Version française - LE CENTRE DE GRAVITÉ DU SUD – Marco Valdo M.I. – 2011
Chanson italienne – Il baricentro del Sud – Hombre all'ombra
Écrite par Bartoloni Emiliano
Version française - LES PISTACHES D'ADÈLE – Marco Valdo M.I. – 2011
Chanson italienne – I pistacchi di Adele – Konon – 2010
Texte et Musique de Cono Cinquemani
Et les « Mille » débarquèrent dans la terre des pistaches.
Dans « Adèle et les Pistaches », une mère raconte l'histoire d'un homme, son fils et d'autres hommes qu'aujourd'hui on appellerait des « vaincus de l'Histoire »et dès lors, comme il arrive souvent, en grande part effacés de notre mémoire.
L'unité de l'Italie était et est une mère toujours grosse de haine et de rancœur.
Une histoire qui devrait être réécrite et relue « mille » et « mille » fois encore.
En trois mois, la Sicile fut à eux et après quelques semaines encore, le reste.
À Bronte, Il y avait Adèle. Nino Bixio réprima une révolte en fusillant cinq innocents. « L'exemple », preuve de pouvoir, garde un dernier souvenir devant le couvent de an Vito. Une pierre qui... (continua)
LES PISTACHES D'ADÈLE (continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/10/2011 - 18:39
Pistacchi di Adele
E i “mille” sbarcarono nella terra dei pistacchi.
In “Adele e i Pistacchi” una madre racconta la storia di un uomo, suo figlio e di altri uomini che oggi potremmo definire “vinti” dalla storia e quindi, come spesso accade, in parte cancellati dalla nostra memoria.
L’unità d’Italia era ed è una madre sempre incinta dell’odio e del rancore.
Una storia che andrebbe riscritta e riletta “mille” e “mille” volte ancora.
In tre mesi la Sicilia fu loro, e dopo poche settimane conquistarono tutto il resto.
A Bronte, Adele c'era. Nino Bixio represse una rivolta fucilando cinque innocenti. L'"esempio", prova di potere lascia l'ultimo ricordo davanti al convento di San Vito. Una lapide che condanna quella giustizia sommaria che come mandante ha l'eroe dei due Mondi, un capo che per alcuni altro non era che un miserabile colonialista assassino.
Sconfitti i Borboni, sconfitta... (continua)
Straordinaria canzone, peccato che il gruppo si sia sfasciato negli anni... quasi 20 anni e tutto è peggiorato, perchè stiamo ancora a dare retta a quei buffoni avidi guerrafondai?
Mr.NO 10/10/2011 - 23:16
Mah..! Chissà.. Può essere perché siamo un po' diventati stronzi e avidi anche noi ?
Forse dovremmo rivederci il film di Alberto Sordi "Finché c'è guerra c'è speranza"...
In questo librosi dovrebbero trovare le seguenti traduzioni:
in inglese da John Warre Tyndale nel 1849,
in francese da A. Boullier nel 1864
in tedesco da B. Granzer e B. Schütze nel 1979 con il titolo Die Tyrannei.
DoNQuijote82 9/10/2011 - 00:07
Abbi pazienza caro DonQuijote
la vecchiaia incombe e i miei neuroni si suicidano
Eshte nje kenge fantastike e kenduar nga nje kengetare fantastike.
E kam degjuar ne Shqiperi qe ne vitin 1971 ne moshen 6 vjec dhe me ka mbetur ne mendje qe ne ate kohe.
(secondo google translate dovrebbe voler dire
"è una canzone fantastica cantata da una cantante fantastica.
L'ho ascoltata per la prima volta nel 1971 quando avevo sei anni in Albania e non l'ho mai dimenticata")
Just browsing the Yiddish songs.
This one also caught my attention (see comment about "Shtil di Nakht") - also full of spelling mistakes in the original.
1) Even the title is wrong.
It says "מלכמה"
It should be "מלחמה"
2) in the 2nd verse, if one transliterates correctly:
Nito mayn kind, - a vaser
hot fartrunken alte miln.
This means:
There isn't any, my child, - a "water" (i.e. flood)
has flooded/swamped/inundated all the Mills.
and so, the Italian would be something like:
Non c’è, bambino mio, - acqua
ha inondato tutti i mulini.
3) in the 3rd verse, the water carried them down (aropgetrogn) - I assume the poet meant carried them away...
unless it's a typo and should be "opgetrogn" which is more logical - "carried them away" (as in "swept them away") - and retains the rhyme with "shlogn".
In either case, the Italian translation for that line is wrong. I'll leave it to... (continua)
Dal catalogo Eleuthera, per voialtri - i perfidi Admins + Giorgio - fancazzisti e scansafatiche o - come si direbbe qui nella alacre e produttiva Padania piemontese - "scapatravajchemi'rivu"...
Philippe Godard
CONTRO IL LAVORO
2011 - 128 pp. - euro 10,00
traduzione di Guido Lagomarsino
prefazione di Andrea Staid
http://www.eleuthera.it/scheda_libro.p...
"Il lavoro come tale costituisce la migliore polizia e tiene ciascuno a freno… Esso logora straordinariamente una gran quantità d'energia nervosa e la sottrae al riflettere, allo scervellarsi, al sognare, al preoccuparsi, all'amare, all'odiare."
Friedrich Nietzsche
Mettere in discussione il lavoro significa mettere in discussione il senso della vita. Il lavoro, infatti, concorre in modo prioritario a definire l'identità del singolo e il suo posto nel mondo. Eppure, nonostante questa invadente presenza nella vita e nei rapporti sociali,... (continua)
Bartleby 7/10/2011 - 10:58
No, ragazzi, per favore, non arriviamo fino all'auto-derisione.. Anche perché se un lavoro, come nel caso nostro -non remunerato- è anche doppio o addirittura triplo, non credo affatto sia la stessa cosa, ma è, secondo il punto di vista più accreditato e comune, proprio roba da fessi (o a ghjri 'i đđà) :-))).. o da “matti” appassionati, secondo una visuale più indulgente.
Ma giacché rendiamo -comunque sia- un servizio, speriamo che gli utenti appassionati come noi ce ne siano almeno un po' grati.
Appassionati ma non pagati, la parola d'ordine dovrebbe forse essere "Lavorare pochissimo, con-laborare tutti". Ma valla a tradurre in pratica, viste la diversità di prestazioni, disponibilità e capacità di ciascuno..!
Per favore, Bartleby.. un po' più attento agli errori (almeno tu), abbi con-passione.
Scusa ancora, Giorgio, per tutto il lavoro supplementare che ti ho dato... Siccome insisti nel farmelo notare, si vede che la cosa ti ha davvero disturbato... Vedi, sotto le mie varie identità ho contribuito più di tre migliaia di canzoni e qualche errore può esserci scappato, specie in quelle - come questa "12 ottobre" - postate un po' di tempo fa... Per quanto uno cerchi di essere preciso e di fare attenzione l'errore incombe sempre...
Vedrò di stare più attento in futuro...
Va bene così?
Passo & chiudo.
Caro Bartleby..
..Oddìo come siamo suscettibili ! :-)
Molto probabilmente hai ragione perché in realtà intendevo prender spunto da te (che sei indubbiamente fra i collaboratori migliori) e dal tuo errore (dai migliori ce lo si aspetta meno) per un invito generale alla correttezza sui dati di una determinata canzone, onde io "impazzire" meno nel reperimento degli MP3 in questione, come mi tocca più spesso di quanto non credi, con date di composizione, album e persino titoli diversi ! (→ doppio lavoro!). Non me ne sono mai lamentato finora. Se ti ho utilizzato ti chiedo scusa. Non intendevo neanche insistere a fartelo notare, ritornavo semplicemente sull'argomento principale visto che avevamo divagato e che in primis mi avevi risposto che "'l di' d'ancoj è meglio il lavoro doppio" (?!?!), spernacchiando pure i poveri lavoratori che saremmo o siamo. ;-(
Ciao!
PS: Bella la citazione del grande Friedrich.. Per caso ricordi da quale opera è tratta?
Chanson italienne – Dodici ottobre – Infezione – 1991
Texte (re)trouvé dans « Nel cuore della bestia », ouvrage fondamental de Stefano Giaccone et Marco Pandin sur le monde de l'autoproduction musicale en Italie des années 1980.
Le 12 octobre 1492, Christophe Colomb « découvrit » les Amériques ... Et les autochtones, lesquels ne savaient pas encore qu'ils étaient des « Indiens », criaient « Ciel ! Nous sommes découverts ! » et ils coururent se cacher dans la forêt, dit Lucien l'âne en riant de toutes ses blanches dents. D'ailleurs, Marco Valdo M.I., mon ami, tu devrais en faire une chanson...
Peut-être, un de ces jours... Car, en effet, il s'agit là d'un moment important de la Guerre de Cent Mille Ans que les riches font aux pauvres afin de les dominer, de les coloniser, de les exploiter, de les soumettre à leur vouloir – je n'ai pas dit leur « bon vouloir » - expression des rois de France... (continua)
Ulteriori ricerche mi fanno precisare che si canta sull'aria delle sestine da cantastorie toscano, o aria della Giulia, conosciuta anche come aria del Batacchi.
Un paio di rettifiche: non proviene dalla Lucchesia ma dal Valdarno; non risale al 1849 ma a dopo l'Unità, quindi dopo il 1861.
Pardo Fornaciari
sono l'autore di questa canzone, apparsa sul primo disco SCORRIBANDE, compilation di gruppi rock milanesi.
I DINAMIC DANCERS sono nati a Lodi intorno al 1985 ed hanno suonato in club e rassegne varie fino al 1990.
Fabio
fabio aspetti 7/10/2011 - 22:58
Caro Fabio, grazie di aver risolto il mistero... se ci facessi avere un video o un mp3 di questa canzone saremo contentissimi di ascoltarla.