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Prima del 2011-11-29

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Hírósima

Hírósima
[1981]
Lag og texti: Bubbi Morthens
Testo e musica: Bubbi Morthens
Lyrics and music: Bubbi Morthens
Album: Utangarðsmenn

Sono particolarmente contento di aver rispolverato l'islandese per questo tipo qua, il sig. Ásbjörn Kristinsson Morthens detto “Bubbi”, il quale presenta peraltro un'inquietante somiglianza con Alessio Lega. È nato il 6 giugno 1956 a Reykjavík, e fino a quando aveva 23 anni ha fatto il pescatore d'altura come molti suoi connazionali; nel 1980 se ne è venuto fuori con il suo primo album di canzoni, intitolato Ísbjarnablús, ovvero “Il blues degli orsi polari”; una simpatica metafora per una specie di blues cantato rigorosamente in islandese. L'avete mai sentito parlare l'islandese? Probabilmente, la prima impressione che ne ricavereste sarebbe quella di una lingua adatta giustappunto ai pescatori d'altura; invece, se maneggiato con cura, ha una sua grande musicalità... (continua)
Heill þér faðir alheimsins
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/11/2011 - 20:38
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Svegliati

Svegliati
Hanno inventato i viaggi sulla luna
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/11/2011 - 19:32
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Hangman

Hangman
‎[1985]‎
Album “Whatever Happened to Jugula?”, con Jimmy Page.‎

Last night I wasn't sleeping
(continua)
inviata da Bartleby 29/11/2011 - 15:52
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Τα αγροτικά

Τα αγροτικά
Ta agrotikà
Στίχοι: Διονύσης Τζεφρώνης
Μουσική: Θωμάς Μπακαλάκος
Πρώτη εκτέλεση: Βασίλης Παπακωνσταντίνου
Τα αγροτικά - 1975

Le canzoni dei campi
Testi di Dionysis Tzefronis
Musica di Thomas Bakalakos
Prima interpretazione di Vassilis Papakonstandinou
"Ta agrotikà" - 1975


Nella canzone politico-sociale greca i contadini sembrano essere giunti abbastanza tardi, in coda agli operai, ai pescatori e ai naviganti, per quanto la questione delle proprietà terriere e degli iniqui patti agrari sia stata centrale in Grecia sin dalla sua nascita come Stato e abbia continuato ad esserlo mentre andava allargando nei decenni successivi il suo territorio. La questione, che fu acutissima in Tessaglia, dipendeva dall'accaparramento che i ricchi possidenti greci fecero dei latifondi abbandonati dagli Ottomani (i çiflik) e delle loro manomorte religiose (i vakıf), la cui ripartizione era attesa... (continua)
1. Όχι δεν πουλάμε

(continua)
inviata da Gian Piero Testa 29/11/2011 - 15:35
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Lupo

Lupo
Allergico al recinto
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 29/11/2011 - 14:21
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Mio fratello

Mio fratello
Testo e musica di Gaspare Palmieri ("Gappa")
Lyrics and music by Gaspare Palmieri ("Gappa")

"Ho scritto Mio fratello quest’estate pensando alla vita dei miei pazienti e al mio primo amico d’infanzia Riccardo, che a ventidue anni si è ammalato di una grave forma di depressione. Riccardo si è suicidato lo scorso 23 Ottobre, a trentacinque anni. Riccardo scriveva poesie e racconti. Ho finito di registrare la canzone una settimana prima e non ho avuto tempo di fargliela ascoltare. Nell’ultimo periodo stava molto male e non mi sono sentito di spedirgli il provino. Questa canzone è per tutti i Riccardi e per i loro famigliari."

Gaspare Palmieri Gappa
Mio fratello è cresciuto in un nido
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri 29/11/2011 - 01:04

Und was bekam des Prekarius Weib?

Und was bekam des Prekarius Weib?
Ogni ritorno del perfido Scocciante su questo sito è segnato da maledizioni infernali, mòccoli e pedateneicogl scampanìi festosi e invocazioni di giùbilo, sebbene stavolta Egli si sia cimentato nientepopodimeno che con un celeberrimo testo di Bertolt Brecht (anche se stavolta, effettivamente, il pastore Niemöller non c'entra per niente). Dalla donna del soldato siamo passati, dice lo Scocciante, alla donna del precario; però la guerra sembra esattamente la stessa, e con gli stessi risultati (visti i bollettini delle morti sul lavoro). Poco male; il Grande Fratello 397 o-a-che-numero-è-arrivato pensa ad allietare gli spiriti, i ristoranti sono pieni e il vecchio detto "piove, governo ladro!" è stato aggiornato in "piove, governo tecnico!". Di che gioire. Intanto vediamo che cosa ci ha ammannito lo Scocciante, e non stiamo troppo a sottilizzare. [CCG/AWS Staff]
E che venne alla donna del precario
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 28/11/2011 - 23:36

Le Miracle de Berne – Das Wunder von Bern

Le Miracle de Berne – Das Wunder von Bern
Le Miracle de Berne – Das Wunder von Bern

Canzone française – Le Miracle de Berne – Das Wunder von Bern – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 53

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.



Mil neuf cent cinquante-quatre, nous voici en mil neuf cent cinquante-quatre, comme le temps passe, mon ami Lucien l'âne...

Dis-donc, Marco Valdo M.I. mon ami, il y avait bien longtemps que tu nous avais présenté une de tes Histoires d'Allemagne, je me demandais ce qui se passait... Si tu n'avais pas abandonné ton projet de faire les cent chansons, comme tu l'avais dit, sur les cent textes de Günter Grass, racontant cent ans de l'Histoire de l'Allemagne. Et voilà soudain que tu te mets à vouloir... (continua)
Le Walter Elf, le Onze de Walter
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/11/2011 - 22:59
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Salina

Salina
‎[2010]‎
Dall’album “Anime migranti”‎

Testo e musica: Mario Incudine
Arrangiamenti: Mario Incudine e Antonio Vasta



Il brano “Salina” di Mario Incudine esprime il grido affannato di un uomo che vaga in mezzo al ‎mare alla ricerca di un approdo sicuro, una meta incontaminata dove poter esaudire i suoi desideri, ‎una terra fertile dove far germogliare i propri sogni. È la preghiera di un immigrato stipato sopra un ‎natante di fortuna tormentato dalle onde, ma anche il canto di un uomo che non riesce ad afferrare ‎l’amore perché ha il cuore assediato dalla paura. Entrambi stanno per cedere al peso delle ‎sofferenze, hanno smesso di lottare e si stanno arrendendo alla morte: “S’un pozzu iri avanti / un mi ‎mannati arreri / lassatimi muriri ammenz’o mari”. All’orizzonte però brilla la spiaggia di un’isola ‎del Mediterraneo, Salina, una “strata nova” che ha il gusto inebriante della malvasia e quello ‎pungente del sale: un’altra occasione per tornare a sperare. (Antonio ‎Vasta)‎
Partu sempri di ccà, a lu scurari
(continua)
inviata da Bartleby 28/11/2011 - 13:20
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Risoluzione strategica #6

Risoluzione strategica #6
[2011]

Album: Rojo
Aria di tempesta e di piccoli golpe
(continua)
inviata da DoNQuijote82 27/11/2011 - 18:33
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El olvidau

El olvidau
Chacarera doble
Album: "Un balazo al olvido"
Testo e musica: Duende Garnica
Dal sito ufficiale

Una cacharera composta in gioventù dal musicista e cantautore argentino Hugo Garnica, detto El Duende.
Lui la incise solo nel 2002, nel suo disco intitolato “Un balazo al olvido”, ma la canzone era già famosa nell’interpretazione di Mercedes Sosa. Con il titolo “Chacarera del olvidao” si trova nel suo ultimo album postumo, “Lucerito”, pubblicato nel 2015 ma registrato nel 2000.

(Bernart Bartleby)
De tu palo soy, hijo de tu cuero
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 27/11/2011 - 16:12
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La fattoria degli animali

La fattoria degli animali
Il vecchio maggiore è un maiale assai saggio
(continua)
inviata da DonQuijote82 27/11/2011 - 11:50
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Carlo Marx

Carlo Marx
[1976]
Album “Marilyn”

(Alloisio-Biggi)
Fu quando arrestarono Carlo
(continua)
inviata da DoNQuijote82 27/11/2011 - 11:38
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The Kill

The Kill
Album: Scum
There's nothing to gain
(continua)
inviata da giorgio 27/11/2011 - 09:14
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Carmagnola #3

Carmagnola #3
[2011]

Album: Rojo

Ultimo album, uscito a fine agosto 2011, è stato anticipato dall'anteprima "Carmagnola # 3". Canali aspetta la rivoluzione, finora rimandata per mancanza di coraggio e troppa pazienza, nel frattempo pensa alla Rivoluzione Francese ed alla Resistenza; avremmo bisogno di gridare: "evviva il suono del cannone!".

Proprio questa tematica abbraccia l'intero album, ancora una volta connotato da un'atmosfera diversa. Finora la rabbia di Canali era sempre indirizzata contro le derive autoritarie imboccate dalla politica e contro il disgregarsi del tessuto sociale, lacerato dall'ossessione per la sicurezza, dal razzismo o dalla semplice idiozia, prima diffusa ad arte e poi fatta propria da vasta parte della popolazione. Già ai tempi di "Che fine ha fatto Lazlotoz" Canali cantava: "senza stare a pensare alla ferocia naziskin a Berlino o al ghigno di Jean-Marie Le Pen guarda il... (continua)
Ti piace sentire la voce
(continua)
inviata da adriana 27/11/2011 - 09:11
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The Woe

The Woe
(1973)

STEVE LACY soprano saxophone
STEVE POTTS alto saxophone
IRENE AEBI cello, voice
KENT CARTER double bass
OLIVER JOHNSON drums & cymbals

9.1 - THE WOE - THE WAX - 1:22
9.2 - THE WOE - THE WAGE - 16:52
10 - THE WOE - THE WANE - 9:48
11 - THE WOE - THE WAKE - 2:23

Analogue studio recording
1973 JANUARY 26 - Zurich

THE WOE is another story. Conceived in the horrors of the Vietnam War, it is a melodrama in four parts for quintet, two cassettes of war noises (air & ground) and voice. (The cassettes were played in the studio.)

This piece was the principal music we performed during the last two years of the U,S,A.'s involvement in Vietnam. This was the last time we played it. Thanks to Heinz Wehrle and the Zurich Radio, it was recorded (the night before the peace treaty was signed) in its entirety, and broadcast in Switzerland.

emanem disc
(instrumental)
26/11/2011 - 23:51
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Pozu Funeres

Pozu Funeres
“En los primeros días del mes de Abril de 1.948, las Fuerzas represivas del franquismo iniciaron la captura de trabajadores en sus respectivos domicilios, y lugares de trabajo -o en el trayecto-; principalmente, por la noche, reuniendo a 22. Número que tampoco puede precisarse con exactitud. Ya que las "Desapariciones" eran frecuentes en aquella Época; sin que hubiera otra información que la de boca y oído … No obstante, el número de 22 figura como más posible de las personas asesinadas el 13 de Abril de 1.948 en el POZU FUNERES.

Hechos prisioneros en los lugares de la Ferrería, Barredos y Soto, de Laviana; San Andrés, de San Martín del Rey Aurelio; e Infiesto y Bimenes … Reunidos en una Cabaña, son conducidos al Pozu Funeres; siendo en todo momento torturados … Y una vez ante la sima del Pozo, arrojados al fondo. Quedando algunos con vida; ya que un pastor sintió los lamentos que salían... (continua)
Pela sima onde los vuestros güesos suañen
(continua)
26/11/2011 - 20:59
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Doesn't Make It Alright

Doesn't Make It Alright
Album: Specials (1979)
Interpretata anche dagli Stiff Little Fingers
Just because you're nobody
(continua)
inviata da Budylele 26/11/2011 - 20:31
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L'eretico

L'eretico
[2009]
Album singolo: L'eretico
Austeri uomini di fede,
(continua)
inviata da adriana 26/11/2011 - 19:09
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Vuelvo

Vuelvo
[1978]
Patricio Manns - Horacio Salinas
Album: Canción para matar una culebra (Inti Illimani)

Patricio Manns en Chile (Patricio Manns)
América novia mía (Patricio Manns)

Testo e note da Cancioneros


Può essere che, prima o poi, questo sito istituirà un percorso sull'Esilio, visto il numero di canzoni che ne parlano. Del resto, il legame tra la guerra, la tirannia e l'esilio è talmente stretto da rendere le tre cose una il corollario dell'altra, in una sorta di viluppo inestricabile. La lingua castigliana, per "esilio", ha una parola bellissima che sembra quasi coprire l'orrore di ciò che esprime: destierro. Il "disterro", lo sradicamento dalla propria terra e, quindi, da tutta la propria vita. Patricio Manns è stato a lungo esiliato, come tutti coloro che riuscirono a sfuggire alla dittatura di Pinochet; e il destierro, lo sradicamento delle radici, è una costante nelle sue canzoni... (continua)
Con cenizas, con desgarros,
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 26/11/2011 - 17:43
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Llegó Volando

Llegó Volando
Testo e note da Cancioneros
Llegó volando el cuervo sobre mi suelo
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 26/11/2011 - 17:37
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El equipaje del destierro

El equipaje del destierro
[1980]
Testo di Patricio Manns
Musica di Horacio Salinas e Patricio Manns

Letra de Patricio Manns
Música de Horacio Salinas y Patricio Manns

Lyrics by Patricio Manns
Music by Horacio Salinas and Patricio Manns


Testo e note da Cancioneros


Album:

1. Con la razón y la fuerza [1982]



"Con la razón y la fuerza fue un álbum de los músicos chilenos Patricio Manns e Inti-Illimani, grabado en Roma, Italia, y lanzado en 1982 por el sello madrileño Movieplay, actualmente Fonomusic, mientras se encontraban exiliados en Europa producto del Régimen Militar de su país. En 1992, el álbum es reeditado por el sello chileno Alerce, la otra música bajo el nombre La araucana, sin la segunda canción «El pacto roto», y atribuyendo su autoría exclusivamente a Patricio Manns." - es:wikipedia

"Con la razón y la fuerza (1982) è il primo disco -il cui nome è mutuato dal titolo del film del 1971 del... (continua)
Tú me preguntas cómo fue el acoso aquel que obtuve.
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 26/11/2011 - 17:24
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Manifiesto Esencial

Manifiesto Esencial
[1980]
Testo trovato su Cancioneros.

Con la razón y la fuerza (1982) è il primo disco-il cui nome è mutuato dal titolo del film del 1971 del regista Rossellini su Salvador Allende, con il titolo Fuerza y Razon-realizzato dal cantautore cileno Patricio Manns insieme al gruppo cileno degli Inti Illimani. Gli Inti-Illimani partecipano alla stesura di alcuni dei brani, contribuiscono agli arrangiamenti del disco ed eseguono gran parte delle parti strumentali e dei cori. Questo disco inizialmente viene pubblicato con il titolo Con la razón y la fuerza e l'attribuzione a "Patricio Manns + Inti-Illimani", nel 1992 verrà ripubblicato con il titolo modificato in La araucana ed attribuito al solo Manns. Questo disco non è mai stato pubblicato o distribuito in Italia.
Fonte Wikipedia

(adriana)
Medio y medio entre dos grietas
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 26/11/2011 - 17:00
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Fermi con le mani

Fermi con le mani
inedito dall'album Atlantico live, dedicata a Stefano Cucchi
Mi sveglio un mattino, Mi sveglio un mattino,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 26/11/2011 - 16:00
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Schegge vaganti

Schegge vaganti
[2009]

Album: "Nostra Signora Della Dinamite"
Uno due tre quattro gatti in croce
(continua)
inviata da DoNQuijote82 26/11/2011 - 15:11
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1.2.3.1000 Vietnam

1.2.3.1000 Vietnam
[1998]

Album :Che Fine Ha Fatto Lazlotòz

1,2,3,1000 Vietnam, in lingua francese, rabbiosa e violenta: da notare come Canali suoni da anni una chitarra su cui è presente la bandiera del Vietnam, a ricordo di una resistenza armata risultata vincitrice - con mezzi non pacifici - sull'imperialismo occidentale. Tale scelta, del resto, fa perfettamente parte del personaggio: lo stesso Canali, in un diverso testo, canta: "Non ho nessuna pregiudiziale se sono io a decidere a chi sparare".
(il) faut pas oublier cet enculé de Hemingway qui prend son coquetail ici
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/11/2011 - 15:07
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Nessun presente

Nessun presente
Che fine ha fatto Lazlotòz (1998)
E quando si predicava “nessun futuro nessun futuro” ti ho visto incrociare le dita dietro la schiena
(continua)
inviata da DoNQuijote82 26/11/2011 - 15:04

Capitano uomini a mare

Capitano uomini a mare
[2008]
Capitano, uomini a mare
(continua)
inviata da giorgio 26/11/2011 - 14:47
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Padroni e bestie ('O Ciuccio)

Padroni e bestie ('O Ciuccio)
[2011]

Album : Tutto cambia

musica e testo di Teresa De Sio
Coccodrillo Edizioni Musicali

A sorpresa emerge un cotè politico anche dalla canzone più strana: "Padroni e bestie" (O ciuccio) che è stata ispirata da un racconto di Matteo Salvatore che risale alla tournée comune per Craj. La canzone racconta una storia semplice: è morto il ciuccio e il lavoratore che doveva occuparsene rischia di perdere il lavoro. Qual è l'unico modo per evitarlo? "O padrone nun l'ha da sapè". Ma quasi favola esopiana, l'obiettivo si allarga e il singolo caso del ciuccio morto diventa una metafora attuale di chi resta senza lavoro e così facendo perde anche la sua identità. Non è solo un problema di mangiare ("Chi more more/ chi campa campa / nu piatto e maccaruni / maccaruni cu la carne") è cosa fare nella vita quando manca la fonte primaria di reddito. Cinque minuti di ritmo incalzante, chitarra elettrica inviperita, il violino di Her che strapazza le corde e una ritmica ipnotica e potente. Non si può restare fermi.
Da bielle.org
Mamma mamma
(continua)
inviata da DoNQuijote82 26/11/2011 - 14:41
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Ferramonti

Ferramonti
[2010]

Album:Scantu

Testo di Maria Ylenia Trozzolo e Raffaele Cardone
Musica di Maria Ylenia Trozzolo


Fonte Comune di Tarsia

La costruzione, del Campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, ha avuto inizio nel maggio 1940 ed è stata eseguita dalla ditta Parrini di Roma; alla stessa è stata affidata successivamente la manutenzione di tutto il Campo.
Il Campo, a differenza degli altri Campi di Concentramento italiani fu costruito ad hoc, e, nell'aspetto esteriore ricordava chiaramente un lager nazista, fatto com'era da lunghi capannoni e posto nell'immediata vicinanza della linea ferroviaria Sibari-Cosenza.
È stato il più grande ed importante Campo di Concentramento fascista Italiano, con una presenza media di oltre 2000 persone ed una punta massima, raggiunta nell'estate 1943, di 2.700 persone.

Era costituito da 92 baracche su un territorio di circa mq. 160.000 circondato... (continua)
Ju nun sacciu pecchì si ccà
(continua)
inviata da adriana 26/11/2011 - 10:34
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Invisibile

Invisibile
[2001]

Album: Invisibile
Ho ascoltato la voce del mare raccontare di terre diverse,
(continua)
inviata da adriana 26/11/2011 - 10:20
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Brigantessa si mora

Brigantessa si mora
Album:Scantu

Testo e Musica di Maria Trozzolo
Nun sacciu ‘cchiù si ‘e a staggiuna ‘o viernu
(continua)
inviata da adriana 26/11/2011 - 10:00
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Anti-Orgasm

Anti-Orgasm
Album: "The Eternal" (2009)


To hear you say that makes me think of that song "Anti-Orgasm" and the line, "Anti-war is anti-orgasm." Did you write that lyric?

Yes. I got that line from a German film called Eight Miles High. The German title is The Wild Life, and it's a biopic about this woman Uschi Obermaier. She was a young fashion model in Germany in the '60s, and she sort of ran away to a commune in Berlin that was called Kommune 1, where all these radical hippie commune dwellers walk around nude. It was a big sensation among young people in Germany at that time about this woman coming out of the fashion world and joining forces with this anti-authoritarian, anti-consumerist faction.

And one of the scenes of the movie is her in bed with her hippie lover and one of the other radicals is in bed with another woman—everybody sort of sleeps together—and he's not able to get it up. Her boyfriend... (continua)
mission control to brain police
(continua)
25/11/2011 - 22:46

Zarafina

Zarafina
(Testo e musica di G. VICO)

Per saperne di più su "Zarafina": Serafina CIMINELLI su brigantaggio.net

I Cantacunti, in concerto, presentano con queste parole la storia della brigantessa:

"Sulla montagna scura ho seguito l'uomo mio.
Ci chiamavano Briganti, assassini, senza Dio!
In una guerra che non aveva bandiera ho seguito un sogno, un'illusione, una chimera.
Non chiedo perdono e di nulla mi pento.
La mia storia e il mio nome se li porti via il vento!
...ma al vento li ha rubati il cantastorie insieme ai ricordi e alle memorie di una brigante ragazzina chiamata Ciminelli Zarafina"
Prete, a te la raccomando,
(continua)
inviata da Cabiria 25/11/2011 - 21:37
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Il bosco di betulle

Il bosco di betulle
(Testo e musica G. Vico)

Riporto il commento dell'autore (Gianni Vico dei Cantacunti) contenuto nel libretto del CD:

Si chiamava Elisa Springer.
Il ricordo più lontano che ho di lei è quello della sua elegante figura che passeggia sulla via principale della mia città, portando al guinzaglio uno splendido cane.
La mia città è Manduria, il luogo dove Elisa ha vissuto cinquant’anni di silenzio…
…IL SILENZIO DEI VIVI
Un giorno quel silenzio fu interrotto; con un gesto piccolo fatto di dolore, di amore e di speranza, Elisa strappò un cerotto dal suo braccio sinistro denudando così la ferita sanguinante della sua anima
A24020
Il suo numero di ingresso ad Auschwitz.

Il rumore di quello strappo si fece voce di vite passate nel camino, si fece mano che da allora scuote e percuote la nostra disattenzione, la nostra indifferenza, i nostri ignobili silenzi di vivi.
Ho voluto comporre una... (continua)
C’è una signora sola col suo cane,
(continua)
inviata da Cabiria 25/11/2011 - 21:17
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'A camorra song’ io

'A camorra song’ io
[2005]
Album "'A Camorra song' io"
La camorra sono io
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/11/2011 - 20:45
Percorsi: Mafia e mafie
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Dieu s'il existe

Dieu s'il existe
[1982]
Testo di Georges Brassens
Musica di Georges Brassens e Jean Bertola

Paroles de Georges Brassens
Musique de Georges Brassens et Jean Bertola

Album: Dernières chansons de Georges Brassens


Dieu s'il existe fa parte delle “ultime canzoni” di Georges Brassens: un gruppo di canzoni che Brassens aveva già scritto e, in parte, musicato in grandi linee (notissima era la sua meticolosità). Alla sua morte, avvenuta il 30 ottobre 1981, al suo amico e segretario artistico Jean Bertola (un ottimo pianista e un discreto cantante dotato, tra l'altro, di una voce quasi “clonata” da quella di Brassens) dispiacque che tali canzoni restassero non registrate (o, forse, aveva ricevuto delle istruzioni precise); ne completò la musica, ed ecco le Dernières chansons; che, poi, non furono proprio le ultime (ma questo è un altro discorso). In omaggio a Jean Bertola, a sua volta scomparso nel 1989, ho... (continua)
Au ciel de qui se moque-t-on ?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/11/2011 - 00:03
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Palimpsesto

Palimpsesto
[1981]
Poesia di Patricio Manns
Musica di Patricio Manns e Horacio Salinas
Interpretata dagli Inti-Illimani in "Palimpsesto"
Testo e note trovati su Cancioneros

Poema de Patricio Manns
Música de Patricio Manns y Horacio Salinas
Interpretación: Inti-Illimani, Palimpsesto

A poem by Patricio Manns
Music by Patricio Manns y Horacio Salinas
Performed by Inti-Illimani in Palimpsesto

Mi ero quasi dimenticata di questa canzone che amavo tanto. Dopo trent'anni ancora mi fa tremare le vene quell'ultimo verso. [mcc]

Παλιμψηστοί
di Riccardo Venturi

Trovandosi a conversare con Patricio Manns, che è sí un “autore di canzoni” ma anche, e soprattutto, uno dei più importanti poeti contemporanei dell'intera America Latina, è ben difficile che non gli sia posta una domanda su Palimpsesto; questo perché questa canzone, che è canzone di Libertà (mantengo qui l'iniziale maiuscola originale del testo),... (continua)
Huelga deciros que yo os quiero más
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 24/11/2011 - 17:56
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Juanito Laguna remonta un barrilete

Juanito Laguna remonta un barrilete
Hamlet Lima Quintana - René Cosentino
Album: "Inti Illimani" 1969

Testo trovato su Cancioneros.com


Dopo "Luchín" e "Rin del Angelito", un altro bambino paradigma della povertà e dell'emarginazione.

Dal Blog di Vicente Cortes:

"A principios de la década del 50, Antonio Berni [*] recorrió varios pueblos de Santiago del Estero, provincia de la República Argentina. Allí conoció a los chicos de la pobreza. A muchos de ellos los pintó, y les dio nombre en forma individual, pero nunca como hasta ese momento, había bautizado a toda una serie de pinturas con un nombre...
Berni quiso con Juanito crear un arquetipo que representara a todos los chicos que él conoció. Nunca se supo con certeza porqué eligió el nombre "Juanito".Juanito aparece en la pintura de Berni en la década del 60 y en parte de la siguiente. Decía Berni que surgió en él a fines de 1958.Fue presentado en la Galería Witcomb,... (continua)
Si Juanito Laguna llega a la nube
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 24/11/2011 - 16:44
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Chinder im Chrieg

Chinder im Chrieg
Testo e musica: Sebastian Bürgin (Baschi)
Lyrics and music: Sebastian Bürgin (Baschi)
Album: Neui Wält
Ich chas eifach nit verstoh wie chame uf die jüngschte los
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/11/2011 - 16:33
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Suddd

Suddd
[1998]
Album :Animamigrante
Sud ind’a stu core staje sÌ comm’e ‘o sanghe ind’e vvene meje
(continua)
inviata da DonQuijote82 24/11/2011 - 15:57
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Canción final

Canción final
‎[1972]
De "Canto para una semilla"
Da "Canto para una semilla" (Canto per un seme)
From "Canto para una semilla" (Song for a Seed)‎
Testo trovato su Cancioneros.com



Basato su scritti e testi di Violeta Parra
Based upon writings and texts by Violeta Parra

Musica di Luis Advis Vitaglich
Music by Luis Advis Vitaglich

Interpretazione originale: Inti Illimani, Isabel Parra, Carmen Bunster.
Collazione dei testi di Violeta Parra: Patricio Manns
Album italiano del 1977: Voce recitante di Edmonda Aldini nella traduzione di Ignazio Delogu
Performed by: Inti Illimani, Ángel Parra, Isabel Parra. Italian reciting voice by ‎Edmonda Aldini.
Violeta Parra's lyrics assembled by Patricio Manns.


Canzone intrisa di un’allegra speranza, di un’utopìa che nel 1972 a Violeta Parra e a molti altri ‎cileni pareva forse davvero concreta, a portata di mano… ‎
Poi il golpe fascista dell’11 settembre 1973…‎
Me falta la comprensión
(continua)
inviata da Bartleby 24/11/2011 - 13:38
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Puerto Montt está temblando

Puerto Montt está temblando
‎[1960-61]‎
Album “Toda Violeta Parra – El folcklore de Chile Vol. VIII”.‎
Testo trovato su Cancioneros.com



Diaologo tra Violeta e Dio durante il terremoto che nel 1960 distrusse al città portuale di Puerto ‎Montt, nel sud del Cile. Ed il Signore spiega ad una spaventatissima Violeta, sbatacchiata di qua e ‎di là ma saldamente aggrappata alla fede (e ad una “fuerte manilla”), che ha perso la pazienza e che ‎è ora di separare il grano dal loglio e che il castigo divino sarà ancora maggiore per che perseguita il ‎povero e l’innocente…‎
Puerto Montt está temblando
(continua)
inviata da Bartleby 24/11/2011 - 10:49
Percorsi: Terremoti
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Py'aguasu

Py'aguasu
‎[2005]‎
Album “Tiernamente amigos”‎
Adattamento in lingua tupí-guaraní di Félix de Guaranía.‎
Testo trovato su Cancioneros.com

Canzone dedicata alla lotta per la sopravvivenza del popolo nativo guaraní (in Brasile, Argentina, ‎Paraguay e Bolivia, quello di “The Mission” di Roland Joffé, per intenderci) che dalla “Conquista ‎che non scoprì l’America” in poi, “anno dopo anno è stato costretto ad assistere a come ‎finiscono sempre nel cesso del colonizzatore la libertà ed il sogno di un popolo sognatore…‎"
Mba'eicha rupi apurahéi ko ñembyasy
(continua)
inviata da Bartleby 24/11/2011 - 09:23
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See That My Grave Is Kept Clean

See That My Grave Is Kept Clean
[1928]
Scritta da Blind Lemon Jefferson
Written by Blind Lemon Jefferson

Interpretata da Diamanda Galás nell'album: Defixiones Will and Testament

"See That My Grave Is Kept Clean" is a blues song recorded by Blind Lemon Jefferson in 1927 that became "one of his most famous compositions". Son House used the melody on his 1930 recording of "Mississippi County Farm Blues".

The song was later covered by Bob Dylan on his eponymous debut album Bob Dylan. He would go on to record the song again with The Band on The Genuine Basement Tapes years later.

Other artists to cover the song include B. B. King, Lightnin' Hopkins (as "One Kind Favor"), Canned Heat (as "One Kind Favor" on Living the Blues), the Grateful Dead, Mike Bloomfield, Keiji Haino, Diamanda Galás, Meindert Talma & the Negroes, Laibach, Lou Reed, Furry Lewis, Chrome Cranks, the Dream Syndicate, Dave Van Ronk, Hobart Smith, Mavis... (continua)
Well, there's one kind of favor I'll ask of you
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/11/2011 - 00:25
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Down In The Park

Down In The Park
‎[1979]‎
Album “Replicas”‎
Scritta da Gary Numan.‎



Influenzato da Orwell, Huxley, Ballard e Dick, Gary Numan propone in stile synthpop la sua ‎personale visione distopica della società futura, dove ogni giorno allo “Zom Zoms”, un locale sul ‎parco, le élite si ritrovano per divertirsi assistendo allo spettacolo “Kill-by-Numbers” nel corso del ‎quale androidi (i “Machmen”) e macchine danno la caccia ad esseri umani come se fossero ‎selvaggina…‎
Down in the park
(continua)
inviata da Bartleby 23/11/2011 - 15:51
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Boys Who Rape (Should All Be Destroyed)‎

Boys Who Rape (Should All Be Destroyed)‎
‎[2009]‎
Album “In and Out of Control”‎

Boys who (boys who)
(continua)
inviata da Bartleby 23/11/2011 - 15:16
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The Migrant Worker

The Migrant Worker
Artist: Jim Croce
Album: Miscellaneous
Pickin' wasn't easy
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/11/2011 - 13:09
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A Song for the Migrant Workers

A Song for the Migrant Workers
[2005]
Scritta da Brett Anderson e Bernard Butler
Nell'unico album dei The Tears (il nome corretto è con l'articolo), intitolato "Here Come the Tears"
We hide in your shadows,
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/11/2011 - 13:04

Glorious Days

The bell rings out signals for home
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/11/2011 - 12:34
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The Legend

Daniel Hannon
I went to see a legend
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/11/2011 - 12:25
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Mon amour sauvage

Mon amour sauvage
Mon amour sauvage
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/11/2011 - 12:08
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Turn This World Around

Turn This World Around
Raffi Cavoukian, the famed author and performer of songs such as "Baby Beluga," "Turn This World Around," and "One Light One Sun," continues to inspire a generation of children and their parents. This children's troubadour writes and sings music for children in order to deliver a message of hope, peace, and respect for the planet and its people. His beloved songs encourage children and adults alike to pitch in and make the world a cleaner, healthier place. One of his most recent songs, entitled "Turn this World Around," is a tribute to Nelson Mandela, whom Raffi admires greatly. This song, along with many of his other songs, raises awareness of all the good that can be accomplished if children--and adults--reach for their potential.

Better known simply as Raffi, this singer, songwriter, author, and child and environmental advocate was born in 1948, in Cairo, Egypt. His parents instilled... (continua)
We heard it from Mandela, turn this world around
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/11/2011 - 12:02
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Black President

Black President
[1990]
Parole di Brenda “MaBrrr” Fassie (1964-2004), nativa di Soweto, Johannesburg, grande interprete dell’Afropop, ritenuta a buon diritto la “Madonna delle Townships”. E’ morta a soli 40 anni in seguito ad una overdose di cocaina.
Musica di Sello "Chicco" Twala (1963-), songwriter e produttore musicale.
Nell’album intitolato “Black President”

Una canzone del periodo di graduale dissoluzione del regime dell’Apartheid.
Il 1990 fu l’anno della liberazione di Nelson Mandela, dopo 27 anni di prigionia.
Fu l’anno in cui il presidente de Klerk legalizzò l’ANC e avviò i negoziati per la pacificazione e la transizione democratica, mentre il suo predecessore Botha rimase per tutta la vita un irriducibile segregazionista…

(Bernart Bartleby)
The year 1963
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/11/2011 - 11:45
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Mandela

Mandela
1989
Al di là del muro
Vorrei vedere dalla mia finestra
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/11/2011 - 10:46
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Rin del angelito

Rin del angelito
‎[1966]‎
Dall’album “Las últimas composiciones de Violeta Parra”.‎
Poi eseguita anche da Inti-Illimani, Mercedes Sosa, Ángel Parra e ‎‎Isabel Parra.‎
Nel 1968 la formazione musicale ‎‎“Grupo Chagual”, di cui la ‎Parra fu “madrina”, ne diede una sua versione nel disco “Canta a Violeta Parra”.‎



Dopo aver riascoltato la bellissima Luchín contribuita da Riccardo, mi è tornata in mente la ‎melodia di una canzone della Parra che ricordavo avesse anch’essa a che vedere con il racconto di ‎un destino infantile in una “población callampa” cilena, in una baraccopoli.‎

E se il destino di Luchín è mangiare terra e vermi, in questo “Rin del angelito” l’infanzia è ancora ‎più negata perché il bimbo protagonista non è riuscito a sopravvivere…‎
Il tasso di mortalità infantile in Cile è oggi al 7,3, il doppio dell’Italia, ma nel 1966 – quando ‎Violeta Parra scrisse questa canzone – in Cile morivano ancora 105 bambini al di sotto di un anno ‎ogni mille nati vivi. (fonte: Index Mundi)‎
Ya se va para los cielos
(continua)
inviata da Bartleby 23/11/2011 - 10:14
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Luchín

Luchín
[1967]
Testo e musica di Víctor Jara
Letra y música de Víctor Jara
Lyrics and music by Víctor Jara

Altri interpreti
Otra interpretación
Also performed by
Inti Illimani
Chile Resistencia, 1976



Non dirò molto. Questa famosa e incredibile canzone di Víctor Jara è del 1967, e parla della vita e dei giochi di un bambino di una delle enormi baraccopoli di Santiago del Cile, le poblaciones che esistevano prima di Allende, perdurarono sotto Allende e furono ancora più impoverite e represse da Pinochet e dai "Chicago Boys". Ma parla di tutte le baraccopoli, di tutte le smisurate periferie delle metropoli, delle favelas, degli slums di Bombay, di Manila, del Cairo, di Lagos, di Città del Messico di ovunque e di qualsiasi tempo. Si hay niños como Luchín..., e ce ne sono a milioni. Ora come prima. Ora più di prima. Basta uscire fuori e guardarsi attorno. Di bambini come Luchín ce ne possono... (continua)
Frágil como un volantín
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2011 - 21:33
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Imagine

Imagine
TURCO / TURKISH

Versione turca da lyricstranslate.com
Turkish translation from lyricstranslate.com
HAYAL ET
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2011 - 00:41
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Tri Yann: Madeleine Bernard

Tri Yann: Madeleine Bernard
La Pavana III di Luis de Milán eseguita dal m. Boris Björn Bagger:

Riccardo Venturi 21/11/2011 - 00:30
Video!

Eres un@ mas

Eres un@ mas
SEI UN@ IN PIU'
(continua)
inviata da Luca 'The River' 21/11/2011 - 00:17
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Promontory [Theme From the Motion Picture The Last Of The Mohicans]

Promontory [Theme From the Motion Picture <i>The Last Of The Mohicans</i>]
"A medieval true love story"...la storia d'amore tra John of Gaunt e Katherine Swynford con immagini tratte dal "Signore degli Anelli" e il tema "Promentory" (o Promontory, boh). Insomma, un clamoroso pateracchio di quelli a regola d'arte! :-) A un certo punto c'è anche Saruman: l'incontro tra lui e l'ultimo dei Mohicani sarebbe da non perdere...

(video sparito)
Riccardo Venturi 20/11/2011 - 23:39
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Imagine

Imagine
ARABO / ARABIC

تخيل - جون لينون
تخيل
(continua)
inviata da Yaseen M. Tom 20/11/2011 - 22:30
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Danse Allemande

Danse Allemande
à partir de la version italienne de Riccardo Venturi

Chanson allemande – Danse allemande – Franz-Josef Degenhardt – 1973

Quelques éléments relatifs à cette chanson, si tu permets, mon ami Lucien l'âne, car je vois que tu te poses des questions quant au sens à donner à cette remarquable poésie à chanter...

Je permets, je permets, car, en effet, dit Lucien l'âne en mettant ses oreilles à la verticale – l'une, la droite, courbée vers la droite ; l'autre, la gauche, courbée vers la gauche, de sorte à exprimer ainsi les deux points d'interrogation qui ponctuent sa double demande - il y a au moins deux questions que je me pose, sans compter la troisième qui serait bien la première... Qui chante ?, qui est le « narrateur » ? Pourquoi la Porte du Holstein et pourquoi Lübeck ?

Le narrateur est tout simplement l'auteur de la chanson et le chanteur : Franz-Josef Degenhardt. Et cette simple indication... (continua)
DANSE ALLEMANDE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/11/2011 - 20:15
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Planeta Eskoria

Planeta Eskoria
PLANET DES ABSCHAUMS
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/11/2011 - 18:48




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