La sua auto bersagliata da colpi d'arma da fuoco sulla via dell'aeroporto nella capitale centramericana. L'artista era popolarissimo in tutta l'America Latina. L'Onu lo aveva nominato "messaggero mondiale di pace"
CITTA' DEL GUATEMALA - Lutto in America Latina per la morte di Facundo Cabral, amatissimo cantautore folk argentino ucciso all'alba a Città del Guatemala. L'artista è stato colpito a morte da numerosi colpi da fuoco sparati da un veicolo mentre, appena lasciato il suo albergo, si stava recando in auto all'aeroporto verso le 5 del mattino. Il suo autista è rimasto ferito ma è riuscito a dirigere il veicolo verso una vicina caserma dei pompieri dove ha chiesto soccorso. Non è chiaro se Cabral sia rimasto vittima della criminalità comune o sia stato l'obiettivo di un attentato, forse per destabilizzare il Guatemala in vista delle... (continua)
DonQuijote82 13/7/2011 - 13:29
L'articolo della Repubblica e' il riassunto della pagina di wikipedia spagnola... facile il mestiere di giornalista di questi tempi
Nel 1860. Garibaldi confidò al suo medico curante Enrico Albanese:
«La patria non si baratta, né si vende per Dio! Quando i posteri esamineranno gli atti del governo e del Parlamento italiano durante il risorgimento italiano, vi troveranno cose da cloaca. Povera Nizza! Io feci male a non parlare chiaramente, a non protestare con energia, a non dire là in Parlamento, a Cavour, che era una canaglia, e a quei che ne volevano votare la rinunzia che erano tanto vili.»
«Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la via dell'Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio. (da una lettera ad Adelaide Cairoli del 1868)»
Ingannato dal testo trovato in stixoi.info (sulla cui scomparsa sto versando lacrime) e dalla mia inguaribile pigrizia, che non mi ha fatto riascoltare fino alla fine la canzone interpretata da Manolis Mitsias, pur avendo confrontato il reperto con il testo originale e averlo corretto, mi rendo conto di avere omesso i tre versi conclusivi (vv. 51-53) della parte recitata. Mi affretto ad aggiungerli (...)
E approfitto per rilevare un'imprecisione nella mia nota. Nel testo di Seferis, Teucro ha già trovato Elena a Faro ed è già approdato a Platres di Cipro, dove fonderà la seconda Salamina. Ma a Platres gli usignoli - voce della Poesia che conosce la verità - non lo lasciano dormire, perché, dopo la scoperta che per dieci anni ci si era scannati per un fantasma, il pensiero di Teucro si arrovella su cosa sia la verità. E' all'usignolo, e non ad Elena, che dunque parla l'eroe.
"Teucro, figlio... (continua)