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Prima del 2010-5-10

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Η ώρα τούτη

Η ώρα τούτη
I óra toúti
Στίχοι: Γιάννης Κακουλίδης
Μουσική: Χριστόδουλος Χάλαρης
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
Ακολουθία - 1974

Versi di Yannis Kakoulidis
Musica di Hristòdoulos Hàlaris
Prima esecuzione di Nikos Xylouris
"Ακολουθία" - 1974


Attraverso questa canzone vorrei esprimere il mio dolore per Paraskevì Zoulia, Anghelikì Papathanassopoùlou e Epaminondas Tsakali (Παρασκευή Ζούλια, Αγγελική Παπαθανασοπούλου, Επαμεινώνδας Τσακάλη), uccisi insensatamente (o proditoriamente?) mentre un popolo intorno si domandava per l'ennesima volta nella sua storia: Πότε θα κάνει ξαστεριά; (quando si vedrà un cielo stellato ?).(gpt)
Η ώρα τούτη δεύτερη μετά το μεσονύχτι
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 6/5/2010 - 17:45
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Join The British Army

Join The British Army
[1958]
Album “Barrack Room Ballads”, con Peggy Seeger
Autore: anonimo di ambiente militare.

Con la melodia della popolare scozzese “The Lass O’ Killiecrankie” (precisazione di Cattia Salto), canzone di battaglia risalente alle guerre giacobite della fine del 17mo secolo [La battaglia di Killiecrankie fu combattuta nel 1689 fra i clan delle Highlands scozzesi, che sostenevano il re cattolico Giacomo II, e le truppo governative schierate con gli Orange protestanti], ecco uscir fuori una canzone contro il potere e contro l’esercito: “Il principe del Galles mi disse: ‘Vieni ed unisciti all’esercito inglese’… ‘sti inglesi sembrano delle scimmie dello zoo… Se avessi la tua faccia da scimmia, caro principe, mi piacerebbe essere un tuo soldato!”.
Non per nulla questo brano, con alcune varianti e strofe aggiuntive, fa parte del repertorio dell’irredentismo irlandese…
Sul fatto poi che il Prince of Wales abbia la faccia da scimmia, non ci possono essere certamente dubbi…
When I was young I used to be as fine a man as ever you'd see;
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/5/2010 - 13:56
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Let Him Dangle

Let Him Dangle
[1989]
Album “Spike”

Un’altra canzone dedicata all’assassinio di Derek Bentley da parte dello Stato inglese nel 1953.
Bentley said to Craig "Let him have it Chris"
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/5/2010 - 11:50
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Derek Bentley

Derek Bentley
[1960]
Album “Chorus From the Gallows”, con Peggy Seeger.
Testo trovato su Mudcat Café


Derek Bentley aveva 20 anni quando il 28 gennaio 1953 fu impiccato nella prigione di Wandsworth a Londra. Derek, che da piccolino aveva contratto l’epilessia in seguito ad una brutta caduta, vide aggravarsi le proprie condizioni di salute quando, durante la seconda guerra, una bomba nazista distrusse la sua casa lasciandolo gravemente ferito. A causa dei danni ricevuti, lo sviluppo mentale di Derek era pari a quello di un bambino di 11 anni. Nel 1952, insieme ad un amico, tentò una maldestra rapina. Scoperti e raggiunti dalla polizia, il complice - tal Christopher Craig di 16 anni – sparò uccidendo un poliziotto. Benchè non fosse nemmeno armato, Derek fu condannato a morte al posto di Christopher, cui non poteva essere inflitta la pena capitale perché minorenne.
Nel 1998, 45 anni dopo, il povero Derek Bentley, maltrattato dalla vita e assassinato dalla “giustizia”, è stato ufficialmente riabilitato.

It's of a great adventure, to you that I will tell,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/5/2010 - 11:31
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Arrivaru i Cammisi

Arrivaru i Cammisi
Testo e musica di Vincenzo Lo Iacono.



Il frammento che segue è tratto da una novella di Giovanni Verga e mi pare che racconti meglio di tante parole la repressione garibaldina in Sicilia, uno degli aspetti sempre taciuti di quella “Unità d’Italia” che oggi vanno retoricamente e vanamente celebrando mentre, nella realtà, mafiosi, fascisti, piduisti ed affaristi al potere – con in testa in capo di tutte le cosche, Silvio Berlusconi – l’Italia la stanno distruggendo…

"[...] Il carbonaio, mentre tornavano a mettergli le manette, balbettava:
- Dove mi conducete? - In galera? - O perché? Se non ho avuto nemmeno un palmo di terra! … Se avevano detto che c'era la libertà! ..."
(Giovanni Verga, "Libertà", da "Novelle Rusticane", 1883)

E questa bella canzone di Vincenzo Lo Iacono, siciliano trapiantato ad Avignone, racconta meglio di tante parole la strage di Bronte del 1860, l’episodio più... (continua)
Arrivaru i cammisi e manciamu brudagghia
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/5/2010 - 10:31
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MacPherson's Lament

MacPherson's Lament
[1700]
Album “Before and After” (1967)

Si narra che le strofe originali di questa canzone siano state scritte dal bandito e musicista gypsy scozzese Jamie Macpherson (o James MacPherson) poco prima di essere impiccato. “MacPherson's Lament”, o “M'Pherson's Rant”, era già uno standard popolare quando nel 1788 il grande poeta Robert Burns ne riscrisse i versi reintitolandola “M'Pherson's Farewell” ma conservando la melodia originaria, anch’essa composta dall’autore e protagonista di questa che è ancora oggi – insieme a Johnny Faa, or The Gypsy Laddie di cui, non a caso, condivide la tematica di fondo - una delle ballate scozzesi più famose.
Del “Lamento di MacPherson” esistono innumerevoli versioni e moltissimi sono gli artisti ad averla nel proprio repertorio. Difficile stabilire chi l’abbia incisa per primo. Io l’ho attribuita arbitrariamente ad Hamish Imlach, ma avrei potuto anche assegnarla... (continua)
Farewell, ye dungeons dark and strong, farewell, farewell to thee
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/5/2010 - 09:06
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The Easter Tree

The Easter Tree
Album "Ashes and Diamonds" (1977)
Scritta da Dave Goulder e inclusa anche nel suo album “The January Man” del 1986.

Quella dell’albero pasquale è un’antica tradizione che ha origine in Svezia e che si è diffusa poi in tutto il nord Europa e in nord America. Ma in questa canzone l’Easter Tree non è che un agghiacciante patibolo, quel “Gallows Tree” o “Tyburn Tree”, come anticamente veniva chiamata la forca con riferimento a quella zona di Londra, vicino a Marble Arch, dove dal 16mo secolo cominciarono a tenersi le esecuzioni capitali mediante impiccagione.
A pendere da questo albero di Pasqua non sono uova colorate ma un davvero Strange Fruit
Rain falls upon the Easter Tree, the squirrel shakes his head
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/5/2010 - 08:59
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East Texas Red

East Texas Red
In “Folk Song and Minstrelsy” (1963?)
Scritta con Woody Guthrie.
Ho preferito attribuirla a Cisco Huston perché non mi risulta che Guthrie l’abbia mai incisa.

Una canzone che fa il paio con Vigilante Man e che mi ha ricordato subito il bel film di Robert Aldrich “Emperor of the North Pole” (da noi “L’Imperatore del Nord”), basato su di un racconto di Jack London. Come la canzone, anche il film – ambientato durante la Grande Depressione - narra dello scontro tra un leader degli “hobos”, “N° 1” (impersonato da Lee Marvin), e Shack, un sadico vigilante delle ferrovie (interpretato da Ernest Borgnine), che è pagato dalla compagnia per buttare giù dai treni i “travellers”, vagabondi e barboni che clandestinamente se ne servono per spostarsi in cerca di lavoro. E Shack non si accontenta di fare il suo già sporco lavoro ma perseguita gli hobos, divertendosi ad ucciderli con il martello di ferro... (continua)
Down in the scrub oak timber of the Southeast Texas Gulf
(continua)
inviata da The Lone Ranger 6/5/2010 - 08:55

Riccardo Scocciante: Ma 'ndo vai (se ce sta er badde gatevai)?

Riccardo Scocciante: Ma 'ndo vai (se ce sta er badde gatevai)?

Avrete -purtroppo- sicuramente notato che, oramai sovente, questo venerabile sito è irraggiungibile a causa di misteriosi accidenti che colpiscono il suo server. Uno desidera, che so io, andare a vedere i testi delle canzoni di Agnese Ginocchio, e invece si ritrova una pagina bianca con un inquietante "502 Bad Gateway". La cosa deve avere colpito assai il nostro ineffabile Riccardo Scocciante, che si è addirittura scomodato a scriverci sopra una canzoncina adattandola agli immortali versi di Ma 'ndo vai, di Alberto Sordi. Il risultato è quello che vedete qua sotto, e debbo dire che lo sottoscrivo in pieno anche a mo' di implacabile, ancorché garbata, vendetta nei confronti dei gestori del server di questo sito [RV]
Ma 'ndo vai
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 6/5/2010 - 04:24

Canto della prigione

Canto della prigione
[1890]
Testo di Pietro Gori
Su un'aria tradizionale toscana

Il canto è ripreso dalle opere di Pietro Gori, che ne ha scritto i versi nel penitenziario di S.Giorgio [a Lucca, ndr] il 20 settembre 1890. È lo stesso Gori che ci fornisce alcune note:
'Coteste strofe mi furono suggerite da una serie di stornelli improvvisati, sul far di una sera, da un recluso, e dei quali giungeanmi le imprecazioni roventi sulle cadenze strascicate di una melodia popolare volgarissima, che avevo tante volte udita per le vie e sulle piazze delle città di Toscana. Il triste cantore era stato condannato, pochi dì innanzi, all'ergastolo per omicidio premeditato."
Con buona probabilità la melodia utilizzata dal carcerato citato da Pietro Gori è la stessa del tradizionale stornello toscano Bolli, bolli pentolino, una ninna nanna presa spesso a modello per canzoni scurrili. Sotto tale veste melodica il brano è... (continua)
Quando muore triste il giorno,
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 6/5/2010 - 03:55
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Συννεφιασμένη Κυριακή

Συννεφιασμένη Κυριακή
Synnefiasméni Kyriakí
[ca. 1948]
Στίχοι: Βασίλης Τσιτσάνης, Βλάχος & Αλέκος Γκούβερης
Μουσική: Βασίλης Τσιτσάνης, Βλάχος
Πρώτη εκτέλεση: Πρόδρομος Τσαουσάκης & Σωτηρία Μπέλλου (Συννεφιασμένη Κυριακή - 1965)
Άλλες ερμηνείες: Μαρίκα Νίνου & Βασίλης Τσιτσάνης, Βλάχος & Γιάννης Σαλασίδης || Στέλιος Καζαντζίδης & Γιώτα Λύδια & Μαρινέλλα || Γιώργος Νταλάρας

Testo di Vassilis Tsitsanis "Vlahos"e Alekos Goùveris
Musica di Vassilis Tsitsanis
Prima esecuzione: Prodromos Tsausakis con Sotiria Bellou - (1965)
Altri interpreti: Marika Ninou con Vassilis Tsitsanis e Yannis Salassidis; Stelios Kazangidis con Yota Lydia e Marinella; Yorgos Dalaras.

Una canzone che è quasi un inno nazionale, una delle più intrise di "kaimòs", il dolore esistenziale dei Greci. (gpt)
Συννεφιασμένη Κυριακή,
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 5/5/2010 - 16:30
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Μην κλαις

Μην κλαις
Στίχοι: Μιχάλης Μπουρμπούλης
Μουσική: Ηλίας Ανδριόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Σωτηρία Μπέλλου
Άλλες ερμηνείες: Δημήτρης Μητροπάνος
Λαϊκά προάστια - 1980

Testo di Mihalis Bourboulis
Musica di Ilias Andriopoulos
Prima esecuzione di Sotiria Bellou
Altra interpretazione di Dimitris Mitropanos
da "Laikà proastia"/ Sobborghi popolari" - 1980

A lungo nella canzone greca, anche quando si diceva - e si cantava - che i "manghes" non esistevano più in quanto schiacciati dal treno, è continuato il filone tematico di origine rebetica dell'orgogliosa povertà del proletariato e del sottoproletariato. Nel 1980 uscì uno splendido LP, "Laikà proastia/Suburbi popolari" musicato dal bravissimo Ilias Andriopoulos, il compositore di "Prossanatolismì/Orientamenti" su liriche giovanili di Odisseas Elitis. I versi di Laikà Proastia erano di un poeta e scrittore, Mihalis Burbulis, che personalmente non apparteneva... (continua)
Μην κλαις και μη λυπάσαι που βραδιάζει
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 5/5/2010 - 11:55
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Εμείς που μείναμε

Εμείς που μείναμε
Versione italiana di Gian Piero Testa
NOI CHE SIAMO RIMASTI
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 5/5/2010 - 10:50
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Send Me to the 'Lectric Chair

Send Me to the 'Lectric Chair
[1927]
In “Bessie Smith: The Complete Recordings”, Vol. 3, 1992.
Judge you wanna hear my plea, before you open up your court
(continua)
inviata da The Lone Ranger 4/5/2010 - 12:40
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Green, Green Grass of Home

Green, Green Grass of Home
[1964]
Album “Live on the Road” (1966)

Il più grande successo del songwriter di Nashville Claude "Curly" Putman Jr. e una delle più belle interpretazioni di Porter Wagoner, “il tipo smilzo dalle pianure dell'ovest", uno dei giganti della country music.
La canzone fu in seguito proposta da moltissimi artisti tra cui Joan Baez, Elvis Presley, Johnny Darrell, Gram Parsons, Jerry Lee Lewis, Johnny Cash, Merle Haggard, Bobby Bare, Joe Tex e Tom Jones.

Un uomo ritorna alla sua casa d’infanzia, che ha lasciato molto tempo prima. I suoi familiari sono lì ad accoglierlo. Anche la sua amata Mary gli corre incontro sorridente ad abbracciarlo. Tutto sprigiona amore e pace. L’uomo rivede i luoghi e le cose a lui care, come il vecchio albero dove era solito arrampicarsi… Com’è bello accarezzare la verde, verde erba di casa.
Improvvisamente l’uomo si sveglia. Era un sogno. Non è tra i suoi cari, a... (continua)
The old home town looks the same
(continua)
inviata da The Lone Ranger 4/5/2010 - 11:15

Kurdistan

Kurdistan
[1992]
Album “Mad World Blues”



Quando Saddam Hussein era un amico ed alleato dell’Occidente, un figlio di puttana (“Ma il nostro figlio di puttana”, come ebbe a dire un funzionario della CIA) indispensabile agli americani per tenere sotto scacco l’Iran di Khomeini. Così l’Iraq fu inondato di armi di ogni tipo, convenzionali, chimiche e batteriologiche, per miliardi di dollari, e questo flusso ininterrotto non si arrestò nemmeno quando Alì il Chimico (Ali Hassan Abd al-Majid al-Tikritieh, ministro dell'interno e capo dei servizi segreti di Saddam Hussein) usò i gas contro i villaggi kurdi, come ad Halabja, dove l’aviazione irachena vomitò sui civili bombe al gas mostarda, al nervino, al sarin, al tabun e al VX causando 15.000 vittime in pochi minuti.
Kurdistan, Kurdistan
(continua)
inviata da The Lone Ranger 4/5/2010 - 09:50
Percorsi: Dal Kurdistan
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Some Fool Made a Soldier of Me

Some Fool Made a Soldier of Me
[1962]
Album “New Frontier”
Written by Jerry Fuller
I remember when I was a barefooted boy
(continua)
inviata da The Lone Ranger 4/5/2010 - 09:07

Army (Dream Song)

Army (Dream Song)
[1990]
Album “Orb”
Words and music by Todd Menton
In my dream I'm suddenly in the army
(continua)
inviata da The Lone Ranger 4/5/2010 - 08:33
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Good Christian Soldier

Good Christian Soldier
"Good Christian Soldier" non è di Kristofferson. La scrissero due leggende della country music, Bobby Bare e Billy Joe Shaver. Quest'ultimo la incise anche nel 1973 nel suo primo album "Old Five and Dimers Like Me"...
Giusto comunque attribuirla a Kristofferson che la incise per primo, però sarebbe giusto cambiare i credits...
The Lone Ranger 4/5/2010 - 08:08
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È crollato il comunismo anche in Italia

È crollato il comunismo anche in Italia
[2009]
Featuring Gianny Symbolo, ovvero Fabio Ghelli
Testo e musica di Davide Giromini
Album: Giromini Redelnoir, Ballate di fine comunismo




Giromini Redelnoir: Ballate di fine comunismo (o di comunismo fine)
Recensione di Giorgio Maimone dalla "Brigata Lolli"
Giromini Redelnoir MySpace


"Questo lavoro nasce dalla mia vita notturna e dal bisogno di trovare un canale comunicativo per alcuni sfoghi personali. Nei miei lavori precedenti non ho mai messo in campo il mio 'io narrante', ma sempre mediata la mia visione del mondo attraverso altri personaggi usati allo scopo.
Riguardo alla fine del comunismo, che dire? Come mi fa notare la mia compagna, molto più giovane e rivoluzionaria di me, il nome 'fine' associato al comunismo può essere anche inteso come l'aggettivo di 'finezza'... E allora... un po' di finezza non guasta.
Finezza morale che ci dovrebbe distinguere dal tanto vituperato... (continua)
Eh no compagno, cioè, anche come è stato approvato dalla mozione del...della riunione del 25 aprile, i giovani comunisti si sono espressi chiaramente nella direzione di una riforma...comunque come anche avevamo discusso con i compagni di Gallarate, che quel giorno lì, se non è...se non fosse stato per l'intervento diciamo della controparte amendoliana, se non avessimo avuto tutta una discussione tra [sfuma nella musica]
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 4/5/2010 - 02:54
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Resistenza e Libertà

Resistenza e Libertà
[2007]
Testo e musica di Ivan Della Mea
(sulla musica di Nostro amor la crescerà)


Il testo di una delle ultime canzoni scritte da Ivan e dedicate alla Resistenza che, quando era ancora inedita, suonò al festival Fino al Cuore della Rivolta, nel 2007. Quando il 3 agosto 2009 abbiamo dedicato un concerto alla memoria di Ivan Della Mea, abbiamo pensato che nessun titolo poteva meglio rappresentare di Resistenza e Libertà il senso di un'amicizia e di un ideale a cui dedicare una intera vita. Ivan è un maestro, un amico, un compagno vero che ci manca e mancherà enormemente. [AdR, dall'opuscolo offerto in occasione di Fino al Cuore della Rivolta, 25 aprile 2010].
Nel mio tempo, nei miei anni
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 4/5/2010 - 02:14
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L'inceneritore di Selvapiana

L'inceneritore di Selvapiana
[2009]
Testo: Suonatori Terra Terra
Musica: Tradizionale messicana

"Sette volte più grande. Non è la promessa farlocca di una pomata miracolosa, ma la minaccia concreta di una giunta di centro-sinistra. Sette volte più grande sarà l'inceneritore; la scena del delitto Pontassieve (Firenze). Terrore e sconcerto! Poi, per fortuna, il sindaco ci ha rassicurati -in un'assemblea cittadina- sull'inoffensività del termovalorizzatore (leggi pure inceneritore) con argomenti scientifici, testualmente citati: 1. Anche i suoi figli vivono a Pontassieve, figuriamoci se farebbe mai qualcosa che li può danneggiare; 2. Anche lui, come noi (?!) non ci capisce niente su queste tabelle che indicano l'aumento di nanoparticelle...buffe, no? 3. Sì, ci sarà un po' più di traffico, tipo qualche decimigliaia di TIR al giorno, ma insomma, sempre meglio che vivere sui Viali a Firenze... Così abbiamo scritto questo... (continua)
Cari concittadini con il nuovo inceneritore
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 4/5/2010 - 01:03
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Ballata di comunismo fine

Ballata di comunismo fine
[2009]
Featuring Gianny Symbolo, ovvero Fabio Ghelli
Testo e musica di Davide Giromini
Album: Giromini Redelnoir, Ballate di fine comunismo




Giromini Redelnoir: Ballate di fine comunismo (o di comunismo fine)
Recensione di Giorgio Maimone dalla "Brigata Lolli"
Giromini Redelnoir MySpace


"Questo lavoro nasce dalla mia vita notturna e dal bisogno di trovare un canale comunicativo per alcuni sfoghi personali. Nei miei lavori precedenti non ho mai messo in campo il mio 'io narrante', ma sempre mediata la mia visione del mondo attraverso altri personaggi usati allo scopo.
Riguardo alla fine del comunismo, che dire? Come mi fa notare la mia compagna, molto più giovane e rivoluzionaria di me, il nome 'fine' associato al comunismo può essere anche inteso come l'aggettivo di 'finezza'... E allora... un po' di finezza non guasta.
Finezza morale che ci dovrebbe distinguere dal tanto vituperato... (continua)
E l'uomo delle stelle si fermò a guardare
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 4/5/2010 - 00:30
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Poveri noi

Poveri noi
[2009]
Featuring Gianny Symbolo, ovvero Fabio Ghelli
Testo e musica di Davide Giromini
Album: Giromini Redelnoir, Ballate di fine comunismo




Giromini Redelnoir: Ballate di fine comunismo (o di comunismo fine)
Recensione di Giorgio Maimone dalla "Brigata Lolli"
Giromini Redelnoir MySpace


"Questo lavoro nasce dalla mia vita notturna e dal bisogno di trovare un canale comunicativo per alcuni sfoghi personali. Nei miei lavori precedenti non ho mai messo in campo il mio 'io narrante', ma sempre mediata la mia visione del mondo attraverso altri personaggi usati allo scopo.
Riguardo alla fine del comunismo, che dire? Come mi fa notare la mia compagna, molto più giovane e rivoluzionaria di me, il nome 'fine' associato al comunismo può essere anche inteso come l'aggettivo di 'finezza'... E allora... un po' di finezza non guasta.
Finezza morale che ci dovrebbe distinguere dal tanto vituperato... (continua)
È lecito affermare, che con l'inizio degli anni '80, il volume di affari delle multinazionali rappresenterà circa ¼ della produzione mondiale non comunista. È quindi evidente che le multinazionali si presentano come un importante veicolo di progresso che sta alterando i rapporti sociali in tema di valori, gli schemi comportamentali in misura tale da contribuire efficacemente a diminuire le barriere comunicative tra i popoli, e a proporsi quindi come un importante fattore di stabilizzazione dell'ordine mondiale.
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/5/2010 - 22:30
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Maremma

Maremma
(revue par Marco Valdo M.I.)
3 mai 2010
MAREMME
(continua)
3/5/2010 - 22:15
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Gotcha

Gotcha
[1982]
Lato B del singolo Sheepfarming in the Falklands, poi inclusa nell'album "Best Before 1984" del 1986.

Questa canzone è un elenco di tutti i più tipici ingredienti degli anni bui del thatcherismo, nella cui ombra crebbero anche i fascisti del British National Party.... "Argie", "spik", "dago", "wok", "gook", "paki bum", "thieving arab"... sono tutte espressioni spregiative in slang, spesso nate in ambiente militare, con cui nel Regno Unito i razzisti designano i non britannici – nell'ordine - gli argentini, gli ispanici, gli italiani o i latinoamericani, i negri, i filippini e gli asiatici in genere, i pachistani (letteralmente "pachistani rottinculo"), gli arabi (sempre ladroni)... Noi italiani siamo pure dei "dago gimp", cioè qualcosa tipo impotenti o depravati, e "greasy pimp", cioè papponi impomatati... ma ce n'è pure per il "prog arsehole" (buco di culo sinistrorso), per il "commie... (continua)
Gotcha, you Argie bastard, gotcha, you fucking spik,
(continua)
inviata da The Lone Ranger 3/5/2010 - 22:10
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Ερωτικό τραγούδι (Παλικαρού - Παλικαρού)

Ερωτικό τραγούδι (Παλικαρού - Παλικαρού)
Sul giornale greco "To Vima" (La Tribuna) del 1° Maggio, si legge che, in Germania, una simpatica scrittrice, storica e matematica di nome Leonora Zeelingk (o Zeelig ?), stancatasi delle ingiurie che i suoi connazionali mandano alla Grecia a causa della Geld (cioè i ghelli, i schei, le palanche, le svanziche) che bisogna prestarle per tirarla fuori dal buco, ha lanciato la proposta che ogni europeo versi alla Grecia 5 centesimi ogni volta che abbia bisogno di usare una parola greca o venuta dalla Grecia. Vorrebbe fare capire che il debito della Grecia verso l'Europa è sì madornale, ma anche quello dell'Europa verso la Grecia è piuttosto consistente... Solamente per queste righe dovrei già versare 25 centesimi, se ho contato bene.
Gian Piero Testa 3/5/2010 - 17:42
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Tu non puoi (discorso alla umanità)

Testo e musica di Arpa Davide
Lyrics and music by Arpa Davide
Luci suoni e ombre
(continua)
inviata da Arpa Davide 3/5/2010 - 17:35
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Era una notte che pioveva (La sentinella)

anonimo
Era una notte che pioveva (La sentinella)
Questo il mio piccolo contributo al vostro sito (... bravissimi, c'è bisogno di chi ha la coscienza volta a sensibilizzare il mondo ai temi della PACE ...)!
Ho trovato per caso il vostro sito che parla di PACE e soprattutto di PACE attraverso la musica. Io sono un funzionario del Ministero dell'Interno con la passione della musica e, in occasione dell'istituzione del Consiglio mondiale per il Perdono, la Riconciliazione e la Giustizia (ARA PACIS, Roma 21 aprile 2010) ho scritto una canzone il cui CD è stato distribuito in omaggio anche i 12 Saggi membri del Consiglio (i dodici Testimoni del Perdono: Ali Abu Awad, Robi Damelin, Ginn Fourie, Eva Mozes Kor, Francisco Galan Bermudez Sanchez, Shukrije Gashi, Michael Lapsley, Le Ly Hayslip, Svetlana Kijevcanin, Ron Kovic, Jesus Tecù Osorio, Jean-Paul Samputu). La canzone si intitola "Orel and Maria" raggiungibile al link Youtube (http://www.youtube.com/watch?v=VzveRZCj0J8).(Breve... (continua)
Angelo Casto 3/5/2010 - 15:31

The Terror Time (I Like to Settle in the Wintertime)

The Terror Time  (I Like to Settle in the Wintertime)
[1964]
Album “The Travelling People”, ultima puntata delle “BBC Radio Ballads 1957-1964”, con Charles Parker e Peggy Seeger.
Una canzone dedicata alla discriminazione e al pregiudizio di cui sono vittime, nella perfida Albione come in tutto il mondo, gli “zingari”.
Interpretata anche da altri artisti, come Archie Fisher e Iain MacKintosh


“This song from the last of Ewan MacColl's radio ballads, 'The Travelling People', a programme that dealt with the culture and the living conditions of Britain's gypsies, didikais and tinkers, the ordinary people's ignorance of their ways and the shameful intolerance that is shown them. It was one of the most successful of the radio ballads and was the only one which used traditional as well as revival singers. It also had one of the most shocking endings of any radio programme when the Birmingham Councillor, Harry Wottan, J.P., suggested his ultimate solution to Britain's nomad problem: 'There is nothing left for it but to exterminate them,' he said.”
(nota da MySongBook)
I like to settle in the wintertime
(continua)
inviata da The Lone Ranger 3/5/2010 - 14:25

The Meeting At Peterloo

anonimo
The Meeting At Peterloo
[1819?]
Brano che consta di diverse esecuzioni. Mi limito a citare quella di Mark Dowding e Chris Harvey in “Manchester Ballads” (1983), una raccolta curata da Harry Boardman e Roy Palmer per conto del Manchester Education Committee.
Testo trovato su Mudcat Café



Come spiegato nell’introduzione a The Nottingham Captain di Roy Bailey, dopo la fine delle guerre napoleoniche i sudditi del Regno Unito – che pure era uscito vittorioso dalla guerra – non se la passavano affatto bene. Alle devastazioni portate dalla guerra si aggiunse subito una terribile crisi occupazionale ed economica, aggravata da alcune criminali misure protezionistiche assunte dal governo che impedirono l’acquisto all’estero di generi alimentari di prima necessità a più basso costo e che determinarono un’impennata dei prezzi sul mercato interno. La gente che aveva combattuto e sofferto in 12 anni ininterrotti di guerra... (continua)
Come lend an ear of pity while I my tale do tell.
(continua)
inviata da The Lone Ranger 3/5/2010 - 13:36
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L'odio

L'odio
[2009]
Featuring Gianny Symbolo, ovvero Fabio Ghelli
Testo e musica di Davide Giromini
Album: Giromini Redelnoir, Ballate di fine comunismo




Giromini Redelnoir: Ballate di fine comunismo (o di comunismo fine)
Recensione di Giorgio Maimone dalla "Brigata Lolli"
Giromini Redelnoir MySpace


"Questo lavoro nasce dalla mia vita notturna e dal bisogno di trovare un canale comunicativo per alcuni sfoghi personali. Nei miei lavori precedenti non ho mai messo in campo il mio 'io narrante', ma sempre mediata la mia visione del mondo attraverso altri personaggi usati allo scopo.
Riguardo alla fine del comunismo, che dire? Come mi fa notare la mia compagna, molto più giovane e rivoluzionaria di me, il nome 'fine' associato al comunismo può essere anche inteso come l'aggettivo di 'finezza'... E allora... un po' di finezza non guasta.
Finezza morale che ci dovrebbe distinguere dal tanto vituperato... (continua)
L'odio lava i nostri cuori dalle foglie morte
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/5/2010 - 12:43
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Basta figa

Basta figa
[2009]
Featuring Gianny Symbolo, ovvero Fabio Ghelli
Testo e musica di Davide Giromini
Album: Giromini Redelnoir, Ballate di fine comunismo




Giromini Redelnoir: Ballate di fine comunismo (o di comunismo fine)
Recensione di Giorgio Maimone dalla "Brigata Lolli"
Giromini Redelnoir MySpace


"Questo lavoro nasce dalla mia vita notturna e dal bisogno di trovare un canale comunicativo per alcuni sfoghi personali. Nei miei lavori precedenti non ho mai messo in campo il mio 'io narrante', ma sempre mediata la mia visione del mondo attraverso altri personaggi usati allo scopo.
Riguardo alla fine del comunismo, che dire? Come mi fa notare la mia compagna, molto più giovane e rivoluzionaria di me, il nome 'fine' associato al comunismo può essere anche inteso come l'aggettivo di 'finezza'... E allora... un po' di finezza non guasta.
Finezza morale che ci dovrebbe distinguere dal tanto vituperato... (continua)
Quindici minuti di celebrità e poi ascoltare il vento
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/5/2010 - 11:39
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Il pornoattore

Il pornoattore
DA "Angeli e ribelli" live a Radio Sherwood (PD)
Una canzone molto ironica sul lavoro
Allora ho pensato di scrivere una canzone che parlasse del mondo del lavoro oggi cioé di quella flessibilità, sempre fregatura per chi la flessibilità la vive dalla parte del contraente debole, cioé dalla parte del lavoratore, sempre utile, sempre generosa per chi invece la utilizza naturalmente per i contratti a termine, i Co.Co.Co. di un tempo, i contratti a progetto, ma non solo ma anche quell'insegnamento che ci hanno dato in questi anni, che per essere flessibili e adatti al mondo del lavoro bisogna cambiare 6 o 7 lavori nella vita mediamente. Che se già consideriamo che magari ci si laurea a 35 anni, non si fa in tempo a cambiarli 6-7 lavori prima di arrivare alla pensione, pensione poi per modo di dire, prima di arrivare alla vecchiaia. Allora abbiamo raccontato la storia di un ragaz... (continua)
inviata da DonQuijote82 3/5/2010 - 11:16
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Tagliate i cavi

Tagliate i cavi
[2009]
Featuring Gianny Symbolo, ovvero Fabio Ghelli
Testo e musica di Davide Giromini
Album: Giromini Redelnoir, Ballate di fine comunismo




Giromini Redelnoir: Ballate di fine comunismo (o di comunismo fine)
Recensione di Giorgio Maimone dalla "Brigata Lolli"
Giromini Redelnoir MySpace


"Questo lavoro nasce dalla mia vita notturna e dal bisogno di trovare un canale comunicativo per alcuni sfoghi personali. Nei miei lavori precedenti non ho mai messo in campo il mio 'io narrante', ma sempre mediata la mia visione del mondo attraverso altri personaggi usati allo scopo.
Riguardo alla fine del comunismo, che dire? Come mi fa notare la mia compagna, molto più giovane e rivoluzionaria di me, il nome 'fine' associato al comunismo può essere anche inteso come l'aggettivo di 'finezza'... E allora... un po' di finezza non guasta.
Finezza morale che ci dovrebbe distinguere dal tanto vituperato... (continua)
Musicisti affetti da sindrome borghese anni novanta
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/5/2010 - 11:15
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The Deserter From Kent

anonimo
[XIX sec.?]
Canzone raccolta dalla voce di tal Mr Kemp, Elstead, Surrey, intorno al 1907.
Contenuta in “The Penguin Book of English Folk Songs”, a cura di Ralph Vaughan Williams e A.L. Lloyd, Penguin Books, 1959.
Testo trovato su Mudcat Café

Un disertore in fuga viene venduto ai suoi inseguitori da un tipo incontrato in un pub… Morale della canzone: coloro che per guadagno mettono nei guai il prossimo andrebbero tutti appesi.
Come all you young fellows, give an ear to my song;
(continua)
inviata da The Lone Ranger 3/5/2010 - 09:44
Percorsi: Disertori
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Did You Like The Battle, Sir?

Did You Like The Battle, Sir?
[1972]
Album “Away From The Sand”, with Bev Pegg & Friends (1975)
Written by John Richards and Bev Pegg
Did you like the battle sir? I hope you beat them well
(continua)
inviata da The Lone Ranger 3/5/2010 - 09:12
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The Deserter

The Deserter
[197?]

Questa canzone di John Richards, presente nel suo unico album solista, “Behind The Lines” del 2001, è forse più nota nelle esecuzioni dei Fairport Convention e di Simon Nicol, anche lui nei Fairport e poi nell’Albion Band. E non si tratta dell’omonima canzone, The Deserter, che i Fairport inclusero nel loro album “Liege & Lief” del 1969…
Here I stand in a land that isn't my own
(continua)
inviata da Alessandro 3/5/2010 - 09:01
Percorsi: Disertori
Con Società dello spettacolo inizia la pubblicazione integrale delle Ballate di Fine Comunismo di Davide Giromini. Ricevuti finalmente i testi direttamente dall'autore, siamo in grado di proporre a tutti questo piccolo, enorme album del cantautore e fisarmonicista di Carrara. Solo una parola: fondamentale, in questi pessimi frangenti.
Riccardo Venturi 3/5/2010 - 03:59
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Società dello spettacolo

Società dello spettacolo
[2009]
Featuring Gianny Symbolo, ovvero Fabio Ghelli
Testo e musica di Davide Giromini
Album: Giromini Redelnoir, Ballate di fine comunismo




Giromini Redelnoir: Ballate di fine comunismo (o di comunismo fine)
Recensione di Giorgio Maimone dalla "Brigata Lolli"
Giromini Redelnoir MySpace


"Questo lavoro nasce dalla mia vita notturna e dal bisogno di trovare un canale comunicativo per alcuni sfoghi personali. Nei miei lavori precedenti non ho mai messo in campo il mio 'io narrante', ma sempre mediata la mia visione del mondo attraverso altri personaggi usati allo scopo.
Riguardo alla fine del comunismo, che dire? Come mi fa notare la mia compagna, molto più giovane e rivoluzionaria di me, il nome 'fine' associato al comunismo può essere anche inteso come l'aggettivo di 'finezza'... E allora... un po' di finezza non guasta.
Finezza morale che ci dovrebbe distinguere dal tanto vituperato... (continua)
Ci potrete un giorno ritrovare qua
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/5/2010 - 01:50
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Nestor Makhno

Version française – NESTOR MAKHNO – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – Nestor Makhno – Apuamater Indiesfolk – Davide Giromini - 2007

Davide Giromini et ses Apuamater ont dédié cette chanson durant le concert du 7 décembre 2007 au Théâtre des Animosi, aux anarchistes de Carrare. À propos de Nestor Makhno nous renvoyons évidemment à la Makhnovscina; maintenant quelques mots à propos de cette chanson (peut-être l'esquisse d'une chanson plus longue que Davide prépare ? Qui le sait !)
Certes, même comme elle est, une typique « chanson flash » girominienne. La première strophe présente la lutte de Makhno, la guerre contre les armées blanches de Dénikine et contre les bolchéviques ("...qui voulaient chasser d'Ukraine à jamais tous les tyrans"), les conditions terribles. Dans la seconde, l'exil du général blanc Dénikine, à Paris, débauché. David est habitué à ce genre de composition,... (continua)
NESTOR MAKHNO
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/5/2010 - 22:05
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Feccia di città

Feccia di città
[2010]
Testo/Lyrics: Malasuerte Fi*sud
Album: Infamily Day


Il nuovo album del gruppo militante fiorentino Malasuerte Fi*sud ha un titolo che è un gioco di parole. I giochi di parole sono spesso fatti per confondere le idee, ma non in questo caso: gli infami dei "family day", delle morali, della repressione selvaggia, del lavoro "flessibile" e di quant'altro. L'album, registrato nel marzo 2010 al CPA Firenze Sud, è stato ufficialmente presentato dai Malasuerte al concerto del 1° maggio allo Spazio Occupato "K100" (Camilo Cienfuegos) di Campi Bisenzio. [RV]
Feccia di città che sempre lotterà
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 2/5/2010 - 21:04
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Infamily Day

Infamily Day
[2010]
Testo/Lyrics: Malasuerte Fi*sud
Album: Infamily Day


Il nuovo album del gruppo militante fiorentino Malasuerte Fi*sud ha un titolo che è un gioco di parole. I giochi di parole sono spesso fatti per confondere le idee, ma non in questo caso: gli infami dei "family day", delle morali, della repressione selvaggia, del lavoro "flessibile" e di quant'altro. L'album, registrato nel marzo 2010 al CPA Firenze Sud, è stato ufficialmente presentato dai Malasuerte al concerto del 1° maggio allo Spazio Occupato "K100" (Camilo Cienfuegos) di Campi Bisenzio. [RV]
Han bruciato gente in piazza solamente fino a ieri
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 2/5/2010 - 20:35
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L'Internationale

L'Internationale
Nella versione Yiddish, in caratteri ebraici, dell'Internazionale ci sono purtroppo molti errori di battitura. Se volete, ve li correggo.

Paul Gybels
Docente di Lingua, Letteratura e Cultura Yiddish
Istituto degli Studi Ebraici
Università degli Studi di Anversa (Belgio)
paul.gybels@ua.ac.be
(Paul Gybels)

Naturalmente, Paul, la tua offerta è graditissima. Per inviare la versione corretta [utilizzare direttamente il sito oppure scrivere a antiwarsongs@gmail.com inviando un file .doc allegato. Grazie ancora per la collaborazione davvero preziosa! [CCG/AWS Staff]
2/5/2010 - 13:59
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Miss Sarajevo

Miss Sarajevo
Oggi ho riascoltato Miss Sarajevo e la trovo un capolavoro capace di commuovermi.
La fusione tra due generi musicali così distanti trova in questa canzone, a mio avviso, una sintesi perfetta.

Al di là del testo, le due melodie si intrecciano come la prosaicità del vissuto, del quotidiano, caratterizzate da un ritornello ciclico, si contrappongono alla liricità dell'esistenza, al canto di vita che compendia la nostra essenza, il nostro io metatemporale.

È meglio parlare di dualità, non di contrapposizione, dualità che si potrebbe sintetizzare in un simbolo, il Tao.
Giovanni Fabbris 2/5/2010 - 04:18
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Nagasaki Is Yesterday's Dog-End

Nagasaki Is Yesterday's Dog-End
[1984]
Album "Best Before 1984"
ATTENTION. Piss to the parties, the politicians. The pratt-stud men and their slaughter games.
(continua)
inviata da The Lone Ranger 1/5/2010 - 22:20
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Figlio ImPastato d'amore

Figlio ImPastato d'amore
La matri di Pippinu

Umberto Santino, fondatore nonché direttore del Centro di Documentazione Giuseppe Impastato, ha scritto nel 1979 una splendida poesia in morte di Giuseppe Impastato, intitolata "La matri di Pippinu". La poesia, in lingua siciliana, non ha bisogno di traduzione. In ogni caso è proposta anche in italiano dal Centro di Documentazione Giuseppe Impastato, che, fra l'altro, ha fatto proprie poesie scritte da Peppino e da altri su di lui

Chistu 'un è me figghiu.
Chisti 'un su li so manu
chista 'unn è la so facci.
'Sti quattru pizzudda di carni 'un li fici iu.
Me figghiu era la vuci
chi gridava 'nta chiazza
eru lu rasolu ammulatu
di lo so paroli
Era la rabbia,
era l'amuri chi vulìa nasciri,
chi vulìa crisciri.
Chistu era me figghiu
quannu era vivu,
quannu luttava cu tutti:
mafiusi, fascisti,
omini di panza
ca 'un vannu mancu un sordu,
patri... (continua)
giorgio 1/5/2010 - 21:00
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Il negazionista

Il negazionista
Version française – LE NÉGATIONNISTE – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – Il negazionista – Luigi Mariano

Nous vivons dans un monde renversé, où la vérité est malmenée et renversée par ceux qui gouvernent le monde et conditionnent de façon déterminante les esprits des plus faibles qui ratifient à leur corps défendant les folies des chefs et leurs mensonges.

C'est une bien extraordinaire chanson que celle-ci, mon ami Lucien l'âne. Car, vois-tu, elle énumère un certain nombre de vérités fausses. Son refrain, sa ritournelle, ce qui la fait tourner tout au long, c'est « Çà n'existe pas, çà n'existe pas », c'est la chanson du négationniste. Le négationniste est un être assez bizarre : de deux choses l'une, soit il est vraiment fou, soit il est menteur volontaire; évidemment, il peut également être l'un et l'autre.. On ne sait trop. Mais avant d'aller plus loin, deux mots de la ritournelle;... (continua)
LE NÉGATIONNISTE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/5/2010 - 17:59
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Cumandantes

Cumandantes
[2006]
Album "Animu"



Canzone dedicata ai soldati vittime dell'uranio impoverito e, in particolare, al cagliaritano Valery Melis, caporalmaggiore dell'esercito, morto nel 2004 a causa del linfoma di Hodgkin, una patologia contratta da molti militari, italiani e stranieri, dopo aver preso parte a missioni effettuate in zone di guerra (anche se le chiamano "missioni di pace") in cui si è fatto ricorso a munizioni arricchite con "depleted uranium" per renderle più performanti e perforanti.
L'avvelenamento dovuto alle micropolveri contenenti uranio impoverito è noto da noi come "Sindrome dei Balcani". I morti italiani sono stati finora 45, tutti militari che negli anni 90 sono stati impegnati in missioni nell'ex-Jugoslavia ma anche in Somalia, ma gli ammalati sono almeno 10 volte tanti. L'esercito ed il governo hanno per molti anni ignorato la questione, ma nel 2006 i risultati di una commissione... (continua)
Cumandantes vestios a parada sun allineaos
(continua)
inviata da The Lone Ranger 1/5/2010 - 17:17




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