La Santa Caterina dei pastai
La musica però dovrebbe essere opera del Gruppo Padano di Piadena ("utilizzando ed elaborando inconsapevolmente un motivo popolare di autore ignoto") che la incise pure per i Dischi del Sole nel 1962.
Bartleby 27/6/2011 - 14:34
Canto del bastone
[composta tra il 1958 e il 1962]
Parole di Franco Antonicelli
Musica di Fausto Amodei
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Dedicata a Turi Vaccaro, Alberto Perino e le centinaia di attivisti NO TAV che questa mattina hanno cercato di resistere all’ennesima aggressione degli sgherri del Potere il quale, timoroso di non riuscire più a mettere le proprie grinfie sulle centinaia di milioni di euro dell’Unione Europea, ha “risolto” la questione alla solita maniera, con la violenza.
Ma non è ancora finita…
“A SARÀ DÜRA!”
Parole di Franco Antonicelli
Musica di Fausto Amodei
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Dedicata a Turi Vaccaro, Alberto Perino e le centinaia di attivisti NO TAV che questa mattina hanno cercato di resistere all’ennesima aggressione degli sgherri del Potere il quale, timoroso di non riuscire più a mettere le proprie grinfie sulle centinaia di milioni di euro dell’Unione Europea, ha “risolto” la questione alla solita maniera, con la violenza.
Ma non è ancora finita…
“A SARÀ DÜRA!”
Su, cittadini, non stateci a guardare
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/6/2011 - 14:01
Mottetto n.1
[composta tra il 1958 e il 1962]
Parole di Michele L. Straniero
Musica di Sergio Liberovici
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Parole di Michele L. Straniero
Musica di Sergio Liberovici
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Meglio vivere un sol giorno da leone
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/6/2011 - 11:36
Canzone lieta
[composta tra il 1958 e il 1962]
Parole di Emilio Jona
Musica di E. Tretti
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Contrappunto a Canzone triste.
Parole di Emilio Jona
Musica di E. Tretti
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Contrappunto a Canzone triste.
Voi mi chiedete una lieta canzone
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/6/2011 - 11:13
Canzone dei fiori e del silenzio
[1958]
Parole di Emilio Jona
Musica di Sergio Liberovici
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Interpretata da Margot nell’album “Canti per noi” del 1964.
Canzone manifesto del Cantacronache…
Parole di Emilio Jona
Musica di Sergio Liberovici
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Interpretata da Margot nell’album “Canti per noi” del 1964.
Canzone manifesto del Cantacronache…
Ci dicono cantate
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/6/2011 - 10:53
Inno nazionale
[composta tra il 1958 e il 1962]
Parole di Franco Fortini
Musica di Sergio Liberovici
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Parole di Franco Fortini
Musica di Sergio Liberovici
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Fratelli d’Italia,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/6/2011 - 10:40
Percorsi:
Inni e Controinni
Teddy-boy
[composta tra il 1958 e il 1962]
Parole di Giorgio De Maria
Musica di Sergio Liberovici
Non credo che sia mai stata incisa.
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Cantacronache
Si vedano anche I Teddy Boys e E poi poi poi ci chiamavano teddy boys
Parole di Giorgio De Maria
Musica di Sergio Liberovici
Non credo che sia mai stata incisa.
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Cantacronache
Si vedano anche I Teddy Boys e E poi poi poi ci chiamavano teddy boys
Camminavano a braccetto lenti lenti,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/6/2011 - 10:29
Il censore
[1966?]
Parole e musica di Fausto Amodei
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Ho più di un dubbio sull’anno di composizione di questa canzone.
Infatti parrebbe che sia stata pubblicata per la prima volta nel disco di Amodei “Le canzoni di Fausto Amodei 1” ma sul libro del Cantacronache viene associata ad un episodio risalente al 1966. Infine, i dischi del Cantacronache furono ripubblicati nel 1971 e questo brano potrebbe essere stato aggiunto per l’occasione…
Comunque… “Il censore” si riferirebbe allo “scandalo” suscitato dai risultati di un’inchiesta sulla sessualità tra i giovani pubblicati da “La Zanzara”, giornale del Liceo Parini di Milano. Nel febbraio del 1966, i tre redattori del giornale studentesco, Marco De Poli, Claudia Beltramo Ceppi e Marco Sassano, pubblicarono... (continua)
Parole e musica di Fausto Amodei
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Ho più di un dubbio sull’anno di composizione di questa canzone.
Infatti parrebbe che sia stata pubblicata per la prima volta nel disco di Amodei “Le canzoni di Fausto Amodei 1” ma sul libro del Cantacronache viene associata ad un episodio risalente al 1966. Infine, i dischi del Cantacronache furono ripubblicati nel 1971 e questo brano potrebbe essere stato aggiunto per l’occasione…
Comunque… “Il censore” si riferirebbe allo “scandalo” suscitato dai risultati di un’inchiesta sulla sessualità tra i giovani pubblicati da “La Zanzara”, giornale del Liceo Parini di Milano. Nel febbraio del 1966, i tre redattori del giornale studentesco, Marco De Poli, Claudia Beltramo Ceppi e Marco Sassano, pubblicarono... (continua)
Non so dirvi se sia nato sotto un cavolo
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/6/2011 - 10:01
La canzone della classe dirigente
[composta tra il 1958 e il 1962]
Parole e musica di Fausto Amodei
Poi nell’album di Amodei “L’ultima crociata”, pubblicato nel 1974.
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Parole e musica di Fausto Amodei
Poi nell’album di Amodei “L’ultima crociata”, pubblicato nel 1974.
Testo trovato su “Cantacronache – Un’avventura politico musicale degli anni 50”, a cura di Emilio Jona e Michele L. Straniero, CREL Scriptorium 1995.
Noi, preti e cardinali,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/6/2011 - 09:11
Why We Build the Wall
[2010]
Anaïs Mitchell feat.Greg Brown
Album: Hadestown
Hadestown is the fourth album by Vermont-based Anaïs Mitchell, and was released by Righteous Babe Records in the U.S. on March 9, 2010. The album, a concept album, follows a variation on the Ancient Greek myth of Orpheus and Eurydice, where Orpheus must embark on a quest to rescue his wife Eurydice from the underworld. It has been advertised as a 'folk opera'.[1] Several of the songs feature singers other than Ms. Mitchell, such as Justin Vernon (better known as lead vocal and guitar from Bon Iver), Ani DiFranco, Greg Brown, and Tanya, Petra and Rachel Haden (referred to in the track listing as 'The Haden Triplets').
Hadestown: A folk opera retelling of the story of Orpheus journey to the underworld to save his wife Eurydice, in the setting of a post-apocalyptic depression era America. Rich with archetypal images and elements, and... (continua)
Anaïs Mitchell feat.Greg Brown
Album: Hadestown
Hadestown is the fourth album by Vermont-based Anaïs Mitchell, and was released by Righteous Babe Records in the U.S. on March 9, 2010. The album, a concept album, follows a variation on the Ancient Greek myth of Orpheus and Eurydice, where Orpheus must embark on a quest to rescue his wife Eurydice from the underworld. It has been advertised as a 'folk opera'.[1] Several of the songs feature singers other than Ms. Mitchell, such as Justin Vernon (better known as lead vocal and guitar from Bon Iver), Ani DiFranco, Greg Brown, and Tanya, Petra and Rachel Haden (referred to in the track listing as 'The Haden Triplets').
Hadestown: A folk opera retelling of the story of Orpheus journey to the underworld to save his wife Eurydice, in the setting of a post-apocalyptic depression era America. Rich with archetypal images and elements, and... (continua)
Why do we build the wall, my children, my children?
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 27/6/2011 - 08:20
Che il Mediterraneo sia
Ho avuto il piacere si ascoltarti dal vivo ieri sera ed è stato bellissimo,musica che trasportava
Lucia Savo Sardaro 26/6/2011 - 22:05
We Don't Want Another Vietnam in Afghanistan
[2011]
Lyrics by Jimmy Cliff
Music:sung to the tune of "Vietnam"
Jimmy Cliff sang this at the Glastonbury Festival on 24 June 2011, changing the title of his 1960s anti-war hit "Vietnam" to "Afghanistan". His uncompromising anti-war message was broadcast to a huge TV audience..
Lyrics by Jimmy Cliff
Music:sung to the tune of "Vietnam"
Jimmy Cliff sang this at the Glastonbury Festival on 24 June 2011, changing the title of his 1960s anti-war hit "Vietnam" to "Afghanistan". His uncompromising anti-war message was broadcast to a huge TV audience..
Hey,
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 26/6/2011 - 20:28
Bruce Springsteen: Tenth Avenue Freeze-Out
Grazie di aver inserito questa canzone, la storia dell'entrata di Clarence Clemons nella band. Ora che Big Man se n'è andato il mondo è più triste, ma l'amore sprigionato dalle note del suo sax vivranno in eterno.
Buon viaggio, Big Man.
Buon viaggio, Big Man.
Luca 'The River' 26/6/2011 - 16:20
Il poeta
Cosa importa chi è Marcello De Angelis? Ha scritto o no questa canzone? E' bellissima! E personalmente la trovo commovente e ricca di sentimento non dobbiamo pensare a quello che ha fatto o ha detto De Angelis ma a quello che sentiamo dentro quando ascoltiamo le parole di questa canzone.
Scusate il disturbo,Buona domenica a tutti :)
Scusate il disturbo,Buona domenica a tutti :)
Simone Cuffini 26/6/2011 - 11:32
T'he conegut sempre igual
mancava la traduzione in italiano!
TI HO CONOSCIUTO SEMPRE UGUALE
(continua)
(continua)
inviata da Emanuele Felice 26/6/2011 - 01:49
Est-ce ainsi que les hommes vivent ?
spiace contraddire l'autorevole giudizio di marco Valdo, ma la traduzione di Lele felice non è una buona traduzione. Un Poema di questo calibro merita chi sappia riprodurne l'intensità che emana, nella nostra bellissima lingua.
Maurizio . 25 giugno 2011
Maurizio . 25 giugno 2011
26/6/2011 - 01:46
Chiusi dentro
Version française – DEDANS – Marco Valdo M.I. – 2011
Chanson italienne - Chiusi dentro – Angelic Riot – 2005
Cette chanson de dénonciation du système carcéral italien est née après une visite en prison ( à San Vittore – Milan), – heureusement pas comme détenu – où je suis entré en contact avec cette réalité. Nous ne pouvons fermer les yeux pour ne pas voir dans quelles conditions on vit « dedans ». La prison n'est pas à but punitif, mais rééducatif. Quelqu'un qui sort d'une prison ainsi ne pourra jamais s'améliorer ni être aidé, même pas si il le veut lui-même.
Sans vouloir s'étendre trop, dit Marco Valdo M.I., on peut affirmer que c'est pareil dans tous les systèmes pénitentiaires du monde ou pire... En fait, tant que durera la Guerre de Cent Mille Ans, on ne pourra espérer réellement changer les choses, car en réalité, la prison, le système pénitentiaire n'entend pas jouer un rôle éducatif... (continua)
Chanson italienne - Chiusi dentro – Angelic Riot – 2005
Cette chanson de dénonciation du système carcéral italien est née après une visite en prison ( à San Vittore – Milan), – heureusement pas comme détenu – où je suis entré en contact avec cette réalité. Nous ne pouvons fermer les yeux pour ne pas voir dans quelles conditions on vit « dedans ». La prison n'est pas à but punitif, mais rééducatif. Quelqu'un qui sort d'une prison ainsi ne pourra jamais s'améliorer ni être aidé, même pas si il le veut lui-même.
Sans vouloir s'étendre trop, dit Marco Valdo M.I., on peut affirmer que c'est pareil dans tous les systèmes pénitentiaires du monde ou pire... En fait, tant que durera la Guerre de Cent Mille Ans, on ne pourra espérer réellement changer les choses, car en réalité, la prison, le système pénitentiaire n'entend pas jouer un rôle éducatif... (continua)
DEDANS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/6/2011 - 22:37
Freedom for Palestine
E’ PARTITA LA PRIMA BARCA DELLA FREEDOM FLOTILLA 2
La prima delle due barche francesi e prima tra tutte la barche della Flotilla è partita questa mattina, lasciando le coste francesi e si trova ora in navigazione. A bordo 40 passeggeri. La Frredom Flotilla è UFFICIALMENTE partita.
Fonte : Freedom Flotilla Italia
La prima delle due barche francesi e prima tra tutte la barche della Flotilla è partita questa mattina, lasciando le coste francesi e si trova ora in navigazione. A bordo 40 passeggeri. La Frredom Flotilla è UFFICIALMENTE partita.
Fonte : Freedom Flotilla Italia
adriana 25/6/2011 - 18:08
Storia di Rosa
[2000]
Testo e Musica di Nonò Salamone
Album: Rocca Calamita
La "Storia di Rosa", ispirata anch'essa a un fatto realmente accaduto, è un altro brano che riappare nell'ultimo CD di Nonò Salamone, "Focu Ardenti" (2008), prodotto da Navarra Editore, che raccoglie il meglio del repertorio dello storico cantastorie siciliano. L'album contiene 15 pezzi, tra cui Malarazza, Turiddu Carnivali e Ballata contro la mafia.
Testo e Musica di Nonò Salamone
Album: Rocca Calamita
La "Storia di Rosa", ispirata anch'essa a un fatto realmente accaduto, è un altro brano che riappare nell'ultimo CD di Nonò Salamone, "Focu Ardenti" (2008), prodotto da Navarra Editore, che raccoglie il meglio del repertorio dello storico cantastorie siciliano. L'album contiene 15 pezzi, tra cui Malarazza, Turiddu Carnivali e Ballata contro la mafia.
Rosa avìa quinnici anni, era figghia d'un dutturi
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 25/6/2011 - 17:04
Musikanti
Ciao, miei amici!
Soy Gustavo Sierra. Tengo una probable canción contra la guerra, de origen romaní, que escuché en el disco del grupo checo Gothart "Adio querida". Se llama "Musikanti":
"Ked mi kardtka prišla narukovat
začeli mi slizi z oču padat
Mili musikanti zahrajte mi čerdaš
pervego oktobra mam rukovat
Mili musikanti zahrajte mi čerdaš
pervego oktobra mam rukovat
Kana gardka kudlu ko slugadža,
začinde te rovel mire jakha,
mire lavutara bašaven čardaši(s),
kaj mange te khelav mira dake
mire lavutara bašaven čardaši(s),
kaj mange te khelav mira dake"
Conseguí una traducción aproximada de la primera estrofa, que es algo así como: "Cuando me enteré de mi ocupación/ me puse a llorar/ Queridos músicos, tocadme un "czardas"/ El primero de octubre/ debe alistarse..."
Parece ser una canción tradicional de los gitanos de Chequia, y da la impresión de que en alguna guerra (¿la I... (continua)
Soy Gustavo Sierra. Tengo una probable canción contra la guerra, de origen romaní, que escuché en el disco del grupo checo Gothart "Adio querida". Se llama "Musikanti":
"Ked mi kardtka prišla narukovat
začeli mi slizi z oču padat
Mili musikanti zahrajte mi čerdaš
pervego oktobra mam rukovat
Mili musikanti zahrajte mi čerdaš
pervego oktobra mam rukovat
Kana gardka kudlu ko slugadža,
začinde te rovel mire jakha,
mire lavutara bašaven čardaši(s),
kaj mange te khelav mira dake
mire lavutara bašaven čardaši(s),
kaj mange te khelav mira dake"
Conseguí una traducción aproximada de la primera estrofa, que es algo así como: "Cuando me enteré de mi ocupación/ me puse a llorar/ Queridos músicos, tocadme un "czardas"/ El primero de octubre/ debe alistarse..."
Parece ser una canción tradicional de los gitanos de Chequia, y da la impresión de que en alguna guerra (¿la I... (continua)
Ked mi kardtka prišla narukovat
(continua)
(continua)
inviata da Gustavo Sierra 25/6/2011 - 12:55
La guardia rossa
la guardia rossa,penso sia la prima canzone di cui ho ricordo perchè mio padre la cantava per farmi addormentare fin da molto piccolo,ma non mi è mai sembrata una canzone nè contro la guerra nè pacifista anzi...ancora ora vedo chiaramente,come questa canzone mi emozionava e guidava la mia fantasia dove ero io la guardia, vestito di tutto punto dell'uniforme dell'armata del popolo, fascia rossa con falce e martello al braccio e mitra in mano dentro quella fantomatica "fossa".Fantomatica perchè ricordo anche che la fossa aveva qualcosa che non mi tornava dato che per mè era un semplice bel buco in terra e la fierezza che provavo si scontrava col vedermi solitario marciare avanti e indietro in un buco in terra...ad ogni modo, che ci fa in mezzo alle antiwarsongs?
saluti a pugno chiuso
in ricordo dei tanti caduti combattendo, armi alla mano, per difenderci da tutti i fascismi e imperialismi
Giovanni
saluti a pugno chiuso
in ricordo dei tanti caduti combattendo, armi alla mano, per difenderci da tutti i fascismi e imperialismi
Giovanni
giuvaOK@gmail.com 25/6/2011 - 03:10
Sonate au clair de Lune
Sonate au clair de Lune
Canzone française – Sonate au clair de Lune – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 39
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Connais-tu, Lucien l'âne mon ami, Lady Godiva ? Sais-tu l'histoire de cette belle dame qui s'en alla par la ville perchée sur le dos d'un cheval blanc, vêtue seulement de ses cheveux...
Et comment que je la connais et je connais tout aussi bien le cheval qui la portait, c'était une haquenée... Moi, j'étais là et j'aurais bien aimé la prendre sur mon dos... Mais comme tu le vois, je ne suis qu'un pauvre âne... J'ai le poil rude et noir et le sort des ânes noirs est moins brillant que celui des belles et douces haquenées blanches. De... (continua)
Canzone française – Sonate au clair de Lune – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 39
Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.
Connais-tu, Lucien l'âne mon ami, Lady Godiva ? Sais-tu l'histoire de cette belle dame qui s'en alla par la ville perchée sur le dos d'un cheval blanc, vêtue seulement de ses cheveux...
Et comment que je la connais et je connais tout aussi bien le cheval qui la portait, c'était une haquenée... Moi, j'étais là et j'aurais bien aimé la prendre sur mon dos... Mais comme tu le vois, je ne suis qu'un pauvre âne... J'ai le poil rude et noir et le sort des ânes noirs est moins brillant que celui des belles et douces haquenées blanches. De... (continua)
Je suis le Conteur d'une « Sonate au Clair de Lune »
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/6/2011 - 22:13
I Am Mine
Il testo sarà chiaro, 5 righe di frasi senza una virgola un po' meno.
Lovly 24/6/2011 - 16:03
Napoli
Guardo la fotografia del vicolo di Napoli dominato dal mucchio delle immondizie, e mi viene in mente Alfredo Panzini che commentava le notizie sui morti della prima (o della seconda?) guerra balcanica, dicendo: "ecco la piramide della nostra civiltà", perché li immaginava accatastati l'uno sull'altro, come oggi vediamo i sacchetti della spazzatura napoletana. Di fronte ai quali anche a me viene da dire: "ecco la piramide della nostra civiltà". A ognuno la sua piramide.
I morti delle guerre balcaniche furono caterve: ma noi - o meglio, i nostri liceali - di quelle guerre anticipatrici nell'orrore dell'imminente primo conflitto mondiale non sappiamo altro che le festose sparate futuristiche di F. T. Marinetti sull'assedio di Adrianopoli (oggi Edirne). Ma più che futuriste, surreali mi sembrano le sparate di Berlusconi, ieri, e di de Magistris, oggi, a proposito della spazzatura di Napoli.... (continua)
I morti delle guerre balcaniche furono caterve: ma noi - o meglio, i nostri liceali - di quelle guerre anticipatrici nell'orrore dell'imminente primo conflitto mondiale non sappiamo altro che le festose sparate futuristiche di F. T. Marinetti sull'assedio di Adrianopoli (oggi Edirne). Ma più che futuriste, surreali mi sembrano le sparate di Berlusconi, ieri, e di de Magistris, oggi, a proposito della spazzatura di Napoli.... (continua)
Gian Piero Testa 23/6/2011 - 22:42
Chiusi dentro
che piacere trovare la mia song sul sito...
l'ho caricata ora su megaupload. ve la potete scaricare a questo link visto che difficilmente la troverete da qualche altra parte
http://www.megaupload.com/?d=HX4OHMG3
l'ho caricata ora su megaupload. ve la potete scaricare a questo link visto che difficilmente la troverete da qualche altra parte
http://www.megaupload.com/?d=HX4OHMG3
kikko 23/6/2011 - 21:12
Tira a campà
Chanson italienne – Modène – d'après la version italienne – Tira a campà - Sine Frontera – Texte d' Antonio Resta
J'aime beaucoup ce titre … dit Lucien l'âne en riant de tout son piano. Ce diable par la queue, ce pauvre diable qu'on tire par la queue... Je n'aimerais pas être à sa place... Et puis, elle doit être bien longue sa pauvre queue tant on a tiré dessus.
J'imagine assez bien que pour le diable, la chose doit être pénible. Je n'aimerais pas non plus qu'on me martyrise ainsi et pour ce qui est de la longueur de la queue du diable en supposant que chaque personne qui tire dessus l'allonge ne fût-ce que d'un centimètre... elle doit atteindre des distances considérables... D'ici au soleil ou même au-delà de la galaxie... Mais revenons sur terre où cette expression veut tout simplement dire qu'on vit dans une misère assez profonde, mais que finalement on parvient quand même à tout juste... (continua)
J'aime beaucoup ce titre … dit Lucien l'âne en riant de tout son piano. Ce diable par la queue, ce pauvre diable qu'on tire par la queue... Je n'aimerais pas être à sa place... Et puis, elle doit être bien longue sa pauvre queue tant on a tiré dessus.
J'imagine assez bien que pour le diable, la chose doit être pénible. Je n'aimerais pas non plus qu'on me martyrise ainsi et pour ce qui est de la longueur de la queue du diable en supposant que chaque personne qui tire dessus l'allonge ne fût-ce que d'un centimètre... elle doit atteindre des distances considérables... D'ici au soleil ou même au-delà de la galaxie... Mais revenons sur terre où cette expression veut tout simplement dire qu'on vit dans une misère assez profonde, mais que finalement on parvient quand même à tout juste... (continua)
LE DIABLE PAR LA QUEUE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/6/2011 - 16:13
Il Golico
[1981]
Dall’album “Voci della montagna Vol.2”
Le parole (scritte con l’apporto del paroliere Carlo Geminiani) sono ispirate alla testimonianza di Giulio Bedeschi, medico e alpino, sopravvissuto alle campagne di Grecia e di Russia ed in seguito autore del celebre “Centomila gavette di ghiaccio”, stracensurato nel dopoguerra e pubblicato per la prima volta solo nel 1963.
Musica di Bepi De Marzi.
[Nell’autunno del 1940] “Gli Alpini, soprattutto quelli della Divisione Julia, erano partiti per il fronte greco, per una guerra che i governanti di allora si illudevano fosse poco più di una passeggiata: “Spezzeremo le reni alla Grecia …”, era lo slogan dei capi fascisti.
La Julia, che già era stanziata in Albania, iniziò la sua tragedia il 26 ottobre 1940 con l’attacco ordinato dal Comando Supremo in una stagione autunnale che, per l’arrivo delle piogge e delle prime nevi, non era quella opportuna... (continua)
Dall’album “Voci della montagna Vol.2”
Le parole (scritte con l’apporto del paroliere Carlo Geminiani) sono ispirate alla testimonianza di Giulio Bedeschi, medico e alpino, sopravvissuto alle campagne di Grecia e di Russia ed in seguito autore del celebre “Centomila gavette di ghiaccio”, stracensurato nel dopoguerra e pubblicato per la prima volta solo nel 1963.
Musica di Bepi De Marzi.
[Nell’autunno del 1940] “Gli Alpini, soprattutto quelli della Divisione Julia, erano partiti per il fronte greco, per una guerra che i governanti di allora si illudevano fosse poco più di una passeggiata: “Spezzeremo le reni alla Grecia …”, era lo slogan dei capi fascisti.
La Julia, che già era stanziata in Albania, iniziò la sua tragedia il 26 ottobre 1940 con l’attacco ordinato dal Comando Supremo in una stagione autunnale che, per l’arrivo delle piogge e delle prime nevi, non era quella opportuna... (continua)
Se la Julia non fesse ritorno,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 23/6/2011 - 11:43
Quando il Signore le nostre catene (Salmo 125)
In “Salmi di padre David Maria Turoldo”, pubblicato nel 2006
Parole di David Maria Turoldo
Musiche di Ismaele Passoni e Bepi De Marzi
Esecuzione del coro I Crodaioli con l'accompagnamento all'organo di Francesco Finotti.
Reinterpretazione turoldiana di una preghiera tratta dal Libro dei Salmi e risalente al VI secolo a. C. quando, alla sconfitta dei babilonesi da parte dei persiani, i Giudei, che dai babilonesi erano stati a loro volta sconfitti anni addietro e deportati in Babilonia, poterono tornare in Palestina. In realtà, l’esilio babilonese toccò soltanto all’élite politico-religiosa del Regno di Giuda, mentre tutta la popolazione rurale rimase in Palestina e proseguì i propri culti anche in assenza dei “dirigenti”. Quando questi tornarono, il popolo fu ovviamente felice – come ben è descritto nel salmo – e propose loro di riedificare insieme il tempio, ma i sacerdoti ed i potenti... (continua)
Parole di David Maria Turoldo
Musiche di Ismaele Passoni e Bepi De Marzi
Esecuzione del coro I Crodaioli con l'accompagnamento all'organo di Francesco Finotti.
Reinterpretazione turoldiana di una preghiera tratta dal Libro dei Salmi e risalente al VI secolo a. C. quando, alla sconfitta dei babilonesi da parte dei persiani, i Giudei, che dai babilonesi erano stati a loro volta sconfitti anni addietro e deportati in Babilonia, poterono tornare in Palestina. In realtà, l’esilio babilonese toccò soltanto all’élite politico-religiosa del Regno di Giuda, mentre tutta la popolazione rurale rimase in Palestina e proseguì i propri culti anche in assenza dei “dirigenti”. Quando questi tornarono, il popolo fu ovviamente felice – come ben è descritto nel salmo – e propose loro di riedificare insieme il tempio, ma i sacerdoti ed i potenti... (continua)
Quando il Signore le nostre catene
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 23/6/2011 - 11:15
Motorizzati a piè
Credo che il testo originale sia il secondo, risalente al 1940 ed alla campagna di Grecia, subito seguita da quella di Russia. In entrambe gli alpini morirono come mosche. Su qualche sito militare si specifica che la canzone sarebbe nata all'interno della brigata alpina Julia
In Grecia gli italiani invasori (che nel 1928 avevano addirittura siglato un trattato di amicizia con i greci… Non vi ricorda qualche evento più recente?) furono inchiodati dalla controffensiva ellenica e se non fosse stato per l’intervento dei nazisti la disfatta sarebbe stata clamorosa. Tra morti, feriti, dispersi e congelati, gli italiani ebbero un numero enormemente superiore di perdite rispetto ai greci. In Russia andò assai peggio: di 230.000 soldati impegnati in quel corpo di spedizione (noto con le sigle di CSIR e ARMIR) circa la metà ci lasciarono la pelle o rimasero gravemente feriti e altri 60.000 furono... (continua)
In Grecia gli italiani invasori (che nel 1928 avevano addirittura siglato un trattato di amicizia con i greci… Non vi ricorda qualche evento più recente?) furono inchiodati dalla controffensiva ellenica e se non fosse stato per l’intervento dei nazisti la disfatta sarebbe stata clamorosa. Tra morti, feriti, dispersi e congelati, gli italiani ebbero un numero enormemente superiore di perdite rispetto ai greci. In Russia andò assai peggio: di 230.000 soldati impegnati in quel corpo di spedizione (noto con le sigle di CSIR e ARMIR) circa la metà ci lasciarono la pelle o rimasero gravemente feriti e altri 60.000 furono... (continua)
Bartleby 23/6/2011 - 09:28
رسالة للعالم
il testo trascritto con l'alfabeto arabo usato nelle chat.
Resala Ela Al 3alam
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 22/6/2011 - 23:49
Stop the Violence
Stop killing innocent people
(continua)
(continua)
inviata da SamuraiMaster 22/6/2011 - 23:31
OK papà
[1977]
E' il brano che chiude l'album "Aida"
Nel giugno di 30 anni fa Rino Gaetano, gravemente ferito in un terribile incidente stradale, moriva dopo essere stato rifiutato (si dice) da ben cinque ospedali, comunque morto di "malasanità" così come tanti, come troppi ancora oggi, e - cosa un poco inquietante - così come lui stesso aveva, senza saperlo, "previsto" ben dieci anni prima in una canzone misconosciuta (bruttina parecchio, a dire il vero) intitolata "La ballata di Renzo", forse scritta in morte di un amico, un po' come la più celebre che fà "lunga e diritta correva la strada" di Guccini (che amo sempre cantare alla guida della mia vecchia Panda e senza toccarmi le balle, chè sennò rischio d'ammazzarmi davvero!):
Quel giorno Renzo uscì, andò lungo quella strada
e una Ferrari contro lui si schiantò
il suo assassino lo aiutò e Renzo allora partì
verso un ospedale che lo curasse... (continua)
E' il brano che chiude l'album "Aida"
Nel giugno di 30 anni fa Rino Gaetano, gravemente ferito in un terribile incidente stradale, moriva dopo essere stato rifiutato (si dice) da ben cinque ospedali, comunque morto di "malasanità" così come tanti, come troppi ancora oggi, e - cosa un poco inquietante - così come lui stesso aveva, senza saperlo, "previsto" ben dieci anni prima in una canzone misconosciuta (bruttina parecchio, a dire il vero) intitolata "La ballata di Renzo", forse scritta in morte di un amico, un po' come la più celebre che fà "lunga e diritta correva la strada" di Guccini (che amo sempre cantare alla guida della mia vecchia Panda e senza toccarmi le balle, chè sennò rischio d'ammazzarmi davvero!):
Quel giorno Renzo uscì, andò lungo quella strada
e una Ferrari contro lui si schiantò
il suo assassino lo aiutò e Renzo allora partì
verso un ospedale che lo curasse... (continua)
Il corredo ce l'hai già pronto,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/6/2011 - 23:13
Public Display of Dismemberment
2009
World Painted Blood
World Painted Blood
Anarchy, disarray this is the world today
(continua)
(continua)
inviata da SamuraiMaster 22/6/2011 - 22:55
Facce nere
Canzone scritta da Alfonso Di Sirio, membro del gruppo musicale Pane e Guerra.
Facce nere
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/6/2011 - 15:43
El pover Luisin
anonimo
Dal sito del gruppo musicale Pane e Guerra:
"Un'antica e struggente canzone milanese, scritta in seguito alla guerra del 1859, che rovescia completamente la bolsa retorica indipendentista e risorgimentale che tuttora passa a livello educativo. El pover Luisin è un soldatino che probabilmente, essendo di Milano, ha servito nel 1859 l'esercito del Kaiser. Ma nella canzone dell'innamorata non c'è odio nè presa di parte, non vengono neppure citati Italia o Austria: c'è solo il rimpianto per un amore spezzato.
La provenienza colta della melodia si intuisce dalla chiara impronta mitteleuropea dell'incipit, un walzer che richiama alla mente il tema della "Vltava" ("La Moldava") di Bedrich Smetana."
"Un'antica e struggente canzone milanese, scritta in seguito alla guerra del 1859, che rovescia completamente la bolsa retorica indipendentista e risorgimentale che tuttora passa a livello educativo. El pover Luisin è un soldatino che probabilmente, essendo di Milano, ha servito nel 1859 l'esercito del Kaiser. Ma nella canzone dell'innamorata non c'è odio nè presa di parte, non vengono neppure citati Italia o Austria: c'è solo il rimpianto per un amore spezzato.
La provenienza colta della melodia si intuisce dalla chiara impronta mitteleuropea dell'incipit, un walzer che richiama alla mente il tema della "Vltava" ("La Moldava") di Bedrich Smetana."
Bartleby 22/6/2011 - 15:31
Fagioli 'olle 'otenne
Francesco De Gregori
CATERINA
Dall’album “Titanic” del 1982.
E arrivò il mattino e col mattino un angelo
e quell'angelo eri tu
con due spalle da uccellino in un vestito troppo piccolo
e con gli occhi ancora blu
e la chitarra veramente la suonavi molto male
però quando cantavi mi sembrava Carnevale
e una bottiglia ci bastava per un pomeriggio intero
a raccontarlo oggi non sembra neanche vero.
E la vita Caterina lo sai non è comoda per nessuno
quando vuoi gustare fino in fondo tutto il suo profumo
devi rischiare la notte il vino e la malinconia
la solitudine e le valigie di un amore che vola via
e cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo (*)
non ti bastano per piangere le lacrime di tutto il mondo
chissà se in quei momenti ti ricordi della mia faccia
quando la notte scende e ti si gelano le braccia.
Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto
forse non... (continua)
CATERINA
Dall’album “Titanic” del 1982.
E arrivò il mattino e col mattino un angelo
e quell'angelo eri tu
con due spalle da uccellino in un vestito troppo piccolo
e con gli occhi ancora blu
e la chitarra veramente la suonavi molto male
però quando cantavi mi sembrava Carnevale
e una bottiglia ci bastava per un pomeriggio intero
a raccontarlo oggi non sembra neanche vero.
E la vita Caterina lo sai non è comoda per nessuno
quando vuoi gustare fino in fondo tutto il suo profumo
devi rischiare la notte il vino e la malinconia
la solitudine e le valigie di un amore che vola via
e cinquecento catenelle che si spezzano in un secondo (*)
non ti bastano per piangere le lacrime di tutto il mondo
chissà se in quei momenti ti ricordi della mia faccia
quando la notte scende e ti si gelano le braccia.
Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto
forse non... (continua)
Bartleby 22/6/2011 - 15:22
Siamo gli Alpini
anonimo
Trovata sul sito dell’Associazione nazionale Alpini di Sorbolo (Parma)
“Scaglionare” nel gergo da caserma significa costringere una “burba”, una recluta, a fare un servizio al posto di un altro, generalmente un “nonno” prossimo al congedo…
“Scaglionare” nel gergo da caserma significa costringere una “burba”, una recluta, a fare un servizio al posto di un altro, generalmente un “nonno” prossimo al congedo…
Guarda in cielo, c’è un aquilone
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/6/2011 - 14:14
La ballata della borga
anonimo
Trovata sul sito dell’Associazione nazionale Alpini di Sorbolo (Parma)
Canzone di naja, sull’aria di “Io vagabondo” dei Nomadi, proveniente dalla caserma “Ottone Huber” di Bolzano, sede di comando delle truppe alpine.
Nel gergo militare “burba” è la povera recluta, mentre “borga” è colui che sta per congedarsi e tornare borghese…
Canzone di naja, sull’aria di “Io vagabondo” dei Nomadi, proveniente dalla caserma “Ottone Huber” di Bolzano, sede di comando delle truppe alpine.
Nel gergo militare “burba” è la povera recluta, mentre “borga” è colui che sta per congedarsi e tornare borghese…
Io tra poco me ne andrò
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/6/2011 - 14:03
Macchinista
anonimo
Testo trovato sul sito dell’Associazione nazionale Alpini di Sorbolo (Parma). Canzone di naja sulla melodia del canto delle mondine “Saluteremo il signor padrone”.
Nel gergo di caserma “burba” è la povera recluta.
Nel gergo di caserma “burba” è la povera recluta.
Macchinista, macchinista del diretto,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/6/2011 - 13:53
Allarmi!
anonimo
Trovata sul sito dell’Associazione nazionale Alpini di Sorbolo (Parma)
Canzone di naja, sull’aria dell’ “All'armi, siam fascisti” di triste memoria, proveniente dalla caserma “Ottone Huber” di Bolzano, sede di comando delle truppe alpine.
Qui però l’ordine di armarsi si trasforma nel suo opposto: via fucile e gavetta, si torna a casa!
Nel gergo di caserma “burba” è la povera recluta.
Canzone di naja, sull’aria dell’ “All'armi, siam fascisti” di triste memoria, proveniente dalla caserma “Ottone Huber” di Bolzano, sede di comando delle truppe alpine.
Qui però l’ordine di armarsi si trasforma nel suo opposto: via fucile e gavetta, si torna a casa!
Nel gergo di caserma “burba” è la povera recluta.
Allarmi!
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/6/2011 - 13:23
C'è una bella società
[1936]
Testo trovato sulle pagine dell’Istituto Centrale dei beni Sonori ed Audiovisivi, nato nel 2007 da una costola di quella Discoteca di Stato che fu proprio il De Angelis a promuovere negli anni 20.
Sempre – direi – per il percorso “Destra e reazionarismo contro e nella guerra”, un’altra allegra canzoncina del grande Rodolfo De Angelis dedicata, come E se non fosse vero? e la mitica “Sanzionami questo!”, all’embargo (fasullo) che la Società delle Nazioni (l’ONU di allora) decise contro l’Italia dopo l’aggressione all’Etiopia. In realtà fu poi solo la Gran Bretagna ad applicarlo, e pure blandamente.
Rodolfo De Angelis, futurista sarcastico e di libera opinione, denuncia senza mezzi termini l’ipocrisia di quel consesso e dei suoi partecipanti e quanto all’avventura coloniale italiana non si perde ad incensarla ma semplicemente mostra un Hailé Selassié molto preoccupato ed interdetto... (continua)
Testo trovato sulle pagine dell’Istituto Centrale dei beni Sonori ed Audiovisivi, nato nel 2007 da una costola di quella Discoteca di Stato che fu proprio il De Angelis a promuovere negli anni 20.
Sempre – direi – per il percorso “Destra e reazionarismo contro e nella guerra”, un’altra allegra canzoncina del grande Rodolfo De Angelis dedicata, come E se non fosse vero? e la mitica “Sanzionami questo!”, all’embargo (fasullo) che la Società delle Nazioni (l’ONU di allora) decise contro l’Italia dopo l’aggressione all’Etiopia. In realtà fu poi solo la Gran Bretagna ad applicarlo, e pure blandamente.
Rodolfo De Angelis, futurista sarcastico e di libera opinione, denuncia senza mezzi termini l’ipocrisia di quel consesso e dei suoi partecipanti e quanto all’avventura coloniale italiana non si perde ad incensarla ma semplicemente mostra un Hailé Selassié molto preoccupato ed interdetto... (continua)
A Ginevra c'è una bella società!
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/6/2011 - 11:37
La liberté c'est toute l'existence
[1931]
Dalla colonna sonora del film di René Clair “À nous la liberté”
Non ne sono sicuro, ma il testo dovrebbe essere dello stesso René Clair.
La musica è di Georges Auric (1899-1983), compositore francese.
Un film cui Charlie Chaplin fu certamente debitore per la realizzazione del suo “Modern Times” del 1936, così come René Clair fu in qualche modo debitore al Fritz Lang di “Metropolis” (1927)
“Due amici detenuti, Émile (Henri Marchand) e Louis (Raymond Cordy), cercano di evadere. Louis ci riesce grazie a Émile, che crea un diversivo e svia l'attenzione degli inseguitori. Fuori, Louis trova un lavoro e diventa commercianti di dischi per i fonografi. Mette su una piccola azienda. Il commercio prospera: con il tempo, la sua impresa diventa sempre più grande e importante. Émile, uscito di galera, senza un lavoro, disoccupato, vagabonda per strada, prende il sole... Un giorno, vede la... (continua)
Dalla colonna sonora del film di René Clair “À nous la liberté”
Non ne sono sicuro, ma il testo dovrebbe essere dello stesso René Clair.
La musica è di Georges Auric (1899-1983), compositore francese.
Un film cui Charlie Chaplin fu certamente debitore per la realizzazione del suo “Modern Times” del 1936, così come René Clair fu in qualche modo debitore al Fritz Lang di “Metropolis” (1927)
“Due amici detenuti, Émile (Henri Marchand) e Louis (Raymond Cordy), cercano di evadere. Louis ci riesce grazie a Émile, che crea un diversivo e svia l'attenzione degli inseguitori. Fuori, Louis trova un lavoro e diventa commercianti di dischi per i fonografi. Mette su una piccola azienda. Il commercio prospera: con il tempo, la sua impresa diventa sempre più grande e importante. Émile, uscito di galera, senza un lavoro, disoccupato, vagabonda per strada, prende il sole... Un giorno, vede la... (continua)
La liberté, c’est toute l’existence,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 22/6/2011 - 09:43
Dialogo telefonico fra Bush e Berlusconi (Lu nanettu ridi ridi)
IL NANETTO CHE SORRIDE
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 22/6/2011 - 09:28
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Ringrazio fin d'ora per una sua cortese risposta.