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Bologna '77

Bologna '77
Erri De Luca e Gianmaria Testa per Giorgiana Masi e Carlo Giuliani

adriana 17/8/2010 - 15:26
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Canto a la pampa, o Canto de venganza

Canto a la pampa, <i>o</i> Canto de venganza
Il testo originario della canzone scritta da Francisco Pezoa, pubblicata sul periodico anarchico “La Protesta", anno 1, n° 3 del giugno 1908.
LA PAMPA [CANTO DE VENGANZA]
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 17/8/2010 - 15:12
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Per Giorgiana

Per Giorgiana
Kossiga ci cova(va). Ricordiamolo così, con parole sue

dal blog di Alessandro Robecchi

E’ morto Francesco Cossiga. Le agenzie hanno battuto la notizia e già dieci minuti dopo i telegiornali erano colmi di "coccodrilli" lusinghieri, biografie osannanti, panegirici di celebrazione. Anche questo sito vuole ricordare Francesco Cossiga, ma senza retorica e senza elaborazioni a posteriori. Anzi, vogliamo ricordare Francesco Cossiga con le sue parole, quelle di un’intervista che concesse al Giorno / Resto del Carlino / Nazione il 23 ottobre 2008, meno di due anni fa. L’occasione era l’ondata di proteste nelle scuole e nelle università seguite all’annuncio della "riforma" Gelmini. Niente tagli, niente inganni, niente falsità settarie e di parte. Solo le parole di Cossiga. Eccole qui di seguito, domande del giornalista Andrea Cangini e risposte del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.

Presidente... (continua)
daniela -k.d.- 17/8/2010 - 14:53
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Al vent

Al vent
Grazie mille, Alessandro!La vostra dedizione mi ha toccato il cuore.
Gustavo Sierra Fernández 17/8/2010 - 14:27
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Hasta cuándo está

Versione svedese di Brita Åhman, cantata da Arja Saijonmaa con gli Inti-Illimani in “Gracias a la vida (Jag vill tacka livet)”, disco tributo a Violeta Parra del 1980. Testo trovato su Cancioneros.com
Hasta cuándo está
HAJEN OCH RÄKAN
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 17/8/2010 - 11:30
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Sentados sobre los muertos

Sentados sobre los muertos
Il testo originale della poesia di Miguel Hernández, facente parte della raccolta “Viento del pueblo. Poesía en la guerra” pubblicata a Valencia nel 1937 dal Socorro Rojo Internacional, la Croce Rossa dell’Internazionale Comunista.

SENTADOS SOBRE LOS MUERTOS

Sentado sobre los muertos
que se han callado en dos meses,
beso zapatos vacíos
y empuño rabiosamente
la mano del corazón
y el alma que lo sostiene.

Que mi voz suba a los montes
y baje a la tierra y truene,
eso pide mi garganta
desde ahora y desde siempre.

Acércate a mi clamor,
pueblo de mi misma leche,
árbol que con tus raíces
encarcelado me tienes,
que aquí estoy yo para amarte
y estoy para defenderte
con la sangre y con la boca
como dos fusiles fieles.

Si yo salí de la tierra,
si yo he nacido de un vientre
desdichado y con pobreza,
no fue sino para hacerme
ruiseñor de las desdichas,
eco... (continua)
Bartolomeo Pestalozzi 16/8/2010 - 16:15
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Milonga del Fusilado

Milonga del Fusilado
I primi ad incidere questa canzone furono Los Olimareños nell'album del 1971 intitolato "¡Que Pena!".
Bartolomeo Pestalozzi 16/8/2010 - 15:47
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Balada del que nunca fue a Granada

Balada del que nunca fue a Granada
Il testo originale della poesia di Rafael Alberti:

BALADA DEL QUE NUNCA FUE A GRANADA

¡Qué lejos por mares, campos y montañas!
Ya otros soles miran mi cabeza cana.
Nunca fui a Granada.

Mi cabeza cana, los años perdidos.
Quiero hallar los viejos, borrados caminos.
Nunca vi Granada.

Dadle un ramo verde de luz a mi mano.
Una rienda corta y un galope largo.
Nunca entré en Granada.

¿Qué gente enemiga puebla sus adarves?
¿Quién los claros ecos libres de sus aires?
Nunca fui a Granada.

¿Quién hoy sus jardines aprisiona y pone
cadenas al habla de sus surtidores?
Nunca vi Granada.

Venid los que nunca fuisteis a Granada.
Hay sangre caída, sangre que me llama.
Nunca entré en Granada.

Hay sangre caída del mejor hermano.
Sangre por los mirtos y aguas de los patios.
Nunca fui a Granada.

Del mejor amigo, por los arrayanes.
Sangre por el Darro, por el Genil sangre.
Nunca vi Granada.

Si altas son las torres, el valor es alto.
Venid por montañas, por mares y campos.
Entraré en Granada.
Bartolomeo Pestalozzi 16/8/2010 - 13:54
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The Minstrel Boy

The Minstrel Boy
[2009]
Album: Demo 2009
THE MINSTREL BOY
(continua)
inviata da giorgio 16/8/2010 - 09:38
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The Revolution Will Not Be Televised

The Revolution Will Not Be Televised
The poem is notable for its extensive political, cultural, and advertising references, including:

* "Plug in, turn on, and cop out," a reference to Timothy Leary's pro-LSD phrase "Turn on, tune in, drop out."[2]
* "Skag," slang term for heroin
* Xerox, best-known manufacturer (at the time of the poem's writing) of photocopying machines. The name has also become a genericized trademark that colloquially means "to photocopy".
* Richard Nixon, 37th president of the United States
* John N. Mitchell, U.S. Attorney General under Nixon
* General Creighton Abrams, one of the commanders of military operations in Southeast Asia during the Vietnam War
* Mendel Rivers, chairman of the House Armed Services Committee during the period of the Vietnam War
* Spiro Agnew, 39th vice president of the United States under Nixon
* "Hog maws," sometimes misheard as "hog... (continua)
Bartolomeo Pestalozzi 16/8/2010 - 09:02
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Questa di Marinella

Questa di Marinella
Chanson italienne – Questa di Marinella – Movimento Femminista Romano – 1972

Avec cette « refonte » [ moi, j'aurais dit parodie, dit Lucien l'âne] de 1972, le Mouvement Féministe Romain a joué une drôle de partie en allant chercher comme base une chanson d'une personne comme Fabrizio De André, qui ne peut certes être accusé d'être un chantauteur machiste. Mais les luttes et les revendications des féministes militantes ne pouvaient s'en tenir à la célébrissime chanson de De André, interprétée aussi par Mina. Nonobstant cela, la Marinella originale, selon ce que racontait De André, se référait à ce qu'on appellerait aujourd'hui un véritable féminicide.: l’assassinat d'une prostituée, qui fut jetée d'un pont dans le fleuve Tanaro. De André, avec délicatesse, transpose cet épisode dans la chanson qui lui donna la célébrité, une délicatesse que les féministes romaines remplaceront par la crudité... (continua)
CELLE DE MARINELLA
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/8/2010 - 16:04
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L'inveren di noster non

L'inveren di noster non
L'INVERNO DEI NOSTRI NONNI
(continua)
15/8/2010 - 10:19
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Primavera di Praga

Primavera di Praga
Nel 1968 si chiedeva a gran voce un socialismo dal volto umano. Ma l'intervento sovietico e la passività degli occidentali (politica dei blocchi) hanno fatto sì che quello si riducesse a uno slogan . Vent'anni dopo cosa hanno ottenuto: la secessione (senza alcun referendum confermativo, che avrebbe sicuramente espresso un esito contrario, scombinando i calcoli degli investitori) e il capitalismo dal volto disumano. Praga si è trasformata in una gigantesca slot machine: qualsiasi angolo è stato sfruttato a scopi commerciali, alterando irrimediabilmente le caratteristiche architettoniche della più bella città della vecchia Europa. Noi abbiamo conservato qualche monumento di epoca fascista, come traccia del passato. Loro invece hanno rimosso tutto: da un estremo all'altro! Penso che nessuno, Palach in testa, volesse questo.
alessandro 14/8/2010 - 18:02
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Stranizza d'amuri

Stranizza d'amuri
Provo sempre una forte emozione nel sentire Stranizza d'amuri, le lacrime mi salgono agli occhi. Sapete non sono mai stato in sicilia e non conosco il siciliano, abito in brianza eppure non ho avuto bisogno di cercare la traduzione del testo ne ho capito subito le parole, è come se in una vita passata fossi vissuto su quell'isola. Ne sento la musicalità c'è tutto in questa canzone è come stare in un giorno assolato in una strada della sicilia e sentirne gli odori e vederne i colori...
Giuseppe Anzani 14/8/2010 - 17:42
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Lavorare con lentezza

Lavorare con lentezza
Chanson italienne – Lavorare con lentezza – Enzo Del Re – 1974

« Une des figures les plus radicales de l'alternative politico-musicale des années soixante. Utilisant comme instrument une chaise et demandant comme cachet le minimum syndical de la paie d'une journée de travail d'un métallo, Del Re avait coutume de se lancer dans des performances imprévisibles et provocantes, de vrais marathons par lesquels il entendait représenter et dénoncer l'infinie répétitivité du travail en usine. À une époque où le refus du travail avait une valeur morale et idéale, Del Re a représenté l'utopie la plus avancée de la rébellion et de la dénonciation [du travail]. Tout en étant diplômé du Conservatoire de Bari, il avait en fait refusé les instruments classiques pour adopter des matériaux pauvres et de récupération (cartons, objets usuels) avec lesquels il transformait ses chansons en récitatifs monodiques... (continua)
TRAVAILLER AVEC LENTEUR
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/8/2010 - 10:52
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Quando il tempo sarà un prato

Quando il tempo sarà un prato
Chanson italienne – Quando il tempo sarà un prato – Alberto Radius (texte : Daniele Pace et Oscar Avogadro)

« Je t'aimerai quand dans l'air s'éteindront les bannières de la mémoire, quand le temps sera un pré vert que personne jamais n'a foulé, quand l'ordre souverain n'aura plus le fusil à la main... »
QUAND LE TEMPS SERA UN PRÉ
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/8/2010 - 08:59
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Novembre '43

Novembre '43
Nella terza strofa il prima verso dice "sa bene che il nemico non tarderà ad arrivare" e l inizio del secondo versetto è errato perché la canzone non dice "che ha una buona mira" ma dice "cadano le mine",volevo solo suggerire questa piccola correzione. Grazie
Roberto 12/8/2010 - 21:23
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Yankee tornatevene a casa

Yankee tornatevene a casa
Cari compagni, contrariamente a quanto pubblicato la canzone fu scritta e musicata da me nel 1970 a Werbellinsee, nord di Berlino, in un campo internazionale dove conoscemmo dei pionieri vietnamiti. La cara Janna la cantò in un gruppo di giovani e poi, anni dopo, la FGCI la pubblicò in un disco con altre due canzoni vietnamite.
E' una piccola cosa ma se volete (e potete chiedere conferma a Janna) le cose sono andate così.
Un abbraccio.
Giuliano Boffardi
Genova
Giuliano Boffardi 12/8/2010 - 17:31
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Sul ponte di Perati bandiera nera

anonimo
Sul ponte di Perati bandiera nera
L'inserimento della canzone nel film di Pasolini "Salò" non deve essere visto in maniera letterale ma allegorica, come del resto è tutto il film. E' chiaro che la canzone non era fascista, ma i protagonisti del film sono dei vecchi gerarchi che sanno già che la guerrà sarà persa di lì a poco, sanno che verranno uccisi, o al massimo potranno sopravvivere ma non avranno più alcun potere di vita e di morte su qualcun altro, così decidono di chiudersi in un castello assieme ad un gruppo di schiavi, in modo da poter abusare di loro liberamente vivendo almeno appieno il sentimento di potenza e di importanza che derivava dall'essere ai vertici della società.
Quei fascisti sono quindi patetici e decadenti, già sconfitti e decisi a rinunciare a qualunque umanità, non è dunque insensato che cantino una canzone per loro disfattista, una canzone che parla di gente morta che non tornerà più, perchè loro sono già morti e si sentono tali, e cantando quella canzone celebrano se stessi, mentre gli alpini celebravano i loro compagni caduti.

Max 12/8/2010 - 13:12
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The Plains of Colorado

The Plains of Colorado
LE PIANURE DEL COLORADO
(continua)
inviata da giorgio 12/8/2010 - 09:09
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Tο δίχτυ

Tο δίχτυ
Finalmente possiedo il film "Rebetico" di Kostas Ferris (1983). Il mio amico Haràlambos, detto Babis, l'ha trovato e me ne ha mandato la copia. E' un film ben fatto e coinvolgente, anche grazie alla musica, in parte tradizionale e, in parte maggiore, composta ad hoc da Stavros Xarhàkos su testi di Nikos Gatsos: un'operazione solo apparentemente mimetica (nel film, nel quale l'intreccio è scandito dalla storia dei Greci dagli tempi della prima guerra mondiale alla fine della guerra civile, si ascoltano molte canzoni che in realtà non furono mai cantate in quegli anni), ma che costituisce un rilancio convincente di quel genere musicale, sentito come "filo rosso" dell'autentica anima greca contemporanea. Gli interpreti sono tutti bravi, sia sul piano musicale, sia su quello drammatico: e la protagonista, la cantante Sofia Leonardou, che è anche coautrice dello script, particolarmente efficace. 'Αξιον.
Gian Piero Testa 12/8/2010 - 07:06
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What's Happening Brother

What's Happening Brother
CHE SUCCEDE, FRATELLO?
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 11/8/2010 - 22:35
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Clandestino

Clandestino
Chanson italienne – Clandestino – Ratti della Sabina
CLANDESTIN
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/8/2010 - 21:40
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El vals del obrero

El vals del obrero
IL VALZER DELL'OPERAIO
(continua)
inviata da Luca 'The River' 11/8/2010 - 17:43
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La sopravvivenza

La sopravvivenza
Mortola, condannato per il G8 promosso a questore

Da La Repubblica-Genova

Nuovo riconoscimento per l'ex capo della Digos di Genova nel 2001. Insorge il sindacato di polizia Silp Cgil: "Lui va avanti mentre la truppa abbandonata deve fronteggiare la sfiducia dei cittadini". Roberto Traverso, segretario provinciale del sindacato di polizia Silp Cgil: "Cosa diranno i genovesi? Purtroppo penso che la loro reazione sarà questa: Cosa c'è di strano? È sempre stato così!"

di MARCO PREVE

Promozioni per i "capi" condannati per il G8, mentre la "truppa" abbandonata deve fronteggiare la sfiducia dei cittadini. Non sono parole di un no global ma le amare considerazioni di Roberto Traverso, segretario provinciale del sindacato di polizia Silp Cgil.

La frustrazione nasce dalla notizia della promozione a questore di Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova nel luglio del 2001, condannato in... (continua)
adriana 11/8/2010 - 17:14
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Los hijos bastardos de la globalización

Los hijos bastardos de la globalización
I FIGLI BASTARDI DELLA GLOBALIZZAZIONE
(continua)
inviata da Luca 'The River' 11/8/2010 - 16:27
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Romero el madero

Romero el madero
ROMERO LO SBIRRO
(continua)
inviata da Luca 'The River' 11/8/2010 - 03:36
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L’impotente

L’impotente
Chanson italienne – L'impotente – Assemblea Musicale Teatrale – Giampiero Alloisio e Bruno Biggi – 1976

Tu sais, Lucien mon ami l'âne, les hommes, les paysans ont dû quitter les campagnes afin de ne pas y périr. On leur disait qu'il y avait du travail dans les industries des villes, qu'ils pourraient y gagner leur vie et celle de leur famille. En somme, ils n'avaient pas le choix. Ils furent des millions à devoir délaisser leurs campagnes, leur pays, pour aller perdre leur vie et celle de leur famille à la gagner dans les ateliers de la civilisation citadine.

Je sais, je sais, dit Lucien l'âne, j'en ai vu partir tant et tant, qui laissaient derrière eux le vent, le soleil, les amis, les parents, femme et enfants. Ils partaient au loin beaux et forts encore un matin de printemps. Ils partaient vers une vie meilleure, qu'on leur avait dit, qu'on leur avait même souvent garantie. Ils revenaient,... (continua)
L'IMPUISSANT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/8/2010 - 21:43

Canzone del Faraone

Canzone del Faraone
Chanson italienne – Canzone del Faraone – Dario Fo - 1971

J'aime bien cette chanson, dit Marco Valdo M.I., pour ce qu'elle dit de ce qui est dû aux paysans, aux ouvriers, aux artisans et aux artistes. Ces anonymes ont fait le monde et l'histoire, ont fait les routes et les champs, ont créé les paysages, les villes et les villages, ont donné à manger à l'espèce entière... Et continuent à le faire...

J'étais là, je les ai aidés, je les ai vu faire, dit Lucien l'âne en levant le front.

C'est, dit Marco Valdo M.I., une de ces vérités universelles qu'on tente par tous les moyens d'occulter que cette évidente création collective qu'est la vie humaine. Et pourtant, c'est également vrai pour le savoir, pour tout le savoir. Le savoir médical – par exemple – est un ensemble complexe de myriades d'expériences, de connaissances accumulées au travers des temps et des hommes qui s'y sont consacrés.... (continua)
CHANSON DU PHARAON
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/8/2010 - 14:43
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La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida]

La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, <i>o</i> Il feroce questore Guida]
Pinelli, settant'anni prima...

29 aprile 1897. Il poster sbagliato

di Fruttero & Gramellini

da La Stampa del 14 giugno 2010

Qualcuno doveva aver calunniato Romeo Frezzi, perché senza che avesse fatto niente di male, una mattina fu arrestato… L'incipit del «Processo» di Kafka si adatta tristemente allo scandalo romano di fine secolo, la morte misteriosa di un falegname socialista di via Margutta. Romeo Frezzi, appunto. «Venga con noi, è una formalità», lo abbordano i poliziotti, dopo avergli perquisito l’appartamento senza mandato. In questura gli chiedono di una foto trovata in casa sua: ritrae un gruppo di anarchici seduti intorno a Pietro Acciarito, il fabbro che qualche giorno prima ha tentato di accoltellare Re Umberto all’ippodromo delle Capannelle. Frezzi giura di non conoscere Acciarito e neppure gli altri. Lui la foto l’ha avuta in regalo da un fotografo che lavora accanto... (continua)
Bartolomeo Pestalozzi 10/8/2010 - 11:29
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La leva

La leva
[1969]
Album “Mio caro padrone… / Contessa”

Da Il deposito
Gira, gira quella leva,
(continua)
inviata da giorgio 10/8/2010 - 11:02
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Job Well Done

Job Well Done
[1991]
Lyrics & Music by Rob Lincoln

Not traditional Arabic, but an anti-war song about Persian Gulf war that has a middle eastern flavour..
"Job Well Done" was written about the Persian Gulf War. My song title was lifted from the popular headline of the day used as the war concluded. The war accomplished so many wonderful things. Among them it enabled the use of advanced new weaponry in real combat situations. One such weapon I read about sucked oxygen from it's victims using a fiery explosion.

The only comment I received from this song was from a friend of mine in Israel: "In Job Well Done I could hear Pearl Jam doing it with some painful screams and grinding guitar-3.8 In Israel, of course, American intervention in dangerous areas in the middle east are often viewed differently than from the US. What war is to whose interest and at what cost -short term long term. Only arrogance... (continua)
I heard a silence before the planes
(continua)
inviata da giorgio 10/8/2010 - 08:43
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Cara Laura

Cara Laura
Fabio Ghelli e gli Apuamater interpretano "Cara Laura" a Fosdinovo il 25 aprile 2010

Riccardo Venturi 9/8/2010 - 21:04
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Al comando portà

Al comando portà
[2009]
Poesia di Carolus Luigi Cergoly
Musica di Alessio Lega

Vedi anche Il suo nome: bandito


"...Volevo farvi una poesia di un poeta resistente e triestino, che si chiamava Cergoly. È la storia di un partigiano garibaldino. Non l'ho sostanzialmente mai eseguita sostanzialmente per due buoni motivi: l'ho fatta recentemente per un amico triestino che mi aveva fatto conoscere questo poeta, e per il fatto che il poeta scrivesse in lingua triestina...d'altronde voi siete friulani e mi perdonerete se un leccese si permette... - Alessio Lega, Udine, 18 settembre 2009

Al comando portà
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/8/2010 - 18:28
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Order 1081

Order 1081
[2010]
Album “Here Lies Love”
Scritta da David Byrne e Fat Boy Slim.
Interpretata da Natalie Merchant.

“Per me Imelda Marcos è un simbolo. Nella sua vita è diventata molto potente, ha fatto cose terribili. Rappresenta la politica guidata da bisogni psicologici, il potere che può portare alla follia”. (David Byrne)

“Here Lies Love” è un concept album dedicato interamente alla figura di Imelda Marcos, consorte di quel Ferdinand Marcos che fu dittatore delle Filippine dal 1972 al 1986, anno della loro cacciata a furor di popolo. E infatti Imelda è la first lady che passò alla storia per la sua migliaia di paia di scarpe di lusso collezionate mentre i filippini crepavano di fame e di repressione.
Il “proclama n. 1081” è quello con cui Marcos il 21 settembre 1972 dichiarò la legge marziale generalizzata, mantenuta poi ininterrottamente in vigore fino al 1981. Quel settembre Marcos fece arrestare... (continua)
A bomb went off this morning - raining bodies on TV
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 9/8/2010 - 13:34
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Uguaglianza

Uguaglianza
[1969]
Album “Mio caro padrone… / Contessa”
Il testo è stato scritto da Pietro Bianconi nel 1968, partigiano anarchico e autore di alcuni libri sulle lotte operaie e sindacali degli anni '60/70
La musica è di Paolo Pietrangeli e Giovanna Marini
cantata anche in una versione abbreviata da Caterina Bueno nello spettacolo di Dario Fo "Ci ragiono e canto n.2".
Ripresa anche dai Gang in "Calibro 77" del 2016

Testo ripreso da Il Deposito ma rivisto e corretto.

Nel 1969 esce un rapporto della CGIL relativo agli infortuni sul lavoro, che denuncia l’aumento esponenziale sia degli incidenti che delle malattie provocate da ambienti lavorativi malsani e paragona il caso italiano a quello di altri paesi, mostrando come l’incidenza delle morti per lavoro in Italia sia superiore anche a quello degli USA. L’arrangiamento del brano in Calibro77 vira verso suoni mediterranei che ne arricchiscono le... (continua)
Ti ho visto lì per terra
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 9/8/2010 - 09:46




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