sn molte bll tt qst canzoni ma sarebbe ankora + bll trovare il testo uguale a cm lo hanno cantato luca barbarossa e raquel del rosario
così potrebbe exere il top e tt la cerkerebbero
valentina 21/2/2011 - 14:34
fate cm vi ho detto miraccomando ci conto su voi mitici fan <3 :) nn deludeteci
by la vostrs cara valentina... <3 :)
Chanson allemande – Der Gräben – Kurt Tucholsky
Musique tirée d'une vieille chanson populaire, reprise par Hanns Eisler.
Interprétation: Linard Bardill dans son Album Strampedemi: Lieder gegen den Krieg [1991]Linard Bardill
Il s'agit d'un fameux poème antimilitariste de Kurt Tucholsky sur les horreurs et les deuils de la première guerre mondiale, tirée de Schwarz-rotes Liederbüchlein de l'anarcosyndacalisme allemand.
Ricordo di aver cantato questa canzone in uno slum di Manila, cercando di tradurre la strofa (ma poi cantandola in italiano) e facendo cantare a tutti la la la la... che ricordi
Riccardo, la tua parodia è bella, non ho dubbi, e se fosse venuta in mente a me, l'avrei scritta io: perché quando mi viene di fare una battuta (un tempo facevo pure le vignette), anche se è "scorretta", non mi so tenere. Però, con il mio vecchio Vecchioni si stato nu poco stronzo. D'accordo, Sanremo è quel posto che è (e per me è come il grande fratello: non ci resisto più di un minuto e venti secondi): poteva benissimo non andarci, poteva far girare la sua canzone per le altre solite vie e, se era buona, lo si vedeva lo stesso. Ma - posso sbagliarmi, e ho sbagliato troppe volte ormai anch'io - Vecchioni mi ha sempre dato la buona impressione di buttar fuori quello che gli passa dentro; e anche in questa canzone, Sanremo o no, io ci ho sentito la sua antica sincerità. O parlo solo per colleganza di età (ho solo due anni più di lui: ci spetterebbe un posto alla Baggina, se non fosse già tutto... (continua)
Gian Piero Testa 21/2/2011 - 01:21
Non è stato stronzo (neanche nu poco). Ha detto quello che andava detto.. E ci vuole qualcuno che lo faccia!
Si, Davide Van De Sfroos a Sanremo è fonte di stupore. Fino a pochi anni fa sconosciuto ai più. da qualche anno in qua sempre un po' più presente. La sua ascesa in Rai è indubbiamente determinata dalla "quota Lega" che il partito di Bossi ha voluto imporre sui programmi della tv di Stato. Ma chi ci segue sa benissimo come la pensiamo: che Van De Sfroos è bravo punto e basta, uno dei migliori oggi su piazza, che sa scrivere e cantare canzoni e peraltro non di peso disprezzabile. Alcuni dei brani più belli che la canzone d'autore ha prodotto negli anni zero nascono dalla sua penna. Che non è ancora stanca. Il testo di "Yanez" lo conferma, più che la musica, forse. "Sale scende la marea e riporta la sua immondizia / un secchio e una ciabatta e una lattina di Red Bull / Sandokan col mohito e il biglietto con sopra l’invito / Sandokan che ha imparato a pilotare le infradito…"
...d'altra parte non è difficile intuire che se è stato cambiato il regolamento di Sanremo (credo nel 2010), lo si è fatto per dare spazio più che ai vernacoli in generale, alle esigenze di visibilità della Lega, trasformando dopo 60 anni, il Festival della Canzone "Italiana", in festival della canzone "Folk"(padana). Chi sa perchè, in passato non si è dato spazio,ad esempio, alla canzone napoletana. La solita zuppa delle regole piegate ai voleri del potere imperante.
Con tutto il rispetto per la canzone dialettale e per i contenuti e i fans di Van De Sfroos.
Raf 20/2/2011 - 20:29
Mi permetto di corregerti Raf: Nino d'Angelo ha cantato più volte canzoni napoletane a Sanremo (5 volte in totale,4 volte con canzoni quasi completamente in dialetto),prima ancora che il regolamento ufficiale lo permettesse. Anche i veneziani Pitura Freska cantarono una canzone con alcune parole in dialetto veneto,anni fa.
Si, Paolo, è vero.
Comunque, al di la dell'esempio che ho infelicemente riportato, la sostanza della mia osservazione non cambia. Credo che i casi da te citati, in qualche maniera, siano stati delle eccezioni che confermano la regola.
Tant'è che siamo qua a difendere l'integrità di un Sanremo, del quale, sinceramente, non penso ci interessi poi così tanto.
Tutto sembrerebbe perfetto, se non fosse per quella sottile puzza di "marcio" che si avverte inequivocabilmente, aldilà di quello che vorrebbero far apparire.
La stessa sensazione di nausea l'ho provata con la performance di Benigni, sia chiaro.
Ma forse oggi sono troppo polemico, non so!
Un saluto a tutti
Ma si Raf,in effetti potrebbe anche non essere un caso il cambio di regolamento in senso "federalista" di questi ultimi due anni. A me da semplicemente fastidio che ogni volta che si parla di Davide VdS salti fuori la Lega.
E ripeto,per me i leghisti lo invitavano alle loro feste solo per via del dialetto,se avessero ascoltato davvero certe sue canzoni se ne sarebbero guardati bene!
Soprattutto questa che parla di emigrazione,povertà estrema e sfruttamento.
Viva Bella ciao, la musica che ha fatto l'Italia non è quella di Sanremo
LIBERAZIONE di venerdì 18.2.2011
INTERVISTA A CESARE BERMANI
Di C.Antonini
Va pensiero, La Russa e perfino le Frecce tricolori sul cielo dell'ultima Liguria per celebrare, col festival della canzone italiana, anche l'Unità della nazione. Tutto fuorché Bella ciao.
«Eppure Morandi aveva avuto un gran buon senso a proporre la nostra canzone più famosa, quella che ha varianti in molte lingue», dice a Liberazione, Cesare Bermani, relatore, sabato a Sanremo, nell'iniziativa di parole e musica contro il revisionismo storico organizzata da Rifondazione comunista.
Bermani, 74 anni, è fra i più importanti studiosi delle tradizioni popolari. Per chi come lui ha girato l'Italia col magnetofono acceso per registrare canti e storie di vita, tornare nella "città dei fiori"è una sorta di salto all'indietro.
«Quando fondammo... (continua)
così potrebbe exere il top e tt la cerkerebbero