Lampedusa
Manganelli e migranti giù dalla rupe
da Femminismo a sud
L’avrete vista tutti questa scena, ma non l’avete vista fino in fondo, presentata a frammenti da certi quotidiani come una specie di apocalisse, l’orda di barbari immigrati che salta giù dal muro e invade il mondo civile. Guardate bene chi è che costringe gli immigrati a saltare giù per il muro, guardate la polizia e i manganelli in azione. Guardate bene come li spingono e li fanno cadere, guardateli questi moderni servi del dittatore che gettano via corpi dalla rupe.
Questo succede a Lampedusa che è solo uno dei luoghi in cui gli immigrati si ribellano e danno fuoco ai lager. Sono in rivolta dappertutto, queste persone rinchiuse come bestie in un luogo che si dice di “accoglienza”, che usa le parole ipocrite che il regime nazista usava per classificare come fosse “pietà” lo sterminio, l’eugenetica.
Diciotto mesi rinchiusi in... (continua)
22/9/2011 - 23:05
Le déserteur
ITALIANO / ITALIAN / ITALIEN [10] - Carlo Perucchetti / Franco Tomasi (?)
L'opuscolo Note e parole contro la guerra è stato preparato in allegato al CD "1974-2006, Voci e musiche per la strage", un concerto-spettacolo organizzato per l'anniversario della strage fascista di Piazza della Loggia (Brescia, 28 maggio 1974). Le "note e parole contro la guerra" sono "nate da un'idea di Carlo Perucchetti e Franco Tomasi", che riteniamo quindi gli autori di questa traduzione (o adattamento) in lingua italiana. Non avendo a disposizione il CD, non è possibile sapere chi la abbia interpretata, anche se è possibile che sia stato la "voce solista e recitante" dell'Ensemble "Il teatro delle Note", Gino Paccagnella. [CCG/AWS Staff]
L'opuscolo Note e parole contro la guerra è stato preparato in allegato al CD "1974-2006, Voci e musiche per la strage", un concerto-spettacolo organizzato per l'anniversario della strage fascista di Piazza della Loggia (Brescia, 28 maggio 1974). Le "note e parole contro la guerra" sono "nate da un'idea di Carlo Perucchetti e Franco Tomasi", che riteniamo quindi gli autori di questa traduzione (o adattamento) in lingua italiana. Non avendo a disposizione il CD, non è possibile sapere chi la abbia interpretata, anche se è possibile che sia stato la "voce solista e recitante" dell'Ensemble "Il teatro delle Note", Gino Paccagnella. [CCG/AWS Staff]
IL DISERTORE
(continua)
(continua)
22/9/2011 - 22:45
Fiori di piazza
Testo, musica, esecuzione di Mirko Dallera
Accompagnamento musicale Michele Coratella; Cori Giorgio Fusari
Mirko Dallera, bresciano, ha trasformato in musica le proprie emozioni e il proprio pensiero trovando nella composizione e nella poesia la sua naturale
espressione artistica.
Composizioni come “Fiori di piazza”, dedicata ai morti di Piazza Loggia, sono un classico esempio della sua vena compositiva dove storia, poesia e attualità si fondono.
(da Note e parole contro la guerra 28 maggio 2007 - 33mo anniversario della strage di Piazza della Loggia.)
Accompagnamento musicale Michele Coratella; Cori Giorgio Fusari
Mirko Dallera, bresciano, ha trasformato in musica le proprie emozioni e il proprio pensiero trovando nella composizione e nella poesia la sua naturale
espressione artistica.
Composizioni come “Fiori di piazza”, dedicata ai morti di Piazza Loggia, sono un classico esempio della sua vena compositiva dove storia, poesia e attualità si fondono.
(da Note e parole contro la guerra 28 maggio 2007 - 33mo anniversario della strage di Piazza della Loggia.)
La strada ci vide bagnati, con un cuore caldo e sereno
(continua)
(continua)
22/9/2011 - 22:40
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato
Niños de la guerra
(2004)
En el año 2004, CLARA MONTES grabó un hermosísimo disco titulado "Uniendo piuertos". Entre sus canciones en aquella grabación hay una especialmente entrañable; canción rebosante de ternura dirigida a los "niños de la guerra".
(Fernando Lucini, Cantemos como quien respira)
En el año 2004, CLARA MONTES grabó un hermosísimo disco titulado "Uniendo piuertos". Entre sus canciones en aquella grabación hay una especialmente entrañable; canción rebosante de ternura dirigida a los "niños de la guerra".
(Fernando Lucini, Cantemos como quien respira)
El agua pasa turbia frente a tu casa
(continua)
(continua)
22/9/2011 - 22:19
Phralipè (Pri li mulé andré Auschwitz)
d'une chanson italienne en Romanes (Romani abruzzese), d'après la version en italien - Phralipè (Pri li mulé andré Auschwitz)
SOLIDARITÉ (POUR LES MORTS D'AUSCHWITZ)
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/9/2011 - 21:20
Orange Crush
Ieri, dopo 20 anni di onorata carriera, si sono sciolti i R.E.M. (che - diciamo la verità - da qualche tempo erano diventati ormai la cover band di sè stessi)...
Anche il Berlusca è sulla breccia da oltre 20 anni ed è ormai diventato una barzelletta mondiale (e con lui l'Italia, purtroppo)...
E lui quand'è che si scioglie?
Anche il Berlusca è sulla breccia da oltre 20 anni ed è ormai diventato una barzelletta mondiale (e con lui l'Italia, purtroppo)...
E lui quand'è che si scioglie?
Bartleby 22/9/2011 - 21:13
United States of Division
2004, still at war and everybody hates Americans
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/9/2011 - 15:31
Cinnamon Girl
[2004]
Singolo che uscì accompagnato da un video che accese l’ira dei conservatori perché incentrato su di una ragazza americana musulmana che dopo l’11 settembre subisce l’astio ed il pregiudizio dei suoi compagni ed amici e finisce, lei che con gli altri aveva assistito sgomenta ed atterrita agli attacchi alle Torri, con l’abbracciare l’ideologia integralista, prestandosi addirittura a mettere in atto un attentato kamikaze in un aeroporto… Ma all’ultimo momento non lo farà, o forse il suo era solo un incubo dettato dal dolore per aver subìto tanto odio, un odio doppio, come americana e come musulmana.
Singolo che uscì accompagnato da un video che accese l’ira dei conservatori perché incentrato su di una ragazza americana musulmana che dopo l’11 settembre subisce l’astio ed il pregiudizio dei suoi compagni ed amici e finisce, lei che con gli altri aveva assistito sgomenta ed atterrita agli attacchi alle Torri, con l’abbracciare l’ideologia integralista, prestandosi addirittura a mettere in atto un attentato kamikaze in un aeroporto… Ma all’ultimo momento non lo farà, o forse il suo era solo un incubo dettato dal dolore per aver subìto tanto odio, un odio doppio, come americana e come musulmana.
As war drums beat in Babylon
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/9/2011 - 15:28
Percorsi:
11 settembre: terrorismo a New York
Broken Rainbow
[1985?]
Poi nell’album “Walk the Dog and Light the Light” del 1993, l’ultimo ad essere realizzato prima della prematura scomparsa dell’artista newyorchese.
E’ la canzone che dà il titolo ad un documentario, vincitore dell’Oscar nel 1985, girato da Maria Florio e Victoria Mudd in Arizona tra i nativi Navajo. Il film racconta come fin dal secondo dopoguerra, in un processo che dura tutt’ora, le imprese minerarie ed il governo USA hanno costretto la gente Navajo – che già nell’800 era stata deportata dal New Mexico all’Arizona – a una vita di merda, segnata da un’alta mortalità, da un’incidenza di tumori ben più alta della media e da continue riallocazioni forzate, tutto a causa della scoperta di giacimenti di uranio nel sottosuolo delle riserve a loro assegnate.
Poi nell’album “Walk the Dog and Light the Light” del 1993, l’ultimo ad essere realizzato prima della prematura scomparsa dell’artista newyorchese.
E’ la canzone che dà il titolo ad un documentario, vincitore dell’Oscar nel 1985, girato da Maria Florio e Victoria Mudd in Arizona tra i nativi Navajo. Il film racconta come fin dal secondo dopoguerra, in un processo che dura tutt’ora, le imprese minerarie ed il governo USA hanno costretto la gente Navajo – che già nell’800 era stata deportata dal New Mexico all’Arizona – a una vita di merda, segnata da un’alta mortalità, da un’incidenza di tumori ben più alta della media e da continue riallocazioni forzate, tutto a causa della scoperta di giacimenti di uranio nel sottosuolo delle riserve a loro assegnate.
The old people of the earth tell stories
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/9/2011 - 14:25
Lite a Flame (the Animal Rights Song)
[1993]
Album “Walk the Dog and Light the Light”, l’ultimo ad essere realizzato prima della prematura scomparsa dell’artista newyorchese.
Una canzone sul trattamento che l’uomo riserva agli animali, così come alle donne e ai suoi simili di pelle diversa, anch’essi trattati spesso come bestie…
Album “Walk the Dog and Light the Light”, l’ultimo ad essere realizzato prima della prematura scomparsa dell’artista newyorchese.
Una canzone sul trattamento che l’uomo riserva agli animali, così come alle donne e ai suoi simili di pelle diversa, anch’essi trattati spesso come bestie…
In the zoo
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/9/2011 - 13:19
Percorsi:
Guerra agli animali
Stand Up for Your Beliefs
Jennifer Fixman
Abraham Lincoln stood up to say
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2011 - 11:53
I Have a Dream / This Is Our Moment
Bob Silberg
Lyrics adapted by Bob Silberg
from a speech by Dr. Martin Luther King, Jr.
and the words of Barack Obama
Music by Barbara Klaskin Silberg
from a speech by Dr. Martin Luther King, Jr.
and the words of Barack Obama
Music by Barbara Klaskin Silberg
(Sung)
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2011 - 11:51
Percorsi:
Martin Luther King
I Have a Dream
Craig A. Thompson
If I had my choice, my choice would be this.
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2011 - 11:47
Percorsi:
Martin Luther King
Dr. Martin Luther King (Freedom Song)
Barbara Speicher
Dr. Martin Luther King
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2011 - 11:15
Percorsi:
Martin Luther King
A Tribute to Martin Luther King, Jr.
Martin Luther King, you make my spirit sing.
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2011 - 11:10
Percorsi:
Martin Luther King
Dr. King
On his second album, which also includes a song called 'Black Panther,' this Minneapolis-based songwriter featured a lovely ode to the good Doctor, who died seven years before Jennings was born.
Dr. king
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2011 - 10:52
Percorsi:
Martin Luther King
The Ballad of Birmingham
Ballad of Birmingham is a 1969 poem by Dudley Randall. It was written in response to the 1963 bombing at the 16th Street Baptist Church in Birmingham, Alabama. The poem was set to music by Jerry Moore in 1967.
Dudley Randall’s Ballad of Birmingham depicts an African-American mother and her daughter conversing about a “Freedom March” in the streets of Birmingham. The young child asks permission to participate in the march, but her mother objects and describes the dangers that exist for the freedom marchers. Instead, she is sent to church, which is perceived to be a place of safety. Soon, after the daughter leaves for church, an explosion is heard. The mother unfortunately discovers that her daughter’s life has been taken from her in one violent act of racism. Consequently, the mother must accept reality and cope with the loss of her child.
Jerry Moore, 'Ballad of Birmingham' (1967)
This... (continua)
Dudley Randall’s Ballad of Birmingham depicts an African-American mother and her daughter conversing about a “Freedom March” in the streets of Birmingham. The young child asks permission to participate in the march, but her mother objects and describes the dangers that exist for the freedom marchers. Instead, she is sent to church, which is perceived to be a place of safety. Soon, after the daughter leaves for church, an explosion is heard. The mother unfortunately discovers that her daughter’s life has been taken from her in one violent act of racism. Consequently, the mother must accept reality and cope with the loss of her child.
Jerry Moore, 'Ballad of Birmingham' (1967)
This... (continua)
Mother dear, may I go downtown
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2011 - 10:47
King
It just so happens that this long-running reggae group is from Birmingham – not Alabama, where King was infamously imprisoned, but Birmingham, England. The multiracial act's first single was a lament for Dr. King; the flip side, 'Food for Thought,' was about famine in Africa.
King, where are your people now ?
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2011 - 10:40
Percorsi:
Martin Luther King
King Holyday
King Holiday is an R&B/Hip hop single released in January 1986 by the King Dream Chorus and Holiday Crew. Composed by Phillip Jones, Kurtis Blow, Grandmaster Melle Mel and Bill Adler, it was released in honor of Martin Luther King, Jr. Day, which was first celebrated as a national holiday in the United States on January 20, 1986. All proceeds from the single were donated to the Martin Luther King Jr. Center for Nonviolent Social Change. The single peaked at #30 on the Billboard Hot Black Singles chart.
The project was spearheaded by Martin Luther King, Jr.'s youngest son Dexter Scott King, who is credited as the song's executive producer.
"King Holiday" was produced by Phillip Jones and Kurtis Blow.
The project was spearheaded by Martin Luther King, Jr.'s youngest son Dexter Scott King, who is credited as the song's executive producer.
"King Holiday" was produced by Phillip Jones and Kurtis Blow.
Once a year we celebrate
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2011 - 10:33
Percorsi:
Martin Luther King
Like a King / I'll Rise
This track off Ben Harper's 1994 debut "Welcome to the Cruel World" is a rootsy folk tune, the allure of which lies in its stalwart political stance. "Like a King" draws parallels between MLK and Rodney King, a victim in the early-'90s L.A.P.D. police brutality cases. Harper's stance on the matter is easily discernible -- "Martin's dream," he avers, "has become Rodney's worst nightmare."
10 Songs Honoring Dr Martin Luther King
10 Songs Honoring Dr Martin Luther King
Well Martin's dream has become Rodney's worst nightmare.
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2011 - 10:26
By the Time I Get to Arizona
"By The Time I Get To Arizona" was written by Public Enemy's Chuck D in 1991 as a direct reply to Arizona officials, including John McCain and Fife Symington, for rejecting the federal holiday celebrating Martin Luther King Jr. Just last year, the song's sentiments resurfaced when the same state's governor, Jan Brewer, decided to sign into law the Arizona immigration bill, which gave police the power to detain people they suspect to be undocumented, proving that the same politics written about in "By The Time I Get To Arizona" are alive and well in Arizona today.
10 Songs Honoring Dr. Martin Luther King
10 Songs Honoring Dr. Martin Luther King
I'm countin' down to the day deservin'
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/9/2011 - 10:10
Wilhelm Wilhelm
Invece è molto degna. anzi, questo album diciamo che fu l'ultimo canto del cigno dei Amon Duul II e di un intera stagione per il Krautrock. Mi pare fosse del 1975 questa canzone Wilhelm Wilhelm, inserita dentro il concept album Made in Germany.
22/9/2011 - 09:28
Nell’attimo breve
Testo di Nichi Stefi
Musica di Gino Negri
Milva è un personaggio poliedrico, al punto da essere passata dalla canzone leggera a opere liriche (con Luciano Berio), dal teatro leggero a quello impegnato (famosissime le sue interpretazioni brechtiane). Non sono mancati spettacoli televisivi e commedie musicali.
Gino Negri, compositore e autore di opere contemporanee ha dedicato la canzone “Nell’attimo breve”, interpretata con grande espressività da Milva, ai morti di Piazza Loggia. Il motivo fa parte dell’album "Libertà" del 1975.
(da Note e parole contro la guerra 28 maggio 2007 - 33mo anniversario della strage di Piazza della Loggia.)
Musica di Gino Negri
Milva è un personaggio poliedrico, al punto da essere passata dalla canzone leggera a opere liriche (con Luciano Berio), dal teatro leggero a quello impegnato (famosissime le sue interpretazioni brechtiane). Non sono mancati spettacoli televisivi e commedie musicali.
Gino Negri, compositore e autore di opere contemporanee ha dedicato la canzone “Nell’attimo breve”, interpretata con grande espressività da Milva, ai morti di Piazza Loggia. Il motivo fa parte dell’album "Libertà" del 1975.
(da Note e parole contro la guerra 28 maggio 2007 - 33mo anniversario della strage di Piazza della Loggia.)
Nell’attimo breve di un secondo violento
(continua)
(continua)
21/9/2011 - 23:43
Percorsi:
Piazza Fontana e altre Stragi di Stato
Le rondini bianche
1968
Un disco italiano noto probabilmente soltanto a pochi collezionisti. Il titolo del 45 giri, datato ovviamente 1968, è Le rondini bianche (sul retro Preludio alla fine) e gli esecutori sono Aldo e I Fallisci. Il nome del complesso nasceva dalla zona di provenienza dei suoi componenti (Civita Castellana, in precedenza Falerii, abitata dai Falisci, popolo dell’Alto Lazio ai tempi dei Latini). Il disco dedicato al leader nero è l’unico di questo gruppo di cui abbiamo trovato sia pur scarne notizie; non sappiamo se i componenti del complesso abbiano proseguito la carriera musicale.
http://www.ciociari.com/eco65/luterking.htm
Un disco italiano noto probabilmente soltanto a pochi collezionisti. Il titolo del 45 giri, datato ovviamente 1968, è Le rondini bianche (sul retro Preludio alla fine) e gli esecutori sono Aldo e I Fallisci. Il nome del complesso nasceva dalla zona di provenienza dei suoi componenti (Civita Castellana, in precedenza Falerii, abitata dai Falisci, popolo dell’Alto Lazio ai tempi dei Latini). Il disco dedicato al leader nero è l’unico di questo gruppo di cui abbiamo trovato sia pur scarne notizie; non sappiamo se i componenti del complesso abbiano proseguito la carriera musicale.
http://www.ciociari.com/eco65/luterking.htm
Volano nel cielo nero le rondini bianche
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/9/2011 - 20:42
Wake Up
Il gruppo Rage Against The Machine in Wake Up fa espliciti riferimenti all'opera di M. L. King e contiene al suo interno parte di un memorandum segreto scritto su di lui dall'allora capo dell'FBI Edgar Hoover.
http://www.ciociari.com/eco65/luterking.htm
http://www.ciociari.com/eco65/luterking.htm
DonQuijote82 21/9/2011 - 20:32
We Want Our Freedom Now
Ritornello da "Land of 1000 Dances"
Ho imparato questa canzone da una ragazza del Mississippi che partecipava alle marce di Martin Luther King, in America. Quando si partecipa a queste manifestazioni nei momenti più drammatici ci sono soltanto tre possibilità: quella di cadere per terra svenuto, quella di scappare via tentando di non essere colpiti, oppure quella di cantare. Questa canzone me l’ha insegnata questa piccola bambina coraggiosa che è sempre riuscita a non scappare e a non cadere
Ho imparato questa canzone da una ragazza del Mississippi che partecipava alle marce di Martin Luther King, in America. Quando si partecipa a queste manifestazioni nei momenti più drammatici ci sono soltanto tre possibilità: quella di cadere per terra svenuto, quella di scappare via tentando di non essere colpiti, oppure quella di cantare. Questa canzone me l’ha insegnata questa piccola bambina coraggiosa che è sempre riuscita a non scappare e a non cadere
I say Naaa Na-Na-Na-Naaa
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/9/2011 - 20:28
Alabama Bus
In 1956, my father (Joe Von Battle) recorded
a explosive, if obscure, 45 rpm Blues/Gospel record called The Alabama Bus, a rhythmic chronicle of the Alabama Bus Boycott – which might be known as “spoken word” if recorded today.
It was sung by Brother Will Hairston, a factory worker and preacher, who was called “The Hurricane of the Motor City”, due to his thunderous impact on a church services when preaching and singing. My father recorded Hairston’s iconic record in his Hastings street studio in the late 1950′s. This record is reportedly the first documented mention of Martin Luther King Jr. in any blues or gospel recording.
I recently found this record and it had been 40 years, I’m sure, since last hearing my father play it over and over again in his record shop in the mid-sixties, and I remembered the chorus, hook and back beat as if I’d heard it the day before.
I’ve written a piece... (continua)
a explosive, if obscure, 45 rpm Blues/Gospel record called The Alabama Bus, a rhythmic chronicle of the Alabama Bus Boycott – which might be known as “spoken word” if recorded today.
It was sung by Brother Will Hairston, a factory worker and preacher, who was called “The Hurricane of the Motor City”, due to his thunderous impact on a church services when preaching and singing. My father recorded Hairston’s iconic record in his Hastings street studio in the late 1950′s. This record is reportedly the first documented mention of Martin Luther King Jr. in any blues or gospel recording.
I recently found this record and it had been 40 years, I’m sure, since last hearing my father play it over and over again in his record shop in the mid-sixties, and I remembered the chorus, hook and back beat as if I’d heard it the day before.
I’ve written a piece... (continua)
Stop that Alabama bus, I don’t wanna ride (3x)
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/9/2011 - 19:43
They're Coming to Take Me Away, Ha - Haaa
Napoleon XIV
Remember when you ran away and I got down on my knees and begged you not to leave because I'd go berserk?? Well...
(continua)
(continua)
inviata da anonymous 21/9/2011 - 19:12
Non siete Stato voi
Maldestro tentativo di tradurre questa canzone che oggi mi ronzava in testa
The song is based on a word pun: the word "Stato" means at the same time State and the p.p. of the verb to be
The song is based on a word pun: the word "Stato" means at the same time State and the p.p. of the verb to be
You are not State, you that speak about peace as you were speaking of a night on the tile in a whorehouse
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/9/2011 - 18:54
Ballade vom Weib und dem Soldaten
Chanson allemande - Ballade vom Weib und dem Soldaten – Bertolt Brecht – 1922
d'après la version italienne de Riccardo Venturi.
Paroles : Bertolt Brecht
Musique : Hans Eisler
Première interprétation : Ernst Busch.
d'après la version italienne de Riccardo Venturi.
Paroles : Bertolt Brecht
Musique : Hans Eisler
Première interprétation : Ernst Busch.
BALLADE DE LA FEMME ET DU SOLDAT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/9/2011 - 14:48
Freedom Train
[1947]
Il grande baritono mise in musica questa celebre riflessione di un altro grande afro-americano, il poeta Langston Hughes, a proposito di un’iniziativa mediatica fortemente voluta dal presidente Truman, un treno con i colori della bandiera che attraversò gli States tra il 1947 ed il 1949 con l’obiettivo di diffondere i sacri ideali fondanti della Patria… Peccato però che allora molti treni avessero ancora carrozze separate (o, meglio, segregate) per i bianchi e per i neri…
Paul Robeson – il negraccio comunistaccio rompiballe - si mise a cantare questa “Freedom Train” ad ogni concerto, ad ogni raduno, ad ogni occasione e ciò imbarazzò non poco l’amministrazione Truman che chiese a J. Edgar Hoover - non il piazzista di aspirapolvere ma il potente capo storico dell’FBI - di mettere Robeson sotto stretta sorveglianza, 24h su 24. E fu così ben sorvegliato che un giorno... (continua)
Il grande baritono mise in musica questa celebre riflessione di un altro grande afro-americano, il poeta Langston Hughes, a proposito di un’iniziativa mediatica fortemente voluta dal presidente Truman, un treno con i colori della bandiera che attraversò gli States tra il 1947 ed il 1949 con l’obiettivo di diffondere i sacri ideali fondanti della Patria… Peccato però che allora molti treni avessero ancora carrozze separate (o, meglio, segregate) per i bianchi e per i neri…
Paul Robeson – il negraccio comunistaccio rompiballe - si mise a cantare questa “Freedom Train” ad ogni concerto, ad ogni raduno, ad ogni occasione e ciò imbarazzò non poco l’amministrazione Truman che chiese a J. Edgar Hoover - non il piazzista di aspirapolvere ma il potente capo storico dell’FBI - di mettere Robeson sotto stretta sorveglianza, 24h su 24. E fu così ben sorvegliato che un giorno... (continua)
I read in the papers about the Freedom Train
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/9/2011 - 14:21
Va pensiero
Me ha llegado este vídeo, que me ha impresionado de sobremanera, y, aunque probablemente vosotros lo debéis conocer de sobra, creo que éste es su lugar:
Gustavo Sierra Fernández 21/9/2011 - 13:49
Freedom Train
[1968]
Scritta da Steve Bogard, Larry Rogers e Carl Wells.
Canzone fondamentale del periodo della lotta per i diritti civili che utilizza ancora una volta il treno, una delle metafore più diffuse nella musica nera dai tempi dell’ Underground Railroad, ad indicare qui non tanto e non più soltanto la fuga verso la libertà ma l’arrivo imminente di tempi migliori per la popolazione afro-americana.
“Freedom Train” è stato anche il nome di una celebre campagna ferroviaria promozionale dei principi fondanti la patria americana fortemente voluta dal presidene Truman e realizzata tra il 1947 ed il 1949. Su di essa ironizzò amaramente il poeta afroamericano Langston Hughes che fece presente come il tanto decantato Freedom Train avesse carrozze separate per bianchi e neri.
Scritta da Steve Bogard, Larry Rogers e Carl Wells.
Canzone fondamentale del periodo della lotta per i diritti civili che utilizza ancora una volta il treno, una delle metafore più diffuse nella musica nera dai tempi dell’ Underground Railroad, ad indicare qui non tanto e non più soltanto la fuga verso la libertà ma l’arrivo imminente di tempi migliori per la popolazione afro-americana.
“Freedom Train” è stato anche il nome di una celebre campagna ferroviaria promozionale dei principi fondanti la patria americana fortemente voluta dal presidene Truman e realizzata tra il 1947 ed il 1949. Su di essa ironizzò amaramente il poeta afroamericano Langston Hughes che fece presente come il tanto decantato Freedom Train avesse carrozze separate per bianchi e neri.
The freedom train is coming
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/9/2011 - 13:24
And When I Die
[1964]
Una delle prime canzoni scritte dalla grande songwriter newyorkese, quando aveva solo 17 anni.
Il brano divenne famoso prima nell’interpretazione di Peter, Paul and Mary (1966) e soprattutto dei Blood, Sweat & Tears (1968)
Laura Nyro la incise nel suo album di debutto, “More Than A New Discovery” del 1967, in seguito rieditato con il titolo “The First Songs” (1973).
“Non ho paura della morte, non me ne importa nulla… sono sicura che non esista il paradiso ma prego che non ci sia nemmeno l’inferno… Tutto ciò che chiedo in vita è libertà, chiedo di non dover vivere coperta di catene…”
Una delle prime canzoni scritte dalla grande songwriter newyorkese, quando aveva solo 17 anni.
Il brano divenne famoso prima nell’interpretazione di Peter, Paul and Mary (1966) e soprattutto dei Blood, Sweat & Tears (1968)
Laura Nyro la incise nel suo album di debutto, “More Than A New Discovery” del 1967, in seguito rieditato con il titolo “The First Songs” (1973).
“Non ho paura della morte, non me ne importa nulla… sono sicura che non esista il paradiso ma prego che non ci sia nemmeno l’inferno… Tutto ciò che chiedo in vita è libertà, chiedo di non dover vivere coperta di catene…”
And when I die, and when I'm dead, dead and gone,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/9/2011 - 08:56
You Haven't Done Nothin'
[1974]
Singolo poi incluso nell’album “Fulfillingness' First Finale”
Stevie Wonder insieme ai Jackson 5 (e così – maledetti Admins - sono riuscito ancora una volta ad infilare Maicol Gecson nelle CCG/AWS, ah, ah, ah!!!) se la prendono con Richard Nixon e la sua devastante politica estera (Vietnam, America Latina,…) e interna (scandalo Watergate) proprio alla vigilia del suo impeachment e delle sue dimissioni.
Singolo poi incluso nell’album “Fulfillingness' First Finale”
Stevie Wonder insieme ai Jackson 5 (e così – maledetti Admins - sono riuscito ancora una volta ad infilare Maicol Gecson nelle CCG/AWS, ah, ah, ah!!!) se la prendono con Richard Nixon e la sua devastante politica estera (Vietnam, America Latina,…) e interna (scandalo Watergate) proprio alla vigilia del suo impeachment e delle sue dimissioni.
We are amazed but not amused
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/9/2011 - 08:33
Is It Because I'm Black?
[1970]
Un artista piuttosto misconosciuto ed il suo brano più famoso (oltre tutto arrangiato dal grande Donny Hathaway) che all’epoca fu uno degli inni dell’orgoglio nero al pari di I Don’t Want Nobody to Give Me Nothing (Open Up the Door, I’ll Get It Myself) e Say It Loud - I'm Black and I'm Proud di James Brown…
“Voglio essere qualcuno, voglio affermarmi nella vita ma tu continui a tenermi un piede sul collo, ma un giorno o l’altro troverò il modo di sfuggirti…”
Un artista piuttosto misconosciuto ed il suo brano più famoso (oltre tutto arrangiato dal grande Donny Hathaway) che all’epoca fu uno degli inni dell’orgoglio nero al pari di I Don’t Want Nobody to Give Me Nothing (Open Up the Door, I’ll Get It Myself) e Say It Loud - I'm Black and I'm Proud di James Brown…
“Voglio essere qualcuno, voglio affermarmi nella vita ma tu continui a tenermi un piede sul collo, ma un giorno o l’altro troverò il modo di sfuggirti…”
The dark brown shades of my skin
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 21/9/2011 - 08:08
Oh, Barbara, il gelait sur l'Elbe...
Oh, Barbara, il gelait sur l'Elbe...
Canzone française – Oh, Barbara, il gelait sur l'Elbe... – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 46
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Mil neuf cent quarante-sept, l'année de la mort de Hans Fallada , alias Rudolf Ditzen, né en Poméranie en 1893 et grand contempteur du Reich de Mille Ans, lui-même fameux épisode de la Guerre de Cent Mille Ans que les riches mènent de toutes les manières (y compris crapuleuses) contre les pauvres. Cette année-là, au début de l'année, presque au moment où mourut Fallada, il fit un froid de tous les diables. On aurait dit que s'abattait sur l'Allemagne une nouvelle et terrible vengeance du ciel... Le froid. Un... (continua)
Canzone française – Oh, Barbara, il gelait sur l'Elbe... – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 46
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Mil neuf cent quarante-sept, l'année de la mort de Hans Fallada , alias Rudolf Ditzen, né en Poméranie en 1893 et grand contempteur du Reich de Mille Ans, lui-même fameux épisode de la Guerre de Cent Mille Ans que les riches mènent de toutes les manières (y compris crapuleuses) contre les pauvres. Cette année-là, au début de l'année, presque au moment où mourut Fallada, il fit un froid de tous les diables. On aurait dit que s'abattait sur l'Allemagne une nouvelle et terrible vengeance du ciel... Le froid. Un... (continua)
Oh, Barbara, il gelait sur l'Elbe, cette année-là,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/9/2011 - 23:15
Ritornare a sognare (Canzone per Gino Strada)
Testo e musica di Joe Natta
Salve ancora da Joe Natta, Cantautore demenziale.
Vi invio il mio ultimo singolo che si intitola "Ritornare a Sognare (Canzone per Gino Strada)" che, come dice il titolo, è un brano dedicato a una persona che stimo enormemente, Gino Strada, nonché canzone contro la guerra.
Su youtube è presente il videoclip ufficiale del pezzo visionabile a questo indirizzo, mentre l'mp3 della canzone sarà presto disponibile su Itunes e sul mio sito www.joenatta.com.
Grazie per l'attenzione e continuate a (r)esistere mi raccomando!
A presto
Joe Natta
Salve ancora da Joe Natta, Cantautore demenziale.
Vi invio il mio ultimo singolo che si intitola "Ritornare a Sognare (Canzone per Gino Strada)" che, come dice il titolo, è un brano dedicato a una persona che stimo enormemente, Gino Strada, nonché canzone contro la guerra.
Su youtube è presente il videoclip ufficiale del pezzo visionabile a questo indirizzo, mentre l'mp3 della canzone sarà presto disponibile su Itunes e sul mio sito www.joenatta.com.
Grazie per l'attenzione e continuate a (r)esistere mi raccomando!
A presto
Joe Natta
Altre canzoni che citano Gino Strada:
Ghetto dei Modena City Ramblers
Pappagalli verdi di Piero Pelù
Una fiaba di Gino Strada
(DoNQuijote82)
Ghetto dei Modena City Ramblers
Pappagalli verdi di Piero Pelù
Una fiaba di Gino Strada
(DoNQuijote82)
Mano nella mano con l'indifferenza
(continua)
(continua)
inviata da Joe Natta 20/9/2011 - 22:02
Allons z'enfants, ou Le conscrit
Versione inglese di John Pearson
GO FOR IT BOYS, OR THE CONSCRIPT
(continua)
(continua)
inviata da John Pearson 20/9/2011 - 19:59
Attica Blues
[1972]
Album “Attica Blues”
Finalmente ho trovato il testo!
Come Attica State di John Lennon, un brano scritto dopo il tragico epilogo di una rivolta nel penitenziario di Attica, New York, avvenuta nel settembre del 1971. A scatenare la rivolta fu – insieme alle pessime condizioni carcerarie e alla ferocia dei secondini – l’assassinio del leader delle Black Panthers George Jackson avvenuto qulche tempo prima nella prigione californiana di San Quentin. L’allora governatore Nelson Rockefeller (già, uno della celebre famiglia di nababbi) fece finta di voler trattare ma poi ordinò alla polizia di intervenire per ripristinare l’ordine. I reparti antisommossa, entrati nel perimetro del carcere, lanciarono un gran numero di lacrimogeni e poi si misero a sparare alla cieca sicchè alla fine si contarono 39 morti, dieci dei quali erano ostaggi in mano ai rivoltosi. La commissione... (continua)
Album “Attica Blues”
Finalmente ho trovato il testo!
Come Attica State di John Lennon, un brano scritto dopo il tragico epilogo di una rivolta nel penitenziario di Attica, New York, avvenuta nel settembre del 1971. A scatenare la rivolta fu – insieme alle pessime condizioni carcerarie e alla ferocia dei secondini – l’assassinio del leader delle Black Panthers George Jackson avvenuto qulche tempo prima nella prigione californiana di San Quentin. L’allora governatore Nelson Rockefeller (già, uno della celebre famiglia di nababbi) fece finta di voler trattare ma poi ordinò alla polizia di intervenire per ripristinare l’ordine. I reparti antisommossa, entrati nel perimetro del carcere, lanciarono un gran numero di lacrimogeni e poi si misero a sparare alla cieca sicchè alla fine si contarono 39 morti, dieci dei quali erano ostaggi in mano ai rivoltosi. La commissione... (continua)
La la la la la,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 20/9/2011 - 10:58
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grazie miry vallero