Chanson (au sens poétique du terme) italienne – Grecia 1970 – Giuseppe Ungaretti – 1969
Pour traduire, dit Marco Valdo M.I., j'ai traduit et c'est en traduisant que m'est venue une réminiscence, comme un doute... Le nom de l'auteur me disait bien quelque chose, était-ce le même, était-ce cet Ungaretti qui fut un fameux va-t-en guerre, qui signa le Manifeste des intellectuels fascistes en (dès) 1925 (on peut d'ailleurs se demander comment un tel oxymore a pu exister – intellectuel suppose au moins d'avoir une intelligence du monde..., mais passons). Et si tel était le cas, quelle attitude adopter ? J'avais déjà traduit le texte.
Oui, dit Lucien l'âne, je te comprends bien et je t'approuve. Il convenait de réfléchir. Le texte est là, de toute façon et comment le comprendre, comment le critiquer, si on se refuse à le voir. Où fallait-il laisser dans l'ombre propice et confortable le passé... (continua)
"Raymond" is the title of a song recorded by American country music artist Brett Eldredge. It was released in September 2010 as the first single from his forthcoming debut album, One Way Ticket.
Eldredge wrote the song with Brad Crisler.
"Raymond" tells the story of a maintenance worker at a nursing home and his relationship with a patient with Alzheimer's disease who believes that the maintenance worker is her son Raymond who was killed in action in Vietnam in 1971.
[1968]
Musica di Hans Werner Henze (1926-vivente), grande compositore tedesco, italiano d’adozione.
Dalla raccolta “Fuera del juego” con cui Padilla ottenne il premio nazionale di poesia ma che al tempo stesso gli costò l’accusa di essere un controrivoluzionario per la sua visione critica del regime castrista. Infatti di lì a poco fu arrestato insieme alla moglie, la poetessa Belkis Cuza Malé, processato e condannato per attività sovversive. Padilla fu poi costretto ad una penosa autocritica pubblica, un vero autodafé con cui il regime umiliò ed annientò un uomo che era universalmente riconosciuto come ambasciatore della cultura cubana nel mondo
Solo nel 1980, grazie alle pressioni della comunità artistica internazionale, gli fu consentito di lasciare Cuba per gli USA.
Non si riprese più dal dolore per la persecuzione subita in patria e per il disadattamento dell’esilio e la sua produzione... (continua)
Nel 1973 Hans Werner Henze scrisse "Voices", composizione musicale per mezzo soprano, tenore, elettroniche, campionamenti e 15 musicisti impegnati a suonare una settantina di strumenti diversi.
Alla base della composizione c'erano 22 brani indipendenti, le "voci" di diversi autori, "giovani e vecchi artisti che rifettono sul genere umano, sulla condizione dell'uomo contemporaneo e sui problemi di razza e di classe in cui loro stessi si sono imbattuti nel corso dell'esistenza".