The Deserter
[1895/1910]
Nella raccolta “Last Poems” pubblicata nel 1922
Una poesia messa in musica da diversi compositori, come Elisabeth Lutyens e Daniel Gregory Mason (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
Dialogo tra una donna ed il suo amato che sta per partire in guerra.
Il disertore, il vigliacco, il traditore è qui il coraggioso combattente che diserta, inganna, tradisce l’amore per andare a farsi ammazzare: “Vai, vai pure, cuore traditore, vai oltre oceano con i tuoi coraggiosi compagni, là non avrete un letto pieno d’amore dove giacere ma solo una tomba, là potrete finalmente abbracciare la vostra amata di piombo!”
Housman era un poeta inglese di epoca vittoriana, di formazione classica (un filologo che curò diverse traduzione di lirici latini) e non nascondeva certo la propria ammirazione per il coraggio e per l’Impero e le sue conquiste militari. Ma aveva una... (continua)
Nella raccolta “Last Poems” pubblicata nel 1922
Una poesia messa in musica da diversi compositori, come Elisabeth Lutyens e Daniel Gregory Mason (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
Dialogo tra una donna ed il suo amato che sta per partire in guerra.
Il disertore, il vigliacco, il traditore è qui il coraggioso combattente che diserta, inganna, tradisce l’amore per andare a farsi ammazzare: “Vai, vai pure, cuore traditore, vai oltre oceano con i tuoi coraggiosi compagni, là non avrete un letto pieno d’amore dove giacere ma solo una tomba, là potrete finalmente abbracciare la vostra amata di piombo!”
Housman era un poeta inglese di epoca vittoriana, di formazione classica (un filologo che curò diverse traduzione di lirici latini) e non nascondeva certo la propria ammirazione per il coraggio e per l’Impero e le sue conquiste militari. Ma aveva una... (continua)
"What sound awakened me, I wonder,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/10/2011 - 12:03
Percorsi:
Disertori
Inneres Auge
[2009]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Franco Battiato - Manlio Sgalambro
Musica / Music / Musique/ Sävel: Franco Battiato
Album / Albumi: Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti”
Povera patria vent’anni dopo…
Ma basta una sonata di Arcangelo Corelli a ridarci repiro, potenza salvifica della Musica (e io che non sono raffinato come il Maestro mi accontento anche di una bella CCG/AWS!).
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Franco Battiato - Manlio Sgalambro
Musica / Music / Musique/ Sävel: Franco Battiato
Album / Albumi: Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti”
“Inneres Auge, Occhio Interiore. Ma lo preferisco in tedesco. In italiano si dice ‘terzo occhio’, ma non mi piace, fa pensare a una specie di Polifemo. I tibetani hanno scritto cose magnifiche sull’occhio interiore, che ti consente di vedere l’aura degli uomini: qualcuno ce l’ha nera, come certi politici senza scrupoli, mossi da bassa cupidigia; altri ce l’hanno rossa, come la loro rabbia.” (Franco Battiato, da un’intervista pubblicata su Il Fatto Quotidiano del 30 ottobre 2009)
Povera patria vent’anni dopo…
Ma basta una sonata di Arcangelo Corelli a ridarci repiro, potenza salvifica della Musica (e io che non sono raffinato come il Maestro mi accontento anche di una bella CCG/AWS!).
Come un branco di lupi
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/10/2011 - 08:13
Tibet
[2009]
Dall’album “Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti”
Parole di Franco Battiato e Manlio Sgalambro
Musica Franco Battiato
“Inneres Auge, Occhio Interiore. Ma lo preferisco in tedesco. In italiano si dice ‘terzo occhio’, ma non mi piace, fa pensare a una specie di Polifemo. I tibetani hanno scritto cose magnifiche sull’occhio interiore, che ti consente di vedere l’aura degli uomini: qualcuno ce l’ha nera, come certi politici senza scrupoli, mossi da bassa cupidigia; altri ce l’hanno rossa, come la loro rabbia.”
(Franco Battiato, da un’intervista pubblicata su Il Fatto Quotidiano del 30 ottobre 2009)
Dall’album “Inneres Auge - Il tutto è più della somma delle sue parti”
Parole di Franco Battiato e Manlio Sgalambro
Musica Franco Battiato
“Inneres Auge, Occhio Interiore. Ma lo preferisco in tedesco. In italiano si dice ‘terzo occhio’, ma non mi piace, fa pensare a una specie di Polifemo. I tibetani hanno scritto cose magnifiche sull’occhio interiore, che ti consente di vedere l’aura degli uomini: qualcuno ce l’ha nera, come certi politici senza scrupoli, mossi da bassa cupidigia; altri ce l’hanno rossa, come la loro rabbia.”
(Franco Battiato, da un’intervista pubblicata su Il Fatto Quotidiano del 30 ottobre 2009)
We cannot excuse you
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/10/2011 - 08:12
Percorsi:
Il dramma tibetano
Highwayman
Scritta da Jimmy Webb nel 1977, la versione più famosa è quella incisa dal super gruppo country nel 1984
I was a highwayman. Along the coach roads I did ride
(continua)
(continua)
inviata da anonymous 27/10/2011 - 03:48
La decadenza
Chanson italienne – La décadenza – Ivano Fossati – 2011
LA DÉCADENCE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/10/2011 - 22:06
Ninna nanna della fine della guerra
[2011]
Testo e Musica di Giacomo Lariccia
Album: Colpo di sole
Un temporale e una pioggia fitta aprono Ninna nanna alla fine della guerra, un bellissimo canto d’amore, rivolto da una madre al proprio piccolo. C’è una dolcezza infinita, un senso di commozione che prende alla gola, ma anche una dolente atmosfera sognante “Ti racconterò dei nostri giochi / delle corse al mare forse chi lo sa … / anche di quel che avrei voluto fare / se questo sonno fosse realtà”.
www.bielle.org
Testo e Musica di Giacomo Lariccia
Album: Colpo di sole
Un temporale e una pioggia fitta aprono Ninna nanna alla fine della guerra, un bellissimo canto d’amore, rivolto da una madre al proprio piccolo. C’è una dolcezza infinita, un senso di commozione che prende alla gola, ma anche una dolente atmosfera sognante “Ti racconterò dei nostri giochi / delle corse al mare forse chi lo sa … / anche di quel che avrei voluto fare / se questo sonno fosse realtà”.
www.bielle.org
Dormi, bambino mio
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/10/2011 - 19:47
Oh Stay at Home, My Lad, and Plough
[1922]
Nella raccolta “Last Poems”
Una poesia messa in musica da diversi compositori, come Leslie Russell e John Ramsden Williamson (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
Nella raccolta “Last Poems”
Una poesia messa in musica da diversi compositori, come Leslie Russell e John Ramsden Williamson (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
Oh stay at home, my lad, and plough
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 26/10/2011 - 15:53
Grenadier
[1922]
Nella raccolta “Last Poems”
Una poesia messa in musica da diversi compositori, come John Addison, John Jeffreys, Oskar Morawetz e John Ramsden Williamson (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
Dal libro dell’Ecclesiaste (Qoelet), capitolo 9, versetto 10: “Tutto ciò che trovi da fare, fallo finché ne sei in grado, perché non ci sarà né attività, né ragione, né scienza, né sapienza giù negli inferi, dove stai per andare”, né tanto meno quei miserabili 13 penny di paga giornaliera che la regina ti promise, povero soldatino, per andare a combattere, in cambio della tua vita.
Nella raccolta “Last Poems”
Una poesia messa in musica da diversi compositori, come John Addison, John Jeffreys, Oskar Morawetz e John Ramsden Williamson (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
Dal libro dell’Ecclesiaste (Qoelet), capitolo 9, versetto 10: “Tutto ciò che trovi da fare, fallo finché ne sei in grado, perché non ci sarà né attività, né ragione, né scienza, né sapienza giù negli inferi, dove stai per andare”, né tanto meno quei miserabili 13 penny di paga giornaliera che la regina ti promise, povero soldatino, per andare a combattere, in cambio della tua vita.
The Queen she sent to look for me,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 26/10/2011 - 15:46
Epitaph on a Tyrant
[1940]
Nella raccolta “Another Time”.
Un’altra poesia del grande autore britannico, naturalizzato statunitense, messa in musica da diversi compositori, come Russell Smith e Daron Aric Hagen (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
La perfezione della tirannia sta nella sua semplicità, nella brutalità della sua poetica-politica, nello sfruttare abilmente le miserie e la stupidità dell’uomo, nel circondarsi di eserciti e flotte e di corti sempre ben disposte a ridere e a celebrare a comando, quando il tiranno è di buon umore… Ma quando invece il tiranno e di umore cattivo sono sempre i bambini a morire nelle strade.
Nella raccolta “Another Time”.
Un’altra poesia del grande autore britannico, naturalizzato statunitense, messa in musica da diversi compositori, come Russell Smith e Daron Aric Hagen (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
La perfezione della tirannia sta nella sua semplicità, nella brutalità della sua poetica-politica, nello sfruttare abilmente le miserie e la stupidità dell’uomo, nel circondarsi di eserciti e flotte e di corti sempre ben disposte a ridere e a celebrare a comando, quando il tiranno è di buon umore… Ma quando invece il tiranno e di umore cattivo sono sempre i bambini a morire nelle strade.
Perfection, of a kind, was what he was after,
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 26/10/2011 - 14:29
Ballad (O What Is That Sound)
[1934?]
Nella raccolta pubblicata in Gran Bretagna nel 1936 con il titolo “Look, Stranger!” e negli USA l’anno seguente come “On This Island”.
Una poesia del grande autore britannico, naturalizzato statunitense, messa in musica da diversi compositori, come Randall B. Kreuger, Daron Aric Hagen, William Douglas Bennett e Jack Hamilton Beeson (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
Una poesia che racconta in una progressione agghiacciante, con lo stile di una ballata settecentesca, le fasi di un rastrellamento ad opera di un gruppo di soldati. Si tratta probabilmente della descrizione della persecuzione di ribelli giacobiti nel 18mo secolo ma l’assenza totale di dettagli che la possano situare storicamente con precisione (a parte l’espressione “scarlet sodier”, ad indicare il colore dominante della divisa indossata dai soldati britannici – i Redcoats – tra il 17mo ed il 20mo secolo, dato di per sé troppo vago) fanno di questa composizione un grido contro la repressione ed il totalitarismo di ogni epoca.
Nella raccolta pubblicata in Gran Bretagna nel 1936 con il titolo “Look, Stranger!” e negli USA l’anno seguente come “On This Island”.
Una poesia del grande autore britannico, naturalizzato statunitense, messa in musica da diversi compositori, come Randall B. Kreuger, Daron Aric Hagen, William Douglas Bennett e Jack Hamilton Beeson (The Lied, Art Song, and Choral Texts Archive)
Una poesia che racconta in una progressione agghiacciante, con lo stile di una ballata settecentesca, le fasi di un rastrellamento ad opera di un gruppo di soldati. Si tratta probabilmente della descrizione della persecuzione di ribelli giacobiti nel 18mo secolo ma l’assenza totale di dettagli che la possano situare storicamente con precisione (a parte l’espressione “scarlet sodier”, ad indicare il colore dominante della divisa indossata dai soldati britannici – i Redcoats – tra il 17mo ed il 20mo secolo, dato di per sé troppo vago) fanno di questa composizione un grido contro la repressione ed il totalitarismo di ogni epoca.
O what is that sound which so thrills the ear
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 26/10/2011 - 13:59
Il mercenario di Lucera
Sono capitato per purissimo caso in questo sito cercando il testo integrale di questa canzone.... effettivamente non riesco bene a capire cosa ci sia di "contro la guerra" in questa canzone... posto che tra l' altro non riesco nemmeno a capire come qualcuno possa ricondurla a bandiera o vessillo di una frangia politica io semplicemente la trovo....divertente :-) Non fraintendetemi è lontano da me il pensiero pacifista (non nel senso che non mi piacerebbe un mondo in pace e dove tutti siamo uguali ma che trovo questa idea una semplice utopia) non sono nemmeno di quelli che dichiarano che la guerra è una cosa bella e giusta. Un pensiero però mi ha colpito, in tutto questo miasma di proclami pseudo politici ideologici partiti da questa canzone e di cui onestamente poco mi importa, e cito
Il mercenario di Lucera può essere senz'altro una canzone "realistica", dato che rispecchia senz'altro... (continua)
Il mercenario di Lucera può essere senz'altro una canzone "realistica", dato che rispecchia senz'altro... (continua)
Federico Berton 26/10/2011 - 09:51
La ballata di Ken Saro Wiwa
“Ho scritto in vita mia solo due ballate e sono entrambe 'africane' (se dovessi fare un libro le chiamerei infatti 'due ballate africane'). Una è dedicata ad uno sconosciuto che ho incontrato davvero in Tanzania e che, forse, è ancora vivo. L'altra è questa 'Ballata di Ken Saro-Wiwa'. Ho scritto solo due ballate perché, ve lo posso assicurare, sono difficilissime da scrivere senza scadere nel banale o levare forza alla tensione. Infatti lo schema metrico è ferreo, preciso, millimetrico, non si scappa. Gli endecasillabi sono tutti regolari e sono 'costretti' in una gabbia metrica che davvero li soffoca. Riuscire a farli uscire fuori 'vivi' è una cosa davvero difficile. L'altro enorme problema è, invece, quello di 'dar voce' a personaggi conosciuti, storici. Occorre documentarsi bene, non si può inventare. In questa Ballata di Ken Saro-Wiwa mi sono infatti attenuto alla 'storia'... (continua)
“Ho scritto in vita mia solo due ballate e sono entrambe 'africane' (se dovessi fare un libro le chiamerei infatti 'due ballate africane'). Una è dedicata ad uno sconosciuto che ho incontrato davvero in Tanzania e che, forse, è ancora vivo. L'altra è questa 'Ballata di Ken Saro-Wiwa'. Ho scritto solo due ballate perché, ve lo posso assicurare, sono difficilissime da scrivere senza scadere nel banale o levare forza alla tensione. Infatti lo schema metrico è ferreo, preciso, millimetrico, non si scappa. Gli endecasillabi sono tutti regolari e sono 'costretti' in una gabbia metrica che davvero li soffoca. Riuscire a farli uscire fuori 'vivi' è una cosa davvero difficile. L'altro enorme problema è, invece, quello di 'dar voce' a personaggi conosciuti, storici. Occorre documentarsi bene, non si può inventare. In questa Ballata di Ken Saro-Wiwa mi sono infatti attenuto alla 'storia'... (continua)
Sporchi bastardi, Dio vi maledica!
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 26/10/2011 - 08:48
La chanson des fusillés de Fourmies (La Marseillaise fourmisienne)
anonimo
[1891]
Sull’aria de “La Marseillaise" di Rouget de l'Isle nel 1792.
1 maggio 1891, cittadina di Fourmies, Nord-Pas-de-Calais, Francia.
Una grande e pacifica manifestazione dei lavoratori – indetta dai socialisti seguaci di Jules Guesde per commemorare il massacro di Haymarket Square avvenuto a Chicago cinque anni prima - viene affrontata da 300 soldati armati di nuovi e potenti fucili a ripetizione, in punta di baionetta. I manifestanti sono scesi in sciopero per la giornata di 8 ore e per l’aumento dei salari. Il comandante della piazza, un certo Chapus, ordina di sparare ad altezza uomo. In poco più di 40 secondi di sparatoria vengono uccise 9 persone, anche donne e ragazzini, alcune addirittura estranee alla manifestazione:
Maria Blondeau, 18 anni
Louise Hublet, 20 anni
Ernestine Diot, 17 anni
Félicie Tonnelier, 16 anni
Kléber Giloteaux, 19 anni
Charles Leroy, 20... (continua)
Sull’aria de “La Marseillaise" di Rouget de l'Isle nel 1792.
1 maggio 1891, cittadina di Fourmies, Nord-Pas-de-Calais, Francia.
Una grande e pacifica manifestazione dei lavoratori – indetta dai socialisti seguaci di Jules Guesde per commemorare il massacro di Haymarket Square avvenuto a Chicago cinque anni prima - viene affrontata da 300 soldati armati di nuovi e potenti fucili a ripetizione, in punta di baionetta. I manifestanti sono scesi in sciopero per la giornata di 8 ore e per l’aumento dei salari. Il comandante della piazza, un certo Chapus, ordina di sparare ad altezza uomo. In poco più di 40 secondi di sparatoria vengono uccise 9 persone, anche donne e ragazzini, alcune addirittura estranee alla manifestazione:
Maria Blondeau, 18 anni
Louise Hublet, 20 anni
Ernestine Diot, 17 anni
Félicie Tonnelier, 16 anni
Kléber Giloteaux, 19 anni
Charles Leroy, 20... (continua)
Dans la commune, c'était fête
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 25/10/2011 - 14:13
War and More
Well we’ve gotta a new car and a big flatscreen
(continua)
(continua)
inviata da Daniel Herman 24/10/2011 - 18:58
Laura e l’avvenire
Chanson italienne – Laura e l'avvenire – Ivano Fossati – 2011
Lucien l'âne, mon ami, aimes-tu les chansons d'amour ?
Oh, oui ! Beaucoup !, dit Lucien l'âne en souriant de tout son orgue... Mais seulement quand elles ont je ne sais quel parfum, je ne sais quelle qualité... Donc, elles sont très rares celles que j'aime... Au fond, elles doivent avoir du fond. Voilà tout. J'ai beau être un âne, il ne me chaut pas d'entendre des choses sirupeuses et larmoyantes, ou de ces choses où l'on se quitte, puis se retrouve en un éternel va et vient. En somme, j'aime les chansons d'amour comme les autres chansons : quand elles sont bonnes. Mais voyons voir celle que tu me proposes....
Je te comprends parfaitement, Lucien l'âne, mon ami, car je ressens les choses à peu près comme tu les ressens. La chanson, c'est comme la poésie... Je n'arrive pas trop à la définir, ou à lui donner des caractéristiques... (continua)
Lucien l'âne, mon ami, aimes-tu les chansons d'amour ?
Oh, oui ! Beaucoup !, dit Lucien l'âne en souriant de tout son orgue... Mais seulement quand elles ont je ne sais quel parfum, je ne sais quelle qualité... Donc, elles sont très rares celles que j'aime... Au fond, elles doivent avoir du fond. Voilà tout. J'ai beau être un âne, il ne me chaut pas d'entendre des choses sirupeuses et larmoyantes, ou de ces choses où l'on se quitte, puis se retrouve en un éternel va et vient. En somme, j'aime les chansons d'amour comme les autres chansons : quand elles sont bonnes. Mais voyons voir celle que tu me proposes....
Je te comprends parfaitement, Lucien l'âne, mon ami, car je ressens les choses à peu près comme tu les ressens. La chanson, c'est comme la poésie... Je n'arrive pas trop à la définir, ou à lui donner des caractéristiques... (continua)
LAURA ET L'AVENIR
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/10/2011 - 15:03
Chansons de La bande à Bonnot: L'enfance de Bonnot
[1954]
Paroles de Boris Vian
Testo di Boris Vian
Lyrics by Boris Vian
Musique de Louis Bessières
Musica di Louis Bessières
Music by Louis Bessières
D'après la comédie musicale La bande à Bonnot de Henry-François Rey [1954]
Dalla commedia musicale La bande à Bonnot di Henry François-Rey [1954]
From the musical La bande à Bonnot by Henry-François Rey [1954]
Disque Canetti n° 48863: La Bande à Bonnot, douze chansons.
"Jules Bonnot, operaio, anarchico e poi bandito, viene braccato per anni dalla polizia in piena Belle Époque e diventa suo malgrado un eroe popolare: la sua cattura avviene di fronte a cinquecento soldati e ventimila parigini, nell'aprile del 1912. Henry-François Rey nel 1954 trasforma questa storia in una commedia musicale e ne affida le canzoni all'eclettico artista francese Boris Vian. Dopo lo spettacolo gli spartiti originali si perdono e l'opera... (continua)
Paroles de Boris Vian
Testo di Boris Vian
Lyrics by Boris Vian
Musique de Louis Bessières
Musica di Louis Bessières
Music by Louis Bessières
D'après la comédie musicale La bande à Bonnot de Henry-François Rey [1954]
Dalla commedia musicale La bande à Bonnot di Henry François-Rey [1954]
From the musical La bande à Bonnot by Henry-François Rey [1954]
Disque Canetti n° 48863: La Bande à Bonnot, douze chansons.
"Jules Bonnot, operaio, anarchico e poi bandito, viene braccato per anni dalla polizia in piena Belle Époque e diventa suo malgrado un eroe popolare: la sua cattura avviene di fronte a cinquecento soldati e ventimila parigini, nell'aprile del 1912. Henry-François Rey nel 1954 trasforma questa storia in una commedia musicale e ne affida le canzoni all'eclettico artista francese Boris Vian. Dopo lo spettacolo gli spartiti originali si perdono e l'opera... (continua)
En train d'agoniser un homme revit son passé
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 24/10/2011 - 13:31
Chansons de La bande à Bonnot: Complainte de Bonnot
[1954]
Paroles de Boris Vian
Testo di Boris Vian
Lyrics by Boris Vian
Musique de Louis Bessières
Musica di Louis Bessières
Music by Louis Bessières
D'après la comédie musicale La bande à Bonnot de Henry-François Rey [1954]
Dalla commedia musicale La bande à Bonnot di Henry François-Rey [1954]
From the musical La bande à Bonnot by Henry-François Rey [1954]
Disque Canetti n° 48863: La Bande à Bonnot, douze chansons.
"Jules Bonnot, operaio, anarchico e poi bandito, viene braccato per anni dalla polizia in piena Belle Époque e diventa suo malgrado un eroe popolare: la sua cattura avviene di fronte a cinquecento soldati e ventimila parigini, nell'aprile del 1912. Henry-François Rey nel 1954 trasforma questa storia in una commedia musicale e ne affida le canzoni all'eclettico artista francese Boris Vian. Dopo lo spettacolo gli spartiti originali si perdono e... (continua)
Paroles de Boris Vian
Testo di Boris Vian
Lyrics by Boris Vian
Musique de Louis Bessières
Musica di Louis Bessières
Music by Louis Bessières
D'après la comédie musicale La bande à Bonnot de Henry-François Rey [1954]
Dalla commedia musicale La bande à Bonnot di Henry François-Rey [1954]
From the musical La bande à Bonnot by Henry-François Rey [1954]
Disque Canetti n° 48863: La Bande à Bonnot, douze chansons.
"Jules Bonnot, operaio, anarchico e poi bandito, viene braccato per anni dalla polizia in piena Belle Époque e diventa suo malgrado un eroe popolare: la sua cattura avviene di fronte a cinquecento soldati e ventimila parigini, nell'aprile del 1912. Henry-François Rey nel 1954 trasforma questa storia in una commedia musicale e ne affida le canzoni all'eclettico artista francese Boris Vian. Dopo lo spettacolo gli spartiti originali si perdono e... (continua)
Parmi tous ceux qu'on a connus
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 24/10/2011 - 13:21
Disertore
Mi permetto di proporre una trascrizione diversa (affidandomi all'udito) in attesa di avere il testo ufficiale tra le mani, quando il 12 Novembre uscirà l'album di Emanuele e dei Terrarossa: "Trecentoventi".
DISERTORE
(continua)
(continua)
inviata da Federico 24/10/2011 - 11:46
Fiocchi di lana
La canzone parla di quando eravamo noi Italiani ad emigrare clandestinamente;c'erano dei sentieri fra le valli del Piemonte e del sud della Francia ,dove si esercitava il contrabbando di merci e di uomini...
24/10/2011 - 09:08
Évangéline
L’avevo creduto,questo sogno di un’età giovane
(continua)
(continua)
inviata da Valeria 23/10/2011 - 20:49
Il treno della morte
Confermo anch'io, essendo nipote dell'autore Alfredo Cristaudo.
Dr Alessandro Arsì.
Dr Alessandro Arsì.
23/10/2011 - 20:13
Redemption Song
Medley di Imagine e Redemption Song dei Jefferson Starship
A medley of Imagine and Redemption Song by Jefferson Starship
Un mélange entre Imagine et Redemption Song par Jefferson Starship
Jefferson Starshipin, Imagine- ja Redemption Song-yhdistelmä
A medley of Imagine and Redemption Song by Jefferson Starship
Un mélange entre Imagine et Redemption Song par Jefferson Starship
Jefferson Starshipin, Imagine- ja Redemption Song-yhdistelmä
Old pirates yes they rob I
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/10/2011 - 16:57
We Shall Overcome
Traducanzone in italiano di Andrea Buriani
Italian "Translasong" by Andrea Buriani
"Traduchanson" italienne : Andrea Buriani
Andrea Burianin italiankielinen "käännoksenlaulu"
Italian "Translasong" by Andrea Buriani
"Traduchanson" italienne : Andrea Buriani
Andrea Burianin italiankielinen "käännoksenlaulu"
NOI CI RIUSCIREMO UN DI’
(continua)
(continua)
inviata da Andrea Buriani 23/10/2011 - 16:03
Waist Deep In The Big Muddy
NEL GRANDE PANTANO
(continua)
(continua)
inviata da Andrea Buriani 23/10/2011 - 15:25
Hand on Your Gun
[2010]
Lyrics & Music by Lowkey
Album: Soundtrack To The Struggle
Taken from Lowkey's album "Soundtrack to the Struggle” Video filmed by globalfaction.org at the Stop the War Coalition Anti-war Assembly in Trafalgar Square on 8 October 2011..
Lyrics & Music by Lowkey
Album: Soundtrack To The Struggle
Taken from Lowkey's album "Soundtrack to the Struggle” Video filmed by globalfaction.org at the Stop the War Coalition Anti-war Assembly in Trafalgar Square on 8 October 2011..
[Spoken:]
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 23/10/2011 - 08:38
Il nucleare lo vogliamo no!
Ciao, sono Giulio...ogni tanto capito qua...e non vi ho mai ringraziato se non in privato...colgo ora l'occasione per ringraziarvi per la diffusione di questo mio riadattamento che è piano piano diventato un inno...anche dopo il referendum sia chiaro: il nucleare lo vogliamo no!
Giulio 23/10/2011 - 01:38
Il Sud è 'nu paese bellu assaj (Qua si campa d'aria)
2003
Non è mai troppo tardi per avere un'infanzia felice
Non è mai troppo tardi per avere un'infanzia felice
Buonasera a tutti quanti, vorrei cantare gentilmente una canzone con l'accompagnamento del maestro e la vorrei dedicare al signor Giovanni, il ttiolo della canzone è qua si campa d'aria", perché al Sud si campa d'aria
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/10/2011 - 23:30
With God On Our Side
Non mi sembra una canzone anticlericale, anzi mi sembra provenire da uno spirito profondamente religioso che cerca di stare dalla parte di Dio (adeguando la propria condotta alla volontà del Dio della pace che "fermerà la prossima guerra) piuttosto che porre "Dio dalla sua parte", strumentalizzandolo. (Come sta quel mangiapreti del Venturi? :)
mariaclaudia 22/10/2011 - 22:41
On the Edge of War
1989
New Egypt
New Egypt
The nations are fighting tonight
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/10/2011 - 17:13
9/11 Inside Job
THIS SONG MAY FIND AN UPDATE WITH LYBIA AND THE OTHER MIDDLEASTERN AFRICAN COUNTRIES...IS THERE ANY ABOUT?
LAURA
LAURA
22/10/2011 - 17:12
Hell Broke Luce
Da Bad as me (2011)
Written about Iraqi war veteran Jeff Lucey who committed suicide after returning home from Iraq with post-traumatic stress disorder.
In fact - as many fans noticed - the "Luce" in the title and some lyrics in the song ("What was your name? It was Jeff") seem to point to the life of Jeff Lucey. Lucey, a young man from my own Western Massachusetts, served in Iraq and came home with post-traumatic stress disorder, and eventually committed suicide in June of 2004. In a letter to his girlfriend he wrote while overseas, he said: "I have done so much immoral shit during the last month that life is never going to seem the same, and all I want is to erase the past month, pretend it didn't happen." In the months after returning home, he was tormented by bad memories, and suffered from hallucinations, insomnia, and estrangement from loved ones.
Although there is some speculation... (continua)
Written about Iraqi war veteran Jeff Lucey who committed suicide after returning home from Iraq with post-traumatic stress disorder.
In fact - as many fans noticed - the "Luce" in the title and some lyrics in the song ("What was your name? It was Jeff") seem to point to the life of Jeff Lucey. Lucey, a young man from my own Western Massachusetts, served in Iraq and came home with post-traumatic stress disorder, and eventually committed suicide in June of 2004. In a letter to his girlfriend he wrote while overseas, he said: "I have done so much immoral shit during the last month that life is never going to seem the same, and all I want is to erase the past month, pretend it didn't happen." In the months after returning home, he was tormented by bad memories, and suffered from hallucinations, insomnia, and estrangement from loved ones.
Although there is some speculation... (continua)
Had a good home but I left
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/10/2011 - 16:16
The Dance [Պարը] - Ter Vogormia [Տէր Ողորմյա]
"Durante el genocidio, las vírgenes armenias torturadas y violadas eran obligadas a danzar ante los turcos, antes de ser inmoladas con escarnio público.
El genocidio de entre un millón y medio y dos millones de personas, hoy desdibujado, semi olvidado y poco recordado (no hay una "Lista de Schindler" sobre este holocausto), fue perpretado con la complicidad de las potencias occidentales, que permitieron la atrocidad para salvaguardar sus intereses estratégicos y comerciales."
Corazón armenio, dal blog Lost in Marienbad
El genocidio de entre un millón y medio y dos millones de personas, hoy desdibujado, semi olvidado y poco recordado (no hay una "Lista de Schindler" sobre este holocausto), fue perpretado con la complicidad de las potencias occidentales, que permitieron la atrocidad para salvaguardar sus intereses estratégicos y comerciales."
Corazón armenio, dal blog Lost in Marienbad
DonQuijote82 22/10/2011 - 11:26
Su in collina
La poesia originale bolognese di Gastone Vandelli inviataci da Luigi Lepri che ringraziamo.
Qui il file PDF originale con la poesia di Gastone Vandelli. Il testo è stato finalmente riprodotto in ortografia bolognese corretta. [CCG/AGS Staff]
GASTONE VANDELLI
Gastone Vandelli (Rażż, ai 14.11.1921 - Bulåggna, ai 23.2.2003) - L é stè ón di poêta pió inpurtànt dla poeṡî dialetèl bulgnaiṡa. Rafinè e pén ed dêrma par dimónndi rigésster difarént, Vandèl al vinzé socuànt prèmi ed poeṡî e, dal 1979, al publiché al sô prémm lîber, “Apanna l èter dé”, che pò ai tgné drî "I séggn di ân", dal 1994. I sû argumént i van dala sâtira ala descriziån quèṡi metafîṡica dla Natûra. A publicän qué socuanti poeṡî, e un arcôrd ed sô fiôl Dagnêl.
È stato uno degli autori più importanti della poesia dialettale bolognese. Raffinato e versatilissimo, Vandelli vinse numerosi premi di poesia. Nel 1979 pubblicò il... (continua)
Qui il file PDF originale con la poesia di Gastone Vandelli. Il testo è stato finalmente riprodotto in ortografia bolognese corretta. [CCG/AGS Staff]
GASTONE VANDELLI
Gastone Vandelli (Rażż, ai 14.11.1921 - Bulåggna, ai 23.2.2003) - L é stè ón di poêta pió inpurtànt dla poeṡî dialetèl bulgnaiṡa. Rafinè e pén ed dêrma par dimónndi rigésster difarént, Vandèl al vinzé socuànt prèmi ed poeṡî e, dal 1979, al publiché al sô prémm lîber, “Apanna l èter dé”, che pò ai tgné drî "I séggn di ân", dal 1994. I sû argumént i van dala sâtira ala descriziån quèṡi metafîṡica dla Natûra. A publicän qué socuanti poeṡî, e un arcôrd ed sô fiôl Dagnêl.
È stato uno degli autori più importanti della poesia dialettale bolognese. Raffinato e versatilissimo, Vandelli vinse numerosi premi di poesia. Nel 1979 pubblicò il... (continua)
MÔRT IN CULÉṄNA
(continua)
(continua)
22/10/2011 - 10:00
Amici come prima: Berlusconi e Gheddafi
Ce le ricordiamo le volte che la Nato disse: non è nostro obiettivo eliminare Gheddafi? Adesso che di riffa o di raffa è stato eliminato, la Nato dice: beh, allora ritiriamoci. Ci sono o ci fanno, i signori della Nato? E le trecento amazzoni del Raìs, non se le può prendere , lui tanto umano che aiuta tutti, il Berlusconi all'Olgettina? L'amico ormai se la spassa con le Urì e non è bello lasciarle andare a male, tutte quelle amazzoni.
Gian Piero Testa 21/10/2011 - 23:53
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Testo italiano di Manlio Sgalambro e Franco Battiato
Testo tedesco di Fleur Jaeggy
Musica di Franco Battiato
Voce recitante in italiano di Manlio Sgalambro
Canto in tedesco di Fleur Jaeggy e Franco Battiato
Musica introduttiva: Plaisir d'amour di Johann Paul Aegidius Schwarzendorf, detto Martini il Tedesco (1785)
Italian lyrics by Manlio Sgalambro and Franco Battiato
German lyrics by Fleur Jaeggy
Music by Franco Battiato
Reciting voice in Italian: Manlio Sgalambro
Singing in German: Fleur Jaeggy and Franco Battiato
Introduction Music: Plaisir d'Amour (The Joys of Love), by Johann Paul Aegidius Schwarzendorf or Jean Paul Egide Martini, known as Martini il Tedesco (1785)
Italienischer Text von Manlio Sgalambro und Franco Battiato
Deutscher Text von Fleur Jaeggy
Musik: Franco Battiato
Italienische Vortragsstimme: Manlio Sgalambro
Deutsches Singen: Fleur Jaeggy und Franco... (continua)