Moi, dit Pietro
Au temps de Mussolini, au temps du Ventennio
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/7/2011 - 23:36
Storia di Capodanno
Chanson italienne – Storia di Capodanno – Cantacronache – Janvier 1958
Texte de Michele L. Straniero
Musique de Sergio Liberovici
Fin 1957, la nuit du Nouvel An. Angelo Favrello, un enfant de quatre mois, meurt de froid et de dénutrition dans une « casa minima » (maison minimum, baraque précaire, logement d'attente... infinie) d'Orbassano. Son père Francesco, immigré du Veneto, était chômeur depuis des mois et sa famille – sa femme Carla, le petit Angelo et deux autres petits – venait d'être chassée en plein hiver d'un logement de la via Passo Buole car ils ne pouvaient plus payer le loyer. À Orbassano, les Favrello s'étaient recasés dans un taudis glacé avec un petit poêle à bois, mais souvent ils ne pouvaient même pas se permettre le bois tout comme la nourriture... (fonte: Archivio de La Stampa, La Nuova Stampa di mercoledì 1 gennaio 1958)
Straniero e Liberovici écrivirent à chaud cette chanson, créant un grand embarras dans l'administration du maire démochrétien de l'époque Amedeo Peyron.
Texte de Michele L. Straniero
Musique de Sergio Liberovici
Fin 1957, la nuit du Nouvel An. Angelo Favrello, un enfant de quatre mois, meurt de froid et de dénutrition dans une « casa minima » (maison minimum, baraque précaire, logement d'attente... infinie) d'Orbassano. Son père Francesco, immigré du Veneto, était chômeur depuis des mois et sa famille – sa femme Carla, le petit Angelo et deux autres petits – venait d'être chassée en plein hiver d'un logement de la via Passo Buole car ils ne pouvaient plus payer le loyer. À Orbassano, les Favrello s'étaient recasés dans un taudis glacé avec un petit poêle à bois, mais souvent ils ne pouvaient même pas se permettre le bois tout comme la nourriture... (fonte: Archivio de La Stampa, La Nuova Stampa di mercoledì 1 gennaio 1958)
Straniero e Liberovici écrivirent à chaud cette chanson, créant un grand embarras dans l'administration du maire démochrétien de l'époque Amedeo Peyron.
HISTOIRE POUR LE RÉVEILLON
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/7/2011 - 22:48
Le soldat de Marsala
Ciao,
mi chiamo Guerrino, vivo in Italia ma sono cresciuto in Francia e vorrei proppore una traduzione della canzone "Le soldat de Marsala" un pò rivista e secondo me più giusta. La versione "ufficiale" mi sembra troppo tradotta alla lettera ma non bene nel senso del testo Francese.
mi chiamo Guerrino, vivo in Italia ma sono cresciuto in Francia e vorrei proppore una traduzione della canzone "Le soldat de Marsala" un pò rivista e secondo me più giusta. La versione "ufficiale" mi sembra troppo tradotta alla lettera ma non bene nel senso del testo Francese.
Il Soldato Di Marsala
(continua)
(continua)
inviata da Di Vietri Guerrino 30/7/2011 - 22:48
Compagno Franceschi
Alessio ti chiedo scusa ma se io avessi un disco, anche solo una copia stonata e sbiadita, non esiterei a donarla a Lydia, da lei pretenderei una dedica ed un abbraccio.
30/7/2011 - 17:31
Libera Val di Susa
A AGOSTINO GHIGLIA E STEFANO ESPOSITO
Vorrei presentarmi alle persone sopra citate. Scusate se non vi chiamo signori ma qui in Valle di Susa siamo un po’ francesi e il nostro “signore” equivale al francese “monsieur”, termine con il quale i nostri “cugini d’oltralpe” chiamano le persone perbene.
Mi chiamo Walter Neirotti e vivo in Valle di Susa da quasi cinquantanove anni. Da quando sono stati presentati i molti progetti della linea ferroviaria Torino – Lyon mi sono sempre opposto, prima di tutto come uomo che crede in un mondo diverso (dal vostro), ma anche dal punto di vista tecnico, grazie a qualche conoscenza maturata in tanti anni di lavoro ferroviario ( ma adesso sono “ritirato dal lavoro” quindi un parassita a carico dell’INPS).
Non essendo un tipo da “prima linea” la mia opposizione non è mai apparsa, anche se ho partecipato a molte delle iniziative proposte dai comitati NO TAV... (continua)
Vorrei presentarmi alle persone sopra citate. Scusate se non vi chiamo signori ma qui in Valle di Susa siamo un po’ francesi e il nostro “signore” equivale al francese “monsieur”, termine con il quale i nostri “cugini d’oltralpe” chiamano le persone perbene.
Mi chiamo Walter Neirotti e vivo in Valle di Susa da quasi cinquantanove anni. Da quando sono stati presentati i molti progetti della linea ferroviaria Torino – Lyon mi sono sempre opposto, prima di tutto come uomo che crede in un mondo diverso (dal vostro), ma anche dal punto di vista tecnico, grazie a qualche conoscenza maturata in tanti anni di lavoro ferroviario ( ma adesso sono “ritirato dal lavoro” quindi un parassita a carico dell’INPS).
Non essendo un tipo da “prima linea” la mia opposizione non è mai apparsa, anche se ho partecipato a molte delle iniziative proposte dai comitati NO TAV... (continua)
CCG/AWS Staff 29/7/2011 - 17:51
Bella Ciao
anonimo
6d. Bella ciao (Versione Spagnola di Adolfo Celdrán -1968-)
6d. Bella ciao (Spanish version by Adolfo Celdrán -1968-)
6d. Bella ciao (Spanish version by Adolfo Celdrán -1968-)
Versión en castellano del cantautor alicantino, miembro de Canción del Pueblo, Adolfo Celdrán. Incluida en su primer sencillo en 1969, el cual fue censurado con el sello de "no radiable". En 2004 el sencillo fue incluido en la reedición de su primer álbum "Silencio". - Cajitas
Versione castigliana del cantautore alicantino Adolfo Celdrán, membro di Canción del Pueblo. Inserita nel suo primo singolo del 1969, che fu censurato con la dicitura "non trasmettibile in radio". Nel 2004 il singolo fu inserito nella riedizione del suo primo album "Silencio". - Cajitas
Versione castigliana del cantautore alicantino Adolfo Celdrán, membro di Canción del Pueblo. Inserita nel suo primo singolo del 1969, che fu censurato con la dicitura "non trasmettibile in radio". Nel 2004 il singolo fu inserito nella riedizione del suo primo album "Silencio". - Cajitas
Esta mañana
(continua)
(continua)
inviata da Gustavo Sierra Fernández 29/7/2011 - 14:16
Bürgerliche Wohltätigkeit
... e mentre Marchionne continua a fare il bello e il cattivo tempo e a mettere da parte milioni di euro sui suoi conti svizzeri...
Termini Imerese. Ex operaio uccide la moglie e si suicida
Era stato licenziato un anno e mezzo fa per motivi disciplinari.
di Salvo Palazzolo, da La Repubblica del 29 luglio 2011
Padre, madre e figlia hanno finito di pranzare poco dopo le 14,30. Insieme hanno risistemato la cucina. Hanno anche steso in balcone tre asciugamani e una tovaglia. Poi, è scoppiato l´inferno fra le mura di un piccolo appartamento alla periferia di Termini Imerese. Agostino Bova, 56 anni, ex operaio della Fiat, ha sparato alla figlia trentenne, Ornella, che intanto si era spostata in salone. La giovane è scappata lungo il corridoio, e poi per le scale del condominio, con una ferita sanguinante alla testa. Bova è tornato in cucina e ha ucciso la moglie, Margherita Carollo, 51 anni.... (continua)
Termini Imerese. Ex operaio uccide la moglie e si suicida
Era stato licenziato un anno e mezzo fa per motivi disciplinari.
di Salvo Palazzolo, da La Repubblica del 29 luglio 2011
Padre, madre e figlia hanno finito di pranzare poco dopo le 14,30. Insieme hanno risistemato la cucina. Hanno anche steso in balcone tre asciugamani e una tovaglia. Poi, è scoppiato l´inferno fra le mura di un piccolo appartamento alla periferia di Termini Imerese. Agostino Bova, 56 anni, ex operaio della Fiat, ha sparato alla figlia trentenne, Ornella, che intanto si era spostata in salone. La giovane è scappata lungo il corridoio, e poi per le scale del condominio, con una ferita sanguinante alla testa. Bova è tornato in cucina e ha ucciso la moglie, Margherita Carollo, 51 anni.... (continua)
Bartleby 29/7/2011 - 11:21
Elämää juoksuhaudoissa
from YouTube
塹壕での人生
(continua)
(continua)
inviata da emanuele ricciardi 28/7/2011 - 19:35
Ballata della bomba nucleare
Questa ballata la scrissi nel 1961. Faceva parte del testo (e dello spettacolo) "Resta così, o sistema solare" scritto a quattro mani con Sandro Bajini, andato in scena nel 1962 e pubblicato quell'anno dalla rivista "Filmcritica". Credo sia utile conoscere le date per inquadrare il testo nell'epoca - e nelle problematiche - di quel tempo.
Cordiali saluti
Vittorio Franceschi.
Cordiali saluti
Vittorio Franceschi.
vittoriofranceschi@libero.it 28/7/2011 - 18:01
Seven Curses
Nell'intro alla canzone c'è un errore.
L'album della Collins non si intitola "Hootenanny" ma " Judy Collins 3".
Hootenanny è il titolo di una serie televisiva della ABC sulla folk music che venne trasmessa tra il 1963 e il 1964 e alla quale partecipò anche Judy Collins.
L'album della Collins non si intitola "Hootenanny" ma " Judy Collins 3".
Hootenanny è il titolo di una serie televisiva della ABC sulla folk music che venne trasmessa tra il 1963 e il 1964 e alla quale partecipò anche Judy Collins.
Bartleby 28/7/2011 - 11:17
La caccia alle streghe (La violenza)
27.07.11 - con la testa fracassata di polvere e rumori - Nizza
LA VIOLENCE [La chasse aux sorcières]
(continua)
(continua)
inviata da Daniel(e) Bellucci - 27.07.11 - con la testa fracassata di polvere e rumori - Nizza 27/7/2011 - 22:27
E quando sarò ricca
Chanson italienne – E quando sarò ricca - Anna Identici – 1972
Texte de Pier Paolo Preti
Musique de Gianni Guarnieri
Arrangement de F. Orlandini
Une autre chanson qui nous rappelle comment on peut mourir du travail, dans son corps – comme hier à Turin et aujourd'hui qui sait où – ou dans son esprit.
Vois-tu Lucien l'âne mon ami, je comprends parfaitement qu'avec un titre pareil, tu sois là à me regarder avec des yeux comme deux ronds de flan...
Deux quoi ?, dit Lucien l'âne en ouvrant des yeux comme des soucoupes...
Deux ronds de flan... ou même, de flanc... Est-une expression idiomatique française qui, en substance, veut dire :: « profondément étonné... »,, mais en plus imagé. Donc, tout ça pour dire, que je comprends qu'un tel titre te surprenne venant de moi. Mais comme tu le sais sans doute, je traduis les chansons pour savoir ce qu'elles racontent et que pouvait, en effet, raconter... (continua)
Texte de Pier Paolo Preti
Musique de Gianni Guarnieri
Arrangement de F. Orlandini
Une autre chanson qui nous rappelle comment on peut mourir du travail, dans son corps – comme hier à Turin et aujourd'hui qui sait où – ou dans son esprit.
Vois-tu Lucien l'âne mon ami, je comprends parfaitement qu'avec un titre pareil, tu sois là à me regarder avec des yeux comme deux ronds de flan...
Deux quoi ?, dit Lucien l'âne en ouvrant des yeux comme des soucoupes...
Deux ronds de flan... ou même, de flanc... Est-une expression idiomatique française qui, en substance, veut dire :: « profondément étonné... »,, mais en plus imagé. Donc, tout ça pour dire, que je comprends qu'un tel titre te surprenne venant de moi. Mais comme tu le sais sans doute, je traduis les chansons pour savoir ce qu'elles racontent et que pouvait, en effet, raconter... (continua)
QUAND JE SERAI RICHE...
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/7/2011 - 21:51
La banda Viola
Sempre a Berardino Viola è dedicata la canzone La morale dei briganti dei Ratti della Sabina che tra l'altro sono conterranei dei Novalia (Raffaello Simeoni ha partecipato ad alcuni dischi dei ratti).
DonQuijote82 27/7/2011 - 04:43
Ho visto anche degli zingari felici
Chanson italienne – Ho visto anche degli zingari felici – Claudio Lolli – 1976
Pour ceux qui n'ont pas vécu ces années-là...
La dernière partie (conclusion) est librement réélaborée à partir d'un texte de Peter Weiss « Gesang vom lusitanischen Popanz. » - « Le Chant du fantoche lusitanien », comme un glissement de perspective par rapport à l'original ; C'est-à-dire le refus de la colonisation par les colonisés, par la récupération des biens qui ont été expropriés (« C'est nous qui enrichissons la terre/ Nous qui supportons / La maladie du sommeil et la malaria... / Mais nous reprenons de la main, nous la reprenons entière,/ Nous nous reprenons notre vie,/ La terre, la lune et l'abondance. »
Pour ceux qui n'ont pas vécu ces années-là...
La dernière partie (conclusion) est librement réélaborée à partir d'un texte de Peter Weiss « Gesang vom lusitanischen Popanz. » - « Le Chant du fantoche lusitanien », comme un glissement de perspective par rapport à l'original ; C'est-à-dire le refus de la colonisation par les colonisés, par la récupération des biens qui ont été expropriés (« C'est nous qui enrichissons la terre/ Nous qui supportons / La maladie du sommeil et la malaria... / Mais nous reprenons de la main, nous la reprenons entière,/ Nous nous reprenons notre vie,/ La terre, la lune et l'abondance. »
J'AI MÊME VU DES TZIGANES HEUREUX
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/7/2011 - 13:45
La Savoiarda
Su wikipedia c'è questa notiziola che non so se attendibile ma perfettamente in linea con tutta la questione della pagina.
"Qualche anno dopo la morte del regicida, Ezio Riboldi, primo sindaco socialista di Monza, fece visitare la cappella espiatoria al giovane esponente della sinistra rivoluzionaria Benito Mussolini, il quale con un sasso puntuto incise la scritta: Monumento a Bresci."
Un saluto a tutti voi!
"Qualche anno dopo la morte del regicida, Ezio Riboldi, primo sindaco socialista di Monza, fece visitare la cappella espiatoria al giovane esponente della sinistra rivoluzionaria Benito Mussolini, il quale con un sasso puntuto incise la scritta: Monumento a Bresci."
Un saluto a tutti voi!
1984 25/7/2011 - 19:18
Coplas al compadre Juan Miguel
"Peludo" è un'altro modo di nominare il "TATU", "ARMADILLO" o "MULITA" (o anche detto "TATU MULITA")
Quest'ultimo è per non confonderlo col fossile gigantesco "TATU CARRETA"(appunto grande come un CARRO).
La canzone fa riferimento alla sua tana, stretta e spoglia, come le casa dove abitano i campesinos come Juan Miguel.
Poi, per chi non lo sapesse, il "mate" è un'infusione fatta con una speciale erba amara (simile al te) con la quale "s'inganna" lo stomaco quando si presenta il morso della fame.
La canzone dice sarcasticamente che finche ci sia acquavite ("caña") e mate (l'infusione di cui prima) bisogna ringraziare Dio.
Quest'ultimo è per non confonderlo col fossile gigantesco "TATU CARRETA"(appunto grande come un CARRO).
La canzone fa riferimento alla sua tana, stretta e spoglia, come le casa dove abitano i campesinos come Juan Miguel.
Poi, per chi non lo sapesse, il "mate" è un'infusione fatta con una speciale erba amara (simile al te) con la quale "s'inganna" lo stomaco quando si presenta il morso della fame.
La canzone dice sarcasticamente che finche ci sia acquavite ("caña") e mate (l'infusione di cui prima) bisogna ringraziare Dio.
Pablo 25/7/2011 - 17:00
Salvatore Giuliano
Sono stato attratto sempre da questa storia che è poi della Sicilia intera.
Sarà che sono siciliano e noi tutti siamo assetati di giustizia, abbiamo combattuto da sempre contro le ingiustizie che abbiamo subito dalla Politica a dai quei deliquenti che hanno agito nel nome di "mafia" a non far progredire questa terra e la "nostra Gente".
Sarà che sono siciliano e noi tutti siamo assetati di giustizia, abbiamo combattuto da sempre contro le ingiustizie che abbiamo subito dalla Politica a dai quei deliquenti che hanno agito nel nome di "mafia" a non far progredire questa terra e la "nostra Gente".
Des 25/7/2011 - 12:11
Охота на волков
Sinews out, I am shooting on forward,
(continua)
(continua)
inviata da Viacheslav Chetin 25/7/2011 - 01:36
Salmo
Il "Salmo" di Ernesto Cardenal messo in musica si intitola nell'originale Salmo 1. Invece il Salmo 5 è un'altra poesia contro la guerra.
24/7/2011 - 23:51
Solamente per pensare
Scusate ma la canzone cantata sul live ha un testo diverso! Sempre tradotto ma in modo differente. (Ascoltare per credere, ho ricopiato il testo sentendola)
SOLAMENTE PER PENSARE
(continua)
(continua)
inviata da Luca 'The River' 24/7/2011 - 18:21
Paolo Pietrangeli: Mio caro padrone domani ti sparo
esangue il mio corpo, fuori la mia mente
MON CHER PATRON DEMAIN JE TE DESCENDS
(continua)
(continua)
inviata da Daniel Bellucci 23 luglio 2011 - esangue il mio corpo, fuori la mia mente 23/7/2011 - 22:50
×
Canzone française – Moi, dit Pietro – Marco Valdo M.I. – 2011
Ah, dit Lucien l'âne, qu'est-ce encore que cette histoire de saucisson, de salami et de jambon ?
Mais, dit Marco Valdo M.I., Lucien l'âne mon ami, tu sais très bien de quoi il s'agit. Arrête donc de faire l'âne pour un instant puisque c'est à toi que Luc a écrit pour raconter cette histoire... Dis-nous plutôt ce qu'il t'a confié et d'abord, qui est ce Pietro dont il est question dans la chanson ?
Ce Pietro n'est autre que Pietro Montaresi, dont Luc dit : « Pietro Montaresi, dont certains à Bruxelles se rappellent encore. Parcours classique : juillet 1936 en Espagne ; interné au Vernet en 1939 ; ensuite, livré aux nazifascistes par le régime de Pétain... », comme le fut Giuseppe Porcu, dont tu nous racontas l'histoire. Quant au fait qu'on se souvienne de lui à Bruxelles, comme le dit Luc... Cela tient à son... (continua)