Ho appena finito di vedere un documentario, recentissimo, su Chernobyl trasmesso dal secondo canale della Radiotelevisione della Svizzzera Italiana.
Credevo di saperne abbastanza, su Chernobyl; ma il documentario, ampio e accuratisssimo, mi ha fatto conoscere una quantità enorme di nuovi particolari, uno più sconvolgente dell'altro. Sconvolgente il racconto della guerra condotta contro la radioattività, con i generali e gli ingegneri che spedivano nella fornace reparti completi di pompieri, minatori e di soldati della riserva, e poi, come in tutte le guerre, li decoravano, vivi o morti, come eroi (ché tali in realtà furono). E, come dopo tutte le guerre, ho visto molte immagini dello sterminato esercito di ammalati e di invalidi che ancora si trascinano in Ukraina e in Bielorussia, e ho visto gli embrioni e bambini focomelici che continuano senza sosta a nascere, perché nelle aree inquinate... (continua)
Gian Piero Testa 26/4/2011 - 14:05
Della serie: "LA FACCIA COME IL CULO"
Berlusconi: "Il nucleare resta il futuro. Stop momentaneo per paura della gente"
Il premier Berlusconi, nella conferenza stampa seguita al vertice italo-francese a Villa Madama, puntualizza così il senso della "moratoria nucleare" del governo: "Se fossimo andati oggi al referendum, non lo avremmo avuto in Italia per tanti anni"
"L'accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni. Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un'opinione pubblica conscia della necessità nucleare"
E la faccia come il culo il nano di merda ce l'ha a maggior ragione perchè - data l'evidente urgenza di far saltare la consultazione rferendaria sul legittimo impedimento - fa finta di ignorare... (continua)
Questa è una canzone molto popolare negli ambienti nazionalisti irlandesi, quei "figli coraggiosi come i loro padri" che si faranno carico di restituire alla Repubblica il campo che manca (cioè l'Ulster) sono chiaramente i ribelli ed i miliziani repubblicani di oggi. Si può condividere o meno, ma questa non è una canzone pacifista.
Ancora per Riccardo. Ci sarebbe una terza soluzione:
Μίσος στο γυλιό, dove ο γυλιός è propriamente il tascapane militare.
Grazie e scusami tanto. Ma mi succede sempre così, come sai bene. Piero.
È deciso. L'Italia attaccherà la Libia. La NATO (Obama) e le nostre esigenze lo impongono. E questo è quello che già fanno del famoso articolo 11: carta per il cesso.