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Prima del 2011-5-7

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Grafted Into the Army

Grafted Into the Army
[1862]



All’inizio della Guerra civile l’arruolamento di volontari in ferma di breve termine era considerato sufficiente perché gli strateghi pensavano che il conflitto non sarebbe durato a lungo… Non passò molto tempo prima che si accorgessero di aver sbagliato i calcoli (come al solito, in ogni guerra che si rispetti). Quando le carneficine cominciarono ad essere tali che i volontari non riuscivano più a rimpiazzare morti, feriti e disertori, allora da entrambe le parti si corse ai ripari.
I primi furono i confederati, che già nell’aprile del 1862 obbligarono a tre anni di servizio militare tutti i maschi tra i 18 e i 35 anni (poi innalzati a 45). Nel marzo dell’anno seguente fu la volta degli unionisti: arruolamento obbligatorio per tutti i maschi tra i 20 e i 45 anni.
Le leggi di coscrizione obbligatoria non prevedevano scappatoie se non quella che il coscritto potesse inviare al... (continua)
Our Jimmy has gone for to live in a tent,
(continua)
inviata da Bartleby 3/5/2011 - 13:41
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Rubenstein Remembers

Rubenstein Remembers
[1987]
Album “Secret Lives”
There's an old man in the park
(continua)
inviata da Bartleby 3/5/2011 - 13:36
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Enough Said

Enough Said
"Enough Said", pubblicata nell'album "New Traditionalists" del 1981, è un'aspra e dura critica nei confronti della guerra e dell'ipocrisia della società.

E' uno dei brani più rabbiosi del gruppo, e tra le varie cose se la prende la teleidiozia e tutto ciò che dipende da essa ("prendete tutti i leader del mondo, metteteli in un grande ring, pubblicizzatelo come il più basso spettacolo della terra e fateli combattere tra di loro finché non salta fuori chi è il re" oppure "volevi un mondo che potevi capire, ma è successo qualcosa mentre dormivi"), con i sogni distrutti ("volevi una vita di cui vantarti, peccato che si siano presi la parte che volevi tenerti") e l'egoismo della società ("nessuno di voi mi ha aiutato mentre cucinavo il pane, adesso tutti vorreste aiutarmi a mangiarlo. Vedo che siete ben nutriti, questo indica che non ne avete bisogno").

I Devo faranno molte altre critiche sociali, ma sempre in tono ironico e pungente. In questo brano, invece, sembrano arrabbiati sul serio e c'è molta meno ironia del solito.
None of you would help me when I baked by bread
(continua)
inviata da JacoZappa 2/5/2011 - 23:52

Inno dell'Unione Sovietica - Versione italiana

Inno dell'Unione Sovietica - Versione italiana
Carissimi, lascio a voi di decidere se questa sia, propriamente, una canzone contro la guerra, e se possa entrare a far parte dell'archivio. Probabilmente non lo è, e ho molto esitato prima di inviarla. Tuttavia, è certamente una chicca (almeno per chi ama questo genere di cose...) e, soprattutto, si tratta di una rarità bibliografica assoluta: ho infatti trascritto il testo da un esilissimo fascicolo di due sole pagine (che lo contiene insieme allo spartito), da me consultato presso una, forse l'unica biblioteca italiana che ne conserva copia, "omaggio dell'editore". L'originale si trova in pessime condizioni di conservazione: faccio affidamento sul suo valore documentario perché voi decidiate che vale almeno la pena di trasmetterlo ai posteri...

Fonte: Inno dell'Unione Sovietica, versione italiana di Alberto Cavaliere, Milano, Suvini Zerboni, 1947
Non più d'oppressori catene stridenti:
(continua)
2/5/2011 - 23:45

Erich Mühsam, poète, anarchiste et assassiné

Erich Mühsam, poète, anarchiste et assassiné
Erich Mühsam, poète, anarchiste et assassiné

Canzone française – Erich Mühsam, poète, anarchiste et assassiné – 1934 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 33

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Erich Mühsam naît à Berlin le 6 avril 1878 et passe toute son enfance à Lübeck.
En octobre 1926, il fonde la revue Fanal qui, jusqu’en juillet 1931, mènera le combat contre la montée du nazisme – variante allemande du fascisme. Il publie aussi de nombreux ouvrages, dont une réflexion sur le système des conseils : Die Befreiung der Gesellschaft vom Staat (La société libérée de l’Etat), et de multiples études sur la culture allemande.
Parallèlement, il mènera campagne pour Sacco et Vanzetti,... (continua)
D'accord, Mühsam était juif, poète et anarchiste
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/5/2011 - 23:23
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The Third Hoorah

The Third Hoorah
Album: "War Child" (1974)

"The Third Hoorah", penultimo brano dell'album "Warchild", riprende in parte le tematiche della title-track (il cui testo è riportato in questo sito).
Il narratore parla alla gente, o meglio al lato buono della gente ("Sweet child how do you do today?"); in un certo senso sembra quasi che stia anche cercando di reclutare soldati ("Dance with the WarChild, the WarChild, Hoorah! ").

La canzone sembra suggerire che ognuno di noi dentro di se nasconde una bestia che vuole uccidere la gente ("In the heart of your heart, there's the tiniest part of an urge to live to the death"), che la vita in se è una battaglia per cui non c'è motivo di sottrarsi alla guerra ("Seek that which lies within lies waiting to begin the fight of your life that is everyday").

Ian Anderson però ha inserito volontariamente dei doppi sensi. "Live to the death", potrebbe anche voler dire che... (continua)
Hoorah!
(continua)
inviata da JacoZappa 2/5/2011 - 21:13
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Si può

Si può
[1976]
da Libertà obbligatoria (1976)

La canzone è stata riscritta due volte: le versioni con la strofa "contro la guerra" sono la seconda e la terza.
Si può
(continua)
2/5/2011 - 18:37
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Aizetè

Aizetè
"Emigrante, zone nove a filo 'e tramme,
(continua)
inviata da adriana 2/5/2011 - 18:16
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Radio Free Moscow

Radio Free Moscow
(1984)

"Radio Free Moscow" è un brano "minore" dei Jethro Tull, incluso nel loro album "Under Wraps", considerato il più controverso del gruppo, a causa delle sue sonorità ampiamente elettroniche e fredde.
Tuttavia, non manca di alcuni spunti di interesse, almeno per quanto riguarda i testi.

Il titolo della canzone è ironico, e allude alla Radio Free Europe, fondata nel 1949, come una corporazione no profit per far trasmettere notiziari e programmi di affari e attualità agli stati dell'Europa dell'Est sotto la cortina di ferro, così come la Radio Liberty Comittee, creata due anni dopo nell'unione sovietica. Entrambe furono fondate principalmente dal congresso degli Statui Uniti attraverso la CIA. Lo scopo di queste stazioni era "promuovere ideali e istituzioni democratiche disseminando e fatti, informazioni e idee". Così come Moscow radio, erano a modo loro strumenti di propaganda del... (continua)
Tune into messages
(continua)
inviata da JacoZappa 2/5/2011 - 18:03
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Mane e mane

Mane e mane
[1999]

Album:O-Issa

Enzo Avitabile& Mori Kante
'Na stella guard'o munno
(continua)
inviata da adriana 2/5/2011 - 17:45
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Crucifixus

Crucifixus
[2006]
Album: Sacro sud
I' ero 'o cielo, 'o cielo ca scenneva,
(continua)
inviata da adriana 2/5/2011 - 11:16
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Sogni grandiosi

Sogni grandiosi
da "Il circo mangione" (1996)

pensa se la gente, invece del potere,
pensasse all'amicizia come modo per godere
Bisognerebbe fare sempre sogni grandiosi
(continua)
inviata da DonQuijote82 2/5/2011 - 10:01
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Labor Day

Labor Day
[1998]
Album “Autumnsongs”

"ONE HUNDRED THOUSAND MEN STRIKING FOR EIGHT HOURS!", “Centomila uomini in sciopero per le otto ore!”, gridavano gli operai a Chicago il 1 maggio del 1886, un attimo prima che la polizia attaccasse a freddo il corteo uccidendo due di loro. Il seguente 4 maggio, durante un presidio di protesta convocato dagli anarchici, la polizia cercò nuovamente di disperdere la manifestazione con la forza. A questo punto qualcuno - mai identificato - lanciò un ordigno rudimentale contro i poliziotti, uccidendone uno. Gli uomini in divisa, presi dal panico, cominciarono a sparare all’impazzata sulla folla: undici morti, tra cui sette poliziotti uccisi dal “fuoco amico”.
Della carneficina furono ritenuti responsabili gli anarchici. Otto militanti, quasi tutti immigrati tedeschi, furono arrestati, processati e condannati a morte benchè non vi fosse nessuna evidenza di colpevolezza.... (continua)
In school we learn the well-known names
(continua)
inviata da Bartleby 2/5/2011 - 08:47
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Se io fossi un angelo

Se io fossi un angelo
dall'album "Bugie" (1985)
Se io fossi un angelo
(continua)
1/5/2011 - 22:57

Quando li toccano

Quando li toccano
"Orazione civile", 2011



Pochi giorni fa, in Toscana, è accaduto un episodio che ha provocato una specie di sollevazione tra "istituzioni", mass media, politicanti e quant'altro. Durante un normale controllo etilometrico in provincia di Grosseto, nei pressi del luogo dove si stava svolgendo un rave party, una pattuglia di carabinieri ha fermato un'automobile guidata da un ragazzo diciannovenne, con a bordo altri tre ragazzi e una ragazza (minorenni). Essendo stato trovato il conducente non in regola con il tasso alcoolico, la pattuglia stava procendendo al sequestro dell'autovettura e al ritiro della patente; senonché, i due carabinieri sono stati invece presi a randellate dai cinque ragazzi, e che randellate. I cinque hanno divelto i pesantissimi paletti di una recinzione, e hanno colpito i tutori dell'ordine. Uno è finito in coma, e l'altro rischia di perdere un occhio.

Questo episodio,... (continua)
Quando li toccano.
(continua)
30/4/2011 - 22:49
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They Lie, We Die

They Lie, We Die
[1983]
Album: Strive to Survive Causing the Least Suffering Possible

Very old track but very current issue..
Atomic electricity -is just a filthy mess and waste
(continua)
inviata da giorgio 30/4/2011 - 15:00
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Zamba del emigrante

Zamba del emigrante
Album : Sueños De Un Hombre Despierto
Tengo que partir, mi corazón
(continua)
inviata da adriana 30/4/2011 - 11:51
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Capitano Utopia

Capitano Utopia
Canzone per Vittorio Arrigoni
Il sole ha asciugato la pioggia
(continua)
inviata da adriana 30/4/2011 - 08:28
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Paren esta guerra

Paren esta guerra
Hay un sistema
(continua)
inviata da adriana 29/4/2011 - 19:16
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Weichafe Catrileo

Weichafe Catrileo
[2009]

Album :Ei

Un homenaje desde Argentina, de la banda de hardcore punk Eterna Inocencia, a la lucha del pueblo mapuche en Chile y a la figura de Matías Catrileo, asesinado por la policía chilena en Enero de 2008.
Ayer pude recorrer
(continua)
inviata da adriana 29/4/2011 - 18:53
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Newen Pei Katrileo

Newen Pei Katrileo
Canzone dedicata a Matías Katrileo mapuche assassinato dalla polizia cilena
Las tierras son tomadas porque fueron robadas
(continua)
inviata da adriana 29/4/2011 - 18:21
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Amutuy, soledad

Scritta non so in che anno dal grande poeta e compositore argentino patagonico Marcelo Berbel, di sangue mapuche per parte di madre
Ignoro pure se gli Hermanos Berbel l'abbiano mai incisa, ma credo proprio di sì.
Sicuramente la canzone è stata interpretata da altri importanti artisti argentini come Rubén Patagonia e Soledad Pastorutti.

"Amutuy" è in lingua mapuche la terza persona singolare del verbo "amutun", che significa "andarsene" o "tornare". Su qualche sito viene tradotto come "andiamo" ma credo che - nel contesto della canzone - stia piuttosto ad esprimere un senso di perdita, il rimpianto di un mondo perduto, distrutto...
Ahí están festejando
(continua)
inviata da Bartleby 29/4/2011 - 17:11

We Will Survive

Stephan Takvoryan
To commemorate the 96th anniversary of the latest Armenian Genocide at the hands of the Ottoman Turks in 1915, I offer this song, which I penned this song last year, using the Armenian translation of my name (Stephen Watkins became “Stepan Takvoryan”). It has a cadence very similar to Leonard Cohen’s “Democracy,” albeit slightly slower and with a more mournful chord progression in the verses, although the choruses are strong, determined, hopeful, and upward-looking.

by Stepan Takvoryan

(With a kind of marching cadence, half-whispered/half-spoken with a raspy voice)

da http://swatkinslaw.wordpress.com/2011/...
Verse I.
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/4/2011 - 14:07
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Éste y aquél

Éste y aquél
[1923]
Da “Los Anarquistas - Marchas y canciones de lucha de los obreros anarquistas argentinos, 1904-1936”
Autore del brano è il poeta anarchico argentino Fernando Gualtieri
Testo trovato su Pacoweb
Recentemente interpretata da Juan Carlos "Flaco" Biondini nello spettacolo Cançons d'amor i anarquia

La parte introduttiva è recitata da uno dei più importanti attori argentini, Héctor Alterio, protagonista con Norma Aleandro de “La historia oficial” di Luis Puenzo (1985), uno dei primi e dei più potenti film sui desaparecidos nel corso dell’ultima dittatura in Argentina.
Ho attribuito la canzone all’ideatore del progetto di quest’album, Osvaldo Bayer, perché non so chi sia – tra Carlos Solari, Jorge Manzano, José Canet, Virgilio Esposito e Alejandro Marcial - il cantante che la interpreta.



Canzone dedicata Simón Radowitzky, un immigrato in Argentina dall’Impero russo, che appena diciottenne,... (continua)
[Recitato] Primero de mayo de 1909. Los anarquistas ocupan totalmente la Plaza del Congreso. Frente a ellos, está nada menos que el coronel Ramón Falcón al frente de su caballería, los “cosacos”, como serán llamados por los obreros. La represión es cruel. Caen ocho obreros muertos y ciento cinco heridos. Entre los manifestantes está un adolescente, un ruso llamado Simón Radowitzky y en el once de noviembre de ese año hará volar por el aire con una bomba al coronel Falcón y a su secretario. El país se conmociona, el anarquista es apresado y pasará veintiún años en Ushuaia, la Siberia argentina. Será el mártir, el santo de la anarquía, cantado por todos los payadores libertarios.
(continua)
inviata da Bartleby 29/4/2011 - 14:05
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Open Wounds

R-Mean
A bit of mystery lies in history's eyes
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/4/2011 - 13:59

Saints' Eyes

Tadevos Tonoyan
Souls learn only to hover and fly,
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/4/2011 - 13:51
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Peace Go With You, Brother (as-Salaam-Alaikum)

Peace Go With You, Brother (as-Salaam-Alaikum)
Though I ain't so proud anymore
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/4/2011 - 13:18
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Ode al moto perpetuo

Ode al moto perpetuo
Album : Resistenza e Amore

Contro le guerre per il petrolio, la rivoluzione sta già pedalando!
Io canto l’equilibrio del moto perpetuo
(continua)
inviata da adriana 29/4/2011 - 12:20
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Libertà

Libertà
2010
Agit-prop

feat. Gang
Libertà di morire per lavorare
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/4/2011 - 11:42
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¡Viva la Anarquía!

anonimo
¡Viva la Anarquía!
[Secondo, terzo decennio del 900]

Inno “sacrilego” degli anarchici argentini, sulle note dell’inno nazionale.
Oíd mortales el grito sagrado
(continua)
inviata da Bartleby 29/4/2011 - 10:51
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Peace Be Revenged

Peace Be Revenged
Da Imperfect Armonies 2010
Where are we to go?
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/4/2011 - 10:36
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Yes, It's Genocide

Yes, It's Genocide
[2010]
Armenian Lyrics: Serj Tankian
Testo armeno: Serj Tankian
Album: Imperfect Harmonies

Per chi non lo sapesse, Serj Tankian è il frontman dei System Of A Down, nella sua attività da solista. La canzone, il cui titolo è ufficialmente in inglese ma il cui testo è in armeno, fa parte dell'album Imperfect Harmonies del 2010. Usualmente il suo testo viene riportato nella "trascrizione fonetica" presente anche in questa pagina (e che costituiva a tutt'oggi l'unica versione qui presente), ma Lyrics Wikia riporta fortunatamente anche il testo nella grafia armena corretta. Il tema del genocidio armeno è tra i principali dei System Of A Down, come è perfettamente logico che sia; lo stesso Serj Tankian, pur trasferitosi da bambino negli Stati Uniti, è nato a Beirut nella diaspora armena. [RV]
Ձեր ահին մեռնեմ
(continua)
inviata da DonQuijote82 + CCG/AWS Staff 29/4/2011 - 10:28
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Mis harapos

Mis harapos
[1918]
Musica di Marino García
Il testo fu scritto da Jorge Luque Lobos (1895-1963), giornalista, scrittore ed autore di teatro e di tango, anche se la paternità viene ancora molto spesso attribuita al più famoso Alberto Ghiraldo , grande figura dell’anarchismo argentino.

“Prototipo inconfondibile dei ‘tartufi’ [da Molière, ad indicare i riccastri baciapile, ipocriti ed impostori] che si nascondono sotto uno smoking o un frac di taglio impeccabile, tu cugino, tu sei l'archetipo che il mio orgoglio rifiuta… Lasciami con i miei stracci, sono più nobili del tuo cappotto….”

Canzone che all’epoca la gente canticchiava e fischiettava in ogni angolo a Buenos Aires, dove al contrario era chiaramente detestata da riccastri, padroni e loro sgherri…
Molti grandi artisti argentini l’hanno interpretata, a partire da Ignacio Corsini, poi Agustín Magaldi (entrambi contemporanei di Carlos Gardel) e successivamente Antonio Tormo, che la portò al successo anche in Uruguay e Cile.
Caballero del ensueño, tengo pluma por espada
(continua)
inviata da Bartleby 29/4/2011 - 10:26
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The Ballad of Gaucho Gil

The Ballad of Gaucho Gil
[2006]
Album “The Ballad of Gaucho Gil”, dedicato alla storia ed alle gesta del bandito del popolo argentino.
Scritta da Jerry Giddens, Michael Packard e Luis Ruiz.

A proposito del “gauchito”, non mancate di vedervi anche Al Gauchito Gil.



Sempre scandagliando la miriade di personaggi che scaturiscono da Bandidos rurales di León Gieco, dopo Isidro Velázquez, Mate Cosido (1 e 2) e Bairoletto, ecco a voi Antonio Mamerto Gil Núñez, chiamato “Gauchito Gil”, un gaucho originario della provincia di Corrientes, un “bandido rural” di pieno ottocento, che è oggi oggetto di una vera e propria devozione popolare che vede ogni anno - in particolare l’8 gennaio, data presunta del suo assassinio – decine di migliaia di persone accorrere in preghiera presso il mausoleo a lui dedicato nei pressi della città di Mercedes.

E tra tutti i bandidos forse Gauchito Gil è quello che ha più diritto di essere... (continua)
Dispatch… from the Dept. of Mercy -
(continua)
inviata da Bartleby 29/4/2011 - 08:42
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Futur Soldat Suisse

Futur Soldat Suisse
(1981)

Alla fine degli anni '70 e agli inizi degli anni '80 la città svizzera di Losanna vide fiorire una notevole scena punk. I gruppi dell'epoca erano collegati alla scena alternativa e libertaria, protagonista delle prime occupazioni di spazi autogestiti in una città che fino ad allora non contava un solo spazio di aggregazione o anche di semplice svago (gli unici locali chiudevano rigorosamente a mezzanotte).

Ho scoperto questa canzone (e l'esistenza del punk svizzero!) grazie ad un interessante servizio andato in onda questa mattina su Espace 2, la seconda rete della Radio della Svizzera Romanda.

Per maggiori informazioni sul gruppo vedere William Tell's Guitar
Suisse moyen, futur soldat suisse
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 28/4/2011 - 23:45
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Il palazzo d'inverno

Il palazzo d'inverno
2002
da "L'altra faccia dell'impero"
Il palazzo d'inverno a piazza del Gesù
(continua)
inviata da Luca 'The River' 28/4/2011 - 22:11
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Gente de la tierra

Gente de la tierra
Mapuches somos y junto al cóndor
(continua)
inviata da adriana 28/4/2011 - 16:51
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Fresh-Garbage

Fresh-Garbage
[1968]
Da “Spirit”, album di debutto di questa band psichedelica californiana.

Questa è soltanto una installazione di trash-art dell’artista fotografo Moreno Di Trapani…
Tuttavia, non è poi così lontana dalla realtà:

Ho incontrato questa canzone grazie alla mia trasmissione musicale radiofonica preferita, Moby Dick di Radio2…
Fresh garbage…
(continua)
inviata da Bartleby 28/4/2011 - 15:14

Settembre 2007

Settembre 2007
Testo sintentico che riprende i fatti del settembre 2007: Birmania e il poco interesse manifestato dal Papa e dalla Chiesa, il V-Day e le conseguenti reazioni politiche che ha suscitato.
Domani un altro mondo sanguinerà...
da http://www.leleravera.it/
E’ stato forse troppo chiedere di pensare
(continua)
inviata da DonQuijote82 28/4/2011 - 14:54
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Don't Go Near the Water

Don't Go Near the Water
[1971]
Album “Surf's Up”
Scritta da Mike Love e Al Jardine.

Ho incontrato questa canzone grazie alla mia trasmissione musicale radiofonica preferita, Moby Dick di Radio2…
Don't go near the water
(continua)
inviata da Bartleby 28/4/2011 - 14:52
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Estasi o delirio

Estasi o delirio
da "L'impazienza" (1999)
Piangono le madonnine il sangue fluorescente,
(continua)
inviata da DonQuijote82 28/4/2011 - 14:46
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To the Last Whale

To the Last Whale
[1975]
Album “Wind on the Water”
“Critical Mass”, il prologo di “To The Last Whale”, fu inciso nel 1970 per l'album solista di Crosby, che racconta: è stato un esperimento stile Bach in una stanza per l'eco, […] una delle migliori piece di pura musica che abbia mai fatto. Nash sovraincise poi la sua parte e la collegò a “Wind On The Water”, canzone che si rifà dalle vacanze di mare che Crosby, Stills e Nash erano soliti fare sul veliero di Crosby. (da BeatBlog)

Ho incontrato questa canzone grazie alla mia trasmissione musicale radiofonica preferita, Moby Dick di Radio2…
Over the years you have been hunted
(continua)
inviata da Bartleby 28/4/2011 - 14:36
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Una sera qualunque in Italia

Una sera qualunque in Italia
da "L'impazienza" (1999)
Qui non c'è spazio si sta tanto stretti
(continua)
inviata da DonQuijote82 28/4/2011 - 14:31
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Tu meriti il posto che occupi

Tu meriti il posto che occupi
[1989]
Brano solo successivamente inserito nella raccolta “A raccolta!” del 1995.



“I Disciplinatha sono l'unico gruppo italiano che vale la pena ascoltare” Jello Biafra

Chi e' Disciplinatha? Chi Come Perché.
Chi fa della carità non ha bisogno di farlo sapere.
Sappiano i lettori che i Disciplinatha hanno lunghe chiome incolte, fumano la droga, fanno risse nei clubs, suonano ubriachi, hanno guai con la giustizia, qualcuno di loro morirà presto, possibilmente di overdose, si divertono, se ne fregano di tutto, sono contro il potere, la famiglia, la chiesa, la guerra, fanno le ore piccole, corrono su potenti e smaglianti motociclette, snobbano la stampa, scopano le fighe (e più maschi alla volta) "di quelle e di quelli a cui voi non avete accesso".
E bestemmiano pure…
(di Dario Parisini, 1992. Se interessati, continua su DISCIPLINATHA)
Alle spalle di una barricata tanti bambini cantano
(continua)
inviata da Bartleby 28/4/2011 - 13:43
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Nazioni

Nazioni
[1991]
EP “Crisi di valori”



“I Disciplinatha sono l'unico gruppo italiano che vale la pena ascoltare” Jello Biafra

Chi e' Disciplinatha? Chi Come Perché.
Chi fa della carità non ha bisogno di farlo sapere.
Sappiano i lettori che i Disciplinatha hanno lunghe chiome incolte, fumano la droga, fanno risse nei clubs, suonano ubriachi, hanno guai con la giustizia, qualcuno di loro morirà presto, possibilmente di overdose, si divertono, se ne fregano di tutto, sono contro il potere, la famiglia, la chiesa, la guerra, fanno le ore piccole, corrono su potenti e smaglianti motociclette, snobbano la stampa, scopano le fighe (e più maschi alla volta) "di quelle e di quelli a cui voi non avete accesso".
E bestemmiano pure…
(di Dario Parisini, 1992. Se interessati, continua su DISCIPLINATHA)
Fate presto voi a parlare, Europa unita indipendente
(continua)
inviata da Bartleby 28/4/2011 - 13:37
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Crisi di valori

Crisi di valori
[1991]
EP “Crisi di valori”



“I Disciplinatha sono l'unico gruppo italiano che vale la pena ascoltare” Jello Biafra

Chi e' Disciplinatha? Chi Come Perché.
Chi fa della carità non ha bisogno di farlo sapere.
Sappiano i lettori che i Disciplinatha hanno lunghe chiome incolte, fumano la droga, fanno risse nei clubs, suonano ubriachi, hanno guai con la giustizia, qualcuno di loro morirà presto, possibilmente di overdose, si divertono, se ne fregano di tutto, sono contro il potere, la famiglia, la chiesa, la guerra, fanno le ore piccole, corrono su potenti e smaglianti motociclette, snobbano la stampa, scopano le fighe (e più maschi alla volta) "di quelle e di quelli a cui voi non avete accesso".
E bestemmiano pure…
(di Dario Parisini, 1992. Se interessati, continua su DISCIPLINATHA)
Sarà una forza gravitazionale
(continua)
inviata da Bartleby 28/4/2011 - 13:25
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Mi illumino di meno

Mi illumino di meno
2008
Il Paese Di Pulcinella

Vedi l'introduzione a La bicicletta
L'energia l'energia l'energia che cos'è?
(continua)
inviata da DonQuijote82 28/4/2011 - 13:14
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La bicicletta

La bicicletta
2008
Il Paese Di Pulcinella

In questi giorni vi sto rompendo particolarmente le scatole. Mi è venuta in mente una proposta. Siamo contro la guerra, tutti d'accordo... ma come si può convertire ciò in gesti concreti? Ovvero quali possono essere i gesti di pace? per dirla con i MCR "pensare globale, agire locale" e allora mi vengono in mente alcune canzoni che esprimono bene questa "cultura di pace" La bicicletta e mi illumino di meno dei Radici nel cemento... Lo so il pensiero è un po' contorto, ma il succo sarebbe: se le guerre si fanno per il petrolio, per l'acqua... tutte quelle azioni che limitano l'uso di quelle risorse vanno direttamente a negare la ragione stessa di quella guerra...
E potrebbe nascere anche il percorso: Gesti concreti di pace
Bella e seducente, è solo mia
(continua)
inviata da DonQuijote82 28/4/2011 - 13:05
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Din Don buon Natale

Din Don buon Natale
Canzone dedicata ad Emergency, Natale 2008
Molti mi conoscon solo come Frankie
(continua)
inviata da DonQuijote82 28/4/2011 - 12:50
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La mamá de Jimmy

La mamá de Jimmy
[1976]
Scritta da Gieco per l'unico lavoro del gruppo "Porsuigieco", composto da alcune delle più importanti figure del rock argentino: con Gieco, Charly García, Raúl Porchetto, Nito Mestre e María Rosa Yorio.

Il disco contenente questa canzone, che irride il perbenismo e l’ipocrisia dei ricchi e dei borghesi, e anche l’inquietante e profetica Todos los caballos blancos, scritta sempre da Gieco, uscì il 7 marzo del 1976.
Il successivo 24 di marzo quegli stessi borghesi gettarono la maschera rivelandosi per i fascisti aguzzini e massacratori che erano, sprofondando l’Argentina in una delle dittature più feroci della storia e regalandole 30.000 desaparecidos.
La mamá de Jimmy es una inglesa
(continua)
inviata da Bartleby 28/4/2011 - 11:26
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Canto das três raças

Canto das três raças
[1976]
Album “Canto das Três Raças”

Uno dei samba più famosi, scritto da Mauro Duarte e Paulo César Pinheiro e interpretato da una delle voci più intense della musica brasiliana, Clara Nunes, scomparsa prematuramente nel 1983 a soli 39 anni.
Ninguém ouviu
(continua)
inviata da Bartleby 28/4/2011 - 10:41

Piazza Otto Croci (Spiegami perché)

Piazza Otto Croci (Spiegami perché)
Una canzone ispirata a Piazza della Loggia (8 Croci come 8 le vittime)un misero omaggio a chi dal 1974 chiede giustizia
Se ti trovi a vagare in piazza otto croci,
(continua)
inviata da Lele Ravera 28/4/2011 - 10:08
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Sole a Kabul

Ho lasciato la mia terra per portar la pace con la guerra,
(continua)
inviata da Lele Ravera 28/4/2011 - 09:56
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La Martina Chapanay

La Martina Chapanay
Cueca guanacacheña che compare nel disco “Los grandes exitos de Los Trovadores de Cuyo – vol. 5” pubblicato nel 1961.
L’autore di testo e musica è Hilario Cuadros che la scrisse negli anni 30 o 40.

Continuando ad indagare la miriade di personaggi che scaturiscono da Bandidos rurales di León Gieco, dopo Isidro Velázquez, Mate Cosido (1 e 2), Bairoletto e Gauchito Gil, ecco finalmente una donna, la bandida Martina Chapanay, sperando con questo di far felice la nostra brigantessa e streguzza Adriana…



Altro personaggio pienamente ottocentesco, come Gauchito Gil, Martina Chapanay era del Cuyo, era meticcia di padre huarpe (etnia indigena che abitava la regione ed in particolare la zona palustre, oggi quasi scomparsa, delle Lagunas de Guanacache) e fin da giovanissima aveva mostrato una particolare destrezza nel cavalcare, nello sparare e nel dar di coltello. Vestiva da gaucho, con tanto... (continua)
[Recitato] En 1811 nació una linda cuyana, entre cedrones, tomillos, toronjiles y pichanas. Adornaban la laguna pájaros bobos, retamas y otros yuyos bendecidos que purifican el alma. Según nos cuenta Guayama que Guanacache fue el nido donde nació la cuyana de tan lindo apelativo. Era su nombre Martina y Chapanay su apellido…
(continua)
inviata da Bartleby 28/4/2011 - 09:36
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Hmong History X

Hmong History X
[2009]
Lyrics & Music by Elvis "Elfy" Thao
Album: From the Inside

"Oh Lord. Look what they've done. Be with us"
A complete timeline of our history and existence. The Hmong people. From 3,000 B.C. through 1963 during the Secret War, to 1975 when it split until now. How far we've come and how much we've lost. 7 minutes long. This tells it all. Stay educated".
[CLIP]
(continua)
inviata da giorgio 28/4/2011 - 08:48
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Papeles Mojados

Papeles Mojados
Canzone dedicata ai migranti che cercano una vita migliore al di lá dello stretto di Gibraltar (ma anche Lampedusa, Malta, ... ) troppe volte vittime delle tragedie del mare.
Miles de sombras cada noche trae la marea,
(continua)
inviata da Ilaria T. 27/4/2011 - 19:24
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Al Gauchito Gil

Al Gauchito Gil
Chamamé dall’album “El malevo”


Sempre scandagliando la miriade di personaggi che scaturiscono da Bandidos rurales di León Gieco, dopo Isidro Velázquez, Mate Cosido (1 e 2) e Bairoletto, ecco a voi Antonio Mamerto Gil Núñez, chiamato “Gauchito Gil”, un gaucho originario della provincia di Corrientes, un “bandido rural” di pieno ottocento, che è oggi oggetto di una vera e propria devozione popolare che vede ogni anno - in particolare l’8 gennaio, data presunta del suo assassinio – decine di migliaia di persone accorrere in preghiera presso il mausoleo a lui dedicato nei pressi della città di Mercedes.

E tra tutti i bandidos forse Gauchito Gil è quello che ha più diritto di essere presente sulle CCG/AWS perché – qualunque versione della tradizione che lo riguarda si accolga - non fu solo e non fu tanto per via di una donna che divenne fuorilegge ma perché disertò e si diede alla macchia... (continua)
Allá en Corrientes,
(continua)
inviata da Bartleby 27/4/2011 - 14:29
Percorsi: Disertori
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Bairoletto y la justicia

Bairoletto y la justicia
[2008]
“Tarantela con fuga de vals” dall’album “Pasiones. Los amores de la historia”, con Pacho O'Donnell, scrittore, psichiatra e storico argentino.
Parole di Pacho O´Donnell
Musica di Antonio Tarragó Ros

Canzone dedicata a Juan Bautista Bairoletto, figlio degli immigrati italiani Vittorio Bairoletto e Teresa Bondino, figura di bandito anarchico e vendicatore del popolo al centro della canzone di León Gieco Bandidos rurales e che, in verità, divenne fuorilegge a 25 anni dopo aver ammazzato il truce poliziotto Farach, alias “el Turco”, che lo aveva arrestato, massacrato di botte ed umiliato di fronte alla donna fra loro contesa, la prostituta e gran ballerina Dora.
Los que me lloran por muerto
(continua)
inviata da Bartleby 27/4/2011 - 10:56
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Mate Cosido

Mate Cosido
[1977]
Album “Mate Cocido”

Con Canción de Mate Cosido, ecco un’altra canzone che celebra le gesta del bandido rural chaqueño Mate Cosido.
E da questo testo, scritto dalla grande interprete di “chamamé” Nélida Argentina Zenón, apprendiamo che della banda di Mate Cosido faceva parte anche tal Antonio Rosi, o Rossi, detto "El Calabrés”, un italiano immigrato in Argentina intorno al 1906, più vecchio e scafato del suo capo che lo conobbe a Corrientes nel 1925 e che lo stimava molto perché si era già fatto una grande esperienza in furti e rapine a Buonos Aires e Rosario…



In Bandidos rurales di León Gieco, insieme a fuorilegge del calibro di Bairoletto ed Isidro Velázquez, troviamo anche David Segundo Peralta, detto “Mate Cosido”.

Era nato alla fine dell’800 nel Tucumán, ma come Isidro Velázquez operò soprattutto nel vicino Chaco, sempre nella regione del Norte Grande Argentino.
All’epoca... (continua)
Allá en general pinedo nunca entrara en el olvido la figura legendaria del gaucho mate cocido.
(continua)
inviata da Bartleby 27/4/2011 - 10:14
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Canción de Mate Cosido

Canción de Mate Cosido
[1982]
Album “Baglietto”
Scritta da Adrián Abonizio.



In Bandidos rurales di León Gieco, insieme a fuorilegge del calibro di Bairoletto ed Isidro Velázquez, troviamo anche David Segundo Peralta, detto “Mate Cosido”.

Era nato alla fine dell’800 nel Tucumán, ma come Isidro Velázquez operò soprattutto nel vicino Chaco, sempre nella regione del Norte Grande Argentino.
All’epoca – siamo nell’Argentina degli anni 20 e 30, gli anni della grande immigrazione, della grande prosperità (il “granero del mundo”) ma anche della concentrazione della ricchezza nelle mani delle multinazionali staniere e della casta locale che le sosteneva, gli anni pure dell’inizio dell’instabilità politica e del succedersi estenuante delle dittature – non era difficile che un “gaucho”, anche solo per futili motivi come una donna contesa, finisse col entrare in rotta di collisione con i potenti e con i loro sgherri.... (continua)
Sentado entre maderas
(continua)
inviata da Bartleby 27/4/2011 - 09:26
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Cita con Ángeles

Cita con Ángeles
[2003]
Letra y Música de Silvio Rodríguez.
Álbum: Cita con Ángeles

“...Ángeles..”
Desde los tiempos más remotos
(continua)
inviata da giorgio 26/4/2011 - 14:26
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Disraeli's Problem

Disraeli's Problem
[1972]
Album “Old Boot Wine”

Canzone con cui Steve Borrill degli Spirogyra si rivolgeva direttamente a Reginald “Reggie” Maudling che all’epoca, come ministro dell’interno del governo inglese, era pure responsabile per l’Irlanda del Nord e che è colui su cui ricade il sangue dei cittadini di Derry massacrati dai parà britannici il 30 gennaio 1972, giorno passato alla storia come “Bloody Sunday”.
Reggie dovette dimettersi alcuni mesi dopo la strage, quando il governo conservatore di Heath decise di istituire un ministero apposito per gli “affari nord-irlandesi”…
Nel 1974 fu ferito da un pacco bomba inviatogli dall’IRA…
Fu ministro degli esteri del “governo ombra” conservatore, guidato da Margaret Thatcher, durante il mandato del labourista Harold Wilson…
Travolto da alcuni scandali finanziari ed estromesso dalla scena politica Maudling divenne alcolista e morì di cirrosi epatica a 61... (continua)
Just seen the soldiers on patrol in Derry
(continua)
inviata da Bartleby 26/4/2011 - 13:44
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Grandad

Grandad
[1972]
Album “Old Boot Wine”

Il vecchio è in una casa di riposo e non fa altro che guardare fisso la neve oltre la finestra…
Ha combattuto tutta la vita per crescere e difendere i propri figli, per rendere questo mondo un mondo migliore… E’ passato per due guerre mondiali e tanti anni di conflitti… Cos’è andato storto? Qual è il valore della vita umana? Siamo certi che la scienza e la tecnologia siano davvero sotto controllo oppure noi stessi non siamo altro che macchine dagli ingranaggi ben oliati e funzionanti?
Stuck in an old
(continua)
inviata da Bartleby 26/4/2011 - 12:59
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Dangerous Dave

Dangerous Dave
[1972]
Album “Old Boot Wine”
He's got a gun, he really thinks he’s something.
(continua)
inviata da Bartleby 26/4/2011 - 12:01
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The Future Won’t Be Long

The Future Won’t Be Long
[1971]
Dall’album d’esordio intitolato “St. Radigunds”

Una canzone in cui la guerra – anche quella contro il nazismo – è vista comunque come una sconfitta per tutti i contendenti, vittime della natura stupida e malvagia dell’uomo, incapace di apprendere dai propri errori.

La storia narrata è ambientata tra Yeadon nello Yorkshire, dove durante la seconda guerra mondiale venivano fabbricati molti gli aerei da guerra inglesi, e Dunkirk, al confine fra Francia e Belgio, dove nel 1940 i tedeschi sbaragliarono il corpo di spedizione inglese ma poi consentirono agli alleati l’evacuazione via mare di oltre 300.000 soldati che diversamente non avrebbero avuto scampo.
Il protagonista parte per andare a combattere in Francia e, mentre torna sconfitto, a Yeadon la sua amata Marjorie muore nel corso di un bombardamento tedesco sulla Avro, la fabbrica bellica dove lavora…
Do you mind a question, please sir stay
(continua)
inviata da Bartleby 26/4/2011 - 11:15
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Ma a Stalingrado no!

Ma a Stalingrado no!

Yo Yo Mundi: Resistenza

15 gennaio 1945: 13 partigiani della Brigata Tom di Casale Monferrato vengono trucidati. 15 gennaio 2005, a sessant’anni di distanza, gli “Yo Yo Mundi” sul palco del teatro settecentesco di Casale danno vita, assieme ad altri musicisti ed alle voci di Fabrizio Pagella e di Giuseppe Cederna, attraverso un recital-concerto, proprio a quella storia,
13 partigiani, 13 musicisti sul palco, strane coincidenze!
“Resistenza”, un doppio cd, preziosa testimonianza audio e video di come per gli “Yo yo mundi” la musica sia sempre stata e debba continuare ad essere, veicolo di cultura, di memorie, di ricordi, di storie e di poesia.
“Grazie, ora e per sempre, a tutti gli uomini e le donne che hanno vissuto quegli anni di lotta e speranza e che hanno lottato – anche a costo della vita – per liberare l’Italia dal fascismo e dai nazisti. Grazie a tutti quelli che continuano... (continua)
Tu sei pastore di anime, padre, e nell’ultima lettera si dice solo la verità, oppure ciò che si ritiene vero.
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/4/2011 - 22:15
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Ma l'amore si fa ripensare

Ma l'amore si fa ripensare
Da Appunti Partigiani di Beppe Fenoglio


Yo Yo Mundi: Resistenza

15 gennaio 1945: 13 partigiani della Brigata Tom di Casale Monferrato vengono trucidati. 15 gennaio 2005, a sessant’anni di distanza, gli “Yo Yo Mundi” sul palco del teatro settecentesco di Casale danno vita, assieme ad altri musicisti ed alle voci di Fabrizio Pagella e di Giuseppe Cederna, attraverso un recital-concerto, proprio a quella storia,
13 partigiani, 13 musicisti sul palco, strane coincidenze!
“Resistenza”, un doppio cd, preziosa testimonianza audio e video di come per gli “Yo yo mundi” la musica sia sempre stata e debba continuare ad essere, veicolo di cultura, di memorie, di ricordi, di storie e di poesia.
“Grazie, ora e per sempre, a tutti gli uomini e le donne che hanno vissuto quegli anni di lotta e speranza e che hanno lottato – anche a costo della vita – per liberare l’Italia dal fascismo e dai nazisti.... (continua)
"Tornaci. Se te la senti, tornaci. Ma sappi che ogni volta passeranno con camion e mitraglie e cani per quelle colline dove tu sarai, io mi sentirò morire. Ora vai". Abbraccio mia madre, non stretta, che non senta col petto la pistola che mi sforma una tasca. Scendo nel prestino, lo traverso. Alla porta il fornaio di Bellonuovo mi mette la mano nella mano e in tasca un cotechino incartato. Gli sono grato che non mi parla di rifletterci bene, pesto i piedi per aggiustarli negli scarponi, e vado. E' già buio e molto freddo. Non c'è luna, ma spunterà? Risalgo la provinciale Alba-Acqui per un duecento metri, taglio in un prato in salita e sono sulla stradina di S. Rocco. Lì stacco il mio bel passo da campagna; paiono viaggiare con me le colline alla mia destra, che guardano la mia piccola città... (continua)
inviata da DonQuijote82 25/4/2011 - 22:07
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Non c'è nessun "dopoguerra"

Non c'è nessun
Testo di Wu Ming


Yo Yo Mundi: Resistenza

15 gennaio 1945: 13 partigiani della Brigata Tom di Casale Monferrato vengono trucidati. 15 gennaio 2005, a sessant’anni di distanza, gli “Yo Yo Mundi” sul palco del teatro settecentesco di Casale danno vita, assieme ad altri musicisti ed alle voci di Fabrizio Pagella e di Giuseppe Cederna, attraverso un recital-concerto, proprio a quella storia,
13 partigiani, 13 musicisti sul palco, strane coincidenze!
“Resistenza”, un doppio cd, preziosa testimonianza audio e video di come per gli “Yo yo mundi” la musica sia sempre stata e debba continuare ad essere, veicolo di cultura, di memorie, di ricordi, di storie e di poesia.
“Grazie, ora e per sempre, a tutti gli uomini e le donne che hanno vissuto quegli anni di lotta e speranza e che hanno lottato – anche a costo della vita – per liberare l’Italia dal fascismo e dai nazisti. Grazie a tutti quelli... (continua)
Non c'è nessun "dopoguerra".
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/4/2011 - 22:04
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Al Golgota

Al Golgota
Album: "L'impazienza" (1999)


Yo Yo Mundi: Resistenza

15 gennaio 1945: 13 partigiani della Brigata Tom di Casale Monferrato vengono trucidati. 15 gennaio 2005, a sessant’anni di distanza, gli “Yo Yo Mundi” sul palco del teatro settecentesco di Casale danno vita, assieme ad altri musicisti ed alle voci di Fabrizio Pagella e di Giuseppe Cederna, attraverso un recital-concerto, proprio a quella storia,
13 partigiani, 13 musicisti sul palco, strane coincidenze!
“Resistenza”, un doppio cd, preziosa testimonianza audio e video di come per gli “Yo yo mundi” la musica sia sempre stata e debba continuare ad essere, veicolo di cultura, di memorie, di ricordi, di storie e di poesia.
“Grazie, ora e per sempre, a tutti gli uomini e le donne che hanno vissuto quegli anni di lotta e speranza e che hanno lottato – anche a costo della vita – per liberare l’Italia dal fascismo e dai nazisti. Grazie... (continua)
Ciò che più ci piace
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/4/2011 - 21:58
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Inhume Weapons of War

Inhume Weapons of War
[2011]
Music by Evan Herzoff

This is a minimalist composition made with MIDI and synth. To inhume weapons of war means to lay weapons of war to rest, to put them in the grave instead of people...
(Instrumental)
inviata da giorgio 25/4/2011 - 20:27




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