriota Marios Tokas, a... (continua)
Στη γειτονιά μου πορνευόταν η αλήθεια
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 19/8/2011 - 23:05
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Sarcofagìa

Sarcofagìa
[2001]
Album “Ferro battuto”
Parole di Manlio Sgalambro, filosofo e scrittore, collaboratore di Battiato fin dagli anni '90.

Il testo di Sarcofagia è ispirato al dialogo “Sull'intelligenza degli animali” contenuto nell’opera del filosofo greco Plutarco “Della sarcofagìa” o "Contro il mangiar carne":

“Tu ti chiedi per quale motivo Pitagora si astenesse dal mangiar carne? Io per parte mia mi domando stupito quale evenienza, quale stato d'animo o disposizione mentale abbia spinto il primo uomo a compiere un delitto con la bocca, ad accostare le labbra alla carne di un animale morto e a definire cibo e nutrimento, davanti a tavole imbandite con corpi morti e corrotti, membra che poco prima digrignavano i denti e gridavano, che potevano muoversi e vedere. Come poteva il suo sguardo tollerare l'uccisione delle vittime sgozzate, scuoiate, smembrate, il suo olfatto resistere alle esalazioni,... (continua)
Fu nefasta e temibile l’età del tempo
(continua)
inviata da Bartleby 19/8/2011 - 12:36
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Up Patriots to Arms

Up Patriots to Arms
[1980]
Album “Patriots”

Parole di Franco Battiato
Musica di Giusto Pio e Franco Battiato.
per una possibile interpretazione

Interpretata anche dai Disciplinatha e insieme ai Subsonica.
La fantasia dei popoli che è giunta fino a noi
(continua)
inviata da Bartleby 19/8/2011 - 11:51
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Nun je da’ retta Roma

Nun je da’ retta Roma
[1973]
Scritta da Luigi Magni.
Musica di Armando Trovajoli.
Dalla colonna sonora del film di Luigi Magni “La Tosca”, tratto dall’opera di Puccini e dal dramma di Victorien Sardou, e interpretato da Gigi Proietti e Umberto Orsini - i giacobini Mario Cavaradossi e Cesare Angelotti - Monica Vitti - La Tosca - e Vittorio Gassman, che interpreta il barone Scarpìa, il perfido persecutore capo della polizia papalina.

Questa canzone è interpretata da Mario Cavaradossi (Proietti) mentre è rinchiuso a Castel Sant’Angelo in attesa di essere giustiziato per aver dato rifugio al giacobino Angelotti il quale, pur essendosi suicidato per non cadere nelle grinfie della polizia pontificia, è stato impiccato da morto per far credere al popolo che la “giustizia” abbia fatto il suo corso.

Gigi Proietti chiude tutti i suoi spettacoli con questa canzone che, in passato, gli fu pure in parte censurata dalla... (continua)
Nun je da’ retta Roma che t’hanno cojonato
(continua)
inviata da Bartleby 19/8/2011 - 10:40
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Tremate lo stesso, cacatevi addosso!!!

Tremate lo stesso, cacatevi addosso!!!
[1973]
Scritta da Luigi Magni.
Musica di Armando Trovajoli.

Dalla colonna sonora del film di Luigi Magni “La Tosca”, tratto dall’opera di Puccini e dal dramma di Victorien Sardou, e interpretato da Gigi Proietti e Umberto Orsini, i giacobini Mario Cavaradossi e Cesare Angelotti, Monica Vitti, La Tosca, e Vittorio Gassman, che interpreta questa canzone, insieme al coro dei suoi sgherri, nelle vesti del barone Scarpìa, il perfido persecutore capo della polizia papalina, mentre si aggira per la capitale perquisendo ed intimidendo la popolazione alla ricerca dell’Angelotti in fuga.



14 giugno 1800. E’ il giorno della battaglia di Marengo che oppone le truppe napoleoniche a quelle austriache e a Roma il papa-re Pio VII (interpretato da Aldo Fabrizi), l’algida regina Maria Carolina d'Austria (Marisa Fabbri), sorella della decollata Maria Antonietta, e le rispettive corti sono con il fiato... (continua)
[Sgherri]
(continua)
inviata da Bartleby 19/8/2011 - 10:23
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Chi po’ sape’...

Chi po’ sape’...
[1973]
Scritta da Luigi Magni.
Musica di Armando Trovajoli.

Dalla colonna sonora del film di Luigi Magni “La Tosca”, tratto dall’opera di Puccini e dal dramma di Victorien Sardou, e interpretato da Gigi Proietti e Umberto Orsini, i giacobini Mario Cavaradossi e Cesare Angelotti, Monica Vitti, La Tosca, e Vittorio Gassman, che interpreta questa canzone nelle vesti del barone Scarpìa, il perfido persecutore capo della polizia papalina.



14 giugno 1800. E’ il giorno della battaglia di Marengo che oppone le truppe napoleoniche a quelle austriache e a Roma il papa-re Pio VII (interpretato da Aldo Fabrizi), l’algida regina Maria Carolina d'Austria (Marisa Fabbri), sorella della decollata Maria Antonietta, e le rispettive corti sono con il fiato sospeso. Solo poco tempo prima le orde dei francesi, giacobini senza Iddio, hanno umiliato lo Stato Pontificio, hanno sostenuto la breve stagione della... (continua)
Non basta esse’ bigotto
(continua)
inviata da Bartleby 19/8/2011 - 09:56
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Viva la libbertà! (o Der libbero pensiero)

Viva la libbertà! (o Der libbero pensiero)
[fine 700]
Scritta da Luigi Magni e musicata da Armando Trovajoli per il loro "La Tosca"

Ne “La Tosca”, film di Luigi Magni del 1973 tratto dall’opera di Puccini e dal dramma di Victorien Sardou, il brano è cantato da Gigi Proietti e Umberto Orsini, che interpretano gli amici giacobini Mario Cavaradossi e Cesare Angelotti, di fronte ad un’attonita Monica Vitti, nella parte di Floria Tosca.
Noi semo l'assertori der libbero pensiero
(continua)
inviata da Bartleby 18/8/2011 - 15:38

Viva la guerra!

Viva la guerra!
[2002]
Una poesia del livornese Luciano Tarabella messa in musica da Pardo Fornaciari.
Tratta da Il Deposito, accompagnata dalla seguente introduzione: “L’abbiam cantata in tanti davanti a Camp Darby (base americana), provocando serie crisi di identità a polizia e carabinieri a cavallo. Del resto è noto che i cavalli sono animali poco avvezzi ai sarcasmi…”
Viva la guerra, li sbudellamenti,
(continua)
inviata da Bartleby 18/8/2011 - 14:31
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Έλληνες

Έλληνες
Éllines
Στίχοι: Panx Romana
Μουσική: Panx Romana
Πρώτη εκτέλεση: Panx Romana
CD: "Παιδιά στα όπλα " - 1987

'Ellines
Testo, musica, prima interpretazione dei Panx Romana
CD: "Pedià sta opla/Ragazzi all'armi" - 1987
Στο σχολείο κουρδισμένα παιδιά
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 17/8/2011 - 21:38
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Αντάρτες πόλεων

Αντάρτες πόλεων
Στίχοι: Panx Romana
Μουσική: Panx Romana
Πρώτη εκτέλεση: Panx Romana
Αντάρτες πόλεων - 1989

Andartes pòleon
Testo, musica e prima esecuzione dei Panx Romana
CD "Andartes pòleon/Ribelli di città" - 1989

A me sembra che i versi di Ritsos che, nelle belle sonorità cretesi di Markopoulos, poco fa ho postato (vai a Εαρινή συμφωνία), già rispondevano in pieno alla ricerca di qualcosa da amare, di cui parla questa dura canzone dei Panx Romana: e Ritsos, nel 1938, già ne aveva viste e passate di brutte, e ancora di peggiori ne avrebbe passate. Ma alla mia età si preferisce pencolare verso il passato piuttosto che guardare dritto negli occhi il futuro, perché nel cuore di ognuno è tornata a fare il nido la peggiore delle paure, quella del domani. C'è meno luce di sole e molta più di fiamme, in questa canzone, che poco concede alla bellezza degli ideali. Ma nel 1938, cosa concedeva alla bellezza... (continua)
Παιδιά βγήκαν, βγήκαν στους δρόμους
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 17/8/2011 - 19:53
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Don Chisciotte

Don Chisciotte
Da Stagioni [2000]

Testo di Giuseppe Dati e Francesco Guccini
Musica di Giuseppe Dati e Goffredo Orlandi

Don Chisciotte è interpretato da Guccini, Sancho Panza da Juan Carlos "Flaco" Biondini

Scusate se porto un po' d'acqua al mio mulino, ma questa strofa "Il potere è l'immondizia della storia degli umani e, anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte" porta di diritto questa canzone dall CCG, oltre ad essere quella che tanto tempo addietro mi ispirò per il mio nick informatico DonQuijote82

In un primo momento il mio manager Renzo Fantini aveva pensato di chiedere a Lucio Dalla di cantare la parte di Sancho. Lucio, oltre la voce, avrebbe avuto anche il physique du rôle... ma forse alla fine la faccenda si sarebbe complicata e alla fine la parte toccò a Flaco.

Francesco Guccini, da Se io avessi previsto tutto questo. Gli amici, la strada, le canzoni, cofanetto con libretto di commenti dell'autore pubblicato nel novembre 2015.
[ Don Chisciotte ]
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/8/2011 - 16:03

Lu vecchiu Palermu di la Feravecchia

anonimo
Lu vecchiu Palermu di la Feravecchia
La statua del vecchio "Palermo" in piazza della Fieravecchia, intorno alla quale si riunivano i palermitani durante le rivoluzioni, era diventata il simbolo della protesta popolare dopo che il governo borbonico l'aveva fatta rimuovere. Questo sonetto fu stampato nella città siciliana non appena, il 7 giugno 1860, venne riposta nella piazza dal governo garibaldino.
Fonte :Regione Sicilia

“La statua del vecchio Palermo, nella piazza della Fieravecchia, rappresenta un re che si lascia rodere il petto da un grosso serpente: intorno a questa statua, come a un luogo di ritrovo consueto, già fin dal ‘700 solevano raccogliersi i palermitani.
Ad essas il popolo attribuiva la funzione di commentare gli avvenimenti più significativi della vita cittadina. Durante i tumulti contro il Vicerè Fogliani (sett. 1773), la statua venne rivestita degli attributi della sovranità, parrucca, giamberga [vestito... (continua)
Nisciva arreri 'mmenzu, o Ciccu Bumma
(continua)
inviata da adriana 17/8/2011 - 15:13

Pri la vinuta di l'eroi Garibaldi in Sicilia

anonimo
Il canto è una summa dei sentimenti che suscitò l'arrivo di Garibaldi in Sicilia: la condanna e l'esaltazione, la netta separazione tra il bene e il male, tra la giustizia e l'ingiustizia sono la rappresentazione delle passioni e delle opinioni che la popolazione sedimenta in quei giorni. Francesco II viene disegnato come un assassino, un animale, che distrugge qualsiasi frutto sul nascere. Contro questo Giano, sta per arrivare l'uomo benedetto da Dio, Garibaldi, dipinto come un angelo che al suo passaggio vivifica tutto.
Fonte :Regione Sicilia
Jeu vecchiu di sissanta menu un annu,
(continua)
inviata da adriana 17/8/2011 - 15:07

Lu smaccu di Salzanu, Maniscalcu e Lanza a lu 21 maggiu 1860

anonimo
Il 14 aprile del 1860 veniva eseguita la condanna a morte di 13 insorti palermitani. L'episodio diede vita a questo canto, che è un grido di condanna alla prepotenza e all'arrivismo dei capi della polizia borbonica. In un crescendo, i versi denunciano la tensione reale che vive la città in quelle ore, fino all'esplosione della rivolta del 21 maggio. Tutta la stampa clandestina e la propaganda assicurano che presto arriverà colui che metterà fine ai soprusi e ai torti. Comincia a prendere forma il mito di Garibaldi.

Fonte:Regione Sicilia

“Il 14 aprile venne eseguita la condanna a morte di tredici insorti, tutti popolani. Palermo fu a lutto, mentre le autorità cercavano di calmare gli abitanti: perciò i parroci distribuirono denaro a tutti gli indigenti. Per togliere poi ogni mezzo di popolare insurrezione tolsero i battagli alle campane [per impedire la chiamata a raccolta, ndr].
Il singolare... (continua)
Menzi-aranci sfacinnati,
(continua)
inviata da adriana 17/8/2011 - 14:52

Storia di Jachinu Letu

anonimo
Storia di Jachinu Letu
[1848-49]
Canzone popolare della Rivoluzione indipendentista siciliana nella versione raccolta e pubblicata nel 1898 in “Canti popolari della rivoluzione del ‘48” da Salvatore Salomone Marino (1847-1916), autore di molti compendi sul folklore e le tradizioni dei contadini siciliani.
Ho trascritto il testo dal libro di Antonino Uccello “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani”, Parenti 1961.
Il canto è composto di quattordici ottave di endecasillabi a rima alterna.

Canzone che racconta la triste fine che fecero molti poliziotti e secondini borbonici (gli sbirri, dal latino antico “birrum”, rosso, con riferimento al colore che ricorreva nelle divise delle guardie nel Medioevo e nel Rinascimento), primo fra tutti il famigerato Gioacchino Leto, durante la rivoluzione palermitana del 1848.

“Questa storia, quando il Salomone Marino la raccolse, era ancora cantata dal popolo: certo... (continua)
Si ‘un lèvanu a li ‘nfami’ ‘un mi cujetu.
(continua)
inviata da Bartleby 17/8/2011 - 13:21
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La ballata del Bellente

La ballata del Bellente
Interpretata anche da La Macina e dai Gang

Cenni Storici

Con l’annessione al Regno d’Italia avvenuta il 2 Aprile 1808, veniva introdotta anche nel territorio marchigiano la legge sulla coscrizione obbligatoria. Entrata in vigore nella Repubblica Italiana il 13 agosto 1802, fortemente voluta dal vicepresidente Melzi e ispirata alla normativa in vigore in Francia, la legge perseguiva l’obiettivo di potenziare un esercito basato fino ad allora sull’arruolamento volontario e, indirettamente, di conferire prestigio e autonomia alla Repubblica. In realtà l’applicazione della legge creò molti problemi al regime napoleonico e fu continuamente riformata nel tentativo di arginare i fenomeni di renitenza e i conseguenti problemi di ordine pubblico causati da disertori e coscritti refrattari. Anche nel Dipartimento del Musone, di cui capoluogo fu Macerata, i giovani coscritti spesso non si presentavano... (continua)
Questa è la storia di Pietro Masi
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/8/2011 - 12:22
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Ninna a Gaza

Ninna a Gaza
(2009) 2013
Arrovesciata

musica di Giulia Tripoti, testo di Giuseppe Spadola detto Claudio

dedicato a tutti i bambini palestinesi morti sotto le bombe sioniste dell’operazione Piombo Fuso israeliana (dicembre 2008 - gennaio 2009) in quella prigione a cielo aperto chiamata Gaza... e a Vik (Vittorio Arrigoni) che aveva ascoltato questa canzone quando era a Gaza per lottare accanto al suo amato popolo “gazawi”
Guance rosa e un cielo d’oro
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/8/2011 - 11:57
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Per tuots in praschun

Per tuots in praschun
[1985]
Testo e musica: Linard Bardill
Lyrics and music: Linard Bardill
Album: Tamangur (1985/87)
Quista chanzun jau chant per tuots in praschun
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/8/2011 - 11:52
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Le cose da salvare

Le cose da salvare
dall'omonimo disco del 1994

Questa una CCG? forse no, ma ci sono tante cose interessanti tra quelle salvate da Barbarossa, c'è il 25 aprile, che con la scusa di fare cassa vogliono cancellare, ci sono Dylan e "I have a dream" di MLK. Mi è venuta in mente di postarle dopo aver riletto Anni settanta di Pippo Pollina, successiva a questa canzone e che presenta alcune "assonanze". Se non credete che questa canzone abbia dignità propria tra le CCG, almeno mettetela in appendice a quella. DQ82
Ho messo tra le cose da salvare
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/8/2011 - 11:47
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Caffè Caflisch

Caffè Caflisch
Wir sind von weit her gekommen, mit Brot und Geduld gewappnet,
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/8/2011 - 11:35
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Wenn i gohn

Wenn i gohn
Quando me ne andrò
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/8/2011 - 11:33




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