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C’è quel Sud

C’è quel Sud
[2007]
Album : Zona Briganti
‘E cumpari ‘nd’aviti palummi
(continua)
6/8/2010 - 15:59
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Uomo bianco

Uomo bianco
[1982]
Album "Marras"
Uomo bianco permetti un momento
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/8/2010 - 13:18
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Nel ghetto

Nel ghetto
[1977]
Album “Carta straccia”
Interpretata anni dopo anche dai Fratelli di Soledad

Testo di Daniele Pace e Oscar Avogadro
Musica di Alberto Radius

Da quel momento non mancherà nulla: nelle università, per le strade, nelle piazze saranno scontri fra le periferie politiche extra moenia, fuori dalle mura del Parlamento. Le periferie extraparlamentari. Nascono neologismi come “gambizzare”, cioè sparare alle gambe. E così si “gambizzano” Indro Montanelli, Emilio Rossi, direttore del Tg1, e dirigenti politici vari dalla Democrazia cristiana al Partito comunista passando per Comunione e liberazione. È l’anno della morte di Giorgiana Masi, diciannove anni, studentessa, colpevole di essere scesa in piazza il 12 maggio per ricordare festeggiando l’anniversario della vittoria del referendum sul divorzio di tre anni prima. È l’anno in cui si parla di “riconversione”: un eufemismo, il solito, per... (continua)
Manca l'aria,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/8/2010 - 09:57
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Quando il tempo sarà un prato

Quando il tempo sarà un prato
[1977]
Album “Carta straccia”
Testi di Daniele Pace e Oscar Avogadro
Musica di Alberto Radius

“… io ti amerò quando nell'aria si spegneranno le bandiere della memoria, quando il tempo sarà un prato che nessuno ha calpestato, quando l'ordine sovrano non avrà il fucile in mano…”
Io ti amerò quando verrà
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/8/2010 - 09:50
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Celebrai

Celebrai
[1977]
Album “Carta straccia”

Testi di Daniele Pace e Oscar Avogadro
Musica di Alberto Radius
Celebrai il mio primo compleanno e il Natale
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/8/2010 - 09:44
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Gli indiani

Gli indiani
[1976]
Album “Marilyn”

Parole e musica di Giampiero Alloisio e Bruno Biggi
Testo trovato su La Brigata Lolli
E gli indiani impararono presto
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/8/2010 - 09:24
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E tu che te ne fai di tuo fratello?

E tu che te ne fai di tuo fratello?
[1976]
Album “Dietro le sbarre”

Parole e musica di Giampiero Alloisio e Gianni Martini
Testo trovato su La Brigata Lolli
E ancora si ripete il giorno in cui disse il fratello:
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/8/2010 - 09:23
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L’impotente

L’impotente
[1976]
Album “Dietro le sbarre”

Parole e musica di Giampiero Alloisio e Bruno Biggi
Testo trovato su La Brigata Lolli
Prima lavoravo tra fiori e covoni,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/8/2010 - 09:23
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Allora potrai incominciare

Allora potrai incominciare
[1976]
Album “Dietro le sbarre”

Parole e musica di Giampiero Alloisio e Gianni Martini
Testo trovato su La Brigata Lolli
Quando la fame, il dolore, la guerra
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/8/2010 - 09:22
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Benvenuti tra i rifiuti

Benvenuti tra i rifiuti
[1978]
Album “Suicidio”

Testo trovato qui
Quando cade la notte
(continua)
inviata da The Lone Ranger 5/8/2010 - 15:47
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Il vestito vecchio e brutto

Il vestito vecchio e brutto
[1975]
Album “I falò di maggio”
Testo trovato qui

E pensare che ci sono ancora tanti sepolcri imbiancati, in doppiopetto o in tonaca, che vorrebbero rimettere le mani sull’utero delle donne, magari cancellando la 194 e sospingendole nuovamente verso l’aborto clandestino così tragicamente descritto in questa bella canzone di Sannucci…
E ho messo il vestito vecchio e brutto
(continua)
inviata da The Lone Ranger 5/8/2010 - 15:33

La morte comincia così

[1975]
Album “La luna e i falò”
Testo trovato qui
La morte comincia così
(continua)
inviata da The Lone Ranger 5/8/2010 - 14:52

Non è tempo...

Non è tempo...
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo...... (continua)
Dedicata ad Antonino.
(continua)
inviata da adriana 5/8/2010 - 14:07
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Il brigante

Il brigante
[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato



"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo...... (continua)
Dedicata ad Antonino.
(continua)
inviata da adriana 5/8/2010 - 13:54
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Neda (You Will Not Defeat the People)

Neda (You Will Not Defeat the People)
[2009]

Teheran, 20 giugno 2009.
Le elezioni presidenziali in Iran hanno appena confermato il presidente uscente Ahmadinejād, ma l’opposizione e la comunità internazionale denunciano i pesanti brogli commessi. La gente, soprattutto giovani, scende in strada a protestare. Neda Salehi Agha-Soltan ha 27 anni ed è una studentessa in filosofia. Anche lei è in strada a protestare quando, lontano dagli scontri che si stanno verificando, viene colpita a morte da un proiettile sparatole da un basij, un membro dei gruppi paramilitari usati dai pasdaran, i guardiani della rivoluzione khomeinista, per reprimere il dissenso.
L’assassino verrà subito catturato dalla folla e identificato in Abbas Kargar Javid, un basij assai noto.
Le immagini di Neda che muore, con il bel viso coperto di sangue, fanno subito il giro del mondo.
Neda, che in persiano significa “voce”, è oggi il simbolo della voce del dissenso, sempre più soffocata dal regime fascio-clerico-militarista iraniano.
Neda was a young girl
(continua)
inviata da The Lone Ranger 5/8/2010 - 13:11
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Mumia’s Song

Mumia’s Song
[2001]
Album “Mobilize”

Si vedano anche Mumia Abu-Jamal e Mumia Abu-Jamal Was Framed.
Arm in Arm - Fists held high
(continua)
inviata da The Lone Ranger 5/8/2010 - 12:40
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Lager italiani

Storie diverse un'unica realtà
(continua)
inviata da adriana 5/8/2010 - 11:43
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Operation MOVE

Operation MOVE
[2004]
Album “Fuck World Trade”

MOVE era una comune radicale costituitasi all’inizio degli anni 70 a Philadelphia.
I suoi aderenti erano un po’ fuori di coccia, ma non erano certo dei terroristi, anzi, professavano il ritorno nel continente africano (molti di loro, ma non tutti, erano afro-americani), il rispetto per la natura e gli animali, il rifiuto per la tecnologia… Certo, nel quartiere vittoriano del Powelton Village dove avevano eletto la loro sede, i vicini di casa non erano affatto contenti di quei ragazzi rumorosi e sudicioni, sicchè si rivolsero alle autorità perché i MOVE fossero allontanati. All’epoca molti militanti rivoluzionari preferivano reagire alle aggressioni della polizia piuttosto che subirle… Così fecero i MOVE quando, nel 1978, la polizia di Philadelphia tentò una prima volta di sgomberarli: ci scappò il morto (un poliziotto), e molti MOVE furono sentenziati e... (continua)
Philadelphia
(continua)
inviata da The Lone Ranger 5/8/2010 - 11:13
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Attori inconsapevoli

La banca è gremita di formiche fuori dicembre è nero e malato
(continua)
inviata da adriana 5/8/2010 - 11:11
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The American in Me

The American in Me
[1979]
Nell’EP “Avengers” e poi nell’omonima raccolta del 1983.
Scritta da Penelope Houston
Musica degli Avengers
It's the American in me that makes me watch the blood
(continua)
inviata da The Lone Ranger 5/8/2010 - 09:05
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Polizia, una razza da estinguere

Polizia, una razza da estinguere
Per quello che valgono le vostre azioni...
(continua)
4/8/2010 - 15:31

Centomila disoccupati

Centomila disoccupati
[1978]
Album “La Corriera”

Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia

“[…] e c'è già chi sorride pensando a una pace di piazze deserte e muri puliti, di silenzi endovena e consensi di tomba, di tecnici automi e poeti a gettoni […]”
Centomila disoccupati
(continua)
inviata da The Lone Ranger 4/8/2010 - 11:47

El xera lì

El xera lì
[1978]
Album “La Corriera”
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia
El xera lì tacà de mi el me parlava del so fiolo
(continua)
inviata da The Lone Ranger 4/8/2010 - 11:40

L'Astego

L'Astego
[1978]
Album “La Corriera”
Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia

L’Astico è un torrente che scorre in provincia di Vicenza…
So 'ndà a dodes'ani so 'ndà
(continua)
inviata da The Lone Ranger 4/8/2010 - 11:34

Via via la polizia!

Via via la polizia!
[1970]
Dall’EP “Pinelli è stato ucciso”
Con Gualtiero Bertelli, Renzo Bonometto, Alberto D'Amico e Luisa Ronchini.
Testo trovato su Il Deposito
Che bella giornata
(continua)
inviata da The Lone Ranger 4/8/2010 - 10:57

L'aria

L'aria
[1977]
Album “L’aria”
Parole e musica di Alberto D'Amico.

Testo trovato su La Musica de L’Altra Italia



La Montecatini/Montedison di Porto Marghera e l’ICMESA di Seveso sono due dei simboli del disprezzo che il capitale ha per l’essere umano.
I capoccioni della Montedison ed Enichem, che negli anni 70 avevano consapevolmente condannato a morte centinaia di operai, esponendoli senza precauzioni alle esalazioni del cloruro vinile monomero, sono stati processati nel 2001 con imputazioni che andavano dalla strage, all’omicidio, alle lesioni plurime, al disastro colposo… Tutti assolti! Poi nel 2004, la Corte d’Appello ha rivisto quella vergognosa sentenza, ma le condanne sono state molto lievi (per omicidio colposo) e molte sono state dichiarate prescritte. Ai parenti delle vittime (almeno 157 morti), poche decine di migliaia di euro di “risarcimento”…

Il 10 luglio 1976 molti comuni della... (continua)
L'aria del celo
(continua)
inviata da The Lone Ranger 4/8/2010 - 10:21
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La mia parte

La mia parte
Album: Libertaria

Testo: Maurizio Maggiani e Marco Rovelli
Musica: Marco Rovelli

La mia parte è ispirata a situazioni e personaggi del romanzo Il coraggio del pettirosso di Maurizio Maggiani, e il testo della canzone è stato “congedato” insieme all'autore del romanzo. La comunità a venire è una comunità fatta di singolarità, ognuna delle quali vuole “la mia parte di Dio, la mia parte di anarchia”.
“L'anarchia an se po' dir”, diceva un cavatore, echeggiando inconsapevolmente Cusano e i mistici della teologia negativa. Non si può dire l'anarchia, come non si può dire l'amore. (L'anarchia e l'amore. O l'anarchia è l'amore?). Sono cose che si fanno, e poi si tentano confusamente di raccontare. O, ancora meglio, di cantare.
La mia parte, ovvero il corpo amante. Anarchico e amante.
Nel giardino dei mirti un etiope parlava
(continua)
inviata da adriana 3/8/2010 - 15:38

La Ballade de Miguel

La Ballade de Miguel
Voici une canzone, una vera lamentazione, un attitu... comme on en fait en Sardaigne pour les morts... Afin qu'ils restent - au moins - dans la mémoire. On le verra dans la canzone, Miguel était un syndicaliste militant, un parmi les autres. Celui que la Camarde (elle s'écrit presque comme une camarade...) est venue chercher l'autre jour... Miguel était - et il le proclamait bien haut et bien souvent - un anar. On ne sait si, pour le monde c'est une gloire, mais pour nous, c'est un honneur.
Un ami part toujours trop tôt
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/8/2010 - 23:48
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Il nome di Maria Fresu

Il nome di Maria Fresu
Poesia di Andrea Zanzotto
Da "Idioma" (1986)
Musica di Richard Karpen - da Il Nome (1987), soprano: Judith Bettina


Maria Fresu aveva 24 anni ed era di Montespertoli, nel Chianti fiorentino. Assieme alla figlia Angela, di 3 anni, la mattina del 2 agosto 1980, alle ore 10,25, si trovava alla stazione di Bologna.

Maria Fresu fu l'unica vittima della strage fascista (appellativo che voleva essere cancellato dal "presidente della repubblica" Cossiga) il cui corpo non fu mai ritrovato; inizialmente si dubitò addirittura che non fosse tra le vittime. Invece si trovava, assieme alla figlia, talmente vicino al punto dello scoppio della bomba, che il suo corpo fu totalmente disintegrato. Non ne rimase niente; soltanto il nome. Nomina nuda tenemus.

Andrea Zanzotto scrisse, anni dopo, una poesia sul nome di Maria Fresu che volle rovesciare ogni cosa. Una poesia che sembra invece dirci che il... (continua)
E il nome di Maria Fresu
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 2/8/2010 - 23:39
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Tu che hai sbagliato tutto

Tu che hai sbagliato tutto
[1975]
Album “Del carcere”

Testo trovato qui

Una canzone che fa il paio con Dalle capre di Claudio Lolli.
Tu che hai sbagliato tutto
(continua)
inviata da The Lone Ranger 2/8/2010 - 10:59
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Fan fan

Fan fan
[1975]
Album “I cavalli di Troia”



Storia del fallito golpe del 7/8 dicembre 1970 (noto anche come “golpe dei forestali”, perché vi prese parte anche un drappello della guardia forestale) ordito dall’estrema destra e dal suo “principe nero”, il già comandante della X Mas nazifascista durante la seconda guerra mondiale, principe Junio Valerio Borghese.
Il tentativo di colpo di Stato fu appoggiato dai vertici militari, dalla P2 di Licio Gelli, dalla mafia, dai servizi segreti italiani e, almeno all’inizio, dalla CIA. Poi gli americani, che volevano un uomo di garanzia a capo del governo golpista, ritirarono l’appoggio perché – pare – non riuscirono ad ottenere la disponibilità di Andreotti.
E’ senz’altro una delle pagine più oscure e misteriose della storia d’Italia. Basti pensare che nel golpe fu coinvolta la più alta carica dei nostri servizi segreti, il generale Vito Miceli, ma su... (continua)
Amo le piante la natura
(continua)
inviata da The Lone Ranger 2/8/2010 - 09:19
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Padroni

Padroni
Una vita di lavoro, senza soddisfazioni
(continua)
1/8/2010 - 21:38
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Winds Of Change

Winds Of Change
[1986]
Lyrics & Music by Rob Lincoln.

"Winds of Change" is a song about right wing governments who hide behind the word 'freedom'.. It's one of my angriest political songs without any humor at all, but that needs some rewriting (the song also has at least two lines that can use replacing. I've put them in parentheses in the lyrics. If you have better lines, please by all means send them along. While the political references are old, the same old stuff is still going on).
I now find that is not the most artistic way of approaching song writing but it can sometimes work. Whether it works here, you be the judge.
I'm posting an old recording from around the time I wrote the song. Lessick & Lincoln did some nice harmonies on this one when we first started out in 1989. This is a scratchy solo tape from 1986. I always thought I wanted to do a flamenco version of this, but I have lost... (continua)
You have many names,
(continua)
inviata da giorgio 1/8/2010 - 12:29
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Freedom

[1991]
Lyrics & Music by Rob Lincoln

This one is a true story based on an article I read about a homeless veteran named Jessie Carpenter, who died of exposure just across from the White House in 1990 somewhere around Christmas time... Only played this song one time in public.

Some comments included: "A fine angry, gritty song stripped bare.. I could imagine a little seething electric guitar intermittent or perhaps a dirty harmonica" "Not sure how I feel about this one...Spent a year in Nam myself and lost my best friend during the war in Plieku province. One thing the war taught me was... try your best to keep your children and their children out of it....Both of my children have been spared that in life so far...Who knows what the future will bring...All I know is I didn't have a choice...it was go or go to jail. I got very lucky and was assigned to a very safe base camp in Chu Lai...Well... (continua)
My name is Jesse Carpenter and I fought for freedom
(continua)
inviata da giorgio 1/8/2010 - 10:16
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Proud

[1992]
Lyrics & Music by Rob Lincoln

"Proud" was inspired after hearing two different widows of Persian Gulf War soldiers give nearly the same interview. It is sadly still relevent today. For those of you familiar with the version on the Lessick & Lincoln CD, this version may surprise you. (Steve Lessick contributed a line or two on this one)

Comments included: "Great anti-war song-maybe even more relevant today." "I checked out Proud. A very sad event in a widow's life. Most people don't know what to say and it's easier to not say anything. I would hate to be the lady, parents or the kids. No dad coming home.

"I caught the emotion sarcasm - keep a stiff upper lip, be proud. What he did for his country and king is to be commended, but I still cry at the needless, senseless loss of life and at the pain of a wife and child not having the man in their life anymore".
She's got the letter now,
(continua)
inviata da giorgio 1/8/2010 - 09:51
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Born to Follow

[2004]
Lyrics & Music by Rob Lincoln

Written during the height of the Iraq War. How many US soldiers have died since then?
I wonder how many Iraqi civilians died as a result of this war of choice. Do you?
Charlie was a soldier
(continua)
inviata da giorgio 1/8/2010 - 09:06
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Proud Soldiers

Proud Soldiers
[2010]
Songwriters: Pamme, John Vanselow, Joe Caruso

"I will never forget that night for as long as I live. I had fallen asleep in front of the TV only to awaken to the harsh and grim reality of war. There before me was the war torn and courageous face of Lt. Jeffrey N. Zaun. Having been too young to appreciate the Vietnam War, I was forced to confront unfamiliar emotions. The images of helplessly brutalized POW's haunted me. As their eyes cried out to embrace their country, I knew in my heart their terror had just begun.
I then realized that through music, I could find the solace I was so desperately in search of. What follows was a labor of love; a reaching out to the soldiers and their families in an attempt to offer comfort in these trying times of sacrifice. With the help of friends and producer Jimmy Hotz, what began in a moment of inspiration has now become a song of hope, in the... (continua)
Shot down from grace,
(continua)
inviata da giorgio 1/8/2010 - 08:53
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Union Makes Strong

Union Makes Strong
[2010]
Lyrics & Music by David Rovics
Album: Ten New Songs

"I was just fiddling around on the guitar one day and this is what came out. I was thinking of stories Bob and Jo Steck used to tell about the 1930's in their respective homes – Bob in Iowa and Jo in New York City. I suppose this song represents the most fundamental message I and others like me are trying to communicate – in union we can achieve anything".
Back in the Depression - farmers held the line
(continua)
inviata da giorgio 1/8/2010 - 08:47
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Little Drummer Boy

Little Drummer Boy
[2000]
Lyrics & Music by Rob Lincoln

"This spooky song -about a drummer boy fighting for the Union- came to me in less than 5 minutes and was never played again – until now".
On a sun streaked day
(continua)
inviata da giorgio 1/8/2010 - 08:43

M'affaccio alla finestra

anonimo
Canzone risalente alla prima guerra mondiale. Testo raccolto nel 1976 da Corrado Lampe e Pietro Lolletti a Lanuvio (Castelli Romani, Provincia di Roma). Veniva cantato dalle braccianti del luogo nel primo dopoguerra.
M'affaccio alla finestra
(continua)
inviata da Corrado Lampe 31/7/2010 - 22:34
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Livorno popolare

[2004]
Album: Aumenta La Rabbia
La Livorno che conosciamo sta cambiando
(continua)
inviata da giorgio 31/7/2010 - 09:20
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Spezza le catene

[2004]
Album: Aumenta La Rabbia
Da ogni parte dello stivale
(continua)
inviata da giorgio 31/7/2010 - 08:32
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The Night Chicago Died

The Night Chicago Died
(1974)
Daddy was a cop
(continua)
inviata da Beavis 31/7/2010 - 04:03
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Twilight Zone

Twilight Zone
Album: Cut - 1982
Somewhere early morning in hotel room
(continua)
inviata da Beavis 31/7/2010 - 01:40
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Manhattan

Manhattan
Shakey Davey's got a twelve gauge in his hand
(continua)
inviata da Anonymous 30/7/2010 - 23:11
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Mea culpa

Mea  culpa
Album: Libertaria


Dal libretto dell'album
Céline, nel suo pamphlet Mea culpa, scritto nel 1936 di ritorno dalla Russia dov'era andato a riscuotere i diritti d'autore del Viaggio al termine della notte (il romanzo di Bardamu), gridava con rabbia come in quel paese l'uomo fosse asservito al lavoro,fosse diventato mera appendice della macchina produttiva, né più né meno che in Occidente. Da quel momento, il “Bardamu” in carne e ossa si diede alla sua deriva delirante, carica d'odio per l'umanità.
Due anni prima Henry Miller aveva scritto nel Tropico del capricorno: "Il lato buffo di tutti questi sistemi di governo utopistici è che continuano a promettere di liberare l'uomo… ma anzitutto cercano di farlo funzionare come un orologio caricato per otto giorni. Chiedono all'individuo di diventare schiavo per rendere possibile la libertà del genere umano. E' una strana logica. Non dico che il... (continua)
Giù la testa
(continua)
inviata da adriana 30/7/2010 - 13:48
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Lost John

Lost John
[1940]
Nella raccolta “Chain Gang Blues” (1976)

Nel corso della sua carriera Sonny Terry collaborò con grandi artisti come Blind Boy Fuller, Brownie McGhee, Cisco Houston e Woody Guthrie. E proprio con questi ultimi due registrò negli anni 40 parecchie canzoni. “Lost John” è presente infatti nell’album “Struggle” di Woody Guthrie, realizzato nel 1976 dalla Folkways Records.

Sulle “chain gangs”, le squadre di detenuti alla catena costretti a lavorare dall’alba al tramonto sulle strade, nei campi e nelle cave di pietra in tutti gli States fino alla metà degli anni 50, si vedano anche Another Man Done Gone, Chain Gang, Cryin' Who? Cryin' You! (Part I & II), Nine Foot Shovel e No More Chain Gang. Il sistema delle “chain gangs” era una fonte inesauribile di manodopera a costo zero e, considerato che i neri sono sempre stati la maggioranza della popolazione carceraria, un modo per perpetrare lo schiavismo anche decenni dopo la sua abolizione.
Gonna tell you the story
(continua)
inviata da The Lone Ranger 30/7/2010 - 11:29

Inno dei lavoratori (Canto di guerra)

Inno dei lavoratori (Canto di guerra)
[1892]
Sull’aria de “La Marsigliese”.
Testo trovato su la Musica de L’Altra Italia

Canzone scritta da Gori nel carcere di San Vittore, a Milano, arrestato per la sua partecipazione alla manifestazione del Primo Maggio durante la quale, come capitò ogni anno nel decennio 1888-1898, era scoppiato l’ennesimo duro scontro tra lavoratori e polizia.
O proletari che braccio e pensiero
(continua)
inviata da The Lone Ranger 29/7/2010 - 14:59
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The Mercenary

The Mercenary
Album: Brave New World (2000)
Pay to kill, die to lose, hunted, hunter which are you
(continua)
inviata da Luca 'The River' 29/7/2010 - 14:31

Canto del prete Kassam

Canto del prete Kassam
[1971]
Canzone della Resistenza palestinese, tradotta da Dario Fo e inserita nel suo spettacolo "Fedayn, La rivoluzione del popolo palestinese attraverso la sua cultura e le sue canzoni”

Il prete Kassam altri non è che ‘Izz al-Dīn al-Qassām (1882-1935).

Colui che oggi da il nome al braccio armato di Hamas e pure ai razzi che da Gaza spesso piovono sulle città israeliane come Ashkelon e Sderot è stato un guerrigliero di origine siriana che combattè contro i colonialisti di varia nazionalità, prima contro gli italiani invasori della Libia, poi contro i francesi che volevano papparsi la Siria e infine contro i mandatari britannici e i sionisti in Palestina.
Non morì impiccato, come si dice nella canzone, ma cadde in una battaglia contro gli inglesi nei pressi di Jenin.
Fu certamente una figura controversa, per il suo radicalismo religioso, per i suoi rapporti – invero piuttosto difficili... (continua)
Prete Kassam
(continua)
inviata da The Lone Ranger 29/7/2010 - 13:38
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Chant pour Nguyen Van Troi

Chant pour Nguyen Van Troi
‎[1972]‎
Parole di Mireille Gansel (probabilmente dai versi di una qualche poesia di autore vietnamita)‎
Musica di Jean Paul Roseau
Album “Poèmes Vietnamiens chantés par Francesca Solleville”, Editions Combat pour la paix

Per sapere chi sia stato Nguyen Van Troi, si veda The Unconquerable Van Troi.
Des quatre côtés
(continua)
inviata da The Lone Ranger 29/7/2010 - 11:52
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The Unconquerable Van Troi

The Unconquerable Van Troi
[1971]
Album “Vietnam Will Win!”, Paredon Records.
Traduzione inglese a cura di Barbara Dane della canzone vietnamita interpretata sul disco da tal Nguyen Thu.

Non è che in genere mi piacciano molto le canzoni patriottiche, e non mi metterò certo a trascrivere tutte quelle presenti su questo vecchio disco della Smithsonian Folkways. Anche perché non si tratta degli originali in lingua vietnamita ma delle loro traduzioni in inglese.
Però una, una sola, voglio proporla perché mi consente di raccontare una storia, quella di Nguyen Van Troi.

Nguyen era vietnamita, faceva l’elettricista. Nel 1963, quando gli USA erano già di fatto invischiati nella guerra contro il Nord-Vietnam, Nguyen aveva solo 16 anni. Ora, dalle nostre parti, a quell’età c’era stato chi aveva scelto di stare con i repubblichini fascisti e i nazisti invasori, ma anche chi, come Il comandante Licio, aveva diversamente deciso... (continua)
Troi, unconquerable hero!
(continua)
inviata da The Lone Ranger 29/7/2010 - 11:38

Canto degli affamati

anonimo
[Fine 800]
Testo trovato su Il Deposito.
Compare per la prima volta in una raccolta di canti anarchici pubblicata a New York nel 1898.
Morti di fame morti di stenti
(continua)
inviata da The Lone Ranger 29/7/2010 - 10:01
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E tue senza pane (Boghe longa)

anonimo
Nell’album” Musica sarda. Canti e danze tradizionali, vol. 3”, Vedette Albatros 1973, a cura di D. Carpitella, P. Sassu e L. Sole.

La “boghe longa” è una delle forme del canto a tenore barbaricino, in provincia di Nuoro.
E tue senza pane,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 29/7/2010 - 09:22
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El dio del vilan

anonimo
[192?]

Sull'aria di "Allarmi siam fascisti".
Testo trovato su Il Deposito
Fonte: Giuseppe Vettori, “Il folk italiano. Canti e ballate popolari”, 1975
Strofe raccolte negli anni 60 a Rovigo e in provincia di Como.
El dio del vilan l'è la carriola
(continua)
inviata da The Lone Ranger 29/7/2010 - 08:48
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Argento e oro

Argento e oro
[1975]
Dall’album collettivo “Generazione Vietnam”

Trang bang, Vietnam, 1972: la celebre foto di Nick Ut dell’AP che ritrae Phan Thị Kim Phúc, la bambina che fugge, coperta di ustioni, dopo essere scampata miracolosamente ad un bombardamente al napalm dell’aviazione statunitense-sudvietnamita.
Un lampo: argento e oro
(continua)
inviata da The Lone Ranger 28/7/2010 - 15:34

All'alba son giunti

anonimo
[1965 o 1943?]

Testo trovato su La Musica dell’Altra Italia con il seguente commento di accompagnamento: “Canzone scritta nel 1965 e cantata sull'aria della ‘Leggenda del Piave’ dagli operai della fabbrica tessile Botto Albino del Biellese. Registrazione di Guido Piraccini, 1973, Torino.”

Però, permettetemi di suscitare qualche dubbio sulla datazione di questa canzone.
Mi pare – ma potrei sbagliarmi - che nella seconda strofa ci sia il riferimento temporale corretto: gli operai in sciopero conoscono bene quale sia la giustizia dei padroni, dei fascisti, ché è vent’anni che la subiscono. Credo quindi che questa canzone sia da portare indietro nel tempo, all’estate del 1943 e alla grande ondata di scioperi che seguì la caduta del fascismo. Allora, nel biellese, furono proprio gli operai (circa 1.200) del lanificio Albino Botto di Campore di Valle Mosso a far partire lo sciopero. Poi, in... (continua)
All'alba sono giunti settecento poliziotti
(continua)
inviata da The Lone Ranger 28/7/2010 - 13:48

Palermo: dove stà De Mauro?

Palermo: dove stà De Mauro?
[1971]
Canzone scritta per il gruppo romano del Canzoniere Internazionale e pubblicato nell’album “Il bastone e la carota”
Testo trovato su Il Deposito.‎

Mauro De Mauro, durante la guerra, fu un nazifascista convinto, membro della X Mas di Junio Valerio Borghese e della famigerata Banda Koch, sterminatrice di partigiani. Nel dopoguerra divenne giornalista in Sicilia. Nel 1962 seguì il caso dell’oscura morte del presidente dell'Eni Enrico Mattei e più tardi il regista Francesco Rosi chiese la sua collaborazione per la sceneggiatura proprio del film “Il caso Mattei” (1972). Ma nel settembre del 1970, Mauro De Mauro fu rapito mentre rientrava a casa, a Palermo, ed il suo corpo non fu mai ritrovato. Si stava occupando di un’inchiesta sul suo vecchio comandante, il principe Borghese, intento a definire i dettagli di un golpe che fallirà miseramente nella notte tra il 7 e l’8 dicembre di quello stesso anno.

Una canzone molto attuale, nonostante i suoi quasi 40 anni…
Palermo, dove stà De Mauro?
(continua)
inviata da The Lone Ranger 28/7/2010 - 10:50
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Come fosse un gioco

Come fosse un gioco
[1968]
EP “Il mio partito saluta Mosca”, I Dischi del Sole.

Canzone della disillusione (e siamo nel 1968!)
Le fonderie Peraro erano a Padova. Due terzi dei lavoratori avevano malattie polmonari come silicosi e bronchite cronica. Chiusero già negli anni 70, acquisite dalla Teksid e trasferite a Rovigo.
Nel vecchio stabilimento si installò fino ai primi anni 90 il centro sociale Gramigna, poi tutto fu raso al suolo per costruire abitazioni…
Era alla Peraro
(continua)
inviata da The Lone Ranger 28/7/2010 - 10:19
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A Santa Maria Magiòr

A Santa Maria Magiòr
[1973]
Album “Ariva i barbari”

Santa Maria Maggiore non è una delle tante basiliche con questo nome, ma un piccolo, vecchio e malridotto carcere veneziano che potrebbe ospitare un centinaio di detenuti ma che ne vede attualmente circa 350 dietro le sue inferriate arrugginite. Da quando si suicidava il “Banana”, alla fine degli anni 60, se qualcosa è cambiato, è cambiato in peggio. Santa Maria Maggiore è un girone infernale dove, anche recentemente, si sono dati la morte in tanti, come il tossicodipendente Rino Gerardi, morto inalando gas da cucina, o Mohammed (marocchino o tunisino, nemmeno si sa bene), impiccatosi dopo essere stato sbattuto in isolamento nella “cella liscia”, un buco senza luce, senza aria e senza nulla, foderato di escrementi e urina rafferma…
A Santa Maria Magiòr
(continua)
inviata da The Lone Ranger 28/7/2010 - 09:58

La bellezza salverà il mondo

La bellezza salverà il mondo
(continua)
inviata da MIk Ferri 28/7/2010 - 00:56
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I han es Zündhölzli azündt

I han es Zündhölzli azündt
[1967]
Testo e musica: Mani Matter
Worte und Musik: Mani Matter
Paroles et Musique: Mani Matter
Album: Alls wo mir id Finger chunnt ("Tutto quel che mi sorte dalle dita") (Berner Chansons 4)

L'avv. Hans-Peter Matter, più noto (ma solo in Svizzera) come Mani Matter, ha scritto e cantato tutte le canzoni della sua purtroppo non lunga vita (morì a soli 36 anni in un incidente stradale, a Kilchberg il 24 novembre 1972) nell'infernale "Schwyzertüütsch", molto più lontano dal tedesco letterario di quanto l'italiano non lo sia dallo svedese. Non contento, poiché le sue canzoni erano destinate esclusivamente ad un pubblico locale, le scriveva pure nel natio dialetto bernese, il "Bärndüütsch", senza minimamente curarsi di pubblicarle almeno con una traduzione in Hochdeutsch. E così, per poter tradurre qualche sua canzone qua dentro, si son dovuti fare i salti mortali e studiare almeno un pochino... (continua)
I han es Zündhölzli azündt
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/7/2010 - 22:56
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Dynamit

Dynamit
[1973]
Testo e musica: Mani Matter
Worte und Musik: Mani Matter
Album: Ir Ysebahn

L'avvocato Hans-Peter Jan Matter, più noto come Mani Matter, è per forza di cose un fenomeno esclusivamente svizzero; anzi, della sola Svizzera tedesca. È stato, rimane e rimarrà il più celebre e celebrato Liedermacher prodotto dalla Confederazione Elvetica, ma anch'egli "figlio" della canzone d'autore francese e di Georges Brassens in particolare. Brassensiane "in toto" sono le canzoni di Mani Matter, ma con un tocco svizzero che potrebbe risultare difficilmente percettibile a chi non è, o è stato, un po' addentro alle cose di quel non comune paese. Sempre, ovviamente, che riesca a capire almeno un po' quel che dice nelle sue canzoni; Mani Matter, bernese fino nel midollo delle ossa (seppure sua madre fosse olandese), scriveva e cantava esclusivamente in Bärndüdsch, il tedesco alemannico bernese, un idioma... (continua)
Einisch ir Nacht won i spät no bi gloffe
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/7/2010 - 18:56
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W l'Italia

W l'Italia
[2010]

Riecco la Famiglia Rossi! Tempestivi come bradipi, affidabili come tranvieri alcolizzati, precisi come orologi di marzapane e, da oggi, anche trendy come un allosauri in casa di riposo! Nel caotico e non certo roseo panorama del mercato discografico, dopo un lungo discettare sul “chessifà”, sul “chilofà” e soprattutto sul “chiccacchiopagherà”, abbiamo deciso (ultimi in un elenco di gruppi lungo come la Transiberiana), di affidare al web le nostre nuove canzoni, ma di farlo scimmiottando una categoria merceologica già defunta prima che la maggior parte di voi, amatissimi amici, venisse al mondo, ovvero il quarantacinque giri, un dischetto di piccolo formato col quale, al tempo che fu, si licenziavano due canzoni alla volta (una sulla facciata A e l'altra sulla B, of course), prima che arrivassero i Fab Four “a mostrar ciò che in album si puote”. Il vinile, ovviamente non lo stampiamo,... (continua)
La bella nave solca il mare
(continua)
inviata da DonQuijote82 27/7/2010 - 17:35
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Resistenza

Resistenza
[2003]

Album: Discorsi da bar


"DISCORSI DA BAR" è stato pubblicato il 5 settembre 2003. E' un disco di undici tracce (9 brani inediti e 2 cover: "Su Cantiam" di Dario Fo, sigla di "Canzonissima 1967" e "Per La Moto Non Si Da" di Jannacci e Fo) che conferma le scelte stilistiche del gruppo, come sempre varie nel ventaglio dei generi musicali.
Senza abbandonare l’amore per i ritmi danzerecci e gli strumenti acustici, in questo disco la Famiglia Rossi ha optato per un po’ di sperimentazione, aiutata, per la prima volta, da un vero e proprio produttore artistico: Alberto (schizzo) Bonardi, un tecnico del suono con un più che ragguardevole bagaglio di esperienza nella discografia italiana (ha lavorato con Mauro Pagani, De Andrè, Giuliano Palma & The Bluebeaters, Bluvertigo, Aeroplani Italiani, Pierangelo Bertoli e altri ancora).
La sua presenza ha contribuito a dare spessore al suono... (continua)
Ti ho visto entrare dentro a un bar,
(continua)
inviata da DonQuijote82 27/7/2010 - 16:47




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