Ah, Lucien l'âne mon ami, je vois ton regard , comment dire un peu sceptique, un peu ironique... Sans doute à cause de ces RAH RAH, qui sont, en effet, un peu curieux. Cela tient au genre musical, je suppose. Mais comme tu le sais, ce qui me passionne moi, c'est de savoir ce que raconte la chanson... Et là, celle-ci est intéressante... Intitulée, comme tu le vois, L'Italie, elle donne un portrait assez exact de l'Italie que certains qualifieront « d'en bas ». Bref, l'Italie des pauvres, l'Italie concrète du réel contemporain... Une Italie abandonnée par ceux d'en haut, exploitée par ses riches et par ceux qui les servent, une Italie ravagée par la misère. Celle des jeunes d'aujourd'hui et des moins jeunes aussi, d’ailleurs. C'est un peu à la chanson ce que le cinéma a pu donner parfois au temps où le cinéma italien parlait de la réalité.
La quale sarà stata anche dal "Thesaurus of the Jewish Music", ma era piena di errori e inesattezze. Anch'essa è stata sottoposta a una robusta revisione. [RV]
EVERYWHERE YOU GO, or HEY, HEY, DOWN WITH THE POLICE! (continua)
La splendida versione inglese di June Tabor (la traduzione è di Geoff Berner) viene riportata con il ru'e e gli altri adattamenti grafici. Peccato che June non l'abbia cantata anche nell'originale completo yiddish... [RV]
Salve, ho apprezzato molto il dibattito serrato attorno a questo canto; in passato, con una punta di sarcasmo, facevo notare a qualcuno dei miei amici che lo cantava (in un impeto di "folk revival") cosa effettivamente stesse cantando: una sorta di inno che sbugiardava il filone ideologico connesso al concetto moderno liberale di libertà e di rivoluzione, quello (come è stato ben chiarito sopra) risalente alla Rivoluzione francese.
Tuttavia, secondo me è molto meglio considerare il "Canto dei sanfedisti" per come si mostra, cioè una testimonianza canora di una precisa presa di posizione, in un preciso momento storico. La "rivoluzione passiva", importata, non poteva funzionare, come molte altre "pratiche" importate in Italia...
Aggiungo che in effetti forse questo canto non è proprio adatto a figurare in un sito di "Canzoni contro la guerra": forse sono troppo preciso io, ma il "Canto dei... (continua)
Enrico Maria Simoniello 13/3/2011 - 21:16
Caro Enrico, forse dovremmo scriverlo nell'intestazione da quante volte ci viene fatta questa osservazione, ma da tempo la scelta di questo sito è stata di includere accanto alle canzoni più propriamente pacifiste o antimilitariste anche le canzoni "dentro la guerra" che testimoniassero punti di vista spesso anche contrastanti.
Il canto dei sanfedisti si può sicuramente considerare "contro l'oppressione" ed è comunque un'importante testimonianza di come una guerra di conquista (seppure travestita da Rivoluzione) fu vissuta all'epoca da gran parte del popolo napoletano. Naturalmente siamo tutti d'accordo che alcune sue strofe siano di carattere tutt'altro che "pacifista".