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Prima del 2011-11-23

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Las canciones di León Gieco: una canzone sulle canzoni in un sito di canzoni, che siano o meno "contro", "in" o "per" qualcosa. Dal nuovo album El desembarco, uscito da pochi giorni.
Riccardo Venturi 21/11/2011 - 16:17
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Intolleranza 1960‎

Intolleranza 1960‎
‎[1960-61]‎
Azione scenica in due parti per coro ed orchestra.‎
Libretto a cura di Angelo Maria Ripellino ‎
Musiche di Luigi Nono.‎
Prima esecuzione assoluta: Venezia, Teatro La Fenice 13.04.1961 (XXIV Festival Internazionale di ‎Musica Contemporanea, La Biennale di Venezia).‎
Testo trovato sul sito del Teatro La Fenice di Venezia‎

‎Intolleranza ‎‎60, nell’esecuzione di Bernhard Kontarsky con l’orchestra dello Staatstheater di Stoccarda.‎

Testi tratti dalle seguenti opere:‎

‎- Angelo Maria Ripellino, Non un giorno ma adesso, Roma, ‎Grafica 1960;‎
‎- Paul Éluard, ‎‎Liberté, in Choix de ‎Poemes, Paris, Gallimard 1951 [La selezione del testo è avvenuta sull’edizione francese e in ‎seguito sulla traduzione italiana a cura di Franco Fortini (La libertà, Torino, ‎Einaudi 1955, pp.290-295)];‎
‎- Vladimir Majakovskij, Opere, a cura di ‎Ignazio Ambrogio (traduzioni di I. Ambrogio, B. Carnevali,... (continua)
Tempo Primo

(continua)
inviata da Bartleby 21/11/2011 - 10:25
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Las canciones

Las canciones
[2011]
Letra y música: León Gieco
Testo e musica: León Gieco
Lyrics and music: León Gieco
Album:El desembarco

“El desembarco”, il nuovo album di León Gieco, è uscito da pochi giorni e già ci presenta quella che rischia fortemente di essere una canzone fondamentale per questo sito. Sí, perché è una canzone che parla delle canzoni, fatta da uno che fa canzoni da quarant'anni (e nel modo che le fa). Sul fare canzoni e sulla loro incidenza sulla storia e sulla società sono stati, credo, scritti libri interi, probabilmente ricchi di osservazioni di ogni tipo; ma, in definitiva, bastano poche parole di una canzone per dire tutto quanto assai meglio e in modo immensamente più conciso, che “arriva”. Questo è un sito di canzoni, ed è bene sempre ricordarlo chiaramente; nonostante tutto ciò che può essere in più (o in meno), di canzoni vive e di canzoni continuerà a vivere, ponendosi al loro... (continua)
Pobre la canción que llega tarde
(continua)
20/11/2011 - 17:48
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Civilized Men

Civilized Men
[2009]
Lyrics by Jonie (Joan Hajduk)
Music by Donald Sechelski

"I'm just a lyricist who's been fortunate enough to have had the pleasure of collaborating with a few very talented musicians/artists.
This song really highlights Don's talents..." (Jonie)
Fresh from their musters and straight into war
(continua)
inviata da giorgio 20/11/2011 - 16:15
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Tα στρατιωτάκια

Tα στρατιωτάκια
Ta stratiotákia
Στίχοι: Φώντας Λάδης
Μουσική: Μάριος Τόκας
Πρώτη εκτέλεση: Τάνια Τσανακλίδου

Testo di Fondas Ladis
Musica di Marios Tokas
Prima interprete: Tania Tsanaklidou
Album: Άρες, μάρες, κουκουνάρες


Άρες, μάρες, κουκουνάρες è un album di canzoni per bambini uscito nel 1978; il suo titolo è un'espressione che, più o meno, significa "discorso sconclusionato, nonsense, fole". Eppure, accidenti se ce lo ha un senso, almeno questa canzoncina. La quale gioca sui "soldatini" intesi come giocattolo, e sui soldatini veri, quelli mandati a moricchiare nelle guerrette autenticucce. Sembra di vedere i soldatini mezzi rotti dai bambini, e quelli in carne ed ossa mezzi rotti (o rotti tutti interi) dai generali. Così, traducendo la canzoncina, è bene accettare il gioco: se δέμα è propriamente il "pacco" o "pacchetto" (dei soldatini), io ci ho messo il "sacco" (quello dentro al quale tornano... (continua)
Ένα μπλε στρατιωτάκι
(continua)
inviata da Riccardo Venturi / Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 20/11/2011 - 15:02
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Bicentenario (o Canción del Bicentenario)

Bicentenario (o Canción del Bicentenario)
[2011]
Album:El desembarco
Y van dos siglos de sombra y luz,
(continua)
inviata da adriana 20/11/2011 - 13:02
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A los mineros de Bolivia

A los mineros de Bolivia
[2011]
Album:El desembarco

Basata su un testo di di Ernesto "Che" Guevara
Musica di Luis Gurevich
Es el trueno y se desboca
(continua)
inviata da adriana 20/11/2011 - 12:39
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Eres un@ mas

Eres un@ mas
Album "Planeta Eskoria" (2000)
Al nacer ya eres parte de esta sociedad, bienvenido chaval,
(continua)
inviata da DonQuijote82 20/11/2011 - 11:15
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Fuego y miedo

Fuego y miedo
[2008]
Album: Lágrimas Y Gozos
¿Quién educó, su mente enajenada?
(continua)
inviata da DoNQuijote82 20/11/2011 - 11:10
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My Ladie Careys Dompe

My Ladie Careys Dompe
Tradizionale inglese
English traditional
Ca. XVI secolo
Ca. 16th Century

E' una bella (e gelida) domenica di novembre e avevo un po' bisogno di ulteriore riscaldamento; e quando si ha bisogno di calore supplementare, non so come mai ma viene sempre in testa una musica. Così, mentre ero in bagno a battagliare con la doccia e a cercarle di far sempre più vapore, mi sono messo a canticchiare una musica che conosco, e lo si può dire, fin dal secolo scorso. La conosco, a dire il vero, per tramite di alcune sue “variazioni” che il grande chitarrista e folklorista John Renbourn aveva eseguito nel suo album The Nine Maidens del 1985; da allora credo sia diventata una delle mie arie più canticchiate, fischiettate, frédonnées, schioccate con la lingua e quant'altro. Se per caso non la conoscete, eccovi dunque My Ladie Careys Dompe, ché una piccola incursione nella musica antiqua non fa male di... (continua)
20/11/2011 - 10:59
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Il fiore nero

Il fiore nero
[1977]
Album: Noi ci saremo

Un pizzico di salutare ottimismo direi che è metodicamente necessario, nonostante non si dischiudano certo, per il momento, orizzonti rassicuranti,.. Come suol dirsi: più buio di mezzanotte...
Così quando il sole muore
(continua)
inviata da giorgio 20/11/2011 - 10:10
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Senza patria

Senza patria
[1990]
Album: Solo Nomadi

Premetto che qui per "patria" non si intende certo la "Nazione" ma il proprio suolo natio. La canzone è liberamente ispirata a L'armata dei fiumi perduti (1983) di Carlo Sgorlon (premio Strega nel 1985), libro a sua volta ispirato alle poco note vicende della duplice tragedia del popolo cosacco, i Kazak, a cui "l'impassibile spietatezza della Storia aveva sottratto per sempre la possibilità di avere una patria", e anche del popolo friulano, la cui terra venne regalata ai primi come bottino di guerra dall'invasore tedesco...
Il cavallo capisce che soffrirà
(continua)
inviata da giorgio 20/11/2011 - 09:56
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Ghetto

Ghetto
Pe chi cresce dint' ‘e ghette,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 19/11/2011 - 19:41
Percorsi: Ghetti
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Ghetto Gospel

Ghetto Gospel
Uhh,
(continua)
inviata da DonQuijote82 19/11/2011 - 19:34
Percorsi: Ghetti
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Ghetto 02

Ghetto 02
2002
da "L'altra faccia dell'impero"
Non chiudere gli occhi
(continua)
inviata da DoNQuijote82 19/11/2011 - 19:31
Percorsi: Ghetti
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Ghetto

Ghetto
Album: Trouble - 2004
Ghetto, Ghetto, Ghetto, Ghetto we livin
(continua)
inviata da DonQuijote82 19/11/2011 - 18:23
Percorsi: Ghetti
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La piazza, la loggia, la gru. Brescia, maggio 1974-novembre 2010

La piazza, la loggia, la gru. Brescia, maggio 1974-novembre 2010
Da Genova: le storie cantate

Spettacolo da cantastorie di Alessio Lega e Marco Rovelli, con Guido Baldoni alla fisarmonica

Sogno numero 3: La piazza, la loggia, la gru. Brescia, maggio 1974-novembre 2010

Nel 2009 viene finalmente approvata la Sanatoria per immigrati che svolgono la funzione di colf e badanti. È una grande speranza per molti immigrati clandestini che lavorano ma vivono come fantasmi in Italia, così spendono e faticano per il miraggio del permesso di soggiorno, e chissà, un giorno, per la cittadinanza.
Ma presto la sanatoria si rivela un “pacco”. La Lega Nord non ha nessuna intenzione seria, si mette per traverso. I migranti si sentono truffati.
Nell’ottobre 2010 nel Nord Italia si fanno presidi, e manifestazioni, ma nessuno pare accorgersene. A Brescia quando anche il permesso di manifestare in presidio viene revocato, un gruppo di 6 migranti sale su di una gru nel cantiere... (continua)
La piazza, la loggia, la gru s’incrociano come in un campo di guerra
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 19/11/2011 - 17:55
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Vedo

Vedo
[2007]
Album :Vedo
Vedo i vostri bimbi perfetti
(continua)
inviata da DonQuijote82 19/11/2011 - 17:52

Oskorria-Burgos 1970

Oskorria-Burgos 1970
Poema de Gabriel Aresti, que demuestra las preocupaciones sociales del genio euskaldun. Éste fue musicado e interpretado por Imanol, primero, con el título "Oskorria Burgos-1970", en su LP Herriak ez du barkatuko, y en 1979 por Oskorri, con el título "Oskorri" y en el LP Oskorri (fíjate).
(La Zamarra de Gustavo)
Irrintzi bat entzun dugu ezpataren aurrean
(continua)
18/11/2011 - 23:40
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La mosca cojonera

La mosca cojonera
Album "Planeta Eskoria" (2000)
Quien es ese que siempre de blanco va?
(continua)
inviata da Luca 'The River' 17/11/2011 - 21:12
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Vande Mataram

Pallavi Mishra
( Lyrics From : Lyricspassion.blogspot.com )


Lettera di Gandhi a Hitler

Caro amico,
se vi chiamo amico, non è per formalismo. Io non ho nemici. Il lavoro della mia vita da più di trentacinque anni è stato quello di assicurarmi l’amicizia di tutta l’umanità, senza distinzione di razza, di colore o di credo. Spero che avrete il tempo e la voglia di sapere come una parte importante dell’umanità che vive sotto l’influenza di questa dottrina di amicizia universale considera le vostre azioni. Non dubitiamo della vostra bravura e dell’amore che nutrite per la vostra patria e non crediamo che siate il mostro descritto dai vostri avversari. Ma i vostri scritti e le vostre dichiarazioni, come quelli dei vostri amici e ammiratori, non permettono di dubitare che molti dei vostri atti siano mostruosi e che attentino alla dignità umana, soprattutto nel giudizio di chi, come me, crede all’amicizia... (continua)
Ant Tah Hinsa Ke Himayati Rahe Jo Unka Mulk Barbad Hua
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/11/2011 - 18:02

Δικτατορία

Δικτατορία
Diktatoría
Στίχοι: Λάκης Λαζόπουλος
Μουσική: Θάνος Μικρούτσικος
Πρώτη εκτέλεση: Δημήτρης Μητροπάνος & Λάκης Λαζόπουλος & Θάνος Μικρούτσικος ( Τερτσέτο )

Testo: Lakis Lazopoulos
Musica: Thanos Mikroutsikos
Primi interpreti: Dimitris Mitropanos / Lakis Lazopoulos / Thanos Mikroutsikos ( Terzetto )

Lyrics: Lakis Lazopoulos
Music: Thanos Mikroutsikos
First performed by: Dimitris Mitropanos / Lakis Lazopoulos / Thanos Mikroutsikos ( Terzetto )

Album: Ψάξε στ'΄όνειρό μας (1997)
("Cerca nel nostro sogno"
"Look into our dream")

Dunque, riassumiamo: questa canzone parla di una dittatura che c'era trent'anni prima e che è stata sostituita dalla dittatura della televisione. Perlomeno, trent'anni prima, la televisione era assieme alla dittatura, la aiutava, durante i colpi di stato una delle prime cose che facevano era occupare la TV; ora non ce n'è bisogno. E' anzi la TV che occupa... (continua)
Απ' τη δικτατορία του προφανούς
(continua)
inviata da Riccardo Venturi / Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 17/11/2011 - 17:19
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O madre mia (La gerra turko-bulgara)

anonimo
O madre mia (La gerra turko-bulgara)
Ca. 1912/3?
Canzone popolare in giudeo-spagnolo
A folksong in Judaeo-Spanish

La dormita del gatto di ieri sera pare aver prodotto risultati impensabili. Nel medesimo documento Google da dove è stata ripresa la versione completa di Axérico de quinze anios si trova infatti questo componimento in giudeo-spagnolo che riporta dritto alla prima Guerra balcanica del 1912-13 e dove è nominata la battaglia di Lule Burgas che si svolse da 28 ottobre al 3 novembre 1912 e che vide la rovinosa sconfitta degli ottomani. Il componimento popolare in giudeo-spagnolo, tra l'altro, sembra parteggiare decisamente per gli ottomani e la cosa è comprensibile: sotto l'Impero Ottomano gli ebrei scacciati dalla Spagna nel 1492 avevano trovato buona accoglienza e avevano potuto prosperare, mentre negli stati della “Lega Balcanica” (tra i quali la Bulgaria) serpeggiava un diffuso antisemitismo. Nella canzone è presente un'imprecisione storica: le truppe ottomane erano infatti comandate da Abdullah Pascià, e non da Enver Pascià come invece si legge. [RV]
O madre mia
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/11/2011 - 15:40
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Different Trains

Different Trains
‎[1988]‎
Tre movimenti per quartetto d’archi e nastro magnetico.‎



(copertina del disco in cui il brano è interpretato dal The Smith Quartet.‎)

Reich, nato nel 1936 a New York da padre di fede ebraica, quando era bambino, e mentre in Europa ‎divampavano guerre ed Olocausto, fu sballottato per diverso tempo tra New York e California a ‎causa del divorzio dei suoi genitori. Molti anni dopo, quando già era acclamato come uno dei padri ‎della musica minimale, a Reich capitò di riflettere sul fatto che i viaggi in treno coast to coast che ‎gli erano toccati nell’infanzia, per quanto frequenti e faticosi (un vero incubo nella sua memoria), ‎erano nulla al confronto delle tradotte verso i campi di concentramento e sterminio su cui furono ‎stipati tanti bambini come lui, ebrei d’Europa, durante la seconda guerra mondiale: “Different ‎Trains”.‎
Il testo è costituito da interviste che Reich fece... (continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/11/2011 - 14:59
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Und es sind die finstern Zeiten

Und es sind die finstern Zeiten
‎[193?]‎
Testo di Bertolt Brecht
Musica di Hanns Eisler
Interpretata anche da Udo Lindenberg

Non son stato buono a trovare in che anno preciso Brecht scrisse questa poesia poi musicata da ‎Eisler, ma la commistione fra paura e speranza me la fanno collocare proprio a ridosso della presa ‎di potere nazista, nel 1933.‎
Und es sind die finstern Zeiten
(continua)
inviata da Bartleby 17/11/2011 - 10:58
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Haben Sie Gehort Das Deutsche Band?‎

Haben Sie Gehort Das Deutsche Band?‎
‎[2001]‎
Testo e musica di Mel Brooks.‎

‎“Don't be stupid, be a smarty! Come and join the Nazi ‎Party!”‎

Dal mitico musical “The Producers”, diretto da Susan Stroman ma scritto in ogni sua parte ‎‎(sceneggiatura e canzoni, nei testi e nella musiche) dall’inossibabile Mel Brooks.‎
‎“The Producers”, basato sul plot dell’omonimo film del 1968 – altra perla di Brooks - che in Italia ‎uscì con il titolo di “Per favore, non toccate le vecchiette”, fu a sua volta portato al cinema nel 2005 ‎‎– sempre dal duo Stroman/Brooks – e da noi il titolo originario venne al solito modificato in “The ‎Producers – Una gaia commedia neonazista”.‎



Un produttore teatrale sull’orlo del fallimento viene convinto dal suo ragioniere che solo una truffa ‎in grande stile lo potrà mettere al riparo dalla completa rovina. Piuttosto che mettere su un grande ‎spettacolo sarà meglio invece organizzare un “grande fiasco”.... (continua)
Haben sie gehort das Deutsche Band
(continua)
inviata da Bartleby 17/11/2011 - 09:59
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Springtime for Hitler

Springtime for Hitler
‎[2001]‎
Testo e musica di Mel Brooks.‎

‎“Don't be stupid, be a smarty! Come and join the Nazi ‎Party!”‎

Dal mitico musical “The Producers”, diretto da Susan Stroman ma scritto in ogni sua parte ‎‎(sceneggiatura e canzoni, nei testi e nella musiche) dall’inossibabile Mel Brooks.‎
‎“The Producers”, basato sul plot dell’omonimo film del 1968 – altra perla di Brooks - che in Italia ‎uscì con il titolo di “Per favore, non toccate le vecchiette”, fu a sua volta portato al cinema nel 2005 ‎‎– sempre dal duo Stroman/Brooks – e da noi il titolo originario venne al solito modificato in “The ‎Producers – Una gaia commedia neonazista”.‎



Un produttore teatrale sull’orlo del fallimento viene convinto dal suo ragioniere che solo una truffa ‎in grande stile lo potrà mettere al riparo dalla completa rovina. Piuttosto che mettere su un grande ‎spettacolo sarà meglio invece organizzare un “grande fiasco”.... (continua)
Germany was having trouble
(continua)
inviata da Bartleby 17/11/2011 - 08:37
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אשריקו די קואינזי אנייוס (Axérico de quinze anios)

[Ca. XIV secolo]
[Ca. 14th century]
Canzone popolare della tradizione sefardita judezma (giudeo-spagnola)
A folksong from the Sefardite (sefaradi, Judaeo-Spanish) tradition

Nasce tutto guardando il gatto che dorme nella cesta. Mi viene, ovviamente, da guardare El me gatt dove, semidimenticata, giace l'osservazione di tale Giovanna che ha creduto di riconoscere la melodia della “prima canzone animalista militante” di Ivan Della Mea in quella di un'antichissima canzone popolare sefardita (giudeo-spagnola): Axérico de quinze anios. Poiché in questo sito gli interventi sono tutti datati, va detto che era il 15 maggio 2009. A distanza di due anni e mezzo, riascoltando tutto quanto, ho come una vaga impressione che l'antica melodia sefardita non c'entri proprio un bel nulla (a riprova, si provi a cantarci sopra El me gatt: metricamente non torna niente); però non sono un musicologo, e non si... (continua)
אשריקו די קואינזי אנייוס
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/11/2011 - 00:25
Il 14 novembre è scomparso Franz-Josef Degenhardt, forse il più grande cantautore tedesco. Danke für alles. Du bleibst unvergessen..
Riccardo Venturi 16/11/2011 - 22:47

Kurze Haare, große Ohren

anonimo
Kurze Haare, große Ohren
[fine anni 30, inizio 40]
Testo trovato su German Swing Youth‎
Sulla melodia della canzone americana "Organ Grinder's Swin", scritta da Will Hudson su testi di Mitchell Parish e Irving Mills e portata al successo nel 1936 da Ella Fitzgerald con la Count Basie Orchestra.



Ancora una canzoncina con cui i Swing Kinder si facevano beffe della Hitlerjugend, "taglio a spazzola e orecchie a sventola"...
Sul movimento musicale giovanile antinazista della Swingjugend si veda l'introduzione a Nazis on My Radio e pure Der Boy, das Girl, sie lieben Hot e Bergedorf ist kein Zuchthaus.
Kurze Haare, große Ohren,
(continua)
inviata da Bartleby 16/11/2011 - 21:42
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Xileko langileria

Xileko langileria
Poema de Daniel Landart (1975)
Música: Mixel Ducau (1977)

Aquí sostenemos que la solidaridad no tiene fronteras ni lenguajes, como es éste el caso. En 1975, el poeta vasco Daniel Landart escribía este poema en el que explica lo que ocurrió en Chile en 1973: las causas que desencadenaron el golpe de Estado que dio lugar al sangriento régimen del general Augusto Pinochet (que el Diablo lo tenga en su seno). Chile era un país con grandes diferencias sociales, no ciertamente de los más miserables (comparado, por ejemplo, con Bolivia); en 1970, la coalición de partidos de izquierda (tanto revolucionarios como socialdemócratas) Unidad Popular, liderado por Salvador Allende, gana las elecciones y se propone la realización de profundas reformas sociales. Esto molestó no sólo a a las clases altas chilenas, sino que también inquietó al gobierno de Estados Unidos, presidido por Richard Nixon y con... (continua)
Ximixta baten pare
(continua)
16/11/2011 - 21:19

Bergedorf ist kein Zuchthaus

anonimo
Bergedorf ist kein Zuchthaus
[1941/42?]‎

Testo trovato su German Swing Youth‎
Sulla melodia di "Panama Rag", un noto standard jazz (Dixieland o New Orleans o Hot Jazz, che dir di voglia) risalente al 1912.



Un' altra "allegra" canzoncina che racconta della brutta avventura capitata a molti giovani tedeschi "degenerati" che non sopportavano le camicie brune, che a Wagner preferivano Duke Ellington e che alla Hitlerjugend avevano sostituito la Swingjugend, la spensierata "gioventù dello Swing" che provò a combattere il regime al grido di "Swing Heil!" e a colpi di jazz e ragtime.
Andò loro molto male: soprattutto tra il 1941 ed il 1942 a centinaia finirono nelle prigioni di Moringen, in Bassa Sassonia, o di Bergedorf-Neuengamme, ad Amburgo, dove furono torturati e abusati e dove alcuni di loro trovarono pure la morte.

A proposito del movimento giovanile antinazista Swingjugend si vedano anche le canzoni Nazis on My Radio e Der Boy, das Girl, sie lieben Hot.
Bergedorf ist kein Zuchthaus, kein Sing-Sing,
(continua)
inviata da Bartleby 16/11/2011 - 18:56

Der Boy, das Girl, sie lieben Hot

anonimo
Der Boy, das Girl, sie lieben Hot
‎[Tra la fine degli anni 30 ed il 1941]‎

Testo trovato su German Swing Youth‎

Quello che segue è il testo di una canzoncina swing contenuto su di un volantino che fu diffuso ‎nelle scuole superiori del Winterhude, un quartiere di Amburgo, dai giovani tedeschi che si ‎riconoscevano nel movimento musicale spontaneo antinazista della Swingjugend.‎
Si veda al proposito l’introduzione alla canzone Nazis on My Radio.‎



Al suo avvento il nazismo bandì tutte le forme d’arte e di espressione considerate non allineate alle ‎tradizioni culturali germaniche e ai valori e all’estetica del regime. All’“entartete Kunst”, l’arte ‎degenerata, fu dedicata persino una grande mostra inaugurata da Goebbles in persona a Monaco nel ‎‎1937, e non certo per celebrarla ma per demonizzarla ed archiviarla una volta per tutte.‎
Pure la musica jazz e swing, che dominava incontrastata le notti spensierate della... (continua)
Der Boy, das Girl, sie lieben Hot
(continua)
inviata da Bartleby 16/11/2011 - 14:26
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Re-Gaining Unconsciousness

Re-Gaining Unconsciousness
Altra canzone ispirata al poema di Martin Niemöller Yellow Triangle
First they put away the dealers,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/11/2011 - 13:08

Yellow Triangle

Yellow Triangle
testo ispirato a Yellow Triangle
When they came for the Jews and the blacks, I turned away
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/11/2011 - 13:05
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Nazis on My Radio

Nazis on My Radio
‎[2001]‎
Dall’album “Weapon of Mass Construction”, uscito anche con il titolo alternativo “One With the ‎Sun”.‎

‎Reduce dalla lettura del bellissimo romanzo di ‎‎Hans Fallada ‎‎Ognuno muore solo, minuziosa cronaca storica della lotta che gli Hampel, una coppia ‎di comuni cittadini berlinesi, condussero per due anni, tra il 40 ed il 42, contro la gigantesca e ‎spietata macchina di morte hitleriana, mi ha preso voglia di sapere qualcosa di più sulla storia della ‎‎“Widerstand”, la resistenza interna al nazismo. E così ho scoperto che, a parte le molte congiure di ‎palazzo inutilmente ordite dai vari “von”, aristocratici e militari, e l’aperta opposizione di alcuni ‎‎“don”, esponenti della gerarchia cattolica, molti furono i “resistenti di tutti i giorni”, per dirla con lo ‎storico tedesco Detlev Peukert, cittadini tedeschi, ariani, gente comune che, come poteva e spesso ‎con modalità inefficaci... (continua)
Can you hear them?
(continua)
inviata da Bartleby 16/11/2011 - 12:26
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Souls of the Departed

Souls of the Departed
Album: "Lucky Town" (1992)

Scritta ai tempi della Prima Guerra del Golfo.
On the road to Basra stood young Lieutenant Jimmy Bly
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/11/2011 - 11:48
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Prodigal Son

Prodigal Son
(1972)
Unehearted

"E le tue gambe sono state rubate
da qualche imbroglione del dipartimento della difesa"

PRODIGAL SON is a song written by Bruce Springsteen who recorded it in mid-1972. The song has not yet been officially released. The above lyrics are transcribed from the only known studio version of PRODIGAL SON.

There is no indication to when PRODIGAL SON was written. One studio version of the song is in circulation among collectors. It's a studio take likely recorded around May-Jun 1972 at Jim Cretecos' apartment in New York City, NY. It features Springsteen solo on vocals and acoustic guitar. The May-Jun 1972 sessions at Jim Cretecos' apartment were produced by Cretecos who also took the role of recording engineer. The above lyrics are transcribed from that circulating studio version of PRODIGAL SON.

The line "Where the highway ends and the desert breaks" would later reappear... (continua)
In a place where outlaws are banned from the rane
(continua)
inviata da DonQuijote82 16/11/2011 - 11:38
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Border Guard

Border Guard
BORDER GUARD is a song written by Bruce Springsteen who recorded it in mid-1972. The song has not yet been officially released. The above lyrics are transcribed from the only known studio version of BORDER GUARD.

There is no indication to when BORDER GUARD was written. One studio version of the song is in circulation among collectors. It's a studio take likely recorded around May-Jun 1972 at Jim Cretecos' apartment in New York City, NY. It features Springsteen solo on vocals and acoustic guitar. The May-Jun 1972 sessions at Jim Cretecos' apartment were produced by Cretecos who also took the role of recording engineer. The above lyrics transcribed from that circulating studio version of BORDER GUARD.

The studio version of BORDER GUARD was released on the briefly-legal albums Unearthed (Masquerade Music, second issue only) and Before The Fame (Pony Express Records, second and third issues... (continua)
Bless on the border guard so cold and alone
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/11/2011 - 11:21
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Τ'όνομά σου

Τ'όνομά σου
T'ónoma sou
Στίχοι: Νικηφόρος Βρεττάκος

Μουσική: Τερψιχόρη Παπαστεφάνου

Πρώτη εκτέλεση: Δανάη Μπαραμπούτη


T'onomà sou
Testo di Nikifòros Vrettàkos
Musica di Terpsihòri Papastefànou
Prima esecuzione di Danài Barabouti

Il primo giorno dell' anno venturo ricorrerà il centenario della nascita di Nikifòros Vrettàkos, grande, amabilissimo poeta, che con quell'apparente semplicità tanto difficile a farsi, cantò la pace e l'umanità con immagini indimenticabili per chi le abbia appena appena sfiorate. E' un vero peccato che la sua opera non abbia dato copiosa e speciale ispirazione ai musicisti, perché di materia ce ne sarebbe, e tanta. Tra le poche liriche di Vrettakos musicate che sono riuscito a trovare, questa mi sembra la più adatta al nostro sito, per il rilievo che vi ha il riferimento alla pace. Ma in realtà è Vrettàkos tutto intero, come poeta civile e come mite, ma indomito combattente,... (continua)
Τ' όνομά σου : ψωμί στο τραπέζι

(continua)
inviata da Gian Piero Testa 16/11/2011 - 00:50
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The Plains Of Waterloo

anonimo
The Plains Of Waterloo
Traditional / Tradizionale, ca. 1825
Testo ripreso / Lyrics reproduced from
Mudcat Café
Prima pubblicazione a stampa:
First published in writing:
Frank Kidson / William Reeves, Old English Country Dances, London 1890


Willie e Annie
di Riccardo Venturi

Ancora oggi, dopo quasi nove anni di CCG, mi vengono a mente canzoni che “ci dovevano essere” e che, invece, non ci sono; è il caso di questa splendida ballad di epoca napoleonica, che conosco da più di trent'anni nella versione (che la ha resa ancor più splendida) del John Renbourn Group. Quando si dice “John Renbourn” si dicono altre due cose: “Pentangle” e “Jacqui McShee”. Jacqui McShee era la cantante del gruppo, comunque si chiamasse; una voce, come si dice dalle mie parti, di quelle che schiodano. Senza contare che The Plains of Waterloo è stata interpretata anche da un altro “mostro” del folk britannico, June Tabor.

Le ballate... (continua)
One fine summer's morning as I went a-walking
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/11/2011 - 00:28
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Regola Acquea

Regola Acquea
(2004)
"Sputi"
Me son vissùo
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/11/2011 - 21:32
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Cantare a memoria

Cantare a memoria
Album: "Musica Moderna" (2008)
Venite qui,
(continua)
14/11/2011 - 22:26
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Pagherete caro

Pagherete caro
Album: "Corto circuito" (1998)
Il simbolo italiano è la bandiera
(continua)
inviata da DoNQuijote82 14/11/2011 - 22:04
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Inno della rivolta, o Inno del Molinari

Inno della rivolta, <i>o</i> Inno del Molinari
Chanson italienne – Inno della rivolta – Luigi Molinari – 1893

Écrit en 1893 par Luigi Molinari (Crema, 1866 - Milano, 1918), avocat, pédagogue libertaire et militant anarchiste.
Ce texte fut publié l'année suivante dans le journal anarchiste « La Favilla » de Mantoue comme poème sous le titre « Dies Irae ».

Luigi Molinari écrivit cet hymne au moment des désordres fomentés par les socialistes et les anarchistes en Lunigiana en solidarité avec les paysans et les ouvriers siciliens qui ces semaines-là subissaient els attaques des soldats envoyés par le gouvernement Crispi pour réprimer les Fasci dei Lavoratori (Faisceaux des Travailleurs), mouvement qui s'était progressivement renforcé au fur et à mesure que renforçait la crise financière du Royaume et les mesures ( l'augmentation des impôts, du prix du sel et de la taxe sur le blé), mises en place par le ministre de l'économie Tremonti –... (continua)
HYMNE DE LA RÉVOLTE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/11/2011 - 21:24
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Cuore nero

Cuore nero
Con la partecipazione di 99 posse
Fra le onde del mare, posso ancora sentire
(continua)
inviata da DonQuijote82 14/11/2011 - 19:52
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Stavo in bottega che lavoravo...

Stavo in bottega che lavoravo...
forse un reteggio della connotazione politica?? antimilitarista?
al funerale tic e tac
(continua)
inviata da cristina 14/11/2011 - 18:26
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La presa del potere

La presa del potere
La presa del potere dei tecnocrati italiani!
14/11/2011 - 16:22
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La fabbrica illuminata

La fabbrica illuminata
‎[1964]‎
Per voce femminile e nastro magnetico
Testo (trovato sull’Archivio ‎Luigi Nono) del poeta e drammaturgo Giuliano ‎Scabia, salvo il finale costituito da frammento estratto da “Due poesie a T” di Cesare Pavese.‎
Composta nel 1964 per il concerto inaugurale del premio Italia non fu in quell’occasione eseguita, ‎perché censurata dalla direzione della RAI a causa dei testi fortemente politicizzati e ritenuti ‎offensivi nei confronti del Governo.
Prima esecuzione pubblica alla Biennale di Venezia del 1964 (Carla Henius, mezzosoprano e Coro ‎della RAI di Milano diretto da Giulio Bertola, con lo stesso Nono alla regia del suono) e dedicata ‎agli operai della Italsider di Genova, nei cui stabilimenti il maestro si recò di persona per registrarne ‎i rumori sulla base dei quali scrisse la partitura.‎


‎“[…] Allorché la Rai mi chiese una nuova composizione per il concerto ‎inaugurale... (continua)
Fabbrica dei morti la chiamavano
(continua)
inviata da Bartleby 14/11/2011 - 15:15

La Chasse aux Chars

La Chasse aux Chars
La Chasse aux Chars

Canzone française – La Chasse aux Chars – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 52

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Mil neuf cent cinquante-trois, encore une fois Berlin... Un Berlin sorti de la guerre, un Berlin qui se reconstruit. Mais comme tu le sais, un Berlin divisé. L'affaire est racontée par le narrateur qui est témoin visuel de l'insurrection ouvrière qui a éclaté le 16 juin 1953... Comme tu le verras dans la chanson du jour, dans cette chanson d'Allemagne, il n'est pas sans intérêt de préciser qui est le narrateur et où il se situe dans cette histoire précisément. Le narrateur tel qu'il apparaît dans la chanson est Günter Grass lui-même et pour s'en... (continua)
Berlin, mil neuf cent cinquante-trois, dit le narrateur,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/11/2011 - 22:49
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Se otto ore

anonimo
Se otto ore
Se otto ore vi sembran poche è un canto popolare politico italiano, di autore anonimo, originario dei primi anni del XX secolo. Nasce come canto di protesta delle mondine, teso a rivendicare "le otto ore" come massimo orario di lavoro giornaliero ed è riferibile all’iniziativa del deputato socialista Modesto Cugnolio[1], che presentò un progetto di legge in tal senso (1906).

Divenne popolare nel periodo del biennio rosso (1919-'20). È stato riproposto da Giovanna Daffini prima e da Giovanna Marini dopo.

Venne anche cantata nel secondo dopoguerra dagli operai e dai lavoratori in generale legati al Partito Comunista Italiano in una versione leggermente modificata, e indirizzata contro la politica di Mario Scelba. Venne nuovamente cantata durante le contestazioni del 1968 e 1977.

La canzone è conosciuta anche con titoli diversi come Se otto ore son troppo poche, Se otto ore o Le otto ore.

da wikipedia.org
DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:42
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Mai più sarò saggio

Mai più sarò saggio
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
Ti sparano Tu muori
(continua)
inviata da DonQuijote82 13/11/2011 - 22:38
Percorsi: Genova - G8
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Vilipendio

Vilipendio
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
C’è vento di regime
(continua)
inviata da DonQuijote82 13/11/2011 - 22:36
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Resto umano

Resto umano
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
con Daniele Sepe

Dedicata a Vittorio Arrigoni
La prima volta che ho sentito di te
(continua)
inviata da DonQuijote82 13/11/2011 - 22:32
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Tarantelle pe' campa'

Tarantelle pe' campa'
[2011]
Album:Cattivi Guagliuni

feat. Caparezza
Nuje facimme 'e tarantelle, 'e tarantelle pe' campa',
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:30
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Italia Spa

Italia Spa
(2011)
"Io ho capit' pur' pecchè a noi c'hann semp' chiamat' o mezzogiorno d'Italia po è..
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:29
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La paranza di San Precario

La paranza di San Precario
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
Guagliono? Guagliò tu forse nun ‘e capito nuje chi
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:28
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Antifa 2.0

Antifa 2.0
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
Non siamo noi che per la strada andiamo in giro sempre in gruppo ed armati
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:26
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Cattivi Guagliuni

Cattivi Guagliuni
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
Coltivati a batterie negli alveari di cemento
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:24
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Bêtise de la guerre

Bêtise de la guerre
Certo! Ha ragione Rudy. Se vado a un negozio di dischi cosa chiedo? Victor Hugò? Quello va bene se vado in libreria.
Luciano 13/11/2011 - 21:13
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Ultimo discorso registrato

Ultimo discorso registrato
Secondo me è una critica ai radical-chic di sinistra. I ricchi contestatori 68ni.... quelli che sobillavano gli anni di piombo chiusi nel loro castello di ricchi figli di papà.
Maurizio Ferrero 13/11/2011 - 20:00
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Ἡ μπαλάντα τοῦ Ἀντρίκου

Ἡ μπαλάντα τοῦ Ἀντρίκου
L'avevo messa troppo in anticipo: ma ora è legittima. Leggila qui: Έπεσε η κυβέρνηση, e noterai che davvero sta succedendo quello che vi si legge. I quartieri alti (vedi i bocconiani, la confindustria, la BCE, la Merkel, Obama, ecc.) guardano compiaciuti la bella festa.
Gian Piero Testa 13/11/2011 - 19:35




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