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Hiroshima Nagasaki Russian Roulette

Hiroshima Nagasaki Russian Roulette
manca una parola nel primo verso:

"they dropped the bomb in '45 to end the world WAR"

e manca anche nella traduzione:

"hanno lanciato la bomba nel '45 per finire la guerra mondiale"
(Carlo Bertoni)

grazie, abbiamo corretto!
CCG/AWS Staff
24/8/2010 - 17:29
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Tonada de la sentencia

Tonada de la sentencia
[1977]
Album “La épopée de Túpac Amaru” (edito a Parigi)
Parole e musica di Waskar Amaru
Testo trovato su Pacoweb, portale dedicato alla musica andina.

Cantata in quechua e spagnolo dedicata a José Gabriel Condorcanqui, esponente della nobiltà meticcia che nel 1780 organizzò la prima rivolta indigena anti-colonialista dalla morte dell’ultimo Inca, il suo trisavolo Túpac Amaru, giustiziato dagli spagnoli nel 1572.
La cantata è composta di 11 brani, di cui due strumentali:

1. Llacta simi - La voz del pueblo
2. Túpac riman (Kausasun) - Túpac habla (Viviremos)
3. Chaski – El mensajero
4. Runanchis (Nuestro pueblo) – Nuestro pueblo
a. Criollos, blancos y mestizos
b. Negros, mulatos e indios
5. Mikaela
6. Maypin-kanki - ¿Dónde estás?
7. Tusuy – La ultima danza (strumentale)
8. Runapac (Para el mundo)
9. Tonada de la sentencia
10. Imarayku - ¿Por qué?
11. Waqay pata - Andén... (continua)
Aquí hay dos culpables
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 24/8/2010 - 13:51
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Runapac (Para el mundo)

[1977]
Album “La épopée de Túpac Amaru” (edito a Parigi)
Parole e musica di Waskar Amaru
Testo trovato su Pacoweb, portale dedicato alla musica andina.

Cantata in quechua e spagnolo dedicata a José Gabriel Condorcanqui, esponente della nobiltà meticcia che nel 1780 organizzò la prima rivolta indigena anti-colonialista dalla morte dell’ultimo Inca, il suo trisavolo Túpac Amaru, giustiziato dagli spagnoli nel 1572.
La cantata è composta di 11 brani, di cui due strumentali:

1. Llacta simi - La voz del pueblo
2. Túpac riman (Kausasun) - Túpac habla (Viviremos)
3. Chaski – El mensajero
4. Runanchis (Nuestro pueblo) – Nuestro pueblo
a. Criollos, blancos y mestizos
b. Negros, mulatos e indios
5. Mikaela
6. Maypin-kanki - ¿Dónde estás?
7. Tusuy – La ultima danza (strumentale)
8. Runapac – Para el mundo
9. Tonada de la sentencia
10. Imarayku - ¿Por qué?
11. Waqay pata - Andén de... (continua)
Tukuyman willarikamusun
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 24/8/2010 - 13:49
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The Terrorist

[2007]
Lyrics by Edvar A. Akay
Music by Mike G. Forsyth

This is an attack on a number of issues in contemporary society; the banning of free speech, the Iraq war, Zionism, holocaust exploitation, abuse of human rights and erosion of civil liberties.

Back in 2002 Aslan had been watching the news and had been disgusted at the fact that the PM's wife had been forced to apologise for stating: 'as long as young people feel they have got no hope but to blow themselves up you are never going to make progress.' He picked up a pen and wrote down the opening lines to the song, with the knowledge that Cherie Blair's comment did not justify terrorism but merely was the mouthpiece for the many but not the few.
I've got no explosive jacket strapped on
(continua)
inviata da giorgio 24/8/2010 - 12:09

Nana a una niña de Vietnam

Nana a una niña de Vietnam
Thanks for this.
Could the song be translated into English?
Love,
Holger
Holger Terp 24/8/2010 - 11:15
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Canción final (o Cuando se fue)

Canción final (o Cuando se fue)
[1977]
Album “La primavera muerta en el tejado”
Parole e musica di Patricio Castillo e Patricio Manns
Testo trovato su Pacoweb, portale dedicato alla musica andina.

Laprimavera

“La primavera muerta en el tejado” è una cantata che racconta la storia di una donna cilena che, nei giorni successivi al golpe dell’11 settembre 1973, muore combattendo sul tetto della sua casa resistendo contro i soldati di Pinochet.
La cantata è composta di cinque brani:

1. Cuando amaneció (o Cuando apareció)
2. Las manadas
3. Pichona sin pichón
4. El soldado ciego
5. Canción final (o Cuando se fue)
“Para todos la patria o para nadie”
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 24/8/2010 - 10:39
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El soldado ciego

El soldado ciego
[1977]
Album “La primavera muerta en el tejado”
Parole e musica di Patricio Castillo e Patricio Manns
Testo trovato su Pacoweb, portale dedicato alla musica andina.

Laprimavera

“La primavera muerta en el tejado” è una cantata che racconta la storia di una donna cilena che, nei giorni successivi al golpe dell’11 settembre 1973, muore combattendo sul tetto della sua casa resistendo contro i soldati di Pinochet.
La cantata è composta di cinque brani:

1. Cuando amaneció (o Cuando apareció)
2. Las manadas
3. Pichona sin pichón
4. El soldado ciego
5. Canción final (o Cuando se fue)
En el parque de enfrente
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 24/8/2010 - 10:37
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Pichona sin pichón

Pichona sin pichón
[1977]
Album “La primavera muerta en el tejado”
Parole e musica di Patricio Castillo e Patricio Manns
Testo trovato su Pacoweb, portale dedicato alla musica andina.

Laprimavera

“La primavera muerta en el tejado” è una cantata che racconta la storia di una donna cilena che, nei giorni successivi al golpe dell’11 settembre 1973, muore combattendo sul tetto della sua casa resistendo contro i soldati di Pinochet.
La cantata è composta di cinque brani:

1. Cuando amaneció (o Cuando apareció)
2. Las manadas
3. Pichona sin pichón
4. El soldado ciego
5. Canción final (o Cuando se fue)
Pichona sin pichón, águila suave,
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 24/8/2010 - 10:36
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Las manadas

Las manadas
[1977]
Album “La primavera muerta en el tejado”
Parole e musica di Patricio Castillo e Patricio Manns
Testo trovato su Pacoweb, portale dedicato alla musica andina.

Laprimavera

“La primavera muerta en el tejado” è una cantata che racconta la storia di una donna cilena che, nei giorni successivi al golpe dell’11 settembre 1973, muore combattendo sul tetto della sua casa resistendo contro i soldati di Pinochet.
La cantata è composta di cinque brani:

1. Cuando amaneció (o Cuando apareció)
2. Las manadas
3. Pichona sin pichón
4. El soldado ciego
5. Canción final (o Cuando se fue)
Devorando calles
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 24/8/2010 - 10:34
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Cuando amaneció (o Cuando apareció)

Cuando amaneció (o Cuando apareció)
[1977]
Album “La primavera muerta en el tejado”
Parole e musica di Patricio Castillo e Patricio Manns
Testo trovato su Pacoweb, portale dedicato alla musica andina.

Laprimavera

“La primavera muerta en el tejado” è una cantata che racconta la storia di una donna cilena che, nei giorni successivi al golpe dell’11 settembre 1973, muore combattendo sul tetto della sua casa resistendo contro i soldati di Pinochet.
La cantata è composta di cinque brani:

1. Cuando amaneció (o Cuando apareció)
2. Las manadas
3. Pichona sin pichón
4. El soldado ciego
5. Canción final (o Cuando se fue)
Recostada,
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 24/8/2010 - 10:33
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When the Wild Wind Blows

When the Wild Wind Blows
Nella musica degli Iron Maiden i temi guerreschi rappresentano una sorta di costante; difficile trovare un album in cui il tema non venga trattato.
When the wild wind blows è ispirata, piuttosto liberamente, a "When the wind blows", il fumetto di Raymond Briggs uscito nel 1982 in cui si racconta il day after nucleare di una coppia di pensionati inglesi che finiscono lentamente uccisi dall'avvelenamento da radiazioni senza mai smettere di sperare che una squadra di soccorso giunga a salvarli.
Nel 1986 dal fumetto fu tratto anche un film di animazione; alla colonna sonora parteciparono tra gli altri Roger Waters e David Bowie.
Nel caso della canzone qui riportata, il finale del testo si discosta radicalmente dalla trama del fumetto e del film, assumendo toni da beffa atroce.
Have you heard what they said on the news today
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 24/8/2010 - 09:21
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Trigger Complex

Trigger Complex
[2005]

Album: Society

This song address's what's considered to be "Patriotic" in America.
The skies are falling…
(continua)
inviata da giorgio 24/8/2010 - 08:43
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Angela

Angela
Dedicata a Angela Davis
1968, l'Amérique est figée
(continua)
23/8/2010 - 22:40
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Radio aut

Radio aut
Chanson italienne – Radio Aut – Talco

Souviens-toi, Lucien l'âne mon ami, j'avais déjà traduit une chanson qui portait le même titre de Radio Aut et qui renvoyait à la même histoire dramatique et héroïque (de ce vrai héroïsme des civils quand ils s'engagent dans ce dur et infini combat de la Guerre de Cent Mille Ans que les riches – et leurs sbires, leurs affidés...- mènent contre les pauvres pour assurer et développer leur pouvoir, leur richesse et leurs privilèges. Ici, leurs mercenaires sont les mafieux et dénoncés, ils vont liquider de la plus laide façon Peppino Impastato : jeune militant courageux et à leurs yeux, trop résistant. Cette autre chanson, pareillement intitulée Radio Aut était de Del Sangre. Cette fois, c'est une chanson de Talco.

En effet, je me souviens bien de celle-là et d'une autre encore, Cento Passi des Modena City Ramblers. Ainsi, cette histoire va d'écho en écho... (continua)
RADIO AUT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/8/2010 - 22:35
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Les esclaves de Bolloré

Cette chanson a été écrite juste après 'Les évadés" et lui fait suite.
Elle fait partie de l'introduction à la chanson non encore enregistrée "L'aimes-tu ?" qui traite des mariages "forcés" : Il ne peut être question de comprendre ce qui se passe ici et en Afrique si l'on oublie que la fortune de Vincent Bolloré provient de ce qu'il est un esclavagiste qui verse 50 euros par mois à ses dizaines de milliers d'esclaves au Cameroun - comme partout ailleurs en Afrique - pour un travail quasi gratuit.
Les prétendus "immigrés" pourchassés par la police de celui qu'il a corrompu - Nicolas Sarkozy - (avec son avion, son bateau etc...) sont des esclaves en fuite qui fuient l'esclavage Bolloré, qui fuient le gigantesque camp de travail qu'est devenu l'Afrique occupée.
Les gens condamnés qui comparent la France à Vichy se trompent. Les Pétain-Laval ne sont pas en France, ils sont en Afrique, ce sont... (continua)
ils se sont échappés
(continua)
inviata da adriana 23/8/2010 - 20:40
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Les évadés

Les évadés arrivent
(continua)
inviata da adriana 23/8/2010 - 20:27
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Sans papiers

[1995]
Album : Bouche B
Gbaké ko landon, eh watabara, eh wafara gbata yan eh
(continua)
inviata da adriana 23/8/2010 - 19:51
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Les sans papiers

Les sans papiers
Album : Balades pour enfants louches

Musique : Serge GAINSBOURG (Les p'tits papiers)
Texte : Nicolas BAGES
Charters, au r'voir, papier mouchoir
(continua)
inviata da adriana 23/8/2010 - 19:20
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L'antenati

L'antenati
Gian Campione il meglio cantante siciliano
salva 23/8/2010 - 18:27
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The Long Black Veil

The Long Black Veil
[1959]
Scritta da Danny Dill e Marijohn Wilkin.
La canzone fu portata al successo quell’anno stesso dal country singer Lefty Frizzell, ma le due cover più celebri del brano sono di Johnny Cash nel concerto alla Folsom State Prison (1968) e di Sammi Smith (1974)

Storia d’amore, d’onore e di ordinaria ingiustizia.
Un uomo viene giustiziato per un delitto che non ha commesso, ma non difende la propria innocenza perché quella maledetta sera era tra le braccia della moglie del suo miglior amico…
Lei continuerà a visitare la sua tomba avvolta in un lungo velo nero…
Ten years ago on a cold dark night,
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 23/8/2010 - 11:40
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Austin Prison

Austin Prison
[1966]
Album “Everybody Loves a Nut”
Parole e musica di Johnny Cash
They had a warrant out for me all over the country
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 23/8/2010 - 11:09
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Folsom Prison Blues

Folsom Prison Blues
Mi sembra che ci sia un errore (che ho corretto) non tanto nella traduzione quanto nel testo originale tradotto da Michele Murino. Nella penultima strofa, "those people keep a-movin'" e non "I keep on keep a-movin'". [Bartolomeo Pestalozzi]
BLUES DELLA PRIGIONE DI FOLSOM
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 23/8/2010 - 10:16
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25 Minutes to Go

25 Minutes to Go
[1963]
Scritta da Shel Silverstein
La prima incisione di questo brano è da attribuirsi al gruppo The Brothers Four, ma la canzone fu resa popolare da Johnny Cash che, dopo averla inclusa nell’album “Sings the Ballads of the True West” del 1965, la propose nella scaletta del suo mitico concerto del gennaio 1968 alla Folsom State Prison in California.

Il lucido, amaro, sardonico, triste “countdown” di un condannato a morte…

“Quello che varca i cancelli della prigione di massima sicurezza di Folsom per cantare di fronte a un pubblico di detenuti è un Johnny Cash già con molta polvere sulle scarpe.
Ha scritto pagine di storia della musica con i pezzi incisi alla Sun di Sam Phillips, ha iniziato a girare con il suo show (che poi diverrà fenomeno tv) insieme ad artisti come la Carter Family, Carl Perkins, Statler Brothers (che lo accompagnano ovviamente a Folsom) oltre che con la sua amata... (continua)
Well they're building a gallows outside my cell I've got 25 minutes to go
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 23/8/2010 - 09:40
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Violencia contra violencia

Violencia contra violencia
La violencia desafiante
(continua)
inviata da adriana 23/8/2010 - 09:15
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Supper's Ready

Supper's Ready
E' bellissimo leggere i commenti di altre persone che ancora oggi amano i Genesis, nonostante i loro capolavori siano ormai piuttosto "datati": sono stati i più grandi, ineguagliabili, la loro musica ancora oggi emoziona più di quella di qualunque altro gruppo mai esistito, ed emoziona sempre con la stessa intensità di allora, se non di più...
Carlo 22/8/2010 - 23:53
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Defensa de Temucuicui

Defensa de Temucuicui
En los cielos de Temucuicui
(continua)
inviata da adriana 22/8/2010 - 16:38
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Dime que pasa

Dime que pasa
[2001]

Album: Dime Qué Pasa
Dime que pasó.... que pasa acá...
(continua)
inviata da adriana 22/8/2010 - 15:35

Chemu amo

Karen Wenul
Este video retrata el dolor que siente una Madre Mapuche al perder a su hijo que lucha por las legitimas demandas de su pueblo. Las comunidades Mapuches actualmente se encuentran militarizadas y sitiadas por el ejercito Chileno, con actos de terrorismo Estatal a diario. Situación que no se dice por la prensa burguesa, ya que estas coordinan directamente con el Ministerio del Interior, las Forestales destructoras y los latifundistas neo colonos que imponen a sangre y fuego sus mega proyectos capitalistas en las zonas Mapuches. Saqueando y despojando a los Mapuches que tienen terrenos ancestrales e invaluables para su cosmovisión aferrada ala Madre Tierra y los antepasados que en ella aún habitan.
El modelo socio-económico chileno privilegia, por excelencia, a la clase empresarial y ejecutiva. Siéndole funcional a la acumulación de capital desvergonzadamente, acudiendo a la matanza de áreas... (continua)
Versione spagnola
(continua)
inviata da adriana 22/8/2010 - 14:51
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Il giorno delle foglie rosse

Il giorno delle foglie rosse
Chanson italienne – Il Giorno delle Foglie Rosse – Casa del Vento

De l'album « Soixante ans de Résistance »
Le 14 juillet 1944, près de la villa Giglioni à San Polo près d'Arezzo, furent trucidés 48 hommes, parmi lesquels des partisans et le juif Eugenio Calò. Il existe un film de Imperial War Museum de Londres, qui montre leurs corps en décomposition. C'est le témoignage le plus cru des effets de la guerre dans la ville d'Arezzo.
En février 2007, le seul responsable de ce massacre encore en vie, un lieutenant de la Wehrmacht, a été acquitté par un tribunal.
LE JOUR DES FEUILLES ROUGES
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/8/2010 - 14:32
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La morte

La morte
Chanson italienne – La Morte – Fabrizio De André (Musique de Georges Brassens) – 1967

Pour cette chanson, un classique de De André, il choisit d'utiliser la musique écrite par Georges Brassens pour Le Verger du Roi Louis de Théodore de Banville, en y proposant un texte tout-à-fait original. Dans le texte, il est possible de pressentir une influence de Verrà la morte e avrà i tuoi occhi de Cesare Pavese.

Comme tu le verras, mon ami Lucien l'âne, pour cette chanson aussi Riccardo Venturi a proposé une « réécriture », une « réinterprétation »... C'était une excellente idée et elle nous – en vérité, elle me laissait l'opportunité d'en proposer une autre version, plus proche de la chanson de De André. Comme tu le verras, on se trouve toujours devant les mêmes dilemmes : du littéral à l'évocation lointaine... entre les deux, mille façons s'offrent à l'envi. Cela dit, cette chanson sur la mort... (continua)
LA MORT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/8/2010 - 00:51
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Un hongrois chez les gaulois

Un hongrois chez les gaulois
Zongo Seydou alias Zêdess est un chanteur burkinabé qui vient de consacrer une chanson à Nicolas Sarközy, inventeur de l'immigration choisie et non plus subie, en fait jetable.
Monsieur Nicolas Sarkozy,
(continua)
21/8/2010 - 21:21

Carta hallada en la camisa de un soldado norteamericano muerto en Vietnam. Junio, 1972

Carta hallada en la camisa de un soldado norteamericano muerto en Vietnam. Junio, 1972
LETTERA TROVATA NELLA CAMICIA DI UN SOLDATO NORDAMERICANO MORTO IN VIETNAM. GIUGNO, 1972
(continua)
inviata da Luca 'The River' 21/8/2010 - 21:11
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A soli diciott’anni

anonimo
bellissima e dolcissima nel ricordo del " Comandante Licio " onore in eterno a LICIO NENCETTI , morto a 18 anni con fierezza...... sotto tortura fascista solo il nome mamma ripeteva......grandissimo partigiano . Mario.
mario 21/8/2010 - 15:59
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When This Lousy War Is Over

anonimo
Edizioni Musicali Mario Aromando, Milano 1965.
Testo italiano e arrangiamento di Gino Negri per lo spettacolo Oh! Che bella guerra!
Da un testo e una musica di C. Chilton, per lo spettacolo "Oh, What a Lovely War!" (vedi anche Oh! It's A Lovely War!)

(Marco Moiraghi)
FINIRÀ ’STA SPORCA GUERRA
(continua)
inviata da Marco Moiraghi 21/8/2010 - 13:58
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I Want To Go Home

anonimo
Edizioni Musicali Mario Aromando, Milano 1965.
Testo italiano e arrangiamento di Gino Negri per lo spettacolo Oh! Che bella guerra!
Da un testo e una musica di C. Chilton, per lo spettacolo "Oh, What a Lovely War!"
(Essex Music, London 1963).

Vedi anche Oh! It's A Lovely War!

(Marco Moiraghi)
VOGLIO ANDARE VIA
(continua)
inviata da Marco Moiraghi 21/8/2010 - 13:54
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State Of The Nation

State Of The Nation
in realtà non è ne alienation ne alien nation ma allied nation!!!
infatti è più coerente col testo e con la frase successiva
illustre 21/8/2010 - 00:05
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The Star Spangled Banner

The Star Spangled Banner
There will never be a better guitarist than Jimi
Hollie 20/8/2010 - 21:28
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Para que nunca más

Para que nunca más
[1980]
Album: Canto + Vida
Al contemplar tu mirada tan triste
(continua)
inviata da adriana 20/8/2010 - 15:27
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Estadio Chile

Estadio Chile
Bartolomeo Pestalozzi 20/8/2010 - 14:43
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Grito serás del continente

Grito serás del continente
[1976]
Album “Isabel Parra de Chile”
Testo trovato su Cancioneros.com

Canzone dedicata al fratello Ángel Parra, che nel 1973, subito dopo il golpe, fu arrestato e rinchiuso dapprima nello Stadio nazionale a Santiago per poi essere trasferito nel terribile campo di concentramento di Cachabuco, vicino ad Antofagasta, dove fu detenuto per un anno fino al momento della sua espulsione dal Cile.
A Cachabuco Ángel Parra continuò, nonostante tutto, a comporre canzoni, alcune delle quali furono anche registrate clandestinamente da lui insieme ad altri prigionieri e si trovano nel disco intitolato “Cachabuco” del 1975.
Digo que exilio es estar solo
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 20/8/2010 - 14:20
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El barzón

El barzón
[1920]
Album “Cancionero popular mexicano (vol. 1)”, 1980.
Scritta da Miguel Muñiz

“Barzón” è il collare in legno che veniva posto al collo delle bestie da traino per tirare l’aratro.
In Messico, con l’avvento dell’era del neoliberismo selvaggio e la sottoscrizione del cosiddetto NAFTA (l’accordo di libero scambio tra USA, Messico e Canada), contadini e piccoli proprietari, espropriati delle loro terre e ridotti alla fame da latifondisti e multinazionali, si organizzarono nel movimento sociale “El Barzón” il cui motto è “Debo, no niego, pago lo justo” e il cui inno è proprio questa canzone popolare risalente all’epoca della Rivoluzione o, meglio, a quella del post-Rivoluzione, quando le speranze di una vera e generalizzata riforma agraria si infransero sul muro della restaurazione…
Inutile dire che “El Barzón” fu tra le prime organizzazioni sociali ad appoggiare apertamente l’insurrezione neo-zapatista dei nativi del Chiapas nel 1994.
Esa tierras del rincón
(continua)
inviata da Bartolomeo Pestalozzi 20/8/2010 - 13:26




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