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Prima del 2010-10-5

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Love and War

Love and War
[2010]
Album "Le Noise"
When I sing about love and war
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 23:32
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Peaceful Valley Boulevard

Peaceful Valley Boulevard
[2010]
Album "Le Noise"
One day shots rang across the peaceful valley
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 23:31
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Hymn No. 5

Hymn No. 5
(1966)

“Hymn No. 5″ was banned from stateside radio-play lickety-split for its “controversial” lyrics. I searched high and low on the internet for those incendiary, heartfelt lyrics, but no go. So, fuck you, censorious witchhunt world of the late 60′s and paranoid early 70′s played out across this present world wide web, because I’m not as lazy as you suppose — I’m typing them out myself."

The Thought Experiment

The Mighty Hannibal is one of those Soul artists that is wrongfully obscure. The world of popular music is filled with myth building, myths sometimes becoming truth, facts obscured. A handful of people these days remember Hannibal. The kind of people who like to hang out in dusty record shops, swap endless amounts of stories and usually useless little facts about obscure and forgotten Soul singers that are God’s gift only in our minds.

(Platters That Matter: Hymn No. 5)

I wrote my baby from Vietnam
(continua)
5/10/2010 - 23:21
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Abdul

Abdul
da "Hammamet e altre storie" del 1994
Ciao, ciao bell'Italia son venuto col trenino
(continua)
5/10/2010 - 23:11
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Non insegnate ai bambini

Non insegnate ai bambini
Non insegnate ai bambini
Giorgio Gaber – 2003
Non insegnate ai bambini
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/10/2010 - 22:10
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Demoliendo hoteles

Demoliendo hoteles
[1984]
Album "Piano Bar"

Charly García è sempre stato un pazzo, o forse no.
Giovanissimo, fu espulso dall’esercito per la sua insofferenza agli ordini e alla disciplina militare.
Diverse volte con la droga rischiò di lasciarci la pelle. Altrettante fu ricoverato per trattamenti psichiatrici. Memorabili le sue aggressioni a fotografi, giornalisti, musicisti e spettatori…
Sì, forse un pazzo…
Ma in questa canzone mette in relazione la sua lucida follia con la repressione e la violenza subìta negli anni della formazione, lui, il “figlio di Videla, nato senza potere, che lottava per la libertà perdendola sempre, costretto a vivere in mezzo ai fascisti, educato all’odio per l’umanità” ora passa il tempo a “distruggere camere d’albergo”
Yo que nací con Videla
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 14:47
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Soldado

Soldado
[1966]
Scritta da Scritta da Mauricio "Moris" Birabent
Testo trovato su Rock.com.ar

In realtà, insieme a Rebelde, Los Beatniks avevano registrato quest’altra canzone che però non venne mai pubblicata e che fu riscoperta trent’anni dopo dal giornalista argentino Alfredo Rosso negli archivi della Sony durante le ricerche per la preparazione del doppio cd “30 Años de Rock Nacional, Volúmen Uno".
Será la última guerra y vendrá la paz
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 13:51
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Rebelde

Rebelde
[1966]
Scritta da Mauricio "Moris" Birabent e Alberto Ramón García, più conosciuto come "Pajarito Zaguri", due fra i più importanti protagonisti della storia del rock argentino
Singolo (l’unica cosa pubblicata dal gruppo, scioltosi l’anno stesso – sul lato B la canzone “No finjas más”) che viene considerato il primo disco in assoluto del “rock hecho en Argentina”.

Per il lancio di “Rebelde” Los Beatniks organizzarono un evento clamoroso: chiamati i reporter della rivista scandalistica "Así", si fecero fotografare mentre suonavano seminudi in una fontana (“La dulce vida”!!!). Il numero del giornale fu censurato dal governo del dittatore golpista di turno, il generale Onganía, e i “rebeldes” furono sbattuti in galera per qualche giorno.
Un gioco che non valse la candela giacchè, nonostante il lancio sensazionalistico, il disco non vendette che 200 copie in tutto e i discografici mandarono a cagare i poveri Beatniks…
Rebelde me llama la gente
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 13:32
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Inconsciente colectivo

Inconsciente colectivo
[1982]
Album "Yendo de la cama al living"

Canzone scritta da Charly García qualche anno prima della sua pubblicazione, all’epoca dei Serú Girán, in piena dittatura.
Nel 1982, con la disfatta delle Malvinas, la “junta” stava tirando le cuoia e gli argentini cominciavano a ritornare alla vita (almeno quelli che erano sopravvissuti).
Il 26 dicembre di quell’anno allo stadio del Club Ferro Carril Oeste a Buenos Aires si tenne un grande concerto dove “Inconsciente colectivo” fu interpretata da Mercedes Sosa.
Per parte sua Charly García eseguì No bombardeen Buenos Aires mentre il grande fondale che raffigurava la capitale, disegnato dall’artista Renata Schussheim, veniva fatto saltare in aria con i fuochi d’artificio…
Un concerto indimenticabile e liberatorio che segnò di fatto la fine degli anni del terrore e della morte.
Nace una flor, todos los días sale el sol
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:58
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Porque avanzamos juntos

Porque avanzamos juntos
[1978]
Album “Que no amanece por nada”
Testo trovato su Cancioneros.com



Canzone d’amore dedicata alla compagna Juana de Grandes e alle tre figlie Ana, Ángela e Paula.
L’amore che aiutò Labordeta prima a sopravvivere negli oscuri anni della dittatura fascista e dopo a combattere affinchè la repressione, la paura e l’odio mai più tornassero…
La escucho trajinar entre los críos.
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:34
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Elegía del misil

Elegía del misil
[1984]
Album “Qué queda de ti, qué queda de mí”
con La Trinca

Hoy vuelve José Antonio Labordeta cantando contra la guerra, la violencia y el armamentismo; y lo hace a través de su canción titulada "Elegía del misil", tema que también incorporó –al igual que "Desobediencia civil"– a su disco «Que queda de ti, qué queda de mí». En esta canción, como en muchas otras, José Antonio recurre a la sátira y a la ironía como recurso para agudizar su crítica y su inconformismo.

Fernando Lucini, Cantemos como quien respira
Tú que estas ahí,
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:13
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Somos

Somos
[1984]
Album “Qué queda de ti, qué queda de mí”
Cori: Joan Manuel Serrat, Luis Eduardo Aute

Apprendo da queste pagine, grazie ad Alessio Lega, della morte del cantautore aragonese.
Spero davvero che l’epitaffio sulla sua lapide sia quel “A la mierda!” con cui Labordeta, da deputato e strenuo difensore del no alla guerra, era solito sfanculare i suoi colleghi favorevoli all’occupazione dell’Iraq.
Somos
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:06
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Riccardo Venturi: Io che alle tre partirò, e/and Yann Tiersen: L'homme aux bras ballants

Scritta da RV tra le ore 1.16 e le 1.26 del 5 ottobre 2010
Écrite par RV entre 1h.16 et 1h.26 du 5 octobre 2010
Musica/Musique: L'homme aux bras ballants, Yann Tiersen, Le Phare, 1998

Non so, ma semplicemente perché non lo posso sapere, se a qualcuno di voi capita di lavorare la notte. Magari di dover aspettare, come sta capitando a me adesso, un'ora strana per partire a trasportare altre persone che pure partono per posti che non so. Uscire nella città chiudendo la porta di casa nel silenzio, mentre cade una pioggia di prim'autunno. Mettere in moto col sapore del caffè in gola, e andare. Ad un certo punto, magari, salgono delle parole ugualmente strane, che si vorrebbero dedicate a coloro che vanno di notte; perché io sono una persona per natura notturna, e amo la città vuota e l'immaginazione del suo pulsare nascosto. Conosco tutti i posti dove rifugiarsi, in questa città; e conosco... (continua)
Io che alle tre partirò nella città della notte
(continua)
5/10/2010 - 01:29
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Tribulaciones, lamento y ocaso de un tonto rey imaginario, o no

Tribulaciones, lamento y ocaso de un tonto rey imaginario, o no
[1973]
Album “Confesiones de invierno”
Scritta da Charly García.

Dedicata a tutti i re e reucci, dittatori e dittatorucoli, politici e politicanti che – prima o dopo, presto o tardi – sono sempre stati divorati dal popolo e dalla storia.
Con la speranza che anche il nostro s-fascista Berlusconi venga presto azzannato dalla furiose bestie della Rivoluzione.
Yo era el rey
(continua)
inviata da Bartleby 4/10/2010 - 14:49
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Instituciones

Instituciones
[1974]
Album “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”
Scritta da Charly García.

“Non voglio più muri, non voglio più padri che mi accarezzino le spalle”, risponde Charly García ai pagliacci delle istituzioni, quelli che continuano a ripetere: “Giovani, avete già i sabati, le femmine e la TV, non chiedete di più! Dateci il potere che pensiamo a tutto noi!”

Inutile dire che la canzone fu censurata all’avvento dell’ennesima dittatura, quella del 1976, la più sanguinaria…
Yo miro por el día que vendrá
(continua)
inviata da Bartleby 4/10/2010 - 14:25
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Rasguña las piedras

Rasguña las piedras
[1973]
Album “Confesiones de invierno”
Scritta da Charly García.

Questa canzone ha forse a che vedere con un accadimento nella vita privata di Charly García, mostro sacro del rock argentino, e non direttamente con la dittatura.
Ma invece forse sì. Prima di tutto perché tendiamo a scordare che nel corso del XX secolo in Argentina, come in molti altri paesi latinoamericani, la dittatura fu la norma… La canzone, precedente all’avvento dei porci Massera, Videla e Agosti, potrebbe ben riferirsi alla repressione condotta tra il 1966 e il 1973 dai soldati e poliziotti del golpista di turno, il generale Juan Carlos Onganía. Costui se la prese soprattutto con studenti e docenti difensori dell’autonomia universitaria e nell’estate del 1966 ordinò un attacco su vasta scala contro gli atenei. Furono arrestate 400 persone, laboratori e biblioteche universitarie furono distrutte e, in seguito, centinaia... (continua)
Detrás de las paredes
(continua)
inviata da Bartleby 4/10/2010 - 13:26
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Victoria Clara

Victoria  Clara
La Asociación Abuelas de Plaza de Mayo y Bersuit se reunieron hoy en el Estudio Del Cielito para terminar de grabar el tema "Victoria Clara" compuesto por Juan Subirá, cedido por Bersuit a las Abuelas.

El canal musical Much Music realizó el registro audiovisual de esta memorable jornada, con imágenes documentales y testimonios de los participantes.

Este material será emitido el día 24 de marzo, a las 21.00 horas, por Much Music, por primera vez en la televisión argentina en el marco de la conmemoración de los 30 Años del Golpe de Estado de la última dictadura militar.

A su vez, de estos registros se realizará un video clip que será distribuido a todos los medios que lo soliciten, para ayudar a la tarea de Abuelas en la búsqueda de los más de 400 nietos robados durante la dictadura.

Fonte: abuelas.org
Ella vive escapando
(continua)
inviata da adriana 3/10/2010 - 20:06
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Megalopolis

Megalopolis
da E' finita 2010
Non si spara sui disertori
(continua)
inviata da DonQuijote82 3/10/2010 - 18:32
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È finita

È finita
Dall'album È finita 2010
E sarà stato qualche anno fa
(continua)
inviata da DonQuijote82 3/10/2010 - 18:29
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L'elastico

L'elastico
[1973]
Luporini-Gaber
Album e spettacolo: Far finta di essere sani
Disteso sopra il letto
(continua)
inviata da Gli Evanescenti 3/10/2010 - 14:25
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Ivan della Mea: Nostro amor la crescerà

Ivan della Mea: Nostro amor la crescerà
[1966]
Parole e musica di Ivan Della Mea
Paroles et musique: Ivan della Mea
Album: Il rosso è diventato giallo

Elementari norme di privacy ci impediscono di dichiarare apertamente a chi sia dedicata questa canzone: saranno casomai i diretti interessati a dirlo, se vorranno. Contiamo però sul fatto che lo capiranno al volo, stante una certa notizia (accompagnata con una foto deliziosamente "pancionata") che ci hanno mandato nei giorni scorsi. Per l'intanto, l'intero staff delle CCG/AWS vuol sottolineare la cosa con questa vecchia canzone di Ivan della Mea, uno che aveva fatto davvero sue le parole di un famoso medico argentino a proposito del lottare senza perdere la tenerezza. Non a caso questa canzone è contenuta in uno dei principali album politici di Ivan, giusto a ridosso del precedente dove c'era O cara moglie per intendersi. Insomma, una dedica e un augurio davvero di cuore da parte di tutte e di tutti, in e da questo sito che si avvia a diventare... multigenerazionale! [CCG/AWS Staff]
Il silenzio conta un anno
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 3/10/2010 - 12:18
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Dall'altra parte del cancello (GOAL !)

Dall'altra parte del cancello (GOAL !)
[1973]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Giorgio Gaber - Alessandro Luporini
Album / Albumi: Far finta di essere sani
Ho visto un uomo matto
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/10/2010 - 09:10

Himno de los desaparecidos

Fabian Mateos
Yo canto por los desaparecidos,
(continua)
inviata da adriana 2/10/2010 - 12:11
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Ρομ

Ρομ
Το τραγούδι από την ομώνυμη ταινία του Μενέλαου Καραμαγγιώλη, 
σε ελεύθερη απόδοση από τα Τσιγγάνικα.


Μουσική: Νίκος Κυπουργός 

Τραγούδι: Κώστας Παυλίδης, Δώρα Μασκλαβάνου
Τσιγγάνο είναι ωραίο να σε λένε

(continua)
inviata da Gian Piero Testa 2/10/2010 - 12:07
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Mercenary

Mercenary
[2008]
Lyrics & Music by Reese Roper
Album: Anti-Meridian
I was the future,
(continua)
inviata da giorgio 2/10/2010 - 11:35
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Blessed Are the Land-Mines

Blessed Are the Land-Mines
[2008]
Lyrics by Reese Roper
Music by Andrew Verdecchio
Album: Anti-Meridian
Blessed are the land-mines
(continua)
inviata da giorgio 2/10/2010 - 08:39
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L'ingranaggio

L'ingranaggio
L'ingranaggio
Giogio Gaber - 1972
(prima parte)
Un ingranaggio.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/10/2010 - 18:34




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