Penso che se partite col preconcetto di non pubblicare canzoni di appartenenti al "neofascismo" come lo chiamate voi (forse dovreste conoscere qualcosa di più su chi è l'autore e qual'è la sua storia) anche quando i contenuti della canzone stessa sono tutt'altro che fascisti...be...i veri e unici "fascisti"siete voi!
Tant è vero che, in questo sito, esiste addirittura un percorso apposito, comprendente a tutt'oggi ben 25 canzoni. Ma tanto che cosa lo dico a fare al...solito, intrepido anonimo? [RV]
14/4/2011 - 15:27
Sappiamo benissimo qual è la storia dell'onorevole Marcello De Angelis. Da Terza Posizione ai 270bis al Popolo della Libertà... una gran bella e coerente carriera all'insegna del neofascismo!
Traduzione inglese di Daniel Weissbort del testo originale di Esenin.
THE BITCH
In the morning the bitch whelped
Seven reddish-brown puppies,
In the rye barn where a row
Of bast mats gleamed like gold.
Licking their pelts smooth,
And underneath her, the snow
Melted out in the heat.
But at dusk, when the hens
Were roosting on the perch,
There came the grim-faced master
Who stuffed the pups in a sack.
The bitch bounded alongside him,
Over the snow-deep fields,
And the icy surface of the water
Shuddered a long, long while.
And when at last she struggled home,
Licking the sweat from her sides,
To her the moon above the house
Seemed like one of the pups.
Whimpering loudly she gazed up
Limpidly into the dark,
While over the hill, the slender moon
Slid into the fields beyond.
And softly, as when someone,
Jesting, throws her a stone,
Her tears, like golden stars,
Trickled down into the snow.
Bartleby 14/4/2011 - 11:58
Traduzione italiana di Angelo Maria Ripellino del testo originale di Esenin.
CANZONE DELLA CAGNA
Al mattino nel granaio
dove biondeggiano le stuoie in fila,
una cagna figliò sette,
sette cuccioli rossicci
Sino a sera li carezzava
pettinandoli con la lingua
e la neve disciolta colava
sotto il suo caldo ventre.
Ma a sera, quando le galline
si rannicchiano sul focolare,
venne il padrone accigliato,
tutti e sette li mise in un sacco.
Essa correva sui mucchi di neve,
durando fatica a seguirlo.
E così a lungo, a lungo tremolava
lo specchio dell’acqua non ghiacciata.
E quando tornò trascinandosi appena,
leccando il sudore dai fianchi,
la luna sulla capanna le parve
uno dei suoi cuccioli.
Guardava l’azzurro del cielo
con striduli guaiti,
ma la luna sottile scivolava
e si celò nei campi dietro il colle.
E sordamente, come quando in dono
le si butta una pietra per giuoco,
la cagna rotolo i suoi occhi
come stelle d’oro nella neve
Full French translation by Marco Valdo M.I., yholpen by þe precyouse donkeietee of Lucyien l'Asne
Versione integrale in lingua d'oïl moderna di Marco Valdo M.I., aiutato da la prezïosa asinitade di Lucyien l'Asne
Traducción integral a la lengua d'oïl moderna de Marco Valdo M.I., con la preciosa ayuda de Lucyien l'Asne
Πλήρες γαλλικἠ μετάφραση του Μάρκου Βάλντου Μ.Ι., τῇ πολύτιμῃ βοηθείᾳ τοῦ Λουκιάνου τοῦ Ὄνου
Plena franca traduko de Marco Valdo M.I., per la grandvalora helpo de Lukiano la Azeno
Le Canto General de Neruda et Theodorakis
De Gian Piero Testa
En 1970, Theodorakis abandonne la Grèce pour l'exil auquel le contraignent les Colonels; après avoir connu au Chili le président Salvador Allende, met la main à la grande œuvre de Pablo Neruda, le « Canto general », comme trame de morceaux de musique. L'œuvre de Neruda a elle-même été composée durant un exil du poète en Argentine,... (continua)
1. Quelques bêtes
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/4/2011 - 23:16
Colophon
Κόλοφων
Questa pagina, tra le più impegnative di questo sito quanto a costruzione, è stata messa online tra il 7 e il 14 aprile 2011 in via dell'Argingrosso n° 65/C, a Firenze, a partire dal materiale grezzo inviatomi da Gian Piero Testa (ivi compresa la traduzione italiana di Cristina Martin). Per questo motivo, il page builder ha usato spesso la metafora del "blocco di marmo" sgrossato e scolpito con pazienza; nei limiti di ciò che è una pagina web, sia pure dedicata a un capolavoro della poesia moderna e della musica, la metafora ha una sua ragion d'essere. Si ringraziano Marco Valdo M.I. e Lucien l'Asino per la traduzione in lingua francese, e la gentilissima ancorché scontrosa Gatta Pampalea (Aἴλουρος μέλαινα ἐκ παμπαλαίων χρόνων, μέλαν φῶς ἐξ ὀνειράτων ἤνεγκον), che ha messo a disposizione il suo editor wysiwyg, senza il quale non sarebbero stati possibili gli "effetti speciali".
La maestà del popolo: Pablo Neruda e Firenze
scritto dalla Gatta Pampalea il 16 marzo 2010
Brutto inverno, cari miei. Massimamente per una gatta, nera o di qualsiasi altro colore. Noialtri gatti, che amiamo il sole, non saremmo fatti per inverni come questo che, fortunatamente e con accidenti vari, sta finendo; così prestiamo la nostra voce ad altri accidenti, spesso umani, che distolgono da quel che si vorrebbe fare. Ma tant'è, e quel che fatto è fatto e consegnato; intanto, timidamente, rispunta il sole. E allora si torna a fare qualche giro per la città, che poi sarebbe quel che è qui dichiarato: una gatta nera a giro per la città. E me ne sono andata a fare un giro a San Salvi.
Prima o poi se ne impossesserano, di San Salvi, i signori degli affari loschi e delle politiche scure. Se lo prenderanno, ci faranno case e palazzi, faranno finta di ristrutturare e di salvare dal degrado... (continua)
Elio e le Storie Tese a "Parla con me" del 13 aprile interpretano a loro modo "Un giudice" di Fabrizio De Andrè dedicandola al duce/puttaniere di Arcore.
UN GIUDICE
Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura
ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente
o la curiosità di una ragazza minorenne
che si avvicina solo per un suo dubbio minorenne.
Vuole saper se è vero quanto si dice intorno ai nani
che siano i più forniti del macchinario e del contante
per la depilazione permanente.
Passano gli anni i mesi, e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti senza essere cresciuti,
la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo,
fino a dire che un nano è una carogna di sicuro,
perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo.
Fu nelle notti insonni vegliate al lume di Arcòre
che preparai il discorso da fare al procuratore,
io che imboccai la strada... (continua)
Questa versione italiana è stata messa in musica per coro e violino da un astigiano che si cela dietro lo pseudonimo di Cinnamologus ed eseguita in occasione della Giornata della Memoria 2010 dal coro "Laeti Cantores" di Canelli diretto dal M° Orietta Lanero.